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Pe 8-2009 - Agesci

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LETTERE<br />

dal Friuli, chi dalla Sardegna,<br />

dalle Marche, dall’Abruzzo e dal<br />

Lazio – i castorini sono giunti a<br />

Bracciano per il campo nazionale,<br />

che si svolgeva anche a<br />

Roccella Jonica e a Cervia. È stato<br />

un incontro di cinque giorni<br />

vissuto in stile scout.<br />

Lo sfondo educativo era incentrato<br />

sui diritti dei bambini, che<br />

i castori avevano già iniziato a<br />

conoscere durante l’anno: il<br />

gioco, l’alimentazione, la scuola<br />

e l’espressione. Ogni giorno<br />

si affrontava un tema con giochi<br />

di conoscenza, attività manuali<br />

sulla competenza e riflessioni<br />

sulla responsabilità.<br />

E poi i cerchi serali, le attività in<br />

riva al lago, gli acquazzoni, la<br />

Santa Messa, i cieli stellati, i<br />

canti e le danze, i sorrisi, le mani<br />

nelle mani, le fiabe … il tutto<br />

vissuto con lo stupore tipico<br />

dei fanciulli e la passione educativa<br />

degli adulti.<br />

Durante la Santa Messa, alle<br />

preghiere semplici e profondamente<br />

sentite dei bambini si<br />

univano anche quelle silenziose<br />

degli adulti, i vecchi castori,<br />

e almeno una era rivolta a<br />

un’<strong>Agesci</strong> timorosa, dalla parvenza<br />

stanca, che non osa decidere.<br />

Questi capi colonia,<br />

spesso presi in giro, non considerati<br />

in servizio educativo, delusi<br />

dagli esiti del Consiglio generale,<br />

comunque erano felici<br />

di aver organizzato e realizzato<br />

- in perfetta letizia - un campo<br />

che sarà difficile dimenticare.<br />

Capi partecipi, umili, silenziosi<br />

ma presenti nel servizio alle famiglie,<br />

forse le uniche che apprezzano<br />

sinceramente il loro<br />

impegno, vedendo meglio di<br />

qualsiasi altro osservatore i<br />

successi educativi del castorismo.<br />

La cosa più bella? Il sorriso dei<br />

castorini e dei capi terremotati<br />

dell’Aquila, che abbiamo fortemente<br />

voluto partecipassero,<br />

incoraggiandoli e aiutandoli<br />

concretamente recuperando<br />

parte del materiale da campo,<br />

un contributo economico,<br />

nuovi fazzolettoni, ecc… Senza<br />

di loro non sarebbe stata la<br />

stessa cosa e non avremmo rispettato<br />

il motto “insieme…”<br />

che, infatti, non vale solo per i<br />

castori.“Insieme…” tutto e tut-<br />

ti, costi quel che costi, non<br />

escludendo alcuno da questo<br />

meraviglioso gioco che si chiama<br />

scautismo.<br />

Fraternamente.<br />

Alessandro Casagrande<br />

Siamo la comunità capi dell’Oderzo<br />

1, per anni unico Gruppo<br />

nel Veneto a ospitare una colonia<br />

di castorini. Dal 1991 al 2003<br />

la Colonia ha accolto 95<br />

bambini, 87 dei quali passati al<br />

Branco. I vecchi castori erano<br />

capi della comunità capi, con il<br />

censimento AGESCI/AIC. Proposta<br />

castorini e proposta<br />

scout erano vissute dal Gruppo<br />

con naturale continuità. Nel<br />

2003, per la carenza di capi, la<br />

colonia è stata “temporaneamente”chiusa:<br />

scelta non indolore<br />

per bambini, famiglie, territorio<br />

e Gruppo. Non entriamo<br />

nello specifico della proposta<br />

castorini sulla quale ci siamo<br />

già espressi in altri contesti,<br />

con argomentazioni derivanti<br />

da più di dieci anni di esperienza.<br />

Ci teniamo, però, ad esprimere<br />

qualche considerazione.<br />

Abbiamo sempre seguito con<br />

attenzione e fiducia il dibattito<br />

sul castorismo: pensavamo che<br />

un suo riconoscimento in <strong>Agesci</strong><br />

avrebbe dato una fisionomia<br />

più certa a questa espe-<br />

rienza con garanzie di tutela e<br />

stabilità; credevamo che una<br />

proposta rivolta ai bambini più<br />

piccoli, emergente dai bisogni<br />

di una società sempre più disgregata<br />

e carente di vita comunitaria,<br />

portasse l’Associazione<br />

a osare, con sguardo<br />

proiettato in avanti, un impegno<br />

anche in questo ambito.<br />

Tuttavia,mentre la nostra attenzione<br />

sui passi dell’Associazione<br />

è sempre rimasta viva, la nostra<br />

fiducia è andata via via affievolendosi;<br />

dal profilo del dibattito<br />

associativo si percepiva<br />

chiaramente che la questione<br />

castorini non era considerata<br />

all’altezza di altre, tanto da riuscire<br />

a strascicarsi nella sperimentazione<br />

per quasi un ventennio!<br />

E siamo quindi arrivati all’epilogo<br />

della vicenda in questo ultimo<br />

Consiglio generale, quando,<br />

finalmente, l’argomento è<br />

stato affrontato, forse per la<br />

prima volta, con la volontà di<br />

approfondire e capire… a tempi<br />

supplementari scaduti…<br />

con il risultato finale di una<br />

“non scelta”: un risultato paradossale<br />

da parte di un’Associazione<br />

che si prefigge di “educare<br />

al discernimento e alla scelta”!<br />

La comunità capi<br />

del Gruppo Oderzo 1<br />

Regione Veneto<br />

Proposta educativa 08-<strong>2009</strong> 47

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