RESIPOLINO n. 4
RESIPOLINO n. 4
RESIPOLINO n. 4
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ino<br />
Rozzano, luglio 2007<br />
Comunicazioni dedicate all’industria dei compositi, per la divulgazione tecnica e commerciale<br />
www.resipol.com - resipolino@resipol.com<br />
”LA FATAL DOMANDA”<br />
Facendo il nostro lavoro ogni giorno visitiamo Fornitori e Clienti, in diversi paesi Europei;<br />
ascoltiamo le loro osservazioni e colleghiamo le diverse informazioni. Allora, visto che<br />
siamo a metà dell’anno e che spesso i nostri interlocutori ci pongono la fatal<br />
domanda:, ci sembra opportuno tracciare un bilancio e<br />
azzardare delle previsioni. Il nostro settore in tutta Europa è cresciuto, e la tendenza si<br />
consoliderà nella seconda parte del 2007. Su base annua la domanda di resina è<br />
aumentata del 6% (fonte: CEFIC) e proporzionalmente i rinforzi in vetro, ma anche quelli<br />
più prestazionali (aramidiche e carbonio), si sono adeguati. Un determinante contributo a<br />
questo trend è dato dai macro settori delle COSTRUZIONI e dei TRASPORTI (nel quale<br />
rientra la nautica), e dal settore delle VERNICI e dei MASTICI. In Italia la crescita si è<br />
decisamente manifestata nelle produzioni di agglomerati in marmoresina, tubazioni,<br />
ondulati, mastici per marmi, e vernici. Il settore trasporti è invece sofferente, con<br />
l’eccezione della Nautica che continua la sua fase espansiva. In questo ambito le<br />
tecnologie dell’infusione e dell’RTM-L, sembrano finalmente decollare anche in Italia,<br />
sospinte dai risultati tecnici e dalla pressione ecologica (sentita o imposta). Si prevede<br />
che la crescita durerà almeno per tutto il 2008, con i benefici e gli effetti collaterali che ne<br />
conseguono. I prezzi certamente saliranno, per la accresciuta domanda, per gli aumenti<br />
delle materie prime e per i costi dell’energia. Addirittura si teme una carenza nella<br />
disponibilità dei rinforzi, i cui prezzi sono destinati ad un repentino balzo in alto. Tutti noi<br />
dovremo tenerlo presente, per gestire la crescita con serietà, razionalità e<br />
consapevolezza.<br />
A Z I M U T Y A C H T S S.P.A.<br />
INFUSIONEE con IIINNOVAZIONE .<br />
C’era una volta il JEC 2006, così comincia<br />
questa bella storia, la cui conclusione è: ed<br />
infusero felici e contenti.<br />
L’idea di AZIMUT YACHTS, sviluppata<br />
dall’Ingegner Simone Virginio e dal suo<br />
staff, era quella di produrre, con la tecnica<br />
A47, barca dell’Anno 2006. E’ stata la<br />
prima barca prodotta ad Avigliana con<br />
euromere Barrier Coat 1700 (vinilestere)
dell’infusione in full sandwich DIAB (che<br />
per Avigliana è ormai una consuetudine)<br />
senza più dover realizzare, su scafi e<br />
coperte, le laminazioni di Skincoat. Se<br />
all’inizio pensavamo che l’obiettivo fosse<br />
quello di ridurre i tempi di produzione, fin<br />
da subito apparve chiaro che la vera<br />
motivazione era di natura ecologica e<br />
ambientale, supportata dall’intendimento di<br />
renderla anche una argomentazione di<br />
marketing. Le linee guida del progetto<br />
erano dunque orientate alla riduzione delle<br />
emissioni, rispettando i parametri di<br />
resistenza ai fenomeni osmotici, e quelli di<br />
qualità cosmetica delle superfici.<br />
Ai primi incontri per mettere a fuoco il<br />
progetto, seguirono le riunioni con lo staff<br />
euromere e le visite di Bernard Imbert<br />
(Presidente), accompagnato da Laurence<br />
Baudaud (Responsabile del Laboratorio),<br />
si intensificarono. Si definì il programma di<br />
lavoro, e iniziarono le campionature e gli<br />
innumerevoli test, che generarono decine<br />
di pannelli con differenti soluzioni. Poi: 167<br />
giorni di attesa per le verifiche di<br />
laboratorio (due cicli da 2.000 ore<br />
ciascuno), montagne di dati, di confronti,<br />
di esperienza. Per averlo vissuto in prima<br />
persona (prima era una convinzione<br />
rafforzata dagli innegabili risultati) ora<br />
sappiamo che in AZIMUT si lavora con<br />
determinazione, serietà e impegno; e sodo.<br />
Test sul Barrier Coat FSP 1700 euromere<br />
Infusione di pannelli (AZIMUT, laboratorio).<br />
Dopo aver verificato le prestazioni di<br />
resistenza all’osmosi del BARRIER COAT<br />
vinilestere euromere BC 1700, il<br />
Laboratorio di via King iniziò un intenso<br />
lavoro di provini, di test comparativi e di<br />
scelte. Alla raggiunta prestazione di<br />
resistenza chimica bisognava aggiungere<br />
la certezza di prevenire la marcatura<br />
indotta dal ritiro della resina. Dopo qualche<br />
falsa partenza i test indicarono come il più<br />
idoneo dei tessuti di interfaccia, quello da<br />
depositare a secco fra lo strato Gel<br />
Coat/Barrier Coat e i tessuti di rinforzo, lo<br />
SPHERESKIN; da quel momento, al<br />
progetto partecipò anche la SPHERETEX<br />
GmbH. Il resto, dopo i responsi del<br />
laboratorio, i cicli di invecchiamento e le<br />
valutazioni economiche, è storia di questi<br />
giorni. A metà giugno il progetto è<br />
diventato realtà e la prima barca è stata<br />
prodotta.<br />
Alla sformatura del primo pezzo, si<br />
