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Tra mare e collina - Pro loco Lavagna

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LA PIETRA NERA<br />

ARDESIA, PIETRA DI LIGURIA<br />

È universalmente riconosciuto che<br />

nell’entroterra di <strong>Lavagna</strong> e nella<br />

vicina val Fontanabuona (ovvero<br />

la valle del torrente <strong>Lavagna</strong>) c’è<br />

l’ardesia migliore del mondo, che<br />

viene estratta e lavorata forse già<br />

in epoca preromana. Con l’ardesia<br />

(roccia metamorfica di origine<br />

sedimentaria formatasi circa 70<br />

milioni di anni fa), ossia la “lavagna”<br />

dell’entroterra di <strong>Lavagna</strong> si fanno<br />

lastre per la copertura degli edifici,<br />

tavoli da biliardo di assoluta<br />

levigatezza, oggetti d’arredamento,<br />

orologi, quadri, bassorilievi,<br />

soprammobili. Il valore dell’ardesia<br />

lavagnina - e del Golfo del Tigullio -<br />

in generale sta nella sua eccezionale<br />

fissilità, si può cioè dividere secondo<br />

piani paralleli per for<strong>mare</strong> lastre<br />

più o meno sottili. Il commercio e<br />

l’esportazione su scala “industriale”<br />

dell’ardesia lavagnina risale almeno<br />

al X secolo, e già allora il trasporto<br />

avveniva via <strong>mare</strong>.<br />

LUNGO LA VIA DELL’ORO NERO,<br />

CON LE LASTRE D’ARDESIA<br />

SULLA TESTA<br />

Fino al XIX secolo, l’ardesia che<br />

veniva estratta dalle cave intorno a<br />

Santa Giulia, era trasportata al porto<br />

di <strong>Lavagna</strong> per essere imbarcata<br />

sui leudi dalle donne delle famiglie<br />

dei cavatori. Era un lavoro difficile<br />

e faticoso: le donne portavano<br />

le lastre della pietra grigia giù al<br />

porto a piedi, reggendole sulla<br />

testa, percorrendo quello che oggi,<br />

sistemato ad uso escursionistico, è<br />

chiamato il Sentiero delle Portatrici<br />

di San Giacomo. Le portatrici<br />

“camallavano” le lastre dalla<br />

ciappaia al <strong>mare</strong> camminando scalze<br />

sul sentiero lastricato in ardesia,<br />

tagliato a scalini lisci e scivolosi per<br />

le suole. Meglio i piedi nudi, che<br />

facevano miglior presa.<br />

Le donne lasciavano le scarpe<br />

in fondo al caruggio nel centro<br />

di <strong>Lavagna</strong>, e salivano su anche<br />

sino a Cogorno e oltre, verso la<br />

val Graveglia, per il loro faticoso<br />

indispensabile lavoro.

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