La Storia siamo noi - Scuola media statale Griffini
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<strong>La</strong> <strong>Storia</strong><br />
<strong>siamo</strong> <strong>noi</strong><br />
COPIONE TEATRALE<br />
Elaborato dalla classe 3^ C<br />
della Sc. M. St. “G.<strong>Griffini</strong>”<br />
di Casalpusterlengo (LO)<br />
Per il 150° anniversario dell’ Unita’ d’Italia<br />
tratto da<br />
Scatti dal Risorgimento<br />
Ideato e Scritto dalla classe 3^ B della Sc. M. St. “ Borsa” di Somaglia (LO)<br />
-Anno scolastico 2010-11-
<strong>La</strong> <strong>Storia</strong> <strong>siamo</strong> <strong>noi</strong><br />
Un progetto per festeggiare insieme i 150 anni dell’Unità d’Italia, realizzato dalle classi 3^C e 3^B delle<br />
scuole secondarie di I grado “<strong>Griffini</strong>” e “Mario Borsa”, in collaborazione con i Comuni di Casalpusterlengo e<br />
di Somaglia .<br />
Quando ci hanno proposto di collaborare con la messinscena dello spettacolo, ideato dalla classe 3^ B,<br />
abbiamo aderito con entusiasmo: era un’occasione da non perdere lavorare con un’altra classe, in un<br />
momento così importante! Pian piano, abbiamo trasformato il testo elaborato dai nostri compagni in copione<br />
e scelto le musiche; poi, la lettura espressiva a più voci, i movimenti e le prove sono state altre tappe, sempre<br />
all’insegna dello studio e della cura per i dettagli.<br />
In questo spettacolo ci sono tutti:<br />
<strong>noi</strong>, ragazzi d’oggi, che, indossando le camicie dei garibaldini ed i cappelli dei bersaglieri ed assumendo<br />
l’espressione di sofferenza dei fratelli Bandiera, vogliamo ricordare i giovani patrioti e che, raccontando gli<br />
eventi attraverso le fonti storiche, vogliamo ricordare che, prima di fare l’Italia, eravamo già italiani;<br />
gli spettatori, coetanei ed adulti, che, vivendo le nostre emozioni e quelle di chi ha partecipare a questo<br />
movimento di popolo, potranno rivivere quei momenti di grande intensità emotiva.<br />
Per non dimenticare che prima di fare l’Italia, eravamo già italiani.<br />
Ed oggi <strong>siamo</strong> fieri di esserlo.<br />
<strong>La</strong> classe 3^ C della <strong>Scuola</strong> secondaria di I grado “G.<strong>Griffini</strong>” – Casalpusterlengo (LO)<br />
2
<strong>La</strong> <strong>Storia</strong> <strong>siamo</strong> <strong>noi</strong>...<br />
3<br />
... uno spettacolo dedicato a grandi e piccini
SCALETTA DELLE MUSICHE<br />
QUADRO 2- Inno a Oberdan- Anonimo<br />
QUADRO 3- Inno di Mameli– Mameli-<br />
QUADRO 4- <strong>La</strong> bandiera dei tre colori- Anonimo<br />
QUADRO 5- O giovani ardenti- Anonimo<br />
QUADRO 6- Va’ pensiero- G.Verdi<br />
QUADRO 8- Camicia rossa di Traversa- Pantaleoni<br />
QUADRO 9- Camicia rossa di Traversa- Pantaleoni<br />
QUADRO 10- Inno di Garibaldi di Mercantini<br />
QUADRO 11- Camicia rossa di Traversa- Pantaleoni<br />
QUADRO 11- Camicia rossa di Traversa- Pantaleoni<br />
QUADRO 12- Addio mia bella addio- Anonimo<br />
QUADRO 14- Il canto degli italiani– Mameli-<br />
QUADRO 15-Inno dei coscritti- Anonimo<br />
QUADRO 16- <strong>La</strong> corsa dei bersaglieri<br />
QUADRO 17- Il canto degli italiani (voce femminile)– Mameli<br />
QUADRO 18- “Buonanotte all’Italia” di Ligabue<br />
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SEQUENZA DI QUADRI<br />
1- Carlo Felice Biscarra- Arresto di Silvio Pellico e Piero Maroncelli- museo civico Saluzzo<br />
2- Il giuramento della Giovine Italia- Stampa anonima<br />
3- Fucilazione dei Fratelli Bandiera. Roma, museo centrale del Risorgimento<br />
4- Baldassare Verazzi , Episodio delle cinque giornate di Milano, museo del risorgimento a Milano<br />
5- Daniele Manin proclama la repubblica di Venezia- museo del Risorgimento a Venezia<br />
6- <strong>La</strong> Battaglia di Solferino –Di Henry Dunant – Torino, museo nazionale del risorgimento ,.<br />
7- Notizia dell’armistizio di Villafranca-Milano, museo del Risorgimento<br />
8- Gerolamo Induno - L'imbarco dei Mille da Quarto- Milano, museo del Risorgimento<br />
9- Girolamo Induno- Garibaldi sbarca a Marsala<br />
10-Legat Remigio- <strong>La</strong> battaglia di Calatafimi- Milano, museo del Risorgimento<br />
11-Incontro a Teano di Garibaldi con il re - Pietro Aldi - Siena , Palazzo Comunale<br />
12-Gerolamo Induno - <strong>La</strong> lettera dal campo-<br />
13-Francesco Hayez- Il Bacio- Pinacoteca di Brera, Milano. Il brigante- Stampa anonima<br />
14-Gerolamo Induno- <strong>La</strong> partenza dei coscritti nel 1866- Milano, museo del Risorgimento<br />
15- Michele Cammarano- <strong>La</strong> carica dei bersaglieri a Porta Pia- Napoli, museo di Capodimonte<br />
16-Carlo Stragliati- Episodio delle cinque giornate di Milano in piazza sant’ Alessandro- Milano, museo del<br />
Risorgimento<br />
17-Oggi, la Repubblica<br />
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(I ragazzi della classe 3^ C si dispongono in due file ai lati dello schermo mentre scorrono i titoli di testa - Tre lettori avanzano<br />
posizionandosi davanti ai leggii, dove già sono appoggiati i fogli del copione- Compare la scritta)<br />
CAMPAGNOLI (tono formale, ritmo lento): Carlo Felice Biscarra- Arresto di Silvio Pellico e Piero Maroncelli- Museo civico Saluzzo<br />
(Compare il dipinto sullo schermo-3 secondi di pausa)<br />
CAMPAGNOLI (tono informale, ritmo lento, scandire alcune parole): l’ artista dipinge i due<br />
patrioti incatenati che si danno la mano in segno di profonda amicizia. Da Milano sono giunti<br />
a Venezia. Notiamo la gondola e sullo sfondo i particolari della città.<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente.Albertini scatta la fotografia -<br />