percepiva la tensione delle sale d’attesa<br />
dei reparti di maternità: andrà tutto bene?<br />
Poi i brindisi, le pacche sulle spalle dei<br />
parenti, la soddisfazione di tutti coloro che<br />
con professionalità ed impegno hanno<br />
contribuito al bel risultato.<br />
- Il resipolino ha<br />
recentemente incontrato<br />
l’Ing. Simone Virginio<br />
( foto a fianco ) ed il<br />
suo staff (foto a destra);<br />
di seguito riportiamo il<br />
resoconto della davvero<br />
interessante discussione<br />
D – Ingegner Virginio, il risultato<br />
ottenuto è all’altezza delle Vostre<br />
aspettative?<br />
R – Nel programma di lavoro che il nostro<br />
team aveva definito per questa stagione la<br />
priorità era (e rimane) quella di ridurre i<br />
processi che generano emissioni. Siamo<br />
consapevoli che questa evoluzione della
nostra tecnica di stampaggio generi<br />
importanti benefici in questo senso.<br />
D – Quale ritenete sia il punto di forza di<br />
questo progetto?<br />
R- Ad Avigliana abbiamo già vissuto<br />
l’esperienza dell’infusione, che ha<br />
“stravolto” le abitudini delle nostre<br />
maestranze. Alla fine, per voler stampare<br />
senza emissioni di solventi abbiamo<br />
prodotto barche più resistenti e<br />
qualitativamente migliori. Nel progetto<br />
BARRIER COAT euromere, con le dovute<br />
proporzioni vedo gli stessi effetti: meno<br />
emissioni e nel contempo maggiori<br />
prestazioni.<br />
La Squadra del Laboratorio Azimut Yachts<br />
D - Come definirebbe il Barrier Coat<br />
euromere?<br />
R- Se realizzare il nostro progetto era il<br />
“fine”, il prodotto della euromere è stato il<br />
mezzo. Le prove del nostro laboratorio ci<br />
hanno evidenziato come il formulato<br />
vinilestere sia il prodotto con le migliori<br />
performances contro il blistering. La<br />
prestazione di difesa all’osmosi,<br />
visibilissima, è nell’infusione perfino<br />
superiore a quella dell’anti marcatura; per<br />
questo abbiamo introdotto l’uso dello<br />
SPHERESKIN, con un accorgimento che<br />
rimane nel Know-how di AZIMUT<br />
YACHTS. Per tornare al Barrier Coat<br />
posso dirle che in tutte le prove<br />
comparative fatte nel nostro laboratorio, il<br />
BC vinilestere (ndr: FSP 1700) ha dato<br />
risultati ottimi, portando in alcuni casi, per<br />
esempio nel test di resistenza ai vapori, a<br />
risultati inaspettati.<br />
D - Quali sono per importanza, gli effetti di<br />
questo innovativo processo?<br />
R – Nei nostri reparti diminuiremo le<br />
emissioni, le nostre barche saranno ancor<br />
più resistenti e protette contro le<br />
aggressioni osmotiche, e la qualità<br />
cosmetica resta garantita. Certo, per<br />
completare questo progetto, perché il<br />
Barrier Coat è una bellissima e utile<br />
camicia, e non un giubbetto antiproiettile,<br />
negli scafi infonderemo con resina<br />
vinilestere, perché è la resina migliore e<br />
quella che produce meno ritiri. Un altro<br />
passo avanti nel percorso della massima<br />
qualità.<br />
D – Un’ultima domanda, Ingegner Virginio,<br />
l’abbiamo verificato, siete dei perfezionisti,<br />
e certamente lo state già pensando: cosa<br />
si può migliorare?<br />
R – E’ presto per pensare di modificare i<br />
parametri di un progetto che abbiamo<br />
messo a punto da poco più di un trimestre;<br />
ora dobbiamo lavorare per trasferire tutte<br />
le conoscenze ai vari reparti produttivi.<br />
L’uso del Barrier Coat, se non<br />
interverranno fattori oggi non valutabili,<br />
dovrà estendersi a tutta la gamma ed a<br />
tutti i reparti.<br />
Anche se, per dirla tutta, un’idea l’avrei. ….<br />
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I catalizzatori italiani, per tutte le migliori resine poliesteri<br />
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SCEGLIETE VOI: ACETONE O ACQUA?<br />
SKIPPER SEA - MOLECULAR POTENTIALLY CHAIN DISINTEGRATOR<br />
La salute, il rischio, il buon senso, le normative, le tariffe assicurative, la tranquillità …<br />
L’acetone è certamente una presenza<br />
fissa in ogni azienda di trasformazione<br />
delle resine poliesteri. Da sempre lo si<br />
considera: efficace, pratico e poco<br />
costoso (?), e tutti questi meriti gli sono<br />
conferiti dalla mancanza di alternative. In<br />
realtà, piuttosto che un buon prodotto,<br />
l’acetone è considerato insostituibile. Ciò<br />
non deve però nascondere l’altra faccia<br />
della medaglia, che ci mostra l’acetone<br />
come un prodotto chimico con moltissime<br />
componenti di rischio. Infiammabilità,<br />
volatilità, emissioni, carico d’incendio,<br />
gestione del magazzino, procedure di<br />
impiego; chi non vive quotidianamente<br />
queste preoccupazioni ha solo scelto di<br />
non pensarci.<br />
Da un po’ di tempo però le cose stanno<br />
cambiando, ed il resipolino se n’è accorto<br />
frequentando i bei nomi della vetroresina<br />
italiana; aziende di assoluta rilevanza,<br />
veri riferimenti per l’eccellenza delle loro<br />
produzioni e per la vocazione alla ricerca<br />
e all’innovazione. Queste Società (ne<br />
citiamo solo alcune, in rigoroso elenco<br />
alfabetico: AZIMUT, CMP SpA,<br />
