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AGGIORNAMENTO<br />
CONTINUO<br />
Forse, uno dei buchi neri della<br />
sanità pubblica meridionale, risiede<br />
proprio nella sottovalutazione di<br />
quanto ho appena indicato. E' evidente<br />
che una professionalità la si<br />
raggiunge attraverso un serio aggiornamento<br />
di studio e di ricerca,<br />
che certamente non risiede nel girovagare<br />
turistico in amene sedi congressuali.<br />
Il discorso potrebbe continuare<br />
su un tema così pregnante e<br />
fascinoso come "eccellenza in sanità:<br />
ruolo della professionalità" , argomenti<br />
fortemente complementari<br />
che esigono tempi lunghi, dedizione<br />
assoluta, sacrifici notevoli, adeguati<br />
obiettivi programmatici, ben precisi<br />
con ripudio di qualsiasi improvvisazione<br />
ed esaltazioni di virtù antiche<br />
e sempre attuali, come quella di<br />
compiere il passo a misura della<br />
gamba e di appendere il cappello<br />
dove arriva il braccio.<br />
In ogni campo, essere misurati,<br />
significa esprimere prudenza attiva<br />
e ansia di qualità, guardando le stelle<br />
ma con i piedi per terra. Essere,<br />
insomma come gli ascensori, che<br />
salgono e atterrano per risalire. Una<br />
siffatta visione pretende di ripetere<br />
l'imprescindibilità di due condizioni,<br />
a conforto del sapere medico.<br />
Mi riferisco alla formazione,<br />
continua ed eletta (sono spese benedette),<br />
intesa come perenne in<strong>qui</strong>etudine<br />
di non sapere a sufficienza, e<br />
la ricerca applicata. Sì, la ricerca,<br />
che non può essere estranea nel sistema<br />
ospedaliero e che può offrire<br />
inventive d'avanguardia e appropriati<br />
protocolli personalizzati da<br />
raffrontare con altri ospedali e con<br />
la medicina territoriale, spesso contumace<br />
o non interpellata nei nostri<br />
nosocomi.<br />
Concludo.<br />
Risaluto tutti Voi e rinnovo ammirata<br />
gratitudine al Prof. Renda e<br />
al Dott. Leo, con un'ultima considerazione,<br />
in parte espressa e che in-<br />
tendo rimarcare.<br />
Una politica della salute non si<br />
ottiene mai se si considera l'Ospedale<br />
una specie di bocca di forno,<br />
dove imbucare l'immensità dei guai<br />
fisici, in continua espansione.<br />
L'Ospedale funziona se diviene<br />
la sede di appello di una efficiente<br />
e professionale rete sanitaria di base.<br />
Anche questa richiede eccellente<br />
professionalità e voglia di impartire<br />
educazione sanitaria, superando<br />
il concetto di "ricettificio", per<br />
giunta dettato, in alcuni casi, dal<br />
paziente e da molti obblighi burocratici<br />
inutili.<br />
Anche questo esige un cammino<br />
lungo, diretto a rivoluzionare l'esistente<br />
e a cambiare la mentalità del<br />
medico e dell'assistito. Quest'ultimo<br />
non deve sopportare trascuratezza<br />
alcuna ma nemmeno può reclamare,<br />
in ogni caso, magari nelle<br />
aule dei tribunali, salvezze, guarigioni<br />
o indennizzi, anche perché<br />
nessuno è riuscito, in terra, ad abolire<br />
la morte e le dolorose fatalità.<br />
Termino il mio dire, ringraziando<br />
il Signore, Padre di ogni misericordia,<br />
gli uomini e le donne di<br />
buona volontà che hanno concesso,<br />
in questo estremo lembo d'Italia, la<br />
fruizione qualificata dell'Ospedale<br />
"Cardinal <strong>Panico</strong>", dove palpita<br />
una ragguardevole ansia di proteggere,<br />
con il determinante ausilio<br />
delle sorelle Marcelline la salute<br />
umana, protette dal prossimo beato<br />
fondatore, Mons. Biraghi, e guidate<br />
dalla Rev.da Madre Generale Suor<br />
Agostoni..<br />
Signore, signori, sorelle care,<br />
rendendo onore agli emeriti primari,<br />
Prof. Renda e Dott. Leo, si è così<br />
esaltato un passato, che va declinato<br />
con il tempo presente, accrescendo<br />
l'impegno di esprimere buona<br />
sanità e professionalità eccellenti.<br />
Ne abbiamo estremo bisogno. Il<br />
"miracolo" può venire se cittadini,<br />
istituzioni e mondi della sanità diverranno<br />
alleati e protagonisti, dandosi<br />
la mano e dandosi una mano.<br />
On. Giacinto Urso<br />
RISPETTO PER IL MALATO<br />
E COMPETENZA<br />
NELLA PROFESSIONE<br />
La testimonianza e la gratitudine<br />
per il prof. G. Renda da<br />
parte di una sua collaboratrice.<br />
“Ho vissuto, se così posso<br />
dire, accanto al prof. Renda oltre<br />
vent'anni, prestando il mio<br />
servizio come infermiera in sala<br />
operatoria e in Chirurgia Generale.<br />
Questo periodo è stato<br />
per me un momento molto forte<br />
e formativo dal punto di vista<br />
