Queste term<strong>in</strong>azioni hanno comunque qualcosa <strong>in</strong> comune, la vocale – a; ambedue queste parole appartengono <strong>in</strong>fatti alla I decl<strong>in</strong>azione dei nomi lat<strong>in</strong>i. Anche magister, magistri cambia la sua des<strong>in</strong>enza, ma <strong>in</strong> maniera diversa; questo term<strong>in</strong>e appartiene <strong>in</strong>fatti alla II decl<strong>in</strong>azione lat<strong>in</strong>a. Verifica 1. Esistono <strong>in</strong> italiano le decl<strong>in</strong>azioni dei nomi? 2. Esistono i casi? 3. Vi sono l<strong>in</strong>gue moderne nelle quali si trovano “casi” diversi, a seconda della funzione che il nome svolge nella frase? Agenzia Scuola © 2010 12
4 - Fase III - Lessico e strutture l<strong>in</strong>guistiche - Prove di verifica Il campo semantico della scuola Esam<strong>in</strong>iamo ora più da vic<strong>in</strong>o alcune parole contenuto nel brano letto e che riguardano la scuola, ne costituiscono il “campo semantico”: Schola (dal greco scholé), <strong>in</strong>dica il tempo libero dalle occupazioni materiali, e che può essere dedicato allo studio, e qu<strong>in</strong>di la nostra “scuola”. I lat<strong>in</strong>i <strong>in</strong>dicavano la scuola anche col term<strong>in</strong>e ludus, che significa “gioco”. (<strong>in</strong>serire scheda sulla I decl<strong>in</strong>azione). Per Cicerone il tempo dedicato allo studio veniva anche chiamato otium, mentre quello dedicato agli affari veniva chiamato negotium. Discipulus, dalla radice del verbo disco (imparare) <strong>in</strong>dica “colui che impara”. Magister, dalla radice dell’avverbio comparativo magis (“più”), <strong>in</strong>dica “colui che è superiore agli altri, colui che presiede”. Il suo contrario è m<strong>in</strong>ister, da m<strong>in</strong>us ”meno”, che <strong>in</strong>dica “colui che è <strong>in</strong>feriore, colui che, obbedendo, compie azioni per conto di un altro”. per <strong>in</strong>terrogationes et responsiones, “attraverso una domanda e una risposta”; è il metodo che usavano gli antichi autori di “grammatica” per <strong>in</strong>segnare la loro materia. Queste parole ci permettono di <strong>in</strong>serire a questo punti i paradigmi (o esempi) delle prime tre decl<strong>in</strong>azioni lat<strong>in</strong>e, con le term<strong>in</strong>azioni variate al s<strong>in</strong>golare e al plurale, e secondo i s<strong>in</strong>goli casi. A questo scopo ci faremo aiutare da quello che dice lo stesso Alcu<strong>in</strong>o: Primus nom<strong>in</strong>ativus, quia per ipsum nom<strong>in</strong>atio fit. [ … ] De<strong>in</strong>de genetivus, quia per ipsum genus significamus ut genus est Priami Hector. [ ... ] Post hunc dativus est, qui a dando dicitur [ ... ]. Quarto loco est accusativus, qui et causativus, ut accuso hom<strong>in</strong>em. [ … ] Tum vocativus, qui et salutativus vocatur, ut o Aenea et salve Aenea! Novissime ablativus ponitur, qui et comparativus, significans aliquid absumi vel comparari, ut aufero ab Hectore gladium; et fortior Hectore Achiles est. Per primo c’è il nom<strong>in</strong>ativo, perché per mezzo di esso c’è la denom<strong>in</strong>azione. Qu<strong>in</strong>di il genitivo, perché per mezzo di esso <strong>in</strong>dichiamo il genere, come “Ettore è stirpe (genere) di Priamo. Dopo di questo vi è il dativo, che viene così chiamato dal dare. Al quarto posto c’è l’accusativo, che viene chiamato anche causativo, come accuso un uomo. Poi il vocativo, che viene chiamato anche salutativo, come “O Enea” e “Salve Enea”. Come ultimo viene posto l’ablativo, che viene chiamato anche comparativo, che significa che qualcosa viene preso o confrontato, come “strappo la spada ad Achille” e “Achille è più forte di Ettore”. Vediamo ora il paradigma (esempio) della I decl<strong>in</strong>azione lat<strong>in</strong>a, servendoci del term<strong>in</strong>e schola. S<strong>in</strong>golare Significato Plurale Significato Nom<strong>in</strong>ativo schola la scuola scholae le scuole Genitivo scholae della scuola scholarum delle scuole Dativo scholae alla scuola scholis alle scuole Accusativo scholam la scuola scholas le scuole Vocativo schola o scuola scholae o scuole Ablativo scholā dalla scuola scholis dalle scuole Il nome discipulus (alunno, scolaro) ci può servire per presentare il paradigma della II decl<strong>in</strong>azione: Agenzia Scuola © 2010 13