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Tra mare e collina - Pro loco Lavagna

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<strong>Lavagna</strong><br />

<strong>Tra</strong> <strong>mare</strong> e <strong>collina</strong>


Al centro della Riviera di Levante<br />

in uno dei rari tratti di pianura<br />

costiera della Liguria si trova<br />

<strong>Lavagna</strong>, ieri una città antica<br />

di nobile storia, oggi una<br />

cittadina gradevole per la qualità<br />

della vita sia per chi decide di<br />

abitarci sia per chi la sceglie come<br />

meta per le vacanze.<br />

Il nome di questa città lo<br />

conoscono tutti anche coloro<br />

che non sono mai stati suoi<br />

ospiti, che non hanno mai visto<br />

il suo <strong>mare</strong> o non hanno mai<br />

camminato lungo le strade<br />

colorate da belle facciate.<br />

Questa città si chiama infatti<br />

proprio come quella grande<br />

lastra di ardesia, che veniva<br />

“cavata” dalle sue colline.<br />

Poco importa se sia stata la<br />

città a dare il nome alla pietra o<br />

viceversa sia stata la pietra<br />

a dare il nome alla città; oppure<br />

se <strong>Lavagna</strong> fosse solo il nome<br />

del torrente che scorre parallelo<br />

al <strong>mare</strong> e attraversa la Val<br />

Fontanabuona.<br />

Non è solo un gioco di parole:<br />

a <strong>Lavagna</strong> fiume e pietra legano<br />

la valle alla costa, l'entroterra<br />

al <strong>mare</strong>.


