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Intervista al maestro - Perugino Boxe-- ANTEPRIMA

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<strong>Intervista</strong> <strong>al</strong> <strong>maestro</strong> Giuseppe <strong>Perugino</strong><br />

Come è nata in lei la voglia di fare boxe?<br />

“Beh quando avevo circa quattordici anni ero molto affascinato d<strong>al</strong> successo che<br />

avevano i pugili dell’epoca come Benvenut;, Alessi e pensai che la boxe potesse<br />

essere un ottimo mezzo per dare una svolta <strong>al</strong>la mia vita. Subito cominciai ad<br />

<strong>al</strong>lenarmi presso la p<strong>al</strong>estra <strong>Boxe</strong> Ferrone a Capua. Ho disputato anche qu<strong>al</strong>che<br />

incontro, per l’esattezza 12: 9 vinti e 3 persi.”<br />

Quando e come è nata in lei la voglia di passare da atleta ad <strong>al</strong>lenatore?<br />

“Mah, dopo sei mesi che incominciai ad <strong>al</strong>lenarmi dovetti trasferirmi a Verona per<br />

lavoro e dovetti abbandonare la carriera di atleta. Poi, nei mesi che mi ero <strong>al</strong>lenato<br />

avevo notato che i maestri rivolgevano attenzioni maggiori ai pugili capuani rispetto<br />

a quelle riservate agli <strong>al</strong>tri atleti. Questa cosa non mi è mai andata giù e nel tempo<br />

mi ha spinto a fondare una p<strong>al</strong>estra in cui non solo tutti gli atleti potessero <strong>al</strong>lenarsi<br />

<strong>al</strong>lo stesso modo ma fossero anche trattati tutti <strong>al</strong>lo stesso modo. “<br />

Quando la svolta?<br />

“Se non ricordo m<strong>al</strong>e era il 1975 quando, spinto d<strong>al</strong> Presidente del Comitato<br />

Pugilistico Campano, Franco Maciariello, fondai la prima p<strong>al</strong>estra. Per i primi tempi<br />

mi arrangiai nel garage di casa mia dove ist<strong>al</strong>lai qu<strong>al</strong>che attrezzo per poter<br />

permettere agli atleti di <strong>al</strong>lenarsi, poi Nel 1977 il comune mi assegnò i loc<strong>al</strong>i delle ex<br />

scuole medie,ex Piazza San Felice di San Prisco provvedendo a pagarne il fitto per 10<br />

anni. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i coloro che ci hanno sostenuti nei vari<br />

anni.”<br />

Il primo incontro disputato da un suo atleta?<br />

“Nel 1978 Antonio <strong>Perugino</strong> Senior, mio fratello, vinse il primo incontro dei<br />

campionati region<strong>al</strong>i a Napoli. Riuscì anche a vincere il secondo ma si arrese in fin<strong>al</strong>e.


Agli stessi campionati due miei atleti D’Addio Agostino e Franco S<strong>al</strong>vatore vinsero , si<br />

qu<strong>al</strong>ificarono ai campionati nazion<strong>al</strong>i vincendoli. Beh da subito i miei <strong>al</strong>teti mi hanno<br />

reg<strong>al</strong>ato grosse soddisfazioni.”<br />

Il successo più bello che lei ricorda?<br />

“Allora vediamo… sicuramente nel campo dilettantistico il successo più bello è stata<br />

la qu<strong>al</strong>ificazione <strong>al</strong>le olimpiadi di Atlanta 1996 conquistata da mio figlio Antoni;, nel<br />

campo del professionismo la mia prima grande emozione l’ho avuta quando il mio<br />

primogenito Prisco vinse il suo primo incontro, da professionista appunto, nel 1996.”<br />

Il match più bello che lei ricorda?<br />

“Indubbiamente quello di Antonio mio figlio contro Jov<strong>al</strong> nel qu<strong>al</strong>e ha conquistato il<br />

mondi<strong>al</strong>e. E stato disputato il 13 dicembre 1999 nel P<strong>al</strong>amaggiò. Ricordo tutto come<br />

fosse ieri. Il p<strong>al</strong>azzetto pieno di tifosi, se non sbaglio ha oltre 5000 posti a sedere,<br />

tutti ad incitare mio figlio. L’incontro fu tiratissimo, arrivarono <strong>al</strong>la dodicesima<br />

ripresa ed Antonio conquistò il titolo. Bei ricordi.”<br />

Secondo lei chi è stato il pugile più forte di tutti i tempi nella propria categoria?<br />