compare la foto)<br />
CAMPAGNOLI (domanda a Leo): chi erano Pellico e Maroncelli?<br />
LEO (tono informale, ritmo crescente, scandire alcune parole): Pellico e Maroncelli facevano<br />
parte della società segreta di tipo carbonaro dei cosiddetti "Federati". Scoperta dalla<br />
polizia austriaca il 13 ottobre 1820 i due carbonari e altri vennero arrestati. Da Milano<br />
furono condotti alla prigione dei Piombi di Venezia, dove il 21 febbraio 1821 venne loro letta la sentenza: (più lento e scandito) “condanna<br />
a morte” commutata in quindici anni di carcere duro, da scontarsi nella fortezza dello Spielberg, in Moravia.<br />
PIZZETTI (tono informale, ritmo decrescente, scandire alcune parole): <strong>La</strong> dura esperienza carceraria, che si conclude con la grazia<br />
imperiale e il rimpatrio nel 1830, costituisce il soggetto dell'opera autobiografica “Le mie prigioni”. Il testo descrive le conseguenze del<br />
carcere duro sulla salute dei detenuti i quali, tra l’altro, avevano le catene alle caviglie.<br />
CAMPAGNOLI (tono informale, ritmo lento): Maroncelli riportò un’infezione che gli causò una cancrena.<br />
PIZZETTI (tono informale, ritmo decrescente): il chirurgo del carcere , che in realtà era un semplice barbiere, gli dovette amputare<br />
una gamba.<br />
CAMPAGNOLI (tono informale, ritmo lento, scandire parole-leggere più lentamente l’ultima frase): Alla fine dell’operazione il patriota<br />
lo ringraziò con una rosa dicendogli: “ Lei mi ha liberato da un nemico”.<br />
(Ognuno dei tre lettori va verso l'esterno allontanandosi dai leggii e disponendosi in fila- Escono anche i ragazzi di 3^ B- Musica: “Inno<br />
a Oberdan”)<br />
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(Musica: “Inno a Oberdan”; i due lettori arrivano e si posizionano davanti ai leggii-<br />
Compare la scritta)<br />
PIRGARU: quella che vedete è una cartolina che celebra il giuramento della<br />
Giovine Italia.<br />
(Compare il dipinto sullo schermo-3 secondi di pausa)<br />
NOVATI ( tono interrogativo): vedete il viso disegnato in primo piano, a destra?<br />
PIRGARU: è quello dell’Italia, una giovane e bella donna, con in testa la corona e<br />
dietro il tricolore. Sulla parete in fondo domina un ritratto del fondatore. Al centro,<br />
c’è Mazzini, che parla e molto probabilmente presta giuramento alla Giovine Italia,<br />
circondato da altri uomini che lo ascoltano attentamente.<br />
In terra, tanti fogli, ad indicare lo studio, l’elaborazione di un programma. (tono lento)<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la foto)<br />
NOVATI (tono quasi misterioso - ritmo lento - bassa intensità - sottolineare le parole in grassetto): nel 1831 Giuseppe Mazzini fondò la<br />
Giovine Italia, un’organizzazione che rapidamente si diffuse in tutta la penisola, raccogliendo seguaci dalle vecchie organizzazioni<br />
clandestine. Per Mazzini la rivolta contro il dominio straniero e contro il potere assoluto doveva avere come obiettivo la libertà di tutto il<br />
popolo per un’Italia “una, indipendente, libera e repubblicana” (ritmo in crescendo - ultima frase ad alta intensità a voce alta).<br />
A differenza della Carboneria, la Giovine Italia aveva un programma politico chiaro che veniva propagandato e reso pubblico (tono<br />
informativo- "reso pubblico" più lento).<br />
Infatti ebbe larga presa tra operai e artigiani delle grandi città italiane.<br />
Si fece promotrice di molte insurrezioni che però fallirono.<br />
(Ognuno dei due lettori va verso l'esterno allontanandosi dai leggii e disponendosi in fila - Escono anche i ragazzi di 3^ B-Musica: “Inno d’<br />
Italia”- traccia 2;)<br />
7
(Musica: “Inno d’ Italia”- traccia 2; i due lettori arrivano e si posizionano davanti ai leggii- Compare la scritta)<br />
COPPINI: Fucilazione dei Fratelli Bandiera. Si trova a Roma nel museo centrale del<br />
Risorgimento (tono informativo).<br />
(Compare il dipinto sullo schermo -3 secondi di pausa)<br />
COPPINI: la litografia acquerellata rappresenta i due fratelli al momento della<br />
fucilazione avvenuta il 25 luglio 1844.<br />
Uno giace a terra, l’altro con un gesto plateale va coraggiosamente incontro alla morte<br />
(ritmo lento).<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la foto)<br />
ALIMUCAJ (ritmo lento- tono informativo): un esempio del fallimento delle insurrezioni armate organizzate dalla Giovane Italia fu<br />
la tragica fine dei fratelli Bandiera.<br />
Questi patrioti, nel 1844, avevano tentato di fare insorgere i contadini della Calabria, ma la loro impresa fallì e tutti i capi della<br />
rivolta furono fucilati.<br />
COPPINI (ritmo lento- tono informativo): Uno dei motivi di questo fallimento?<br />
ALIMUCAJ: l’ostilità dei contadini, che non accolsero gli insorti come dei liberatori ma come fomentatori di disordine.<br />
Questo convinse Mazzini che la strada delle insurrezioni armate era sbagliata e occorrevano altri mezzi per conquistare il popolo<br />
alla causa nazionale...<br />
(Ognuno dei tre lettori va verso l'esterno allontanandosi dal leggio- Escono anche i ragazzi di 3^ B- Musica:”<strong>La</strong> bandiera dei tre<br />
colori”)<br />
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(Musica:”<strong>La</strong> bandiera dei tre colori” ; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati dei leggii- Compare la scritta)<br />
QUARANTA(tono formale, ritmo lento,scandire ogni parola): Baldassare Verazzi , Episodio delle cinque giornate<br />
di Milano, Combattimento a Palazzo Litta 18/22 marzo 1848. Il dipinto si trova al museo del risorgimento a Milano<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
