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Relazione sulla magistratura di sorveglianza - Consiglio Superiore ...

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CAPITOLO I<br />

Osservazioni generali<br />

Sommario: 1. Il mandato.- 2. Finalità degli standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione: a) il controllo <strong>di</strong><br />

qualità.- 3.Finalità degli standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione: b) il miglioramento dell’efficienza<br />

complessiva del sistema.- 4. L’obiettivo <strong>di</strong> breve e quello <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o periodo .-<br />

1. Il mandato.-<br />

* * * *<br />

1.1. Il mandato conferito al Gruppo <strong>di</strong> lavoro ha per oggetto la in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> “standard<br />

me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti”, atti a far rilevare la “laboriosità intelligente” del<br />

magistrato sottoposto a valutazione <strong>di</strong> professionalità. La valutazione degli standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

ren<strong>di</strong>mento dei magistrati – come è noto - è funzionale alla valutazione del parametro della<br />

laboriosità, a sua volta correlato al giu<strong>di</strong>zio cui i magistrati sono sottoposti in esito alle<br />

perio<strong>di</strong>che valutazioni <strong>di</strong> professionalità previste dalla legge ( art. 11 del D.lvo 160, come<br />

riformulato dalla L. n. 111 del 2007).( 1 )<br />

1.2.Lo standard me<strong>di</strong>o è, inoltre, strettamente connesso al corretto svolgimento del processo,<br />

<strong>di</strong>pendente dalla natura e qualità dell’istruttoria necessaria e dalle con<strong>di</strong>zioni operative in cui<br />

esso si svolge.<br />

1.2.1. Secondo la risoluzione d’incarico, al Gruppo è demandata:<br />

- la ricognizione del singolo ufficio;<br />

- l’analisi dei dati relativi alle attività significative;<br />

- l’analisi critica delle ragioni che portano ai risultati riscontrati<br />

1.2.2. L’obiettivo finale deve in<strong>di</strong>viduarsi nella in<strong>di</strong>cazione degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> qualità del lavoro,<br />

che non si identificano nella sola corretta e puntuale applicazione delle norme <strong>di</strong> rito, ma<br />

devono sostanziarsi nel migliore utilizzo delle risorse e del tempo, per garantire che l’attività<br />

giuris<strong>di</strong>zionale sia efficace e tempestiva; che l’istruttoria sia correttamente calibrata sulle<br />

effettive esigenze del singolo processo; che le definizioni dei proce<strong>di</strong>menti siano adeguate e<br />

rispondenti.<br />

1.3.Ciò premesso, nel contesto dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario si riscontrano fattori variabili, incidenti<br />

in vario modo sull’attività giuris<strong>di</strong>zionale e <strong>sulla</strong> produttività del magistrato. Mentre talune <strong>di</strong><br />

esse fuoriescono dal <strong>di</strong>retto controllo del giu<strong>di</strong>ce (a es., le con<strong>di</strong>zioni organizzative e<br />

dell’ufficio in cui il magistrato opera, i carichi <strong>di</strong> lavoro, la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> assistenza<br />

qualificata, <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> dotazioni informatiche, ecc.); altre rientrano, invece, nel<br />

<strong>di</strong>retto controllo del magistrato ( quali le modalità <strong>di</strong> gestione dell’u<strong>di</strong>enza, l’organizzazione<br />

del proprio lavoro, l’utilizzo accorto delle risorse materiali, nonché degli ausiliari e<br />

1


collaboratori, degli strumenti processuali a sua <strong>di</strong>sposizione, l’approccio con l’utenza e con il<br />

Foro, la ricerca <strong>di</strong> interpretazioni e soluzioni innovative in un’ottica <strong>di</strong> servizio, ecc).<br />

1.4. La corretta valutazione <strong>di</strong> professionalità non può ignorare il primo gruppo <strong>di</strong> fattori, ma<br />

deve accertare e valorizzare soprattutto la seconda tipologia <strong>di</strong> variabili.<br />

1.5. Ne deriva che, con riferimento alla materia della <strong>sorveglianza</strong>, il lavoro <strong>di</strong> ricerca non si è<br />

fermato alla analisi dei dati relativi alla produttività in termini quantitativi, né si è spinta (per<br />

ragioni oggettive legate all’inadeguatezza degli strumenti conoscitivi attualmente a<br />

<strong>di</strong>sposizione) ( 2 ) alla in<strong>di</strong>viduazione dei tempi processuali più rapi<strong>di</strong>; bensì si è <strong>di</strong>retto<br />

soprattutto alla ricerca e, ove possibile allo stato delle informazioni <strong>di</strong>sponibili, della<br />

enucleazione degli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> natura qualitativa che, riflettendo le più efficaci modalità<br />

organizzative e <strong>di</strong> esercizio della giuris<strong>di</strong>zione (c.d. best practices), con ovvio riferimento alle<br />

peculiarità del rito e della materia, aiutassero a valorizzare la “laboriosità intelligente” del<br />

magistrato che le abbia adottate.<br />

1.6. Come è noto, il sistema <strong>di</strong> registrazione dei dati processuali attualmente <strong>di</strong>sponibile ed<br />

operante negli uffici non è finalizzato alla valutazione dell’attività dei magistrati, contenendo<br />

dati che non paiono rilevanti a tal fine e, per contro, non registrando dati che potrebbero essere<br />

fondamentali.( 3 )<br />

1.7. Pur a fronte <strong>di</strong> tale limite oggettivo al lavoro <strong>di</strong> analisi, si è operato per elaborare degli<br />

in<strong>di</strong>ci che “catturassero” tali variabili significative, alla luce del contributo <strong>di</strong> conoscenza degli<br />

operatori, delle peculiarità della materia, e delle risultanze della lettura dei dati statistici<br />

acquisiti.<br />

1.8. In questa prospettiva, si rammenta che la <strong>sorveglianza</strong> non è mai stata, dal punto <strong>di</strong> vista<br />

dell’analisi statistica dei dati, oggetto <strong>di</strong> analisi approfon<strong>di</strong>te, per molteplici ragioni, non da<br />

ultimo da ricercarsi nella scarsa o assente informatizzazione (o da un informatizzazione<br />

realizzata con programmi non ufficiali o “fatti in casa”) e nel ruolo <strong>di</strong> nicchia determinato dalla<br />

specificità della materia. Del resto, DGSTAT ha da poco tempo avviato un sistema <strong>di</strong><br />

rilevazione statistica stabile e significativo per quanto riguarda l’attività giuris<strong>di</strong>zionale<br />

or<strong>di</strong>naria e sta iniziando a rivolgersi anche verso gli altri settori. Sotto il profilo dell’analisi<br />

statistica, la <strong>sorveglianza</strong> si caratterizzava per uno strumento <strong>di</strong> rilevazione statistica, a cadenza<br />

semestrale (il mod. 168/T-U) non particolarmente adatto a descrivere la realtà dell’ufficio,<br />

anche per le articolate e <strong>di</strong>fformi prassi seguire presso i singoli uffici per la compilazione dei<br />

modelli, con la conseguenza che i dati elaborati su tale base da DGSTAT potevano non essere<br />

significativi.<br />

1.9.L’attività del Gruppo <strong>di</strong> lavoro ha pertanto fornito la prima vera occasione per una<br />

ricognizione <strong>sulla</strong> <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e per la verifica dello stato della<br />

informatizzazione e degli effetti che essa ha portato.<br />

2. Finalità degli standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione: a) il controllo <strong>di</strong> qualità.-<br />

2.1. Alla luce delle guidelines chiaramente desumibili dalle fonti normative e consiliari sopra<br />

richiamate, pare corretta la conclusione che al gruppo <strong>di</strong> lavoro è richiesta l’elaborazione <strong>di</strong><br />

parametri che siano idonei a valutare anche la “qualità” del lavoro svolto dal magistrato,<br />

collegata, nel <strong>di</strong>segno concepito dal legislatore, non soltanto ad una valutazione del singolo<br />

2


magistrato, bensì della capacità del magistrato <strong>di</strong> interagire proficuamente con l’ufficio <strong>di</strong><br />

appartenenza. In altri termini, si tratta <strong>di</strong> evitare un’elaborazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci in un’ottica<br />

meramente “quantitativa”per valorizzare adeguatamente quegli in<strong>di</strong>catori che consentano <strong>di</strong><br />

“fotografare” il profilo (anche) qualitativo dell’attività del magistrato.<br />

2.1.1. Tale criterio-guida, del resto, si salda con la finalità - posta alla base della “riforma<br />

Castelli” e mantenuta ferma dalla “riforma Mastella” - <strong>di</strong> assumere a valore determinante la<br />

qualità professionale dei magistrati, e della istituzione, coerente a tale obiettivo, della Scuola<br />

della Magistratura.<br />

2.1.2. Pare, quin<strong>di</strong>, sinergico a tale forte richiamo all’esigenza <strong>di</strong> assicurare un elevato livello<br />

qualitativo dei magistrati un proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> valutazione della professionalità non limitato alla<br />

verifica del dato quantitativo (definizione <strong>di</strong> un determinato numero <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti), ma<br />

esteso alla verifica che si tratti anche <strong>di</strong> “buoni” provve<strong>di</strong>menti, innescando così un circuito<br />

positivo con ricadute anche sul piano dei tempi <strong>di</strong> definizione del contenzioso, <strong>di</strong> riduzione del<br />

numero <strong>di</strong> impugnazioni, e, in ultima istanza, della certezza del <strong>di</strong>ritto.<br />

2.1.3. Spostare il baricentro <strong>sulla</strong> mera produttività quantitativa pare, invero, frutto <strong>di</strong> un<br />

atteggiamento culturale <strong>di</strong> tipo “aziendalistico”. Tale approccio pare del tutto inappropriato alla<br />

peculiarità della funzione giuris<strong>di</strong>zionale, il cui tratto <strong>di</strong>stintivo non è certamente la produttività<br />

in senso meramente quantitativo ( tale assunto sta, invero, alla base <strong>di</strong> una concezione<br />

“impiegatizia” del lavoro del magistrato che deve essere recisamente ripu<strong>di</strong>ata); ma si sostanzia<br />

nel compito <strong>di</strong> assolvere - nel quadro dei rapporti e degli equilibri con le altre funzioni dello<br />

Stato costituzionalmente previste - un impegno ad elevata connotazione qualitativa.<br />

2.1.4. Trascurare il dato qualitativo ai fini della verifica del lavoro dei magistrati metterebbe,<br />

inoltre, del tutto in ombra il dato incontestabile che la funzione giuris<strong>di</strong>zionale impegna<br />

questioni <strong>di</strong> profilo e delicatezza tali da incidere <strong>di</strong>rettamente e a volte drammaticamente sugli<br />

interessi e sui valori socio-economici ma anche etici della comunità dei citta<strong>di</strong>ni nel cui nome<br />

essa svolge il controllo <strong>di</strong> legalità (emblematico appare il recente, drammatico caso <strong>di</strong> Eluana<br />

Englaro o del G8 a Genova, oppure, per uscire da ipotesi che possono sembrare straor<strong>di</strong>narie, si<br />

pensi all’autorizzazione ad un interruzione <strong>di</strong> gravidanza oppure alla decisione concernente la<br />

concessione <strong>di</strong> permessi premio o il <strong>di</strong>ritto al risarcimento dei danni patrimoniali del soggetto<br />

deceduto unico percettore <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> quel nucleo familiare).<br />

2.1.5. Tale considerazione è suggerita proprio dal riconoscimento della peculiarità del lavoro<br />

del magistrato, che implica un elevato coefficiente qualitativo (si pensi, solo per esemplificare,<br />

all’esame e stu<strong>di</strong>o del fascicolo, alla conduzione dell’u<strong>di</strong>enza, alle modalità <strong>di</strong> acquisizione<br />

delle prove, alle tecniche <strong>di</strong> redazione della sentenza, etc.).<br />

2.1.6. In definitiva, la esasperazione <strong>di</strong> un approccio <strong>di</strong> tipo “contabile” alla materia del<br />

ren<strong>di</strong>mento dei magistrati rappresenta un atteggiamento che pregiu<strong>di</strong>ca anche i citta<strong>di</strong>ni, perché<br />

la pretesa della “quantità ad ogni costo” naturalmente danneggia la “qualità” del lavoro del<br />

magistrato, che invece deve essere valorizzata e protetta, prima <strong>di</strong> tutto proprio attraverso la<br />

definizione <strong>di</strong> standard <strong>di</strong> tipo qualitativo.<br />

3


3.Finalità degli standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione: b) il miglioramento dell’efficienza complessiva<br />

del sistema.-<br />

3.1. Il riferimento alle fonti induce a ritenere cruciale che gli standard non si riducano alla<br />

mera enunciazione <strong>di</strong> valori numerici ricavati dall’applicazione <strong>di</strong> rigide formule matematiche.<br />

3.1.2. Occorre prendere atto ragionevolmente che i criteri <strong>di</strong> definizione sfuggono alla<br />

possibilità <strong>di</strong> una rigida traduzione in formule anelastiche e che è necessario dare peso alla<br />

peculiarità. Il concetto <strong>di</strong> standard me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento deve, in altri termini, essere<br />

correttamente inteso, nella prospettiva sopra tratteggiata e coerente con le fonti normative e<br />

consiliari richiamate, come strumento <strong>di</strong> tutela non del magistrato inteso quale prestatore<br />

d’opera al quale non può essere richiesta una prestazione superiore ad un certo dato<br />

quantitativo; bensì quale presi<strong>di</strong>o della qualità del lavoro del giu<strong>di</strong>ce o del pubblico ministero,<br />

che viene inevitabilmente compromessa qualora il magistrato sia sottoposto ad un carico <strong>di</strong><br />

lavoro eccessivo, con danno, prima <strong>di</strong> tutto, dei citta<strong>di</strong>ni e del sistema giu<strong>di</strong>ziario nel suo<br />

complesso.<br />

3.2. E’, in definitiva, alla globalità del servizio-giustizia ed al miglioramento complessivo del<br />

sistema che occorre improntare la pre<strong>di</strong>sposizione degli standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento dei<br />

magistrati.<br />

3.2.1. Conseguentemente, lo standard <strong>di</strong> produttività deve avere <strong>di</strong> mira, attraverso il<br />

miglioramento continuo del lavoro del magistrato, l’elevazione della risposta <strong>di</strong> efficienza<br />

complessiva dell’ufficio <strong>di</strong> appartenenza, anche attraverso la ricognizione e la promozione<br />

delle best practices nella trattazione dei proce<strong>di</strong>menti.<br />

3.3. Ma tale obiettivo, che è quello in<strong>di</strong>cato dal legislatore e dal C.S.M., non può essere<br />

realizzato se non con la collaborazione attiva del magistrato. I parametri <strong>di</strong> laboriosità non<br />

devono, pertanto, assumere una connotazione <strong>di</strong> tipo inquisitorio e devono essere tali da<br />

favorire la collaborazione del soggetto sottoposto a controllo, per consentire l’emersione delle<br />

peculiarità e <strong>di</strong>fficoltà del singolo ufficio giu<strong>di</strong>ziario e per adottare <strong>di</strong> conseguenza gli<br />

opportuni rime<strong>di</strong>.<br />

4. L’obiettivo <strong>di</strong> breve e quello <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o periodo .-<br />

4.1. Come si <strong>di</strong>rà più <strong>di</strong>ffusamente nel prosieguo, la situazione rilevata nella materia della<br />

<strong>sorveglianza</strong> con riferimento alla omogeneità dei dati, alla loro completezza ed affidabilità,<br />

sconsiglia <strong>di</strong> procedere al momento alla elaborazione <strong>di</strong> standard me<strong>di</strong> che asusmano la<br />

connotazione <strong>di</strong> range <strong>di</strong> tipo numerico quantitativa, fondati sull’analisi dei dati statistici<br />

attualmente <strong>di</strong>sponibili.<br />

4.2. Si ritiene che tale risultato non possa che essere ragionevolmente conseguito nel me<strong>di</strong>o<br />

periodo, dopo l’affinamento degli strumenti informatici, nonché <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> valutazione, e<br />

soprattutto una volta che l’informatizzazione degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sia stata completata e<br />

siano <strong>di</strong>sponibili delle rilevazioni statistiche omogenee e serie storiche complete su un congruo<br />

arco temporale.<br />

4


4.3. Si ritiene, tuttavia, possibile – anche nella situazione attuale - fornire al C.S.M. uno<br />

strumento <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata applicazione me<strong>di</strong>o tempore per la valutazione dei magistrati <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> adeguato alle finalità richieste dalla legge.<br />

4.3.1.In una prospettiva <strong>di</strong> breve termine con i limiti dell’indagine dovuti alle <strong>di</strong>fficoltà già<br />

accennate, l’obiettivo ragionevolmente conseguibile da questo organo tecnico è quello <strong>di</strong><br />

fornire al <strong>Consiglio</strong>:<br />

- un sistema <strong>di</strong> valutazione ragionato imme<strong>di</strong>atamente utilizzabile per la valutazione del<br />

parametro della laboriosità relativo ai magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, elaborato alla luce della<br />

vigente modalità <strong>di</strong> rilevazione dei dati statistici con riferimento al quadriennio<br />

imme<strong>di</strong>atamente trascorso;<br />

- una articolata serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori significativi, agevolmente ricavabili dal sistema informatico a<br />

<strong>di</strong>sposizione, dai quali si possa ricavare un quadro quanto possibile completo ed atten<strong>di</strong>bile<br />

dell’attività del magistrato in valutazione nel periodo considerato, alla luce delle particolari<br />

con<strong>di</strong>zioni organizzative, logistiche, personali, etc. in cui il magistrato si trova ad operare;<br />

- una serie <strong>di</strong> criteri, tratti dall’esame delle caratteristiche degli uffici, che estendano oltre i<br />

confini del singolo ufficio la raffrontabilità del lavoro dei magistrati, attraverso l’elaborazione<br />

<strong>di</strong> macroaree che raggruppino uffici confrontabili per caratteristiche <strong>di</strong>mensionali, <strong>di</strong> organico,<br />

quantitative dei flussi in entrata.<br />

4.3.2. Deve essere precisato che gli in<strong>di</strong>catori e i criteri proposti devono tenere conto che,<br />

nell’ambito della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono ricomprese <strong>di</strong>verse soggettività<br />

giuris<strong>di</strong>zionali, ciascuna con proprie caratteristiche e competenze. Nell’or<strong>di</strong>ne in<strong>di</strong>cato dalla<br />

legge, esse sono: gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i tribunali <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, i presidenti dei tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. E’ pertanto necessario procedere alla<br />

elaborazione <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> valutazione del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sia quale componente<br />

del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong>strettuale, sia quale magistrato incar<strong>di</strong>nato presso l’ufficio <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> presso cui presta servizio.<br />

____________________________________________________________________________<br />

1) In questa prospettiva, l’oggetto dello stu<strong>di</strong>o affidato al gruppo <strong>di</strong> lavoro si <strong>di</strong>fferenzia dalla definizione <strong>di</strong> standard<br />

me<strong>di</strong> <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento ( inteso quale “tempo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti”) elaborata, con riferimento al<br />

personale della Pubblica Amministrazione, dalla Circolare del Dipartimento della Funzione pubblica n. 6/94 (riportata<br />

in allegato), che definisce i tempi me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti amministrativi come “(…) la quantità <strong>di</strong> lavoro<br />

necessario per ottenere un livello quali-quantitativo <strong>di</strong> output idoneo a sod<strong>di</strong>sfare le richieste pervenute ad un’unità<br />

organizzativa.”<br />

2) Attesa la recente informatizzazione dei tribunali e degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, completata solo nel corso del corrente<br />

anno, il dato <strong>sulla</strong> durata dei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> non è rilevabile per gli anni precedenti all’introduzione<br />

del registro informatizzato con il programma SIUS/SIES, non essendo riportato nelle rilevazioni perio<strong>di</strong>che redatte<br />

su modello ministeriale 168T/U.<br />

3) E’ noto che la funzionalità SIUS/SIES ha come obiettivo principale la registrazione della posizione giuri<strong>di</strong>ca del<br />

condannato, cioè la <strong>di</strong>namica dell’esecuzione penale, e solo in<strong>di</strong>rettamente l’attività degli organi giu<strong>di</strong>ziari preposti<br />

alla vicenda esecutiva.<br />

5


CAPITOLO II<br />

La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>: struttura, organizzazione e competenze<br />

Sommario: 1.L’organizzazione della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 2. L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.<br />

3. Il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 4. Le competenze monocratiche del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

5. La sentenza costituzionale n. 26 del 1999.- 6. Il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 7. Competenza del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 8. Il presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 9. La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> per i minorenni.<br />

* * * *<br />

1. L’organizzazione della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

1.1. L’art. 4, della legge 26.7.1975, n. 354 (c.d. “or<strong>di</strong>namento Penitenziario”), stabilisce che “i<br />

detenuti e gli internati esercitano personalmente i <strong>di</strong>ritti loro derivanti dalla presente legge anche se<br />

si trovano in stato <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>zione legale”. Tali <strong>di</strong>ritti (o, più precisamente, posizioni soggettive)<br />

trovano il loro fondamento in numerosi principi e <strong>di</strong>sposizioni normative, promananti dalla Carta<br />

costituzionale, dall’Or<strong>di</strong>namento penitenziario o da leggi speciali. Il <strong>di</strong>ritto vivente attribuisce ormai<br />

alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> competenza funzionale a conoscere delle violazioni subite dai<br />

detenuti nelle loro posizioni soggettive e dunque che essi sono titolari <strong>di</strong> posizioni giuri<strong>di</strong>che che<br />

per la loro stretta inerenza alla persona umana sono qualificabili come <strong>di</strong>ritti soggettivi. Sembra,<br />

pertanto, sgomberato il campo da dubbi residui circa la titolarità in capo ai detenuti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti<br />

soggettivi e la conseguente attribuzione al giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario della competenza a conoscere delle<br />

eventuali lesioni <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>ritti poste in essere me<strong>di</strong>ante atti della amministrazione penitenziaria.<br />

Legittimata dunque a conoscere <strong>di</strong> atti e comportamenti lesivi provenienti dall’amministrazione<br />

penitenziaria è la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, alla quale la Corte costituzionale riconosce “una<br />

tendenzialmente piena funzione <strong>di</strong> garanzia dei <strong>di</strong>ritti dei detenuti e degli internati”e,<br />

specificamente il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> quale giu<strong>di</strong>ce “più vicino.” ( 1 )<br />

