Terza lezione
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<strong>Terza</strong> <strong>lezione</strong><br />
La composizione del questionario<br />
Errata corrige:<br />
La scala simile a quella a differenziale semantico si chiama<br />
“scala di Stapel” non Stopel.
Le scale attitudinali<br />
Diverse sono le tecniche di rilevazione<br />
Idea comune: l’attitudine dei rispondenti può essere<br />
valutata in uno spazio unidimensionale.<br />
I rispondenti possono essere quindi ordinati in funzione<br />
dell’intensità della loro attitudine.<br />
Il livello di misurazione che scaturisce da queste domande<br />
è ordinale o su scala ad intervallo?<br />
Le scale attitudinali si possono distinguere in:<br />
• semplici o di valutazione;<br />
• complesse.
Le scale attitudinali semplici<br />
Caratteristiche:<br />
• misurazione diretta dell’attitudine;<br />
• uso di un singolo quesito.<br />
Scale attitudinali semplici non comparative<br />
(non viene considerato nella valutazione un termine di paragone)<br />
• scale grafiche<br />
• scale categoriche di valutazione<br />
Le scale categoriche possono essere (attenzione all’opzione “non so”):<br />
• bilanciate numero uguale di opinioni favorevoli e<br />
sfavorevoli<br />
• non bilanciate<br />
È infine importante la valutazione dell’inserimento di un elemento<br />
neutro.
Le scale attitudinali semplici<br />
Scale attitudinali semplici comparative<br />
(viene considerato nella valutazione un termine di paragone – ad esempio nella<br />
comparazione di più marche concorrenti)<br />
• misure binarie di preferenza e discriminazione<br />
• paired comparison<br />
• double-paired comparison<br />
• “triangle discrimination” e<br />
“triangle preference”<br />
Su scala ordinale o ad intervallo<br />
• misure ordinali di valutazione ordinare un insieme di oggetti<br />
metodo di semplificazione =<br />
ordinamento a stadi
Le scale attitudinali semplici<br />
• scala a somma costante
Le scale attitudinali complesse<br />
La procedura di costruzione delle scale complesse segue le<br />
fasi:<br />
Definizione del costrutto<br />
costruzione della scala<br />
test pilota<br />
somministrazione del questionario e item analysis<br />
validazione della scala
Scala di Thurstone o equintervallata<br />
Le fasi:<br />
• si appronta una lista molto ampia di quesiti e affermazioni<br />
• viene reclutato un gruppo di giudici (sufficientemente numeroso) che<br />
devono ordinare i quesiti in regione della connotazione positiva o<br />
negativa nei confronti del fenomeno d’interesse<br />
• per ogni item si calcolano valore mediano e dispersione della<br />
classificazione<br />
• i quesiti vengono quindi selezionati scegliendo tra quelli che presentano<br />
una classificazione (nei gruppi di cui sopra) con dispersione accettabile,<br />
un gruppo di item che coprano l’intero set di valutazione<br />
• i quesiti vengono sottoposti al campione<br />
• il valore della scala attitudinale viene come sintesi delle valutazioni<br />
espresse.
Scala di Thurstone o equintervallata<br />
Questa scala presenta dei chiari punti critici:<br />
• pattern di risposta diversi possono corrispondere allo<br />
stesso valore della scala<br />
• il metodo non permette di cogliere l’intensità delle<br />
preferenze espresse<br />
• la tecnica è costosa sia dal punto di vista economico che<br />
temporale<br />
• i risultati dipendono dall’operato dei giudici.
Scala di Likert (summated ratings)<br />
Le fasi di costruzione di questa tipologia di scala sono equivalenti a quelle già<br />
viste per la scala di Thurstone ma in questo caso il rispondente può esprimere il<br />
grado di accordo o disaccordo.<br />
Ad esempio, la scelta del rispondente potrebbe essere da effettuare tra:<br />
• concordo pienamente<br />
• concordo<br />
• non concordo ne disaccordo<br />
• dissento<br />
• dissento fortemente<br />
Le categorie di risposta possono essere più o meno numerose.<br />
A ciascuna categoria si può associare un punteggio. Ad esempio, {1, 2, 3, 4, 5}<br />
o {2, 1, 0, -1, -2}. Per il quale vale la proprietà di invarianza rispetto alle<br />
trasformazioni lineari<br />
La scala non possiede uno zero naturale.<br />
Likert R. (1932) Technique for the misure of<br />
attitudes Arch.Psycho., Vol. 22 N. 140.