QUATTRI (tono informale e amichevole, ritmo lento) :Si vede in una posizione molto evidente, la bandiera<br />
tricolore, nella cui parte bianca c’è (anche se non visibile nell’immagine) la scritta “ Viva L’Italia libera”. <strong>La</strong> ferocia<br />
dei combattimenti è sottolineata dalla presenza delle macerie e degli oggetti distrutti.<br />
Al combattimento partecipano persone di ogni classe sociale e di ogni età borghese al popolano, uomini, giovani,<br />
fino alle donne.<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la foto)<br />
QUARANTA (tono amichevole, ritmo crescente, scandire parole in grassetto): a scatenare la rivolta fu l’imposta, da parte<br />
dell’amministrazione austriaca, di una ennesima tassa, questa volta sul tabacco ed i sigari. I milanesi allora decisero di non fumare più. Il<br />
generale Radetzky mandò dei soldati austriaci a fumare tranquillamente sigari per le strade.<br />
Successe che un popolano, sentendosi provocato da un austriaco e probabilmente esasperato dall'astinenza, gli strappò il sigaro dalla bocca<br />
e lo gettò per terra.| Al tentativo del soldato di arrestarlo, i milanesi presenti ne presero le difese, mettendo in fuga gli austriaci.<br />
QUATTRI (tono amichevole, ritmo crescente scandire parole in grassetto): <strong>La</strong> rivolta dilagò per tutta la città. L'intera popolazione<br />
combatteva per le vie innalzando barricate, sparando dalle finestre e dai tetti, inviando messaggi per mezzo di palloncini/mongolfiera agli<br />
abitanti delle campagne per esortarli a prendere parte alla lotta.<br />
QUARANTA (tono amichevole, ritmo crescente scandire parole in grassetto): Si formarono un Governo provvisorio di Milano, presieduto<br />
dal podestà, e un Consiglio di guerra, con a capo Carlo Cattaneo. <strong>La</strong> resistenza fu organizzata con intelligenza e decisione. E i Martinitt, i<br />
fanciulli dell'orfanotrofio, si offrirono come portaordini per collegare i vari punti della città col Consiglio di Guerra.<br />
QUATTRI (tono amichevole, ritmo crescente scandire parole in grassetto): Radetzky, considerata la difficoltà di resistere nel centro<br />
della città, l'assediò con le forze di cui disponeva, ma, timoroso d'essere attaccato alle spalle dall'esercito piemontese e dai contadini<br />
provenienti dalla campagna, preferì ritirarsi.<br />
( Le ragazze si scambiano un’occhiata, prendono il foglio sul leggio ed escono verso l’esterno- Escono anche i ragazzi di 3^ B- Musica: “O<br />
giovani ardenti”)<br />
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( Musica: “O giovani ardenti” ; i tre lettori arrivano e si posizionano ai lati<br />
dei leggii- Compare la scritta )<br />
CAMPAGNOLI (tono formale, ritmo lento): Daniele Manin proclama la<br />
repubblica di Venezia- il dipinto si trova al museo del Risorgimento a<br />
Venezia<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
CAMPAGNOLI (tono informale, ritmo lento): l’ immagine mostra Daniele<br />
Manin mentre, dopo essere stato liberato dal carcere, arringa la folla in<br />
Piazza San Marco.<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la<br />
fotografia- compare la foto)<br />
LEO (tono informale, ritmo crescente, scandire alcune parole,ultime tre parole più lente): Il 17 marzo del 1848, sull’onda dei moti<br />
costituzionali dilaganti in tutta Europa , i veneziani erano insorti contro l’occupante austriaco. Fra le prime azioni dei ribelli vi fu la<br />
liberazione dal carcere dell’ avvocato Daniele Manin. Nei mesi precedenti egli aveva chiesto alle autorità austriache miglioramenti<br />
amministrativi. Per questo si era guadagnato l’ostilità del potere, ma anche il sincero favore della popolazione.<br />
PIZZETTI (tono informale, ritmo crescente, scandire alcune parole, ultime due parole più lente): Una volta liberato, Manin proclamò la<br />
Repubblica Veneta di fronte alla folla riunita in Piazza San Marco alle 16.30 del 22 marzo 1848, divenendone subito Presidente<br />
provvisorio.<br />
LEO: Dopo un anno ci fu un’altra grande esperienza: quella della Repubblica Romana del 1849 guidata da Mazzini, Armellini e Saffi,<br />
un governo basato su suffragio universale maschile,diritti umani, libertà di culto e abolizione della pena di morte.<br />
CAMPAGNOLI (tono formale, ritmo lento): Principi che sarebbero diventati realtà in Europa solo circa un secolo dopo (sottolineare<br />
le parole in grassetto).<br />
(Ognuno dei tre lettori esce verso l'esterno- Escono anche i ragazzi di 3^ B- Musica: “Và Pensiero” di G. Verdi)<br />
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( Musica: “Và Pensiero” di G. Verdi, cantata da una voce maschile; i due lettori arrivano e si<br />
posizionano ai lati dei leggii- Compare la scritta )<br />
Grossi (tono formale, ritmo lento): <strong>La</strong> Battaglia di Solferino –Di Henry Dunant –Conservato al<br />
museo nazionale del risorgimento , a Torino.<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
Grossi (tono informativo, ritmo lento, accento enfatico dove le espressioni sono sottolineate): Dunant, come esprime in questo dipinto<br />
(indicare il dipinto con un gesto della mano), rimane sconvolto dal numero di morti sui campi di battaglia, ma soprattutto dal fatto che essi<br />
vengano abbandonati a se stessi. Più di 40.000 persone fra feriti e morti giacciono sul campo di battaglia.<br />
Impotente di fronte a queste scene di dolore, il pittore cerca invano medici, chirurghi, infermieri che possano curare quegli uomini.<br />
Grossi (tono informale, ritmo lento): il numero di feriti è altissimo e l’unica cosa da fare è chiedere aiuto agli abitanti del paese (tono<br />
sconsolato).<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la foto)<br />
