1 Università degli Studi della Tuscia di Viterbo Dipartimento di ...
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Capitolo 5<br />
5.1 Respirazione del Suolo<br />
La respirazione del suolo (RS) è costituita dalla respirazione autotrofa delle ra<strong>di</strong>ci e delle<br />
micorrize e da quella eterotrofa dovuta alla decomposizione <strong>della</strong> sostanza organica (lettiera<br />
epigea, residui <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ci fini e altro materiale organico nel suolo, carbonio nel suolo) per opera<br />
dei decompositori. A scala globale, l’emissione annuale dovuta alla RS è <strong>di</strong> circa 50-75 Pg C<br />
anno e rappresenta il secondo flusso in termini <strong>di</strong> grandezza dopo la produzione primaria lorda<br />
(GPP) con 100-120 Pg C anno (Raich e Schlesinger, 1992). In percentuale la RS può arrivare a<br />
costituire il 62-90% del flusso totale <strong>di</strong> CO2 emesso dall’ecosistema forestale in atmosfera<br />
(Schlesinger e Andrews, 2000). In un’analisi dei dati rilevati nei siti Euroflux, Janssens e colleghi<br />
hanno trovato che, per foreste poco <strong>di</strong>sturbate, RS rappresentava il 63% <strong>della</strong> respirazione totale<br />
dell’ecosistema (Janssens et al., 2001). In generale, la frazione autotrofa rappresenta il 40-70%<br />
del totale <strong>della</strong> respirazione del suolo (Bond-Lamberty et al., 2004; Subke et al., 2006). Da<br />
un’analisi eseguita da Hibbard et al., (2005) è risultato che la respirazione del suolo incrementa<br />
in <strong>di</strong>versi biomi secondo il seguente or<strong>di</strong>ne: praterie < foreste <strong>di</strong> latifoglie decidue < foreste <strong>di</strong><br />
conifere semprever<strong>di</strong>. In particolare sono stati osservati picchi massimi <strong>di</strong> respirazione da Marzo<br />
ad Aprile nelle praterie e da Luglio a Settembre negli altri biomi. Inoltre, le foreste decidue<br />
hanno mostrato una correlazione significativa con la temperatura e con la caduta <strong>di</strong> lettiera e una<br />
bassa correlazione con lo sviluppo <strong>della</strong> biomassa ra<strong>di</strong>cale (Hibbard et al., 2005). Il fattore che<br />
influenza maggiormente la respirazione del suolo nel tempo e nello spazio è il clima che<br />
mo<strong>di</strong>fica la velocità <strong>di</strong> decomposizione <strong>della</strong> sostanza organica. Altre variabili che incidono sul<br />
flusso <strong>di</strong> CO2 del suolo sono lo stock <strong>di</strong> SOM, l’input <strong>di</strong> sostanza organica al suolo (lettiera), il<br />
rapporto C/N nel suolo e nella lettiera, (Burton et al., 1998; Bahn et al., 2006), i parametri fisici<br />
del suolo (tessitura, porosità, pH), i <strong>di</strong>sturbi (il fuoco, l’erosione e la gestione) (Law et al. 2002,<br />
2003; Hibbard et al. 2003), la produzione primaria globale (GPP) (Janssens et al., 2001) e la<br />
produzione primaria netta (NPP) (Nadelhoffer e Raich, 1992; Raich e Tufekciogul, 2000). I<br />
risultati dei lavori sugli effetti <strong>della</strong> gestione sulla RS sono contrastanti. Nel caso del taglio raso,<br />
per alcuni siti è stato osservato un aumento <strong>della</strong> RS subito dopo il taglio, in altri un decremento e<br />
in altri casi ancora non è stato misurato alcun effetto (Laporte et al., 2003). Questa variabilità<br />
nella risposta del suolo alla gestione si può attribuire alla variabilità spaziale <strong>della</strong> temperatura e<br />
dell’umi<strong>di</strong>tà del suolo e ai fattori <strong>di</strong> resilienza <strong>degli</strong> ecosistemi che <strong>di</strong>pendono dalle<br />
caratteristiche stazionali e che sono pertanto <strong>di</strong>verse per ogni sito (Laporte et al., 2003).<br />
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