L’ARTE E L’ARCHITETTURA<br />

LAVANIA, UN NOME, UNA STORIA<br />

Il borgo si è sviluppato in epoca<br />

romana con il nome latino di<br />

Lavania, che è stato trasformato nei<br />

secoli nell’attuale <strong>Lavagna</strong>.<br />

La sua storia è sicuramente legata<br />

a quella della famiglia Fieschi<br />

che porterà con il suo dominio<br />

geografico e politico alto l’onore<br />

della città fino a metà del XV secolo.<br />

Nel 1564 fu saccheggiata dal pirata<br />

turco Dragut subendo devastazioni.<br />

Nel 1815 verrà inglobata nel regno<br />

di Sardegna e successivamente nel<br />

Regno d’Italia dal 1861.<br />

LE MERAVIGLIE DELL’ARTE<br />

E DELL’ARCHITETTURA<br />

Città ricca di storia <strong>Lavagna</strong> è<br />

altrettanto ricca di testimonianze<br />

artistiche e architettoniche. Partendo<br />

dal <strong>mare</strong>, entriamo nel borgo<br />

percorrendo la pedonale via Roma,<br />

tipico caruggio ligure, che ci porta<br />

in piazza Marconi dove si affaccia<br />

scenograficamente sopraelevata<br />

la bella Basilica Pontificia di Santo<br />

Stefano.<br />

Da documenti del 994 risulta<br />

che qui esisteva una fortezza dei<br />

Fieschi e su questa sorse la prima<br />

chiesa lavagnina; nel 1143 venne<br />

dichiarata chiesa plebania, con una<br />

trentina di chiese dei dintorni alle<br />

sue dipendenze. I lavori iniziarono<br />

nel 1650, sotto la direzione<br />

dell’architetto Giovanni Battista<br />

Ghiso. Sorse in pochi anni un<br />

magnifico, elegante e scenografico<br />

edificio tardo rinascimentale barocco<br />

con la facciata verso la città e due<br />

campanili, uno rivolto a sud e uno<br />

a levante che fungevano da torri di<br />

avvistamento contro le incursioni dei<br />

Turchi e dei nemici.<br />

L’interno a tre navate è abbellito<br />

da marmi policromi; gli altari sono<br />

decorati da numerosi quadri tra<br />

cui una Crocifissione di Domenico<br />

Piola e da statue in marmo; la statua<br />

lignea della Madonna nella cappella<br />

del Rosario, secondo la tradizione,<br />

era la polena di un veliero.<br />

La facciata marmorea fu terminata<br />

soltanto nel 1936, ed è preceduta da<br />

un sagrato decorato con ciottoli di<br />

<strong>mare</strong> policromi (risseu) di purissimo<br />

stile ligure.<br />

Il lato di ponente della piazza<br />

è chiuso dall’elegante Porticato<br />

Brignardello. Fu voluto dal<br />

benefattore Nicola Brignardello,<br />

che aveva fatto fortuna in America,<br />

perché - pare - non volesse passare


L’ARTE E L’ARCHITETTURA<br />

davanti alla chiesa per recarsi nel<br />

cimitero, accessibile infatti da una<br />

scala al termine del colonnato. Oggi<br />

il porticato è sede di manifestazioni<br />

estive. Il Cimitero monumentale<br />

di <strong>Lavagna</strong>, sulla <strong>collina</strong> alle spalle<br />

della Basilica, è considerato il più<br />

importante della provincia, dopo<br />

quello di Staglieno a Genova, per la<br />

bellezza delle tombe, delle cappelle,<br />

delle statue e delle stele; sono<br />

opere realizzate tra XIX e XX secolo<br />

dai maestri scultori dei laboratori<br />

lavagnini Bianchi, Repetto.<br />

La chiesa di Nostra Signora del<br />

Carmine fu costruita tra il 1617 ed<br />

il 1631 dai Carmelitani Scalzi di<br />

Genova. La facciata ha un portale<br />

ottocentesco, l’interno è a una<br />

navata con sei cappelle laterali: gli<br />

affreschi, i marmi e i fregi risalgono<br />

all’Ottocento. <strong>Tra</strong> i quadri risaltano<br />

quelli di Domenico Fiasella, Orazio e<br />

Giovanni Andrea De Ferrari. Molto<br />

bella la grande cassa processionale<br />

del 1857, opera dello scultore<br />

Drago. L’ex convento dei carmelitani<br />

fu trasformato nei secoli e divenne<br />

il Palazzo Ravenna, che fu sede<br />

del Municipio e oggi ospita diverse<br />

istituzioni fra cui la Biblioteca<br />

Civica “Giovanni Serbandini Bini”;<br />

il chiostro del convento è diventato<br />

una piazza, intitolata allo storico<br />

Giuseppe Ravenna. L’antichissimo<br />

Oratorio della Santissima Trinità,<br />

vicinissimo alla chiesa del Carmine,<br />

è amministrato dalla Confraternita<br />

dei Flagellanti, che esisteva già nel<br />

1406. Bello il portale in ardesia<br />

del XV secolo. L’interno ha un<br />

pavimento tipico ligure in ardesia<br />

e marmo, i banchi di legno del<br />

1768 e tre altari in marmo: in uno<br />

si conserva un gruppo ligneo della<br />

Trinità, opera del Maragliano o<br />

della sua scuola come un Cristo<br />

Morto. L’Oratorio custodisce<br />

anche dei bellissimi “Cristi”, che<br />

sono i protagonisti delle grandi<br />

processioni estive.<br />

Nel cuore del centro storico<br />

troviamo la torre di avvistamento<br />

“saracena” detta Torre del Borgo,<br />

che ospita l’omonima Galleria<br />

Artistica dove sono allestite<br />

le opere del maestro scultore<br />

