PENTATEUCO 3 STORIA DI GIUSEPPE - Home Page FTTR
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glio, ha protetto l’avvenire del popolo rappresentato in loro. Dio assume l’azione umana,<br />
anche la più discordante, nel suo piano (= punto d’arrivo del racconto).<br />
L’idea getta una luce retrospettiva sulla formula ripetuta: «fate questo». La diplomazia<br />
umana si prodiga, ma è Dio che conduce il gioco. Gen 42,18.20.25.28 funziona da<br />
condensato narrativo di B:<br />
- fate questo (Giuseppe ai fratelli); - essi (i fratelli) fecero così;<br />
- egli (Giuseppe) fece loro questo; - che cosa Dio ci ha fatto?<br />
Gli uomini si agitano. Al di sopra di essi, a loro insaputa, c’è Dio che agisce. Allo<br />
stesso modo, non sono i fratelli che hanno inviato Giuseppe in Egitto ma Dio.<br />
b. La vita (interagisce con l’agire divino). La storia è il racconto di un salvataggio<br />
(50,20). Il disegno di Dio è vita, ma passa attraverso la prova della morte.<br />
• Giuseppe è gettato nella cisterna e consegnato alla morte;<br />
• La carestia fa planare su Giacobbe e la sua famiglia l’ombra della morte (42,2;43,8);<br />
• Simeone è tenuto prigioniero e Beniamino esposto ai pericoli del viaggio, ma è perché tutti<br />
vivano (42,18) e non muoiano (42,20), per la sopravvivenza di un grande popolo (50,20).<br />
Per la prima volta nella Bibbia, si trova l’idea di un disegno di salvezza che fa opera<br />
di vita facendo servire il male al bene. Così la storia di Giuseppe va oltre il quadro di famiglia.<br />
JHWH è impegnato in un disegno che riguarda tutto il popolo eletto (tema<br />
dell’Esodo). L’allargamento avviene per mezzo del destinante e del destinatario.<br />
Condizione della salvezza è la riconciliazione:<br />
• La parola di Giuseppe che riunifica la famiglia è la mediazione necessaria per «salvare<br />
il popolo».<br />
• La riconciliazione tra fratelli è assunta nella dinamica del disegno salvifico. La salvezza<br />
avviene in un popolo che ha superato le sue divisioni interne.<br />
La conclusione redazionale – epilogo di 50,22ss – sottolinea che il salvataggio va ben<br />
al di là della semplice sopravvivenza. Una volta riunita la famiglia, il filo della storia della<br />
salvezza riprende: «Dio vi renderà visita...».<br />
c. lettura cristiana. La storia di Giuseppe offre un duplice abbozzo al NT: (1) La dialettica<br />
morte e vita del mistero pasquale; (2) La redenzione considerata mistero di riconciliazione<br />
degli uomini tra loro (cf. Ef 2,14ss; Gal 3,28; Gv 17, ecc.).<br />
La pace può instaurarsi tra i fratelli a partire dal momento in cui la millanteria sterile<br />
dell’inizio fa posto allo spirito di servizio. Giuseppe non cerca più di dominare, ma di<br />
servire (si è convertito lui pure).<br />
II. Analisi delle unità narrative o episodi<br />
Questa parte sviluppa l’analisi stilistica precedente per una nuova sintesi interpretativa,<br />
considerando i due blocchi del racconto articolati ciascuno in tre parti.<br />
A, 1 = 37 (39); 2 = 40; 3 = 41;<br />
B, 1 = 42; 2 = 43-45; 3 = 46,5s; 47,12 (50,15-21)<br />
A, 1 – Gen 37: ESPOSIZIONE, CONFLITTO, TENTATIVO <strong>DI</strong> OMICI<strong>DI</strong>O, SCHIAVITÙ<br />
Il c.37 comprende 1) un’esposizione posticcia (vv.1-2 P, quadrano male con il racconto);<br />
2) il nodo dell’intreccio (vv.3-11): vi si nota l’energia narrativa che alimenterà gli episodi<br />
seguenti; 3) il primo episodio (vv.12-36) che mette in moto le coordinate azionali<br />
dell’intreccio.<br />
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