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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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Un’affermazione così perentoria: la fantasia non è altro che memoria, deve<br />

aver lasciato qualche traccia negli scritti di Ungaretti, come cercheremo di<br />

documentare tra poco, anche perché, a dispetto <strong>del</strong>la poca evidenza che<br />

assume nella maggiore opera di Vico, sancisce una analogia importante.<br />

Intanto registriamo che anche in Della fisica poetica intorno all’uomo o sia <strong>del</strong>la<br />

natura eroica, Vico torna ad affermare la stretta parentela tra memoria e<br />

fantasia, dove spiega che l’animo è differente dall’anima e che esso è veicolo<br />

<strong>del</strong> senso. I latini, sostiene, «collocarono nel capo la memoria, la quale […] fu<br />

detta per “fantasia”», espressione che è ripresa dal De Antiquissima 376 ma che<br />

Vico, nelle righe successive, nel tentativo di spiegare la sostanziale omologia<br />

tra memoria e fantasia e la loro importanza tra le attività <strong>del</strong>la mente umana,<br />

sembra mettere in discussione:<br />

la fantasia altro non è che risalto di reminescenze, e l’ingegno altro non è che lavoro<br />

d’intorno a cose che si ricordano. Ora, perché la mente umana de’ tempi che<br />

ragioniamo non era assottigliata da verun’arte di scrivere [...] come si è detto sopra<br />

nel Metodo, ella esercitava tutta la sua forza in queste tre bellissime facultà, che le<br />

provengono dal corpo; e tutte e tre appartengono alla prima operazion <strong>del</strong>la mente,<br />

la cui arte regolatrice è la topica, siccome l’arte regolatrice <strong>del</strong>la seconda è la critica;<br />

e, come questa è arte di giudicare, così quella è arte di ritruovare, conforme si è<br />

sopra detto negli Ultimi corollari <strong>del</strong>la Logica poetica. E come naturalmente prima è ’l<br />

ritruovare, poi il giudicar <strong>del</strong>le cose, così conveniva alla fanciullezza <strong>del</strong> mondo di<br />

esercitarsi d’intorno alla prima operazion <strong>del</strong>la mente umana, quando il mondo<br />

aveva di bisogno di tutti i ritruovati per le necessità ed utilità <strong>del</strong>la vita, le quali tutte<br />

si erano provvedute innanzi di venir i filosofi, come più pienamente dimostreremo<br />

nella Discoverta <strong>del</strong> vero Omero. Quindi a ragione i poeti teologi dissero la Memoria<br />

esser “madre <strong>del</strong>le muse”, le quali sopra si sono truovate essere l’arti <strong>del</strong>l’umanità 377.<br />

376 GIAMBATTISTA VICO, De antiquissima italorum sapientia, in IDEM, Tutte le Opere, a cura di Fausto Nicolini, Napoli, Ricciardi, 1967, § VII par. III: Della<br />

memoria e <strong>del</strong>la fantasia, pp. 294-295.<br />

377 GIAMBATTISTA VICO, Opere, cit., pp. 766-767 (sottolineature nostre).<br />

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