lavagnese Francesco Dallorso.<br />

All’ultimo piano della Galleria si<br />

custodiscono ceramiche e maioliche<br />

del Rinascimento italiano esposti<br />

nella Civica Collezione Archeologica<br />

Alloisio.<br />

Il decorato e colorato Palazzo<br />

Franzoni è la sede del Comune;<br />

appartenne ai Marchesi Franzoni, fu<br />

occupato dalle truppe napoleoniche,<br />

fu sede d’ospedale durante le<br />

epidemie ottocentesche di colera,<br />

quindi cadde in abbandono. Fu poi<br />

acquistato da Lazaro Repetto, un<br />

contadino emigrato in Argentina<br />

che aveva fatto fortuna; divenne un<br />

albergo elegante nel 1907 e nel 1931<br />

fu acquistato dalla popolazione con<br />

una sottoscrizione pubblica perché<br />

diventasse il palazzo comunale.<br />

La Porta di Ponente, detta “portone<br />

di Rezza”, conduceva fuori da


L’ARTE E L’ARCHITETTURA<br />

<strong>Lavagna</strong> verso il fiume e la via per<br />

Genova. È l’unica rimasta delle due<br />

porte delle antiche mura; si apre<br />

su una graziosa piazzetta che era<br />

detta “piazza delle erbe” perché i<br />

contadini vi portavano le verdure ed<br />

il latte da vendere.<br />

Ora è intitolata a Santa Caterina<br />

Fieschi Adorno, ed è detta anche<br />

“piazza del mondo in spalla” perché<br />

su una casa c’è un affresco seicentesco<br />

con Atlante che regge il mondo.<br />

Museo Casa Carbone, in via Riboli,<br />

fa parte del patrimonio del F.A.I.,<br />

il Fondo Ambiente Italiano: è una<br />

casa-museo in un edificio borghese<br />

ottocentesco a tre piani, decorato<br />

in stile genovese. È arredata con<br />

raffinati mobili, oggetti d’arte e<br />

d’uso comune, ceramiche e dipinti<br />

dei secoli XVII-XIX che rispecchiano<br />

il gusto dei suoi precedenti<br />

proprietari - i fratelli Emanuele e Siria<br />

Carbone - e illustrano ai visitatori<br />

il gusto dell’abitare delle famiglie<br />

altoborghesi liguri a cavallo fra<br />

Ottocento e Novecento.<br />

Il palazzo dirimpetto, all’angolo<br />

fra via Riboli e piazza Innocenzo IV,<br />

ha delicati fregi floreali in alto<br />

sulle facciate; è uno dei numerosi<br />

edifici di <strong>Lavagna</strong> con decorazioni<br />

Liberty. Fuori dal centro storico<br />

è la chiesa di Nostra Signora del<br />

Ponte: il riferimento è all’antico<br />

ponte sull’Entella detto Ponte della<br />

Maddalena o ponte “de mari”, che<br />

Ugo Fieschi fece costruire in pietra<br />

con tredici arcate nel 1210.<br />

Si trova lungo il tracciato dell’antica<br />

strada per Genova. I Fieschi<br />

fecero costruire una cappella<br />

all’inizio orientale del ponte con<br />

un’immagine della Madonna che<br />

proteggesse chi lo attraversava.<br />

La cappella fu ampliata nel 1492 e<br />

il pavese Lorenzo Fasolo all’inizio<br />

del XVI secolo dipinse il delicato<br />

affresco sulla facciata. Il dipinto<br />

della Madonna del Ponte sull’altare<br />

maggiore, è una preziosa tavola,<br />

forse opera giovanile del senese<br />

Piero Lorenzetti. A levante del<br />

centro urbano, fra le colline e la<br />

costa, la Villa Spinola Grimaldi, del<br />

1604, è un bell’esempio delle tante<br />

ville extraurbane in cui le famiglie<br />

patrizie genovesi trascorrevano<br />

la “villeggiatura” estiva. Oggi è<br />

sede del Centro di Neuroscienze<br />

e il circostante verdissimo Parco<br />

del Cotonificio ospita la piscina<br />

comunale e alcuni impianti sportivi<br />

pubblici.<br />

IL BORGO STORICO DI CAVI<br />

Palazzi patrizi, ville e chiese<br />

a due passi dal <strong>mare</strong>:<br />

in centro è interessante<br />

il Palazzo Negrotto Cambiaso<br />

e la cappella dedicata a San<br />

Leonardo che custodisce un<br />

quadro del genovese Lorenzo<br />

Castello. Intorno, le ville Liberty<br />

e quelle più antiche costruite<br />

direttamente sull’antica<br />

spiaggia: il Garden, il Castello<br />

Frugone, la Villa Grammatica,<br />

la Villa Maffi-Besana. In alto<br />

sopra l’Aurelia spicca la chiesa<br />

dell’Immacolata Concezione, in<br />

origine dedicata a Sant’Erasmo<br />

protettore dei naviganti.<br />

La piazzetta antistante è<br />

deliziosa con i suoi giardinetti<br />

e il muretto panchina. I più<br />

curiosi possono anche andare a<br />

cercare sulla salita dello Scoglio<br />

la cappella di San Nicolò e in<br />

via Romana all’angolo con via<br />

Tigula la seminascosta cappella<br />

della ex-villa Ravaschieri.<br />

A Cavi Arenelle, fra Cavi Borgo<br />

e <strong>Lavagna</strong>, la chiesa di Gesù<br />

Risorto con opere di artisti<br />

contemporanei. Sopra la strada<br />

che collega <strong>Lavagna</strong> con Cavi<br />

passando per Santa Giulia, fra<br />

olivi e castagni, si incontra il<br />

borgo rurale di Sorlana e la sua<br />

bianca chiesa di Nostra Signora<br />

Assunta con un bel campanile<br />

e un pregevole interno.


