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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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di marca vichiana, come rivela anche l’esempio agreste a cui Ungaretti<br />

ricorre, che pare suggerito da alcuni passi <strong>del</strong>la Scienza Nuova. Ungaretti<br />

riconosce a Vico di aver avuto un'influenza importante nella propria poetica:<br />

in [Sull’insegnamento umanistico], un testo non datato ma <strong>del</strong> periodo brasiliano,<br />

Ungaretti afferma che<br />

G. B. Vico colla Scienza Nuova stabilisce sino dal 1725, le grandi linee ideologiche<br />

sulla storia, la natura, il concetto <strong>del</strong>le origini, il concetto di stile, il linguaggio, sulle<br />

quali si muoverà quasi un secolo dopo il Romanticismo, e non solo il<br />

Romanticismo, ma il secolo XIX e noi stessi! 508<br />

Come avevamo già avuto modo di osservare, Giambattista Vico è dunque<br />

considerato da Ungaretti una <strong>del</strong>le radici che alimentano la poetica di<br />

Leopardi e, soprattutto, la propria. Non solo perché Vico è l’iniziatore <strong>del</strong><br />

movimento romantico, come più volte ribadisce il poeta, non solo perché le<br />

sue teorie influenzano le poetiche di Leopardi e di Ungaretti stesso, ma anche<br />

perché, aggiungiamo noi, quest’ultimo elabora una concezione <strong>del</strong>la parola<br />

poetica che è debitrice nei confronti <strong>del</strong>la speculazione vichiana, proprio per<br />

la sacralità che il filosofo napoletano postula e che Ungaretti accoglie, pur<br />

declinandola come suggerisce la sensibilità di autore <strong>del</strong> XX secolo. Non<br />

solo, dunque, secondo Ungaretti, la poesia rende l’uomo libero perché gli<br />

permette di cogliere ciò che nella sua natura «permane immortale» 509 ma,<br />

attraverso la parola che è considerata sacra 510, permette all’uomo, prima<br />

Parola di Dio [...] Ungaretti si dedicò consapevolmente al recupero <strong>del</strong>la funzione sacra <strong>del</strong><br />

linguaggio nello stesso momento in cui si dedicò alla composizione <strong>del</strong>la Terra Promessa», MARGARET<br />

BROSE, Ungaretti e l’autocommento, cit., p. 299 e 317.<br />

508 GIUSEPPE UNGARETTI, Sull’insegnamento umanistico, in IDEM, Vita d’un uomo. Viaggi e lezioni,<br />

cit., pp. 1093-1094.<br />

509 GIUSEPPE UNGARETTI, Commento al canto primo <strong>del</strong>l’«Inferno», in IDEM, Vita d’un uomo. Saggi e<br />

interventi, cit., p. 370, ma si veda anche qui la nota 62.<br />

510 Che la parola poetica, per Ungaretti, abbia origine sacra lo si evince da un altro passo preso<br />

dal Commento al canto primo <strong>del</strong>l’«Inferno»: «La parola [...] per Dante [...] gli giunge, per iniziarlo a<br />

umanità e a poesia, anteriore all’uomo stesso, sacra, radicata nel mistero <strong>del</strong>la natura, sostanza stessa<br />

<strong>del</strong>la coscienza, anche se essa non sarà profferita dall’uomo e non sarà da esso udibile se non quale<br />

umano strumento <strong>del</strong>la storia»; ivi, p. 372.<br />

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