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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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Come spesso accade la dichiarazione ha valore di autoesegesi ed è palese che<br />

Ungaretti sta parlando di sé stesso e <strong>del</strong>la propria poesia. Il brano tocca<br />

molte <strong>del</strong>le componenti fondamentali <strong>del</strong>la poetica ungarettiana, che qui<br />

basterà richiamare velocemente: il vocabolario essenziale; il ritmo individuale<br />

<strong>del</strong> dettato, cioè personale, riconoscibile e moderno, ossia al passo con il<br />

pensiero filosofico ed artistico <strong>del</strong> proprio tempo; il confronto con la<br />

tradizione e i suoi risultati, cioè la memoria; il raggiungimento <strong>del</strong>l’innocenza,<br />

<strong>del</strong>la purezza <strong>del</strong>la forma, alle origini <strong>del</strong>la storia. Vengono finalmente<br />

esplicitati, come anche nel passo che abbiamo precedentemente richiamato,<br />

alcuni legami funzionali tra le componenti <strong>del</strong>l’impianto poetico<br />

ungarettiano, che fino a questo momento erano rimaste sottintese, non<br />

espresse.<br />

Un aspetto <strong>del</strong>la poesia a cui Ungaretti aveva fatto cenno negli scritti<br />

cronologicamente vicini alla fine <strong>del</strong>la prima guerra mondiale ma che poi, per<br />

tanti anni, non era emerso è che la poesia, deve avere finalità morali e civili,<br />

nel senso che è intesa come una pratica che ha valenza universale, poiché è<br />

esercizio – anche morale, insiste – alla portata di tutti gli individui, e che<br />

permette loro di superare lo stato di crisi <strong>del</strong>la società, anche se i traguardi<br />

artistici e morali più alti rimangono appannaggio dei soggetti più dotati.<br />

Questa caratterizzazione era già stata avanzata, si ricorderà, nei primi scritti di<br />

cui ci siamo occupati, anche se in quel caso molto meno nitidamente e con<br />

toni più incerti. Essa ritorna anche nel testo dal titolo L’artista nella società<br />

moderna 221, una relazione letta alla conferenza <strong>del</strong>l’Unesco organizzata nel<br />

1952 a Venezia. Nella pagina finale Ungaretti, parlando degli artisti moderni,<br />

afferma che<br />

Essi hanno restituito alla memoria l’importanza tormentosa che essa possiede, e,<br />

221 GIUSEPPE UNGARETTI, L’artista nella società moderna (1952), in IDEM, Vita d’un uomo. Saggi e<br />

interventi, cit., pp. 855-866.<br />

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