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che è definito «maestro di retorica», colui che non dimentica mai «di dovere<br />

la sua prima emozione all’intelletto», la cui opera fonda, con Cicerone,<br />

«l’Europa umanistica» 248. Agostino è l’alter ego e confessore di Petrarca nel<br />

Secretum, quindi riferimento 249, a sua volta, di uno dei maestri di Ungaretti; ma<br />

anche sobillatore di fermenti che innovano il pensiero: «dal S. Agostino <strong>del</strong><br />

Petrarca, perché c’è sempre di mezzo questo santo quando nascono eresie e<br />

nuove avventure <strong>del</strong>lo spirito, al S. Agostino <strong>del</strong> Pascal a quello <strong>del</strong> Leopardi:<br />

quale precipizio!» 250. Agostino è qui posto a fondamento <strong>del</strong>le opere di tre<br />

autori capitali per Ungaretti, a fondamento di novità nelle speculazioni<br />

filosofiche; ma altrove è ribadito con maggiore puntualità: «Non avremmo<br />

avuto nella poesia europea il Petrarca senza Sant’Agostino [...] Non avremmo<br />

avuto un Pascal senza un Sant’Agostino» 251.<br />

Così nelle lezioni brasiliane; ma l’influenza vitale <strong>del</strong> pensiero agostiniano<br />

rispetto alla cultura europea, meditata durante gli anni di docenza, è un<br />

acquisto che non viene più meno, anche nella forma di un atteggiamento <strong>del</strong><br />

poeta rispetto alla memoria: in Riflessioni sullo stile, che è <strong>del</strong> 1946, la memoria<br />

è definita come strumento di autoinvestigazione, come già aveva insegnato<br />

Agostino: ogni autore, sostiene Ungaretti, non può «rinunciare alla memoria»,<br />

altrimenti si impedirebbe di decifrare «il proprio individuale e incomunicabile<br />

segreto» 252. La memoria è intesa come strumento per lo scavo intimo, atto di<br />

autoriconoscimento, di esplorazione <strong>del</strong> proprio mistero a cui è tenuto ogni<br />

248 GIUSEPPE UNGARETTI, Definizione <strong>del</strong>l’Umanesimo, in IDEM, Vita d’un uomo. Viaggi e lezioni,<br />

cit., pp. 471-482 : 476-477. Sulla portata fondamentale <strong>del</strong> pensiero agostiniano per l’Umanesimo,<br />

come la intende Ungaretti, si veda anche la lezione Sul sonetto <strong>del</strong> Petrarca, p. 582.<br />

249 Agostino è presente, esplicitamente e con la funzione di indicare la svolta adeguata, anche<br />

nell’epistola <strong>del</strong> Ventoso ma, ben più significativa, è l’influenza <strong>del</strong> filosofo su molta parte <strong>del</strong>l’opera<br />

di Petrarca; a questo proposito si veda almeno ADELIA NOFERI, L’esperienza poetica <strong>del</strong> Petrarca,<br />

Firenze, Le Monnier, 1962, pp. 127 ss.<br />

250 GIUSEPPE UNGARETTI, Prima invenzione <strong>del</strong>la poesia moderna, in IDEM, Vita d’un uomo. Viaggi e<br />

lezioni, cit., pp. 737.<br />

251 GIUSEPPE UNGARETTI, Sul frammento «Spento il diurno raggio in occidente« II, in IDEM, Vita d’un<br />

uomo. Viaggi e lezioni, cit., pp. 947.<br />

252 GIUSEPPE UNGARETTI, Riflessioni sullo stile, in IDEM, Vita d’un uomo. Saggi e interventi, cit., pp.<br />

723-736 : 723.<br />

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