20.06.2013 Views

tesi Albano.pdf - Università degli Studi del Molise

tesi Albano.pdf - Università degli Studi del Molise

tesi Albano.pdf - Università degli Studi del Molise

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

non siano ritenute prevalenti o equivalenti circostanze attenuanti; in<br />

quest’ultimo caso, infatti, l’eliminazione <strong>del</strong>le conseguenze dannose<br />

successiva al nuovo giudizio di comparazione giustifica la valutazione<br />

normativa di irrilevanza <strong>del</strong> vizio che inficia la parte <strong>del</strong>la sentenza relativa<br />

all’aggravante.<br />

Meno problematica appare, invece, l’ipo<strong>tesi</strong> prevista dal comma 3°<br />

<strong>del</strong>l’art. 604 c.p.p.: il coimputato infatti, in ogni caso, trae vantaggio<br />

dall’annullamento <strong>del</strong> capo <strong>del</strong>la sentenza relativo alla condanna per un<br />

reato concorrente o per un fatto nuovo.<br />

Analogamente, al non impugnante giova la regressione <strong>del</strong><br />

procedimento disposta dal giudice di seconde cure, nel caso in cui sia stata<br />

accertata l’esistenza di una nullità assoluta o a regime intermedio non<br />

sanata, da cui sia derivata la nullità <strong>del</strong> provvedimento che dispone il<br />

giudizio – sempre che la stessa riguardi anche la vocatio in iudicium <strong>del</strong><br />

coimputato – o <strong>del</strong>la sentenza di primo grado.<br />

Anche nella fattispecie disciplinata dal comma 2 <strong>del</strong>l’art. 604 c.p.p.<br />

opera l’effetto estensivo, in quanto il non appellante può giovare <strong>del</strong>la<br />

rideterminazione <strong>del</strong>la pena conseguente ad un nuovo giudizio di<br />

comparazione tra le circostanze, effettuato, escluse le aggravanti, dal<br />

giudice d’appello.<br />

In argomento, la Suprema corte ha ribadito più volte che qualora il<br />

giudice di secondo grado abbia escluso per motivi oggettivi una circostanza<br />

aggravante per uno dei coimputati nello stesso reato, (si pensi, ad esempio,<br />

all’aggravante prevista dall’art. 73 comma 6 d.p.r. 9 ottobre 1990, n. 309),<br />

deve estenderne l’effetto anche nei confronti <strong>del</strong> concorrente che sul punto<br />

non abbia proposto impugnazione e che, pertanto, ha diritto ad una<br />

rideterminazione <strong>del</strong>la pena 131 .<br />

131 Così, Sez. I, 29 gennaio 2003, n. 16965; Sez. I, 11 luglio 2003, n. 33033; sez. II, 14<br />

gennaio 2004, n. 7630. Sul punto, si veda anche Sez. I, 8 luglio 1995, Costioli, in C.E.D. Cass., n.<br />

202737, secondo cui, quando venga esclusa per alcuni <strong>degli</strong> imputati un’aggravante e questo renda<br />

l'attività <strong>del</strong>ittuosa complessivamente considerata meno allarmante per la collettività, e per di più<br />

60

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!