professionale. Alla scuola di<br />
questo grande Maestro ho capito<br />
che cosa significava prendersi<br />
cura della persona ammalata,<br />
nella sua totalità. Quando avvicinava<br />
il malato, lo faceva con<br />
molto rispetto oltre che con<br />
grande competenza. E quando<br />
in reparto arrivavano i casi urgenti<br />
che richiedevano un pronto<br />
intervento, tutto il personale<br />
medico ed infermieristico si apprestava<br />
alla preparazione del<br />
malato, con molta sollecitudine,<br />
in attesa dell'arrivo del Professore…<br />
e quando giungeva si<br />
avvertiva un senso di pace e di<br />
sicurezza, perché si percepiva<br />
che tutto si sarebbe risolto nel<br />
migliore dei modi. E così avveniva<br />
sempre. Ricordo il silenzio<br />
che regnava in sala operatoria<br />
durante tutto il tempo degli interventi,<br />
indice di attenzione e<br />
di impegno da parte di tutti per<br />
fare quanto di meglio, ciascuno<br />
poteva fare, per il bene del malato.<br />
Molti episodi potrei raccontare…ma<br />
li serbo nel cuore<br />
per farne tesoro per la mia vita.<br />
Desidero solo dire il mio grazie,<br />
più sentito e sincero di tutto<br />
cuore, al Prof. Renda per quanto<br />
mi ha insegnato ad essere e<br />
ad operare.<br />
Suor M. V. Malorgio<br />
Ex Caposala Reparto<br />
di Chirurgia Generale<br />
G. RENDA, NOTE<br />
BIOGRAFICHE<br />
Nato a Stromboli il 29 luglio<br />
1917, si laurea in Medicina<br />
e Chirurgia a Napoli nel luglio<br />
del 1942 con lode. Subito<br />
chiamato alle armi, si imbarca<br />
come sottotenente medico di<br />
Marina sulla nave “Pacinotti”.<br />
Sbarcato nel settembre 1944,<br />
riprende gli studi frequentando<br />
la Clinica chirurgica di Roma,<br />
diretta dal prof Paolucci, e<br />
consegue la specializzazione<br />
in Chirurgia generale. Il 2 febbraio<br />
1945 viene assunto come<br />
assistente (divenendo poi<br />
aiuto) presso l’ospedale di<br />
Lecce sotto la guida del Prof.<br />
Palma e resta fino all’aprile<br />
1954 completando la sua preparazione<br />
chirurgica. Passa<br />
poi, per concorso, all’ospedale<br />
di Nardò come Primario di<br />
Chirurgia e Direttore sanitario.<br />
Si specializza in Urologia<br />
presso l’università di Bari e<br />
frequenta nel contempo la clinica<br />
chirurgica di Napoli diretta<br />
dal Prof. Ruggeri, uno<br />
dei più grandi maestri di chi<br />
Un momento della celebrazione<br />
rurgia generale e toracica in<br />
Italia. Nell’aprile 1965 consegue<br />
la libera docenza in “Patologia<br />
chirurgica e propedeutica<br />
clinica”; completa <strong>qui</strong>ndi i<br />
suoi titoli con la “Chirurgia toracica”.<br />
Nell’ottobre 1967 diviene<br />
Primario chirurgo nell’ospedale<br />
di Tricase. Presidente<br />
dell’Ordine dei Medici<br />
della provincia di Lecce per<br />
vent’anni, dopo le dimissioni<br />
ne diventa Presidente onorario.<br />
Dal 1960 al 1964 è consigliere<br />
comunale a Lecce e<br />
consigliere provinciale nei<br />
collegi di Copertino, San Pietro<br />
e San Cesario. Ha ricevuto<br />
dal Capo dello Stato le onorificenze,<br />
prima di Cavaliere e<br />
poi di Commendatore della<br />
Repubblica. E’ Commendatore<br />
emerito del Santo Sepolcro<br />
di Gerusalemme. E’ anche stato<br />
Presidente del Consiglio di<br />
amministrazione dell’Accademia<br />
di Belle Arti di Lecce.<br />
F. LEO, NOTE<br />
BIOGRAFICHE<br />
INCONTRI<br />
Si laurea in Medicina e Chirurgia<br />
il 9 giugno 1953 presso<br />
l’Università degli studi di Bari e<br />
si specializza in Cardiologia il<br />
20 novembre 1957 presso l’università<br />
di Torino. Assistente medico<br />
presso l’istituto di Patologia<br />
medica dell’università di Firenze<br />
dal 4 aprile 1954 al 28 ottobre<br />
1962, diventa Primario<br />
medico e Direttore sanitario<br />
presso l’ospedale “D. Romasi”<br />
di Gagliano del Capo e ricopre<br />
tali ruoli dal 10 aprile 1964 al 30<br />
novembre 1967. Diviene Primario<br />
Coordinatore del Dipartimento<br />
di Medicina presso l’Ospedale<br />
“Cardinal Giovanni <strong>Panico</strong>”<br />
di Tricase ove presta servizio<br />
dal 1 dicembre 1967 al 31<br />
dicembre 1994. E’ autore di<br />
trenta pubblicazioni scientifiche.<br />
Ricopre la carica di Presidente<br />
dell’Ordine dei Medici<br />
della provincia di Lecce dall’11<br />
giugno 2001 al 30 gennaio 2006.<br />
E’ Presidente onorario dello<br />
stesso Ordine professionale dal<br />
20 febbraio 2006.<br />
42 ORIZZONTI - Anno 5, n. 2, 2006 ORIZZONTI - Anno 5, n. 2, 2006<br />
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