Vergnaghi (tono informale, ritmo lento): le battaglie di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859 (ritmo lentissimo) vennero<br />
combattute fra l'esercito austriaco e quello franco-sardo, ponendo fine alla seconda guerra d’indipendenza<br />
Vergnaghi (tono informale, ritmo lento): si trattò di un insieme di battaglie distinte che si svilupparono autonomamente e quasi<br />
simultaneamente, su un fronte di oltre 20 km.<br />
<strong>La</strong> battaglia di Solferino viene ricordata in Italia per essere il primo concreto passo verso l'unità nazionale italiana e in tutto il mondo<br />
per aver ispirato ad Henry Dunant la fondazione della Croce Rossa Internazionale.<br />
Gli austriaci vennero sconfitti, persero la Lombardia che fu annessa al Regno di Sardegna.<br />
(Grossi e Vergnaghi prendono il foglio insieme, si guardano ed escono di scena mettendosi in fondo alla fila - Escono anche i ragazzi di 3^ B)<br />
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(Silenzio; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati dei leggii- Compare la scritta )<br />
FILIPAZZI (tono formale, lento): Domenico Induno dipinge Milano all’arrivo della notizia<br />
dell’armistizio di Villafranca. Milano. Museo del Risorgimento<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
FILIPAZZI (tono formale, ritmo lento): il pittore rappresenta in modo realistico l’atmosfera di<br />
delusione che si diffuse in seguito all’armistizio tra la popolazione. Guardate il viso dei<br />
personaggi! C’è delusione perchè tanti di loro avevano sperato che la guerra potesse portare anche<br />
alla liberazione del Veneto.<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la foto)<br />
FILIPAZZI (tono formale, ritmo lento): Dopo le battaglie di Solferino e San Martino, l'imperatore dei Francesi, timoroso di un intervento<br />
armato prussiano sul Reno e preoccupato per le reazioni dell’opinione pubblica in Francia a seguito delle gravi perdite subite in battaglia,<br />
decise improvvisamente (5 luglio 1859) di proporre all'Austria un armistizio, poi firmato a Villafranca l'8 luglio 1859 ( tre secondi di<br />
pausa ).<br />
LOCATELLI (tono formale, ritmo lento, pause brevi) : Sempre a Villafranca, l'11 luglio, Napoleone III e Francesco Giuseppe fecero accordi<br />
di pace: l'Austria avrebbe conservato il Veneto e dato la Lombardia alla Francia perché la cedesse al Piemonte. Il granduca di Toscana e<br />
il duca di Modena sarebbero ritornati sui rispettivi troni. Gli Stati italiani (Veneto incluso) avrebbero fatto parte di una confederazione<br />
italiana presieduta dal Papa. I due imperatori, infine, avrebbero “consigliato” al pontefice di introdurre delle riforme.<br />
Vittorio Emanuele II firmò i preliminari.<br />
Cavour, allora, per protesta, presentò le dimissioni perché Napoleone III non aveva rispettato gli accordi segreti stipulati a<br />
Plombières, che prevedevano anche la liberazione del Veneto (tono formale, ritmo in crescendo).<br />
(I due lettori riprendono il foglio insieme, si guardano ed escono di scena- Escono anche i ragazzi di 3^ B-Musica: “Camicia rossa”)<br />
12
(Musica: “Camicia rossa”; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati dei leggii- Compare la scritta )<br />
MAESTRONI (tono formale, ritmo lento) : Gerolamo Induno<br />
ROSINA (tono formale, ritmo lento) : l'imbarco dei Mille da Quarto<br />
MAESTRONI (tono formale, ritmo lento) : Milano, Museo del Risorgimento<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - pausa 3 secondi)<br />
MAESTRONI (tono informativo, pause di 1 secondo alle virgole) : il dipinto raffigura Garibaldi, un<br />
ufficiale e un borghese sulla scialuppa, ad indicare la partecipazione di diverse classi sociali. Le<br />
scialuppe vanno verso il piroscafo pronto a salpare. I bambini e le donne danno l’addio ai loro cari.<br />
ROSINA (tono informativo, scandire l’inciso) : le due navi, sulle quali si imbarcarono i Mille, si chiamavano Piemonte e Lombardo.<br />
MAESTRONI (tono coinvolgente, frase detta con entusiasmo) : “con i nomi di due province libere si partiva per portare la libertà alle<br />
province schiave”.<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la foto)<br />
MAESTRONI (tono informativo, senso di suspance) : nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1860 salparono da Quarto, presso Genova, un migliaio di<br />
volontari alla volta delle coste siciliane.<br />
ROSINA (tono informativo, frase detta con entusiasmo) : i Mille provenivano per la maggior parte dall’Italia del Nord. Erano più di 450...<br />
MAESTRONI (tono informativo, continua la frase di Rosina) : ...c’erano 250 avvocati...<br />
ROSINA (tono informativo, continua la frase di Maestroni) :... 100 medici...<br />
MAESTRONI (tono informativo, continua la frase di Rosina) : ...50 ingegneri...<br />
ROSINA (tono informativo, conclude l’elenco) : ...20 farmacisti. I rimanenti erano per la maggior parte studenti e artigiani; non mancavano<br />
scrittori e poeti, mentre non c’era neanche un contadino. <strong>La</strong> camicia rossa divenne il simbolo dei Mille. Il colore non aveva, almeno inizialmente,<br />
alcun significato politico: i Mille avevano avuto in dono una partita di camicie destinate ai lavoratori dei macelli. (pausa 2 secondi, scambio di<br />
occhiate, domanda da rivolgere a Maestroni) : Ma Cavour e Vittorio Emanuele II sapevano dell’impresa che Garibaldi stava preparando?<br />
MAESTRONI (risposta alla domanda di Rosina): sì, ma non lo aiutarono e nemmeno lo ostacolarono, pensando di poter approfittare di un<br />
eventuale sviluppo favorevole degli eventi.<br />
