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Fig. 10<br />
Fig. 11<br />
l'attività del Dipartimento Materno-<br />
Infantile con gli oltre 1100 parti all'anno<br />
(Fig. 11) e un'ottima sopravvivenza<br />
dei nati pretermine in relazione<br />
alle classi di peso alla nascita.<br />
QUALI PROGETTI<br />
PER IL FUTURO, DOVE<br />
VOGLIAMO ANDARE<br />
Progettualità 2006<br />
1. Aspetto prioritario: la difesa<br />
della vita dal concepimento al suo<br />
termine ( dipartimento materno-infantile<br />
e costruzione dell'hospice)<br />
2. Attenzione alla qualità della<br />
cura e alle tecnologie (medicina nucleare,<br />
radioterapia, emodinamica,<br />
piastra per permettere un adeguato<br />
sviluppo ai servizi sanitari )<br />
3. Completamento dell'organizzazione<br />
dipartimentale con particolare<br />
attenzione ai percorsi di qualità<br />
dell'assistenza.<br />
4. Integrazione delle funzioni di<br />
base ed in particolare lo sviluppo<br />
della riabilitazione post-acuzie.<br />
5. Nella fedeltà al nostro carisma,<br />
cura della formazione: lauree<br />
brevi, laurea specialistica, master<br />
post laurea, aggiornamento professionale<br />
continuo.<br />
Per raggiungere questi obbiettivi<br />
occorre avere:<br />
- il riconoscimento del ruolo: tariffe<br />
eque, funzioni e tetti adeguati;<br />
Grazie<br />
all'autonomia<br />
giuridico<br />
amministrativa<br />
riconosciutaci dalla<br />
legge istitutiva degli<br />
ospedali classificati, e<br />
alla appartenenza ad<br />
una Congregazione<br />
religiosa ci è stato<br />
possibile avere in<br />
questi anni un<br />
processo decisionale<br />
più rapido e di<br />
conseguenza adeguato<br />
all'incredibile<br />
evoluzione delle<br />
metodologie sanitarie.<br />
- forte collaborazione e comunicazione<br />
tra operatori sanitari, nel rispetto<br />
delle singole funzioni.<br />
Grazie all'autonomia giuridico<br />
amministrativa riconosciutaci dalla<br />
legge istitutiva degli ospedali classificati,<br />
e all'appartenenza ad una<br />
Congregazione religiosa ci è stato<br />
possibile avere in questi anni un<br />
processo decisionale più rapido e di<br />
conseguenza adeguato all'incredibile<br />
evoluzione delle metodologie sanitarie.<br />
Dr. Sr. Margherita Bramato<br />
Direttore Generale<br />
INCONTRI<br />
Un ospedale che è stato un vero atto di coraggio e di lungimiranza giuridica,<br />
politica e strategica voluto dalla Rev.ma Madre Elisa Zanchi<br />
LA FONDAZIONE AZIENDA<br />
OSPEDALIERA CARD. G. PANICO, ENTE<br />
ECCLESIASTICO, NELLA SANITÀ PUGLIESE<br />
La storia della sanità religiosa<br />
coincide con la storia della<br />
Chiesa. Dal Concilio di Nicea<br />
ad oggi passando per S. Vincenzo<br />
dè Paoli, San Giovanni di Dio,<br />
San Camillo de Lellis, San Giovanni<br />
Calabria, San Giuseppe Moscati,<br />
don Luigi Monza, Madre Teresa di<br />
Calcutta ed infine Padre Pio da Pietralcina,<br />
per citarne solo alcuni, v’è<br />
una estesa e storicamente continua<br />
testimonianza religiosa in Italia dalla<br />
quale non è stata e non è certamente<br />
esclusa la Puglia.<br />
L’attività, tuttavia, si incrocia nel<br />
corso dei secoli con l’evoluzione<br />
della assistenza sanitaria nella storia<br />
italiana scandita da importanti interventi<br />
legislativi che rispondono di<br />