“Beh secondo me è Leonard un peso welter che ha conquistato 5 titoli in cinque<br />

categorie differenti. Non ho mai visto un pugile più tecnico di lui. Era impressionante.<br />

Riusciva ad assestare colpi con una frequenza elevatissima.”<br />

Come è cambiata la boxe nel tempo secondo lei?<br />

“Col tempo si è ‘’addolcita’’ cioè oggi il pugile non cerca di fare del m<strong>al</strong>e<br />

<strong>al</strong>l’avversario bensì di piazzare più colpi possibili dimostrando la sua superiorità<br />

senza ledere <strong>al</strong>la s<strong>al</strong>ute dell’avversario. E poi, anche grazie <strong>al</strong>le nuove tecniche di<br />

<strong>al</strong>lenamento, si è raggiunto un livello di velocità e tecnica che era impensabile ai<br />

tempi in cui mi <strong>al</strong>lenavo io.”


Ora torniamo un po’ sulla storia della sua attività: come era il panorama pugilistico<br />

campano quando ha cominciato ad <strong>al</strong>lenare?<br />

“Indubbiamente da sempre in Campania il livello è molto <strong>al</strong>to. Basta ricordare la<br />

Fulgor Napoli una p<strong>al</strong>estra che ha sfornato campioni del c<strong>al</strong>ibro di Oliva. Col tempo<br />

anche Caserta ha iniziato a far sentire la sua voce soprattutto grazie <strong>al</strong> lavoro della<br />

mia p<strong>al</strong>estra ed a quello della p<strong>al</strong>estra Excelsior Marcianise, <strong>al</strong>tra re<strong>al</strong>tà molto<br />

importante nel panorama region<strong>al</strong>e.”<br />

Come da lei poco citato le due re<strong>al</strong>tà più importanti nel panorama casertano sono la<br />

p<strong>al</strong>estra Tifata <strong>Boxe</strong> e la Excelsior Marcianise. C’è riv<strong>al</strong>ità tra le due p<strong>al</strong>estre,<br />

ovviamente sportivamente parlando?<br />

“Un po’ di sana riv<strong>al</strong>ità sportiva non fa mai m<strong>al</strong>e. E necessario precisare una cosa:<br />

c’è una sottile differenza di fondo tra le due p<strong>al</strong>estre. La mia è una p<strong>al</strong>estra ‘piccola’<br />

che si trova in un paese di una decina di migliaia di abitanti quindi ha un bacino<br />

ristretto in cui ‘pescare’ sia atleti che fondi mentre la p<strong>al</strong>estra Excelsior è situata in<br />

una cittadina, qu<strong>al</strong>e Marcianise, che ha più di cinquantamila abitanti e quindi ha un<br />

bacino molto più ampio. Ciò nonostante posso affermare che in proporzione <strong>al</strong><br />

numero di atleti <strong>al</strong>lenati la mia p<strong>al</strong>estra è sempre <strong>al</strong> passo con i riv<strong>al</strong>i di Marcianise<br />

se non qu<strong>al</strong>che passo pìù avanti. Poi se foc<strong>al</strong>izziamo l’attenzione nella boxe a livello<br />

professionistico il paragone non regge. La mia p<strong>al</strong>estra ha avuto solo cinque pugili<br />

professionisti ma tutti si sono fatti notare a livello nazion<strong>al</strong>e ed <strong>al</strong>cuni anche a livello<br />

internazion<strong>al</strong>e.<br />

Per esempio basta pensare ai miei due figli Antonio e Prisco che sono stati entrambi<br />

campioni mondi<strong>al</strong>i ed hanno continuato a macinare vittorie fino a che la sfortuna<br />

non li ha segnati in maniera irrimediabile. Potrei stare a raccontare per ore ed ore<br />

tutti i successi ottenuti dai miei figli. Una cosa che mi domando da sempre, riguardo<br />

la p<strong>al</strong>estra di Marcianise è: come mai una p<strong>al</strong>estra che ha tanti pugili non riesce ad<br />

imporsi a livello professionistico né a livello nazion<strong>al</strong>e nè internazion<strong>al</strong>e? “

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