1 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Dipartimento di ...
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Capitolo 1<br />
Nel corso del ventesimo secolo la comunità scientifica, politica e sociale ha riconosciuto nelle<br />
emissioni <strong>di</strong> gas serra <strong>di</strong> origine antropica la causa principale dei recenti cambiamenti climatici<br />
globali e ha cominciato a risponderne collettivamente. Il continuo incremento dei gas serra in<br />
atmosfera si tradurrà, nel corso del XXI secolo, in un aumento <strong>della</strong> temperatura me<strong>di</strong>a da 1.48 a<br />
5.88 °C per la fine <strong>di</strong> questo secolo, con conseguente mo<strong>di</strong>ficazione del ciclo idrologico globale<br />
con aumento delle precipitazioni invernali ad alte latitu<strong>di</strong>ni, del numero <strong>di</strong> giorni più cal<strong>di</strong> e <strong>della</strong><br />
frequenza <strong>di</strong> siccità e inondazioni (IPCC, 2001). Con la Convenzione Quadro sui Cambiamenti<br />
Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) del 1992, sono state poste le basi per le politiche <strong>di</strong><br />
mitigazione dei cambiamenti globali che vedono coinvolti in prima linea i Paesi industrializzati<br />
ritenuti i maggiori responsabili dell’emissione <strong>di</strong> gas ad effetto serra. Per promuovere la politica<br />
dell’UNFCCC, annualmente si riunisce la Conferenza delle Parti (COP), un organo formato dai<br />
rappresentanti dei paesi firmatari. Nel 1997, la COP3 ha approvato il Protocollo <strong>di</strong> Kyoto (PK),<br />
entrato in vigore nel 2005, che impegna attualmente i paesi ratificanti a ridurre, entro determinati<br />
perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> impegno quinquennali (Commitment Periods) le emissioni <strong>di</strong> gas-serra, rispetto ad un<br />
anno comune <strong>di</strong> riferimento. Nell’articolo 3 del Protocollo sono previste una serie <strong>di</strong> misure<br />
legate alla gestione del territorio agricolo e forestale ed ad eventuali cambiamenti <strong>di</strong> uso del<br />
suolo o LULUCF (Land use, Land-use change and Forestry). In pratica, le emissioni e gli<br />
assorbimenti che deriveranno dalla gestione del territorio e da cambiamenti d’uso del suolo<br />
potranno essere incluse nei bilanci nazionali dei gas-serra, compensando o aggravando il bilancio<br />
delle emissioni prodotte dall’uso dei combustibili fossili e dalla produzione <strong>di</strong> cemento. Tali<br />
attività <strong>di</strong> gestione dovranno far riferimento al cosiddetto “anno base” (base year) fissato al 1990.<br />
L’Italia, in quanto Paese firmatario, si è impegnata a ridurre le emissioni del 6.5% per il 2010<br />
(art. 3.3 e art. 3.4, PK) con un limite <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti raggiungibili con la gestione forestale <strong>di</strong> 2.7 Mt <strong>di</strong><br />
carbonio/anno, numero incrementato rispetto al limite stabilito negli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Marrakesh<br />
(COP7) (0.18 MtC, Ciccarese e Pettenella, 2002). Il potenziale <strong>di</strong> assorbimento del carbonio<br />
attraverso la gestione delle risorse forestali è stato stimato, a livello globale, in un intervallo tra<br />
60 e 87 Gt <strong>di</strong> carbonio per un periodo <strong>di</strong> 50 anni, pari al 7-15% delle emissioni me<strong>di</strong>e <strong>di</strong><br />
combustibili fossili per il periodo 2000-2050 (IPCC 1996, 2000). Le foreste, infatti, giocano un<br />
ruolo essenziale nel ciclo biogeochimico globale del carbonio agendo, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> assenza <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>sturbo, come sink dei gas serra. Gli ecosistemi forestali ricoprono il 30% delle terre emerse e<br />
contengono circa il 46% del carbonio organico terrestre sottoforma <strong>di</strong> biomassa arborea (359 Gt<br />
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