20.06.2013 Views

Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

altro che il richiamo dei frantumi <strong>del</strong>l’antichità che Vico pone alla fine <strong>del</strong><br />

primo libro <strong>del</strong>la Scienza Nuova. Inoltre la rovina, con il suo essere mutilata e<br />

con la complicità <strong>del</strong>la memoria, è all’origine <strong>del</strong> mito (altro punto in comune<br />

con il filosofo napoletano), il cui processo generativo è influenzato dalla<br />

fantasia e dall’ingegno; tre facoltà (memoria-fantasia-ingegno) che Vico<br />

poneva in stretta relazione.<br />

Come si vede, i due studi usano argomenti simili per collegare la concezione<br />

<strong>del</strong>la poesia di Ungaretti alle teorie <strong>del</strong> filosofo napoletano; in particolare ci<br />

fanno capire che il pensiero di Vico stimolerebbe la sensibilità ungarettiana<br />

sul tema <strong>del</strong>la caducità <strong>del</strong>la vita umana, ma solo Luglio sfiora l’argomento di<br />

cui ci stiamo occupando, ossia i possibili spunti che Ungaretti può aver còlto<br />

nel pensiero vichiano e riportato nella propria concezione <strong>del</strong>la memoria.<br />

I motivi che hanno portato Ungaretti a leggere Vico possono essere molti;<br />

certamente negli anni ’20 non era ancora spenta l’eco <strong>del</strong> volume che<br />

Croce 355 aveva dedicato al filosofo napoletano e che diede il via alla<br />

riscoperta <strong>del</strong>la sua opera. Non meno importante era l’ammirazione nutrita<br />

dai principali responsabili de «La voce», in particolare da Giovanni Papini 356,<br />

che si fecero promotori <strong>del</strong> pensiero vichiano, una ammirazione che deve<br />

aver contagiato Ungaretti.<br />

L’opera che più di ogni altra ha avvicinato Ungaretti al filosofo napoletano<br />

rimane però, secondo noi, lo Zibaldone di Leopardi, letto fin dalla gioventù.<br />

Lo studio <strong>del</strong>l’opera e <strong>del</strong> pensiero <strong>del</strong> poeta di Recanati lo ha sicuramente<br />

indirizzato verso uno di quei pensatori che, a vario titolo, aveva influenzato<br />

355 BENEDETTO CROCE, La filosofia di Giambattista Vico, Bari, Laterza, 1911, ora in IDEM, Saggi<br />

filosofici, II, Bari, Laterza, 1933 3 .<br />

356 Il libro crociano fu prontamente recensito in GIOVANNI PAPINI, La novità di Vico, «L’Anima»,<br />

I (1911), 9, pp. 259-274, che poi inserì Vico nel suo catalogo di «cervelli»: GIOVANNI PAPINI, 24<br />

cervelli. Saggi non critici, Ancona, Puccini, 1913 (ora in GIOVANNI PAPINI, Opere, a cura di Luigi<br />

Baldacci con la collaborazione di Giuseppe Nicoletti, Milano, Mondadori, 1977). Negli anni in cui le<br />

avanguardie storiche si isolavano elitariamente, Papini elogia Vico per aver sostituito, «come materia<br />

cogitabile, al filosofo singolo, chiuso nella sua stanza, tutta l’umanità còlta nella sua vita millenaria»<br />

(ANDREA BATTISTINI, Introduzione, in GIAMBATTISTA VICO, Opere, a cura di Andrea Battistini,<br />

Milano, Mondadori, 1990, p. XXI).<br />

137

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!