In questo modo, qualora il mezzo di prova riguardasse unicamente la posizione di uno dei concorrenti – come nel caso di perizia sulla capacità di intendere e di volere – l’eventuale inutilizzabilità, eccepita in sede di gravame, non avrebbe alcun riflesso sugli altri. Sul versante dei mezzi di ricerca <strong>del</strong>la prova e segnatamente <strong>del</strong>le intercettazioni di comunicazioni, deve considerarsi ormai acquisito – a seguito di un importante intervento <strong>del</strong>le Sezioni Unite – il principio secondo il quale inutilizzabilità <strong>degli</strong> esiti <strong>del</strong>le intercettazioni telefoniche, su cui la sentenza impugnata abbia fondato il giudizio di responsabilità per i concorrenti in un medesimo reato, giova agli altri imputati che non hanno proposto ricorso, o che hanno proposto un ricorso originariamente inammissibile, o ancora che al ricorso hanno successivamente rinunciato 108 . In quella occasione il Supremo consesso, qualificando come «patologica» l’inutilizzabilità conseguente al difetto di motivazione <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Pubblico Ministero, con il quale si dispone l’esecuzione <strong>del</strong>le operazioni intercettative mediante impianti diversi da quelli in dotazione all’ufficio di Procura 109 , ha evidenziato come la relativa doglianza non sia esclusivamente personale e pertanto estensibile. Affermata, pertanto, la radicale inutilizzabilità dei risultati di prova, ne viene inibito ogni possibile apprezzamento. A tali conclusioni sembra doversi giungere anche nel caso di carte e documenti oggetto di sequestro che non rientrino nella corrispondenza sequestrabile, per i quali è espressamente previsto, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 254 comma 3 c.p.p., il regime di inutilizzabilità assoluta. 108 Sez un., 12 luglio 2007, Aguneche, in C.E.D., Cass. n. 207431; in senso conforme, Sez. V, 20 novembre 2007, con riferimento alle intercettazioni ambientali tra coniugi. 109 Secondo la Cassazione, infatti, non può ritenersi assolto con il semplice riferimento alla "insufficienza o inidoneità" dei suddetti impianti (che ripete solo il conclusivo giudizio racchiuso nella formula legislativa), ma postula la specificazione, pur sintetica, <strong>del</strong>le ragioni di tale carenza come pure <strong>del</strong>le ragioni di urgenza che hanno indotto il magistrato a disporre le suddette operazioni captative secondo la deroga indicata dall'art. 268 c.p.p., comma 3, che, peraltro, espressamente richiama, a tal fine, la necessità di un " provvedimento motivato". Sul punto si veda Sez. III, 22 gennaio 2008, n. 8388. 50
Con riferimento a violazioni riguardanti inammissibilità di richieste o decadenza, spetta al giudice individuare, nel caso concreto, l’incidenza che l’atto non venuto ad esistenza avrebbe avuto sulla posizione processuale <strong>del</strong> non impugnante (si pensi, ad esempio, alla richiesta di incidente probatorio presentata da uno dei coindagati e dichiarata inammissibile dal giudice). 51
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