1.2.L’Or<strong>di</strong>namento penitenziario ha attribuito la giuris<strong>di</strong>zione in materia <strong>di</strong> esecuzione penitenziaria<br />

ad una <strong>magistratura</strong> caratterizzata dall’essere specializzata rispetto alle altre funzioni giuris<strong>di</strong>zionali<br />

e autonoma rispetto alla restante parte dell’or<strong>di</strong>ne giu<strong>di</strong>ziario. Specializzata,in quanto alla<br />

<strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è attribuita dalla legge in via esclusiva la competenza in materia <strong>di</strong><br />

esecuzione penitenziaria. Autonoma, poiché le funzioni <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, un tempo attribuite con<br />

incarico annuale a magistrati che si occupavano <strong>di</strong> altre materie, vennero assegnate, dalla riforma<br />

del 1975, ad una tipologia <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ci creata ad hoc, separandone definitivamente la competenza da<br />

ogni contiguità e promiscuità con altri settori della giuris<strong>di</strong>zione, in particolare <strong>di</strong> quella penale (art.<br />

1,Ord.giud.).<br />

1.3.Nell’alveo della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono in realtà comprese <strong>di</strong>verse soggettività<br />

giuris<strong>di</strong>zionali, ciascuna con proprie caratteristiche e competenze. Nell’or<strong>di</strong>ne in<strong>di</strong>cato dalla legge,<br />

esse sono: gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i<br />

presidenti dei tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. La rubrica del capo II, L. 26.7.1975, n. 354 (c.d.<br />

“Or<strong>di</strong>namento penitenziario”), dettava nella sua formulazione originaria, la <strong>di</strong>sciplina del “Giu<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”. Successivamente, venne introdotta la denominazione ufficiale, quella attualmente<br />

in vigore per opera dell’art. 70-ter Ord.pen.,introdotto dall’art. 24, L.10.10.1986, n. 663 (c.d. “legge<br />

Gozzini”), che ha sostituito ai termini “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” e “sezione <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” quelli<br />

<strong>di</strong> “magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” e “tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”. Ciò nonostante, la vecchia


denominazione, ufficialmente abrogata, continua ad essere in qualche caso adottata dal legislatore<br />

(cfr. a es. l’art. 659,c.p.p., e l’art. 16, comma 2, D.L. n. 8.6.1992, n. 306, conv. in L. 7.8.1992,n.<br />

356).<br />

2. L’ ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi: artt. 3, 24, 27, 81, 97, 111, Cost.; art.2043, 2059 c.c.; art.176 c.p.; art.409, c.p.c.; artt. 34,127,<br />

178, 179, 489, 525, 659, 660, 666, 677, 678, 679, 684, c.p.p.; art.110, <strong>di</strong>sp.att.c.p.p.; artt. 1, 4, 21, 23, 14 ter, 28, 30 bis,<br />

35, 41 bis, 47, 47 bis, 47 ter, 51 ter, 69, 70, 80, l. 26.7.1975, n. 354; artt. 48, 75, 81 d.p.r. 30.6.2000, n. 230, regolamento<br />

in materia <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento penitenziario; art. 16, dl. n. 8.6.1992, n. 306, conv. in l. 7.8.1992,n. 356).<br />

2.1.L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nasce con la riforma penitenziaria del 1975, e costituisce attualmente<br />

la cellula base dell’organo giuris<strong>di</strong>zionale (la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>) cui è attribuita in via<br />

esclusiva la competenza sull’esecuzione penale e penitenziaria. Si tratta - come detto - <strong>di</strong> un organo<br />

giu<strong>di</strong>ziario che sostituisce la figura del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> previsto dagli abrogati art. 144,<br />

c.p.,e art. 585,c.p.p. L’art. 68, L. 26.7.1975, n. 354 (Or<strong>di</strong>namento penitenziario), prevede<br />

l’istituzione degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nelle se<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cate nella tabella allegata alla legge, nonché<br />

una dotazione apposita <strong>di</strong> risorse, sia finanziarie che <strong>di</strong> personale amministrativo.<br />

2.1.1. Gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono una realtà giu<strong>di</strong>ziaria autonoma, tanto dall’amministrazione<br />

penitenziaria, quanto in relazione al restante or<strong>di</strong>ne giu<strong>di</strong>ziario. Sotto il primo profilo, la<br />

<strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è chiamata ad esercitare un controllo <strong>di</strong> legalità nei confronti<br />

dell’operato dell’amministrazione, in posizione <strong>di</strong> assoluta terzietà e imparzialità, quale “giu<strong>di</strong>ce<br />

vicino” ai soggetti sottoposti all’esecuzione della pena.<br />

2.1.2. In tale delicata funzione, la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si avvale dei poteri conferitile dalla<br />

legge (art. 69,Ord.pen.) per eliminare le violazioni dei <strong>di</strong>ritti dei detenuti; è chiamata, inoltre, a<br />

verificare la legittimità dei provve<strong>di</strong>menti con i quali l’Amministrazione sottopone i detenuti al<br />

regime <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> particolare (art. 14-ter,Ord.pen.); valuta la legittimità dei decreti con i quali<br />

si attua la sottoposizione al regime del c.d. “carcere duro” nei casi previsti dall’art. 41-bis,Ord.pen.;<br />

vaglia la legittimità e talvolta persino l’opportunità <strong>di</strong> determinati atti e provve<strong>di</strong>menti della<br />

<strong>di</strong>rezione degli istituti penitenziari (artt.21,69, Ord.pen.; artt.48,56, D.P.R. 230/2000,art. 1, L.. n.<br />

95/2004).<br />

2.1.3. Con riguardo agli altri organi giuris<strong>di</strong>zionali, abolendo le sorpassate figure del giu<strong>di</strong>ce e della<br />

sezione <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, il legislatore ha inteso creare una <strong>magistratura</strong> ad alta specializzazione nei<br />

problemi penitenziari, evitando quelle commistioni <strong>di</strong> competenze che avevano decretato il<br />

fallimento dell’istituto del vecchio “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”.<br />

2.1.4. A rafforzare la connotazione <strong>di</strong> autonomia della funzione, l’or<strong>di</strong>namento prevede inoltre che<br />

il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> – per l’evidente delicatezza e impegno delle attribuzioni commessegli -<br />

sia sottratto a qualsiasi possibilità <strong>di</strong> impiego in altri compiti o uffici giu<strong>di</strong>ziari, attraverso l’espressa<br />

<strong>di</strong>sposizione secondo la quale il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> “non deve essere a<strong>di</strong>bito ad altre<br />

funzioni giu<strong>di</strong>ziarie” (art. 68, comma 4,Ord.pen.).<br />

2.1.4.1. Tale previsione, che caratterizza in modo assolutamente peculiare la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, non ha tuttavia carattere assoluto. Essa è, infatti, derogata espressamente dallo stesso<br />

or<strong>di</strong>namento penitenziario per quanto concerne le funzioni <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in rapporto a condannati<br />

rientranti nella competenza minorile (art. 79,Ord.pen.).


2.1.4.2. Ulteriore deroga pare essere costituita dalla previsione dell’art. 110,Ord.giud.,così come<br />

mo<strong>di</strong>ficato dal dl. 24.11.2000, convertito in L. 19.1.2001,n. 4. L’autonomia del singolo ufficio <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> si esercita altresì nei confronti degli altri uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto:ogni<br />

ufficio ha autonoma dotazione <strong>di</strong> personale, sia <strong>di</strong> <strong>magistratura</strong> che amministrativo, propri mezzi e<br />

proprie strutture.<br />

2.1.5. Nelle materie <strong>di</strong> competenza, inoltre, non è prevista alcuna forma <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tra uffici<br />

(a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto avviene tra gli uffici delle Procure della Repubblica):si realizza, nella prassi,<br />

soltanto una forma <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, esercitato dal presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, in<br />

particolare per quanto concerne profili squisitamente amministrativi e per il funzionamento del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong>strettuale. Quest’ultimo, peraltro, non ha un’autonoma composizione <strong>di</strong><br />

propri magistrati, essendo formato da tutti i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> operanti nel <strong>di</strong>stretto, i quali<br />

svolgono dunque sia funzioni monocratiche presso gli uffici <strong>di</strong> appartenenza, quanto funzioni<br />

collegiali presso il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, componendo i collegi giu<strong>di</strong>canti per le u<strong>di</strong>enze.<br />

2.1.6. Gli stessi poteri attribuiti dalla legge al presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (il quale<br />

esercita soprattutto funzioni <strong>di</strong> vigilanza del corretto funzionamento del tribunale e <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> poteri<br />

afferenti ad aspetti amministrativi) non intaccano minimamente l’autonomia dei singoli uffici nello<br />

svolgimento dei compiti istituzionali.<br />

2.1.7. Il D.LG 25.7.06 n. 240 ha inteso <strong>di</strong>stinguere rigorosamente, nell’ambito <strong>di</strong> ogni ufficio<br />

giu<strong>di</strong>ziario, le competenze spettanti al magistrato capo dell’ufficio e quelle attribuite ai <strong>di</strong>rigenti<br />

amministrativi incar<strong>di</strong>nati nei medesimi uffici giu<strong>di</strong>ziari. La stessa elaborazione del C.S.M. (v. per<br />

tutte la risposta a quesito del 25 giugno 1998) ha escluso, con principio ormai consolidato, che<br />

all’interno degli uffici giu<strong>di</strong>ziari possa esservi la c.d. “doppia <strong>di</strong>rigenza”, nel senso che “compete al<br />

magistrato <strong>di</strong>rigente dell’ufficio tutto quanto riguarda la giuris<strong>di</strong>zione in senso proprio, compete al<br />

funzionario <strong>di</strong>rigente tutto quanto riguarda la gestione del personale amministrativo ed ausiliario e<br />

l’amministrazione dei mezzi e presi<strong>di</strong> strumentali…tale orientamento presuppone una totale<br />

autonomia del <strong>di</strong>rigente dell’ufficio <strong>di</strong> cancelleria rispetto al magistrato capo dell’ufficio e, quin<strong>di</strong>,<br />

una totale autonomia della struttura <strong>di</strong> cancelleria rispetto all’ufficio giu<strong>di</strong>ziario”.<br />

2.1.8. Secondo il <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> legge (artt.2 e 3, D.LG. n.240/06) il <strong>di</strong>rigente amministrativo è ora<br />

responsabile della gestione delle risorse umane e delle risorse finanziarie e strumentali. La circolare<br />

in oggetto, peraltro, ritiene che la legge sopra richiamata sia applicabile soltanto agli uffici<br />

giu<strong>di</strong>ziari la cui dotazione organica comprenda figure <strong>di</strong>rigenziali <strong>di</strong> c.d. “doppia fascia”, mentre nei<br />

restanti uffici, “la cui dotazione organica non contempli il c.d. posto funzione <strong>di</strong>rigenziale, le<br />

funzioni che il decreto legislativo 240 del 2006 attribuisce al <strong>di</strong>rigente amministrativo preposto<br />

all’ufficio giu<strong>di</strong>ziario non possono essere esercitate dai lavoratori inquadrati in aree funzionali<br />

corrispondenti alla figura professionale del <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> cancelleria o a quella <strong>di</strong> cancelliere. Pertanto<br />

le norme <strong>di</strong> cui agli artt. 2 e 3 del D.lgs n. 240/06 troveranno applicazione solo laddove eserciti le<br />

funzioni un <strong>di</strong>rigente c.d. <strong>di</strong> seconda fascia”.<br />

2.1.9. La detta circolare, tuttavia, non precisa quale figura, nell’ambito dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario che<br />

non <strong>di</strong>sponga, nella dotazione organica, della figura <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> c.d. “seconda fascia”, sia<br />

legittimata in concreto, alla luce della nuova regolamentazione normativa, a svolgere le funzioni<br />

che la nuova <strong>di</strong>sciplina, senza possibilità <strong>di</strong> eccezioni, attribuisce in via esclusiva alla <strong>di</strong>rigenza<br />

amministrativa dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario quale attività amministrativa <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> seconda fascia.<br />

Su quesito proposto dal magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Vercelli, il C.S.M. ha deliberato che, qualora<br />

la dotazione organica non preveda la figura <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> c.d. seconda fascia, <strong>di</strong> tal che non vi sia,<br />

allo stato, possibilità <strong>di</strong> attribuire le funzioni <strong>di</strong> cui agli artt. 2 e 3 del D.lgs 240/06 a figura<br />

amministrativa in servizio presso l’ufficio giu<strong>di</strong>ziario, la legittimazione in concreto a svolgere le


funzioni che la nuova <strong>di</strong>sciplina normativa, senza possibilità <strong>di</strong> eccezioni, attribuisce in via<br />

esclusiva alla <strong>di</strong>rigenza amministrativa dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario quale attività amministrativa<br />

<strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> seconda fascia, spetta al magistrato capo dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario.<br />

2.1.10. Agli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono assegnati magistrati <strong>di</strong> cassazione, appello e tribunale. Essi,<br />

pur incar<strong>di</strong>nati presso i rispettivi uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, sono altresì componenti togati del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, che opera a livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello o <strong>di</strong> circoscrizione territoriale <strong>di</strong><br />

sezione <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong> corte d’appello. Qualora un magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> risulti mancante o<br />

impe<strong>di</strong>to, il presidente della corte d’appello può <strong>di</strong>sporre con decreto l’assegnazione temporanea<br />

(supplenza) <strong>di</strong> altro magistrato del <strong>di</strong>stretto avente la qualifica <strong>di</strong> magistrato <strong>di</strong> cassazione, <strong>di</strong><br />

appello o <strong>di</strong> tribunale. Il presidente della corte d’appello interviene <strong>di</strong> ufficio ovvero su richiesta del<br />

presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (art. 70-bis, lett. d), Ord.pen.).<br />

2.1.11. Nella prassi, tuttavia, tale potere è esercitato soltanto qualora alle necessità sopra dette non<br />

abbia già provveduto, con imme<strong>di</strong>atezza, il presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> attraverso<br />

l’applicazione, ai sensi dell’art. 70-bis,lett. c),Ord.pen., dei magistrati e del personale ausiliario<br />

nell’ambito dei vari uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, nei casi <strong>di</strong> assenza, impe<strong>di</strong>mento o urgenti necessità <strong>di</strong><br />

servizio. In altri termini, l’or<strong>di</strong>namento presuppone il previo intervento dell’organo <strong>di</strong>rettivo<br />

tribunalizio (me<strong>di</strong>ante lo strumento dell’applicazione) riservando logicamente all’istanza<br />

<strong>di</strong>strettuale l’intervento (con provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> supplenza) reso necessario dall’impossibilità <strong>di</strong><br />

fronteggiare le necessità <strong>di</strong> servizio con le risorse interne al tribunale ed agli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

<strong>di</strong>strettuali.<br />

3. Il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi art. 27, Cost. - c.p. 176 - c.p.p. 127;489;660;666;679;684 - att.c.p.p.110 - l. 26.7.1975,n.<br />

354,Or<strong>di</strong>namento penitenziario - l. 10.10.1986,n. 663,c.d. “legge Gozzini” - l. 27.5.1998,n. 165,c.d. “legge Simeone” -<br />

d.p.r. 30.6.2000,n. 230, regolamento <strong>di</strong> esecuzione dell’Or<strong>di</strong>namento penitenziario - r.d. 30.1.1941,n. 12,Or<strong>di</strong>namento<br />

giu<strong>di</strong>ziario - l. 24.11.1981,n. 689,mo<strong>di</strong>fiche al sistema penale - d.p.r. 9.10.1990,n. 309, t.u. in materia <strong>di</strong> stupefacenti-<br />

l.6.3.1998,n.40- Testo Unico delle <strong>di</strong>sposizioni concernenti la <strong>di</strong>sciplina dell’immigrazione e norme <strong>sulla</strong> con<strong>di</strong>zione<br />

dello straniero (d.lg. 25.7.1998,n. 286)- d.lg. 30.5.2002, n.113- d.p.r. 30.5. 2002, n. 114 - d.p.r. 30.5. 2002, n. 115 - l.<br />

30.7.2002, n. 189,"Mo<strong>di</strong>fica alla normativa in materia <strong>di</strong> immigrazione e <strong>di</strong> asilo"- l. 1.8.2003, n. 207,norme <strong>sulla</strong><br />

sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena.<br />

3.1. La riforma dell’or<strong>di</strong>namento penitenziario, varata con legge 26.7.1975, n. 354, recante “Norme<br />

sull’or<strong>di</strong>namento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, ha<br />

determinato un vero e proprio ribaltamento dei tra<strong>di</strong>zionali rapporti fra condannati e internati e<br />

l’amministrazione, <strong>di</strong> tal che la figura del detenuto viene portata in primo piano, non più quale<br />

soggetto passivo dell’esecuzione penale, bensì quale soggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti, primo fra i quali quello <strong>di</strong><br />

essere destinatario delle proposte trattamentali degli operatori penitenziari. Vi fu anche chi osservò,<br />

non senza una sfumatura paradossale, come la riforma penitenziaria abbia rappresentato “il solenne<br />

riconoscimento che lo status <strong>di</strong> detenuto o <strong>di</strong> internato non solo non fa venir meno la posizione <strong>di</strong><br />

lui come titolare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti soggettivi connessi a tale status, ma, anzi, altri gliene attribuisce” ( 2 )<br />

3.1.1 La figura del “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” era già prevista dalla legge <strong>di</strong> Or<strong>di</strong>namento giu<strong>di</strong>ziario<br />

(art. 45, r.d. 30.1.41,n. 12), dal co<strong>di</strong>ce penale (art. 144, c.p. abr.), dal co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale del


1930 (art. 585,c.p.p. abr.) e dal regolamento penitenziario del 1931 (art. 4, r.d. 18.6.1931,n. 787). Si<br />

trattava, tuttavia, <strong>di</strong> una figura cui erano affidate competenze assai limitate, concernenti perlopiù<br />

attribuzioni <strong>di</strong> carattere amministrativo (a es. applicazione e gestione delle misure <strong>di</strong> sicurezza,<br />

vigilanza sull’esecuzione delle pene detentive). ( 3 ) Il vero punto <strong>di</strong> svolta fu rappresentato da una<br />

storica decisione con la quale la Corte costituzionale, affermò per la prima volta, con riferimento<br />

all’istituto della liberazione con<strong>di</strong>zionale, il <strong>di</strong>ritto del condannato a che, verificandosi le con<strong>di</strong>zioni<br />

poste dalla norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale, il protrarsi della realizzazione della pretesa punitiva dello<br />

Stato venisse riesaminata dal giu<strong>di</strong>ce, al fine <strong>di</strong> accertare se la quantità <strong>di</strong> pena già espiata avesse, o<br />

no, assolto al fine rieducativo sancito dall’art. 27, Cost. Tale <strong>di</strong>ritto, stabilì inoltre la Corte, “deve<br />

trovare nella legge una valida e ragionevole garanzia giuris<strong>di</strong>zionale, poiché, in un or<strong>di</strong>namento<br />

penale costituzionalmente orientato, è imprescin<strong>di</strong>bile l’istituzione <strong>di</strong> un “giu<strong>di</strong>ce della pena”, al<br />

quale attribuire le delicate competenze in materia <strong>di</strong> esecuzione della pena in un quadro <strong>di</strong><br />

valorizzazione del principio rieducativo <strong>di</strong> cui all’art. 27 Cost. (C.cost., sent.14.5.1974, n. 204).<br />

3.2. Di lì a poco, con la promulgazione della l. 26.7.1975, n. 354, si attua nel nostro or<strong>di</strong>namento<br />

una “rivoluzione copernicana” per effetto della quale l’essenza della funzione della pena non è più<br />

in<strong>di</strong>viduata nelle finalità esclusivamente retributive, bensì nell’esigenza <strong>di</strong> rieducare il condannato,<br />

considerato dunque come soggetto non più soltanto da contenere e punire, ma quale persona da<br />

recuperare alla civile convivenza. A partire dalla ricordata riforma del 1975, che ha investito il<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> sempre maggiori competenze giuris<strong>di</strong>zionali, focalizzandone l’attività<br />

soprattutto in materia <strong>di</strong> applicazione e gestione delle forme <strong>di</strong> esecuzione penitenziaria esterna al<br />

carcere, in particolare nel settore delle misure alternative alla detenzione, si è verificata una<br />

progressiva mutazione della natura del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, dall’originaria funzione <strong>di</strong> organo <strong>di</strong><br />

mera vigilanza carceraria a giu<strong>di</strong>ce che sovrintende all’esecuzione delle pene, qualsiasi forma esse<br />

assumano, garantendo alle stesse la legalità e il fine rieducativo costituzionalmente prefigurato (art.<br />

27, Cost.), attraverso meccanismi e procedure <strong>di</strong> tipo giuris<strong>di</strong>zionale che il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura<br />

penale del 1988 ha <strong>di</strong>sciplinato compiutamente sotto il profilo della competenza del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, tanto sotto il profilo funzionale, quanto per ciò che riguarda la competenza territoriale.<br />

( 4 ) Tale progressivo accrescimento delle competenze in materia <strong>di</strong> esecuzione penitenziaria esterna e<br />

la giuris<strong>di</strong>zionalizzazione dell’attività del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> hanno, d’altro canto affievolito<br />

l’effettività dell’azione <strong>di</strong> controllo e vigilanza del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> all’interno del<br />

carcere, fattasi gradatamente più spora<strong>di</strong>ca in rapporto all’aumento delle attribuzioni giuris<strong>di</strong>zionali<br />

in materia <strong>di</strong> esecuzione esterna. Pur scontando un’opinione <strong>di</strong>ffusa in dottrina, secondo cui il<br />

fenomeno avrebbe conosciuto maggiore se non esclusivo rilievo con riguardo ai proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong><br />

competenza del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, progressivamente attratti nell’area della giuris<strong>di</strong>zione<br />

per effetto dell’elaborazione della giurisprudenza sia <strong>di</strong> legittimità che costituzionale ( 5 ); deve<br />

affermarsi che, a ben osservare, la giuris<strong>di</strong>zionalizzazione può essere apprezzata quale fenomeno<br />

rilevante – e non poco – anche in riferimento a quelle materie attribuite alla competenza del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e che pure, secondo l’unanime consenso della dottrina, si caratterizzano ab<br />

initio come già ricomprese nell’alveo della giuris<strong>di</strong>zione. Basti soltanto rammentare- per riferirsi<br />

agli esempi che più imme<strong>di</strong>atamente vengono alla mente- la nuova sensibilità con la quale in<br />

dottrina e sopra tutto nella giurisprudenza <strong>di</strong> legittimità si vanno elaborando le tematiche della<br />

partecipazione personale dell’interessato al proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, alla casistica in tema <strong>di</strong><br />

incompatibilità del giu<strong>di</strong>ce, all’effettività dell’esercizio della <strong>di</strong>fesa con riguardo all’istruttoria<br />

proce<strong>di</strong>mentale.<br />

3.3. Si tratta, in somma, <strong>di</strong> un fenomeno esteso, globale, che coinvolge imme<strong>di</strong>atamente tanto la<br />

figura del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> monocratico quanto l’assise collegiale, sia pure con <strong>di</strong>versità <strong>di</strong><br />

obiettivi e <strong>di</strong> effetti.