Scala del differenziale semantico<br />
Le fasi di costruzione di questa tipologia di scala sono equivalenti a quelle già<br />
viste per le due scale appena discusse.<br />
Il soggetto intervistato è chiamato a posizionare la sua valutazione tra i due<br />
estremi identificati da aggettivi bipolari (contrapposti).<br />
Ad esempio, data una caratteristica di un prodotto si chiede al rispondente di<br />
posizionarsi tra:<br />
Gradevole _ _ _ _ _ _ _ Sgradevole<br />
Non è sempre facile trovare una coppia di aggettivi che siano in completa<br />
opposizione.<br />
La scala di Stapel presenta una variazione della scala a differenziale semantico:<br />
• solitamente presenta un aggettivo al quale assegnare un valore numerico o<br />
positivo o negativo<br />
• i valori assegnabili sono di solito in numero pari (non esiste posizione neutrale)
Analisi aggregata e del profilo<br />
Analisi del profilo<br />
y<br />
. k<br />
=<br />
n<br />
∑<br />
h=<br />
Misura del livello di valutazione del singolo item<br />
1<br />
y<br />
hi<br />
Analisi aggregata<br />
y<br />
h.<br />
=<br />
k<br />
∑<br />
i=<br />
1<br />
y<br />
hi<br />
Misura dell’attitudine
Analisi dell’accuratezza delle misurazioni attitudinali<br />
Nel caso di misurazioni di elementi fattuali la misurazione y può essere scissa<br />
in:<br />
• vero valore della caratteristica;<br />
• errore di misurazione;<br />
• errore sistematico (bias);<br />
• errore casuale.<br />
Questa scissione non può<br />
essere operata nel caso<br />
di misura delle attitudini.<br />
Possiamo però definire<br />
i concetti di:<br />
• affidabilità;<br />
affidabilit<br />
• validità. validit<br />
y = Y +<br />
Corrisponde a:<br />
• caratteristiche dell’oggetto di studio o<br />
del soggetto intervistato;<br />
• dalla situazione transitoria del<br />
rispondente;<br />
• dal contesto di misurazione;<br />
• dal metodo di raccolta dati;<br />
• dagli strumenti utilizzati;<br />
• dagli errori di risposta;<br />
• e da quelli di interpretazione, codifica,<br />
ecc.<br />
e
Valutazione dell’AFFIDABILITA’<br />
Il concetto di affidabilità corrisponde alla nozione di errore<br />
casuale per i caratteri fattuali.<br />
Per l’affidabilità si possono definire:<br />
• consistenza temporale; il significato dei costrutti si<br />
mantiene nel tempo<br />
• consistenza interna. i quesiti facenti parte della<br />
stessa scala complessa<br />
devono misurare lo<br />
stesso costrutto
Metodi di valutazione dell’affidabilità<br />
Consistenza temporale:<br />
• “test-retest” attenzione:<br />
- impossibilità di rilevazione multipla;<br />
- non indipendenza delle rilevazioni;<br />
- cambiamenti naturali nelle attitudini;<br />
- fattori estranei al sondaggio.<br />
Consistenza interna:<br />
modelli alternati di rilevazione attenzione:<br />
- tempo;<br />
- costi;<br />
- difficoltà nel ottenere due modelli<br />
di rilevazione completamente<br />
equivalenti.<br />
“item analysis” metodi:<br />
- “split-half” reliability si valuta la correlazione tra<br />
due gruppi di quesiti assegnati a rispondenti diversi;<br />
- coefficiente di reliability – “alpha” di Cronbach
Alpha di Cronbach<br />
Cronbach, L. J. (1951). Coefficient alpha and the internal<br />
structure of tests. Psychometrika, 16, 297-334.<br />
Questo strumento permette di valutare la consistenza interna utilizzando le<br />
varianze dei punteggi ottenuti dagli item.<br />
k<br />
⎡<br />
α = ⎢1−<br />
k −1<br />
⎢<br />
⎣<br />
dove<br />
σ<br />
σ<br />
e<br />
y<br />
y<br />
2<br />
i<br />
2<br />
t<br />
. i<br />
..<br />
=<br />
=<br />
=<br />
=<br />
1<br />
n<br />
1<br />
n<br />
1<br />
n<br />
1<br />
n<br />
∑<br />
h=<br />
1<br />
∑<br />
h=<br />
1<br />
n<br />
∑<br />
h=<br />
1<br />
n<br />
n<br />
n<br />
∑<br />
h=<br />
1<br />
∑<br />
( y − y )<br />
( y − y )<br />
y<br />
y<br />
hi<br />
h.<br />
hi<br />
h.<br />
k 2<br />
σ ⎤<br />
i=<br />
1 i<br />
⎥<br />
2<br />
σ t ⎥<br />
⎦<br />
. i<br />
..<br />
2<br />
2<br />
Tende a uno al crescere della<br />
consistenza interna.<br />
Varianza dei risultati dei singoli item<br />
Varianza dei totali di item<br />
