Clicca qui - Pia Fondazione Panico
Clicca qui - Pia Fondazione Panico
Clicca qui - Pia Fondazione Panico
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
idono. Sembra fragile e indifesa<br />
ma la sua calma fiduciosa mi fa<br />
pensare che una presenza amica la<br />
deve avvolgere come fa il sole col<br />
suo tepore. Anche se non la vedo<br />
penso che la sua mamma le starà<br />
accanto e la protegga col suo affetto.<br />
Ma che cosa meravigliosa è la<br />
vita! Quella bimba ama e deve sentirsi<br />
amata… altrimenti non si capisce<br />
perché sia tanto tran<strong>qui</strong>lla…<br />
Eh, caro Martìn, deve proprio essere<br />
così: ognuno di noi è soddisfatto<br />
e contento solamente quando non si<br />
sente solo! Ma se non essere amati<br />
è una semplice sfortuna, il non<br />
amare è una terribile disgrazia. Alla<br />
nostra età non è facile avere chi<br />
ti ama… davanti a noi ormai è rimasta<br />
poca strada e molte cose,<br />
troppe persone, sono rimaste alle<br />
nostre spalle…. Ma nulla e<br />
nessuno ci può impedire di<br />
amare…. Il cielo, la terra, le<br />
persone e, perché no? - e <strong>qui</strong><br />
abbassò il tono della voce -<br />
anche i buoi con le corna!..."<br />
Al ricordo delle corna del<br />
toro, Martìn diede un sussulto…<br />
ma già non era più tanto<br />
nervoso; anzi sulle sue<br />
labbra fiorì come un accenno<br />
di sorriso. Il giorno ormai<br />
volgeva al tramonto… era<br />
l'ora della tenerezza, della<br />
nostalgia, dei ricordi, …dolci<br />
ricordi di amori dati e ricevuti,<br />
di carezze intrecciate da<br />
sguardi profondi, di promesse<br />
scambiate con ingenua e limpida<br />
sincerità... "Che cosa si vede fuori<br />
dalla finestra? - chiese Martìn. E<br />
Carlos, con una voce che stillava<br />
pace e invitava con delicatezza al<br />
banchetto della vita, riprese:<br />
"Che meraviglia questo tramonto<br />
di oggi! Anche se non è quello<br />
dell'aurora, ha però un fascino tutto<br />
suo! Forse un po' malinconico ma<br />
ricolmo di tanta bellezza!Vedo gente<br />
che torna dal lavoro con i segni<br />
della stanchezza impressi sul volto;<br />
tornano a casa cercando riposo…<br />
laggiù vedo un vecchietto che tra-<br />
scina a stento la sua carretta… avrà<br />
certo lavorato senza egoismo e senza<br />
illusioni e ora, stanco e contento,<br />
torna al suo nido accarezzando una<br />
<strong>qui</strong>ete a lungo sognata. Lì, all'orizzonte,<br />
il sole se ne scende e manda<br />
baci a tutti facendo sorridere gli alberi<br />
e arrossire di pudore l'erbetta<br />
del pascoli….. e più in là!..... per la<br />
miseria che bel pezzo di figliola!...<br />
è un canto alla vita! sta parlando<br />
con un ragazzo, non posso ascoltarne<br />
le parole ma è il suo volto che<br />
grida gioia e speranza e canta amore.<br />
Sai Martìn, il nostro volto<br />
proietta sempre ciò che siamo dentro<br />
e parla anche quando stiamo in<br />
silenzio. Non c'è sordità, ottusità o<br />
ignoranza che possano impedire al<br />
nostro volto di parlare per noi… a<br />
volte anche gli animali, guardando-<br />
“... un giovane torello non si lasciò sfuggire<br />
l’occasione”<br />
ci, capiscono se li amiamo o li odiamo."<br />
E Martìn gli fece eco: "Sarà<br />
come dici tu, ma quanto mi è difficile<br />
pensare che un toro cornuto vi<br />
voglia bene!!!!!"<br />
"E perché no? -aggiunse Carlos-<br />
Non sarà forse che tu al toro gli mostraste<br />
il di dietro? e proprio a te<br />
doveva capitare un toro, come dire….,<br />
poco normale!?!?" Risero di<br />
gusto e quell'umorismo spontaneo<br />
segnalava che ormai il pessimismo<br />
era definitivamente uscito da quella<br />
stanza. Quante cose stupende Martìn<br />
aveva visto, con gli occhi di Carlos,<br />
fuori da quella finestra!<br />