3.4. Del resto, a ben considerare, non può che essere così, se si riflette alla genesi della<br />

giuris<strong>di</strong>zionalizzazione, che trova la sua ra<strong>di</strong>ce e il suo primum movens nell’esigenza <strong>di</strong> tutela<br />

integrale e piena dei <strong>di</strong>ritti e, più in generale, delle posizioni soggettive delle persone detenute o<br />

comunque sottoposte ad esecuzione penale, talché non avrebbe senso se essa si stendesse sui<br />

proce<strong>di</strong>menti riservati al giu<strong>di</strong>ce in composizione collegiale per rimanere, per così <strong>di</strong>re, alla soglia<br />

della sfera <strong>di</strong> competenze attribuite all’espressione monocratica, sopra tutto considerando che – a<br />

legislazione attuale – e proprio quest’ultimo giu<strong>di</strong>ce l’istanza giuris<strong>di</strong>zionale che più<br />

imme<strong>di</strong>atamente incide sullo status libertatis del condannato, anche attraverso un’estesa possibilità<br />

<strong>di</strong> applicazione provvisoria e anticipata (rispetto, s’intende, alla successiva decisione del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>) <strong>di</strong> misure alternative e benefici penitenziari che si è continuamente <strong>di</strong>latata per<br />

effetto della torrenziale e caotica produzione normativa. ( 6 )<br />

3.5. La pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un’idonea tutela giuris<strong>di</strong>zionale dei <strong>di</strong>ritti delle persone soggette a<br />

esecuzione penale, detenute o internate, è questione affrontata dalla giurisprudenza della Corte<br />

costituzionale fin dalla storica decisione (sentenza n. 204/1974) con la quale fu riconosciuto, in<br />

tema <strong>di</strong> liberazione con<strong>di</strong>zionale, il <strong>di</strong>ritto del condannato a che, verificandosi le con<strong>di</strong>zioni poste<br />

dalla norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale, il protrarsi della detenzione sia riesaminato, al fine <strong>di</strong> accertare se<br />

la quantità <strong>di</strong> pena già espiata abbia, o no, assolto il suo fine rieducativo.( 7 )<br />

3.5. La riforma dell’or<strong>di</strong>namento penitenziario (legge 26 luglio 1975, n. 354, c.d. Or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario, d’ora in poi Ord.pen.), varata proprio su impulso della pronuncia costituzionale n.<br />

204/74, ha determinato un vero e proprio ribaltamento dei tra<strong>di</strong>zionali rapporti fra ristretto e<br />

amministrazione preposta agli istituti <strong>di</strong> pena: l’esecuzione penitenziaria <strong>di</strong>viene, in altri termini,<br />

centripeta rispetto alla figura del detenuto, che viene portato in primo piano, non più quale<br />

“soggetto passivo” dell’esecuzione penale, bensì quale “soggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti”, titolare <strong>di</strong> posizioni<br />

soggettive che può personalmente esercitare.<br />

3.6. Vi fu anche chi osservò, non senza una sfumatura paradossale, come la riforma penitenziaria<br />

rappresentasse “(…) il solenne riconoscimento che lo status <strong>di</strong> detenuto o <strong>di</strong> internato non solo non<br />

fa venir meno la posizione <strong>di</strong> lui come titolare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti soggettivi connessi a tale status, ma, anzi,<br />

altri gliene attribuisce.”( 8 )<br />

3.7. La giuris<strong>di</strong>zionalizzazione dell’esecuzione penitenziaria ( 9 ) non involge, in altri termini,<br />

soltanto l’aspetto della pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> rime<strong>di</strong> e tutele giuris<strong>di</strong>zionali rispetto agli atti e<br />

provve<strong>di</strong>menti che incidono sulle modalità <strong>di</strong> esecuzione della pena, bensì concreta una sempre<br />

maggiore attribuzione alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> poteri <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong>retto ed autonomo<br />

ai fini della connotazione delle caratteristiche quantitative e qualitative dell’esecuzione stessa. Si è,<br />

infatti, gradatamente affermata, nel quadro dei principi costituzionali (art. 27, Cost.) e nel corso<br />

dell’evoluzione della normativa penitenziaria, pur con fasi alterne e battute d’arresto,<br />

l’irrinunciabilità della scelta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo nella politica penitenziaria in favore del trattamento<br />

rieducativo del detenuto.<br />

3.8. La correlativa tendenziale e sempre più estesa sfera <strong>di</strong> competenze attribuita alla <strong>magistratura</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in or<strong>di</strong>ne al potere <strong>di</strong> incidere profondamente sul rapporto <strong>di</strong> esecuzione della<br />

sanzione penale ha dato vita a fattispecie mo<strong>di</strong>ficative ed estintive della stessa sanzione penale<br />

irrogata dal giu<strong>di</strong>ce del processo, tali da infrangere, in concreta estrinsecazione del principio<br />

costituzionale <strong>di</strong> rieducazione dei condannati, il dogma dell’immutabilità del giu<strong>di</strong>cato penale. Sul<br />

versante più strettamente carcerario, tale opzione si è progressivamente tradotta in un ra<strong>di</strong>cale<br />

mutamento <strong>di</strong> prospettiva dei rapporti tra l’amministrazione penitenziaria, le esigenze <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong>sciplina interni degli istituti <strong>di</strong> pena e le aspettative <strong>di</strong> natura rieducativa delle persone detenute,<br />

strutturando l’azione amministrativa su modelli e rapporti <strong>di</strong> progressiva accentuazione del


momento propositivo-trattamentale sull’aspetto meramente istituzionale e afflittivo-contenitivo<br />

caratteristico dell’istituzione penitenziaria vigente anteriormente alla riforma del 1975.<br />

3.9. La legislazione degli ultimi anni – in particolare la L. n. 165/1998 (c.d.”legge Simeone”) e la L.<br />

n. 231/1999, ha peraltro segnato una decisa inversione <strong>di</strong> tendenza rispetto alla politica<br />

penitenziaria del passato, evidenziando un sostanziale abbandono delle prospettive <strong>di</strong> recupero e<br />

risocializzazione dei condannati, attraverso l’introduzione <strong>di</strong> istituti con finalità quasi<br />

esclusivamente deflattiva del numero dei detenuti presenti negli istituti <strong>di</strong> pena. La legge n. 241/06,<br />

recante l’indulto per una imponente serie <strong>di</strong> condanne, ha inciso notevolmente sul valore della<br />

certezza della pena, con effetti deflativi della popolazione carceraria che – se pure significativi con<br />

riferimento all’anno 2006 e ai primi mesi del 2007, si sono in seguito rapidamente <strong>di</strong>ssolti, talché ad<br />

oggi la situazione negli istituti <strong>di</strong> pena è paragonabile a quella antecedente all’indulto.<br />

4. Le competenze monocratiche del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

4.1. Il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>:<br />

a)con riferimento al controllo <strong>di</strong> legalità sull’esecuzione della pena all’interno degli istituti<br />

penitenziari: vigila <strong>sulla</strong> organizzazione degli istituti <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> pena e prospetta al<br />

Ministro della giustizia le esigenze dei vari servizi, con particolare riguardo alla attuazione del<br />

trattamento rieducativo. Esercita, altresì, la vigilanza <strong>di</strong>retta ad assicurare che l'esecuzione della<br />

custo<strong>di</strong>a degli imputati sia attuata in conformità delle leggi e dei regolamenti, espletando un<br />

controllo <strong>di</strong> legalità in or<strong>di</strong>ne alla corretta esecuzione delle pene, e impartendo <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>rette<br />

ad eliminare eventuali violazioni dei <strong>di</strong>ritti dei detenuti che riscontri anche nel corso <strong>di</strong> visite<br />

ispettive (art. 69,Ord.pen.;art. 5, D.P.R. n. 230/2000);presiede la commissione per il regolamento<br />

dell’istituto penitenziario (art. 16,Ord.pen.);esamina le istanze e i reclami dei detenuti ed internati in<br />

or<strong>di</strong>ne all’operato dell’Amministrazione penitenziaria (art. 35,Ord.pen. e art. 75, D.P.R. n.<br />

230/2000);autorizza la sottoposizione al visto <strong>di</strong> controllo della corrispondenza nei confronti <strong>di</strong><br />

condannati, imputati e internati (art. 18 ter, Ord.pen.;art. 38, D.P.R. n. 230/2000); decide sui reclami<br />

formulati dai detenuti nei casi previsti dall’art. 69,Ord.pen.); in particolare, decide con or<strong>di</strong>nanza<br />

impugnabile soltanto per cassazione, secondo la procedura <strong>di</strong> cui all'articolo 14-ter,Ord. pen., sui<br />

reclami dei detenuti e degli internati concernenti l'osservanza delle norme riguardanti: a)<br />

l'attribuzione della qualifica lavorativa, la mercede e la remunerazione nonché lo svolgimento delle<br />

attività <strong>di</strong> tirocinio e <strong>di</strong> lavoro e le assicurazioni sociali; ( 10 ) b) le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esercizio del potere<br />

<strong>di</strong>sciplinare, la costituzione e la competenza dell'organo <strong>di</strong>sciplinare, la contestazione degli addebiti<br />

e la facoltà <strong>di</strong> <strong>di</strong>scolpa.<br />

b) con riferimento alla gestione del trattamento penitenziario:approva con decreto il programma <strong>di</strong><br />

trattamento dei condannati e internati (art. 69,Ord.pen.);approva il provve<strong>di</strong>mento del <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong><br />

ammissione del detenuto al lavoro all’esterno e ne approva la revoca (art. 21,Ord.pen.;art. 48,D.P.R.<br />

n. 230/2000);<strong>di</strong>spone l’esclusione dei detenuti non idonei dalle rappresentanze interne ai sensi<br />

dell’art. 20, D.P.R. n. 230/2000); autorizza i colloqui e le telefonate dei detenuti nei casi dell’art. 18<br />

Ord.pen. e degli artt. 37 e 39, D.P.R. n. 230/2000;concede le licenze agli internati e ai detenuti in<br />

regime <strong>di</strong> semilibertà (art. 52,Ord.pen.);provvede al ricovero in O.P.G. dei condannati in esecuzione<br />

<strong>di</strong> pena cui sopravvenga un’infermità psichica (art. 148,c.p.);provvede con decreto sui permessi ai<br />

detenuti (artt.30 e 30-ter, Ord.pen.); <strong>di</strong>spone la non computabilità del tempo trascorso dal<br />

condannato o internato in permesso o licenza ai fini della durata della pena in espiazione nel caso <strong>di</strong><br />

mancato rientro in istituto o <strong>di</strong> altri gravi comportamenti (art. 53-bis,Ord.pen.); decide sui reclami in<br />

materia <strong>di</strong> prelievo dal peculio <strong>di</strong> cui all’art.,145,c.p.(art. 56,d.p.r. 230/2000);<strong>di</strong>spone il


trasferimento dei detenuti condannati, internati e imputati presso luoghi esterni <strong>di</strong> cura (art.<br />

11,Ord.pen.);autorizza l’ingresso in carcere dei soggetti <strong>di</strong> cui all’art. 17,Ord.pen. ed è organo <strong>di</strong><br />

impulso in materia <strong>di</strong> autorizzazione agli assistenti volontari (art. 78,Ord.pen.);provvede al<br />

<strong>di</strong>fferimento dell’esecuzione della pena nei casi <strong>di</strong> cui all’art. 684,c.p.p. ;<br />

c)con riferimento alla gestione dell’esecuzione penale esterna al carcere:presiede alla gestione delle<br />

misure alternative dell’affidamento in prova al servizio sociale or<strong>di</strong>nario, della detenzione<br />

domiciliare e dell’affidamento in prova in casi particolari (art. 94, D.P.R. n. 309/1990);provvede<br />

alla sospensione provvisoria dell’esecuzione della pena nei casi dell’art. 47, comma 4,Ord.pen.,<br />

all’applicazione provvisoria delle misure della detenzione domiciliare (nei casi <strong>di</strong> cui all’art. 47-ter,<br />

comma 1-quater, Ord.pen. ) della semilibertà (art. 50, comma 1, Ord. pen.) e dell’affidamento in<br />

casi particolari (art. 94, d.p.r. n. 309/90); <strong>di</strong>spone la prosecuzione provvisoria o la sospensione delle<br />

misure alternative alla detenzione e della sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena nei casi previsti dagli<br />

artt. 51-bis e 51-ter Ord.pen.; provvede alla mo<strong>di</strong>fica del luogo <strong>di</strong> esecuzione della misura<br />

alternativa (art. 97, D.P.R. n. 230/2000); provvede alla trasformazione della misura<br />

dell’affidamento in prova in casi particolari (art. 99, D.P.R. n. 230/2000); propone la revoca della<br />

liberazione con<strong>di</strong>zionale (art. 104, D.P.R. n. 230/2000); determina le prescrizioni e modalità<br />

esecutive delle sanzioni sostitutive della libertà controllata e della semidetenzione, e ne presiede la<br />

gestione (artt.53 ss., L. n. 689/1981);<strong>di</strong>spone l’applicazione dell’espulsione dello straniero quale<br />

sanzione alternativa alla detenzione (art. 16, comma 5, T.U.Str.,come mo<strong>di</strong>ficato dalla L. n.<br />

189/2002, c.d.“legge Bossi-Fini”);applica la sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena (L. n. 207/2003);<br />

d) con riferimento alle altre competenze attribuite dalla legge: assume gli atti istruttori in relazione<br />

alle istanze <strong>di</strong> grazia, formulando il proprio motivato parere in merito alle stesse (art. 681, c.p.p.);<br />

provvede all’au<strong>di</strong>zione del detenuto o internato nei casi <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mento in camera <strong>di</strong> consiglio nei<br />

casi <strong>di</strong> cui all’art. 127 e 666, c.p.p., e dell’art. 101, <strong>di</strong>sp.att.,c.p.p.; procede all’au<strong>di</strong>zione del<br />

condannato in contumacia nei casi dell’art. 489, c.p.p.;all’au<strong>di</strong>zione del condannato che ha fatto<br />

richiesta <strong>di</strong> estra<strong>di</strong>zione nei casi dell’art. 5, L. n. 257/1989; alla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> abitualità.,<br />

professionalità nel reato o <strong>di</strong> tendenza a delinquere ed all’applicazione della connessa misura <strong>di</strong><br />

sicurezza (art. 679 c.p.p.); applica la liberazione anticipata nei casi <strong>di</strong> cui all’art. 54, Ord. pen.;<br />

accerta la pericolosità sociale ai fini dell’applicazione, proroga o revoca delle misure <strong>di</strong> sicurezza e<br />

della <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> abitualità, professionalità o tendenza a delinquere;sovrintende all’esecuzione<br />

delle misure <strong>di</strong> sicurezza personali (art. 69,Ord.pen.). Provvede in particolare al riesame della<br />

pericolosità ai sensi del primo e secondo comma dell'articolo 208 del co<strong>di</strong>ce penale, nonché<br />

all'applicazione, esecuzione, trasformazione o revoca, anche anticipata, delle misure <strong>di</strong> sicurezza.<br />

Provvede altresì, con decreto motivato, in occasione dei provve<strong>di</strong>menti anzidetti, alla eventuale<br />

revoca della <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> delinquenza abituale, professionale o per tendenza <strong>di</strong> cui agli articoli<br />

102, 103, 104, 105 e 108 del co<strong>di</strong>ce penale. Determina le prescrizioni della libertà vigilata quale<br />

misura <strong>di</strong> sicurezza (art. 228 c.p.) o conseguente all’applicazione della liberazione con<strong>di</strong>zionale (art.<br />

176 c.p.);decide <strong>sulla</strong> remissione del debito dei condannati verso lo Stato per ragioni <strong>di</strong> giustizia<br />

(spese processuali e <strong>di</strong> mantenimento in carcere) (art. 6 (L), D.lvo. n. 115/2002); all’accertamento<br />

dell’insolvibilità del condannato a pene pecuniarie ed alla loro conseguente conversione in libertà<br />

controllata (art. 660 c.p.p.).<br />

4.2. E’ evidente l’eterogeneità dei compiti affidati alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, gravata da un<br />

affastellamento <strong>di</strong> competenze amministrative e giuris<strong>di</strong>zionali, portato della lenta evoluzione,<br />

ancora non completata, dell’organo da ombudsman del carcere a “giu<strong>di</strong>ce della pena”. Le<br />

competenze della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si articolano nel loro nucleo primitivo, incentrato su<br />

compiti <strong>di</strong> tipo amministrativo e, in più rari casi,giuris<strong>di</strong>zionale, collegati alla funzione <strong>di</strong> vigilanza<br />

e controllo <strong>di</strong> legalità dell’esecuzione della pena all’interno degli istituti penitenziari; mentre è in<br />

pieno sviluppo la linea <strong>di</strong> tendenza, seguita dal legislatore nel settore dell’esecuzione penitenziaria,


della progressiva estensione dell’ambito <strong>di</strong> cognizione interamente giuris<strong>di</strong>zionalizzato attribuito<br />

alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in rapporto ad una serie articolata e sempre maggiore <strong>di</strong><br />

competenze, che vanno dalla generale determinazione della qualità e quantità della pena<br />

concretamente applicabile al condannato (concessione delle misure alternative alla<br />

detenzione;riconoscimento della liberazione anticipata; determinazione in or<strong>di</strong>ne alla restrizione in<br />

carcere ovvero all’ammissione a misure alternative dei soggetti condannati a pene detentive non<br />

superiori agli anni tre ); ad attribuzioni extravagantes, quali l’applicazione dell’espulsione dei casi<br />

previsti dal T.U.Str., o la concessione della sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena (c.d. indultino). La<br />

giuris<strong>di</strong>zionalizzazione dell’esecuzione penitenziaria, in altri termini, non involge soltanto l’aspetto<br />

della pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> rime<strong>di</strong> e tutele giuris<strong>di</strong>zionali rispetto agli atti e provve<strong>di</strong>menti che<br />

incidono sulle modalità <strong>di</strong> esecuzione della pena, bensì concreta una sempre maggiore attribuzione<br />

alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> poteri <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong>retto ed autonomo ai fini della<br />

connotazione delle caratteristiche quantitative e qualitative dell’esecuzione stessa.<br />

4.3. Negli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> “esterni”, cioè non costituiti presso la sede <strong>di</strong>strettuale del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, il magistrato più anziano in organico svolge – quale preposto all’ufficio - le<br />

funzioni <strong>di</strong>rigenziali e organizzative proprie del capo dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario, con le connesse<br />

responsabilità, e rappresenta all’esterno l’ufficio sia nei rapporti con gli altri uffici e organi<br />

giu<strong>di</strong>ziari sia nei confronti delle altre istituzioni pubbliche e dei privati.<br />

5. La sentenza costituzionale n. 26 del 1999.-<br />

5.1. Investita della questione <strong>di</strong> incostituzionalità degli art. 35 e 69 della legge 26.7.1975, n. 354,<br />

sotto il profilo che tali norme non garantivano alcuna tutela giuris<strong>di</strong>zionale nei confronti delle<br />

eventuali lesioni dei <strong>di</strong>ritti soggettivi dei detenuti, la Corte, con una sentenza per molti aspetti<br />

“storica”, ha <strong>di</strong>chiarato l’illegittimità costituzionale degli artt. 35 e 69, L. 26.7.1975, n. 354 nella<br />

parte in cui non prevedono una tutela giuris<strong>di</strong>zionale nei confronti degli atti dell’amministrazione<br />

penitenziaria lesivi dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> coloro che sono sottoposti a restrizione della libertà personale<br />

(Corte cost., sent. n. 26 dell’8.2.1999). Sull’assetto formatosi in seguito alla citata pronunzia<br />

costituzionale ha inciso l’intervento delle Sezioni Unite della Cassazione, che ha in<strong>di</strong>viduato nel<br />

reclamo al magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> secondo la procedura <strong>di</strong> cui all’art. 14-ter, L.26.7.1975, n.<br />

354, lo strumento giuris<strong>di</strong>zionale attivabile a tutela delle posizioni giuri<strong>di</strong>che soggettive delle<br />

persone detenute (Sez.U., 26.2.2003, ric. Gianni).<br />

6. Il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi: 146;147;176;211-bis, c.p.; 677, 678, 680, 683, c.p.p.; l.. 26.7.1975,n. 354, or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario - l. 10.10.1986, n. 663,c.d. “legge Gozzini”; d.p.r. 9.10.1990, n. 309, t.u. in materia <strong>di</strong> stupefacenti; d.p.r.<br />

30.6.2000,n. 230, regolamento in materia <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento penitenziario; d.lg. 25.7.1998, n. 286, testo unico delle<br />

<strong>di</strong>sposizioni concernenti la <strong>di</strong>sciplina dell’immigrazione e norme <strong>sulla</strong> con<strong>di</strong>zione dello straniero; l. 30.7.2002, n. 189,<br />

mo<strong>di</strong>fica alla normativa in materia <strong>di</strong> immigrazione e <strong>di</strong> asilo; l. 1.8.2003, n. 207, norme <strong>sulla</strong> sospensione con<strong>di</strong>zionata<br />

della pena.<br />

6.1. La riforma penitenziaria introdotta con la L. 26.7.1975, n. 354/1975 istituì la “sezione <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>” presso ogni <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello. Si trattava <strong>di</strong> una struttura giu<strong>di</strong>ziaria <strong>di</strong><br />

nuova concezione, destinata ad operare a collegialità mista (in composizione paritaria <strong>di</strong> quattro<br />

giu<strong>di</strong>ci:due togati e due componenti esperti,quali giu<strong>di</strong>ci onorari componenti il collegio decidente).<br />

