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Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore

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Dio: è memoria inconscia, una memoria senza prospettiva, che occupa tutto lo<br />

spazio, esclusivamente con un solo punto: è una memoria che, prima di tutto, non<br />

prende il passato nel suo fluire, nel suo divenire, nel suo muoversi, ma sceglie un<br />

solo fatto, un solo avvenimento <strong>del</strong> passato, e lo muove, separato dal corso naturale<br />

<strong>del</strong>le cose, con un senso di presenza permanente. Non dimentichiamo mai che d’un<br />

avvenimento naturale richiamato alla memoria, Jacopone fa un avvenimento<br />

soprannaturale 270.<br />

In questa citazione, necessariamente lunga, in almeno due punti Ungaretti<br />

ripropone passaggi che si rifanno all’argomentare agostiniano: dove dice che<br />

la<br />

memoria [<strong>del</strong> mistico] occupa tutto lo spazio, esclusivamente con un solo punto [e<br />

che] non prende il passato nel suo fluire, nel suo divenire, nel suo muoversi, ma<br />

sceglie un solo fatto, un solo avvenimento <strong>del</strong> passato, e lo muove, separato dal<br />

corso naturale <strong>del</strong>le cose, con un senso di presenza permanente.<br />

Se rileggiamo il seguente passo di Agostino:<br />

Si quid intelligitur temporis, quod in nullas iam vel minutissimas momentorum<br />

partes dividi possit, id solum est, quod praesens dicatur; quod tamen ita raptim a<br />

futuro in praeteritum transvolat, ut nulla morula extendatur 271<br />

non possiamo non notare alcune affinità: ciò che là è memoria qui è lasso di<br />

tempo ma, in entrambi i casi, vengono ridotti, per dir così, concentrati<br />

nell’unità più piccola, considerati nella loro più piccola parte; in entrambi i<br />

casi questa minima parte si può muovere liberamente lungo l’asse <strong>del</strong> tempo;<br />

270 GIUSEPPE UNGARETTI, [Idea <strong>del</strong> tempo e valore <strong>del</strong>la memoria in Petrarca], in IDEM, Vita d’un<br />

uomo. Viaggi e lezioni, cit., p. 549-550 e p. 552.<br />

271 «Solo se si concepisce un periodo di tempo che non sia più possibile suddividere in parti<br />

anche minutissime di momenti, lo si può dire presente. Ma esso trapassa così furtivamente dal futuro<br />

al passato, che non ha una pur minima durata», AGOSTINO, Confessioni, cit., p. 434.<br />

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