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dirimere, complicata anche dal fatto che, tra gli ispiratori di Bergson, ci fu<br />

anche Agostino. Ciò che ci premeva rilevare, più puntualmente di quanto sia<br />

stato fatto finora, era la filiazione di un certo modo di intendere la memoria<br />

dai testi di Agostino, filiazione che, ovviamente, non esclude l’influenza di<br />

Bergson.<br />

Come è risaputo la dottrina <strong>del</strong>la memoria di Agostino ha il suo ispiratore<br />

originario, mediato da Plotino 277, in Platone. Ungaretti docente universitario<br />

ha parole di grande ammirazione per il filosofo greco e dedica una lezione 278,<br />

il cui titolo è il nome <strong>del</strong> filosofo stesso, all’esposizione <strong>del</strong>la teoria <strong>del</strong>le idee<br />

e <strong>del</strong>la reminiscenza; il fatto è particolarmente significativo, dal momento che<br />

sono solo due i filosofi che ricevono una simile attenzione: il secondo è<br />

Giambattista Vico.<br />

Del platonismo di Ungaretti, negli studi dedicati alla sua poetica, si possono<br />

cogliere svariati cenni ma, anche in questo caso, come per il rapporto tra<br />

Ungaretti e Vico, gli studi specifici non sono numerosi. Mario Petrucciani<br />

data la conoscenza di Platone, accertabile dalle carte in nostro possesso, al<br />

1923-24 ma con la possibilità di retrodatarla al 1912-1913, visti alcuni indizi<br />

che vengono proposti. In questo studio Platone è definito l’alfa e l’omega 279<br />

<strong>del</strong>la riflessione filosofica di Ungaretti e un autore che lo accompagna fino<br />

alle ultime tappe <strong>del</strong>la sua carriera; un episodio centrale di questo percorso è<br />

il periodo brasiliano, durante il quale la riflessione di Ungaretti è animata da<br />

«due vettori storico concettuali»: la questione <strong>del</strong>la lingua e il «pianeta<br />

277 «Plotino mutò il modo di pensare di Agostino, offrendogli nuove categorie che infransero gli<br />

schemi <strong>del</strong> suo materialismo e <strong>del</strong>la sua concezione manichea <strong>del</strong>la realtà sostanziale <strong>del</strong> male, e tutto<br />

l’universo e l’uomo gli apparvero in una nuova luce»; GIOVANNI REALE, DARIO ANTISERI, Il pensiero<br />

occidentale dalle origini ad oggi. Storia <strong>del</strong>le idee filosofiche e scientifiche, Brescia, Editrice La Scuola, 1985, I, p.<br />

330.<br />

278 GIUSEPPE UNGARETTI, Platone, in IDEM, Vita d’un uomo. Viaggi e lezioni, cit., pp. 1028-1035.<br />

279 MARIO PETRUCCIANI, L’idea come memoria, la poesia come inizio, in Giuseppe Ungaretti 1888-1970.<br />

Atti <strong>del</strong> Convegno Internazionale di Studi, Roma 9-10-11 maggio 1989, a cura di Alexandra<br />

Zingone, Napoli, ESI, 1995, pp. 9-28 : 14. Lo stesso testo è stato poi ripubblicato con il titolo<br />

Ungaretti e Platone, in Ungaretti e i classici, a cura di Marta Bruscia, Mario Petrucciani, Roma, Studium,<br />

1993, pp. 21-39.<br />

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