L’originaria “sezione” <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong>venne, con la mo<strong>di</strong>fica dell’Or<strong>di</strong>namento penitenziario del


1986 (L. n. 663/1986, c.d.“legge Gozzini”), l’attuale “tribunale” <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, costituito in<br />

ciascun <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello e in ciascuna circoscrizione territoriale <strong>di</strong> sezione <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong><br />

corte d’appello (art. 70, Ord. pen.).<br />

6.2. Il tribunale è composto da tutti i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello o<br />

sezione <strong>di</strong> corte d’appello. E’ stata mantenuta la collegialità mista, essendo il collegio giu<strong>di</strong>cante del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> formato da un presidente, da un magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e da due<br />

componenti non togati, tratti da un elenco <strong>di</strong> esperti in psicologia, sociologia, pedagogia, psichiatria,<br />

criminologia clinica, me<strong>di</strong>cina, ovvero da docenti <strong>di</strong> scienze criminalistiche nominati, su proposta<br />

del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, dal C.S.M. (artt.70, comma 3, e art. 80, L. 26.7.1975, n.<br />

354). Gli esperti sono nominati per un triennio, e l’incarico è rinnovabile.<br />

6.3. Il tribunale decide con or<strong>di</strong>nanza emessa in camera <strong>di</strong> consiglio e, in caso <strong>di</strong> parità <strong>di</strong> voti,<br />

prevale quello del presidente. Le funzioni <strong>di</strong> pubblico ministero avanti al tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

sono esercitate dal procuratore generale presso la corte d’appello (art. 678, comma 3, c.p.p.). L’art.<br />

70, comma 6, L. 26.7.1975, n. 354, stabilisce che uno dei magistrati togati che compone il collegio<br />

giu<strong>di</strong>cante deve essere il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sotto la cui giuris<strong>di</strong>zione è posto il condannato<br />

o l’internato alla cui posizione si deve provvedere. L’inosservanza <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>sposizione non è<br />

prevista a pena <strong>di</strong> nullità e costituisce, secondo l’opinione dottrinale prevalente, una mera<br />

irregolarità procedurale.<br />

6.4. La Corte Costituzionale, con sentenza 24-28.11.1997, n. 364, ha escluso che vi sia<br />

incompatibilità a comporre il collegio per il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che si sia pronunciato ai<br />

sensi dell’art. 684, c.p.p., in tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferimento provvisorio dell’esecuzione della pena per gravi<br />

motivi <strong>di</strong> salute ( 11 ). Ad analoghe conclusioni è pervenuta la giurisprudenza ormai consolidata della<br />

Cassazione in rapporto alle ipotesi <strong>di</strong> revoca delle misure alternative alla detenzione e del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che si sia pronunciato ai sensi dell’art. 51-bis o 51-ter, L.26.7.1975, n.<br />

354 (Cass., Sez.I, 24.7.1993). In tali casi, è stata esclusa la ricorrenza <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

incompatibilità, <strong>sulla</strong> considerazione del carattere cautelare ed interinale del pronunciamento del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, inidoneo, in virtù della sua stessa natura provvisoria, a costituire<br />

quell’anticipazione del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> merito che, incidendo sull’imparzialità del giu<strong>di</strong>ce, determina<br />

l’incompatibilità a garanzia del “giusto processo”(Cass., Sez.I, 8.9.1995).<br />

7. Competenza del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

7.1. A <strong>di</strong>fferenza del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, al tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono attribuiti compiti<br />

esclusivamente giuris<strong>di</strong>zionali, con competenza sia quale giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> prima istanza, sia quale assise<br />

del gravame avverso decisioni del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> o del tribunale or<strong>di</strong>nario (in materia <strong>di</strong><br />

misure <strong>di</strong> sicurezza, ai sensi dell’art. 680, c.p.p.). ( 12 )L’articolato complesso delle competenze<br />

attribuite al tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è <strong>di</strong>sciplinato dalla L. n. 354/1975, dalle norme del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

procedura penale (artt.677-684, c.p.p.), nonché da norme speciali (es. artt. 90 e 94, d.p.r. 309/1990<br />

in materia <strong>di</strong> sospensione dell’esecuzione della pena e <strong>di</strong> affidamento in prova per soggetti<br />

alcol<strong>di</strong>pendenti o tossico<strong>di</strong>pendenti).<br />

7.2. Precisamente, il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è competente, quale giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> primo grado, in<br />

materia <strong>di</strong>: affidamento in prova al servizio sociale, semilibertà, liberazione con<strong>di</strong>zionale,<br />

detenzione domiciliare e detenzione domiciliare speciale;affidamento in prova in casi particolari<br />

(art. 94,d.p.r. 309/1990);revoca o la cessazione dei suddetti benefici penitenziari;rinvio obbligatorio<br />

e facoltativo dell’esecuzione della pena (art. 146,147,c.p.p.); rinvio obbligatorio o facoltativo


dell’esecuzione della misura <strong>di</strong> sicurezza (art. 211- bis,c.p.); conversione delle sanzioni sostitutive<br />

nel corrispondente periodo <strong>di</strong> detenzione nel caso <strong>di</strong> violazione delle prescrizioni delle stesse (art.<br />

66 e 108, L .n. 689/81);concessione e revoca della riabilitazione (art. 176, c.p.,e art. 683, c.p.p.);<br />

declaratoria <strong>di</strong> estinzione delle pene e <strong>di</strong> ogni effetto penale in caso <strong>di</strong> esito positivo<br />

dell’affidamento in prova al servizio sociale e della liberazione con<strong>di</strong>zionale; sospensione<br />

dell’esecuzione della pena detentiva nei confronti <strong>di</strong> persona che si sia sottoposta od abbia in corso<br />

un programma terapeutico e riabilitativo dalla tossico<strong>di</strong>pendenza (art. 90, d.p.r. n. 309/90); reclamo<br />

avverso il provve<strong>di</strong>mento dell’Amministrazione penitenziaria che sospende le normali regole <strong>di</strong><br />

trattamento ai sensi dell’art. 41-bis, L. 26.7.1975, n. 354.; reclamo avverso il provve<strong>di</strong>mento<br />

dell’amministrazione penitenziaria che <strong>di</strong>spone o proroga il regime <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> particolare (art.<br />

14-ter, L. 26.7.1975, n. 354). Quale giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> secondo grado, Il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è<br />

competente in materia <strong>di</strong>: appello avverso le or<strong>di</strong>nanze del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> rese in<br />

materia <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> abitualità e professionalità nel reato o <strong>di</strong> tendenza e<br />

delinquere (art. 680, c.p.p.); appello avverso le sentenze <strong>di</strong> condanna, proscioglimento o <strong>di</strong> non<br />

luogo a procedere concernenti le <strong>di</strong>sposizioni che riguardano le misure <strong>di</strong> sicurezza (art. 680,<br />

c.p.p.); reclamo avverso i provve<strong>di</strong>menti del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in materia <strong>di</strong>: espulsione <strong>di</strong><br />

cui all’art. 16, comma 5, D.lvo. n. 286/98 (t.u.str.); <strong>di</strong> sottoposizione della corrispondenza dei<br />

detenuti a forme <strong>di</strong> controllo (art. 18-ter, L. 26.7.1975, n. 354); <strong>di</strong> liberazione anticipata (art. 69-bis,<br />

L. 26.7.1975, n. 354); <strong>di</strong> sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena ( art. 2, L. n. 207/2003). reclamo<br />

avverso decreto del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> esclusione dal computo della pena del tempo<br />

trascorso dal detenuto o dall’internato in permesso o in licenza nel caso <strong>di</strong> mancato rientro o altri<br />

gravi comportamenti (art. 53-bis, L. 26.7.1975, n. 354); reclamo avverso i decreti del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> in materia <strong>di</strong> permessi or<strong>di</strong>nari e permessi premio (art. 30-bis, L.26.7.1975, n. 354).<br />

8. Il presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi: art. 111, Cost.; artt.568,588,666,678, c.p.p.; artt. 4-bis, 47, 68, L. 26.7.1975, n. 354,Or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario; art. 23, L.10.10.1986, n. 663,c.d. “legge Gozzini”; artt. 90, 94, d.p.r. 9.10.1990, n. 309, t.u. in materia <strong>di</strong><br />

stupefacenti.<br />

8.1. La figura del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è stata introdotta con l’art. 70-bis della<br />

legge 26 luglio 1975, n. 354 (c.d. “Or<strong>di</strong>namento penitenziario”), aggiunto alla citata legge con la<br />

riforma del 1986 (art. 23, L.10.10.1986, n. 663,c.d. “legge Gozzini”) ( 13 ). Il presidente del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, oltre ad espletare le funzioni <strong>di</strong> magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nell’ufficio <strong>di</strong><br />

appartenenza: organizza e <strong>di</strong>rige le attività del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>; coor<strong>di</strong>na l’attività degli<br />

uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> compresi nella giuris<strong>di</strong>zione del tribunale, in funzione del <strong>di</strong>sbrigo degli affari<br />

<strong>di</strong> competenza del tribunale ( 14 ); <strong>di</strong>spone l’applicazione dei magistrati e del personale<br />

amministrativo nell’ambito degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, nei casi <strong>di</strong> assenza, impe<strong>di</strong>mento o urgenti<br />

necessità <strong>di</strong> servizio;chiede al presidente della corte d’appello l’intervento suppletivo <strong>di</strong> cui all’art.<br />

68, comma 3, L. 26.7.1975, n. 354; propone al C.S.M. la nomina degli esperti effettivi o supplenti<br />

componenti del tribunale e compila le tabelle per gli emolumenti loro spettanti; svolge tutte le altre<br />

attività a lui riservate dalla legge e dai regolamenti.<br />

8.2.Cruciale, anche ai fini della deflazione del carico processuale delle u<strong>di</strong>enze del tribunale <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> è il potere-dovere del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> emettere decreto <strong>di</strong><br />

inammissibilità in rapporto a istanze che appaiono manifestamente infondate per <strong>di</strong>fetto delle<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> legge ovvero costituiscano mera riproposizione <strong>di</strong> altra istanza già rigettata <strong>sulla</strong> base<br />

dei medesimi elementi (art. 666, comma 2, c.p.p.). Precisamente, il potere-dovere <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare<br />

l’inammissibilità della domanda introduttiva compete, ai sensi dell’art. 666, comma 2, c.p.p., al


presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, al presidente del collegio giu<strong>di</strong>cante ovvero al magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>.<br />

9. La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni.<br />

Riferimenti normativi: D.P.R. 29.9.1988, n. 448, <strong>di</strong>sposizioni sul processo penale a carico <strong>di</strong> minorenni.; L..<br />

26.7.1975,n. 354,Or<strong>di</strong>namento Penitenziario; L. 24.11.1981,n. 689,mo<strong>di</strong>fiche al sistema penale.<br />

9.1. Nel caso <strong>di</strong> soggetti che, in ragione dell’età, ricadono nella competenza minorile, le funzioni <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> sono esercitate da due organi giuris<strong>di</strong>zionali: il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i<br />

minorenni e il tribunale per i minorenni . In particolare, l’art. 3, d.p.r. 29.9.1988, n.<br />

448(“Approvazione delle <strong>di</strong>sposizioni sul processo penale a carico <strong>di</strong> imputati minorenni”),<br />

stabilisce che il tribunale per i minorenni e il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni esercitano<br />

le attribuzioni della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nei confronti <strong>di</strong> coloro che hanno commesso il<br />

reato quando erano minori degli anni <strong>di</strong>ciotto. La competenza del giu<strong>di</strong>ce minorile cessa comunque<br />

al compimento del venticinquesimo anno d’età del soggetto. Qualora, pertanto, il condannato<br />

compia il venticinquesimo anno d’età nella fase dell’esecuzione penale, la competenza in relazione<br />

alla gestione del soggetto in tale fase passano dal magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni al<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> or<strong>di</strong>nario. Le funzioni requirenti sono esercitate dal Procuratore della<br />

Repubblica per i minorenni.<br />

9.2. Con la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni collaborano i servizi minorili per<br />

l’amministrazione della giustizia, ed in particolare gli Uffici del servizio sociale per i minorenni; gli<br />

Istituti si semilibertà presso i penitenziari;i Servizi <strong>di</strong>urni per le misure alternative e sostitutive alla<br />

detenzione;gli istituti penali per minorenni, destinati ad accogliere i minori sottoposti a pena<br />

detentiva.<br />

9.2.1. L’art. 79,Ord.pen., aggiunge che nei confronti dei minorenni sottoposti a misure penali si<br />

applicano le norme dell’Or<strong>di</strong>namento Penitenziario or<strong>di</strong>narie, “fino a quando non sarà provveduto<br />

con apposita legge”. La persistente inerzia del legislatore, che a tutt’oggi non ha dettato una<br />

specifica <strong>di</strong>sciplina dell’esecuzione penitenziaria a carico dei minorenni, ha provocato numerosi<br />

interventi della Corte Costituzionali, che in più occasioni ha <strong>di</strong>chiarato l’incostituzionalità <strong>di</strong> norme<br />

e istituti dell’or<strong>di</strong>namento penitenziario or<strong>di</strong>nario nella misura in cui si applicano ai minorenni<br />

senza gli opportuni temperamenti in ragione della c.d. “specificità minorile”. La Corte ha, invero,<br />

più volte riba<strong>di</strong>to il principio che l’automatica estensione ai minori della <strong>di</strong>sciplina dell’esecuzione<br />

penitenziaria per gli adulti contrasta con l’interesse dello Stato a privilegiare, nel caso dei<br />

minorenni, le esigenze del recupero alla società dei medesimi rispetto alle istanze meramente<br />

punitive della pena, e si pone conseguentemente in contrasto con la correlata esigenza <strong>di</strong> strutturare<br />

anche il sistema delle pene alternative e dei benefici penitenziari secondo formule, meccanismi ed<br />

istituti che tengano conto del suddetto prevalente interesse della collettività (cfr.Corte Cost. n.<br />

109/1997,in rapporto all’art. 67, L. n. 689/1981;Corte Costituzionale,sentenza n. 403/1997, in<br />

relazione all’art. 30-ter, L. n. 354/1975).<br />

9.2.2. L’art. 79, Ord.pen.,stabilisce inoltre che al magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni non si<br />

estende il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cui all’art. 68, comma 4,Ord.pen. (il carico <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

minorile non è tale da giustificare l’esclusività delle funzioni <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>,così che l’or<strong>di</strong>namento<br />

ha mantenuto la vecchia figura promiscua del “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”). Va, infine, ricordato che,<br />

qualora si debba decidere sull’applicazione <strong>di</strong> una misura alternativa alla detenzione a soggetto che<br />

abbia subito più condanne con pena cumulata (art. 582,c.p.p.), la competenza spetta al tribunale <strong>di</strong>


<strong>sorveglianza</strong> or<strong>di</strong>nario se almeno una delle sentenze avvinte nel cumulo sia stata pronunciata dal<br />

giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario.<br />

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stu<strong>di</strong>o promosso dal C.S.M., Roma, 2004<br />

Virgilio, Diritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e proce<strong>di</strong>mento de plano in executivis,in Giust.Pen.,2006


Note:<br />

1) Cesaris, Nota a ord. Mag. Sorv. Agrigento 8.11.2001, in Rass. Pen. Crim., 2002, 237 ss.; Della Casa, Un importante<br />

passo verso la tutela giuris<strong>di</strong>zionale del de enuto, t in Dir. Pen. Proc.,1999,859 ss.<br />

2) Galli, La politica criminale in Italia negli anni 1974-77, Giuffré, Milano, 1978,128.<br />

3) In dottrina, per l’evoluzione storica della figura del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, v. Di Ronza, Manuale<br />

dell’esecuzione penale, CEDAM, Padova 2003, 75 ss.<br />

4) Canepa- Merlo, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penitenziario, Giuffré, Milano, VIII Ed, 2006, 52.<br />

5) Si veda in proposito l’illustrazione delle posizioni dottrinali estesamente compiuta da Grevi- Giostra-Della Casa,<br />

Or<strong>di</strong>namento Penitenziario, II Ed., Cedam, Padova 2000, 651.<br />

6) Si veda, recentemente, il d.l. 30.12.2005, n. 272, convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 21.2.2006, n. 49, alla<br />

materia dei benefici per i condannati tossico<strong>di</strong>pendenti e, in tema Fiorentin, L’esecuzione penale nei confronti dei<br />

condannati tossico<strong>di</strong>pendenti (d.l. 30.12.2005 n. 272, conv. con mo<strong>di</strong>f., in L. 21.02.2006,n. 49), in Leg.Pen., 2006,<br />

267.<br />

7) Come icasticamente osserva la Corte costituzionale, “con l'art. 27, terzo comma, della Costituzione l'istituto ha<br />

assunto un peso e un valore più incisivo <strong>di</strong> quello che non avesse in origine; rappresenta, in sostanza, un peculiare<br />

aspetto del trattamento penale e il suo ambito <strong>di</strong> applicazione presuppone un obbligo tassativo per il legislatore <strong>di</strong><br />

tenere non solo presenti le finalità rieducative della pena, ma anche <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre tutti i mezzi idonei a realizzarle<br />

e le forme atte a garantirle. Sulla base del precetto costituzionale sorge, <strong>di</strong> conseguenza, il <strong>di</strong>ritto per il condannato<br />

a che, verificandosi le con<strong>di</strong>zioni poste dalla norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale, il protrarsi della realizzazione della<br />

pretesa punitiva venga riesaminato al fine <strong>di</strong> accertare se, in effetti, la quantità <strong>di</strong> pena espiata abbia o meno assolto<br />

positivamente al suo fine rieducativo; tale <strong>di</strong>ritto deve trovare nella legge una valida e ragionevole garanzia<br />

giuris<strong>di</strong>zionale (Corte cost., sent.27 giugno1974,n. 204).<br />

8) Galli, La politica criminale in Italia negli anni 1974-77, Giuffré, Milano 1978, 128.<br />

9) Sulla giuris<strong>di</strong>zionalizzazione della materia penitenziaria e dell’esecuzione penale cfr. Della Casa, La <strong>magistratura</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. Organizzazione, competenze, procedure, UTET, Torino 1992; Fiorentin - Sandrelli,<br />

L’esecuzione dei provve<strong>di</strong>menti giuris<strong>di</strong>zionali, Cedam, Padova 2007 Kostoris, Linee <strong>di</strong> continuità e prospettive<br />

<strong>di</strong> razionalizzazione nella nuova <strong>di</strong>sciplina del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, in L’Or<strong>di</strong>namento Penitenziario<br />

tra riforma ed emergenza, Cedam, Padova,1994; Presutti, La <strong>di</strong>sciplina del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> dalla<br />

normativa penitenziaria al nuovo co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale, in Riv.It.Dir.Pen.e Proc.,1993.<br />

10)L’ipotesi prevista dalla lett. a) della <strong>di</strong>sposizione è stata ra<strong>di</strong>calmente espunta dall’or<strong>di</strong>namento in seguito alla<br />

sentenza costituzionale 23.10.06, n. 341, con quale la Consulta ha <strong>di</strong>chiarato l’illegittimità costituzionale dell’art.<br />

69, lett. a), poiché riconosciuto in contrasto con l’art. 24, Cost.<br />

11) In tema, cfr. Fiorentin,Marcheselli, L’Or<strong>di</strong>namento Penitenziario, UTET, Torino 2005, 134.<br />

12) Canepa - Merlo, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penitenziario, cit. 64; Di Ronza, Manuale dell’esecuzione penale, ci .,92. t<br />

13) Canepa -Merlo, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penitenziario, cit., 67; Di Ronza, Manuale dell’esecuzione penale, cit. 96;<br />

Della Casa, La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, cit .<br />

14) Sui compiti del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> quali coor<strong>di</strong>natore degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

<strong>di</strong>strettuali cfr. Della Casa in Grevi, Giostra, Della Casa, Or<strong>di</strong>namento Penitenziario,cit., 688.


