Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore
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ancora di conquistare la libertà, di sciogliere i vincoli che lo legano alla sua<br />
animalità. Il tema è stato oggetto di numerose attenzioni nel corso dei secoli<br />
ma le parole usate da Ungaretti lasciano trasparire l’influenza <strong>del</strong> filosofo<br />
napoletano; si legga il passo:<br />
Nella sua prima esperienza d’ordine naturale [...] con la sua sola “sensibilità” l’uomo<br />
conquista la sua prima misura, e impara, in seguito al primordiale moto di poesia<br />
<strong>del</strong>l’essere umano, che in sé possiede un’umanità da conquistare e un’animalità con i<br />
suoi inganni [...]. Incomincia ad essere uomo, ad essere poeta, quando ha fatto in sé<br />
qualche luce, quando in sé ha rotto e annientato l’inconscio <strong>del</strong>la bestia 511 .<br />
In termini simili si era espresso Vico anche se, ovviamente, dobbiamo tenere<br />
conto <strong>del</strong>l’ascendente che su entrambi gli autori, Vico e Ungaretti, ha<br />
esercitato la lunga tradizione speculativa cristiana. Certamente espressioni<br />
come ‘inganni <strong>del</strong>l’animalità’, ‘fare luce in sé’ o il paragone uomo-bestia<br />
rimandano a letture di testi religiosi, dei Padri <strong>del</strong>la Chiesa o dei mistici, ma<br />
l’immagine di un uomo che incomincia ad essere tale «in seguito al<br />
primordiale moto di poesia <strong>del</strong>l’essere umano» è evidentemente vichiana.<br />
Del resto, da quanto si evince dalle parole che Ungaretti dedica a Mallarmé e<br />
Valéry:<br />
il difetto di quei due poeti, sebbene siano arrivati ad opere di altissimo tono,<br />
sarebbe al lume di Vico dovuto, non alla loro angoscia di purezza nell’espressione,<br />
quanto al loro trascurare interamente il processo morale al quale tale purezza<br />
morale deve collegarsi per essere veramente tale 512.<br />
Il difetto dei due poeti è di trascurare il processo morale a cui l’innocenza<br />
(evidente sinonimo <strong>del</strong>la «purezza morale») deve collegarsi, alla limpidezza<br />
511 Ivi, p. 373-374. Si veda il lavoro di NICOLA PERULLO, Bestie e bestioni. Vico e il problema<br />
<strong>del</strong>l’animalità, «Bollettino <strong>del</strong> Centro di Studi Vichiani», 28-29 (1998-1999), pp. 91-119.<br />
512 GIUSEPPE UNGARETTI, Influenza di Vico sulle teorie estetiche d’oggi, in IDEM, Vita d’un uomo. Saggi<br />
e interventi, cit., pp. 359.<br />
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