20.06.2013 Views

Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

In Influenza di Vico sulle teorie estetiche d’oggi, a conferma <strong>del</strong>la nostra ipotesi<br />

circa l’influenza <strong>del</strong>l’idea vichiana di memoria connessa alla fantasia, i due<br />

termini tornano più volte e il poeta, presentando le teorie <strong>del</strong> napoletano,<br />

impiega proprio il binomio memoria-fantasia per opporsi alle teorie estetiche<br />

di Croce, di colui, cioè, che proprio sulle teorie di Vico aveva fondato gran<br />

parte <strong>del</strong>la propria filosofia (così si esprime Ungaretti). In apertura <strong>del</strong>la<br />

conferenza sostiene che, secondo Vico:<br />

Per imparare bene una cosa occorrono dunque fantasia e memoria. Alle origini<br />

<strong>del</strong>lo spirito – perché Vico va sempre alle origini – c’è dunque una prima<br />

conoscenza morale, che scaturisce dalla fantasia e dalla memoria. Croce che ha<br />

scritto una trentina d’anni fa un trattato d’estetica considerato anche oggi, e non<br />

solo in Italia, come l’ultima parola in tale materia, procedendo dal Vico pone il<br />

principio che il fatto artistico risulta da un’identità fra intuizione e espressione. La<br />

debolezza <strong>del</strong> sistema crociano ch’egli stesso ebbe a rilevare applicandolo, dipende<br />

da un piccolo errore <strong>del</strong> Croce, intorno al quale Croce gira e rigira, ma che esita a<br />

riconoscere anche ora, dopo che gli è stato indicato da tutta la polemica letteraria<br />

svoltasi in Italia e fuori, negli ultimi quindici anni. Vico aveva detto: fantasia e<br />

memoria. Il Romanticismo è sorto negando – negando fino ad un certo punto –<br />

negando la memoria. Croce, venendo fuori direttamente dalle estetiche romantiche,<br />

ha creduto che Vico non avesse parlato se non di fantasia e nel suo spirito,<br />

intuizione ed espressione non entrano in funzione se non per virtù di sola fantasia.<br />

La verità, la verità che chi ha praticato l’arte dovrebbe conoscere bene, è che non<br />

c’è fatto artistico, che non c’è identità fra intuizione e espressione se la fantasia, e la<br />

memoria, funzioni necessarie <strong>del</strong>l’intuizione, non divengono funzioni<br />

<strong>del</strong>l’espressione 394.<br />

Croce dunque nega il valore <strong>del</strong>la memoria, intesa qui da Ungaretti come<br />

catalogo di forme e, rifacendosi a Vico, ne riprende solo la fantasia,<br />

394 GIUSEPPE UNGARETTI, Influenza di Vico sulle teorie estetiche d’oggi, in IDEM, Vita d’un uomo. Saggi<br />

e interventi, cit., pp. 344-345.<br />

153

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!