Aveva contemplato con amore<br />
appassionato la bellezza cangiante e<br />
sonnolenta della sua prateria, aveva<br />
indugiato per godere il fascino calmo<br />
dei boschi e gli ombrosi ruscelli<br />
che correvano tra le sue colline.<br />
Attraverso gli occhi di Carlos era<br />
tornato a innamorarsi, stupito e<br />
commosso, della sua bellissima<br />
campagna sempre generosa nel donarsi<br />
alle mandrie dei buoi, sempre<br />
cornuti, certo, ma di nuovo buoni<br />
amici. Grazie all'amorevole disponibilità<br />
degli occhi di Carlos aveva<br />
visto un delizioso laghetto e i cigni<br />
che giocavano nell'acqua mentre i<br />
bimbi affidavano alle piccole onde<br />
le loro barchette di giornale…. e<br />
che dire dei giovani innamorati che<br />
camminavano abbracciati tra fiori<br />
colorati e tra melodie di usignoli<br />
ancor più innamorati!? Benedetti<br />
quegli occhi di Carlos e la<br />
loro capacità di cogliere i segreti<br />
anche dei dettagli più<br />
insignificanti!<br />
E pensare che nonostante<br />
i suoi ottanta e più anni non<br />
usava neanche le lenti!<br />
Quante ore belle e belle<br />
giornate aveva vissuto senza<br />
parlare!…. si! aveva anche<br />
scoperto che nella vita si<br />
soffre rumorosamente e si<br />
gioisce nel silenzio!<br />
Persino l'autografo che il<br />
toro aveva lasciato sui cuscini<br />
di Martìn cominciava a<br />
sbiadire… ma la voce di<br />
Carlos era ogni giorno più tenue…Passarono<br />
così i giorni e le<br />
settimane…. e un mattino l'infermiere<br />
di turno portò, come sempre,<br />
un po' d'acqua per lavarsi e qualcosa<br />
da mandare giù per affrontare il<br />
nuovo giorno…. ma trovò il corpo<br />
di Carlos ormai senza vita…. era<br />
morto pacificamente nel sonno, se<br />
ne era andato in silenzio senza disturbare<br />
nessuno… La sera prima<br />
Carlos, nel dare la buona notte a<br />
Martìn, aveva appena mormorato:<br />
"Ma che cosa bella la vita! Davvero<br />
che la vita è una cosa meravigliosa!Ne<br />
ho fatta di strada da<br />
quando ho incominciato a cammi-<br />
nare! e mi sembra solo ieri! Se dipendesse<br />
da me ricomincerei di<br />
nuovo ...perché la vita è bella e la<br />
vorrei vivere sempre più!"<br />
Non c'erano parenti da avvisare,<br />
né amici o conoscenti da aspettare…<br />
vennero gli addetti e portarono<br />
via il corpo… Lentamente Martìn<br />
tornò a mirare il cielo della stanzetta<br />
e, non appena gli sembrò opportuno,<br />
chiese se potevano spostarlo<br />
nel letto vicino alla finestra, quello<br />
che Carlos gli aveva lasciato. Fu felice<br />
l'infermiera di accontentarlo e,<br />
assicuratasi che stesse bene, lo lasciò<br />
solo dopo averlo invitato a fare<br />
qualche sforzo per mettersi seduto<br />
sul letto. Il ricordo di tutte le bellezze<br />
esistenti fuori da quella finestra e<br />
il desiderio di tuffarsi nel panorama<br />
che gli occhi di Carlos avevano impresso<br />
nel suo cuore portarono<br />
Martìn a uno sforzo lento e doloroso<br />
per sollevarsi su un gomito e ammirare<br />
per la prima volta il mondo<br />
esterno al di là della finestra.<br />
Ma come! No, non era possibile!<br />
Martìn si stropicciava gli occhi incredulo…la<br />
finestra si affacciava<br />
desolatamente su un muro bianco.<br />
Chiama l'infermiera e le chiede<br />
dove si trovassero le stupende realtà<br />
che l'amico Carlos aveva visto<br />
dalla finestra. "Ma di che cosa stai<br />
parlando, Martìn! - gli rispose l'infermiera<br />
- Carlos era cieco e non<br />
poteva vedere neanche il muro<br />
bianco!" Quante cose si presentarono<br />
nel cuore e nella mente di Martìn!<br />
Si ricordò di quell'antico detto<br />
popolare secondo il quale la vera<br />
amicizia si trova dove ci sono due<br />
corpi, due cuori e due soli occhi.<br />
