Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore
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presenza <strong>del</strong>la fantasia ne certifica l’importanza, è ovvio, ma ciò che più ci<br />
preme sottolineare è che essa, in questo testo-chiave, è sempre in relazione<br />
alla memoria, come Ungaretti aveva imparato dal filosofo napoletano. Le<br />
teorie vichiane sono un acquisto decisivo per Ungaretti perché entrambi<br />
fondano le proprie tesi sull’attività poetica, attività basata sulla memoria:<br />
Ne’ fanciulli è vigorosissima la memoria, quindi vivida all’eccesso la fantasia,<br />
ch’altro non è che memoria o dilatata o composta.<br />
Questa degnità è ’l principio <strong>del</strong>l’evidenza <strong>del</strong>l’immagini poetiche che dovette<br />
formare il primo mondo fanciullo 420 .<br />
Inoltre l’importanza attribuita da Ungaretti alle teorie vichiane è segnalata dal<br />
fatto che, in questi anni, il binomio memoria-fantasia sostituisce il<br />
corrispondente memoria-innocenza; Vico doveva sembrare ad Ungaretti un<br />
pensatore per molti versi affine, e non solo perché, nella lettura <strong>del</strong> poeta, il<br />
filosofo ascrive alla memoria un ruolo fondamentale in teorie che, a loro<br />
volta, attribuiscono alla poesia un’importanza fondamentale per la vicenda<br />
umana.<br />
La nostra indagine sulle influenze di Vico sull’estetica di Ungaretti, avviata<br />
ipotizzando di rinvenire nel primo un concetto <strong>del</strong>la memoria che avesse<br />
fatto da mo<strong>del</strong>lo all’analogo ungarettiano, deve ammettere che l’ipotesi, alla<br />
lettura dei testi, non regge: a questo scopo, in effetti, per il poeta furono più<br />
importanti le teorie di Agostino e di Bergson; inoltre nelle opere <strong>del</strong> filosofo<br />
napoletano la memoria non è indagata, né nelle sue manifestazioni, né nelle<br />
sue implicazioni nell’attività mentale né per quelle relative alla vita quotidiana;<br />
inoltre essa, è evidente, non ha certo l’importanza dichiarata di altri temi o<br />
concetti: <strong>del</strong>la poesia o <strong>del</strong> tempo o <strong>del</strong>la giurisdizione, per fare solo qualche<br />
esempio. Nelle teorie di Vico la memoria non ha certo il ruolo basilare<br />
420 GIAMBATTISTA VICO, Opere, cit., p. 514.<br />
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