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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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effetti già raggiunti per il solo fatto ch’è in possesso di passioni e di fantasia 227.<br />

Di questo aspetto <strong>del</strong>la poetica ungarettiana la critica ha già fissato contorni e<br />

contenuti <strong>del</strong>la vicenda: è il rappel â l’ordre propugnato dagli artisti che<br />

gravitavano nell’ambiente <strong>del</strong>la «Ronda» nei primi anni Venti a cui Ungaretti<br />

partecipa pur «a suo modo» 228. In questa accezione classicista, la memoria<br />

viene impiegata prevalentemente durante il periodo degli anni Venti e Trenta,<br />

fino alle lezioni brasiliane su Manzoni in cui, come abbiamo visto, l’idea di<br />

memoria come tradizione letteraria formale viene dichiarata in modo<br />

esplicito. Con il passare degli anni e con la frequentazione <strong>del</strong> pensiero dei<br />

filosofi che abbiamo già citato, questa concezione <strong>del</strong>la memoria passerà in<br />

secondo piano, andrà via via affievolendosi, per far posto ad una<br />

elaborazione più articolata e complessa, più proficua per il poeta e per<br />

l’uomo. Tale accezione però non verrà mai meno in modo definitivo, come<br />

conferma l’idea di fondo di L’artista nella società moderna, scritto nel 1952, in<br />

cui la tradizione è ancora un punto fermo, specchio in cui confrontare<br />

l’immagine presente.<br />

Questa declinazione ci pare perciò, tutto sommato, la meno redditizia da<br />

indagare, al contrario <strong>del</strong>le idee di memoria <strong>del</strong> periodo brasiliano e di quello<br />

successivo. Bisogna però distinguere: se alcune sfumature <strong>del</strong> concetto di<br />

memoria risentono di innesti di derivazione agostiniana e bergsoniana,<br />

l’originalità <strong>del</strong>la elaborazione ungarettiana risiede negli sviluppi a cui porta<br />

l’associazione memoria-innocenza, associazione che, in nuce, era già presente<br />

nella poetica leopardiana. E se l’innocenza è un suggerimento tratto da<br />

Leopardi, gli esiti mettono in campo altri precedenti illustri a cui rifarsi, basti<br />

pensare a Platone e Agostino o, meno scontato, l’influsso di Giambattista<br />

Vico, che Ungaretti dichiara apertamente di ammirare, il cui pensiero agisce<br />

227 GIUSEPPE UNGARETTI, Concetto di storia e storia letteraria (1937), in IDEM, Vita d’un uomo.<br />

Viaggi e lezioni, cit. pp. 1006-1012 : 1008-1009 (corsivo nostro).<br />

228 PAOLA MONTEFOSCHI, Cronologia, in GIUSEPPE UNGARETTI, Vita d’un uomo. Viaggi e lezioni,<br />

cit. p. LXXIX.<br />

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