( I due lettori si scambiano un’occhiata e prendendo i rispettivi fogli sul leggio vanno verso l’esterno- Escono anche i ragazzi di 3^ B- Musica:<br />
“Camicia Rossa”)<br />
13
( Musica: “Camicia Rossa”; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati dei leggii- Compare la scritta )<br />
ZIGHETTI (tono formale, ritmo lento): A Milano nel Museo del Risorgimento si trova il dipinto di<br />
Girolamo Induno: Garibaldi sbarca a Marsala<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
MONTEVERDI (ritmo incalzante, ultima frase detta con suspense fino a Unità d'Italia): Il<br />
dipinto ritrae Giuseppe Garibaldi in piedi, con un aspetto fiero, mentre tiene in una mano il tricolore<br />
italiano e nell'altra una spada. Questi due simboli fondamentali vogliono significare che è stato<br />
necessario combattere, anche con le armi, per raggiungere la tanto acclamata Unità d'Italia.<br />
( I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la<br />
foto)<br />
ZIGHETTI: Le due navi Lombardo e Piemonte furono avvistate con ritardo dalle navi borboniche<br />
(ritmo lento): la Stromboli e il Capri (ritmo moderato). Quest’ultimo era comandato dal capitano Marino Caracciolo che, volutamente,<br />
senza impedire lo sbarco, aspettò le evoluzioni delle cannoniere inglesi Argus e Intrepid che erano in quel porto per proteggere i<br />
garibaldini (ritmo veloce). Solo dopo due ore il Lombardo, la nave garibaldina ormai vuota, fu affondata a cannonate, mentre l’altro<br />
vascello venne catturato dalla marina borbonica. (2 secondi di pausa)<br />
ZIGHETTI (tono curioso): A Marsala parte della popolazione si chiuse in casa, altri fuggirono nelle campagne.<br />
MONTEVERDI (tono informativo e conclusivo): I garibaldini per prima cosa abbatterono il telegrafo, poi si accamparono nei<br />
pressi della città praticamente vuota. Il governo borbonico protestò a Torino contro “quell’inqualificabile atto di pirateria” sostenuto<br />
dal governo piemontese, ma Cavour dichiarò sulla Gazzetta Ufficiale che il governo piemontese era del tutto estraneo alle azioni dei<br />
"filibustieri garibaldini".<br />
(I due lettori vanno verso l'esterno- Escono anche i ragazzi di 3^ B-Musica: “Inno a Garibaldi”)<br />
14
( Musica: “Inno a Garibaldi”; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati dei leggii-<br />
Compare la scritta )<br />
DAMONTI (tono informativo- ritmo lento) : Legat Remigio. <strong>La</strong> battaglia di Calatafimi.<br />
Milano, museo del Risorgimento<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
In centro sullo sfondo si vede Garibaldi, pronto a guidare personalmente gli assalti dei<br />
suoi uomini. Questo comportamento aveva l’effetto di esaltare i combattenti.<br />
Ai Mille (esattamente 1.089 volontari garibaldini) si aggiunse un numero sempre<br />
crescente di siciliani. A questa battaglia presero parte 150 insorti siciliani, anche due<br />
frati francescani, rappresentati in basso a destra.<br />
( I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la foto)<br />
PIACENTINI (tono informativo - ritmo moderato): <strong>La</strong> battaglia di Calatafimi venne combattuta il 15 maggio 1860 dalle truppe agli ordini<br />
di Giuseppe Garibaldi, in tutto circa 1500 uomini, contro circa 3.000 militari borbonici al comando del generale <strong>La</strong>ndi.<br />
Inizialmente le formazioni si fronteggiarono a distanza. Dopo un paio d'ore d'immobilismo ( ritmo più veloce) l’esercito borbonico tentò un<br />
attacco alla prima linea garibaldina, ma venne fermato. Pur non riuscendo completamente nel loro intento, i borbonici erano ora vicini alle<br />
linee garibaldine. Per questo motivo, il generale Nino Bixio diede ordine di prepararsi alla ritirata. <strong>La</strong> leggenda ( ritmo più lento) vuole che<br />
Garibaldi abbia bloccato tale ordine, intimando il celebre: (breve pausa)<br />
PIACENTINI-DAMONTI (ritmo moderato – tono esclamativo): «O si fa l'Italia o si muore!».<br />
DAMONTI (tono informativo – ritmo lento): Il combattimento, durato poco più di 4 ore, si concluse con la ritirata delle truppe borboniche.<br />
Il bilancio fu di circa 30 morti per entrambi gli schieramenti compresi i deceduti in seguito alle ferite riportate, tra cui 19 garibaldini.<br />
(I due lettori escono verso l'esterno- Escono anche i ragazzi di 3^ B-Musica: “Camicia rossa”)<br />
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(Musica: “Camicia rossa”; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati dei leggii- Compare la scritta )<br />
NOVATI (tono formale, ritmo lento): incontro a Teano di Garibaldi con il re - L'iconografia<br />
patriottica dipinta da Pietro Aldi è situata al Palazzo Comunale di Siena<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
NOVATI (tono enfatico -"Carlo Alberto" un po' più lento- sottolineare le parole in grassetto):<br />
Vittorio Emanuele II pesava oltre cento chili ed era particolarmente grosso. Pietro Aldi allora<br />
cercò nella pinacoteca del palazzo fra i ritratti dei sovrani e trovò il padre di Vittorio, Carlo<br />
Alberto (ritmo più lento), anche lui a cavallo ma con gambe lunghe e schiena dritta. Sopra un<br />
busto così ben fatto, fu sufficiente calare testa, barba e baffi (piccole pause fra le parole in<br />
grassetto) del sovrano: un’operazione analoga a quella dei moderni fotomontaggi. (tono<br />
disinvolto).<br />
PIRGARU: il pittore migliorò anche Garibaldi che quella mattina, avendo dei fastidi con l’artrite cervicale, si proteggeva con strati di<br />
sciarpe, un fazzoletto sul collo e una specie di papalina di lana. Ma l’autore ci propone un Garibaldi dall’aspetto marziale.<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la foto)<br />