Media dei risultati dei singoli item<br />
Media dei totali di item
Valutazione della validità<br />
La valutazione della validità di una misurazione implica:<br />
• la validità del contenuto; verifica che la sequenza di item vada a<br />
misurare effettivamente quello che si vuol<br />
misurare.<br />
Ad esempio: se voglio sondare la il grado di<br />
conoscenza del vocabolario non devo<br />
comprendere solamente parole quali<br />
“Ossimoro, chiasmo, enallage e climax”<br />
(tutte figure retoriche usate in letteratura).<br />
• validità simultanea; misura quanto il risultato di un certo item<br />
permette di predire il risultato di un altro<br />
item per lo stesso soggetto.<br />
• validità predittiva misura quanto i risultati dell’indagine e di<br />
quelle passate permettono di predire il<br />
comportamento futuro dell’individuo.<br />
Ad esempio: quanto i risultati di un test<br />
d’ingresso mi permettono di predire il<br />
risultato di un esame
5. Sequenza di quesiti<br />
Inizio del<br />
questionario<br />
Fine del<br />
questionario<br />
Caratteristiche dei quesiti<br />
Semplici<br />
Complesse<br />
Oggettive<br />
Interessanti<br />
Delicate<br />
Volte a garantire la<br />
collaborazione del rispondente<br />
Tipologia di domande<br />
Generiche<br />
Specifiche<br />
Importanti<br />
Nel comporre un questionario è bene rispettare delle regole:<br />
a. Formulare domande brevi e facilmente comprensibili;<br />
b. Creare gruppi omogenei di domande;<br />
c. Dare continuità al questionario;<br />
d. Raccogliere sempre caratteristiche demografiche e possibilmente<br />
socio economiche del rispondente;<br />
e. Mettere sempre in evidenza il concetto di privacy;<br />
f. Non redigere un questionario troppo lungo (col passare del tempo<br />
la qualità delle risposte decresce).<br />
Secondarie
g) messa a punto del questionario: una sintesi<br />
In sintesi, un buon questionario:<br />
a. non deve comprendere domande le cui risposte siano in qualche modo<br />
orientate;<br />
b. non deve considerare come scontate le informazioni utili per la<br />
compilazione;<br />
c. deve comprendere domande monotematiche e semplici;<br />
d. non deve comprendere formulazioni vaghe;<br />
e. non deve essere troppo concentrato sulle richieste di previsione di<br />
comportamenti futuri;<br />
f. non devono esserci errori di sintassi o grammatica<br />
g. deve essere testato con una fase di pre-test (Attenzione!!!).<br />
Nel caso di questionari auto-somministrati (attenzione all’aspetto<br />
editoriale):<br />
i. distinguere i quesiti dalle modalità di risposta;<br />
ii. allineare verticalmente le alternative;<br />
iii. evitare domande su più pagine;<br />
iv. rivolgere particolare attenzione alle domande filtro.
h) valutazione dei costi di progettazione e di esecuzione<br />
Ogni fase del piano di indagine Centro di Costo<br />
Ad esempio:<br />
- composizione del questionario Relazione di proporzionalità<br />
diretta tra costi e lunghezza.<br />
1. Dispersione territoriale delle unità<br />
- campionamento 2. Decisione relativa alla numerosità<br />
campionaria<br />
Determina l’entità dei costi variabili<br />
Proporzionale ai costi variabili<br />
La determinazione della numerosità<br />
campionaria dipende da:<br />
- budget;<br />
- precisione che si vuol ottenere.
h) valutazione dei costi di progettazione e di esecuzione<br />
C<br />
n<br />
=<br />
Rettifica rispetto al libro… secondo me!<br />
C<br />
0<br />
+<br />
H<br />
∑<br />
h=<br />
1<br />
c<br />
1h<br />
⋅ n<br />
A. Costi fissi:<br />
- di progettazione<br />
- di reperimento delle informazioni<br />
preliminari<br />
- di predisposizione del questionario<br />
- di redazione della relazione finale<br />
h<br />
B. Costi variabili:<br />
- legati ai materiali di consumo<br />
- legati ai servizi<br />
- legati al lavoro dei rilevatori<br />
- di analisi dei dati<br />
C. Costi dipendenti dalla strategia<br />
di campionamento:<br />
- preparazione delle liste;<br />
- ecc.<br />
In realtà sia i costi fissi che quelli variabili sono<br />
influenzati dalla strategia di campionamento<br />
selezionata.