CAPITOLO II<br />

La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>: struttura, organizzazione e competenze<br />

Sommario: 1.L’organizzazione della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 2. L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.<br />

3. Il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 4. Le competenze monocratiche del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

5. La sentenza costituzionale n. 26 del 1999.- 6. Il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 7. Competenza del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 8. Il presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 9. La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> per i minorenni.<br />

* * * *<br />

1. L’organizzazione della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

1.1. L’art. 4, della legge 26.7.1975, n. 354 (c.d. “or<strong>di</strong>namento Penitenziario”), stabilisce che “i<br />

detenuti e gli internati esercitano personalmente i <strong>di</strong>ritti loro derivanti dalla presente legge anche se<br />

si trovano in stato <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>zione legale”. Tali <strong>di</strong>ritti (o, più precisamente, posizioni soggettive)<br />

trovano il loro fondamento in numerosi principi e <strong>di</strong>sposizioni normative, promananti dalla Carta<br />

costituzionale, dall’Or<strong>di</strong>namento penitenziario o da leggi speciali. Il <strong>di</strong>ritto vivente attribuisce ormai<br />

alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> competenza funzionale a conoscere delle violazioni subite dai<br />

detenuti nelle loro posizioni soggettive e dunque che essi sono titolari <strong>di</strong> posizioni giuri<strong>di</strong>che che<br />

per la loro stretta inerenza alla persona umana sono qualificabili come <strong>di</strong>ritti soggettivi. Sembra,<br />

pertanto, sgomberato il campo da dubbi residui circa la titolarità in capo ai detenuti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti<br />

soggettivi e la conseguente attribuzione al giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario della competenza a conoscere delle<br />

eventuali lesioni <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>ritti poste in essere me<strong>di</strong>ante atti della amministrazione penitenziaria.<br />

Legittimata dunque a conoscere <strong>di</strong> atti e comportamenti lesivi provenienti dall’amministrazione<br />

penitenziaria è la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, alla quale la Corte costituzionale riconosce “una<br />

tendenzialmente piena funzione <strong>di</strong> garanzia dei <strong>di</strong>ritti dei detenuti e degli internati”e,<br />

specificamente il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> quale giu<strong>di</strong>ce “più vicino.” ( 1 )<br />

1.2.L’Or<strong>di</strong>namento penitenziario ha attribuito la giuris<strong>di</strong>zione in materia <strong>di</strong> esecuzione penitenziaria<br />

ad una <strong>magistratura</strong> caratterizzata dall’essere specializzata rispetto alle altre funzioni giuris<strong>di</strong>zionali<br />

e autonoma rispetto alla restante parte dell’or<strong>di</strong>ne giu<strong>di</strong>ziario. Specializzata,in quanto alla<br />

<strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è attribuita dalla legge in via esclusiva la competenza in materia <strong>di</strong><br />

esecuzione penitenziaria. Autonoma, poiché le funzioni <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, un tempo attribuite con<br />

incarico annuale a magistrati che si occupavano <strong>di</strong> altre materie, vennero assegnate, dalla riforma<br />

del 1975, ad una tipologia <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ci creata ad hoc, separandone definitivamente la competenza da<br />

ogni contiguità e promiscuità con altri settori della giuris<strong>di</strong>zione, in particolare <strong>di</strong> quella penale (art.<br />

1,Ord.giud.).<br />

1.3.Nell’alveo della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono in realtà comprese <strong>di</strong>verse soggettività<br />

giuris<strong>di</strong>zionali, ciascuna con proprie caratteristiche e competenze. Nell’or<strong>di</strong>ne in<strong>di</strong>cato dalla legge,<br />

esse sono: gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i<br />

presidenti dei tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. La rubrica del capo II, L. 26.7.1975, n. 354 (c.d.<br />

“Or<strong>di</strong>namento penitenziario”), dettava nella sua formulazione originaria, la <strong>di</strong>sciplina del “Giu<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”. Successivamente, venne introdotta la denominazione ufficiale, quella attualmente<br />

in vigore per opera dell’art. 70-ter Ord.pen.,introdotto dall’art. 24, L.10.10.1986, n. 663 (c.d. “legge<br />

Gozzini”), che ha sostituito ai termini “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” e “sezione <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” quelli<br />

<strong>di</strong> “magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” e “tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”. Ciò nonostante, la vecchia


denominazione, ufficialmente abrogata, continua ad essere in qualche caso adottata dal legislatore<br />

(cfr. a es. l’art. 659,c.p.p., e l’art. 16, comma 2, D.L. n. 8.6.1992, n. 306, conv. in L. 7.8.1992,n.<br />

356).<br />

2. L’ ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi: artt. 3, 24, 27, 81, 97, 111, Cost.; art.2043, 2059 c.c.; art.176 c.p.; art.409, c.p.c.; artt. 34,127,<br />

178, 179, 489, 525, 659, 660, 666, 677, 678, 679, 684, c.p.p.; art.110, <strong>di</strong>sp.att.c.p.p.; artt. 1, 4, 21, 23, 14 ter, 28, 30 bis,<br />

35, 41 bis, 47, 47 bis, 47 ter, 51 ter, 69, 70, 80, l. 26.7.1975, n. 354; artt. 48, 75, 81 d.p.r. 30.6.2000, n. 230, regolamento<br />

in materia <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento penitenziario; art. 16, dl. n. 8.6.1992, n. 306, conv. in l. 7.8.1992,n. 356).<br />

2.1.L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nasce con la riforma penitenziaria del 1975, e costituisce attualmente<br />

la cellula base dell’organo giuris<strong>di</strong>zionale (la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>) cui è attribuita in via<br />

esclusiva la competenza sull’esecuzione penale e penitenziaria. Si tratta - come detto - <strong>di</strong> un organo<br />

giu<strong>di</strong>ziario che sostituisce la figura del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> previsto dagli abrogati art. 144,<br />

c.p.,e art. 585,c.p.p. L’art. 68, L. 26.7.1975, n. 354 (Or<strong>di</strong>namento penitenziario), prevede<br />

l’istituzione degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nelle se<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cate nella tabella allegata alla legge, nonché<br />

una dotazione apposita <strong>di</strong> risorse, sia finanziarie che <strong>di</strong> personale amministrativo.<br />

2.1.1. Gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono una realtà giu<strong>di</strong>ziaria autonoma, tanto dall’amministrazione<br />

penitenziaria, quanto in relazione al restante or<strong>di</strong>ne giu<strong>di</strong>ziario. Sotto il primo profilo, la<br />

<strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è chiamata ad esercitare un controllo <strong>di</strong> legalità nei confronti<br />

dell’operato dell’amministrazione, in posizione <strong>di</strong> assoluta terzietà e imparzialità, quale “giu<strong>di</strong>ce<br />

vicino” ai soggetti sottoposti all’esecuzione della pena.<br />

2.1.2. In tale delicata funzione, la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si avvale dei poteri conferitile dalla<br />

legge (art. 69,Ord.pen.) per eliminare le violazioni dei <strong>di</strong>ritti dei detenuti; è chiamata, inoltre, a<br />

verificare la legittimità dei provve<strong>di</strong>menti con i quali l’Amministrazione sottopone i detenuti al<br />

regime <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> particolare (art. 14-ter,Ord.pen.); valuta la legittimità dei decreti con i quali<br />

si attua la sottoposizione al regime del c.d. “carcere duro” nei casi previsti dall’art. 41-bis,Ord.pen.;<br />

vaglia la legittimità e talvolta persino l’opportunità <strong>di</strong> determinati atti e provve<strong>di</strong>menti della<br />

<strong>di</strong>rezione degli istituti penitenziari (artt.21,69, Ord.pen.; artt.48,56, D.P.R. 230/2000,art. 1, L.. n.<br />

95/2004).<br />

2.1.3. Con riguardo agli altri organi giuris<strong>di</strong>zionali, abolendo le sorpassate figure del giu<strong>di</strong>ce e della<br />

sezione <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, il legislatore ha inteso creare una <strong>magistratura</strong> ad alta specializzazione nei<br />

problemi penitenziari, evitando quelle commistioni <strong>di</strong> competenze che avevano decretato il<br />

fallimento dell’istituto del vecchio “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”.<br />

2.1.4. A rafforzare la connotazione <strong>di</strong> autonomia della funzione, l’or<strong>di</strong>namento prevede inoltre che<br />

il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> – per l’evidente delicatezza e impegno delle attribuzioni commessegli -<br />

sia sottratto a qualsiasi possibilità <strong>di</strong> impiego in altri compiti o uffici giu<strong>di</strong>ziari, attraverso l’espressa<br />

<strong>di</strong>sposizione secondo la quale il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> “non deve essere a<strong>di</strong>bito ad altre<br />

funzioni giu<strong>di</strong>ziarie” (art. 68, comma 4,Ord.pen.).<br />

2.1.4.1. Tale previsione, che caratterizza in modo assolutamente peculiare la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, non ha tuttavia carattere assoluto. Essa è, infatti, derogata espressamente dallo stesso<br />

or<strong>di</strong>namento penitenziario per quanto concerne le funzioni <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in rapporto a condannati<br />

rientranti nella competenza minorile (art. 79,Ord.pen.).


2.1.4.2. Ulteriore deroga pare essere costituita dalla previsione dell’art. 110,Ord.giud.,così come<br />

mo<strong>di</strong>ficato dal dl. 24.11.2000, convertito in L. 19.1.2001,n. 4. L’autonomia del singolo ufficio <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> si esercita altresì nei confronti degli altri uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto:ogni<br />

ufficio ha autonoma dotazione <strong>di</strong> personale, sia <strong>di</strong> <strong>magistratura</strong> che amministrativo, propri mezzi e<br />

proprie strutture.<br />

2.1.5. Nelle materie <strong>di</strong> competenza, inoltre, non è prevista alcuna forma <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tra uffici<br />

(a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto avviene tra gli uffici delle Procure della Repubblica):si realizza, nella prassi,<br />

soltanto una forma <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, esercitato dal presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, in<br />

particolare per quanto concerne profili squisitamente amministrativi e per il funzionamento del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong>strettuale. Quest’ultimo, peraltro, non ha un’autonoma composizione <strong>di</strong><br />

propri magistrati, essendo formato da tutti i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> operanti nel <strong>di</strong>stretto, i quali<br />

svolgono dunque sia funzioni monocratiche presso gli uffici <strong>di</strong> appartenenza, quanto funzioni<br />

collegiali presso il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, componendo i collegi giu<strong>di</strong>canti per le u<strong>di</strong>enze.<br />

2.1.6. Gli stessi poteri attribuiti dalla legge al presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (il quale<br />

esercita soprattutto funzioni <strong>di</strong> vigilanza del corretto funzionamento del tribunale e <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> poteri<br />

afferenti ad aspetti amministrativi) non intaccano minimamente l’autonomia dei singoli uffici nello<br />

svolgimento dei compiti istituzionali.<br />

2.1.7. Il D.LG 25.7.06 n. 240 ha inteso <strong>di</strong>stinguere rigorosamente, nell’ambito <strong>di</strong> ogni ufficio<br />

giu<strong>di</strong>ziario, le competenze spettanti al magistrato capo dell’ufficio e quelle attribuite ai <strong>di</strong>rigenti<br />

amministrativi incar<strong>di</strong>nati nei medesimi uffici giu<strong>di</strong>ziari. La stessa elaborazione del C.S.M. (v. per<br />

tutte la risposta a quesito del 25 giugno 1998) ha escluso, con principio ormai consolidato, che<br />

all’interno degli uffici giu<strong>di</strong>ziari possa esservi la c.d. “doppia <strong>di</strong>rigenza”, nel senso che “compete al<br />

magistrato <strong>di</strong>rigente dell’ufficio tutto quanto riguarda la giuris<strong>di</strong>zione in senso proprio, compete al<br />

funzionario <strong>di</strong>rigente tutto quanto riguarda la gestione del personale amministrativo ed ausiliario e<br />

l’amministrazione dei mezzi e presi<strong>di</strong> strumentali…tale orientamento presuppone una totale<br />

autonomia del <strong>di</strong>rigente dell’ufficio <strong>di</strong> cancelleria rispetto al magistrato capo dell’ufficio e, quin<strong>di</strong>,<br />

una totale autonomia della struttura <strong>di</strong> cancelleria rispetto all’ufficio giu<strong>di</strong>ziario”.<br />

2.1.8. Secondo il <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> legge (artt.2 e 3, D.LG. n.240/06) il <strong>di</strong>rigente amministrativo è ora<br />

responsabile della gestione delle risorse umane e delle risorse finanziarie e strumentali. La circolare<br />

in oggetto, peraltro, ritiene che la legge sopra richiamata sia applicabile soltanto agli uffici<br />

giu<strong>di</strong>ziari la cui dotazione organica comprenda figure <strong>di</strong>rigenziali <strong>di</strong> c.d. “doppia fascia”, mentre nei<br />

restanti uffici, “la cui dotazione organica non contempli il c.d. posto funzione <strong>di</strong>rigenziale, le<br />

funzioni che il decreto legislativo 240 del 2006 attribuisce al <strong>di</strong>rigente amministrativo preposto<br />

all’ufficio giu<strong>di</strong>ziario non possono essere esercitate dai lavoratori inquadrati in aree funzionali<br />

corrispondenti alla figura professionale del <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> cancelleria o a quella <strong>di</strong> cancelliere. Pertanto<br />

le norme <strong>di</strong> cui agli artt. 2 e 3 del D.lgs n. 240/06 troveranno applicazione solo laddove eserciti le<br />

funzioni un <strong>di</strong>rigente c.d. <strong>di</strong> seconda fascia”.<br />

2.1.9. La detta circolare, tuttavia, non precisa quale figura, nell’ambito dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario che<br />

non <strong>di</strong>sponga, nella dotazione organica, della figura <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> c.d. “seconda fascia”, sia<br />

legittimata in concreto, alla luce della nuova regolamentazione normativa, a svolgere le funzioni<br />

che la nuova <strong>di</strong>sciplina, senza possibilità <strong>di</strong> eccezioni, attribuisce in via esclusiva alla <strong>di</strong>rigenza<br />

amministrativa dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario quale attività amministrativa <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> seconda fascia.<br />

Su quesito proposto dal magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Vercelli, il C.S.M. ha deliberato che, qualora<br />

la dotazione organica non preveda la figura <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> c.d. seconda fascia, <strong>di</strong> tal che non vi sia,<br />

allo stato, possibilità <strong>di</strong> attribuire le funzioni <strong>di</strong> cui agli artt. 2 e 3 del D.lgs 240/06 a figura<br />

amministrativa in servizio presso l’ufficio giu<strong>di</strong>ziario, la legittimazione in concreto a svolgere le


funzioni che la nuova <strong>di</strong>sciplina normativa, senza possibilità <strong>di</strong> eccezioni, attribuisce in via<br />

esclusiva alla <strong>di</strong>rigenza amministrativa dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario quale attività amministrativa<br />

<strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> seconda fascia, spetta al magistrato capo dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario.<br />

2.1.10. Agli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono assegnati magistrati <strong>di</strong> cassazione, appello e tribunale. Essi,<br />

pur incar<strong>di</strong>nati presso i rispettivi uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, sono altresì componenti togati del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, che opera a livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello o <strong>di</strong> circoscrizione territoriale <strong>di</strong><br />

sezione <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong> corte d’appello. Qualora un magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> risulti mancante o<br />

impe<strong>di</strong>to, il presidente della corte d’appello può <strong>di</strong>sporre con decreto l’assegnazione temporanea<br />

(supplenza) <strong>di</strong> altro magistrato del <strong>di</strong>stretto avente la qualifica <strong>di</strong> magistrato <strong>di</strong> cassazione, <strong>di</strong><br />

appello o <strong>di</strong> tribunale. Il presidente della corte d’appello interviene <strong>di</strong> ufficio ovvero su richiesta del<br />

presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (art. 70-bis, lett. d), Ord.pen.).<br />

2.1.11. Nella prassi, tuttavia, tale potere è esercitato soltanto qualora alle necessità sopra dette non<br />

abbia già provveduto, con imme<strong>di</strong>atezza, il presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> attraverso<br />

l’applicazione, ai sensi dell’art. 70-bis,lett. c),Ord.pen., dei magistrati e del personale ausiliario<br />

nell’ambito dei vari uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, nei casi <strong>di</strong> assenza, impe<strong>di</strong>mento o urgenti necessità <strong>di</strong><br />

servizio. In altri termini, l’or<strong>di</strong>namento presuppone il previo intervento dell’organo <strong>di</strong>rettivo<br />

tribunalizio (me<strong>di</strong>ante lo strumento dell’applicazione) riservando logicamente all’istanza<br />

<strong>di</strong>strettuale l’intervento (con provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> supplenza) reso necessario dall’impossibilità <strong>di</strong><br />

fronteggiare le necessità <strong>di</strong> servizio con le risorse interne al tribunale ed agli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

<strong>di</strong>strettuali.<br />

3. Il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi art. 27, Cost. - c.p. 176 - c.p.p. 127;489;660;666;679;684 - att.c.p.p.110 - l. 26.7.1975,n.<br />

354,Or<strong>di</strong>namento penitenziario - l. 10.10.1986,n. 663,c.d. “legge Gozzini” - l. 27.5.1998,n. 165,c.d. “legge Simeone” -<br />

d.p.r. 30.6.2000,n. 230, regolamento <strong>di</strong> esecuzione dell’Or<strong>di</strong>namento penitenziario - r.d. 30.1.1941,n. 12,Or<strong>di</strong>namento<br />

giu<strong>di</strong>ziario - l. 24.11.1981,n. 689,mo<strong>di</strong>fiche al sistema penale - d.p.r. 9.10.1990,n. 309, t.u. in materia <strong>di</strong> stupefacenti-<br />

l.6.3.1998,n.40- Testo Unico delle <strong>di</strong>sposizioni concernenti la <strong>di</strong>sciplina dell’immigrazione e norme <strong>sulla</strong> con<strong>di</strong>zione<br />

dello straniero (d.lg. 25.7.1998,n. 286)- d.lg. 30.5.2002, n.113- d.p.r. 30.5. 2002, n. 114 - d.p.r. 30.5. 2002, n. 115 - l.<br />

30.7.2002, n. 189,"Mo<strong>di</strong>fica alla normativa in materia <strong>di</strong> immigrazione e <strong>di</strong> asilo"- l. 1.8.2003, n. 207,norme <strong>sulla</strong><br />

sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena.<br />

3.1. La riforma dell’or<strong>di</strong>namento penitenziario, varata con legge 26.7.1975, n. 354, recante “Norme<br />

sull’or<strong>di</strong>namento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, ha<br />

determinato un vero e proprio ribaltamento dei tra<strong>di</strong>zionali rapporti fra condannati e internati e<br />

l’amministrazione, <strong>di</strong> tal che la figura del detenuto viene portata in primo piano, non più quale<br />

soggetto passivo dell’esecuzione penale, bensì quale soggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti, primo fra i quali quello <strong>di</strong><br />

essere destinatario delle proposte trattamentali degli operatori penitenziari. Vi fu anche chi osservò,<br />

non senza una sfumatura paradossale, come la riforma penitenziaria abbia rappresentato “il solenne<br />

riconoscimento che lo status <strong>di</strong> detenuto o <strong>di</strong> internato non solo non fa venir meno la posizione <strong>di</strong><br />

lui come titolare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti soggettivi connessi a tale status, ma, anzi, altri gliene attribuisce” ( 2 )<br />

3.1.1 La figura del “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” era già prevista dalla legge <strong>di</strong> Or<strong>di</strong>namento giu<strong>di</strong>ziario<br />

(art. 45, r.d. 30.1.41,n. 12), dal co<strong>di</strong>ce penale (art. 144, c.p. abr.), dal co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale del


1930 (art. 585,c.p.p. abr.) e dal regolamento penitenziario del 1931 (art. 4, r.d. 18.6.1931,n. 787). Si<br />

trattava, tuttavia, <strong>di</strong> una figura cui erano affidate competenze assai limitate, concernenti perlopiù<br />

attribuzioni <strong>di</strong> carattere amministrativo (a es. applicazione e gestione delle misure <strong>di</strong> sicurezza,<br />

vigilanza sull’esecuzione delle pene detentive). ( 3 ) Il vero punto <strong>di</strong> svolta fu rappresentato da una<br />

storica decisione con la quale la Corte costituzionale, affermò per la prima volta, con riferimento<br />

all’istituto della liberazione con<strong>di</strong>zionale, il <strong>di</strong>ritto del condannato a che, verificandosi le con<strong>di</strong>zioni<br />

poste dalla norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale, il protrarsi della realizzazione della pretesa punitiva dello<br />

Stato venisse riesaminata dal giu<strong>di</strong>ce, al fine <strong>di</strong> accertare se la quantità <strong>di</strong> pena già espiata avesse, o<br />

no, assolto al fine rieducativo sancito dall’art. 27, Cost. Tale <strong>di</strong>ritto, stabilì inoltre la Corte, “deve<br />

trovare nella legge una valida e ragionevole garanzia giuris<strong>di</strong>zionale, poiché, in un or<strong>di</strong>namento<br />

penale costituzionalmente orientato, è imprescin<strong>di</strong>bile l’istituzione <strong>di</strong> un “giu<strong>di</strong>ce della pena”, al<br />

quale attribuire le delicate competenze in materia <strong>di</strong> esecuzione della pena in un quadro <strong>di</strong><br />

valorizzazione del principio rieducativo <strong>di</strong> cui all’art. 27 Cost. (C.cost., sent.14.5.1974, n. 204).<br />

3.2. Di lì a poco, con la promulgazione della l. 26.7.1975, n. 354, si attua nel nostro or<strong>di</strong>namento<br />

una “rivoluzione copernicana” per effetto della quale l’essenza della funzione della pena non è più<br />

in<strong>di</strong>viduata nelle finalità esclusivamente retributive, bensì nell’esigenza <strong>di</strong> rieducare il condannato,<br />

considerato dunque come soggetto non più soltanto da contenere e punire, ma quale persona da<br />

recuperare alla civile convivenza. A partire dalla ricordata riforma del 1975, che ha investito il<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> sempre maggiori competenze giuris<strong>di</strong>zionali, focalizzandone l’attività<br />

soprattutto in materia <strong>di</strong> applicazione e gestione delle forme <strong>di</strong> esecuzione penitenziaria esterna al<br />

carcere, in particolare nel settore delle misure alternative alla detenzione, si è verificata una<br />

progressiva mutazione della natura del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, dall’originaria funzione <strong>di</strong> organo <strong>di</strong><br />

mera vigilanza carceraria a giu<strong>di</strong>ce che sovrintende all’esecuzione delle pene, qualsiasi forma esse<br />

assumano, garantendo alle stesse la legalità e il fine rieducativo costituzionalmente prefigurato (art.<br />

27, Cost.), attraverso meccanismi e procedure <strong>di</strong> tipo giuris<strong>di</strong>zionale che il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura<br />

penale del 1988 ha <strong>di</strong>sciplinato compiutamente sotto il profilo della competenza del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, tanto sotto il profilo funzionale, quanto per ciò che riguarda la competenza territoriale.<br />

( 4 ) Tale progressivo accrescimento delle competenze in materia <strong>di</strong> esecuzione penitenziaria esterna e<br />

la giuris<strong>di</strong>zionalizzazione dell’attività del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> hanno, d’altro canto affievolito<br />

l’effettività dell’azione <strong>di</strong> controllo e vigilanza del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> all’interno del<br />

carcere, fattasi gradatamente più spora<strong>di</strong>ca in rapporto all’aumento delle attribuzioni giuris<strong>di</strong>zionali<br />

in materia <strong>di</strong> esecuzione esterna. Pur scontando un’opinione <strong>di</strong>ffusa in dottrina, secondo cui il<br />

fenomeno avrebbe conosciuto maggiore se non esclusivo rilievo con riguardo ai proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong><br />

competenza del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, progressivamente attratti nell’area della giuris<strong>di</strong>zione<br />

per effetto dell’elaborazione della giurisprudenza sia <strong>di</strong> legittimità che costituzionale ( 5 ); deve<br />

affermarsi che, a ben osservare, la giuris<strong>di</strong>zionalizzazione può essere apprezzata quale fenomeno<br />

rilevante – e non poco – anche in riferimento a quelle materie attribuite alla competenza del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e che pure, secondo l’unanime consenso della dottrina, si caratterizzano ab<br />

initio come già ricomprese nell’alveo della giuris<strong>di</strong>zione. Basti soltanto rammentare- per riferirsi<br />

agli esempi che più imme<strong>di</strong>atamente vengono alla mente- la nuova sensibilità con la quale in<br />

dottrina e sopra tutto nella giurisprudenza <strong>di</strong> legittimità si vanno elaborando le tematiche della<br />

partecipazione personale dell’interessato al proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, alla casistica in tema <strong>di</strong><br />

incompatibilità del giu<strong>di</strong>ce, all’effettività dell’esercizio della <strong>di</strong>fesa con riguardo all’istruttoria<br />

proce<strong>di</strong>mentale.<br />

3.3. Si tratta, in somma, <strong>di</strong> un fenomeno esteso, globale, che coinvolge imme<strong>di</strong>atamente tanto la<br />

figura del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> monocratico quanto l’assise collegiale, sia pure con <strong>di</strong>versità <strong>di</strong><br />

obiettivi e <strong>di</strong> effetti.


