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CITTADINI DEL MONDO<br />
Lo scautismo secondo<br />
l’<strong>Agesci</strong> è un modello<br />
che valorizza<br />
l’autonomia del<br />
singolo Gruppo scout<br />
come patrimonio<br />
prezioso di<br />
prossimità,<br />
conoscenza del<br />
territorio e delle sue<br />
esigenze educative,<br />
capacità di relazione<br />
coordinamento della finanza<br />
pubblica), per formulare pareri<br />
sugli schemi dei decreti<br />
legislativi, verificare lo stato<br />
di attuazione della riforma,<br />
suggerire soluzioni per il<br />
cambiamento dell’ordinamento<br />
finanziario degli enti<br />
territoriali, e altro. In attesa<br />
delle leggi statali che dovranno<br />
stabilire le funzioni fondamentali,<br />
gli organi e il sistema<br />
elettorale delle “Città metropolitane”,<br />
un regolamento<br />
dovrà stabilire le norme per<br />
indire e svolgere i referendum<br />
fra i cittadini per la loro<br />
istituzione (cfr. art. 23);<br />
– entro il 31 maggio 2010 deve<br />
essere approvato il primo<br />
decreto legislativo per l’armonizzazione<br />
dei bilanci<br />
pubblici;<br />
– entro il 31 maggio 2011 devono<br />
essere approvati tutti gli<br />
altri decreti legislativi che attuano<br />
i principi e i criteri previsti<br />
dalla legge delega, fra<br />
cui quello che prevede le modalità<br />
con cui le Regioni a statuto<br />
speciale e le Province<br />
16 Proposta educativa 08-<strong>2009</strong><br />
autonome concorrono agli<br />
obiettivi di perequazione e di<br />
solidarietà;<br />
– entro il 31 maggio 2012 vanno<br />
adottati i decreti legislativi<br />
per istituire le Città metropolitane.<br />
Le aree interessate<br />
sono: Torino, Milano, Venezia,<br />
Genova, Bologna, Firenze, Bari,<br />
Napoli e Reggio Calabria.<br />
Una speciale autonomia sarà<br />
riconosciuta a “Roma capitale”<br />
in relazione alle funzioni<br />
che è chiamata a svolgere come<br />
sede degli organi costituzionali<br />
e delle rappresentanze<br />
diplomatiche;<br />
– entro il 31 maggio 2014 potranno<br />
essere emanati i decreti<br />
legislativi correttivi e integrativi<br />
delle disposizioni<br />
già varate in precedenza;<br />
– il 31 maggio 2016 termina il<br />
periodo transitorio e il federalismo<br />
fiscale entra a “regime”,<br />
con il completo superamento<br />
del sistema del trasferimenti<br />
finanziari dallo Stato<br />
agli enti locali secondo la<br />
“spesa storica”, sostituito dal<br />
metodo dei cosiddetti “costi<br />
standard”.<br />
Chi paga?<br />
Dal federalismo fiscale “non devono<br />
derivare nuovi o maggiori<br />
oneri a carico della finanza pubblica”.Ma<br />
quanto costerà questa<br />
riforma così incisiva? Al riguardo,<br />
il Ministero dell’Economia e<br />
delle finanze non è stato in grado<br />
di fornire, a tutt’oggi, sufficienti<br />
dati su quanto peserà sui<br />
conti pubblici il riassetto fiscale.<br />
Mancano certezze sui costi reali<br />
della riforma. Il percorso da seguire<br />
è, quindi, ancora lungo:<br />
rendere concreta l’autonomia<br />
di spesa e di entrata degli enti<br />
territoriali garantendo i principi<br />
di solidarietà e di coesione sociale<br />
del Paese è un traguardo<br />
impegnativo.<br />
Scout, federalisti<br />
equi e solidali?<br />
Lo scautismo secondo l’<strong>Agesci</strong><br />
è un modello che valorizza l’autonomia<br />
del singolo Gruppo<br />
scout come patrimonio prezioso<br />
di prossimità, conoscenza<br />
del territorio e delle sue esigen-<br />
ze educative, capacità di relazione.<br />
Al tempo stesso, il singolo<br />
Gruppo locale ha delle esigenze<br />
la cui soddisfazione affida<br />
a strutture associative (dalle<br />
funzioni nazionali e regionali alle<br />
cooperative di fornitura materiali)<br />
con l’obiettivo di delegare<br />
ai livelli superiori alcune funzioni<br />
che dovrebbero essere<br />
svolte con un evidente vantaggio<br />
per il singolo Gruppo: “economie<br />
di scala, di scopo, di rete”.<br />
È l’applicazione del principio di<br />
sussidiarietà.<br />
Nella nostra esperienza, nella<br />
nostra storia, questo processo è<br />
nato spontaneamente, dal basso.<br />
I singoli Gruppi scout hanno<br />
sentito il bisogno di servizi e<br />
supporti di vario genere per<br />
rendere possibile l’offerta (la<br />
più efficace e coerente possibile)<br />
di una proposta educativa ai<br />
ragazzi di quel territorio. I singoli<br />
Gruppi scout delegano alle<br />
Zone, alle Regioni, al livello nazionale<br />
solo ciò che, sussidiariamente,<br />
è più conveniente – perché<br />
più efficiente o più efficace<br />
– svolgere a un livello superiore.<br />
E un metodo di impronta e<br />
diffusione internazionale non<br />
può non tenere conto anche di<br />
un livello europeo e poi mondiale.<br />
Il “metodo federale”<br />
nell’educazione informale<br />
Il metodo federale vale non solo<br />
nelle istituzioni, ma anche nei<br />
sistemi educativi, soprattutto in<br />
quelli informali (ovvero extrascolastici)?<br />
È possibile leggere<br />
la struttura associativa, il complesso<br />
di relazioni e servizi con<br />
la lente del federalismo solidale?<br />
La struttura attuale consente<br />
l’efficace svolgimento a livello<br />
territoriale della funzione<br />
educativa coordinata dalla comunità<br />
capi e la necessità di nutrirla<br />
con servizi sostenibili solo<br />
a livelli sovra-Gruppo e con indispensabili<br />
dimensioni “internazionali”<br />
(dal Gruppo al mondo)?<br />
Ma soprattutto, come dovrà-potrà<br />
cambiare il processo<br />
educativo del “cittadino attivo”<br />
nell’era del federalismo? Discussione<br />
aperta, nel senso del<br />
foedus e del subsidium.