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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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formale, di purezza ed eleganza.<br />

Periodo brasiliano: memoria è facoltà intellettiva che permette di annullare<br />

il tempo, di intervenire nella percezione <strong>del</strong>la realtà, dimensione<br />

onnicomprensiva <strong>del</strong>l’agire umano, senza limiti di spazio, di tempo e traccia<br />

<strong>del</strong>l’origine divina <strong>del</strong>l’uomo (per cui è ipotizzabile l’influenza <strong>del</strong>le teorie di<br />

Platone e di Agostino e, vedremo, di Vico); ma anche origine <strong>del</strong>le sofferenze<br />

generate dal ricordo. Innocenza è un termine che non ricorre molto spesso se<br />

non nelle lezioni su Leopardi, ad indicare un ideale estetico, paragonabile alla<br />

purezza <strong>del</strong>le forme, ma non solo, che il poeta deve raggiungere.<br />

Terzo periodo: in quest’ultima fase il binomio memoria e innocenza è<br />

impiegato da Ungaretti per identificare il valore <strong>del</strong>la poesia la cui riuscita<br />

prevede un confronto con le origini. Memoria e innocenza sono anche intesi,<br />

soprattutto nell’ultima parte <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong> poeta, come strumento, la prima, e<br />

obiettivo, la seconda, di un utopico ritorno alla condizione <strong>del</strong>l’uomo goduta<br />

nell’Eden. Memoria e innocenza quindi non hanno implicazioni di natura<br />

solamente artistica o estetica ma anche etica e morale. Ipotizzare una matrice<br />

unica per questa idea di memoria non è facile, intanto perché con ogni<br />

probabilità sono più d’una: il pensiero cristiano di Agostino con le influenze<br />

di Platone, ma anche Leopardi, poi Vico e Pascal. Non è agevole distinguere<br />

il concetto di memoria che Ungaretti usa nel periodo brasiliano da quello<br />

impiegato nel periodo successivo, dal momento che anche negli autori da cui<br />

Ungaretti ha tratto le principali suggestioni, Platone, Agostino e Bergson su<br />

tutti, il concetto di memoria ha implicazioni sia di natura intellettiva, legate<br />

alla percezione, sia di natura religiosa o morale. La nostra proposta è che, pur<br />

considerando le inevitabili sfumature che, di volta in volta, caratterizzano<br />

l’interpretazione di quei concetti, le accezioni dominanti sono associabili, a<br />

grandi linee, ai tre periodi <strong>del</strong>la vita di Ungaretti. Questa tripartizione<br />

dipenderà significativamente anche dagli autori che il poeta frequenta.<br />

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