3.4. Del resto, a ben considerare, non può che essere così, se si riflette alla genesi della<br />

giuris<strong>di</strong>zionalizzazione, che trova la sua ra<strong>di</strong>ce e il suo primum movens nell’esigenza <strong>di</strong> tutela<br />

integrale e piena dei <strong>di</strong>ritti e, più in generale, delle posizioni soggettive delle persone detenute o<br />

comunque sottoposte ad esecuzione penale, talché non avrebbe senso se essa si stendesse sui<br />

proce<strong>di</strong>menti riservati al giu<strong>di</strong>ce in composizione collegiale per rimanere, per così <strong>di</strong>re, alla soglia<br />

della sfera <strong>di</strong> competenze attribuite all’espressione monocratica, sopra tutto considerando che – a<br />

legislazione attuale – e proprio quest’ultimo giu<strong>di</strong>ce l’istanza giuris<strong>di</strong>zionale che più<br />

imme<strong>di</strong>atamente incide sullo status libertatis del condannato, anche attraverso un’estesa possibilità<br />

<strong>di</strong> applicazione provvisoria e anticipata (rispetto, s’intende, alla successiva decisione del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>) <strong>di</strong> misure alternative e benefici penitenziari che si è continuamente <strong>di</strong>latata per<br />

effetto della torrenziale e caotica produzione normativa. ( 6 )<br />

3.5. La pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un’idonea tutela giuris<strong>di</strong>zionale dei <strong>di</strong>ritti delle persone soggette a<br />

esecuzione penale, detenute o internate, è questione affrontata dalla giurisprudenza della Corte<br />

costituzionale fin dalla storica decisione (sentenza n. 204/1974) con la quale fu riconosciuto, in<br />

tema <strong>di</strong> liberazione con<strong>di</strong>zionale, il <strong>di</strong>ritto del condannato a che, verificandosi le con<strong>di</strong>zioni poste<br />

dalla norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale, il protrarsi della detenzione sia riesaminato, al fine <strong>di</strong> accertare se<br />

la quantità <strong>di</strong> pena già espiata abbia, o no, assolto il suo fine rieducativo.( 7 )<br />

3.5. La riforma dell’or<strong>di</strong>namento penitenziario (legge 26 luglio 1975, n. 354, c.d. Or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario, d’ora in poi Ord.pen.), varata proprio su impulso della pronuncia costituzionale n.<br />

204/74, ha determinato un vero e proprio ribaltamento dei tra<strong>di</strong>zionali rapporti fra ristretto e<br />

amministrazione preposta agli istituti <strong>di</strong> pena: l’esecuzione penitenziaria <strong>di</strong>viene, in altri termini,<br />

centripeta rispetto alla figura del detenuto, che viene portato in primo piano, non più quale<br />

“soggetto passivo” dell’esecuzione penale, bensì quale “soggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti”, titolare <strong>di</strong> posizioni<br />

soggettive che può personalmente esercitare.<br />

3.6. Vi fu anche chi osservò, non senza una sfumatura paradossale, come la riforma penitenziaria<br />

rappresentasse “(…) il solenne riconoscimento che lo status <strong>di</strong> detenuto o <strong>di</strong> internato non solo non<br />

fa venir meno la posizione <strong>di</strong> lui come titolare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti soggettivi connessi a tale status, ma, anzi,<br />

altri gliene attribuisce.”( 8 )<br />

3.7. La giuris<strong>di</strong>zionalizzazione dell’esecuzione penitenziaria ( 9 ) non involge, in altri termini,<br />

soltanto l’aspetto della pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> rime<strong>di</strong> e tutele giuris<strong>di</strong>zionali rispetto agli atti e<br />

provve<strong>di</strong>menti che incidono sulle modalità <strong>di</strong> esecuzione della pena, bensì concreta una sempre<br />

maggiore attribuzione alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> poteri <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong>retto ed autonomo<br />

ai fini della connotazione delle caratteristiche quantitative e qualitative dell’esecuzione stessa. Si è,<br />

infatti, gradatamente affermata, nel quadro dei principi costituzionali (art. 27, Cost.) e nel corso<br />

dell’evoluzione della normativa penitenziaria, pur con fasi alterne e battute d’arresto,<br />

l’irrinunciabilità della scelta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo nella politica penitenziaria in favore del trattamento<br />

rieducativo del detenuto.<br />

3.8. La correlativa tendenziale e sempre più estesa sfera <strong>di</strong> competenze attribuita alla <strong>magistratura</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in or<strong>di</strong>ne al potere <strong>di</strong> incidere profondamente sul rapporto <strong>di</strong> esecuzione della<br />

sanzione penale ha dato vita a fattispecie mo<strong>di</strong>ficative ed estintive della stessa sanzione penale<br />

irrogata dal giu<strong>di</strong>ce del processo, tali da infrangere, in concreta estrinsecazione del principio<br />

costituzionale <strong>di</strong> rieducazione dei condannati, il dogma dell’immutabilità del giu<strong>di</strong>cato penale. Sul<br />

versante più strettamente carcerario, tale opzione si è progressivamente tradotta in un ra<strong>di</strong>cale<br />

mutamento <strong>di</strong> prospettiva dei rapporti tra l’amministrazione penitenziaria, le esigenze <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong>sciplina interni degli istituti <strong>di</strong> pena e le aspettative <strong>di</strong> natura rieducativa delle persone detenute,<br />

strutturando l’azione amministrativa su modelli e rapporti <strong>di</strong> progressiva accentuazione del


momento propositivo-trattamentale sull’aspetto meramente istituzionale e afflittivo-contenitivo<br />

caratteristico dell’istituzione penitenziaria vigente anteriormente alla riforma del 1975.<br />

3.9. La legislazione degli ultimi anni – in particolare la L. n. 165/1998 (c.d.”legge Simeone”) e la L.<br />

n. 231/1999, ha peraltro segnato una decisa inversione <strong>di</strong> tendenza rispetto alla politica<br />

penitenziaria del passato, evidenziando un sostanziale abbandono delle prospettive <strong>di</strong> recupero e<br />

risocializzazione dei condannati, attraverso l’introduzione <strong>di</strong> istituti con finalità quasi<br />

esclusivamente deflattiva del numero dei detenuti presenti negli istituti <strong>di</strong> pena. La legge n. 241/06,<br />

recante l’indulto per una imponente serie <strong>di</strong> condanne, ha inciso notevolmente sul valore della<br />

certezza della pena, con effetti deflativi della popolazione carceraria che – se pure significativi con<br />

riferimento all’anno 2006 e ai primi mesi del 2007, si sono in seguito rapidamente <strong>di</strong>ssolti, talché ad<br />

oggi la situazione negli istituti <strong>di</strong> pena è paragonabile a quella antecedente all’indulto.<br />

4. Le competenze monocratiche del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

4.1. Il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>:<br />

a)con riferimento al controllo <strong>di</strong> legalità sull’esecuzione della pena all’interno degli istituti<br />

penitenziari: vigila <strong>sulla</strong> organizzazione degli istituti <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> pena e prospetta al<br />

Ministro della giustizia le esigenze dei vari servizi, con particolare riguardo alla attuazione del<br />

trattamento rieducativo. Esercita, altresì, la vigilanza <strong>di</strong>retta ad assicurare che l'esecuzione della<br />

custo<strong>di</strong>a degli imputati sia attuata in conformità delle leggi e dei regolamenti, espletando un<br />

controllo <strong>di</strong> legalità in or<strong>di</strong>ne alla corretta esecuzione delle pene, e impartendo <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>rette<br />

ad eliminare eventuali violazioni dei <strong>di</strong>ritti dei detenuti che riscontri anche nel corso <strong>di</strong> visite<br />

ispettive (art. 69,Ord.pen.;art. 5, D.P.R. n. 230/2000);presiede la commissione per il regolamento<br />

dell’istituto penitenziario (art. 16,Ord.pen.);esamina le istanze e i reclami dei detenuti ed internati in<br />

or<strong>di</strong>ne all’operato dell’Amministrazione penitenziaria (art. 35,Ord.pen. e art. 75, D.P.R. n.<br />

230/2000);autorizza la sottoposizione al visto <strong>di</strong> controllo della corrispondenza nei confronti <strong>di</strong><br />

condannati, imputati e internati (art. 18 ter, Ord.pen.;art. 38, D.P.R. n. 230/2000); decide sui reclami<br />

formulati dai detenuti nei casi previsti dall’art. 69,Ord.pen.); in particolare, decide con or<strong>di</strong>nanza<br />

impugnabile soltanto per cassazione, secondo la procedura <strong>di</strong> cui all'articolo 14-ter,Ord. pen., sui<br />

reclami dei detenuti e degli internati concernenti l'osservanza delle norme riguardanti: a)<br />

l'attribuzione della qualifica lavorativa, la mercede e la remunerazione nonché lo svolgimento delle<br />

attività <strong>di</strong> tirocinio e <strong>di</strong> lavoro e le assicurazioni sociali; ( 10 ) b) le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esercizio del potere<br />

<strong>di</strong>sciplinare, la costituzione e la competenza dell'organo <strong>di</strong>sciplinare, la contestazione degli addebiti<br />

e la facoltà <strong>di</strong> <strong>di</strong>scolpa.<br />

b) con riferimento alla gestione del trattamento penitenziario:approva con decreto il programma <strong>di</strong><br />

trattamento dei condannati e internati (art. 69,Ord.pen.);approva il provve<strong>di</strong>mento del <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong><br />

ammissione del detenuto al lavoro all’esterno e ne approva la revoca (art. 21,Ord.pen.;art. 48,D.P.R.<br />

n. 230/2000);<strong>di</strong>spone l’esclusione dei detenuti non idonei dalle rappresentanze interne ai sensi<br />

dell’art. 20, D.P.R. n. 230/2000); autorizza i colloqui e le telefonate dei detenuti nei casi dell’art. 18<br />

Ord.pen. e degli artt. 37 e 39, D.P.R. n. 230/2000;concede le licenze agli internati e ai detenuti in<br />

regime <strong>di</strong> semilibertà (art. 52,Ord.pen.);provvede al ricovero in O.P.G. dei condannati in esecuzione<br />

<strong>di</strong> pena cui sopravvenga un’infermità psichica (art. 148,c.p.);provvede con decreto sui permessi ai<br />

detenuti (artt.30 e 30-ter, Ord.pen.); <strong>di</strong>spone la non computabilità del tempo trascorso dal<br />

condannato o internato in permesso o licenza ai fini della durata della pena in espiazione nel caso <strong>di</strong><br />

mancato rientro in istituto o <strong>di</strong> altri gravi comportamenti (art. 53-bis,Ord.pen.); decide sui reclami in<br />

materia <strong>di</strong> prelievo dal peculio <strong>di</strong> cui all’art.,145,c.p.(art. 56,d.p.r. 230/2000);<strong>di</strong>spone il


trasferimento dei detenuti condannati, internati e imputati presso luoghi esterni <strong>di</strong> cura (art.<br />

11,Ord.pen.);autorizza l’ingresso in carcere dei soggetti <strong>di</strong> cui all’art. 17,Ord.pen. ed è organo <strong>di</strong><br />

impulso in materia <strong>di</strong> autorizzazione agli assistenti volontari (art. 78,Ord.pen.);provvede al<br />

<strong>di</strong>fferimento dell’esecuzione della pena nei casi <strong>di</strong> cui all’art. 684,c.p.p. ;<br />

c)con riferimento alla gestione dell’esecuzione penale esterna al carcere:presiede alla gestione delle<br />

misure alternative dell’affidamento in prova al servizio sociale or<strong>di</strong>nario, della detenzione<br />

domiciliare e dell’affidamento in prova in casi particolari (art. 94, D.P.R. n. 309/1990);provvede<br />

alla sospensione provvisoria dell’esecuzione della pena nei casi dell’art. 47, comma 4,Ord.pen.,<br />

all’applicazione provvisoria delle misure della detenzione domiciliare (nei casi <strong>di</strong> cui all’art. 47-ter,<br />

comma 1-quater, Ord.pen. ) della semilibertà (art. 50, comma 1, Ord. pen.) e dell’affidamento in<br />

casi particolari (art. 94, d.p.r. n. 309/90); <strong>di</strong>spone la prosecuzione provvisoria o la sospensione delle<br />

misure alternative alla detenzione e della sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena nei casi previsti dagli<br />

artt. 51-bis e 51-ter Ord.pen.; provvede alla mo<strong>di</strong>fica del luogo <strong>di</strong> esecuzione della misura<br />

alternativa (art. 97, D.P.R. n. 230/2000); provvede alla trasformazione della misura<br />

dell’affidamento in prova in casi particolari (art. 99, D.P.R. n. 230/2000); propone la revoca della<br />

liberazione con<strong>di</strong>zionale (art. 104, D.P.R. n. 230/2000); determina le prescrizioni e modalità<br />

esecutive delle sanzioni sostitutive della libertà controllata e della semidetenzione, e ne presiede la<br />

gestione (artt.53 ss., L. n. 689/1981);<strong>di</strong>spone l’applicazione dell’espulsione dello straniero quale<br />

sanzione alternativa alla detenzione (art. 16, comma 5, T.U.Str.,come mo<strong>di</strong>ficato dalla L. n.<br />

189/2002, c.d.“legge Bossi-Fini”);applica la sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena (L. n. 207/2003);<br />

d) con riferimento alle altre competenze attribuite dalla legge: assume gli atti istruttori in relazione<br />

alle istanze <strong>di</strong> grazia, formulando il proprio motivato parere in merito alle stesse (art. 681, c.p.p.);<br />

provvede all’au<strong>di</strong>zione del detenuto o internato nei casi <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mento in camera <strong>di</strong> consiglio nei<br />

casi <strong>di</strong> cui all’art. 127 e 666, c.p.p., e dell’art. 101, <strong>di</strong>sp.att.,c.p.p.; procede all’au<strong>di</strong>zione del<br />

condannato in contumacia nei casi dell’art. 489, c.p.p.;all’au<strong>di</strong>zione del condannato che ha fatto<br />

richiesta <strong>di</strong> estra<strong>di</strong>zione nei casi dell’art. 5, L. n. 257/1989; alla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> abitualità.,<br />

professionalità nel reato o <strong>di</strong> tendenza a delinquere ed all’applicazione della connessa misura <strong>di</strong><br />

sicurezza (art. 679 c.p.p.); applica la liberazione anticipata nei casi <strong>di</strong> cui all’art. 54, Ord. pen.;<br />

accerta la pericolosità sociale ai fini dell’applicazione, proroga o revoca delle misure <strong>di</strong> sicurezza e<br />

della <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> abitualità, professionalità o tendenza a delinquere;sovrintende all’esecuzione<br />

delle misure <strong>di</strong> sicurezza personali (art. 69,Ord.pen.). Provvede in particolare al riesame della<br />

pericolosità ai sensi del primo e secondo comma dell'articolo 208 del co<strong>di</strong>ce penale, nonché<br />

all'applicazione, esecuzione, trasformazione o revoca, anche anticipata, delle misure <strong>di</strong> sicurezza.<br />

Provvede altresì, con decreto motivato, in occasione dei provve<strong>di</strong>menti anzidetti, alla eventuale<br />

revoca della <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> delinquenza abituale, professionale o per tendenza <strong>di</strong> cui agli articoli<br />

102, 103, 104, 105 e 108 del co<strong>di</strong>ce penale. Determina le prescrizioni della libertà vigilata quale<br />

misura <strong>di</strong> sicurezza (art. 228 c.p.) o conseguente all’applicazione della liberazione con<strong>di</strong>zionale (art.<br />

176 c.p.);decide <strong>sulla</strong> remissione del debito dei condannati verso lo Stato per ragioni <strong>di</strong> giustizia<br />

(spese processuali e <strong>di</strong> mantenimento in carcere) (art. 6 (L), D.lvo. n. 115/2002); all’accertamento<br />

dell’insolvibilità del condannato a pene pecuniarie ed alla loro conseguente conversione in libertà<br />

controllata (art. 660 c.p.p.).<br />

4.2. E’ evidente l’eterogeneità dei compiti affidati alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, gravata da un<br />

affastellamento <strong>di</strong> competenze amministrative e giuris<strong>di</strong>zionali, portato della lenta evoluzione,<br />

ancora non completata, dell’organo da ombudsman del carcere a “giu<strong>di</strong>ce della pena”. Le<br />

competenze della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si articolano nel loro nucleo primitivo, incentrato su<br />

compiti <strong>di</strong> tipo amministrativo e, in più rari casi,giuris<strong>di</strong>zionale, collegati alla funzione <strong>di</strong> vigilanza<br />

e controllo <strong>di</strong> legalità dell’esecuzione della pena all’interno degli istituti penitenziari; mentre è in<br />

pieno sviluppo la linea <strong>di</strong> tendenza, seguita dal legislatore nel settore dell’esecuzione penitenziaria,


della progressiva estensione dell’ambito <strong>di</strong> cognizione interamente giuris<strong>di</strong>zionalizzato attribuito<br />

alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in rapporto ad una serie articolata e sempre maggiore <strong>di</strong><br />

competenze, che vanno dalla generale determinazione della qualità e quantità della pena<br />

concretamente applicabile al condannato (concessione delle misure alternative alla<br />

detenzione;riconoscimento della liberazione anticipata; determinazione in or<strong>di</strong>ne alla restrizione in<br />

carcere ovvero all’ammissione a misure alternative dei soggetti condannati a pene detentive non<br />

superiori agli anni tre ); ad attribuzioni extravagantes, quali l’applicazione dell’espulsione dei casi<br />

previsti dal T.U.Str., o la concessione della sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena (c.d. indultino). La<br />

giuris<strong>di</strong>zionalizzazione dell’esecuzione penitenziaria, in altri termini, non involge soltanto l’aspetto<br />

della pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> rime<strong>di</strong> e tutele giuris<strong>di</strong>zionali rispetto agli atti e provve<strong>di</strong>menti che<br />

incidono sulle modalità <strong>di</strong> esecuzione della pena, bensì concreta una sempre maggiore attribuzione<br />

alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> poteri <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong>retto ed autonomo ai fini della<br />

connotazione delle caratteristiche quantitative e qualitative dell’esecuzione stessa.<br />

4.3. Negli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> “esterni”, cioè non costituiti presso la sede <strong>di</strong>strettuale del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, il magistrato più anziano in organico svolge – quale preposto all’ufficio - le<br />

funzioni <strong>di</strong>rigenziali e organizzative proprie del capo dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario, con le connesse<br />

responsabilità, e rappresenta all’esterno l’ufficio sia nei rapporti con gli altri uffici e organi<br />

giu<strong>di</strong>ziari sia nei confronti delle altre istituzioni pubbliche e dei privati.<br />

5. La sentenza costituzionale n. 26 del 1999.-<br />

5.1. Investita della questione <strong>di</strong> incostituzionalità degli art. 35 e 69 della legge 26.7.1975, n. 354,<br />

sotto il profilo che tali norme non garantivano alcuna tutela giuris<strong>di</strong>zionale nei confronti delle<br />

eventuali lesioni dei <strong>di</strong>ritti soggettivi dei detenuti, la Corte, con una sentenza per molti aspetti<br />

“storica”, ha <strong>di</strong>chiarato l’illegittimità costituzionale degli artt. 35 e 69, L. 26.7.1975, n. 354 nella<br />

parte in cui non prevedono una tutela giuris<strong>di</strong>zionale nei confronti degli atti dell’amministrazione<br />

penitenziaria lesivi dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> coloro che sono sottoposti a restrizione della libertà personale<br />

(Corte cost., sent. n. 26 dell’8.2.1999). Sull’assetto formatosi in seguito alla citata pronunzia<br />

costituzionale ha inciso l’intervento delle Sezioni Unite della Cassazione, che ha in<strong>di</strong>viduato nel<br />

reclamo al magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> secondo la procedura <strong>di</strong> cui all’art. 14-ter, L.26.7.1975, n.<br />

354, lo strumento giuris<strong>di</strong>zionale attivabile a tutela delle posizioni giuri<strong>di</strong>che soggettive delle<br />

persone detenute (Sez.U., 26.2.2003, ric. Gianni).<br />

6. Il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi: 146;147;176;211-bis, c.p.; 677, 678, 680, 683, c.p.p.; l.. 26.7.1975,n. 354, or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario - l. 10.10.1986, n. 663,c.d. “legge Gozzini”; d.p.r. 9.10.1990, n. 309, t.u. in materia <strong>di</strong> stupefacenti; d.p.r.<br />

30.6.2000,n. 230, regolamento in materia <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento penitenziario; d.lg. 25.7.1998, n. 286, testo unico delle<br />

<strong>di</strong>sposizioni concernenti la <strong>di</strong>sciplina dell’immigrazione e norme <strong>sulla</strong> con<strong>di</strong>zione dello straniero; l. 30.7.2002, n. 189,<br />

mo<strong>di</strong>fica alla normativa in materia <strong>di</strong> immigrazione e <strong>di</strong> asilo; l. 1.8.2003, n. 207, norme <strong>sulla</strong> sospensione con<strong>di</strong>zionata<br />

della pena.<br />

6.1. La riforma penitenziaria introdotta con la L. 26.7.1975, n. 354/1975 istituì la “sezione <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>” presso ogni <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello. Si trattava <strong>di</strong> una struttura giu<strong>di</strong>ziaria <strong>di</strong><br />

nuova concezione, destinata ad operare a collegialità mista (in composizione paritaria <strong>di</strong> quattro<br />

giu<strong>di</strong>ci:due togati e due componenti esperti,quali giu<strong>di</strong>ci onorari componenti il collegio decidente).<br />

L’originaria “sezione” <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong>venne, con la mo<strong>di</strong>fica dell’Or<strong>di</strong>namento penitenziario del


