1 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Dipartimento di ...
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Per le particelle tagliate, durante la stagione vegetativa, sono stati osservati alti livelli <strong>di</strong><br />
assorbimento e <strong>di</strong> respirazione con valori maggiori nelle particelle 06 e 97, mentre nella 08,<br />
ovvero ad un anno dal taglio, l’effetto del taglio non è risultato così evidente sul dato respirativo<br />
<strong>di</strong> ecosistema. La 70, invece, ha <strong>di</strong>mostrato, al contempo, una buona fotosintesi lorda ma anche<br />
un alto tasso <strong>di</strong> respirazione, da legare sia al suolo che alla quantità <strong>di</strong> biomassa attiva, molto<br />
superiore rispetto agli altri siti. Inoltre, questa particella è stata misurata in una fase avanzata<br />
<strong>della</strong> stagione vegetativa, con tutte le potenziali conseguenze sul rapporto<br />
respirazione/fotosintesi. Da segnalare però che, nello stesso periodo, la particella 08 ha mostrato<br />
un tasso fotosintetico notevolmente minore, legato alla <strong>di</strong>minuzione <strong>della</strong> superficie fogliare<br />
assorbente. Questo andamento all’interno <strong>della</strong> cronosequenza <strong>di</strong>pende probabilmente dagli<br />
incrementi <strong>di</strong> biomassa e <strong>di</strong> respirazione eterotrofa che seguono la sementazione Tale ipotesi<br />
trova dei fondamenti dal confronto <strong>di</strong> quanto osservato dall’eddy covariance con i dati <strong>di</strong> ANPP<br />
(capitolo 4) e <strong>di</strong> respirazione del suolo (capitolo 5).<br />
Un aspetto importante che emerso dalla conclusione <strong>di</strong> questa prima fase, è stata la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />
riuscire a <strong>di</strong>scriminare i flussi provenienti dalle singole particelle, caratterizzate dal fatto <strong>di</strong><br />
essere <strong>di</strong>somogenee tra loro, contigue e con estensioni limitate. L’analisi <strong>della</strong> footprint secondo<br />
Schuepp (1995), pur costituendo il metodo più frequentemente utilizzato in letteratura, non si è<br />
adattata alle esigenze <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dell’area <strong>di</strong> Feudozzo. Con tale metodo, infatti, i punti calcolati<br />
non sono risultati sufficientemente rappresentativi delle <strong>di</strong>verse aree sorgenti. Inoltre le particelle<br />
più piccole, come la 08, non erano state incluse nell’integrale dell’area <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> footprint<br />
poiché troppo vicine al punto <strong>di</strong> misura. Il metodo più recente <strong>di</strong> Kormann e Meixner (2001) ha<br />
consentito invece un’analisi più dettagliata e più adatta ad una situazione frammentata come<br />
quella in esame. La per<strong>di</strong>ta del dato quin<strong>di</strong> in questo caso è da ritenersi un aspetto positivo per<br />
l’incremento <strong>di</strong> affidabilità dell’elaborato finale.<br />
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