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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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gettando «un ponte» 210; un ponte fatto di memoria o, meglio, di parole<br />

memori <strong>del</strong>le origini: «dalla memoria all’innocenza, quale lontananza da<br />

varcare; ma in un baleno» 211. La memoria è poi paragonata ad un’àncora di<br />

salvezza, ossia alla tradizione che svolge il ruolo di guida, nei periodi in cui si<br />

esaltava la poesia in prosa; per questo motivo Ungaretti ne rivendica anche<br />

«un intervento chiarificatore», essendo l’individuo mo<strong>del</strong>lato non tanto dal<br />

proprio mondo interiore, quanto dalle opere che ha prodotto. Come si vede il<br />

concetto di memoria inteso come tradizione di testi, di opere d’arte che i<br />

grandi autori ci hanno consegnato ma anche come bagaglio culturale, è un<br />

concetto che Ungaretti non abbandona per tutto l’arco <strong>del</strong>la vita e che resiste<br />

ad ogni tentativo di riformulazione.<br />

Nel testo, come spesso accade, il poeta affronta gli argomenti di natura<br />

poetica da una prospettiva storica, ripercorrendone l’evoluzione nel corso dei<br />

secoli. Nel Seicento la memoria è equiparata alla fantasia e ciò permette,<br />

secondo Ungaretti, di ricostruire un ideale <strong>del</strong> bello, il bello barocco, a partire<br />

da frammenti «in una forma nuova sì, ma non meno regolata dalla<br />

classicità» 212. La memoria qui è nuovamente una tensione organizzatrice, un<br />

ideale che tende a restituire alla forma simmetria e proporzioni che,<br />

nonostante tutto, si rifanno alla tradizione. Nell’Ottocento invece l’esperienza<br />

romantica, che ha preso coscienza <strong>del</strong>l’opposizione tra natura e memoria,<br />

viene esaurita, nei suoi possibili sviluppi letterari, dal genio di Leopardi. Il<br />

binomio natura-memoria va allora inteso come l’equivalente, riportato nei<br />

confini <strong>del</strong>l’individuo, tra istinti naturali e cultura, tra la smodatezza degli<br />

impulsi più bassi e il controllo che deriva dall’evoluzione millenaria dei<br />

costumi. Memoria è ancora sinonimo di valori e comportamenti improntati ai<br />

valori morali di una comunità civile, comportamenti regolati che generano<br />

esiti regolati, siano essi artistici oppure no. Il discorso assume qui una<br />

210 Ivi, p. 751.<br />

211 Ivi, p. 760.<br />

212 Ivi, p. 754.<br />

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