La TV “autentica” in classe - For.Indire.It
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4 - Fase III - Lessico e strutture l<strong>in</strong>guistiche - Prove di verifica<br />
Il campo semantico della scuola<br />
Esam<strong>in</strong>iamo ora più da vic<strong>in</strong>o alcune parole contenuto nel brano letto e che riguardano la<br />
scuola, ne costituiscono il “campo semantico”:<br />
Schola (dal greco scholé), <strong>in</strong>dica il tempo libero dalle occupazioni materiali, e che può<br />
essere dedicato allo studio, e qu<strong>in</strong>di la nostra “scuola”. I lat<strong>in</strong>i <strong>in</strong>dicavano la scuola<br />
anche col term<strong>in</strong>e ludus, che significa “gioco”. (<strong>in</strong>serire scheda sulla I decl<strong>in</strong>azione).<br />
Per Cicerone il tempo dedicato allo studio veniva anche chiamato otium, mentre<br />
quello dedicato agli affari veniva chiamato negotium.<br />
Discipulus, dalla radice del verbo disco (imparare) <strong>in</strong>dica “colui che impara”.<br />
Magister, dalla radice dell’avverbio comparativo magis (“più”), <strong>in</strong>dica “colui che è<br />
superiore agli altri, colui che presiede”. Il suo contrario è m<strong>in</strong>ister, da m<strong>in</strong>us ”meno”,<br />
che <strong>in</strong>dica “colui che è <strong>in</strong>feriore, colui che, obbedendo, compie azioni per conto di un<br />
altro”.<br />
per <strong>in</strong>terrogationes et responsiones, “attraverso una domanda e una risposta”; è il<br />
metodo che usavano gli antichi autori di “grammatica” per <strong>in</strong>segnare la loro materia.<br />
Queste parole ci permettono di <strong>in</strong>serire a questo punti i paradigmi (o esempi) delle prime tre<br />
decl<strong>in</strong>azioni lat<strong>in</strong>e, con le term<strong>in</strong>azioni variate al s<strong>in</strong>golare e al plurale, e secondo i s<strong>in</strong>goli casi.<br />
A questo scopo ci faremo aiutare da quello che dice lo stesso Alcu<strong>in</strong>o:<br />
Primus nom<strong>in</strong>ativus, quia per ipsum nom<strong>in</strong>atio fit. [ … ] De<strong>in</strong>de genetivus, quia per<br />
ipsum genus significamus ut genus est Priami Hector. [ ... ] Post hunc dativus est, qui a<br />
dando dicitur [ ... ]. Quarto loco est accusativus, qui et causativus, ut accuso hom<strong>in</strong>em.<br />
[ … ] Tum vocativus, qui et salutativus vocatur, ut o Aenea et salve Aenea! Novissime<br />
ablativus ponitur, qui et comparativus, significans aliquid absumi vel comparari, ut<br />
aufero ab Hectore gladium; et fortior Hectore Achiles est.<br />
Per primo c’è il nom<strong>in</strong>ativo, perché per mezzo di esso c’è la denom<strong>in</strong>azione. Qu<strong>in</strong>di il genitivo,<br />
perché per mezzo di esso <strong>in</strong>dichiamo il genere, come “Ettore è stirpe (genere) di Priamo. Dopo<br />
di questo vi è il dativo, che viene così chiamato dal dare. Al quarto posto c’è l’accusativo, che<br />
viene chiamato anche causativo, come accuso un uomo. Poi il vocativo, che viene chiamato<br />
anche salutativo, come “O Enea” e “Salve Enea”. Come ultimo viene posto l’ablativo, che viene<br />
chiamato anche comparativo, che significa che qualcosa viene preso o confrontato, come<br />
“strappo la spada ad Achille” e “Achille è più forte di Ettore”.<br />
Vediamo ora il paradigma (esempio) della I decl<strong>in</strong>azione lat<strong>in</strong>a, servendoci del term<strong>in</strong>e schola.<br />
S<strong>in</strong>golare Significato Plurale Significato<br />
Nom<strong>in</strong>ativo schola la scuola scholae le scuole<br />
Genitivo scholae della scuola scholarum delle scuole<br />
Dativo scholae alla scuola scholis alle scuole<br />
Accusativo scholam la scuola scholas le scuole<br />
Vocativo schola o scuola scholae o scuole<br />
Ablativo scholā dalla scuola scholis dalle scuole<br />
Il nome discipulus (alunno, scolaro) ci può servire per presentare il paradigma della II<br />
decl<strong>in</strong>azione:<br />
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