volta in volta all’evoluzione della<br />
concezione funzionale del complesso<br />
fenomeno tendente ad innovare<br />
ed assecondare le richieste sociali.<br />
Oggi, come ieri, in profonda armonia<br />
con il passato con nuovi<br />
compiti, che per un ospedale religioso,<br />
pur nel rapido mutare dei<br />
tempi e delle situazioni sono poi a<br />
ben pensarci quelli di sempre: incarnare<br />
la parabola del buon Samaritano<br />
in maniera credibile e creativa<br />
verso quanti soffrono: unico distintivo<br />
di appartenenza ad un Ente<br />
Ecclesiastico.<br />
LA SANITÀ RELIGIOSA<br />
IN ITALIA<br />
In tale contesto si sviluppa la sanità<br />
religiosa in Italia segnando<br />
quell’epoca definita dello “spontaneismo<br />
caritativo-assistenziale”,<br />
che ha caratterizzato l’assistenza<br />
sanitaria sino all’avvento di quel<br />
processo di laicizzazione e di pubblicizzazione<br />
che, iniziato con la<br />
legge Crispi del 1890, continua, a<br />
mio avviso, in forme e metodi malcelati<br />
ancor oggi tentando, così facendo,<br />
di minare l’autonomia dei<br />
nostri ospedali.<br />
L’intervento di pubblicizzazione<br />
delle opere pie allora rispondeva all’esigenza<br />
di introdurre, negli anni<br />
immediatamente successivi all’Unità<br />
d’Italia, un controllo pubblico<br />
correttivo rispetto all’eccesso di libera<br />
ed incontrollata iniziativa (ad<br />
opera principalmente di Istituti religiosi<br />
e privati benefattori ).<br />
Le successive fasi riformatrici<br />
hanno poi corrisposto a specifiche<br />
opzioni politiche di intervento che<br />
si sono manifestate più nettamente<br />
sia nello sviluppo del servizio sanitario<br />
nazionale, sia nell’attribuzione<br />
dei principali compiti assistenziali.<br />
LA SANITÀ RELIGIOSA<br />
IN PUGLIA<br />
In Puglia è singolare come per<br />
distribuzione geografica i tre Ospedali<br />
si siano disposti in modo così<br />
coerente con il territorio quasi a voler<br />
presidiare l’intera Regione affinché<br />
a nessun cittadino pugliese potesse<br />
mancare l’assistenza che solo<br />
gli ospedali religiosi sanno dare:<br />
quello che da senso, vita e speranza<br />
ai nostri presidi ospedalieri i quali<br />
hanno fatto e fanno dell’attenzione<br />
alle persone, alla loro vita, ai loro<br />
problemi, alle loro angosce, alle lo-<br />
Dott. Rocco Palmisano,<br />
Segretario Generale dell’Ospedale<br />
“Miulli” - Acquaviva delle Fonti (Ba).<br />
ro speranze l’obiettivo primario<br />
della loro esistenza. Il più grande:<br />
l’opera di Padre Pio, la Casa Sollievo<br />
della Sofferenza che quest’anno<br />
compie 50 anni “E’ stato deposto<br />
nella terra un seme che Egli scalderà<br />
coi suoi raggi d’amore”, diceva<br />
Padre Pio nel discorso inaugurale di<br />
questa opera che nata con trecento<br />
posti letto oggi ne conta oltre 1000.<br />
Il più antico, l’Ospedale Miulli<br />
di Acquaviva delle Fonti che alcuni<br />
fanno risalire al 1158, ma nel 1712<br />
prende il nome dal suo più generoso<br />
benefattore, un laico, l’Avv.<br />
Francesco Miulli. L’Ospedale ha<br />
vissuto tutte le vicende che hanno<br />
caratterizzato il percorso della sani-<br />
36 ORIZZONTI - Anno 5, n. 2, 2006 ORIZZONTI - Anno 5, n. 2, 2006<br />
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