NOVATI (tono informatico - ritmo incalzante – accento enfatico per le parole in grassetto): Dopo Calatafimi l’esercito garibaldino si<br />
ingrossa con l’arrivo di migliaia di volontari siciliani, i “Picciotti”, invogliati dalla promessa della riforma agraria: “la terra - ai contadini”.<br />
(iniziare con tono più basso - poi ritmo incalzante - ultime 2 frasi più lente e a bassa voce) Con una marcia trionfale e una serie di vittorie,<br />
Garibaldi conquista Palermo e Messina, sbarcando sul continente fino a raggiungere Napoli.<br />
Con la battaglia del Volturno i Borbonici si arrendono. <strong>La</strong> via per Roma sembrava spianata.<br />
PIRGARU: Cavour capì che era necessario intervenire al più presto per fermare Garibaldi e per riprendere il controllo della<br />
situazione. Così ( ritmo veloce) l’esercito piemontese sconfisse le truppe pontificie a Castelfidardo. Vittorio Emanuele II accelerò poi<br />
la marcia verso sud, incontrandosi con Garibaldi a Teano, nei pressi di Caserta all’alba del 26 ottobre 1860: Garibaldi gli affidò le<br />
terre conquistate.<br />
Con questo episodio si conclude la Spedizione dei Mille.<br />
(I lettori si danno uno sguardo d'intesa e vanno verso l'esterno simultaneamente- Escono anche i ragazzi di 3^ B- Silenzio)<br />
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(Silenzio; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati dei leggii- Compare la scritta )<br />
LA GRECA (tono formale, ritmo lento): Gerolamo Induno.<br />
FALLINI (tono formale, ritmo lento): <strong>La</strong> lettera dal campo<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
FALLINI (tono formale, ritmo lento): Gerolamo Induno dipinge "<strong>La</strong> lettera dal campo"<br />
nel 1862. Il quadro delinea un Risorgimento più silenzioso ed intimo.<br />
L’interno della casa è dettagliato e preciso nella descrizione, denso di calore e di buoni<br />
sentimenti. Le protagoniste, raffigurate al centro, sono donne: mogli, madri, figlie e sorelle<br />
mentre leggono una lettera con le notizie di guerra .<br />
LA GRECA (tono formale, ritmo lento) I loro visi sono attenti alla lettura, tristi ed<br />
esprimono uno stato d’ansia.<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia-<br />
compare la foto)<br />
LA GRECA (tono formale, ritmo lento): <strong>La</strong> famiglia è la sede dei sentimenti e dei buoni<br />
valori e prepara al concetto di patria.<br />
I due fratelli pittori, Gerolamo e Domenico Induno, sentirono fortemente questo aspetto.<br />
(I lettori si danno uno sguardo d'intesa e vanno verso l'esterno simultaneamente-<br />
Escono anche i ragazzi di 3^ B- Musica: “Addio, mia bella, addio” -tutti i presenti su<br />
due file salutano sventolando un fazzoletto)<br />
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( Musica: “Addio, mia bella, addio”; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati dei leggii-<br />
Compare la scritta )<br />
NEACSU - PAGANI: Francesco Hayez. Il Bacio. Pinacoteca di Brera, Milano.<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
NEACSU: Questo dipinto realizzato nel 1859 è considerato il simbolo del successo delle<br />
lotte risorgimentali. Hayez ha voluto omaggiare l’unità nazionale: due giovani che si danno<br />
un bacio d’addio ai quali viene rivolto l’invito ad impegnarsi per la Patria...<br />
PAGANI: lui è già pronto per partire (si nota il piede già sullo scalino)<br />
NEACSU: mentre lei rimarrà a casa ad aspettarlo.<br />
PAGANI: Pure i vivaci colori delle loro vesti, bianco, rosso, verde, azzurro simboleggiano<br />
le tinte delle due nazioni sorelle, Francia e Italia, la cui alleanza tessuta da Cavour<br />
renderà possibile l’indipendenza d’Italia.<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia-<br />
compare la foto)<br />
PEROTTI ( tono informativo- ritmo lento): il 17 marzo 1861 il primo Parlamento Nazionale<br />
si riunì a Torino e proclamò il Regno d’Italia, conferendo la corona a Vittorio Emanuele<br />
II.<br />
PAGANI: Ne erano ancora però esclusi il Veneto e il Trentino, compresi nell’impero<br />
austriaco, e il <strong>La</strong>zio, che rimaneva al Papa.<br />
(I lettori si danno uno sguardo d'intesa e vanno verso l'esterno simultaneamente-<br />
Escono anche i ragazzi di 3^ B- Musica: “Inno d’Italia”, traccia numero 4)<br />
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( Musica: “Inno d’Italia”, traccia numero 4”; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati<br />
dei leggii- Compare la scritta )<br />
PISATI (ritmo lento, tono medio): Stampa anonima. IL BRIGANTE.<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
PISATI (tono informativo, ritmo medio, pausa dopo ogni virgola): “Vestivano con giacca di<br />
panno, gilè, calzoni, stivaletti di vitellino. Avevano coppole alla Nazionale, cappello ornato di<br />
fettucce.” Questo era il modo di vestire dei briganti che si può dedurre dagli elenchi dei<br />
beni sequestrati o dalla descrizione che ne fanno i testimoni.<br />
(I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia-<br />
compare la foto)<br />
DEMURO (tono informativo, ritmo moderato, pausa dopo ogni punto): gruppi di contadini<br />
meridionali, esasperati e delusi del nuovo governo piemontese, che non aveva attuato la<br />
promessa riforma agraria, presero la via della montagna e si organizzarono in (voce più<br />
marcata, 1 secondo di pausa) bande di briganti. Alcuni capibanda che un tempo avevano<br />
appoggiato l’impresa dei Mille, ora combattevano contro il nuovo Stato, contro i<br />
“piemontesi”.<br />
PISATI (tono informativo, ritmo medio, pausa dopo ogni virgola): Il brigantaggio, con<br />
l’appoggio degli sconfitti Borboni, condusse una vera e propria guerriglia su un duplice<br />
