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Insulation Produzione dell'espanso rigido poliuretanico (PUR)

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• Disflamoll ® ignifughi<br />

• Levagard ® ignifughi<br />

Stabilizzanti della schiuma vengono forniti fra l'altro<br />

dalle società GE Bayer Silicones, Th. Goldschmidt<br />

AG, Air Products GmbH, Nitroil Europe Handels<br />

GmbH e Witco Corp.<br />

Per la richiesta di espandenti è possibile rivolgersi<br />

ad es. alle ditte Erdölchemie GmbH, Exxon Chemical<br />

GmbH e Haltermann (alcani), Solvay Fluor und<br />

Derivate GmbH e DuPont (H-CFC e H-FC).<br />

2.8 Magazzinaggio delle materie prime<br />

Tutte le materie prime destinate alla produzione<br />

degli espansi rigidi <strong>PUR</strong> vanno immagazzinate in<br />

ambienti asciutti, al riparo dall'umidità. I polioli sono<br />

in generale igroscopici e assorbono umidità dall'aria,<br />

per cui il loro contenuto percentuale in acqua<br />

può aumentare in breve tempo di qualche unità e<br />

provocare così variazioni degli indici caratteristici<br />

(vedi punto 3.1) nonché un accresciuto sviluppo di<br />

CO2, il che ha come conseguenza una diminuzione<br />

della densità e della stabilità <strong>dell'espanso</strong>.<br />

La protezione dall'umidità durante il magazzinaggio<br />

riveste particolare importanza per i poliisocianati. La<br />

poliurea che si forma nella reazione con l'umidità<br />

dell'aria si separa come sostanza solida, provocando<br />

incrostazioni nei contenitori, mentre le particelle<br />

solide che si depositano possono causare l'intasamento<br />

di tubi e ugelli. Per questa ragione l'aria insufflata<br />

nei contenitori durante il prelievo di materiale<br />

deve essere ben secca.<br />

Le materie prime <strong>PUR</strong> presentano in parte una<br />

stabilità al magazzinaggio limitata. Mentre la maggior<br />

parte dei componenti di base, non miscelati,<br />

possono essere conservati per mesi ed anni in contenitori<br />

chiusi, le miscele (formulati) già dopo settimane<br />

possono presentare cambiamenti chimici,<br />

che si manifestano in viraggi di colore, aumento<br />

della viscosità, perdita della reattività e della stabilità<br />

della schiuma.<br />

Un magazzinaggio a temperature elevate può ridurre<br />

fortemente la conservabilità delle materie prime.<br />

Di ciò si deve tener conto in particolare nel caso di<br />

un trasporto di lunga durata e del riscaldamento<br />

provocato da un'eventuale esposizione all'irraggiamento<br />

solare. Di regola le materie prime in commercio<br />

presentano per breve tempo (da qualche<br />

giorno a settimane) una sufficiente stabilità a tem-<br />

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File No.: PU21012-0409 it<br />

Issue 2004-09-15<br />

perature fino a 50 °C. Ciò è indispensabile, perché<br />

nel trasporto in autocisterna, ad esempio, la temperatura<br />

delle materie prime può salire effettivamente<br />

a 50 °C. Nella maggior parte dei casi si consiglia di<br />

effettuare la lavorazione ad una temperatura di 20 -<br />

25 °C, per cui dopo la consegna è necessario provvedere<br />

al raffreddamento del materiale, ad esempio<br />

mediante uno scambiatore di calore. Un condizionamento<br />

termico delle materie prime è opportuno<br />

anche nel caso di un magazzinaggio prolungato<br />

delle stesse: temperature alte possono pregiudicare<br />

la qualità, temperature troppo basse possono provocare<br />

difficoltà nella lavorazione a causa dell'elevata<br />

viscosità.<br />

Vogliamo ricordare inoltre che le materie prime<br />

contenenti espandenti (H-FC, H-CFC) vanno in<br />

generale immagazzinate a temperature inferiori a<br />

30 °C.<br />

Per il resto è necessario osservare le disposizioni di<br />

legge sul magazzinaggio di prodotti chimici.<br />

2.9 Misure di sicurezza da osservare nella<br />

manipolazione di materie prime <strong>PUR</strong><br />

Per ragioni di sicurezza, nella manipolazione delle<br />

materie prime <strong>PUR</strong> è necessario osservare le<br />

misure di protezione e prevenzione riportate nei<br />

fogli d'informazione e nelle schede di sicurezza dei<br />

prodotti.<br />

Il polimero MDI (PMDI) ad esempio è classificato<br />

fra le sostanze a rischio ed è soggetto all'obbligo di<br />

etichettatura, per cui va manipolato con la debita<br />

cautela. Per la manipolazione del PMDI è fissato un<br />

valore limite per la concentrazione massima ammessa<br />

sul posto di lavoro - in forma di gas, vapore<br />

o sospensione nell'aria - di una sostanza in esso<br />

contenuta. Il grado di possibile pericolosità dipende<br />

sostanzialmente dalla quantità di vapori ed aerosoli<br />

di isocianato che si sviluppano durante la lavorazione<br />

del PMDI. A prescindere dalla lavorazione a<br />

spruzzo, la trasformazione del PMDI fino a temperature<br />

di 20 - 23 °C non presenta problemi, qualora<br />

venga effettuata in ambienti ventilati. Sul posto di<br />

lavoro è necessario assicurare un'aspirazione dell'aria<br />

sufficiente e soprattutto ben localizzata, con<br />

movimento dell'aria in direzione di allontanamento<br />

dal posto in cui lavorano le persone.<br />

Vapori ed aerosoli di PMDI irritano gli occhi e le<br />

mucose del naso, della gola e dei polmoni, inoltre<br />

<strong>Insulation</strong><br />

Informazione tecnica

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