L'amico sincero sempre tiene lacrime<br />
per te anche se i suoi occhi sono<br />
secchi. Sentì la presenza di Carlos e<br />
l'eco delle sue parole che lo invitavano<br />
a far pace con la vita e… con<br />
se stesso. Come era corretto quanto<br />
la gente del campo spesso ripeteva:<br />
"Le buone sorgenti si riconoscono<br />
nel tempo della siccità e i buoni<br />
amici nel tempo della sofferenza!"<br />
Umidi gli occhi e tenero il cuore il<br />
buon Martìn mormorava: "Caro<br />
Carlos, amico mio, ma quanto mi<br />
hai voluto bene! Pur di tirarmi fuori<br />
dal pozzo, dove un toro cornuto<br />
mi aveva scaraventato, sei riuscito a<br />
vedere oltre l'oscurità! Pur di farmi<br />
felice e mettermi in pace con la vita<br />
e con me stesso hai visto quello che<br />
io ormai non vedevo più!" Una lacrima<br />
gli scivolò giù, e poi un'altra…<br />
e un'altra ancora….. qualcosa<br />
gli stringeva la gola ma non era malinconia…<br />
era sanato davvero…era<br />
sanato dentro e… in quel momento<br />
avrebbe abbracciato anche…un "toro<br />
cornuto!" L'ho incontrato tante<br />
altre volte il caro e indimenticabile<br />
Martìn… soprattutto di sabato sera<br />
quando, a cavallo, scendeva al villaggio<br />
per fare… rifornimento di<br />
birra. Gli amici mi raccontavano<br />
che già dopo i primi bicchieri prendeva<br />
la chitarra e cominciava a cantare<br />
in una lingua strana…non era<br />
spagnolo, non era italiano,… era l'idioma<br />
internazionale di chi trasporta<br />
alcolici dentro di sé…era una<br />
canzone che molte volte avevamo<br />
cantato insieme nel campo e, se non<br />
mi sbaglio, deve la sua composizione<br />
a Enzo Iannacci.<br />
A occhio e croce diceva: "Son<br />
padrone ancor della mia vita, e goder<br />
la voglio sempre più... Vivere<br />
senza malinconia, vivere senza gelosia...<br />
Ridere sempre così giocondo,<br />
ridere delle follie del mondo.<br />
Vivere finché c'è gioventù, perché<br />
la vita è bella. E la voglio vivere<br />
sempre più! Chiaramente gli accordi<br />
venivano dalla birra ed erano<br />
sempre più accordi quanto più bicchieri<br />
svuotava nel suo personaleserbatoio!<br />
Quando l'amore ti ridona<br />
la vista!Capita di incontrare per le<br />
corsie dell'ospedale degenti ai quali<br />
la malattia appanna la vista, la riduce<br />
e, a volte, la toglie al punto da<br />
non vedere più il domani, la salute,<br />
la gioia di riprendere ad amare e di<br />
tornare a gareggiare nello stadio<br />
della vita. Non si tratta di un problema<br />
del reparto di oculistica ma<br />
dell'otorino, della rianimazione,<br />
della vascolare, dell'ortopedia, ...di<br />
ogni reparto, di ogni corsia, di ogni<br />
angolo della vita dove la malattia<br />
come "toro cornuto" ti ferisce e, dopo<br />
averti scombussolato sogni e<br />
programmi preparati con cura, ti<br />
abbandona a "pancia in giù e cu...bo<br />
in su!" Per farti guarire allora non<br />
basta un medico, pur bravo e specializzato<br />
nella sua professione, né<br />
un operatore sanitario laureato o diplomato<br />
con il massimo della lode;<br />
non basta neanche una suora che ti<br />
garantisca ordine, precisione e disponibilità<br />
così come non basta un<br />
cappellano che ti riconcili e ti porti<br />
la comunione…<br />
E' quello il momento dei "Carlos"…<br />
di chi sia pronto a offrirti i<br />
suoi occhi per tornare a vedere…<br />
ma per amore, fratello! ...sempre<br />
per amore…..solo per amore! Il dolore<br />
condiviso si dimezza ma la felicità<br />
partecipata si raddoppia!Volete<br />
chiamarlo: Buon Samaritano? Va<br />
tutto bene! Non è un problema di<br />
nome ma…di occhi!<br />
Don Salvatore Grandioso<br />
Cappellano<br />
58 ORIZZONTI - Anno 5, n. 2, 2006 ORIZZONTI - Anno 5, n. 2, 2006<br />
59