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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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occidentale. Il tema <strong>del</strong>le origini <strong>del</strong> linguaggio è spia privilegiata di questa<br />

duplicità, avvertita da Ungaretti con particolare vigore. Il recupero<br />

<strong>del</strong>l’innocenza passa inevitabilmente, ormai è noto, dallo sforzo di memoria e<br />

dal riconoscimento, che è anche confronto, <strong>del</strong>la tradizione non solo<br />

letteraria ma anche culturale, la quale importa non solo i valori artistici ma<br />

anche etici e morali. L’innocenza perciò richiama a quei valori, di matrice<br />

ellenistica, nella cui millenaria elaborazione e innovazione il messaggio<br />

cristiano ha avuto un ruolo considerevole.<br />

Il linguaggio è sacro, dice Ungaretti, è legato alle nostre origini di uomini, alle<br />

origini <strong>del</strong> mondo, quindi ad una circostanza che non può essere che divina,<br />

che è legata ad una volontà divina; il linguaggio è segno <strong>del</strong> soprannaturale<br />

che continua ad albergare in noi. Per recuperarlo è necessario uno sforzo di<br />

memoria, forse superiore alle nostre stesse forze, uno sforzo che<br />

probabilmente è destinato a fallire ma che è necessario per riconoscersi<br />

uomini, per recuperare la parola poetica, parola di verità.<br />

Leopardi ne ha difatti capito la vera arte poetica [di Petrarca]; ed essa insegnava che<br />

l’oggetto <strong>del</strong>l’ispirazione era legato alla vita <strong>del</strong> poeta per consuetudine di origine<br />

quasi immemorabile 522.<br />

ciò che ispira il poeta dunque è qualcosa che sta ‘nel’ poeta ma, e questo<br />

importa al nostro discorso, gli è intimamente connaturato «per consuetudine<br />

di origine quasi immemorabile». Queste parole, torniamo a dire, mostrano<br />

qualche debito con Vico ma certo, ci pare, il debito maggiore è contratto con<br />

Platone e la lezione cristiana: l’origine <strong>del</strong>l’uomo è da recuperare attraverso la<br />

522 GIUSEPPE UNGARETTI, Il poeta <strong>del</strong>l’oblio, in IDEM, Vita d’un uomo. Saggi e interventi, cit., p. 413;<br />

nei suoi temi essenziali, il passo ritorna: «Come diventerà intima la parola esperta <strong>del</strong> poeta quando<br />

si sarà resa ricca di tanto candore. La dottrina sembra esemplificata dall’Infinito: l’oggetto<br />

<strong>del</strong>l’ispirazione era legato alla vita <strong>del</strong> poeta per consuetudine quasi immemorabile», GIUSEPPE<br />

UNGARETTI, Immagini <strong>del</strong> Leopardi e nostre, in IDEM, Vita d’un uomo. Saggi e interventi, cit., pp. 440.<br />

212

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