La Storia siamo noi - Scuola media statale Griffini
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( Musica: “Inno a Garibaldi”; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati dei leggii-<br />
Compare la scritta )<br />
DAMONTI (tono informativo- ritmo lento) : Legat Remigio. <strong>La</strong> battaglia di Calatafimi.<br />
Milano, museo del Risorgimento<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
In centro sullo sfondo si vede Garibaldi, pronto a guidare personalmente gli assalti dei<br />
suoi uomini. Questo comportamento aveva l’effetto di esaltare i combattenti.<br />
Ai Mille (esattamente 1.089 volontari garibaldini) si aggiunse un numero sempre<br />
crescente di siciliani. A questa battaglia presero parte 150 insorti siciliani, anche due<br />
frati francescani, rappresentati in basso a destra.<br />
( I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la foto)<br />
PIACENTINI (tono informativo - ritmo moderato): <strong>La</strong> battaglia di Calatafimi venne combattuta il 15 maggio 1860 dalle truppe agli ordini<br />
di Giuseppe Garibaldi, in tutto circa 1500 uomini, contro circa 3.000 militari borbonici al comando del generale <strong>La</strong>ndi.<br />
Inizialmente le formazioni si fronteggiarono a distanza. Dopo un paio d'ore d'immobilismo ( ritmo più veloce) l’esercito borbonico tentò un<br />
attacco alla prima linea garibaldina, ma venne fermato. Pur non riuscendo completamente nel loro intento, i borbonici erano ora vicini alle<br />
linee garibaldine. Per questo motivo, il generale Nino Bixio diede ordine di prepararsi alla ritirata. <strong>La</strong> leggenda ( ritmo più lento) vuole che<br />
Garibaldi abbia bloccato tale ordine, intimando il celebre: (breve pausa)<br />
PIACENTINI-DAMONTI (ritmo moderato – tono esclamativo): «O si fa l'Italia o si muore!».<br />
DAMONTI (tono informativo – ritmo lento): Il combattimento, durato poco più di 4 ore, si concluse con la ritirata delle truppe borboniche.<br />
Il bilancio fu di circa 30 morti per entrambi gli schieramenti compresi i deceduti in seguito alle ferite riportate, tra cui 19 garibaldini.<br />
(I due lettori escono verso l'esterno- Escono anche i ragazzi di 3^ B-Musica: “Camicia rossa”)<br />
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