PERSICO, VS SGHERZI) tutte<br />
caratterizzate da una dichiarata e ferma<br />
volontà di rispettare l’ambiente, le<br />
normative, la qualità dei processi, la cura<br />
e la salute delle proprie maestranze,<br />
hanno scelto di sostituire, integralmente o<br />
parzialmente, l’acetone.<br />
Molte di queste hanno scelto di affidarsi<br />
alla proposta della MPCD Service srl, che<br />
ha introdotto in Europa lo SKIPPER Sea,<br />
disgregatore molecolare di nuova<br />
concezione. SKIPPER Sea deve la sua<br />
azione esclusivamente a sostanze<br />
basiche naturali e alla bassissima<br />
percentuale di tensioattivo non-ionico,<br />
altamente biodegradabile, che ne<br />
caratterizza la composizione. Il prodotto<br />
non contiene solventi tossici e come tale<br />
è classificato, secondo la normativa<br />
OECD 301-B, prontamente<br />
biodegradabile. Lo SKIPPER Sea non è<br />
assolutamente infiammabile (ndr: non<br />
può incendiarsi), non è irritante per la<br />
pelle, non induce segni di tossicità<br />
nemmeno se ingerito, non è considerato<br />
un irritante oculare e, pur essendo<br />
inodore, è un efficace abbattitore degli<br />
odori oltre che un potente adsorbente. E’<br />
importante sapere che i silicati ed i<br />
carbonati di sodio, elementi base dello<br />
SKIPPER Sea, sono utilizzati perfino nei<br />
cicli di processo dell’agricoltura biologica.<br />
Pulizia degli attrezzi con Skipper Sea (per<br />
gentile concessione di Azimut SpA, Avigliana)<br />
Certo lo SKIPPER Sea ha le potenzialità<br />
ed esplica le funzioni di un solvente, ma<br />
non lo si può considerare tale e non lo si<br />
impiega allo stesso modo. L’azione di
disgregazione molecolare (rottura della<br />
catena polimerica) ed il successivo<br />
incapsulamento della particella<br />
scomposta, non sono azioni subitanee, e<br />
devono essere assecondate da<br />
accorgimenti e processi dedicati. Per le<br />
operazioni di pulitura degli attrezzi:<br />
pennelli, rulli di pelo, rulli frangibolle,<br />
contenitori, forbici o altro, meglio<br />
avvalersi dell’impiego di una postazione<br />
di lavaggio dedicata (rispondente alle<br />
normative ATEX 3), che condizionando lo<br />
SKIPPER Sea per temperatura e flusso,<br />
consente l’efficace svolgimento del<br />
compito. Spesso l’obiezione è che<br />
l’acetone è più efficace e costa meno, ma<br />
questa considerazione andrebbe meglio<br />
analizzata. Si valutano davvero i costi<br />
indotti dall’uso dell’acetone? Quanto<br />
incide la sua presenza nelle valutazioni di<br />
rischio e nella definizione dei premi<br />
assicurativi? Quanto influisce nel carico<br />
di emissioni inquinanti, e nella<br />
progettazione degli impianti di captazione<br />
e abbattimento? Valutato da queste<br />
angolazioni lo SKIPPER Sea non ha<br />
rivali. La sua composizione chimica:<br />
SODIO METASILICATO (0,16 – 1,10%)<br />
CARBONATO di SODIO (0,15 – 0,9%)<br />
Tensioattivi NON IONICI (0,02 – 0,08%)<br />
ACQUA (97,5 – 99,1%)<br />
lo rende il prodotto ideale per tutte le<br />
operazioni di bonifica degli strumenti e<br />
degli attrezzi. Lo SKIPPER Sea,<br />
opportunamente diluito, è usato anche<br />
come detergente e pulitore, come<br />
abbattitore di odori e come liquido<br />
dissuasore di fiamma. Le sue<br />
potenzialità sono tali da non aver ancora<br />
dimostrato i suoi limiti, e l’interesse delle<br />
aziende chimiche del nostro settore,<br />
produttrici di resine, gelcoats, catalizzatori<br />
e di impiantistica<br />
Impianto di refrigerazione e abbattimento<br />
odori, alimentato con SKIPPER Sea (per<br />
gentile concessione di VS Sgherzi Rondissone)<br />
(la POLYNT, la ITALBEIT, la PROMOX,<br />
la GEV, che stanno sperimentando il<br />
prodotto), conferma la bontà della<br />
proposta. Il resipolino Vi terrà informati,<br />
aggiornandovi su tutte le novità.<br />
mpcd_service@yahoo.it<br />
L’’INFUSIONE NEL TRASPORTO PESANTE<br />
RACING MOTORHOME delllla GB Desiign<br />
Nell’ultimo resipolino (aprile 07) abbiamo<br />
segnalato il riconoscimento che, al JEC di<br />
Parigi, aveva premiato il progetto e la<br />
realizzazione in infusione del Racing<br />
Motorhome della GB Design,<br />
promettendo una scheda della<br />
lavorazione, con specifiche tecniche,<br />
informazioni sulle procedure e un<br />
dettagliato servizio fotografico. Qui di<br />
seguito manteniamo la promessa. L’idea<br />
di realizzare il Motorhome in infusione<br />
venne a GB Busi due anni or sono. Da<br />
tempo la GB Design realizzava questi<br />
mezzi avvalendosi del lavoro di alcune<br />
carrozzerie italiane, specializzate nella<br />
costruzione di camion isotermici;
svolgeva dunque il compito di allestitore.<br />
Ma per i suoi trascorsi agonistici, GB Busi<br />
(che è stato uno dei migliori piloti<br />
professionisti italiani degli anni ‘90),<br />
sapeva bene cosa volessero i suoi<br />
Clienti: confort e design, certo, ma anche<br />
leggerezza, solidità e spazio. Per<br />
raggiungere questi traguardi si doveva<br />
rivoluzionare il progetto, scegliendo una<br />
tecnologia che garantisse il risultato. Il<br />
passaggio all’infusione, per produrre una<br />
struttura a pannello sandwich fu la<br />