1986 (L. n. 663/1986, c.d.“legge Gozzini”), l’attuale “tribunale” <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, costituito in<br />

ciascun <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello e in ciascuna circoscrizione territoriale <strong>di</strong> sezione <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong><br />

corte d’appello (art. 70, Ord. pen.).<br />

6.2. Il tribunale è composto da tutti i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello o<br />

sezione <strong>di</strong> corte d’appello. E’ stata mantenuta la collegialità mista, essendo il collegio giu<strong>di</strong>cante del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> formato da un presidente, da un magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e da due<br />

componenti non togati, tratti da un elenco <strong>di</strong> esperti in psicologia, sociologia, pedagogia, psichiatria,<br />

criminologia clinica, me<strong>di</strong>cina, ovvero da docenti <strong>di</strong> scienze criminalistiche nominati, su proposta<br />

del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, dal C.S.M. (artt.70, comma 3, e art. 80, L. 26.7.1975, n.<br />

354). Gli esperti sono nominati per un triennio, e l’incarico è rinnovabile.<br />

6.3. Il tribunale decide con or<strong>di</strong>nanza emessa in camera <strong>di</strong> consiglio e, in caso <strong>di</strong> parità <strong>di</strong> voti,<br />

prevale quello del presidente. Le funzioni <strong>di</strong> pubblico ministero avanti al tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

sono esercitate dal procuratore generale presso la corte d’appello (art. 678, comma 3, c.p.p.). L’art.<br />

70, comma 6, L. 26.7.1975, n. 354, stabilisce che uno dei magistrati togati che compone il collegio<br />

giu<strong>di</strong>cante deve essere il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sotto la cui giuris<strong>di</strong>zione è posto il condannato<br />

o l’internato alla cui posizione si deve provvedere. L’inosservanza <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>sposizione non è<br />

prevista a pena <strong>di</strong> nullità e costituisce, secondo l’opinione dottrinale prevalente, una mera<br />

irregolarità procedurale.<br />

6.4. La Corte Costituzionale, con sentenza 24-28.11.1997, n. 364, ha escluso che vi sia<br />

incompatibilità a comporre il collegio per il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che si sia pronunciato ai<br />

sensi dell’art. 684, c.p.p., in tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferimento provvisorio dell’esecuzione della pena per gravi<br />

motivi <strong>di</strong> salute ( 11 ). Ad analoghe conclusioni è pervenuta la giurisprudenza ormai consolidata della<br />

Cassazione in rapporto alle ipotesi <strong>di</strong> revoca delle misure alternative alla detenzione e del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che si sia pronunciato ai sensi dell’art. 51-bis o 51-ter, L.26.7.1975, n.<br />

354 (Cass., Sez.I, 24.7.1993). In tali casi, è stata esclusa la ricorrenza <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

incompatibilità, <strong>sulla</strong> considerazione del carattere cautelare ed interinale del pronunciamento del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, inidoneo, in virtù della sua stessa natura provvisoria, a costituire<br />

quell’anticipazione del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> merito che, incidendo sull’imparzialità del giu<strong>di</strong>ce, determina<br />

l’incompatibilità a garanzia del “giusto processo”(Cass., Sez.I, 8.9.1995).<br />

7. Competenza del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

7.1. A <strong>di</strong>fferenza del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, al tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono attribuiti compiti<br />

esclusivamente giuris<strong>di</strong>zionali, con competenza sia quale giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> prima istanza, sia quale assise<br />

del gravame avverso decisioni del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> o del tribunale or<strong>di</strong>nario (in materia <strong>di</strong><br />

misure <strong>di</strong> sicurezza, ai sensi dell’art. 680, c.p.p.). ( 12 )L’articolato complesso delle competenze<br />

attribuite al tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è <strong>di</strong>sciplinato dalla L. n. 354/1975, dalle norme del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

procedura penale (artt.677-684, c.p.p.), nonché da norme speciali (es. artt. 90 e 94, d.p.r. 309/1990<br />

in materia <strong>di</strong> sospensione dell’esecuzione della pena e <strong>di</strong> affidamento in prova per soggetti<br />

alcol<strong>di</strong>pendenti o tossico<strong>di</strong>pendenti).<br />

7.2. Precisamente, il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è competente, quale giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> primo grado, in<br />

materia <strong>di</strong>: affidamento in prova al servizio sociale, semilibertà, liberazione con<strong>di</strong>zionale,<br />

detenzione domiciliare e detenzione domiciliare speciale;affidamento in prova in casi particolari<br />

(art. 94,d.p.r. 309/1990);revoca o la cessazione dei suddetti benefici penitenziari;rinvio obbligatorio<br />

e facoltativo dell’esecuzione della pena (art. 146,147,c.p.p.); rinvio obbligatorio o facoltativo


dell’esecuzione della misura <strong>di</strong> sicurezza (art. 211- bis,c.p.); conversione delle sanzioni sostitutive<br />

nel corrispondente periodo <strong>di</strong> detenzione nel caso <strong>di</strong> violazione delle prescrizioni delle stesse (art.<br />

66 e 108, L .n. 689/81);concessione e revoca della riabilitazione (art. 176, c.p.,e art. 683, c.p.p.);<br />

declaratoria <strong>di</strong> estinzione delle pene e <strong>di</strong> ogni effetto penale in caso <strong>di</strong> esito positivo<br />

dell’affidamento in prova al servizio sociale e della liberazione con<strong>di</strong>zionale; sospensione<br />

dell’esecuzione della pena detentiva nei confronti <strong>di</strong> persona che si sia sottoposta od abbia in corso<br />

un programma terapeutico e riabilitativo dalla tossico<strong>di</strong>pendenza (art. 90, d.p.r. n. 309/90); reclamo<br />

avverso il provve<strong>di</strong>mento dell’Amministrazione penitenziaria che sospende le normali regole <strong>di</strong><br />

trattamento ai sensi dell’art. 41-bis, L. 26.7.1975, n. 354.; reclamo avverso il provve<strong>di</strong>mento<br />

dell’amministrazione penitenziaria che <strong>di</strong>spone o proroga il regime <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> particolare (art.<br />

14-ter, L. 26.7.1975, n. 354). Quale giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> secondo grado, Il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è<br />

competente in materia <strong>di</strong>: appello avverso le or<strong>di</strong>nanze del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> rese in<br />

materia <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> abitualità e professionalità nel reato o <strong>di</strong> tendenza e<br />

delinquere (art. 680, c.p.p.); appello avverso le sentenze <strong>di</strong> condanna, proscioglimento o <strong>di</strong> non<br />

luogo a procedere concernenti le <strong>di</strong>sposizioni che riguardano le misure <strong>di</strong> sicurezza (art. 680,<br />

c.p.p.); reclamo avverso i provve<strong>di</strong>menti del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in materia <strong>di</strong>: espulsione <strong>di</strong><br />

cui all’art. 16, comma 5, D.lvo. n. 286/98 (t.u.str.); <strong>di</strong> sottoposizione della corrispondenza dei<br />

detenuti a forme <strong>di</strong> controllo (art. 18-ter, L. 26.7.1975, n. 354); <strong>di</strong> liberazione anticipata (art. 69-bis,<br />

L. 26.7.1975, n. 354); <strong>di</strong> sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena ( art. 2, L. n. 207/2003). reclamo<br />

avverso decreto del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> esclusione dal computo della pena del tempo<br />

trascorso dal detenuto o dall’internato in permesso o in licenza nel caso <strong>di</strong> mancato rientro o altri<br />

gravi comportamenti (art. 53-bis, L. 26.7.1975, n. 354); reclamo avverso i decreti del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> in materia <strong>di</strong> permessi or<strong>di</strong>nari e permessi premio (art. 30-bis, L.26.7.1975, n. 354).<br />

8. Il presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi: art. 111, Cost.; artt.568,588,666,678, c.p.p.; artt. 4-bis, 47, 68, L. 26.7.1975, n. 354,Or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario; art. 23, L.10.10.1986, n. 663,c.d. “legge Gozzini”; artt. 90, 94, d.p.r. 9.10.1990, n. 309, t.u. in materia <strong>di</strong><br />

stupefacenti.<br />

8.1. La figura del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è stata introdotta con l’art. 70-bis della<br />

legge 26 luglio 1975, n. 354 (c.d. “Or<strong>di</strong>namento penitenziario”), aggiunto alla citata legge con la<br />

riforma del 1986 (art. 23, L.10.10.1986, n. 663,c.d. “legge Gozzini”) ( 13 ). Il presidente del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, oltre ad espletare le funzioni <strong>di</strong> magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nell’ufficio <strong>di</strong><br />

appartenenza: organizza e <strong>di</strong>rige le attività del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>; coor<strong>di</strong>na l’attività degli<br />

uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> compresi nella giuris<strong>di</strong>zione del tribunale, in funzione del <strong>di</strong>sbrigo degli affari<br />

<strong>di</strong> competenza del tribunale ( 14 ); <strong>di</strong>spone l’applicazione dei magistrati e del personale<br />

amministrativo nell’ambito degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, nei casi <strong>di</strong> assenza, impe<strong>di</strong>mento o urgenti<br />

necessità <strong>di</strong> servizio;chiede al presidente della corte d’appello l’intervento suppletivo <strong>di</strong> cui all’art.<br />

68, comma 3, L. 26.7.1975, n. 354; propone al C.S.M. la nomina degli esperti effettivi o supplenti<br />

componenti del tribunale e compila le tabelle per gli emolumenti loro spettanti; svolge tutte le altre<br />

attività a lui riservate dalla legge e dai regolamenti.<br />

8.2.Cruciale, anche ai fini della deflazione del carico processuale delle u<strong>di</strong>enze del tribunale <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> è il potere-dovere del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> emettere decreto <strong>di</strong><br />

inammissibilità in rapporto a istanze che appaiono manifestamente infondate per <strong>di</strong>fetto delle<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> legge ovvero costituiscano mera riproposizione <strong>di</strong> altra istanza già rigettata <strong>sulla</strong> base<br />

dei medesimi elementi (art. 666, comma 2, c.p.p.). Precisamente, il potere-dovere <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare<br />

l’inammissibilità della domanda introduttiva compete, ai sensi dell’art. 666, comma 2, c.p.p., al


presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, al presidente del collegio giu<strong>di</strong>cante ovvero al magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>.<br />

9. La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni.<br />

Riferimenti normativi: D.P.R. 29.9.1988, n. 448, <strong>di</strong>sposizioni sul processo penale a carico <strong>di</strong> minorenni.; L..<br />

26.7.1975,n. 354,Or<strong>di</strong>namento Penitenziario; L. 24.11.1981,n. 689,mo<strong>di</strong>fiche al sistema penale.<br />

9.1. Nel caso <strong>di</strong> soggetti che, in ragione dell’età, ricadono nella competenza minorile, le funzioni <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> sono esercitate da due organi giuris<strong>di</strong>zionali: il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i<br />

minorenni e il tribunale per i minorenni . In particolare, l’art. 3, d.p.r. 29.9.1988, n.<br />

448(“Approvazione delle <strong>di</strong>sposizioni sul processo penale a carico <strong>di</strong> imputati minorenni”),<br />

stabilisce che il tribunale per i minorenni e il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni esercitano<br />

le attribuzioni della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nei confronti <strong>di</strong> coloro che hanno commesso il<br />

reato quando erano minori degli anni <strong>di</strong>ciotto. La competenza del giu<strong>di</strong>ce minorile cessa comunque<br />

al compimento del venticinquesimo anno d’età del soggetto. Qualora, pertanto, il condannato<br />

compia il venticinquesimo anno d’età nella fase dell’esecuzione penale, la competenza in relazione<br />

alla gestione del soggetto in tale fase passano dal magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni al<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> or<strong>di</strong>nario. Le funzioni requirenti sono esercitate dal Procuratore della<br />

Repubblica per i minorenni.<br />

9.2. Con la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni collaborano i servizi minorili per<br />

l’amministrazione della giustizia, ed in particolare gli Uffici del servizio sociale per i minorenni; gli<br />

Istituti si semilibertà presso i penitenziari;i Servizi <strong>di</strong>urni per le misure alternative e sostitutive alla<br />

detenzione;gli istituti penali per minorenni, destinati ad accogliere i minori sottoposti a pena<br />

detentiva.<br />

9.2.1. L’art. 79,Ord.pen., aggiunge che nei confronti dei minorenni sottoposti a misure penali si<br />

applicano le norme dell’Or<strong>di</strong>namento Penitenziario or<strong>di</strong>narie, “fino a quando non sarà provveduto<br />

con apposita legge”. La persistente inerzia del legislatore, che a tutt’oggi non ha dettato una<br />

specifica <strong>di</strong>sciplina dell’esecuzione penitenziaria a carico dei minorenni, ha provocato numerosi<br />

interventi della Corte Costituzionali, che in più occasioni ha <strong>di</strong>chiarato l’incostituzionalità <strong>di</strong> norme<br />

e istituti dell’or<strong>di</strong>namento penitenziario or<strong>di</strong>nario nella misura in cui si applicano ai minorenni<br />

senza gli opportuni temperamenti in ragione della c.d. “specificità minorile”. La Corte ha, invero,<br />

più volte riba<strong>di</strong>to il principio che l’automatica estensione ai minori della <strong>di</strong>sciplina dell’esecuzione<br />

penitenziaria per gli adulti contrasta con l’interesse dello Stato a privilegiare, nel caso dei<br />

minorenni, le esigenze del recupero alla società dei medesimi rispetto alle istanze meramente<br />

punitive della pena, e si pone conseguentemente in contrasto con la correlata esigenza <strong>di</strong> strutturare<br />

anche il sistema delle pene alternative e dei benefici penitenziari secondo formule, meccanismi ed<br />

istituti che tengano conto del suddetto prevalente interesse della collettività (cfr.Corte Cost. n.<br />

109/1997,in rapporto all’art. 67, L. n. 689/1981;Corte Costituzionale,sentenza n. 403/1997, in<br />

relazione all’art. 30-ter, L. n. 354/1975).<br />

9.2.2. L’art. 79, Ord.pen.,stabilisce inoltre che al magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni non si<br />

estende il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cui all’art. 68, comma 4,Ord.pen. (il carico <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

minorile non è tale da giustificare l’esclusività delle funzioni <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>,così che l’or<strong>di</strong>namento<br />

ha mantenuto la vecchia figura promiscua del “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”). Va, infine, ricordato che,<br />

qualora si debba decidere sull’applicazione <strong>di</strong> una misura alternativa alla detenzione a soggetto che<br />

abbia subito più condanne con pena cumulata (art. 582,c.p.p.), la competenza spetta al tribunale <strong>di</strong>


<strong>sorveglianza</strong> or<strong>di</strong>nario se almeno una delle sentenze avvinte nel cumulo sia stata pronunciata dal<br />

giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario.<br />

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stu<strong>di</strong>o promosso dal C.S.M., Roma, 2004<br />

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Note:<br />

1) Cesaris, Nota a ord. Mag. Sorv. Agrigento 8.11.2001, in Rass. Pen. Crim., 2002, 237 ss.; Della Casa, Un importante<br />

passo verso la tutela giuris<strong>di</strong>zionale del de enuto, t in Dir. Pen. Proc.,1999,859 ss.<br />

2) Galli, La politica criminale in Italia negli anni 1974-77, Giuffré, Milano, 1978,128.<br />

3) In dottrina, per l’evoluzione storica della figura del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, v. Di Ronza, Manuale<br />

dell’esecuzione penale, CEDAM, Padova 2003, 75 ss.<br />

4) Canepa- Merlo, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penitenziario, Giuffré, Milano, VIII Ed, 2006, 52.<br />

5) Si veda in proposito l’illustrazione delle posizioni dottrinali estesamente compiuta da Grevi- Giostra-Della Casa,<br />

Or<strong>di</strong>namento Penitenziario, II Ed., Cedam, Padova 2000, 651.<br />

6) Si veda, recentemente, il d.l. 30.12.2005, n. 272, convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 21.2.2006, n. 49, alla<br />

materia dei benefici per i condannati tossico<strong>di</strong>pendenti e, in tema Fiorentin, L’esecuzione penale nei confronti dei<br />

condannati tossico<strong>di</strong>pendenti (d.l. 30.12.2005 n. 272, conv. con mo<strong>di</strong>f., in L. 21.02.2006,n. 49), in Leg.Pen., 2006,<br />

267.<br />

7) Come icasticamente osserva la Corte costituzionale, “con l'art. 27, terzo comma, della Costituzione l'istituto ha<br />

assunto un peso e un valore più incisivo <strong>di</strong> quello che non avesse in origine; rappresenta, in sostanza, un peculiare<br />

aspetto del trattamento penale e il suo ambito <strong>di</strong> applicazione presuppone un obbligo tassativo per il legislatore <strong>di</strong><br />

tenere non solo presenti le finalità rieducative della pena, ma anche <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre tutti i mezzi idonei a realizzarle<br />

e le forme atte a garantirle. Sulla base del precetto costituzionale sorge, <strong>di</strong> conseguenza, il <strong>di</strong>ritto per il condannato<br />

a che, verificandosi le con<strong>di</strong>zioni poste dalla norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale, il protrarsi della realizzazione della<br />

pretesa punitiva venga riesaminato al fine <strong>di</strong> accertare se, in effetti, la quantità <strong>di</strong> pena espiata abbia o meno assolto<br />

positivamente al suo fine rieducativo; tale <strong>di</strong>ritto deve trovare nella legge una valida e ragionevole garanzia<br />

giuris<strong>di</strong>zionale (Corte cost., sent.27 giugno1974,n. 204).<br />

8) Galli, La politica criminale in Italia negli anni 1974-77, Giuffré, Milano 1978, 128.<br />

9) Sulla giuris<strong>di</strong>zionalizzazione della materia penitenziaria e dell’esecuzione penale cfr. Della Casa, La <strong>magistratura</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. Organizzazione, competenze, procedure, UTET, Torino 1992; Fiorentin - Sandrelli,<br />

L’esecuzione dei provve<strong>di</strong>menti giuris<strong>di</strong>zionali, Cedam, Padova 2007 Kostoris, Linee <strong>di</strong> continuità e prospettive<br />

<strong>di</strong> razionalizzazione nella nuova <strong>di</strong>sciplina del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, in L’Or<strong>di</strong>namento Penitenziario<br />

tra riforma ed emergenza, Cedam, Padova,1994; Presutti, La <strong>di</strong>sciplina del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> dalla<br />

normativa penitenziaria al nuovo co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale, in Riv.It.Dir.Pen.e Proc.,1993.<br />

10)L’ipotesi prevista dalla lett. a) della <strong>di</strong>sposizione è stata ra<strong>di</strong>calmente espunta dall’or<strong>di</strong>namento in seguito alla<br />

sentenza costituzionale 23.10.06, n. 341, con quale la Consulta ha <strong>di</strong>chiarato l’illegittimità costituzionale dell’art.<br />

69, lett. a), poiché riconosciuto in contrasto con l’art. 24, Cost.<br />

11) In tema, cfr. Fiorentin,Marcheselli, L’Or<strong>di</strong>namento Penitenziario, UTET, Torino 2005, 134.<br />

12) Canepa - Merlo, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penitenziario, cit. 64; Di Ronza, Manuale dell’esecuzione penale, ci .,92. t<br />

13) Canepa -Merlo, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penitenziario, cit., 67; Di Ronza, Manuale dell’esecuzione penale, cit. 96;<br />

Della Casa, La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, cit .<br />

14) Sui compiti del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> quali coor<strong>di</strong>natore degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

<strong>di</strong>strettuali cfr. Della Casa in Grevi, Giostra, Della Casa, Or<strong>di</strong>namento Penitenziario,cit., 688.


