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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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Petrarca» 280. La prima questione viene interpretata alla luce <strong>del</strong> senso storico<br />

<strong>del</strong> linguaggio di Vico, ma è nel Canzoniere che la proposta di una lingua<br />

italiana «platonica» ha il suo epicentro e trova le sue verifiche passando anche<br />

attraverso la lettura di Agostino. Petrucciani quindi sostiene che «tutta la<br />

costellazione ungarettiana di filosofia-poesia <strong>del</strong>la memoria [...] riceve la sua<br />

energia orbitante dallo scatto d’inizio e dall’impeto permanente <strong>del</strong> pensiero<br />

di Platone» 281. La seconda parte <strong>del</strong>lo studio rileva, invece, le analogie fra<br />

alcuni passi degli epigrammi platonici con alcuni passi <strong>del</strong>le poesie<br />

ungarettiane. Al mito <strong>del</strong>la caverna, interpretata come situazione che prelude<br />

ad una «nuova nascita, [...] aurora <strong>del</strong>la vita autentica, [...] inizio» 282 (per il<br />

richiamo al tema <strong>del</strong>le origini, si ipotizza l’influenza di Vico) e, più<br />

diffusamente, alla filosofia di Platone considerata nel suo insieme, Petrucciani<br />

fa risalire non soltanto la ‘ragion poetica <strong>del</strong>la memoria’ ma anche «la cellula<br />

genetica, folgorante, <strong>del</strong>la poesia come inizio» 283.<br />

Laura Pupilli, invece, sottolinea l’importanza <strong>del</strong>la lettura ungarettiana di<br />

Platone alla luce <strong>del</strong> mito <strong>del</strong>la memoria che è presente in entrambi gli autori,<br />

e mette in evidenza alcune analogie tra Innocenza e memoria e il Fedro: in<br />

particolare evidenzia le affermazioni circa la perdita <strong>del</strong>l’innocenza a causa<br />

<strong>del</strong>la caduta da una condizione prossima a quella divina e la funzione di<br />

risvegliare le visioni ideali nello spirito, detenuta dalla sensazione. Anche per<br />

Ungaretti, come già per Platone, «l’anima è davvero memoria» 284. Nel<br />

processo <strong>del</strong>la memoria-anamnesi intervengono due forze: la capacità<br />

intellettiva e la sensazione-intuizione. Pupilli quindi rilegge la concezione<br />

<strong>del</strong>la memoria di Ungaretti avendo il Fedro come testo di riferimento, in cui<br />

l’eros è la forza principale responsabile <strong>del</strong> recupero memoriale e <strong>del</strong>lo<br />

280 Ivi, p. 18.<br />

281 Ivi, p. 21.<br />

282 Ivi, p. 25.<br />

283 Ivi, p. 28.<br />

284 LAURA PUPILLI, Il mito <strong>del</strong>la memoria-anamnesi in Ungaretti e in Platone, in Atti <strong>del</strong> Convegno<br />

Internazionale su Giuseppe Ungaretti. Urbino 3-6 ottobre 1979, Urbino, 4Venti, 1981, II, p. 1249-1258 :<br />

1251.<br />

113

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