1 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Dipartimento di ...
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La storia dei boschi si sviluppa e si evolve in funzione delle vicende politiche e sociali e le attuali<br />
caratteristiche strutturali dei popolamenti forestali sono il risultato delle <strong>di</strong>verse gestioni che si<br />
sono susseguite nel tempo e che sono state decise sulla base delle esigenze economiche, nonché<br />
culturali, delle comunità che usufruivano <strong>di</strong> questa risorsa. Negli ultimi 50 anni nel nostro Paese,<br />
come nel resto dell’Europa, si è osservato un incremento <strong>della</strong> superficie forestale derivata dalla<br />
crescita del bosco sui coltivi abbandonati in seguito alla migrazione delle popolazioni verso i<br />
centri urbani e verso l’estero.<br />
In seguito al recente Inventario Nazionale delle Foreste e del Carbonio, realizzato tra il 2005 ed il<br />
2009 ed in corso <strong>di</strong> finalizzazione per la parte suolo, sono a <strong>di</strong>sposizione dati aggiornati sulla<br />
consistenza e altre caratteristiche del nostro patrimonio forestale (INFC, 2005; dati <strong>di</strong>sponibili sul<br />
sito http://www.infc.it). Attualmente la superficie forestale italiana si estende su 10.467.533 <strong>di</strong><br />
ettari pari al 34.7% del territorio nazionale <strong>di</strong> cui il 16.3% è occupato da formazioni <strong>di</strong> Macchia.<br />
Le Regioni con la maggiore percentuale <strong>di</strong> superficie forestale sono il Trentino Alto A<strong>di</strong>ge, il<br />
Friuli Venezia Giulia, la Liguria, la Toscana, l’Umbria, l’Abruzzo, la Calabria e la Sardegna. I<br />
boschi italiani derivano in gran parte da processi seminaturali (69.2%), ossia derivati da attività<br />
selvicolturali, in particolare, l’Abruzzo è una delle regioni con la maggiore percentuale <strong>di</strong> boschi<br />
con origine naturale (32.3%).<br />
Per quanto riguarda il tipo la forma <strong>di</strong> governo applicata, i boschi cedui sono i più numerosi con<br />
41.8% (3.663.143 ha) <strong>di</strong> cui il 28% è matricinato, si tratta comunque <strong>di</strong> boschi in parte<br />
abbandonati (89%) e in gran parte invecchiati e avviati alla conversione ad alto fusto come<br />
<strong>di</strong>mostra anche l’alto tasso <strong>di</strong> fustaie giovani (64.9%) tra le quali prevalgono le forme<br />
coetaneizzate e monoplane. La fitomassa epigea totale nei boschi italiani è <strong>di</strong> 870 milioni <strong>di</strong><br />
tonnellate (peso secco), 100 tonnellate ad ettaro, mentre l’incremento annuo <strong>di</strong> volume nei boschi<br />
italiani è <strong>di</strong> 36 milioni circa <strong>di</strong> m³, circa 4.1 m³ ad ettaro. Il vincolo idrogeologico interessa<br />
l’87.1% delle foreste italiane ma solo il 27.5% è tutelata da un vincolo naturalistico, con<br />
un’incidenza che supera il 50% <strong>della</strong> superficie in Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. Meno del<br />
20% ricade in parchi nazionali e regionali e il resto in riserve naturali (SIC e ZPS) o altre aree<br />
protette (figura 4).<br />
La gestione dei boschi italiani è generalmente complessa e questo è dovuto in parte al fatto che<br />
più <strong>della</strong> metà delle foreste sono <strong>di</strong> proprietà privata (63.5%) e in parte alla <strong>di</strong>cotomia <strong>degli</strong><br />
interessi con<strong>di</strong>visi, che oscillano tra la protezione e l’utilizzo delle risorse naturali. In Italia i<br />
maggiori riferimenti in materia <strong>di</strong> gestione forestale sono le <strong>di</strong>sposizioni contenute nelle<br />
Prescrizioni <strong>di</strong> Massima e <strong>di</strong> Polizia Forestale (PMPF del R.D.L. 30.12.1923 n 3267 e R.D.<br />
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