Visualizza/apri - Università Cattolica del Sacro Cuore
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<strong>del</strong>la mente, nelle quali crederà, dietro alle quali si getterà a corpo perduto, perchè<br />
gli verranno dal fondo <strong>del</strong>la sua natura, e quindi non potranno non essere veritiere,<br />
e sacre 256.<br />
Un sapere che deriva dalle «rappresentazioni <strong>del</strong>la mente», ossia dalle idee,<br />
che vengono all’uomo «dal fondo <strong>del</strong>la sua natura» e che non possono essere<br />
se non «veritiere, e sacre», non può essere, semplicemente, il sapere che<br />
proviene dalla frequentazione <strong>del</strong>la propria tradizione culturale. Dal<br />
momento che queste conoscenze sono sacre non basta farle derivare da<br />
un’origine umana, è necessario che abbiano un’origine divina, esattamente<br />
come insegna Agostino.<br />
L’influenza <strong>del</strong> pensiero di Agostino si nota anche in altri testi: in [Idea <strong>del</strong><br />
tempo e valore <strong>del</strong>la memoria in Petrarca] Ungaretti sostiene che alla memoria si<br />
può sostituire «una linea di tempo infinita» 257; come abbiamo già riferito ciò è<br />
possibile tanto per il passato quanto per il futuro 258 e «tutto questo succedersi<br />
umano <strong>del</strong>le generazioni, costituirà alla consumazione dei secoli, il passato.<br />
Dunque noi possiamo concepire anche il futuro, come memoria e come<br />
passato» 259. Che per Ungaretti la memoria sia un bacino infinito, tale per cui<br />
non è possibile stabilirne dei confini e che, contemporaneamente, sia una<br />
facoltà in grado di farci risalire le epoche, si evince da passi come questo:<br />
«Silvia [rimane] distesa per sempre come nel giorno <strong>del</strong>la sua morte<br />
256 GIUSEPPE UNGARETTI, Il mito <strong>del</strong>l’antico in Leopardi, in IDEM, Vita d’un uomo. Viaggi e lezioni,<br />
cit., p. 674.<br />
257 GIUSEPPE UNGARETTI, [Idea <strong>del</strong> tempo e valore <strong>del</strong>la memoria in Petrarca], in IDEM, Vita d’un<br />
uomo. Viaggi e lezioni, cit., pp. 549-555 : 551.<br />
258 Anche Agostino pone nella memoria la connessione passato-futuro: «Ex eadem copia etiam<br />
similitudines rerum vel expertarum vel ex eis, quas expertus sum, creditarum alias atque alias et ipse<br />
contexo praeteritis atque ex his etiam futuras actiones et eventa et spes, et haec omnia rursus quasi<br />
praesentia meditor» («Dalla stessa, copiosa riservo traggo via via sempre nuovi raffronti tra le cose<br />
sperimentate, o udite e sulla scorta <strong>del</strong>l’esperienze credute; non solo collegandole al passato, ma<br />
intessendo sopra di esse anche azioni, eventi e speranze future, e sempre a tutte pensando come a<br />
cose presenti»); AGOSTINO, Confessioni, a cura di Maria Bettetini, traduzione di Carlo Carena, Torino,<br />
Einaudi, 2000, (X, 8.14), p. 344-345.<br />
259 GIUSEPPE UNGARETTI, [Idea <strong>del</strong> tempo e valore <strong>del</strong>la memoria in Petrarca], in IDEM, Vita d’un<br />
uomo. Viaggi e lezioni, cit., p. 551.<br />
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