QUATTRO PASSI NEL BORGO<br />

SANTUARIO DI NOSTRA<br />

SIGNORA DEL CARMINE<br />

<strong>Pro</strong>tettrice della città<br />

e dei marinai particolarmente<br />

cara ai Lavagnini<br />

BIBLIOTECA CIVICA<br />

"G. SERBANDINI BINI"<br />

E LUDOTECA<br />

ORATORIO DELLA<br />

SANTISSIMA TRINITÀ<br />

Antichissima chiesa che<br />

custodisce i "Cristi" protagonisti<br />

delle prrocessioni estive<br />

MUSEO CASA CARBONE<br />

Dimora ottocentesca,<br />

patrocinio F.A.I.<br />

LA TORRE DEL BORGO<br />

Ospita le opere dello scultore<br />

Dallorso. Il suo giardino è sede<br />

del presepe del Brunzin e di<br />

concerti e iniziative culturali<br />

Lungo Entella<br />

Piazza<br />

Podesta'à<br />

Via Garibaldi<br />

Via Ceccardi<br />

C.so Buenos Aires<br />

Via C. Battisti<br />

Via Previati<br />

SANTUARIO DI NOSTRA<br />

SIGNORA DEL PONTE<br />

Costruito di fronte al ponte della<br />

Maddalena del '200.<br />

Sull'altare una preziosa tavola<br />

del Lorenzetti<br />

Via Fieschi<br />

Via degli Orti<br />

C.so Genova<br />

Via degli Ulivi<br />

Piazza<br />

Innocenzo<br />

IV<br />

Piazza<br />

Cordeviola<br />

Via Colombo<br />

Via Don Bobbio<br />

Via Riboli<br />

Piazza<br />

Marini<br />

Via Nuova Italia<br />

Via Cavour<br />

Piazza<br />

Santa<br />

Caterina<br />

Via Roma<br />

Via XX<br />

settembre<br />

Piazza<br />

Liberta'<br />

Piazza<br />

Marconi<br />

Vico del Borgo<br />

Via Dante<br />

Via Pessagno<br />

Corso Risorgimento<br />

Via Campodonico<br />

Piazza<br />

V. Veneto<br />

Via Matteotti<br />

Via Goito Via XXIV Aprile<br />

Corso Mazzini<br />

Piazza<br />

Torino<br />

FS STAZIONE<br />

CHIAVARI LUNGOMARE LABONIA<br />

Cavi<br />

Sestri LevAnte<br />

PORTO TURISTICO<br />

PORTA DI PONENTE<br />

Unica rimasta delle vecchie mura<br />

del '600. Si apre su piazza Santa<br />

Caterina dove si nota<br />

la particolare facciata con Atlante<br />

che regge il mondo<br />

VIA ROMA<br />

E I PORTICI DI VIA DANTE<br />

Cuore del centro storico con<br />

le case dalle particolari facciate<br />

decorate.<br />

CIMITERO URBANO<br />

Considerato il più importante<br />

della <strong>Pro</strong>vincia dopo quello<br />

di Genova, per la bellezzza<br />

delle opere marmoree<br />

SANTO STEFANO<br />

E IL PORTICATO<br />

DEL BRIGNARDELLO<br />

Si affacciano su Piazza Marconi.<br />

Sede di eventi culturali<br />

PIAZZA VITTORIO VENETO<br />

Sede del mercato alimentare<br />

giornaliero e di quello<br />

settimanale del giovedì.<br />

GLI ANTICHI LAVATOI<br />

PALAZZO FRANZONI<br />

Sede del Comune di <strong>Lavagna</strong>


IL PORTO<br />

UN GIOIELLO SUL MARE<br />

Il porto turistico è uno degli approdi<br />

più grandi del Mediterraneo, con più<br />

di 1400 posti barca, alcuni dei quali<br />

possono ospitare imbarcazioni sino a<br />

50 metri di lunghezza e un efficiente<br />

insieme di attività e servizi inerenti<br />

alla nautica: cantieri di costruzione,<br />

manutenzione e rimessaggio,<br />

numerosi broker per nuovo e usato.<br />

La grandezza del porto di <strong>Lavagna</strong><br />

nasce da una tradizione plurisecolare<br />

di cantieristica e marineria.<br />

I maestri d’ascia lavagnini sono stati<br />

famosi per secoli per la costruzione dei<br />

“gozzi”: barche che hanno un profilo<br />

elegante, una forma agile, legni<br />

diversi per le differenti parti dello<br />

scafo. Oggi alcuni artigiani continuano<br />

quest'arte secolare.<br />

Ma <strong>Lavagna</strong> è apprezzata in tutto<br />

il mondo per la cantieristica navale:<br />

dalla barca da pesca al superyacht,<br />

dalla barca a vela a quelle da<br />

competizione.


IL MARE E LO SPORT<br />

LA PIÙ LUNGA SPIAGGIA<br />

DELLA RIVIERA DI LEVANTE<br />

Questo tratto di costa allungata<br />

di fronte alle verdi colline lavagnine<br />

è abbracciata dal monte di Portofino<br />

e dall’“isola” di Sestri Levante.<br />

La più lunga spiaggia della Riviera<br />

Ligure di Levante ha inizio dal centro<br />

di <strong>Lavagna</strong> accanto al porto turistico<br />

e prosegue ininterrotta sino a Cavi;<br />

con il suo arenile di circa 4 km<br />

di sabbia e ciottoli, dove si alternano<br />

numerosi stabilimenti balneari<br />

e ampi tratti di spiagge libere e<br />

attrezzate, dove i turisti<br />

si abbronzano al sole e si bagnano<br />

in questo <strong>mare</strong> limpido e sicuro.<br />

Una lunga e panoramica<br />

passeggiata con panchine e punti<br />

di ristoro da percorrere a piedi<br />

o in biciletta costeggia la spiaggia<br />

di <strong>Lavagna</strong>. È una delle tre località<br />

del Golfo del Tigullio che riceve<br />

da alcuni anni la Bandiera blu, il<br />

prestigioso riconoscimento della<br />

Fee-Foundation for Environmental<br />

Education (Fondazione per<br />

l'Educazione Ambientale) per i<br />

litorali più puliti e accoglienti.


IL MARE E LO SPORT<br />

A LAVAGNA LO SPORT È DI CASA<br />

Per chi desidera una “vacanza attiva”<br />

per sé e per tutta la famiglia, <strong>Lavagna</strong><br />

è la meta ideale, sia per gli amanti<br />

dello sport sia per coloro che vogliono<br />

solo mantenersi in forma divertendosi:<br />

oltre a tutte le opportunità di<br />

benessere e di movimento che offre<br />

il <strong>mare</strong>, qui potrà praticare nuoto,<br />

subacquea, pesca, vela, surf, canoa,<br />

beach volley ecc.; oppure potrà<br />

optare, in ogni stagione, per salire<br />

nelle verdi colline dell’entroterra<br />

per semplici passeggiate o allenarsi<br />

in altre discipline sportive, come<br />

ciclismo, mountain bike, trekking,<br />

fino ad arrivare, per i più temerari,<br />

all’arrampicata delle Rocche di<br />

Sant’Anna.<br />

Fiore all’occhiello di <strong>Lavagna</strong> è il<br />

Parco del Cotonificio, che, oltre a<br />

un accogliente e funzionale Centro<br />

Congressi, vanta un complesso<br />

polisportivo attrezzato con<br />

piscina, Palazzetto dello Sport per<br />

pallacanestro e volley, campi da<br />

tennis, giardino all'italiana e una<br />

rilassante zona verde con area<br />

giochi per bimbi.<br />

Sono inoltre a disposizione degli<br />

ospiti campi di calcio e calcetto, un<br />

moderno bocciodromo e alcune<br />

palestre.<br />

Grazie a queste sue caratteristiche<br />

“sportive”, <strong>Lavagna</strong> è diventata<br />

negli ultimi anni luogo ideale<br />

per eventi sportivi e meta prediletta<br />

per raduni di squadre di calcio,<br />

ciclismo, pallacanestro e volley.<br />

CAMMINA, PEDALA, GODITI<br />

IL PANORAMA E L’ARIA PURA<br />

Alle spalle delle sue lunghe e<br />

sabbiose spiagge, dove al mattino<br />

presto è facile vedere giovani e<br />

meno giovani correre respirando<br />

iodio e ossigeno allo stato puro,<br />

<strong>Lavagna</strong> è attorniata dal verde delle<br />

colline di ulivi. Un territorio così<br />

naturale ma poco conosciuto che sa<br />

offrire vacanze ed escursioni<br />

per ogni esigenza, che permette<br />

di raggiungere, a piedi o in<br />

mountain bike, luoghi affascinanti<br />

proprio per la quiete che li<br />

contraddistingue.<br />

Per chi ama, almeno in vacanza,<br />

vivere a contatto con la natura<br />

e “esplorare” con i tempi lenti<br />

del passo e della pedalata,<br />

<strong>Lavagna</strong> offre numerosi itinerari<br />

escursionistici che percorrono le sue<br />

colline attraversando le frazioni.


