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Pe 8-2009 - Agesci

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SPIRITO SCOUT<br />

zienza angelica, una bontà sovrumana,<br />

una dolce fermezza,<br />

un’energia affabile e molto tatto.<br />

Dove trovare tutte queste qualità,<br />

se non nel contatto intimo<br />

con Gesù, mediante una vita di<br />

preghiera? <strong>Pe</strong>r parlare bene di<br />

Cristo bisogna vivere di lui. È<br />

questo il vero problema dell’evangelizzazione.<br />

Il nocciolo non<br />

sta nella dottrina,ma nella persona<br />

viva e presente di Gesù Cristo.<br />

Si tratta della grande rivelazione<br />

che ci ha trasmesso San Giovanni:“Dio<br />

ha tanto amato il mondo<br />

da dare il suo Figlio unigenito”<br />

(Gv 3, 16).<br />

Quel messaggio sconvolgente<br />

non va trasmesso come una tesi<br />

di filosofia o un’esposizione<br />

scientifica. È una fornace incan-<br />

Ogni conversazione, ogni<br />

scritto, ogni azione deve<br />

essere preceduta da un<br />

lavoro serio dello spirito e<br />

del cuore: lo esige il rispetto<br />

per i nostri interlocutori e la<br />

lealtà verso Dio<br />

In Quaresima<br />

si moltiplicano gli<br />

incontri di preghiera e<br />

di catechesi nelle<br />

parrocchie: sono<br />

occasioni da cogliere<br />

descente che deve illuminare gli<br />

spiriti e riscaldare i cuori.Bisogna<br />

immergersi in quella fornace d’amore,<br />

se si vuole portare agli altri<br />

la buona novella del vangelo.Come<br />

parlare di Cristo con convinzione,<br />

se non si hanno il cuore e<br />

lo spirito pieno di lui? Come pretendere<br />

di formare Cristo negli<br />

altri, se prima non l’abbiamo formato<br />

in noi stessi?<br />

<strong>Pe</strong>r osare parlare di Cristo e trasmettere<br />

il suo messaggio, bisogna<br />

mettersi in stretta comunione<br />

con i suoi pensieri e i suoi sentimenti.<br />

Occorre rivestirsi di lui,<br />

come dice san Paolo, e rivestirsene<br />

al punto da poter dire come<br />

l’Apostolo: «Non sono più io che<br />

vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,<br />

20). E ancora: «per me il vivere è<br />

20 Proposta educativa 08-<strong>2009</strong><br />

IN CAMMINO VERSO LA QUARESIMA<br />

E LA PASQUA<br />

Luce di Gesù. Agli inizi di febbraio cade (il 2) la<br />

festa della Presentazione di Gesù al Tempio,<br />

con cui si conclude il ciclo natalizio. All’inizio<br />

della Messa si benedicono le candele, che poi<br />

vengono portate nelle case come memoria di<br />

Cristo luce che illumina le genti. D’accordo con<br />

il parroco, si può organizzare la visita dei lupetti/coccinelle<br />

o degli esploratori/guide alle persone<br />

sole, ammalate o anziane della parrocchia,<br />

per portare loro la candela benedetta e<br />

far loro un po’ di compagnia: è portare la luce<br />

di Gesù come dono a chi soffre.<br />

Le ceneri. Il simbolo per eccellenza della Quaresima<br />

sono le ceneri: ciò che rimane dopo che un<br />

Cristo» (Fil 1,21).È indispensabile<br />

istruirsi e santificarsi, prima di<br />

istruire e santificare gli altri.<br />

La catechesi, l’insegnamento in<br />

tutte le forme, l’attività caritativa,<br />

la stampa cattolica, la radio,<br />

varie associazioni hanno lo scopo<br />

ultimo di trasmettere il messaggio<br />

agli uomini d’oggi. Non il<br />

nostro messaggio, ma quello di<br />

Cristo. Ogni conversazione, ogni<br />

scritto, ogni azione deve essere<br />

preceduta da un lavoro serio<br />

dello spirito e del cuore: lo esige<br />

il rispetto per i nostri interlocutori<br />

e la lealtà verso Dio.<br />

Quando sia terminato questo lavoro<br />

di studio e di riflessione, è<br />

sconsigliabile mettersi subito a<br />

parlare, scrivere e agire: sarà invece<br />

opportuno cominciare dal-<br />

l’orazione, esponendo tutto a<br />

Dio nella preghiera. La sua luce<br />

ci ispirerà, il suo Spirito ci animerà<br />

e la sua forza ci sorreggerà.<br />

Quando siamo sicuri della sua<br />

volontà e del suo aiuto, potremo<br />

dedicarci lieti e fiduciosi alle nostre<br />

attività apostoliche.<br />

Questo abbandono nelle mani<br />

di Dio ci preserverà dallo scoraggiamento<br />

in caso di insuccesso,<br />

perché avremo fatto tutto quello<br />

che dipendeva da noi. Il Signore<br />

non ci chiede il successo,<br />

ma solo di compiere la sua volontà<br />

amorosissima. D’altronde,<br />

non si può mai parlare di fallimento<br />

per le opere di Dio; e dall’insuccesso<br />

s’impara sempre<br />

qualcosa. Dio è più saggio di<br />

noi.<br />

Nello zaino dell’assistente ecclesiastico<br />

fuoco si è consumato fino alla fine, un richiamo<br />

forte all’essenzialità. Si può bruciare insieme (in<br />

unità o in comunità capi) un ceppo, raccoglierne<br />

le ceneri e usarle poi per un momento di preghiera<br />

in cui ciascuno prenderà liberamente il<br />

proprio impegno di austerità quaresimale.<br />

Via crucis. In Quaresima si moltiplicano gli incontri<br />

di preghiera e di catechesi nelle parrocchie:<br />

sono occasioni da cogliere. Se non è possibile,<br />

la comunità capi si organizzi per tempo<br />

in modo da avere un proprio momento dedicato,<br />

ad esempio, ad una via crucis magari in<br />

stile scout: abbinando ad ogni stazione un oggetto<br />

preso dalla vita scout e proponendolo<br />

come simbolo di una meta spirituale da raggiungere.

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