maturazione di una serie di esperienze e<br />
di verifiche che davvero hanno cambiato<br />
le regole del gioco. Non più un pianale al<br />
quale legare delle pareti chiuse da un<br />
tetto, ma due semigusci saldati con<br />
adesivi strutturali; leggeri, robustissimi,<br />
coibentati, aerodinamici e di una qualità<br />
superficiale, esterno/interno, che<br />
consentisse di recuperare spazio e<br />
tempo. Nel 2006, costruiti gli stampi, si<br />
testarono alcuni pannelli, per verificarne<br />
la solidità strutturale ed i valori di<br />
isolamento termico e acustico. Si<br />
evidenziò che la pelle esterna doveva<br />
essere realizzata con: Gel Coat, Barrier<br />
Coat (per migliorare la qualità estetica<br />
delle verniciature), quadriassiale<br />
OWENS CORNING da 1170.<br />
Infusione del fianco sinistro del<br />
Motorhome; vista sulle linee di<br />
alimentazione della resina (vinilestere<br />
DISTITRON VE 370 SC), in scorrimento<br />
Per l’interno: stessa costruzione,<br />
ovviamente senza GC e BC, ma con la<br />
presenza localizzata di un CFM (OWENS<br />
CORNING 8615 da 450gr) per agevolare<br />
lo scorrimento. Il CORE di tutta la<br />
struttura è costituito dal klegecell DIAB,<br />
GCP1 H45, spessore 40 mm, che<br />
assolve anche la funzione di flowmedia.<br />
Per la resina, viste le esigenze<br />
meccaniche ed estetiche, la scelta cadde<br />
sulla Vinilestere POLYNT, la VE 370 SC.<br />
Il sistema di catalisi, messo a punto con i<br />
laboratori POLYNT e PROMOX,<br />
prevedeva l’impiego del PROMOX P600<br />
per le resine e del PROMOX P250 per il<br />
GC ed il BC 1700 euromere, vinilestere.<br />
Oggi, al quarto RACING MOTORHOME<br />
prodotto con questa tecnica, anche quello<br />
che sembra complicato è diventato<br />
routine.<br />
L’ultimo MOTORHOME prodotto negli<br />
stabilimenti GB Design (Verdellino - BG)<br />
Il successo della nuova linea<br />
MOTORHOME della GB Design si è<br />
manifestato prima di tutto nel campionato<br />
WORLD SERIES RENAULT, ma non<br />
mancano le richieste dalla GP2 e da<br />
alcune scuderie della F1.<br />
Il resipolino è convinto che questa<br />
operazione potrebbe anche dar luogo ad<br />
una “reazione inversa”, e tornare ad<br />
interessare i produttori di veicoli<br />
isotermici, sempre più bisognosi di<br />
tecniche innovative per qualificare il
Motorhome GB Design, nei paddock di<br />
Zolder (WORLD SERIES RENAULT)<br />
prodotto, aumentare le portate dei mezzi<br />
e ridurre i consumi di esercizio. La scelta<br />
della corretta costruzione delle pelli, un<br />
approfondito studio sul coefficiente di<br />
isolamento termico degli espansi<br />
disponibili e idonei per l’infusione,<br />
potrebbe comportare interessantissimi<br />
sviluppi.<br />
Per informazioni:<br />
gbgianbattistabusi@tin.it<br />
Nel Nostro Orto, in EUROPA & nel MONDO<br />
- DIAB, specialista dei materiali d’anima, sta pianificando un programma di<br />
espansione che porterà al raddoppio, entro la fine del 2007, della produzione dello<br />
stabilimento svedese di Laholm.<br />
- DAL 18 al 20 Ottobre 2007, a Modena, si terrà la Mostra Internazionale delle<br />
Soluzioni Innovative, della Subfornitura, dei Componenti in alluminio e Materiali<br />
Tecnologici per l’Industria dei Trasporti. Assocompositi ha annunciato la sua<br />
presenza e l’organizzazione di un seminario a tema sulle applicazioni dei<br />
compositi.<br />
- PER il SEATEC 2008, nell’ambito degli eventi organizzati, è stata ufficialmente<br />
indetta la 13 a edizione della TARGA RODOLFO BONETTO, riservata agli studenti<br />
di qualsiasi età e nazionalità, delle Facoltà di Architettura, Design e Design<br />
Industriale, nonché delle Scuole di Design. Istituita nel 1991 da Marco Bonetto, la<br />
“Targa” è dedicata al padre Rodolfo Bonetto (1929 – 1991) uno dei maestri del<br />
design italiano. Il riconoscimento sarà assegnato contestualmente ad ‘Abitare la<br />
barca’, che vede altresì protagonisti gli studenti. Per informazioni: www.sea-tec.it<br />
- LA 4 a edizione di CHINA Guangzhou Glass Fiber Composite Material Expo 2007,<br />
si è svolta dal 10 al 12 maggio 2007, nei padiglioni del DingBao Exhibition Center. I<br />
numerosi visitatori hanno potuto constatare la crescita esponenziale che, anche nel<br />
settore dei compositi, contraddistingue le dinamiche del mercato interno.<br />
- LA HUNTSMAN CORPORATION ha annunciato di aver definito l’accordo di<br />
fusione con la Hexion Specialty Chemicals Inc (“HEXION”). L’operazione, del valore<br />
di 7,88 miliardi di euro, si è definita il 12 luglio scorso a Salt Lake City.<br />
- SEATEC, la rassegna Internazionale di tecnologie e subforniture per la cantieristica<br />
navale e da diporto, organizzata da CARRARA FIERE, è entrata ufficialmente<br />
nell’organizzazione internazionale IFBSO. L’annuncio è giunto in occasione<br />
dell’annuale Convention svoltasi a Aukland (Nuova Zelanda).<br />
- LA OWENS CORNING ha annunciato la firma di un accordo per l’acquisizione del<br />
business compositi della Saint Gobain. Il progetto, del valore di 475 milioni di euro,<br />
punta a rafforzare la posizione di OWENS CORNING nel settore dei compositi.
