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e Influenza di Vico sulle teorie estetiche d’oggi 56. Se nella prima Ungaretti espone<br />

«schematicamente» 57 alcune linee <strong>del</strong> pensiero vichiano, proponendo un<br />

confronto con quello cartesiano ed elencando una lista di pensatori le cui<br />

speculazioni, per qualche riguardo, sono riconducibili alle teorie <strong>del</strong><br />

napoletano 58; nella seconda prende posizione in modo netto nel dibattito<br />

poetico coevo contestando la riflessione crociana, in particolare opponendosi<br />

alla coincidenza fra ‘espressione’ e ‘intuizione’, così come la intendeva il<br />

filosofo e, partendo dalle teorie vichiane, ribadisce l’importanza da accordare<br />

alla tecnica, intesa come agire poetico che si concretizza nelle scelte, nei<br />

tentativi e nel lavoro sulla lingua. A questo proposito, è necessario<br />

soffermarsi sul contenuto di una nota al testo, in cui Diacono, tentando di<br />

chiarire i termini <strong>del</strong>la divergenza tra il poeta e Croce, insiste sulla<br />

coincidenza tra tecnica poetica e memoria. A nostro avviso questa<br />

coincidenza, affermata e ribadita, contribuisce a fuorviare dalla corretta<br />

interpretazione <strong>del</strong> termine. Il passo merita di essere trascritto per intero:<br />

Questa conferenza è anche lo scritto in cui U. misura più direttamente, mi pare, la<br />

sua distanza dall’estetica di Croce, proclamando come più recisamente non si<br />

poteva, a quell’epoca, la funzione formativa e risolutiva <strong>del</strong>la “tecnica”,<br />

ungarettianamente <strong>del</strong>la “memoria”, nella mise en œuvre <strong>del</strong>la poesia; dimostrando<br />

come non abbia senso un puro riporto <strong>del</strong>l’“espressione” all’“intuizione” in poesia,<br />

ma che il coincidere <strong>del</strong>la seconda nella prima viene reso formale solo nel<br />

“tormentarsi” ed agire <strong>del</strong> poeta sul materiale linguistico e metrico, sul ritmo, cioè<br />

sugli elementi “storici” <strong>del</strong> linguaggio e <strong>del</strong>lo stile. Viene reso formale, da ciò che<br />

nella prospettiva di U. è ancora chiamato “rinnovamento dei mezzi espressivi”, che<br />

56 GIUSEPPE UNGARETTI, Influenza di Vico sulle teorie estetiche d’oggi (1937), in IDEM, Vita d’un<br />

uomo. Saggi e interventi, cit., pp. 344-362.<br />

57 «V’ho mostrato schematicamente - schematicamente, come ho più volte fatto osservare - a<br />

quali risultati è giunto il pensiero di Vico», GIUSEPPE UNGARETTI, Posizione storica e grandezza di<br />

Giambattista Vico, cit., p. 696.<br />

58 Nello stilare il nutrito elenco Ungaretti, per sua esplicita ammissione, si rifà a Croce e alla sua<br />

Bibliografia vichiana, GIUSEPPE UNGARETTI, Posizione storica e grandezza di Giambattista Vico, cit., p. 698<br />

(e nota 10 p. 1447).<br />

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