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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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pagine.<br />

Tentando di chiarire l’uso e il significato <strong>del</strong>la metafora <strong>del</strong>la luce calante in<br />

Virgilio, Dante e Petrarca, per quest’ultimo dice:<br />

in Petrarca è l’ora <strong>del</strong>la memoria: è la mente nella solitudine dei suoi ricordi, nella<br />

solitudine di riflessi che da quell’ora il poeta tenterà di risvegliare e di moltiplicare in<br />

una vastità e profondità di chiarezza crescente 150.<br />

In questo passo la memoria è contigua alla solitudine (nozione assoluta), e<br />

posta in relazione ad un movimento, di crescita, che attiene alla vastità e alla<br />

profondità <strong>del</strong>la chiarezza dei riflessi che derivano dalla memoria. Il crescere<br />

in vastità e profondità riguarda anche la solitudine e quindi non può non<br />

riguardare anche la memoria. In alcune osservazioni successive, istituendo<br />

ancora un paragone fra i tre autori, ancora sul tema <strong>del</strong>la solitudine umana,<br />

sul Petrarca sostiene:<br />

Il Petrarca è più semplice: l’infinito malinconico <strong>del</strong>l’uomo è il suo passato, e<br />

l’uomo non ha altro: un passato ch’è tutto nella nostra memoria, anche in<br />

quell’immensa parte di memoria che s’è oscurata, che è diventata oblìo 151.<br />

La memoria è nuovamente associata a «l’infinito malinconico» e a<br />

«quell’immensa parte di memoria» che si è trasformata in oblio; la memoria,<br />

come la intende Ungaretti, ha ormai raggiunto dimensioni ipertrofiche e a<br />

questa trasformazione ha presieduto, tra gli altri, il pensiero di Agostino.<br />

Anche nella lezione dedicata all’influenza che ebbero i due articoli di<br />

Ludovico di Breme sulla poetica leopardiana 152, Ungaretti ricorre al concetto<br />

<strong>del</strong>la memoria. Anche in questo caso esso è pietra di paragone per<br />

150 Ivi, p. 809 (corsivo nostro).<br />

151 Ivi, p. 812.<br />

152 GIUSEPPE UNGARETTI, [I due articoli di Ludovico di Breme] (1942-1943), in IDEM, Vita d’un<br />

uomo. Viaggi e lezioni, cit., pp. 836-853.<br />

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