R E A C H Registrazione, Valutazione e<br />
Autorizzazione delle Sostanze Chimiche<br />
Breve cenno iniziale per qualcosa che ci accompagnerà negli anni a venire<br />
Il 1° giugno 2007 è entrato in vigore il<br />
Regolamento REACH, acronimo inglese<br />
che sta per Registrazione, Valutazione ed<br />
Autorizzazione delle sostanze chimiche.<br />
Obiettivo principale del REACH è quello<br />
di migliorare la conoscenza dei pericoli e<br />
dei rischi derivanti da prodotti chimici per<br />
assicurare un maggior livello di<br />
protezione della salute umana e<br />
dell’ambiente, mantenendo e rafforzando<br />
la competitività e le capacità innovative<br />
dell’industria chimica europea. Circa<br />
30.000 sostanze e prodotti chimici<br />
dovranno essere assoggettate ad un<br />
esame sulla loro pericolosità.<br />
L’eventualità che determinati prodotti<br />
chimici possano essere ritirati dal<br />
mercato europeo sia per azione diretta<br />
del Legislatore che per valutazioni<br />
puramente commerciali è considerata<br />
molto realistica. Attraverso il REACH sarà<br />
possibile ottenere informazioni più<br />
numerose e più complete su:<br />
- la pericolosità dei prodotti manipolati<br />
- i rischi connessi ad un’esposizione<br />
- le misure di sicurezza da applicare<br />
Il nuovo sistema obbliga i produttori, gli<br />
importatori e gli utilizzatori di qualsiasi<br />
sostanza chimica a sostenere la<br />
responsabilità di valutare la sicurezza ed i<br />
rischi connessi a tale sostanza e ad<br />
adottare tutte le misure per gestire e<br />
contenere i rischi rilevati. In pratica<br />
avviene un trasferimento della<br />
responsabilità dall’Autorità all’Industria<br />
per quanto riguarda la gestione della<br />
sicurezza di un prodotto. Chiunque<br />
produca o importi da paesi extra UE una<br />
sostanza in quanto tale o contenuta in un<br />
preparato, in quantità pari o superiore ad<br />
una tonnellata all’anno, avrà bisogno di<br />
registrarla presso L’Agenzia Europea<br />
delle Sostanze Chimiche, la cui sede è<br />
stata stabilita in Helsinki. L’Agenzia<br />
svolge un ruolo di coordinamento tecnicoscientifico<br />
delle attività previste dal<br />
REACH e, in primo luogo, organizza una<br />
banca dati per raccogliere e gestire i dati<br />
forniti per la registrazione delle sostanze,<br />
anche allo scopo di garantire l’accesso<br />
del pubblico alle informazioni sulle<br />
sostanze chimiche. Il REACH prevede un<br />
periodo transitorio per la Registrazione<br />
delle sostanze che sarà in ogni caso<br />
concesso in funzione dei volumi di<br />
produzione o di importazione e di<br />
determinate caratteristiche di pericolosità<br />
delle sostanze stesse. Per poter<br />
beneficiare dei termini transitori<br />
sopraccitati, le sostanze dovranno essere<br />
pre-registrate entro un termine compreso<br />
tra il 1° giugno 2008 e il 1° dicembre<br />
2008. Sicuramente i produttori sono i<br />
soggetti che più di altri dovranno farsi<br />
carico della raccolta dei dati necessari<br />
alla registrazione, quindi tutti i dati<br />
chimico-fisici, tossicologici ed eco<br />
tossicologici, classificazione ed<br />
etichettatura, etc. etc., ma come abbiamo<br />
visto il REACH prevede una<br />
responsabilità anche degli utilizzatori<br />
finali. Se l’utilizzatore finale utilizza una<br />
sostanza al di fuori dello scenario<br />
descritto dal suo fornitore o per usi<br />
sconosciuti dal fornitore dovrà redigere<br />
un “Rapporto sulla Sicurezza del prodotto<br />
Chimico” (CSR). Diciamo pure che il<br />
REACH prevede una filiera nello scambio<br />
di informazioni e di richiesta di<br />
informazioni esattamente contraria a<br />
quella abituale, nel senso che viaggia<br />
piuttosto da “valle a monte”, e che parte
quindi dall’utilizzatore finale. Qui di<br />
seguito, affinchè il resipolino sia anche<br />
uno strumento di servizio, Vi presentiamo<br />
una lettera tipo, minimale e che ha<br />
necessariamente una valenza generale,<br />
che tutti gli utilizzatori dovrebbero<br />
inoltrare ai propri fornitori di materie<br />
prime.<br />
Oggetto: regolamento EU REACH<br />
Spettabile Fornitore,<br />
in considerazione dell’entrata in vigore del regolamento Europeo<br />
REACH, desidereremmo sapere come la Vostra azienda si sta orientando, come pensate<br />
di preparavi per pre-registrare e successivamente registrare le varie materie prime che ci<br />
fornite da sole o che utilizzate nei diversi preparati che acquistiamo da Voi.<br />
Per quel che ci riguarda provvederemo ad effettuare un inventario delle materie prime e<br />
dei prodotti finiti acquistati, definendone volumi e verificando se vengono utilizzati per usi<br />
non specifici, che Vi invieremo.<br />
Per tutte queste materie prime, è importante sapere:<br />
- Che impatto avrà il REACH su questi prodotti?<br />
- Saranno ancora disponibile dopo l’entrata in vigore del REACH?<br />
- Quali prodotti non saranno più disponibili e da quando?<br />