Gli errori non campionari<br />
Tipi di errori non campionari:<br />
- mancata osservazione (A):<br />
1. mancata copertura (a priori);<br />
2. mancata risposta (a posteriori);<br />
- non corretta misurazione (B):<br />
1. errori dovuti agli strumenti;<br />
2. errori di risposta;<br />
3. errori specifici delle tecniche di raccolta;<br />
4. errori dovuti al comportamento degli intervistatori.<br />
Total Survey Error<br />
TSE = ERR. CAMP. + ERR. NON CAMP.<br />
f ( Y − ycp<br />
) + f ( ycp<br />
− yce)<br />
campione programmato campione effettivo<br />
Non controllabili<br />
a priori ma<br />
certamente<br />
influenzabili
Gli errori non campionari<br />
Errori post rilevazione:<br />
- di revisione;<br />
- di codifica;<br />
- di registrazione;<br />
- di elaborazione;<br />
- di stampa.<br />
Errori non meno<br />
importanti dei<br />
precedenti ma<br />
facilmente evitabili.<br />
Accuratezza del campione e dimensione ottimale del<br />
campione sono obiettivi comuni ma concorrenti.<br />
In generale:<br />
- se il fine dell’indagine è descrittivo meglio un campione<br />
rappresentativo<br />
- se l’obiettivo è invece relazionale può anche essere<br />
sufficiente una maggior<br />
numerosità campionaria
A1. mancata copertura<br />
Problemi:<br />
- liste non complete;<br />
- liste con duplicazioni;<br />
- liste non aggiornate.<br />
Soluzioni:<br />
- correzioni delle stime;<br />
- post-stratificazione;<br />
- doppia base campionaria e<br />
duplice modalità di raccolta;<br />
- generazione di numeri<br />
telefonici pseudocasuali;<br />
- uso di liste alternative.<br />
N<br />
N<br />
Se i soggetti non<br />
vogliono essere<br />
inclusi nelle liste.<br />
( Y Y )<br />
NC<br />
YC −Y<br />
=<br />
C −<br />
NC<br />
Serve per riproporzionare<br />
il campione alla struttura<br />
della popolazione.<br />
y<br />
=<br />
H<br />
∑ =<br />
h<br />
1<br />
W<br />
h h y<br />
Problema delle chiamate improduttive<br />
(soluzione: h cifre random)
A2. mancata risposta: totale o parziale<br />
Problemi:<br />
- impossibilità a contattare i soggetti;<br />
- inadeguatezza delle unità contattate;<br />
- rifiuto a partecipare.<br />
Soluzioni:<br />
- sostituzione delle unità<br />
non rispondenti;<br />
- riponderazione;<br />
- sovracampionamento;<br />
- imputazione dei dati mancanti.<br />
Conseguenze:<br />
• compressione della<br />
variabilità<br />
• dilatazione dei tempi di<br />
indagine e dei costi<br />
Ipotesi di base: le unità rispondenti sono in tutto simili a<br />
quelle non rispondenti. (Missing at Random)
A2. mancata risposta: totale o parziale<br />
Problemi generati dalle mancate risposte:<br />
- distorsione delle stime legata alla non casualità delle<br />
risposte mancanti;<br />
- aumento della varianza delle stime legata alla minor<br />
ampiezza del campione.<br />
L’errore di mancata risposta può essere espresso in<br />
funzione del tasso di non risposta e del diverso<br />
comportamento in media tra gruppo dei rispondenti e<br />
gruppo dei non rispondenti:<br />
N<br />
N<br />
come per la mancata copertura.<br />
( Y Y )<br />
nr Yr −Y<br />
= r −<br />
nr
A2. mancata risposta<br />
Metodi di correzione EX-ANTE:<br />
- calibrazione della durata;<br />
- decisioni logistiche: quando e come fare l’intervista;<br />
- lettera preparatoria (o avviso);<br />
- se<strong>lezione</strong> ed addestramento degli intervistatori (molto<br />
importante è la capacità di introduzione dell’indagine);<br />
- incentivi e ricompense.<br />
Metodi di correzione EX-POST:<br />
- recupero di informazioni con altri strumenti;<br />
- imputazione ragionata delle risposte;<br />
- lista di riserva soggetti simili a quelli intervistati;<br />
- metodo della domanda CRUCIALE.<br />
Per ottenere informazioni relative<br />
almeno ad una variabile ausiliaria<br />
e correggere i risultati del<br />
questionario.