LE GITE<br />

GENOVA UNA CITTÀ MILLENARIA<br />

È tutta da scoprire con il suo Centro<br />

Storico, il più grande d'Europa,<br />

un labirinto di “caruggi” che si<br />

dipanano da piazza De Ferrari fino<br />

alla cattedrale di San Lorenzo e al<br />

Porto Antico. Da visitare Palazzo<br />

Ducale, l'antico centro di potere<br />

della Repubblica Genovese, oggi<br />

contenitore di manifestazioni<br />

culturali, conferenze, eventi;<br />

all'interno le sale del Maggior e<br />

Minor Consiglio splendidamente<br />

decorate, la cappella dedicata alla<br />

Vergine con affreschi di G.B. Carlone<br />

e il sontuoso appartamento del Doge.<br />

Via Garibaldi, la cinquecentesca<br />

Via Aurea, su cui affacciano i Musei<br />

di Palazzo Bianco, Rosso e Tursi<br />

e alcuni Palazzi dei Rolli, Patrimonio<br />

dell'UNESCO, edifici nobiliari che<br />

ospitavano Re, Principi, alti Prelati e<br />

Ambasciatori in visita di Stato.<br />

Genova continua però a guardare<br />

il <strong>mare</strong> con il Porto Antico oggi<br />

trasformato in un’area ludica da<br />

Renzo Piano. Qui si può visitare<br />

l’Acquario, il Galata Museo del<br />

Mare, il Sottomarino Nazario Sauro,<br />

la Città dei Bambini, la Biosfera o<br />

semplicemente ammirare la città<br />

dal Bigo; alle spalle del Porto Antico<br />

la Ripa Maris e Palazzo San Giorgio<br />

cuore della città medievale.<br />

LA BASILICA DEI FIESCHI<br />

E IL PARCO DELL'AVETO<br />

A pochi chilometri da <strong>Lavagna</strong><br />

si raggiunge San Salvatore e si<br />

seguono le indicazioni per la<br />

Basilica dei Fieschi, capolavoro unico<br />

dell’architettura romanico gotica in<br />

liguria. L’intero Complesso Abbaziale<br />

è sede di tanti eventi durante la<br />

stagione estiva.<br />

Tornando in macchina in direzione<br />

Carasco si può proseguire per<br />

raggiungere le valli del Parco<br />

Regionale dell’Aveto che include<br />

anche la Val Graveglia e la Val Sturla<br />

offrendo panorami di alta montagna<br />

a due passi dal <strong>mare</strong>.<br />

Le escursioni naturalistiche nei tanti<br />

sentieri del parco, organizzate<br />

anche dall’Ente con guide esperte,<br />

possono essere effettuate a piedi e<br />

in mountan bike e d’inverno con sci<br />

e racchette.<br />

Agli appassionati fotografi il parco<br />

permette scatti fuori dal comune in<br />

tutte le stagioni dell’anno.<br />

Da non perdere la visita all’Abbazia<br />

di Borzone vicino a Borzonasca e<br />

interessante la visita alla Miniera di<br />

Gambatesa in Val Graveglia.<br />

A DUE PASSI DA LAVAGNA:<br />

PORTOFINO E LA SUA BAIA<br />

A circa 30 minuti da <strong>Lavagna</strong>, si<br />

raggiunge Portofino, piccolo borgo<br />

marinaro disposto in una profonda<br />

insenatura all’estremità sud-orientale<br />

del promontorio omonimo.<br />

Il borgo, la cui baia è definita da<br />

una compatta schiera di antiche<br />

case di pescatori oggi ristrutturate<br />

ad uso turistico ma che presentano<br />

ancora le originarie decorazioni<br />

policrome, è giustamente famoso in<br />

tutto il mondo e meta di personaggi<br />

dell’arte e dello spettacolo.<br />

Poco sotto la chiesa di San Giorgio<br />

ha inizio la stradina che raggiunge<br />

Punta del Capo, dove è situato<br />

il faro: qui si gode un magnifico<br />

panorama sul Golfo del Tigullio.<br />

Dal borgo si può salire a piedi sul<br />

Monte di Portofino percorrendo i<br />

ben segnalati sentieri. L’escursione a<br />

Portofino può essere effettuata sia<br />

in auto (sconsigliata per difficoltà di<br />

parcheggio), sia in treno (stazione<br />

di Santa Margherita Ligure e poi<br />

bus). Ideale utilizzare il battello con<br />

partenza dal porto di <strong>Lavagna</strong>.<br />

UN GIOIELLO DA NON PERDERE<br />

LE CINQUE TERRE<br />

Patrimonio Mondiale dell’Umanità<br />

UNESCO e Parco Nazionale, meritano<br />

un’escursione le famose Cinque<br />

Terre, gioiello della natura ben<br />

conservato dall’uomo.<br />

I cinque borghi, Monterosso al Mare,<br />

Vernazza, Corniglia, Manarola e<br />

Riomaggiore sono ben raggiungibili<br />

in auto o meglio ancora col treno<br />

o con il battello in partenza da<br />

<strong>Lavagna</strong>.<br />

Tutta la zona è attraversata da una<br />

fitta rete di sentieri ben segnalati<br />

ma, assolutamente da non perdere<br />

la “Via dell’Amore” tra Riomaggiore<br />

e Manarola (bellissima passeggiata<br />

a picco sul <strong>mare</strong>).<br />

A Vernazza pregevole la chiesa in<br />

stile gotico-ligure di cui un restauro<br />

ha in parte ripristinato l’originaria<br />

struttura edificata sulla roccia<br />

antistante il <strong>mare</strong>.<br />

Monterosso, è il centro più grande<br />

e più occidentale delle Cinque Terre,<br />

situato in una conca affacciata su<br />

Punta Mesco.