- Tutti i prodotti sono realizzati all’interno dell’Unione Europea?<br />
In attesa della Vostra sollecita risposta ….<br />
Le prestazioni meccaniche dei tessuti, la leggerezza e le resistenze delle microsfere<br />
SPHERECORE SPEHERETEX SPHERESKIN SPHEREAX SPHERESTRAND<br />
Feltri a spessore Stuoie volumizzate Print defender Biax voluminizzati Roving voluminizzati<br />
SPHERETEX GmbH ILDEN Germania soluzioni composite<br />
MAGNUS MAGNIGYRO M A G N I<br />
Passione e competenza.<br />
Poi metteteci pure tutti gli altri ingredienti,<br />
ma la passione e la competenza sono le<br />
ali “rotanti” ed il motore di questa impresa<br />
che vola. Tutto cominciò nel 1967,<br />
quando Vittorio Magni acquistò, negli<br />
Stati Uniti, i piani di costruzione<br />
dell'autogiro Bensen; fu il primo<br />
autogiro volante in Italia.<br />
Nel 1977, dopo quasi dieci anni di<br />
sperimentazioni, modifiche e collaudi<br />
l’autogiro Magni assunse la propria<br />
identità e Vittorio Magni, col marchio<br />
VPM srl, decollò per la nuova avventura<br />
Vittorio Magni, in posa sull’antesignano<br />
di tutti gli autogiro (Milano, Museo della<br />
Scienza e della Tecnica)
imprenditoriale. In un decennio sviluppò e<br />
realizzò una lunga serie di prototipi mono<br />
e biposto, sempre più prestazionali e<br />
apprezzati. E’ nel 1996 che la VPM<br />
diventa Magni Gyro: la crescita è<br />
continua e dopo i primi anni d’attività a<br />
Cavaria (VA), l’azienda si trasferisce in un<br />
edificio di 900 mq nel comune di Besnate,<br />
un piccolo centro in Provincia di Varese,<br />
dove tuttora la Magni Gyro ha sede.<br />
Molto importante la collocazione<br />
geografica; la provincia di Varese, è<br />
infatti uno dei poli aeronautici più<br />
importanti d'Italia, e da questo<br />
conseguono molti vantaggi, dalla facile<br />
reperibilità di materiali puramente<br />
aeronautici, all'acquisizione di<br />
competenze qualificate e specialistiche.<br />
Foto aeree di autogiro Magnigyro, in volo<br />
Con più di 430 autogiro prodotti e venduti<br />
in tutti i continenti, Impostando una<br />
gestione aziendale sempre più rivolta al<br />
perfezionamento degli ormai<br />
collaudatissimi modelli (la gamma è<br />
attualmente composta da M18- Spartan<br />
Monoposto parzialmente carenato, M14-<br />
Scout Biposto 1+1, M16Tandem Trainer,<br />
biposto doppi comandi da addestramento<br />
e M-22 Voyager, biposto per i lunghi<br />
trasferimenti) e senza trascurare la<br />
progettazione di nuovi prototipi, la<br />
produzione della Magni Gyro ha ormai<br />
davvero raggiunto livelli d’eccellenza.<br />
Divisa per reparti di competenza, gestiti<br />
dai figli di Vittorio: Pietro e Luca Magni,<br />
la Magni Gyro ha una capacità produttiva<br />
di 5 autogiri al mese, che si traduce in<br />
una produzione reale annua variabile tra<br />
le 45 e le 55 unità. L'organizzazione<br />
dell'azienda è costituita da tre reparti,<br />
semi indipendenti, ma sempre in<br />
interazione tra loro, per assicurare una<br />
Parata di Magnigyro, alla scuola di volo<br />
di Casaleggio NO - Cascina Colombare<br />
produzione affidabile, redditizia e capace<br />
di programmazioni a lungo termine, nella<br />
produzione standard, e in fase di<br />
progettazione e realizzazione di prototipi.<br />
Per la costruzione dell’ala rotante, della<br />
carena, dei serbatoi, dei sedili e del<br />
quadro comandi sono utilizzate resine<br />
epossidiche e poliesteri, fibre di vetro ad<br />
alto modulo, nastri unidirezionali<br />
(Chomarat RUBAN 8002), vetro milled<br />
fibers (OWENS CORNING, 739 DC). La<br />
tecnica di stampaggio impiegata è quella<br />
del sacco a vuoto e sempre maggiore<br />
attenzione è rivolta agli adesivi strutturali,<br />
ai rinforzi con alto modulo (Aramat e<br />
Carbonio), agli espansi strutturali (DIAB,
sandwich alveolari). Il resipolino, che già<br />
conosceva la competenza e la serietà del<br />
lavoro dei signori MAGNI, ha voluto<br />
anche verificare la qualità emozionale del<br />
loro prodotto sperimentando l’ebbrezza<br />
del volo con gli autogiro Magni Gyro,<br />
rimanendone assolutamente affascinato,<br />
rapito, ammirato.<br />
Per ogni ulteriore informazione,<br />
consultare il sito: www.magnigyro.it<br />
CHOMARAT: rinforzi di Qualità<br />
L’ARAMAT - tessuto ibrido Vetro Kevlar<br />
Tutti sanno che la Chomarat, la storico<br />
tessitore francese, ha inventato - fra gli<br />
altri - gli AGIMAT (i primi ed insuperati<br />
accoppiati stuoia mat), i VOLUMAT (per<br />
la poltrusione e l’RTM), i ROVINAP (i<br />
primi rinforzi con orientamenti a ± 45°), la<br />
gamma RUBAN (nastri di vari rinforzi,<br />
grammature, orientamenti), l’ARAMAT e i<br />
ROVICORE. In pochi sanno che<br />
Chomarat, così legato all’industria<br />
Nautica Mondiale, è situato nell’Ardeche,<br />
un territorio montano, posto lungo il bordo<br />
orientale del Massiccio Centrale,<br />
delimitato dal confine naturale del fiume<br />
Rodano, che l’attraversa per 150 km. In<br />
questa regione, immacolata e selvaggia,<br />
