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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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è restituire agli uomini proprio l’innocenza perduta:<br />

E che cos’è quella veggenza, quel dono di vaticinio che è dei poeti, che appare nelle<br />

prime Canzoni un po’ teatralmente, e poi già, sino alla Sera <strong>del</strong> dì di festa, verosimile<br />

con tanta angoscia; che cos’è quel proclamare sorte dei poeti, dannazione dei poeti,<br />

predestinazione dei poeti, l’anelito di conoscenza che non dà pace; e quel<br />

proclamare insieme, sorte loro la missione di restituire agli uomini i distacchi, gli<br />

entusiasmi, l’estasi <strong>del</strong>l’innocenza? 526<br />

Prima di commentare le tre canzoni di Leopardi l’Infinito, l’Angelo Mai e Alla<br />

primavera, Ungaretti premette un cappello introduttivo, segnalato dagli stacchi<br />

tipografici, a proposito <strong>del</strong> linguaggio poetico, in cui afferma che<br />

il linguaggio è sacro, se è legato al mistero <strong>del</strong>la nostra origine, e all’origine <strong>del</strong><br />

mondo; se sentiamo che in noi costituisce la nostra responsabilità dando<br />

definizione universale e sociale e soprannaturale alla nostra persona; se ci<br />

accorgiamo <strong>del</strong> bene o <strong>del</strong> male incalcolabili, che derivano dalla parola: la parola<br />

atto per eccellenza di scelta, atto di verità 527.<br />

Se il contenuto di queste affermazioni, che richiamano l’individuo alla<br />

responsabilità insita nell’uso di uno strumento sacro, il linguaggio, strumento<br />

che dà definizione universale, sociale e soprannaturale, quindi divina, con il<br />

richiamo alle atroci, per quanto solo potenziali, conseguenze <strong>del</strong>l’atto di<br />

parola, che è anche atto di verità; se il contenuto di queste affermazioni,<br />

dicevamo, va ben oltre le teorie di Vico (il quale si era limitato, per dir così, a<br />

dichiararlo sacro e connesso con l’origine <strong>del</strong>l’uomo), è proprio perché in<br />

esse risuonano echi <strong>del</strong>l’altra radice, oltre a quella filosofica e vichiana, <strong>del</strong>la<br />

poetica di Ungaretti: la radice religiosa e cristiana. In questo passo la parola è<br />

messa in relazione con la verità, con le origini, con la natura stessa<br />

526 Ibidem.<br />

527 GIUSEPPE UNGARETTI, Secondo discorso su Leopardi, cit., p. 471.<br />

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