LA NATURA<br />

ENTELLA, LA FIUMANA BELLA<br />

Chi decise di fondare <strong>Lavagna</strong><br />

scelse davvero una posizione felice:<br />

sulla riva del <strong>mare</strong>, alla foce di un<br />

grande corso d’acqua dolce, in<br />

una zona pianeggiante ma vicina<br />

alle colline e ben collegata con le<br />

valli dell’entroterra appenninico…<br />

Dante Alighieri, definisce l’Entella<br />

e il torrente <strong>Lavagna</strong> che ne è il<br />

costituente principale “fiumana<br />

bella”. Bello allora e bello oggi,<br />

questo fiume che sfocia con un<br />

elegante estuario segnando il<br />

confine occidentale della città.<br />

Il corso e la foce dell’Entella<br />

costituiscono un SIC, un Sito di<br />

Importanza Comunitaria, dalla<br />

confluenza del <strong>Lavagna</strong> con il Sturla<br />

sino allo sbocco in <strong>mare</strong>: sono 82<br />

ettari di ambienti umidi di grande<br />

importanza naturalistica.<br />

Si può percorrere il lungo fiume<br />

a piedi o in bicicletta sulla pista<br />

ciclabile attrezzata. Passeggiare<br />

permette di osservare la vegetazione<br />

e le diverse specie di uccelli che<br />

popolano l’oasi nelle diverse<br />

stagioni. Può capitare ai più<br />

fortunati di osservare tra le tante<br />

altre specie stanziali e migratrici<br />

anche il "martin pescatore”.


I DINTORNI<br />

LE ROCCHE DI SANT’ANNA...<br />

Il secondo SIC - Sito di Importanza<br />

Comunitaria - di <strong>Lavagna</strong> si trova<br />

all’estremo levante del suo territorio<br />

e tutela un’area di 134 ettari lungo<br />

un crinale perpendicolare alla costa<br />

con un piccolo rivo (la valle del Fico)<br />

e qualche affioramento roccioso.<br />

Siamo nella cosiddetta “Costa<br />

Serba”, una zona dove crescono<br />

piante protette, come la bassa e fitta<br />

ginestra di Salzmann.<br />

Il nome Rocche di Sant’Anna,<br />

attribuito al promontorio situato tra<br />

Cavi di <strong>Lavagna</strong> e Sestri Levante, è<br />

dovuto alla presenza, sulla sommità<br />

del crinale a picco sul <strong>mare</strong>, delle<br />

rovine di una chiesa risalente all’XI<br />

secolo. Da qui si gode, ovviamente,<br />

di una vista straordinaria sul <strong>mare</strong> e<br />

a est fino alle Alpi Marittime.<br />

Il territorio delle Rocche di<br />

Sant’Anna conserva interessantissimi<br />

monumenti del passato: la Cappella<br />

di Sant’Anna, costruita sull’antica<br />

torre d’avvistamento, e le tracce<br />

dell’antica via (forse romana, ma<br />

molto probabilmente “romanica”,<br />

ovvero medievale) che univa Genova<br />

con la Toscana. Non era certamente<br />

una strada larga e carrabile ma<br />

passava su alcuni magnifici ponti<br />

a tutto sesto in pietra che oggi<br />

sono abbandonati ma rimangono<br />

quasi perfettamente funzionanti e<br />

sono percorribili a piedi lungo un<br />

itinerario spettacolare e selvaggio,<br />

a tratti mozzafiato.<br />

SANTA GIULIA<br />

COL GRANDE ALBERO<br />

La cosa che colpisce immediatamente<br />

chi sale sin quassù, in auto, in bici<br />

o a piedi, è il panorama vastissimo<br />

e arioso che si gode dal sagrato:<br />

Sestri Levante con la sua “isola” è<br />

proprio lì sotto, Portofino è lì vicino<br />

e il Mar Ligure riempie l’orizzonte.<br />

Entrando nella chiesa seicentesca<br />

di Santa Giulia di Centaura, alta<br />

sulle colline coperte di olivi e boschi<br />

alle spalle di <strong>Lavagna</strong> e di Cavi, si<br />

osservi con attenzione il prezioso<br />

Crocifisso ligneo bizantino. Degna<br />

di altrettanta ammirazione è la<br />

maestosa roverella plurisecolare che<br />

svetta alta e ombrosa sul sagrato.


