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1 - Introduzione Scheda generale Spesso il curriculum tradizionale degli studi è caratterizzato da salti e lacune alle quali ci siamo abituati, e che finiscono per essere acriticamente accettati. Ben poco sappiamo e studiamo riguardo a tutto il periodo medioevale: anche se i testi di storia ce ne parlano, quelli di letteratura e di linguistica presentano un vuoto di quasi mille anni. Ben volentieri quindi accettiamo il suggerimento di Malaspina relativamente allo studio delle caratteristiche del latino nel Medioevo: “Il latino rimaneva lingua della liturgia [ … ] e questa costituiva pertanto un importante mezzo di coesione anche linguistica e di conservazione di una competenza passiva del latino, sia pure minima e comunque ormai alterata secondo la pronuncia locale o “rustica”. La necessità di una lingua di comunicazione sovranazionale all’interno del Regno Franco, che si preparava a diventare Sacro Romano Impero [ … ], e l’esigenza di disporre, per il suo governo, di competenze adeguate per la pubblica amministrazione, la giurisdizione, la diplomazia, a partire almeno dal 781, suggerirono a Carlo Magno la necessità di una promozione della conoscenza del latino sulla base dello standard di età patristica” (p. 49). Nel 781 Carlo Magno incontrò a Parma lo studioso Alcuino di York, e lo fece entrare nella sua corte. Da ciò consegue la rivalutazione di Alcuino, personaggio sicuramente affascinante, ma dai più ignorato (sia perché autore del Medioevo, sia perché non italiano, ma appartenente a un ambiente che abbiamo da sempre considerato “barbarico”). Eppure egli era sicuramente in grado non solo di scrivere, ma di parlare e di pensare in lingua latina. La sua ratio studiorum merita di essere riconsiderata, e così pure il suo metodo di insegnamento, per interrogationes et responsiones, che egli aveva ereditato dal grammatico Prisciano e che tanti dopo di lui useranno ancora. Nelle sue opere, infatti, si tiene conto anche del discente, oltre che della materia, che anzi viene sviluppata proprio a partire dalle esigenze di chi impara, dal percorso logico che egli fa per appropriarsene. Emergono così parole chiave, come sapientia, indagatio, magisterium, vox, littera, scriptura … . Consideriamo pertanto questi argomenti come una buona base di partenza per un lavoro interdisciplinare, riservato agli alunni che affrontano lo studio di questo periodo storico. I testi di Alcuino, anche se non particolarmente ardui, rappresentano tuttavia una lettura impegnativa; per questo sono stati selezionati solo alcuni brani, ed alcuni sono stati integralmente tradotti. Abbiamo indicato come classe in cui svolgere questa tematica la I media, perché questo lavoro va collegato allo svolgimento della storia medioevale. Si è pensato però, dato il tema impegnativo, allo svolgimento nel II quadrimestre. Un docente, che voglia prevedere all’inizio della II media un riepilogo dell’epoca medioevale, può affrontare questo lavoro all’inizio dell’anno. Finalità Arricchire le conoscenze degli studenti sia dal punto di vista storico che linguistico. Far acquisire apprendimenti su un periodo storico di solito poco conosciuto e sulla sua evoluzione culturale. Agenzia Scuola © 2010 2
Obiettivi di apprendimento Approfondire il periodo medioevale attraverso l’esame della civiltà carolingia e le sue innovazioni culturali. Far conoscere la storia della scuola e della trasmissione del sapere. Arricchire le conoscenze lessicali dell’alunno attraverso il passaggio dal latino all’italiano. Presentare testi latini autentici di età post – classica. Competenze attese Competenze storiche 1. Ricostruzione, nelle linee essenziali, della storia dell’Europa e del bacino del Mediterraneo dall’antichità all’epoca di Carlo Magno. 2. Comprensione dei caratteri della civiltà del Sacro Romano Impero. Competenze linguistiche 1. Arricchimento del vocabolario relativamente ai termini dei campi semantici della scuola e della cultura. 2. Familiarizzazione con le peculiarità “di base” della lingua latina. Articolazione del percorso I fase: Ambientazione storico-geografica 1. Il Sacro Romano Impero di Carlo Magno, le sue caratteristiche, i principi politici e culturali che lo ispirano. 2. I confini della diffusione del latino all’epoca di Carlo Magno e l’Europa moderna. 3. La condivisione del sapere tra i vari popoli dell’Impero. II fase: Approccio al testo 4. Le teorie sull’educazione e il cursus studiorum nel mondo antico e nel Medioevo (da Quintiliano a Dante). 5. Il pensiero di Alcuino sull’educazione e la conoscenza. 6. Lettura di frasi significative dai testi di Alcuino (anche in traduzione). III fase: Lessico e strutture linguistiche 7. Il campo semantico della scuola. 8. Il campo semantico della sapientia. 9. Il campo semantico delle lettere, del libro e della scrittura. Agenzia Scuola © 2010 3
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