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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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scorretto con la memoria: quando il farvi riferimento è, in qualche modo,<br />

svincolato dalle emozioni, si cristallizzano le forme tramandate in modo<br />

asettico «togliendogli qualsiasi segno <strong>del</strong> [loro] perire» 79. Già in Innocenza e<br />

memoria aveva accusato il secolo diciannovesimo di fare <strong>del</strong>la memoria un uso<br />

errato, trasformandola in un feticcio che impediva una corretta relazione col<br />

divino; anche nel caso <strong>del</strong> Cubismo il ricorso alla memoria sembra inadatto al<br />

raggiungimento di un esito artistico superiore, poiché la modalità di<br />

approccio è sbilanciata: o l’attenzione è tutta posta sulla memoria che<br />

l’oggetto rappresentato reca con sé, oppure è la fantasia <strong>del</strong>la ricostruzione<br />

artistica che pecca di presunzione.<br />

Di un errore di memoria è accusato anche il Futurismo, i cui componenti<br />

Ungaretti conosceva bene; in particolare per l’interpretazione data <strong>del</strong> mito<br />

<strong>del</strong>la macchina, che nella lettura <strong>del</strong> poeta è un mito positivo, anche perché la<br />

macchina «porta in sé un contenuto di memoria umana: molti millenni di<br />

sforzi progressivi in una data direzione» 80. L’errore futurista fu di<br />

prendere la macchina nella sua brutalità, e non aspettare che la memoria l’abbia<br />

trasfigurata in fatto moralmente conoscibile, perché prendendola nella sua brutalità<br />

non aspetta che la fantasia possa soccorrere la memoria a trasfigurarla in mito 81.<br />

Qui si evidenzia la funzione positiva <strong>del</strong>la memoria: una capacità di<br />

trasfigurazione il cui risultato è una selezione dei tratti. In questo passo<br />

Ungaretti sembra fare riferimento alla funzione di filtro che la distanza <strong>del</strong><br />

tempo, tramite la memoria, esercita sugli eventi dei secoli passati, o sui fatti<br />

più recenti, trasferendo fino a noi solo quei reperti che hanno sicuro valore.<br />

Uno dei meriti <strong>del</strong> futurismo è però di aver richiamato l’attenzione sul mito<br />

<strong>del</strong>la memoria che caratterizza anche la poesia ungarettiana. In questo<br />

79 Ibidem.<br />

80 Ibidem.<br />

81 Ivi, pp. 357-358.<br />

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