Vista dall’alto di uno degli stabilimenti<br />
di CHOMARAT, a Mariac (Ardeche).<br />
che sembrerebbe più adatta alle<br />
escursioni che alla ricerca (ma forse la<br />
ricerca è un’escursione), tecnici esperti in<br />
materiali compositi e maghi della<br />
tessitura, hanno unito le loro competenze<br />
per produrre soluzioni innovative.<br />
Per l’attenzione che in questi ultimi mesi<br />
ha interessato il prodotto, vogliamo<br />
focalizzare l’attenzione sull’ARAMAT, il<br />
rinforzo ibrido in vetro/aramidica che<br />
Chomarat ha sviluppato, molti anni or<br />
sono, in collaborazione con DUPONT. Gli<br />
innumerevoli tentativi di imitazione<br />
potrebbero documentare la qualità di<br />
questo rinforzo, che evidentemente non<br />
ha smesso di focalizzare le attenzioni dei<br />
progettisti nautici e dei più importanti<br />
cantieri d’Europa.<br />
L’ARAMAT è un rinforzo costituito da<br />
vetro E e da Kevlar, meccanicamente<br />
legati con un legame costituito da fibre di<br />
vetro. Per la bilanciatura che caratterizza<br />
la sua struttura, ARAMAT è in grado di<br />
sommare le prestazioni meccaniche dei<br />
rinforzi che lo costituiscono, sommando a<br />
queste la sua caratteristica leggerezza.<br />
A parità di spessore il laminato in<br />
ARAMAT è più rigido e leggero
Nella comparazione con un laminato<br />
convenzionale quello realizzato con<br />
ARAMAT, a parità di spessore, risulterà<br />
più leggero, più rigido, godrà di superiore<br />
Particolare dell’ARAMAT 372K/200;<br />
visibile la tessitura TWILL e il filo di<br />
cucitura, in fibra sintetica<br />
resistenza all’impatto e, dulcis in fundo, la<br />
sua costruzione sarà più rapida.<br />
All’antesignano di tutti gli ARAMAT, il tipo<br />
372K/200 - costituito da 370 gr di tessuto<br />
ibrido (240 di vetro E + 140 di Kevlar, per<br />
realizzare il bilanciamento in volume)<br />
supportati da un CSM da 200gr -<br />
recentemente, per la collaborazione<br />
attivata con progettisti e cantieri, sono<br />
stati messi a punto rinforzi ARAMAT<br />
rispondenti a specifiche ed esigenze<br />
particolari.<br />
Quello che pare evidente, è che ancora<br />
per molti anni gli ARAMAT manterranno il<br />
loro ruolo di rinforzo nobile, sempre più<br />
usati per costruire imbarcazioni di alto<br />
lignaggio. www.chomarat.fr<br />
L’ANGOLO DELL’ACCESSORIO “piccole soluzioni per grandi problemi “<br />
Catalogo Vetroresina, Codici: A03 e A04<br />
■ Il PRONTO SOCCORSO OCULARE è un<br />
accessorio che consente di intervenire prontamente<br />
ed efficacemente tutte le volte che necessiti una<br />
immediata operazione di lavaggio degli occhi.<br />
Pratico ed economico, è composto dal supporto<br />
applicabile a parete, serigrafato - per la sua pronta<br />
localizzazione - e da un erogatore ergonomico, in<br />
PE, provvisto di vaschetta oculare per il lavaggio<br />
oftalmico, completa di coperchio e di valvola per il<br />
rientro dell’aria.<br />
SORIN DISTACCANTI INTERNI DISTACCANTI ESTERNI SOREX<br />
PRODOTTI TRATTAMENTO STAMPI<br />
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LA SCHEDA TECNICA
UN MOMENTO DI RELAX<br />
ORIZZONTALI: 1. Possono<br />
essere etilene o propilenici –<br />
9. Senza, al contrario – 10. Il<br />
marchio dell’FT1 – 13.<br />
Abbrevia l’epossidica – 14. I<br />
nastri di Chomarat – 17.<br />
L’unità di misura del picco<br />
esotermico – 20. Viaggi<br />
anglosassoni – 21. Ha valore<br />
di moltiplicatore – 22. Termo<br />
Plastici – 23. Quella Coat è<br />
una taglierina – 24. Le<br />
estremità di vetro – 25 L’inizio<br />
di inizio – 27. Quella militare<br />
gestisce i radar – 32<br />
Ergonomico all’inizio – 33. In<br />
mezzo alla Mica – 34. Portò i primi astronauti sulla luna – 36. Cromo – 37. Si oppone alla<br />
fluidità.<br />
VERTICALI: 1. Gel Coat – 2. La fine del modello – 3. Allunga i tempi di indurimento – 4.<br />
Precede Corning – 5. I più usati gel coat nautici – 6. Il pellicolante della WIZ Chemicals -<br />
7. Analisi gascromatografica – 8. Cobalto – 11. vetro chimico resistente - 12. La sigla<br />
del catalizzatore rosso – 14. Resin Transfer Moulding – 15. La testa delle Uretaniche –<br />
16. Acc. Penn. Paraf – 17. Ha ascisse ed ordinata – 18. Acrilonitrile Butadiene Stirene<br />
19. La sigla delle cisternette in PE – 24. Le Vinilestere di POLYNT – 25 Si oppone ad<br />
OUT - 26. Non sono per diporto – 27. La resina cobaltata – 28. Piccole guarnizioni ad<br />
anello- 29. Segna il tempo con Tac – 30. Quelle dei MAGNIGYRO sono rotanti – 31.<br />
Dimetilanilina – 35. L’originale, di Carlo Rambaldi, era in gomma siliconica.<br />
La soluzione del numero precedente:<br />
P S I A E R O V A C I<br />
U L T R A A N N I S<br />
N I A C C E L E R A T O<br />
T S G R Y E E<br />
O R I N G R O T R E<br />
Z E R O E M I S S I O N I<br />
E C C V E N U S N S<br />
R O A D T A I V A T O<br />
O R O D E V I L<br />
D E A D V O L E R E<br />
A S P E R I T A E O
LIL GLOSSARIO compositi e dintorni questa volta .. facciamo tredici i<br />