fronte: quello delle incursioni per razziare e depredare i ricchi proprietari terrieri, e<br />
quello sul piano militare contro l'esercito piemontese.<br />
Così il governo decise di affrontare il brigantaggio come un problema di ordine pubblico, da<br />
risolvere con la forza. <strong>La</strong> lotta al brigantaggio fu tremenda, durissima: fece più vittime di<br />
quelle provocate dalle guerre d’indipendenza... addirittura più di 18.000!<br />
DEMURO (tono informativo, ritmo moderato, pausa dopo ogni punto): Nel 1864 la rivolta<br />
era sconfitta, ma la miseria e l’oppressione dei contadini meridionali persisteva. Ciò non<br />
fece altro che far nascere un forte risentimento verso lo Stato ed un potenziale bacino di<br />
consenso verso persone e organizzazioni che promettevano la difesa del ceto meno<br />
abbiente.<br />
( I lettori si danno uno sguardo d'intesa e vanno verso l'esterno simultaneamente- Escono anche<br />
i ragazzi di 3^ B- Musica: “Inno dei Coscritti”)<br />
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(Musica: “Inno dei Coscritti”; i due lettori arrivano e si posizionano ai<br />
lati dei leggii- Compare la scritta )<br />
TOMMASINI (tono formale, ritmo lento): Gerolamo Induno, <strong>La</strong><br />
partenza dei coscritti nel 1866. Milano, Museo del<br />
Risorgimento<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - pausa 3 sec.)<br />
ESPOSTI (tono formale, ritmo lento, pausa di 1 sec. alle virgole e<br />
sguardo al pubblico): l’episodio è ambientato in una cornice rurale.<br />
L’addio alle famiglie dei coscritti, cioè degli obbligati alla leva<br />
militare, avviene nel cuore di un piccolo paese, di fronte alla chiesa<br />
parrocchiale, con il parroco che impartisce la benedizione e la folla<br />
dei bambini, timidi e ignari spettatori del drammatico distacco.<br />
( I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini<br />
scatta la fotografia- compare la foto)<br />
TOMMASINI (tono formale, ritmo lento): il progetto di portare a compimento l’unificazione della Penisola con la<br />
conquista del Veneto, ancora sotto il dominio austriaco, e di Roma, sotto il dominio papale, era legato alle scelte delle<br />
potenze straniere. Tra queste, in particolare la Francia di Napoleone III, alleato del Papa.<br />
Era il 1866 quando il governo italiano approfittò della guerra scoppiata tra l’Austria e la Prussia alleandosi con quest’ultima.<br />
Sconfitta l’Austria, finalmente ottenne il Veneto: era la 3^ guerra d’indipendenza...<br />
( I ragazzi si scambiano un’occhiata, prendono il foglio sul leggio ed escono verso l’esterno- Escono anche i ragazzi di 3^ B-<br />
Musica:”Flick Flock la corsa dei bersaglieri”)<br />
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(Musica:”Flick Flock la corsa dei bersaglieri”; i due lettori arrivano e si posizionano ai lati dei<br />
leggii- Compare la scritta )<br />
QUATTRI (tono formale, ritmo lento, scandire ogni parola) : Michele Cammarano. <strong>La</strong> carica dei<br />
bersaglieri a Porta Pia. Napoli. Museo di Capodimonte.<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
QUARANTA(tono informativo, amichevole, ritmo lento scandire le parole in grassetto): Questo<br />
dipinto emana una grande forza: sembra quasi che i bersaglieri ci vengano incontro ed escano<br />
dalla pagina! Notando le espressioni, vediamo con quale coraggio vanno alla carica. Il pittore<br />
dipinge anche un bersagliere che è stato colpito e sta cadendo.<br />
( I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia- compare la foto)<br />
QUATTRI (tono informativo, amichevole, ritmo lento scandire le parole in grassetto):ll 20 settembre del 1870, i bersaglieri<br />
conquistarono Roma, che in quel momento non era protetta dalle truppe francesi di Napoleone III.<br />
I soldati italiani comandati dal generale Cadorna entrarono nella città attraverso una breccia aperta a cannonate nelle mura,<br />
all’altezza di Porta Pia. Il sottotenente Cocito del 12° bersaglieri fu il primo a superare lo sbarramento e con un messaggio al<br />
generale Cadorna diede la notizia il solenne annunzio<br />
QUARANTA (tono informativo, amichevole, ritmo lento scandire le parole in grassetto): «Ore 10. Forzata la Porta Pia e la<br />
breccia laterale aperta in quattro ore. Le colonne entrano con slancio, malgrado una vigorosa resistenza».<br />
QUATTRI: Il Papa fu costretto alla resa e Roma divenne la nuova capitale del Regno.<br />
QUARANTA : L’Italia era unita (tono soddisfatto) ma mancavano ancora ( tono dimesso) Trento e Trieste che saranno<br />
conquistate con un’altra guerra: la 1^ guerra mondiale.<br />
(I ragazzi si scambiano un’occhiata, prendono il foglio sul leggio ed escono verso l’esterno- Escono anche i ragazzi di 3^ B -<br />
Musica: “Inno di Mameli” cantato da una voce femminile)<br />
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( Musica: “Inno di Mameli” cantato da una voce femminile -traccia 2; i tre lettori arrivano, uno porta il terzo leggio da<br />
porre al centro, gli altri si posizionano ai lati- compare la scritta )<br />
DANELLI (tono formale, ritmo lento): -Carlo Stragliati- episodio delle cinque giornate di Milano in piazza<br />
sant’ Alessandro- Museo del Risorgimento, Milano.<br />
(Compare il dipinto sullo schermo - 3 secondi di pausa)<br />
TRONCONI (tono informativo, ritmo incalzante- ultima frase detta lentamente): vogliamo concludere questo nostro<br />
viaggio attraverso i fatti più importanti del Risorgimento, ricordando, al di là del sacrificio dei soldati combattenti, anche<br />
il contributo delle donne.<br />
DANELLI (tono informativo, ritmo lento- ultima frase scandire bene le parole): abbiamo scelto questo dipinto per<br />
