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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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sa e, formulando la vicinanza tra il vescovo di Ippona e Petrarca, afferma:<br />

Sant’Agostino non fu invano l’autore più meditato dal Petrarca. Le affinità spirituali<br />

portano uno, chi sa come, verso l’altro, e chi ami Laura, non si stupisce di trovare<br />

nelle Confessioni capitoli che trattano <strong>del</strong>la memoria. Anche l’oblio fa parte <strong>del</strong>la<br />

memoria, è esperienza nostra oscuratasi in noi, è la nostra interna notte. L’oblio <strong>del</strong><br />

divino testimonia nella nostra memoria d’uno stato di perfezione <strong>del</strong>l’umana natura<br />

sprofondatosi nelle tenebre dei tempi. Un’esperienza anteriore alla nostra personale<br />

durata, può, lucidissimamente, tornarci in mente 296.<br />

La memoria può ricondurci dunque ad un’esperienza anteriore alla nostra<br />

«durata», anteriore alla nostra stessa vita. Così anche Platone:<br />

Un uomo antico che aveva a lungo riflettuto intorno alle cose <strong>del</strong>l’animo e <strong>del</strong><br />

pensiero, ed era riuscito a darne la più alta rappresentazione sino ad oggi<br />

conosciuta, un uomo antico che si chiamava Platone, dava alla reminescenza, solo<br />

con un po’ più di pudore che non abbia fatto Freud, lo stesso valore di<br />

riconoscimento in essa <strong>del</strong>la fonte segreta di ogni ispirazione, d’ogni piacere e anche<br />

d’ogni scienza umana. Una fonte che teneva stretto l’uomo al suo segreto, al<br />

mistero <strong>del</strong>la vita, e quindi rendeva la sua poesia o la sua filosofia non mai<br />

distaccata dalla realtà e dal divino. Dal divino poiché la reminescenza più<br />

conturbante e più fertile d’umana attività, è quella d’uno stato perfetto <strong>del</strong>la natura<br />

dalla quale l’uomo e il mondo sarebbero decaduti in seguito a una colpa da<br />

espiare 297.<br />

Il tema <strong>del</strong>la colpa da espiare a causa di una infrazione compiuta in una<br />

condizione edenica torna in questo passo:<br />

la memoria, la quale agisce pure in noi presentandosi come frammento, come<br />

296 GIUSEPPE UNGARETTI, Il poeta <strong>del</strong>l’oblio, in IDEM, Vita d’un uomo. Saggi e interventi, cit., p. 408.<br />

297 GIUSEPPE UNGARETTI, Sul frammento «Spento il diurno raggio in occidente« II, in IDEM, Vita d’un<br />

uomo. Viaggi e lezioni, cit., pp. 946.<br />

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