ARAMAT® – Prodotto CHOMARAT, a marchio registrato; è stato il primo rinforzo ibrido in<br />
vetro/aramidica con il rapporto dei componenti del tessuto bilanciati in volume. Disponibile in<br />
diverse grammature, si caratterizza per la cucitura tricot che lega il tessuto ad un Mat leggero.<br />
CARBONIO (fibra di) – La Fibra di Carbonio è un polimero costituito da grafite, che è uno degli<br />
stati del Carbonio puro. Nella grafite gli atomi di carbonio sono disposti in anelli esagonali<br />
aromatici, legati tra loro a formare grandi piani. Il loro aspetto è quello di una "rete metallica".<br />
ESPANSI – Materiali che presentano, nell’intera massa, aperte e/o chiuse, omogeneamente<br />
distribuite, delle cellule vuote. I materiali espansi hanno una densità apparente inferiore a quella<br />
della sostanza base, che può essere termoplastica, termoindurente o elastomerica.<br />
ISOTROPIA – E’ la proprietà di indipendenza dalla direzione, riferita allo spazio; il contrario è<br />
l’anisotropia. Nei compositi si utilizza per indicare le caratteristiche meccaniche in funzione<br />
dell’orientamento delle fibre. Per convenzione: il Mat è isotropo, un tessuto anisotropo.<br />
MILLED FIBER - Fibra di vetro macinata, disponibile in diverse misure, normalmente comprese<br />
fra 0,1 a 0,25 mm, con diametri da 10 a 17 micron) e con differenti finissaggi, per meglio legarsi<br />
con la matrice resinosa cui dovrà legarsi. Impiegata con Termoplastici e Termoindurenti,<br />
migliora, da sola o incrementando la presenza di altri rinforzi, le caratteristiche meccaniche.<br />
PICCO ESOTERMICO - E’ la massima temperatura rilevabile nel processo di reazione<br />
esotermica che accompagna la polimerizzazione delle resine. E’ influenzata dalla massa, dalle<br />
percentuali di: catalizzatore, accelerante, promotori, e inibitori e dalle condizioni ambientali.<br />
RESINTRAP – Serbatoio collettore dei tubi di aspirazione negli stampaggi per infusione, per i<br />
quali rappresenta il punto nevralgico del network. Nelle RESINTRAP (se ne possono avere<br />
diverse contemporaneamente, dipende dalla dimensione del manufatto) si raccolgono anche le<br />
eccedenze di resina, preservando la pompa di aspirazione dall’invasione della resina.<br />
RTM – RTML Acronimi di Resin Transfer Molding e RTM Light. Indicano le tecnologie di<br />
produzione con stampi chiusi, di elevato spessore e pesanti per l’RTM, sottili e leggeri per<br />
l’RTML. Normalmente l’RTM richiede elevate pressioni di iniezione, mentre nell’RTML, che è<br />
assistito dal vuoto, si lavora fra 1,5 e 3 bar. La scelta della tecnica da impiegare è legata al<br />
numero ed alla dimensione dei pezzi.<br />
SAIA – E’ una delle tre armature fondamentali (con tela e raso) con le quali si producono i<br />
tessuti lavorati al telaio. Nei tessuti saia, l’ordito e la trama si incrociano secondo un ordine<br />
programmato che genera delle linee diagonali. Con i saia si incrementa il numero di fili per cm.<br />
SPHEREAX – Rinforzo prodotto dalla SPHERETEX, a base di SPHERESTRAND (filo di vetro e<br />
microsfere cave, assiemati per sinterizzazione). Consentono di realizzare stratificati, per<br />
laminazione e per infusione ad elevato spessore e basso contenuto di resina.<br />
TACKY TAPE – Nastro o fettuccia, di diverse misure e profili, costituito normalmente da un<br />
polimero butilico, caratterizzato da notevole appiccicosità e resistenza alla trazione. Avvolti in<br />
rotoli, protetti da carta antiadesiva, sono impiegati, nell’infusione come guarnizione di sigillatura<br />
nella deposizione del sacco, che viene così incollato alla flangia. Usati anche nelle sigillature dei<br />
sacchi per l’incollaggio degli espansi e dei rivestimenti in teck.<br />
TELA – Vedere SAIA. Nell’armatura TELA il filo di trama passa sopra e poi sotto ogni filo di<br />
ordito e inversamente nel passaggio successivo. E’ la tecnica di tessitura delle stuoie classiche.<br />
UNIFILO – Nome commerciale Vetrotex per definire i MAT a filo continuo, feltri costituiti da fili di<br />
vetro continui distribuiti in strati regolari provenienti direttamente dalla filiera. L’insieme è fissato<br />
per incollaggio del legante. Usati nello stampaggio RTM, nel rinforzo degli espansi e nella<br />
poltrusione. Sono – in alcune versioni – facilmente preformabili.
la BACHECA delle OCCASIONI<br />
Per la prossima occasione, aspettiamo i Vostri annunci, che saranno comunque<br />
vagliati e selezionati e ad insindacabile giudizio della redazione del ”resipolino”<br />
CONFIDIAMO NEI VOSTRI ANNUNCI.<br />
Scusandoci per tutti gli errori ed i refusi di cui anche questa volta siamo stati capaci, Vi<br />
diamo appuntamento per il prossimo numero del “resipolino”, che si prevede per l’inizio<br />
del prossimo mese di novembre. Il materiale che vorreste pubblicare dovrebbe pervenire<br />
al nostro indirizzo di posta elettronica: resipolino @ resipol.com entro, e non oltre, il<br />
giorno 20 ottobre 2007.<br />
“resipolino” stampato nell’Agosto 2007, su carta riciclata.