rappresentare la figura della donna nel Risorgimento.Due giovani popolane, sotto gli occhi benevoli della nonna, che<br />
rappresenta il passato, sventolano il tricolore dalla finestra di un palazzo, per festeggiare un futuro pieno di speranze.<br />
( I ragazzi della III B realizzano il quadro vivente e Albertini scatta la fotografia)<br />
ZANI (domanda a Tronconi, mostra curiosità): ma in che modo le donne parteciparono al Risorgimento?<br />
TRONCONI (risponde con tono informativo, conta un secondo di pausa quando si leggel'elenco): le donne parteciparono all’Unità d’Italia in<br />
diversi modi: molte portarono soccorso ai soldati, cucirono bende e legacci, istituirono le prime unità di soccorso, offrendo ispirazione per la<br />
fondazione della «Croce rossa».<br />
ZANI (tono informativo, ritmo lento): altre divennero cucitrici delle camicie rosse dei Garibaldini.<br />
DANELLI (continua la frase di Zani, tono informativo, ritmo lento): altre ancora parteciparono alla Carboneria e alla Giovine Italia, oppure<br />
parteciparono alle insurrezioni. A questo proposito ricordiamo le quindici donne che morirono nell’insurrezione a Napoli e le milanesi presenti alle<br />
«Cinque giornate di Milano».<br />
TRONCONI (continua la frase di Danelli, tono informativo, ritmo lento): altre si travestivano da soldato, pur di stare vicino ai mariti, come la<br />
moglie di Crispi e come Anita Garibaldi, che seguì il marito ovunque, anche durante gli esilii, fino a che non morì.<br />
DANELLI (conclude l'elenco, ritmo lento) : altre figure femminili presero parte alla realizzazione del Risorgimento aprendo i propri salotti a<br />
intellettuali e patrioti prendendo così parte alla vita politica.<br />
TRONCONI (ritmo lento, scandisce ogni parola, accentua particolarmente “Unità d'Italia”): tutte hanno contribuito, a modo loro, alla formazione<br />
dell’Unità d’Italia.<br />
(Ognuno dei tre lettori esce verso l'esterno portando con sè i due leggii , mentre si sentono le note della canzone di Ligabue “Buonanotte<br />
all’Italia”e, quando i ragazzi di 3^B :“Italia”, Mazzini e Garibaldi si posizionano al centro, gli altri di 3^ C in fila camminano tracciando un percorso<br />
dal palco all’esterno per 2 vv.; un capofila offre la lanterna che porta con sè all’altro capofila e si scambiano il percorso; poi, si fermano e<br />
appoggiano la lanterna accanto ai personaggi del risorgimento; le due file si dispongono sullo sfondo- la musica sfuma)<br />
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(Dalla fila avanzano camminando e recitando articoli della costituzione Pisati il n.2, Filipazzi il n. 1, Novati<br />
l’11, Piacentini il n.3, Quaranta il 21, Demuro il n. 9; altri si dispongono a scacchiera come pietrificati, con<br />
giubbotti, libri, zaini a tracolla. Terminata l’enunciazione degli articoli rimangono fermi, e , mentre i<br />
ragazzi di 3^ B si dispongono dietro, gli altri, a turno, a ritmo veloce, avanzano verso il pubblico- sullo<br />
sfondo, sul telo scorrono gli articoli della costituzione)<br />
ZIGHETTI : Da allora, in Italia...<br />
MAESTRONI: è stato fatto molto<br />
DAMONTI : è stato abbattuto il fascismo...<br />
ROSINA : e conquistata la democrazia.<br />
GROSSI : E’ stata abbattuta la monarchia...<br />
PEROTTI : ed è stata realizzata la repubblica.<br />
NEACSU : Sono state create strutture sociali pubbliche.<br />
VERGNAGHI : E’ stato sconfitto il terrorismo.<br />
LA GRECA : Ma non basta!<br />
COPPINI : bisogna ancora...<br />
QUATTRI : dare uno sviluppo economico omogeneo sia al Sud che al Nord del Paese...<br />
TRONCONI : sconfiggere le mafie che ora sono dentro lo Stato...<br />
LEO : promuovere cultura e ricerca...<br />
DANELLI : abbattere pregiudizi e razzismi<br />
PIRGARU : dare un futuro a <strong>noi</strong> giovani....<br />
MONTEVERDI (avanzando verso il centro): perchè l’Italia, la <strong>Storia</strong>...<strong>siamo</strong> <strong>noi</strong>...<br />
(Sullo sfondo scorrono i titoli di coda. Mentre si sentono le note della canzone di Ligabue “Buonanotte all’Italia” lentamente si dispongono (davanti,<br />
Quaranta, Novati e Filipazzi, gli altri dietro e ai lati), come nel quadro “Il quarto stato “di Pelizza da Volpedo, con libri, zaini e giubbotti, insieme<br />
alla classe 3^B – con il sottofondo della canzone di Ligabue- poi, si dispongono su due lati , al centro entrano i ragazzi di 3^ B e tutti insieme<br />
salutano)<br />
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<strong>La</strong> <strong>Storia</strong> <strong>siamo</strong> <strong>noi</strong><br />
LA CLASSE 3^ B DELLA SC. M. ST. “ BORSA” DI SOMAGLIA HA IDEATO E SCRITTO IL SOGGETTO DAL TITOLO “SCATTI DAL<br />
RISORGIMENTO”, HA REALIZZATO I “QUADRI VIVENTI” INTERPRETANDO PERSONAGGI ED EVENTI CON LA COLLABORAZIONE<br />
DEL FOTOGRAFO FRANCO ALBERTINI;<br />
LA CLASSE 3^ C DELLA SC. M. ST. “G.GRIFFINI” DI CASALPUSTERLENGO HA TRASFORMATO IL TESTO IN COPIONE, HA<br />
SCELTO LE MUSICHE E DATO VOCE ALLA PRESENTAZIONE DEI DIPINTI E DELLE VICENDE NARRATE;<br />
INSIEME HANNO MESSO IN SCENA LO SPETTACOLO TEATRALE “LA STORIA SIAMO NOI”.<br />
COORDINAMENTO: PROF.SSA LAZZARI ANGELA<br />
AUDIO-REGISTRAZIONE : PROF. DRAGONI DARIO<br />
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<strong>La</strong> <strong>Storia</strong> <strong>siamo</strong> <strong>noi</strong><br />
Ringraziamo il fotografo Franco Albertini per la sua partecipazione,<br />
i nostri genitori e<br />
tutte le istituzioni: scuole, biblioteche e amministrazioni comunali di Casalpusterlengo e Somaglia che hanno reso possibile la<br />
realizzazione di questo progetto.<br />
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