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Pe 8-2009 - Agesci

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CITTADINI DEL MONDO<br />

Lo scautismo secondo<br />

l’<strong>Agesci</strong> è un modello<br />

che valorizza<br />

l’autonomia del<br />

singolo Gruppo scout<br />

come patrimonio<br />

prezioso di<br />

prossimità,<br />

conoscenza del<br />

territorio e delle sue<br />

esigenze educative,<br />

capacità di relazione<br />

coordinamento della finanza<br />

pubblica), per formulare pareri<br />

sugli schemi dei decreti<br />

legislativi, verificare lo stato<br />

di attuazione della riforma,<br />

suggerire soluzioni per il<br />

cambiamento dell’ordinamento<br />

finanziario degli enti<br />

territoriali, e altro. In attesa<br />

delle leggi statali che dovranno<br />

stabilire le funzioni fondamentali,<br />

gli organi e il sistema<br />

elettorale delle “Città metropolitane”,<br />

un regolamento<br />

dovrà stabilire le norme per<br />

indire e svolgere i referendum<br />

fra i cittadini per la loro<br />

istituzione (cfr. art. 23);<br />

– entro il 31 maggio 2010 deve<br />

essere approvato il primo<br />

decreto legislativo per l’armonizzazione<br />

dei bilanci<br />

pubblici;<br />

– entro il 31 maggio 2011 devono<br />

essere approvati tutti gli<br />

altri decreti legislativi che attuano<br />

i principi e i criteri previsti<br />

dalla legge delega, fra<br />

cui quello che prevede le modalità<br />

con cui le Regioni a statuto<br />

speciale e le Province<br />

16 Proposta educativa 08-<strong>2009</strong><br />

autonome concorrono agli<br />

obiettivi di perequazione e di<br />

solidarietà;<br />

– entro il 31 maggio 2012 vanno<br />

adottati i decreti legislativi<br />

per istituire le Città metropolitane.<br />

Le aree interessate<br />

sono: Torino, Milano, Venezia,<br />

Genova, Bologna, Firenze, Bari,<br />

Napoli e Reggio Calabria.<br />

Una speciale autonomia sarà<br />

riconosciuta a “Roma capitale”<br />

in relazione alle funzioni<br />

che è chiamata a svolgere come<br />

sede degli organi costituzionali<br />

e delle rappresentanze<br />

diplomatiche;<br />

– entro il 31 maggio 2014 potranno<br />

essere emanati i decreti<br />

legislativi correttivi e integrativi<br />

delle disposizioni<br />

già varate in precedenza;<br />

– il 31 maggio 2016 termina il<br />

periodo transitorio e il federalismo<br />

fiscale entra a “regime”,<br />

con il completo superamento<br />

del sistema del trasferimenti<br />

finanziari dallo Stato<br />

agli enti locali secondo la<br />

“spesa storica”, sostituito dal<br />

metodo dei cosiddetti “costi<br />

standard”.<br />

Chi paga?<br />

Dal federalismo fiscale “non devono<br />

derivare nuovi o maggiori<br />

oneri a carico della finanza pubblica”.Ma<br />

quanto costerà questa<br />

riforma così incisiva? Al riguardo,<br />

il Ministero dell’Economia e<br />

delle finanze non è stato in grado<br />

di fornire, a tutt’oggi, sufficienti<br />

dati su quanto peserà sui<br />

conti pubblici il riassetto fiscale.<br />

Mancano certezze sui costi reali<br />

della riforma. Il percorso da seguire<br />

è, quindi, ancora lungo:<br />

rendere concreta l’autonomia<br />

di spesa e di entrata degli enti<br />

territoriali garantendo i principi<br />

di solidarietà e di coesione sociale<br />

del Paese è un traguardo<br />

impegnativo.<br />

Scout, federalisti<br />

equi e solidali?<br />

Lo scautismo secondo l’<strong>Agesci</strong><br />

è un modello che valorizza l’autonomia<br />

del singolo Gruppo<br />

scout come patrimonio prezioso<br />

di prossimità, conoscenza<br />

del territorio e delle sue esigen-<br />

ze educative, capacità di relazione.<br />

Al tempo stesso, il singolo<br />

Gruppo locale ha delle esigenze<br />

la cui soddisfazione affida<br />

a strutture associative (dalle<br />

funzioni nazionali e regionali alle<br />

cooperative di fornitura materiali)<br />

con l’obiettivo di delegare<br />

ai livelli superiori alcune funzioni<br />

che dovrebbero essere<br />

svolte con un evidente vantaggio<br />

per il singolo Gruppo: “economie<br />

di scala, di scopo, di rete”.<br />

È l’applicazione del principio di<br />

sussidiarietà.<br />

Nella nostra esperienza, nella<br />

nostra storia, questo processo è<br />

nato spontaneamente, dal basso.<br />

I singoli Gruppi scout hanno<br />

sentito il bisogno di servizi e<br />

supporti di vario genere per<br />

rendere possibile l’offerta (la<br />

più efficace e coerente possibile)<br />

di una proposta educativa ai<br />

ragazzi di quel territorio. I singoli<br />

Gruppi scout delegano alle<br />

Zone, alle Regioni, al livello nazionale<br />

solo ciò che, sussidiariamente,<br />

è più conveniente – perché<br />

più efficiente o più efficace<br />

– svolgere a un livello superiore.<br />

E un metodo di impronta e<br />

diffusione internazionale non<br />

può non tenere conto anche di<br />

un livello europeo e poi mondiale.<br />

Il “metodo federale”<br />

nell’educazione informale<br />

Il metodo federale vale non solo<br />

nelle istituzioni, ma anche nei<br />

sistemi educativi, soprattutto in<br />

quelli informali (ovvero extrascolastici)?<br />

È possibile leggere<br />

la struttura associativa, il complesso<br />

di relazioni e servizi con<br />

la lente del federalismo solidale?<br />

La struttura attuale consente<br />

l’efficace svolgimento a livello<br />

territoriale della funzione<br />

educativa coordinata dalla comunità<br />

capi e la necessità di nutrirla<br />

con servizi sostenibili solo<br />

a livelli sovra-Gruppo e con indispensabili<br />

dimensioni “internazionali”<br />

(dal Gruppo al mondo)?<br />

Ma soprattutto, come dovrà-potrà<br />

cambiare il processo<br />

educativo del “cittadino attivo”<br />

nell’era del federalismo? Discussione<br />

aperta, nel senso del<br />

foedus e del subsidium.

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