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BRANCA R/S<br />
sempre. Qualche volta anche se<br />
stessi, il che non è male. Ma<br />
questo non basta. <strong>Pe</strong>rché l’errante,<br />
colui che tante volte cammina<br />
senza meta, è alla ricerca<br />
di un altrove, di un luogo altro,<br />
un posto dove l’anima possa ristorarsi»<br />
(pag. 5).<br />
Il volume porta le tracce di questa<br />
verità perché gli autori hanno<br />
sapientemente collocato,accanto<br />
ai capitoli nei quali descrivono<br />
gli itinerari regionali,<br />
sei capitoletti nei quali narrano<br />
gli “incontri di viaggio” (uno di<br />
questi è con padre Stefano di<br />
Sant’Antimo!).<br />
Strada è coraggio di sostare. Sì,<br />
coraggio di mettere da parte la<br />
fretta di arrivare. Potrà sembrare<br />
contraddittorio, ma non lo è,<br />
in quanto fare strada vuol dire<br />
anche trovare il coraggio di vincere<br />
«la solita fretta che ci porta<br />
via» (pag. 7), gustando fino in<br />
fondo la ricchezza dei luoghi<br />
nei quali ci imbattiamo, volutamente<br />
o per sbaglio. Anche di<br />
questo gli autori ci lasciano<br />
traccia nel loro libro: altri sei capitoletti<br />
sono intitolati, appunto,“sbagliando<br />
strada”.<br />
Strada è … ora tocca a te continuare.<br />
E non solo leggendo il libro,<br />
ma anche e soprattutto rileggendo<br />
la tua esperienza. E<br />
perché poi non comunicarla<br />
agli altri? <strong>Pe</strong>rché non ci facciamo<br />
“messaggeri” della strada e<br />
della ricchezza della sua spiritualità<br />
nelle nostre comunità<br />
parrocchiali e tra le altre realtà<br />
della pastorale giovanile? Di<br />
Santo e Finocchietti non sono<br />
DUE LIBRI DA LEGGERE<br />
GIANNI DI SANTO<br />
CARLO FINOCCHIETTI<br />
Sentieri per lo spirito. Trekking<br />
per tutti nei luoghi della fede<br />
Edizoni Paoline, Milano <strong>2009</strong>,<br />
euro 14<br />
JEAN-PIERRE SONNET<br />
Il canto del viaggio. Camminare<br />
con la Bibbia in mano<br />
Edizioni Qiqaion, Magnano (BI)<br />
<strong>2009</strong>, euro 7,50<br />
scout,ma hanno in comune con<br />
noi la passione per la strada e<br />
sono riusciti a raccontarcela. Sarebbe<br />
bello se leggessimo il loro<br />
testo non solo per coglierne i<br />
preziosi suggerimenti, ma anche<br />
come provocazione per inventarci<br />
qualche strumento e<br />
qualche modalità per mettere<br />
la nostra esperienza della strada<br />
al servizio degli altri. Buona<br />
fantasia!<br />
CAMMINARE<br />
CON LA BIBBIA APERTA<br />
Se il volume di Gianni Di Santo<br />
e Carlo Finocchietti ci ha condotto<br />
a spasso per le regioni italiane,<br />
un altro volume, di poche<br />
pagine ma ricco di una forte ca-<br />
rica poetica, opera di Jean-Pierre<br />
Sonnet, ci invita a compiere<br />
un altro cammino, quello per le<br />
pagine dell’altro libro di Dio<br />
che è la Bibbia. Lo suggerisce lo<br />
stesso sottotitolo francese dell’opera:<br />
marcher à Bible ouverte,<br />
“camminare con la Bibbia aperta”.<br />
L’idea che l’autore, gesuita, docente<br />
di esegesi biblica alla<br />
Pontificia Università Gregoriana<br />
di Roma, nato e cresciuto in Belgio<br />
in una famiglia scout, riesce<br />
a regalarci in queste pagine è<br />
che la lettura stessa è un cammino:<br />
«Leggere è camminare,<br />
procedere lungo lo stretto sentiero<br />
delle parole, con gli occhi<br />
fissi sul punto dove appoggiarsi,<br />
con gli occhi anche alzati a<br />
ogni curva di strada, a ogni cresta,<br />
quando si apre l’orizzonte e<br />
si intuisce meglio la strada percorsa<br />
e quella che attende»<br />
(pag. 81).<br />
La Bibbia, quindi, non solo è<br />
“lampada per i passi, luce sul<br />
cammino” (Sal 119,105), ma essa<br />
stessa si fa strada da percorrere.<br />
E le pagine di Sonnet rappresentano<br />
una splendida guida<br />
e mappa per percorrere<br />
queste strade costituite dalle<br />
parole della Sacra Scrittura. Sono<br />
pagine che ci aiuteranno a<br />
recuperare i solidi fondamenti<br />
biblici della spiritualità della<br />
strada.<br />
Anche qui mi limito a richiamarne<br />
alcuni, lasciando gli altri<br />
alla scoperta del tuo viaggio<br />
nel testo.<br />
Se è vero che camminare significa<br />
attraversare un luogo e ricercare<br />
un “luogo altro”, è ancor<br />
più vero che per noi cristiani, discepoli<br />
di colui che è “l’uomo<br />
che cammina”, Gesù, la strada<br />
«non si fa più verso un luogo<br />
ma incorporandosi alla persona<br />
di Cristo in cammino. Il “luogo<br />
santo” cede posto alla “spazio”<br />
simbolico del corpo del Messia<br />
pasquale e pellegrino, che finisce<br />
la sua corsa in quella delle<br />
esistenze umane» (pagg. 57-<br />
58). La via è così, per noi, non<br />
più un luogo ma una persona.<br />
Gesù.<br />
Diviene, quindi, ancor più significativo<br />
farsi “messaggeri” della<br />
strada. Non vorrà dire, infatti,<br />
farsi portatori semplicemente<br />
della gioia che la strada riesce a<br />
farci assaporare, ma scoprirci<br />
testimoni credibili della gioia<br />
piena e contagiosa che solo Gesù<br />
è in grado di farci assaporare.<br />
Sui passi di Abramo e di Mosè e<br />
delle loro storie di partenze, di<br />
Elia e della sua strada di ritorno,<br />
del popolo d’Israele, di Gesù e<br />
dei suoi discepoli di ieri e di oggi,<br />
che Sonnet magistralmente<br />
tratteggia con l’acuta profondità<br />
delle sue parole, impareremo<br />
a camminare la Bibbia per<br />
essere «portatori di Cristo e<br />
chiamati a indicarlo all’altro»<br />
(pag. 68).<br />
Buona strada!<br />
Proposta educativa 08-<strong>2009</strong> 31