20.06.2013 Views

Dalla Tabula alimentaria al sito di Veleia: due secoli e ... - ager veleias

Dalla Tabula alimentaria al sito di Veleia: due secoli e ... - ager veleias

Dalla Tabula alimentaria al sito di Veleia: due secoli e ... - ager veleias

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

questioni <strong>di</strong>plomatiche, archeologiche, scientifiche, e<strong>di</strong>tori<strong>al</strong>i, proseguite poi nel corso<br />

dell'Ottocento e Novecento.<br />

È, in effetti, la storia complessa, e per certi aspetti controversa, della <strong>Tabula</strong>, «…<br />

<strong>di</strong>ssotterrata sotto costellazione inclinante <strong>al</strong>lo risparmio e così d<strong>al</strong> primo <strong>al</strong>l'ultimo giorno<br />

ha incontrato guai», come scrisse in una lettera dell'11 giugno 1749 l'abate Chiappini <strong>al</strong><br />

Muratori.<br />

La «faccenda» <strong>di</strong>plomatica, negli anni 1747-1760, sviluppa febbrili e intricate manovre <strong>di</strong><br />

esponenti politici, stu<strong>di</strong>osi, prelati e affaristi per il possesso unico e definitivo della TAV, i<br />

cui un<strong>di</strong>ci frammenti, per un tot<strong>al</strong>e <strong>di</strong> 200 kg <strong>di</strong> bronzo, vennero inizi<strong>al</strong>mente venduti da<br />

don Rapaccióli per 90 scu<strong>di</strong> (metà assegnati <strong>al</strong>la pieve <strong>di</strong> S. Antonino, un quarto <strong>al</strong><br />

pievano e un quarto agli aiutanti) a Borgo San Donnino (l'attu<strong>al</strong>e Fidenza), a Piacenza, a<br />

Fiorenzuola d'Arda, a Cremona (forse).<br />

Casu<strong>al</strong>mente, a Fiorenzuola Giovanni Roncovieri, canonico della cattedr<strong>al</strong>e <strong>di</strong><br />

Piacenza, venne a trovarsi fra le mani un frammento della TAV e non perse tempo.<br />

Compresa l'importanza storico-archeologica del reperto, il Roncovieri iniziò la ricerca delle<br />

<strong>al</strong>tre parti, coinvolgendo economicamente il canonico piacentino Antonio Costa, a lui<br />

legato da vecchia amicizia. Il Costa, teologo e conte, dottore utriusque iuris (titoli con cui<br />

<strong>al</strong>imentava la presunzione <strong>di</strong> essere privilegiato rispetto agli <strong>al</strong>tri canonici della cattedr<strong>al</strong>e<br />

<strong>di</strong> Piacenza), d<strong>al</strong> 1747 <strong>al</strong> 1749, e anche negli anni successivi, si propose come unico<br />

depositario del reperto, referente uffici<strong>al</strong>e <strong>di</strong> politici, intrigante informatore degli stu<strong>di</strong>osi,<br />

gretto affarista, mettendo in ombra l'amico, a cui invece Scipione Maffei (e in tempi recenti<br />

Nicola Criniti) restituirono, a pieno titolo, il merito re<strong>al</strong>e <strong>di</strong> aver impe<strong>di</strong>to la fusione <strong>di</strong><br />

frammenti per farne delle campane.<br />

Mentre nel gennaio 1748, forse anche qu<strong>al</strong>che mese prima, le lamine bronzee,<br />

pagate fior <strong>di</strong> quattrini, erano state raccolte nella casa piacentina del Roncovieri, la trama<br />

<strong>di</strong>plomatica si intrecciò a Piacenza, a Torino per il Regno <strong>di</strong> Sardegna, attorno <strong>al</strong>la figura<br />

del suo rappresentante conte Angelo Benso <strong>di</strong> Pramolo, e a Roma per lo Stato della<br />

Chiesa, d<strong>al</strong> momento che Benedetto XIV, fondatore nel 1740 dell'Accademia <strong>di</strong> Storia<br />

romana e antichità (l'attu<strong>al</strong>e Pontificia Commissione <strong>di</strong> Archeologia Sacra) e cultore<br />

raffinato del mondo antico, era ragionevolmente desideroso <strong>di</strong> possedere la <strong>Tabula</strong>.<br />

L'impero absburgico, invece, non manifestò interesse particolare nei confronti del<br />

reperto bronzeo e neppure la città <strong>di</strong> Piacenza seppe approfittare della situazione per<br />

l'acquisto della lamina bronzea: così l'abate Chiappini non solo vide sfumare la possibilità<br />

<strong>di</strong> aggiungere <strong>al</strong>la sua collezione muse<strong>al</strong>e un prezioso reperto, ma ne poté prendere<br />

visione solo nel novembre 1748 a casa del Roncovieri. D<strong>al</strong> canto suo anche il conte Benso<br />

<strong>di</strong> Pramolo, che auspicava il trasferimento della TAV a Torino, presso la Regia Università<br />

o il Re<strong>al</strong>e Museo, chiese una me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong>plomatica <strong>al</strong> vescovo <strong>di</strong> Piacenza Pietro<br />

Cristiani, che aveva sempre espresso simpatie per la casa sabauda, e successivamente <strong>al</strong><br />

Muratori (già in contatto epistolare nel novembre dello stesso anno con il Costa),<br />

ottenendo comunque <strong>al</strong>eatorie promesse.<br />

A tessere le maglie delle trattative, scre<strong>di</strong>tando il "condomino" Roncovieri e<br />

destreggiandosi tra i Sabau<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino e Roma pontificia, fu un intrigante quanto avido<br />

Costa, deciso a ricavare un lauto guadagno <strong>al</strong> punto che ogni accordo <strong>di</strong> compraven<strong>di</strong>ta<br />

finì per sfumare e papa Lambertini, rivolgendosi a Pietro Cristiani, cercò <strong>di</strong> fare buon viso<br />

a cattiva sorte: «… la Lamina […] per ciò che appartiene a noi deve assolutamente restare<br />

a Piacenza». Opinione del resto espressa anche d<strong>al</strong> Muratori (e poi d<strong>al</strong> Maffei, in seguito<br />

<strong>al</strong> f<strong>al</strong>limento delle trattative per l'acquisto), che scriveva <strong>al</strong>l'amico Chiappini (24 gennaio<br />

1748) «troppo è il voler anche privare del poco che hanno le <strong>al</strong>tre città», auspicando la<br />

collocazione delle lamine bronzee nel Museo <strong>di</strong> S. Agostino, per scongiurare, tra l'<strong>al</strong>tro,<br />

3

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!