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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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sempre un testo dedicato al filosofo, è dunque ovvio che l’oggetto vi sia<br />

trattato. Per stabilire quanto profondamente le teorie vichiane siano penetrate<br />

a fondo nel metodo di avvicinamento <strong>del</strong> testo impiegato da Ungaretti, sono<br />

più significativi invece quei passi, disseminati nelle lezioni che denunciano<br />

implicitamente l’influenza <strong>del</strong> filosofo napoletano. Per rinvenirli, però, era<br />

necessaria la pubblicazione <strong>del</strong>le lezioni stesse, avvenuta solo nel 2000 349.<br />

Solo da quel momento è stato possibile a tutti i lettori ricomporre la diade<br />

<strong>del</strong>le conferenze vichiane ma, soprattutto, verificare come la lezione <strong>del</strong><br />

filosofo napoletano si riverberi diffusamente nell’attività di critico e docente,<br />

attività che ne conserva le tracce più nascoste e probanti. Prima di entrare nel<br />

vivo <strong>del</strong> nostro discorso converrà però rileggere cosa è già stato scritto dagli<br />

studiosi che si sono occupati <strong>del</strong>le affinità tra il pensiero di Vico e la poetica<br />

di Ungaretti.<br />

Secondo Rosita Tordi Castria 350 il pensiero di Vico funziona come un<br />

reagente chimico nei composti tematici ungarettiani, specialmente per la<br />

comprensione <strong>del</strong> ruolo che l’uomo ha nella Storia, e nel suggerire ad<br />

Ungaretti il tema <strong>del</strong> corrompersi <strong>del</strong>la ragione umana. Se però il filosofo<br />

lascia aperto uno spazio alla speranza, Ungaretti è meno fiducioso, vivendo<br />

un periodo storico funestato da due guerre mondiali, che mostra in modo<br />

sufficientemente chiaro il potenziale autodistruttivo di quella società che è<br />

stata definita ‘civiltà <strong>del</strong>le macchine’. Soprattutto nelle riflessioni degli anni<br />

Cinquanta e Sessanta, la volontà ungarettiana di trovare un antidoto alla<br />

crescente consapevolezza <strong>del</strong>la sconfitta <strong>del</strong>l’uomo sulla scacchiera <strong>del</strong>la<br />

Storia, lo fa volgere al mito vichiano <strong>del</strong>le origini, anche se la fiducia di una<br />

evoluzione positiva <strong>del</strong>la condizione <strong>del</strong>l’uomo è, via via che gli anni passano,<br />

349 «La precedente conferenza, cioè Posizione storica e grandezza di Giambattista Vico, [...] apparirà<br />

con il testo di altre conferenze tenute in Brasile tra il 1937 e il 1941 nel volume <strong>del</strong>le Lezioni<br />

universitarie di Ungaretti che Mondadori pubblicherà prossimamente»; MARIO DIACONO, Note, in<br />

GIUSEPPE UNGARETTI, Vita d’un uomo. Saggi e interventi, cit., p. 939.<br />

350 ROSITA TORDI CASTRIA, Il diadema di Thoth. Ungaretti e Vico, «Studi Romani», XXVIII (1980),<br />

4, (poi in EADEM, Il diadema di Thoth. Itinerari per una “diversa” esplorazione <strong>del</strong> reale nella letteratura italiana<br />

<strong>del</strong> primo Novecento, Roma, Edizioni <strong>del</strong>l’Ateneo, 1981), pp. 155-166 : 158.<br />

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