LA PIETRA NERA<br />

ARDESIA, PIETRA DI LIGURIA<br />

È universalmente riconosciuto che<br />

nell’entroterra di <strong>Lavagna</strong> e nella<br />

vicina val Fontanabuona (ovvero<br />

la valle del torrente <strong>Lavagna</strong>) c’è<br />

l’ardesia migliore del mondo, che<br />

viene estratta e lavorata forse già<br />

in epoca preromana. Con l’ardesia<br />

(roccia metamorfica di origine<br />

sedimentaria formatasi circa 70<br />

milioni di anni fa), ossia la “lavagna”<br />

dell’entroterra di <strong>Lavagna</strong> si fanno<br />

lastre per la copertura degli edifici,<br />

tavoli da biliardo di assoluta<br />

levigatezza, oggetti d’arredamento,<br />

orologi, quadri, bassorilievi,<br />

soprammobili. Il valore dell’ardesia<br />

lavagnina - e del Golfo del Tigullio -<br />

in generale sta nella sua eccezionale<br />

fissilità, si può cioè dividere secondo<br />

piani paralleli per for<strong>mare</strong> lastre<br />

più o meno sottili. Il commercio e<br />

l’esportazione su scala “industriale”<br />

dell’ardesia lavagnina risale almeno<br />

al X secolo, e già allora il trasporto<br />

avveniva via <strong>mare</strong>.<br />

LUNGO LA VIA DELL’ORO NERO,<br />

CON LE LASTRE D’ARDESIA<br />

SULLA TESTA<br />

Fino al XIX secolo, l’ardesia che<br />

veniva estratta dalle cave intorno a<br />

Santa Giulia, era trasportata al porto<br />

di <strong>Lavagna</strong> per essere imbarcata<br />

sui leudi dalle donne delle famiglie<br />

dei cavatori. Era un lavoro difficile<br />

e faticoso: le donne portavano<br />

le lastre della pietra grigia giù al<br />

porto a piedi, reggendole sulla<br />

testa, percorrendo quello che oggi,<br />

sistemato ad uso escursionistico, è<br />

chiamato il Sentiero delle Portatrici<br />

di San Giacomo. Le portatrici<br />

“camallavano” le lastre dalla<br />

ciappaia al <strong>mare</strong> camminando scalze<br />

sul sentiero lastricato in ardesia,<br />

tagliato a scalini lisci e scivolosi per<br />

le suole. Meglio i piedi nudi, che<br />

facevano miglior presa.<br />

Le donne lasciavano le scarpe<br />

in fondo al caruggio nel centro<br />

di <strong>Lavagna</strong>, e salivano su anche<br />

sino a Cogorno e oltre, verso la<br />

val Graveglia, per il loro faticoso<br />

indispensabile lavoro.


L’ENOGASTRONOMIA<br />

PROFUMI, SAPORI E COLORI<br />

Farina, lievito olio, sale e le mani<br />

sapienti dei panettieri creano<br />

il gusto indimenticabile della nostra<br />

focaccia.<br />

Ottimo spuntino a qualsiasi ora del<br />

giorno: a colazione, semplice pranzo<br />

in spiaggia, merenda per i bambini,<br />

ottimo aperitivo con un bicchiere<br />

di vermentino. A <strong>Lavagna</strong> il gusto<br />

diventa “evento“ lo dimostrano il<br />

grande successo ottenuto durante<br />

l’estate da manifestazioni che<br />

hanno saputo far conoscere prodotti<br />

e piatti della tradizione: cima,<br />

gaggette pinne, trofie al pesto,<br />

acciughe ripiene, minestrone con<br />

pesto e bricchetti… Pochi forse<br />

sanno cosa sono le gaggette pinne<br />

ma chi assaggia questo piatto<br />

riscopre una varietà di cavolo,<br />

coltivato solo nei nostri orti.<br />

Dagli orti maggiorana, boraggine<br />

e basilico che con i loro profumi<br />

aromatizzano pesci, carni e ripieni<br />

per pansoti e ravioli.<br />

Dalle colline l’olio extravergine<br />

di qualità e i vini Bianchetta e<br />

Vermentino di tante aziende<br />

agricole e della Coperativa<br />

Lavagnina. Dal <strong>mare</strong> tanto pesce<br />

azzurro e poi besughi, orate,<br />

branzini, da cucinare o da gustare<br />

nei ristoranti di <strong>Lavagna</strong> e di Cavi.<br />

GAGGETTE PINN-E<br />

dosi per 6 persone<br />

1 gaggetta a testa<br />

4 uova<br />

100 g di parmigiano<br />

100 g di luganega<br />

100 g di carne di vitello<br />

100 g di mortadella<br />

pane raffermo bagnato nel brodo<br />

brodo, aglio, maggiorana<br />

olio e sale<br />

Sugo di cottura:<br />

cipolla rosolata - funghi secchi -<br />

vino bianco - passata di pomodoro<br />

brodo<br />

Scottare in acqua bollente le<br />

gaggette e dividere le foglie<br />

interne più tenere da quelle<br />

esterne che andranno tritate ed<br />

aggiunte al ripieno. Far saltare<br />

in olio la luganega sbriciolata<br />

e la carne tritata. Sbattere le<br />

uova insieme al parmigiano,<br />

alla maggiorana e l’aglio.<br />

Successivamente aggiungere il<br />

pane raffermo bagnato nel brodo,<br />

e preparare il ripieno con tutti gli<br />

ingredienti. Farcire le gaggette,<br />

legarle con uno spago ed ulti<strong>mare</strong><br />

la cottura nel sugo preparato<br />

precedentemente. Servirle calde<br />

con un filo d'olio e parmigiano.


EVENTI E MANIFESTAZIONI<br />

LA TORTA DEI FIESCHI<br />

È dal 1949 che <strong>Lavagna</strong> ricorda il suo<br />

illustre passato con questa famosa<br />

festa in costume: i festeggiamenti<br />

del 14 agosto, ovvero la “Torta<br />

dei Fieschi”. Si rievoca il fastoso<br />

matrimonio tra il conte Opizzo<br />

Fieschi e la contessina senese<br />

Bianca de’ Bianchi, avvenuto nel<br />

1230: si tramanda che gli sposi<br />

vollero donare alla popolazione<br />

una gigantesca torta, segno della<br />

munificenza della famiglia ma<br />

anche del potere economico della<br />

casata. Da questo fatto di “gossip”<br />

medievale si trae l’occasione per dar<br />

vita a un grandioso corteo storico<br />

con centocinquanta personaggi in<br />

costume d’epoca, un’affascinante<br />

scenografia che ricostruisce l’antica<br />

“Torre Fieschi”, danze, giochi d’arme<br />

e di bandiera, musiche medievali<br />

live, un torneo cavalleresco, una<br />

divertentissima “caccia all’anima<br />

gemella” che coinvolge tutti i<br />

partecipanti e gli spettatori.<br />

Alla fine della festa si procede alla<br />

distribuzione delle fette di una torta<br />

gigantesca di ben tredici quintali per<br />

soddisfare i circa ventimila spettatori<br />

protagonisti che accorrono ogni<br />

anno da ogni parte. Prima di questa<br />

data altri eventi come la "battaglia<br />

di <strong>Lavagna</strong>", il "palio d'arco" e il<br />

"palio d'armi" annunciano il fastoso<br />

matrimonio. Ma ogni matrimonio<br />

che si rispetti è preceduto da un<br />

addio al celibato: e così la sera<br />

precedente alle nozze, il 13 agosto,<br />

sul sagrato della Basilica dei Fieschi<br />

a San Salvatore di Cogorno il conte<br />

Opizzo coi suoi cavalieri e numerosi<br />

nobiluomini e dame dei Sestieri,<br />

i sei antichi borghi della città di<br />

<strong>Lavagna</strong>, partecipa a un sontuoso<br />

banchetto in suo onore. Di fronte<br />

alla bella basilica dalla facciata a<br />

strisce bianche e nere si banchetta<br />

e si festeggia con musiche, danze,<br />

combattimenti e sfilate a cavallo,<br />

sinché arriva l’araldo del Conte per<br />

dar lettura del proclama delle nozze.<br />

Info: www.tortadeifieschi.com<br />

EVENTI E MANIFESTAZIONI<br />

GIUGNO<br />

MONDOMAREFESTIVAL<br />

È una rassegna di spettacoli e<br />

incontri che hanno per tema la<br />

cultura del <strong>mare</strong>.<br />

www.mondo<strong>mare</strong>festival.it<br />

ANDAR DI GUSTO<br />

Unisce la scoperta di sentieri a piatti<br />

tipici del territorio.<br />

LUGLIO E AGOSTO<br />

MUSICA E GUSTO<br />

Anima ogni via della città con tanta<br />

musica e punti di ristoro per tutti<br />

i gusti.<br />

FESTA DI FRONTIERA<br />

Concerti e spettacoli artistici<br />

multietnici di tutto il mondo.<br />

www.festadifrontiera.it<br />

JAZZ & WINE FESTIVAL<br />

Rassegna di jazz internazionale...<br />

e di sane bevute a Cavi Borgo.<br />

www.jazzwinefestival.it<br />

OTTOBRE<br />

PESTO E DINTORNI<br />

Rassegna dedicata al condimento<br />

ligure per eccellenza, vetrina di<br />

prodotti agroalimentari e incontri<br />

a tema per meglio conoscere le<br />

tradizioni di questo territorio.<br />

www.pestoedintorni.org<br />

DURANTE TUTTO L’ANNO<br />

Feste Religiose con le caratteristiche<br />

processioni serali molto partecipate<br />

dalla popolazione come la<br />

processione della Madonna del<br />

Carmine a luglio, quella di Santo<br />

Stefano ad agosto e quella della<br />

Madonna del Ponte a settembre.<br />

Durante l’estate sagre e feste<br />

patronali delle varie borgate<br />

e frazioni animano i week end<br />

di turisti e lavagnini.


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Pubblicazione realizzata dalla CONSULTA PER IL TURISMO DI LAVAGNA<br />

Piazza della Libertà 4/1 - 16030 <strong>Lavagna</strong> - Tel. 0185 393221 - Fax 0185 395265<br />

E-mail: ascomlavagna@tin.it - web: http://consultaturismolavagna.blogspot.com/<br />

Soci della Consulta: Consulta CIV centro storico <strong>Lavagna</strong> · CIV via dei Devoto · CIV Cavi Arenelle · CIV Cavi Borgo<br />

Associazione Albergatori <strong>Lavagna</strong> e Cavi · Assobalneari Tigullio · Associazione Ristoratori <strong>Lavagna</strong> · ASCOM <strong>Lavagna</strong><br />

Si Si ringrazia ringrazia per per la la collaborazione collaborazione tutti tutti coloro coloro che che hanno hanno Fotografie: Massimo Rivara, Archivio M&R<br />

gratuitamente dedicato tempo e passione alla realizzazione Barletta, Bo, Ginocchio, Giuliani, Longinotti, Mazzino,<br />

di questa pubblicazione.<br />

Luxardo, Modica, Pani, Reboli, Ruggeri, Sambuceti,<br />

Realizzazione editoriale: M&R Comunicazione - Genova<br />

Consulenze editoriali: Paola Serra, M. Vinassa de Regny<br />

Testi: Gianni Dall'Aglio<br />

Sanguineti, Serra, Vinci<br />

<strong>Pro</strong>getto grafico: Federico Panzano<br />

© 2011, M&R Comunicazione - Genova<br />

in collaborazione e con il contributo del COMUNE DI LAVAGNA

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