CAPITOLO II<br />

La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>: struttura, organizzazione e competenze<br />

Sommario: 1.L’organizzazione della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 2. L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.<br />

3. Il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 4. Le competenze monocratiche del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

5. La sentenza costituzionale n. 26 del 1999.- 6. Il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 7. Competenza del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 8. Il presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 9. La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> per i minorenni.<br />

* * * *<br />

1. L’organizzazione della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

1.1. L’art. 4, della legge 26.7.1975, n. 354 (c.d. “or<strong>di</strong>namento Penitenziario”), stabilisce che “i<br />

detenuti e gli internati esercitano personalmente i <strong>di</strong>ritti loro derivanti dalla presente legge anche se<br />

si trovano in stato <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>zione legale”. Tali <strong>di</strong>ritti (o, più precisamente, posizioni soggettive)<br />

trovano il loro fondamento in numerosi principi e <strong>di</strong>sposizioni normative, promananti dalla Carta<br />

costituzionale, dall’Or<strong>di</strong>namento penitenziario o da leggi speciali. Il <strong>di</strong>ritto vivente attribuisce ormai<br />

alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> competenza funzionale a conoscere delle violazioni subite dai<br />

detenuti nelle loro posizioni soggettive e dunque che essi sono titolari <strong>di</strong> posizioni giuri<strong>di</strong>che che<br />

per la loro stretta inerenza alla persona umana sono qualificabili come <strong>di</strong>ritti soggettivi. Sembra,<br />

pertanto, sgomberato il campo da dubbi residui circa la titolarità in capo ai detenuti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti<br />

soggettivi e la conseguente attribuzione al giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario della competenza a conoscere delle<br />

eventuali lesioni <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>ritti poste in essere me<strong>di</strong>ante atti della amministrazione penitenziaria.<br />

Legittimata dunque a conoscere <strong>di</strong> atti e comportamenti lesivi provenienti dall’amministrazione<br />

penitenziaria è la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, alla quale la Corte costituzionale riconosce “una<br />

tendenzialmente piena funzione <strong>di</strong> garanzia dei <strong>di</strong>ritti dei detenuti e degli internati”e,<br />

specificamente il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> quale giu<strong>di</strong>ce “più vicino.” ( 1 )<br />

1.2.L’Or<strong>di</strong>namento penitenziario ha attribuito la giuris<strong>di</strong>zione in materia <strong>di</strong> esecuzione penitenziaria<br />

ad una <strong>magistratura</strong> caratterizzata dall’essere specializzata rispetto alle altre funzioni giuris<strong>di</strong>zionali<br />

e autonoma rispetto alla restante parte dell’or<strong>di</strong>ne giu<strong>di</strong>ziario. Specializzata,in quanto alla<br />

<strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è attribuita dalla legge in via esclusiva la competenza in materia <strong>di</strong><br />

esecuzione penitenziaria. Autonoma, poiché le funzioni <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, un tempo attribuite con<br />

incarico annuale a magistrati che si occupavano <strong>di</strong> altre materie, vennero assegnate, dalla riforma<br />

del 1975, ad una tipologia <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ci creata ad hoc, separandone definitivamente la competenza da<br />

ogni contiguità e promiscuità con altri settori della giuris<strong>di</strong>zione, in particolare <strong>di</strong> quella penale (art.<br />

1,Ord.giud.).<br />

1.3.Nell’alveo della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono in realtà comprese <strong>di</strong>verse soggettività<br />

giuris<strong>di</strong>zionali, ciascuna con proprie caratteristiche e competenze. Nell’or<strong>di</strong>ne in<strong>di</strong>cato dalla legge,<br />

esse sono: gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i<br />

presidenti dei tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. La rubrica del capo II, L. 26.7.1975, n. 354 (c.d.<br />

“Or<strong>di</strong>namento penitenziario”), dettava nella sua formulazione originaria, la <strong>di</strong>sciplina del “Giu<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”. Successivamente, venne introdotta la denominazione ufficiale, quella attualmente<br />

in vigore per opera dell’art. 70-ter Ord.pen.,introdotto dall’art. 24, L.10.10.1986, n. 663 (c.d. “legge<br />

Gozzini”), che ha sostituito ai termini “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” e “sezione <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” quelli<br />

<strong>di</strong> “magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” e “tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”. Ciò nonostante, la vecchia


denominazione, ufficialmente abrogata, continua ad essere in qualche caso adottata dal legislatore<br />

(cfr. a es. l’art. 659,c.p.p., e l’art. 16, comma 2, D.L. n. 8.6.1992, n. 306, conv. in L. 7.8.1992,n.<br />

356).<br />

2. L’ ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi: artt. 3, 24, 27, 81, 97, 111, Cost.; art.2043, 2059 c.c.; art.176 c.p.; art.409, c.p.c.; artt. 34,127,<br />

178, 179, 489, 525, 659, 660, 666, 677, 678, 679, 684, c.p.p.; art.110, <strong>di</strong>sp.att.c.p.p.; artt. 1, 4, 21, 23, 14 ter, 28, 30 bis,<br />

35, 41 bis, 47, 47 bis, 47 ter, 51 ter, 69, 70, 80, l. 26.7.1975, n. 354; artt. 48, 75, 81 d.p.r. 30.6.2000, n. 230, regolamento<br />

in materia <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento penitenziario; art. 16, dl. n. 8.6.1992, n. 306, conv. in l. 7.8.1992,n. 356).<br />

2.1.L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nasce con la riforma penitenziaria del 1975, e costituisce attualmente<br />

la cellula base dell’organo giuris<strong>di</strong>zionale (la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>) cui è attribuita in via<br />

esclusiva la competenza sull’esecuzione penale e penitenziaria. Si tratta - come detto - <strong>di</strong> un organo<br />

giu<strong>di</strong>ziario che sostituisce la figura del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> previsto dagli abrogati art. 144,<br />

c.p.,e art. 585,c.p.p. L’art. 68, L. 26.7.1975, n. 354 (Or<strong>di</strong>namento penitenziario), prevede<br />

l’istituzione degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nelle se<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cate nella tabella allegata alla legge, nonché<br />

una dotazione apposita <strong>di</strong> risorse, sia finanziarie che <strong>di</strong> personale amministrativo.<br />

2.1.1. Gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono una realtà giu<strong>di</strong>ziaria autonoma, tanto dall’amministrazione<br />

penitenziaria, quanto in relazione al restante or<strong>di</strong>ne giu<strong>di</strong>ziario. Sotto il primo profilo, la<br />

<strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è chiamata ad esercitare un controllo <strong>di</strong> legalità nei confronti<br />

dell’operato dell’amministrazione, in posizione <strong>di</strong> assoluta terzietà e imparzialità, quale “giu<strong>di</strong>ce<br />

vicino” ai soggetti sottoposti all’esecuzione della pena.<br />

2.1.2. In tale delicata funzione, la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si avvale dei poteri conferitile dalla<br />

legge (art. 69,Ord.pen.) per eliminare le violazioni dei <strong>di</strong>ritti dei detenuti; è chiamata, inoltre, a<br />

verificare la legittimità dei provve<strong>di</strong>menti con i quali l’Amministrazione sottopone i detenuti al<br />

regime <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> particolare (art. 14-ter,Ord.pen.); valuta la legittimità dei decreti con i quali<br />

si attua la sottoposizione al regime del c.d. “carcere duro” nei casi previsti dall’art. 41-bis,Ord.pen.;<br />

vaglia la legittimità e talvolta persino l’opportunità <strong>di</strong> determinati atti e provve<strong>di</strong>menti della<br />

<strong>di</strong>rezione degli istituti penitenziari (artt.21,69, Ord.pen.; artt.48,56, D.P.R. 230/2000,art. 1, L.. n.<br />

95/2004).<br />

2.1.3. Con riguardo agli altri organi giuris<strong>di</strong>zionali, abolendo le sorpassate figure del giu<strong>di</strong>ce e della<br />

sezione <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, il legislatore ha inteso creare una <strong>magistratura</strong> ad alta specializzazione nei<br />

problemi penitenziari, evitando quelle commistioni <strong>di</strong> competenze che avevano decretato il<br />

fallimento dell’istituto del vecchio “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”.<br />

2.1.4. A rafforzare la connotazione <strong>di</strong> autonomia della funzione, l’or<strong>di</strong>namento prevede inoltre che<br />

il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> – per l’evidente delicatezza e impegno delle attribuzioni commessegli -<br />

sia sottratto a qualsiasi possibilità <strong>di</strong> impiego in altri compiti o uffici giu<strong>di</strong>ziari, attraverso l’espressa<br />

<strong>di</strong>sposizione secondo la quale il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> “non deve essere a<strong>di</strong>bito ad altre<br />

funzioni giu<strong>di</strong>ziarie” (art. 68, comma 4,Ord.pen.).<br />

2.1.4.1. Tale previsione, che caratterizza in modo assolutamente peculiare la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, non ha tuttavia carattere assoluto. Essa è, infatti, derogata espressamente dallo stesso<br />

or<strong>di</strong>namento penitenziario per quanto concerne le funzioni <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in rapporto a condannati<br />

rientranti nella competenza minorile (art. 79,Ord.pen.).


2.1.4.2. Ulteriore deroga pare essere costituita dalla previsione dell’art. 110,Ord.giud.,così come<br />

mo<strong>di</strong>ficato dal dl. 24.11.2000, convertito in L. 19.1.2001,n. 4. L’autonomia del singolo ufficio <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> si esercita altresì nei confronti degli altri uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto:ogni<br />

ufficio ha autonoma dotazione <strong>di</strong> personale, sia <strong>di</strong> <strong>magistratura</strong> che amministrativo, propri mezzi e<br />

proprie strutture.<br />

2.1.5. Nelle materie <strong>di</strong> competenza, inoltre, non è prevista alcuna forma <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tra uffici<br />

(a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto avviene tra gli uffici delle Procure della Repubblica):si realizza, nella prassi,<br />

soltanto una forma <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, esercitato dal presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, in<br />

particolare per quanto concerne profili squisitamente amministrativi e per il funzionamento del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong>strettuale. Quest’ultimo, peraltro, non ha un’autonoma composizione <strong>di</strong><br />

propri magistrati, essendo formato da tutti i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> operanti nel <strong>di</strong>stretto, i quali<br />

svolgono dunque sia funzioni monocratiche presso gli uffici <strong>di</strong> appartenenza, quanto funzioni<br />

collegiali presso il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, componendo i collegi giu<strong>di</strong>canti per le u<strong>di</strong>enze.<br />

2.1.6. Gli stessi poteri attribuiti dalla legge al presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (il quale<br />

esercita soprattutto funzioni <strong>di</strong> vigilanza del corretto funzionamento del tribunale e <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> poteri<br />

afferenti ad aspetti amministrativi) non intaccano minimamente l’autonomia dei singoli uffici nello<br />

svolgimento dei compiti istituzionali.<br />

2.1.7. Il D.LG 25.7.06 n. 240 ha inteso <strong>di</strong>stinguere rigorosamente, nell’ambito <strong>di</strong> ogni ufficio<br />

giu<strong>di</strong>ziario, le competenze spettanti al magistrato capo dell’ufficio e quelle attribuite ai <strong>di</strong>rigenti<br />

amministrativi incar<strong>di</strong>nati nei medesimi uffici giu<strong>di</strong>ziari. La stessa elaborazione del C.S.M. (v. per<br />

tutte la risposta a quesito del 25 giugno 1998) ha escluso, con principio ormai consolidato, che<br />

all’interno degli uffici giu<strong>di</strong>ziari possa esservi la c.d. “doppia <strong>di</strong>rigenza”, nel senso che “compete al<br />

magistrato <strong>di</strong>rigente dell’ufficio tutto quanto riguarda la giuris<strong>di</strong>zione in senso proprio, compete al<br />

funzionario <strong>di</strong>rigente tutto quanto riguarda la gestione del personale amministrativo ed ausiliario e<br />

l’amministrazione dei mezzi e presi<strong>di</strong> strumentali…tale orientamento presuppone una totale<br />

autonomia del <strong>di</strong>rigente dell’ufficio <strong>di</strong> cancelleria rispetto al magistrato capo dell’ufficio e, quin<strong>di</strong>,<br />

una totale autonomia della struttura <strong>di</strong> cancelleria rispetto all’ufficio giu<strong>di</strong>ziario”.<br />

2.1.8. Secondo il <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> legge (artt.2 e 3, D.LG. n.240/06) il <strong>di</strong>rigente amministrativo è ora<br />

responsabile della gestione delle risorse umane e delle risorse finanziarie e strumentali. La circolare<br />

in oggetto, peraltro, ritiene che la legge sopra richiamata sia applicabile soltanto agli uffici<br />

giu<strong>di</strong>ziari la cui dotazione organica comprenda figure <strong>di</strong>rigenziali <strong>di</strong> c.d. “doppia fascia”, mentre nei<br />

restanti uffici, “la cui dotazione organica non contempli il c.d. posto funzione <strong>di</strong>rigenziale, le<br />

funzioni che il decreto legislativo 240 del 2006 attribuisce al <strong>di</strong>rigente amministrativo preposto<br />

all’ufficio giu<strong>di</strong>ziario non possono essere esercitate dai lavoratori inquadrati in aree funzionali<br />

corrispondenti alla figura professionale del <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> cancelleria o a quella <strong>di</strong> cancelliere. Pertanto<br />

le norme <strong>di</strong> cui agli artt. 2 e 3 del D.lgs n. 240/06 troveranno applicazione solo laddove eserciti le<br />

funzioni un <strong>di</strong>rigente c.d. <strong>di</strong> seconda fascia”.<br />

2.1.9. La detta circolare, tuttavia, non precisa quale figura, nell’ambito dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario che<br />

non <strong>di</strong>sponga, nella dotazione organica, della figura <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> c.d. “seconda fascia”, sia<br />

legittimata in concreto, alla luce della nuova regolamentazione normativa, a svolgere le funzioni<br />

che la nuova <strong>di</strong>sciplina, senza possibilità <strong>di</strong> eccezioni, attribuisce in via esclusiva alla <strong>di</strong>rigenza<br />

amministrativa dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario quale attività amministrativa <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> seconda fascia.<br />

Su quesito proposto dal magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Vercelli, il C.S.M. ha deliberato che, qualora<br />

la dotazione organica non preveda la figura <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> c.d. seconda fascia, <strong>di</strong> tal che non vi sia,<br />

allo stato, possibilità <strong>di</strong> attribuire le funzioni <strong>di</strong> cui agli artt. 2 e 3 del D.lgs 240/06 a figura<br />

amministrativa in servizio presso l’ufficio giu<strong>di</strong>ziario, la legittimazione in concreto a svolgere le


funzioni che la nuova <strong>di</strong>sciplina normativa, senza possibilità <strong>di</strong> eccezioni, attribuisce in via<br />

esclusiva alla <strong>di</strong>rigenza amministrativa dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario quale attività amministrativa<br />

<strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> seconda fascia, spetta al magistrato capo dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario.<br />

2.1.10. Agli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono assegnati magistrati <strong>di</strong> cassazione, appello e tribunale. Essi,<br />

pur incar<strong>di</strong>nati presso i rispettivi uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, sono altresì componenti togati del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, che opera a livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello o <strong>di</strong> circoscrizione territoriale <strong>di</strong><br />

sezione <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong> corte d’appello. Qualora un magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> risulti mancante o<br />

impe<strong>di</strong>to, il presidente della corte d’appello può <strong>di</strong>sporre con decreto l’assegnazione temporanea<br />

(supplenza) <strong>di</strong> altro magistrato del <strong>di</strong>stretto avente la qualifica <strong>di</strong> magistrato <strong>di</strong> cassazione, <strong>di</strong><br />

appello o <strong>di</strong> tribunale. Il presidente della corte d’appello interviene <strong>di</strong> ufficio ovvero su richiesta del<br />

presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (art. 70-bis, lett. d), Ord.pen.).<br />

2.1.11. Nella prassi, tuttavia, tale potere è esercitato soltanto qualora alle necessità sopra dette non<br />

abbia già provveduto, con imme<strong>di</strong>atezza, il presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> attraverso<br />

l’applicazione, ai sensi dell’art. 70-bis,lett. c),Ord.pen., dei magistrati e del personale ausiliario<br />

nell’ambito dei vari uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, nei casi <strong>di</strong> assenza, impe<strong>di</strong>mento o urgenti necessità <strong>di</strong><br />

servizio. In altri termini, l’or<strong>di</strong>namento presuppone il previo intervento dell’organo <strong>di</strong>rettivo<br />

tribunalizio (me<strong>di</strong>ante lo strumento dell’applicazione) riservando logicamente all’istanza<br />

<strong>di</strong>strettuale l’intervento (con provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> supplenza) reso necessario dall’impossibilità <strong>di</strong><br />

fronteggiare le necessità <strong>di</strong> servizio con le risorse interne al tribunale ed agli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

<strong>di</strong>strettuali.<br />

3. Il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi art. 27, Cost. - c.p. 176 - c.p.p. 127;489;660;666;679;684 - att.c.p.p.110 - l. 26.7.1975,n.<br />

354,Or<strong>di</strong>namento penitenziario - l. 10.10.1986,n. 663,c.d. “legge Gozzini” - l. 27.5.1998,n. 165,c.d. “legge Simeone” -<br />

d.p.r. 30.6.2000,n. 230, regolamento <strong>di</strong> esecuzione dell’Or<strong>di</strong>namento penitenziario - r.d. 30.1.1941,n. 12,Or<strong>di</strong>namento<br />

giu<strong>di</strong>ziario - l. 24.11.1981,n. 689,mo<strong>di</strong>fiche al sistema penale - d.p.r. 9.10.1990,n. 309, t.u. in materia <strong>di</strong> stupefacenti-<br />

l.6.3.1998,n.40- Testo Unico delle <strong>di</strong>sposizioni concernenti la <strong>di</strong>sciplina dell’immigrazione e norme <strong>sulla</strong> con<strong>di</strong>zione<br />

dello straniero (d.lg. 25.7.1998,n. 286)- d.lg. 30.5.2002, n.113- d.p.r. 30.5. 2002, n. 114 - d.p.r. 30.5. 2002, n. 115 - l.<br />

30.7.2002, n. 189,"Mo<strong>di</strong>fica alla normativa in materia <strong>di</strong> immigrazione e <strong>di</strong> asilo"- l. 1.8.2003, n. 207,norme <strong>sulla</strong><br />

sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena.<br />

3.1. La riforma dell’or<strong>di</strong>namento penitenziario, varata con legge 26.7.1975, n. 354, recante “Norme<br />

sull’or<strong>di</strong>namento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”, ha<br />

determinato un vero e proprio ribaltamento dei tra<strong>di</strong>zionali rapporti fra condannati e internati e<br />

l’amministrazione, <strong>di</strong> tal che la figura del detenuto viene portata in primo piano, non più quale<br />

soggetto passivo dell’esecuzione penale, bensì quale soggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti, primo fra i quali quello <strong>di</strong><br />

essere destinatario delle proposte trattamentali degli operatori penitenziari. Vi fu anche chi osservò,<br />

non senza una sfumatura paradossale, come la riforma penitenziaria abbia rappresentato “il solenne<br />

riconoscimento che lo status <strong>di</strong> detenuto o <strong>di</strong> internato non solo non fa venir meno la posizione <strong>di</strong><br />

lui come titolare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti soggettivi connessi a tale status, ma, anzi, altri gliene attribuisce” ( 2 )<br />

3.1.1 La figura del “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>” era già prevista dalla legge <strong>di</strong> Or<strong>di</strong>namento giu<strong>di</strong>ziario<br />

(art. 45, r.d. 30.1.41,n. 12), dal co<strong>di</strong>ce penale (art. 144, c.p. abr.), dal co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale del


1930 (art. 585,c.p.p. abr.) e dal regolamento penitenziario del 1931 (art. 4, r.d. 18.6.1931,n. 787). Si<br />

trattava, tuttavia, <strong>di</strong> una figura cui erano affidate competenze assai limitate, concernenti perlopiù<br />

attribuzioni <strong>di</strong> carattere amministrativo (a es. applicazione e gestione delle misure <strong>di</strong> sicurezza,<br />

vigilanza sull’esecuzione delle pene detentive). ( 3 ) Il vero punto <strong>di</strong> svolta fu rappresentato da una<br />

storica decisione con la quale la Corte costituzionale, affermò per la prima volta, con riferimento<br />

all’istituto della liberazione con<strong>di</strong>zionale, il <strong>di</strong>ritto del condannato a che, verificandosi le con<strong>di</strong>zioni<br />

poste dalla norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale, il protrarsi della realizzazione della pretesa punitiva dello<br />

Stato venisse riesaminata dal giu<strong>di</strong>ce, al fine <strong>di</strong> accertare se la quantità <strong>di</strong> pena già espiata avesse, o<br />

no, assolto al fine rieducativo sancito dall’art. 27, Cost. Tale <strong>di</strong>ritto, stabilì inoltre la Corte, “deve<br />

trovare nella legge una valida e ragionevole garanzia giuris<strong>di</strong>zionale, poiché, in un or<strong>di</strong>namento<br />

penale costituzionalmente orientato, è imprescin<strong>di</strong>bile l’istituzione <strong>di</strong> un “giu<strong>di</strong>ce della pena”, al<br />

quale attribuire le delicate competenze in materia <strong>di</strong> esecuzione della pena in un quadro <strong>di</strong><br />

valorizzazione del principio rieducativo <strong>di</strong> cui all’art. 27 Cost. (C.cost., sent.14.5.1974, n. 204).<br />

3.2. Di lì a poco, con la promulgazione della l. 26.7.1975, n. 354, si attua nel nostro or<strong>di</strong>namento<br />

una “rivoluzione copernicana” per effetto della quale l’essenza della funzione della pena non è più<br />

in<strong>di</strong>viduata nelle finalità esclusivamente retributive, bensì nell’esigenza <strong>di</strong> rieducare il condannato,<br />

considerato dunque come soggetto non più soltanto da contenere e punire, ma quale persona da<br />

recuperare alla civile convivenza. A partire dalla ricordata riforma del 1975, che ha investito il<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> sempre maggiori competenze giuris<strong>di</strong>zionali, focalizzandone l’attività<br />

soprattutto in materia <strong>di</strong> applicazione e gestione delle forme <strong>di</strong> esecuzione penitenziaria esterna al<br />

carcere, in particolare nel settore delle misure alternative alla detenzione, si è verificata una<br />

progressiva mutazione della natura del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, dall’originaria funzione <strong>di</strong> organo <strong>di</strong><br />

mera vigilanza carceraria a giu<strong>di</strong>ce che sovrintende all’esecuzione delle pene, qualsiasi forma esse<br />

assumano, garantendo alle stesse la legalità e il fine rieducativo costituzionalmente prefigurato (art.<br />

27, Cost.), attraverso meccanismi e procedure <strong>di</strong> tipo giuris<strong>di</strong>zionale che il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura<br />

penale del 1988 ha <strong>di</strong>sciplinato compiutamente sotto il profilo della competenza del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, tanto sotto il profilo funzionale, quanto per ciò che riguarda la competenza territoriale.<br />

( 4 ) Tale progressivo accrescimento delle competenze in materia <strong>di</strong> esecuzione penitenziaria esterna e<br />

la giuris<strong>di</strong>zionalizzazione dell’attività del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> hanno, d’altro canto affievolito<br />

l’effettività dell’azione <strong>di</strong> controllo e vigilanza del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> all’interno del<br />

carcere, fattasi gradatamente più spora<strong>di</strong>ca in rapporto all’aumento delle attribuzioni giuris<strong>di</strong>zionali<br />

in materia <strong>di</strong> esecuzione esterna. Pur scontando un’opinione <strong>di</strong>ffusa in dottrina, secondo cui il<br />

fenomeno avrebbe conosciuto maggiore se non esclusivo rilievo con riguardo ai proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong><br />

competenza del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, progressivamente attratti nell’area della giuris<strong>di</strong>zione<br />

per effetto dell’elaborazione della giurisprudenza sia <strong>di</strong> legittimità che costituzionale ( 5 ); deve<br />

affermarsi che, a ben osservare, la giuris<strong>di</strong>zionalizzazione può essere apprezzata quale fenomeno<br />

rilevante – e non poco – anche in riferimento a quelle materie attribuite alla competenza del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e che pure, secondo l’unanime consenso della dottrina, si caratterizzano ab<br />

initio come già ricomprese nell’alveo della giuris<strong>di</strong>zione. Basti soltanto rammentare- per riferirsi<br />

agli esempi che più imme<strong>di</strong>atamente vengono alla mente- la nuova sensibilità con la quale in<br />

dottrina e sopra tutto nella giurisprudenza <strong>di</strong> legittimità si vanno elaborando le tematiche della<br />

partecipazione personale dell’interessato al proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, alla casistica in tema <strong>di</strong><br />

incompatibilità del giu<strong>di</strong>ce, all’effettività dell’esercizio della <strong>di</strong>fesa con riguardo all’istruttoria<br />

proce<strong>di</strong>mentale.<br />

3.3. Si tratta, in somma, <strong>di</strong> un fenomeno esteso, globale, che coinvolge imme<strong>di</strong>atamente tanto la<br />

figura del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> monocratico quanto l’assise collegiale, sia pure con <strong>di</strong>versità <strong>di</strong><br />

obiettivi e <strong>di</strong> effetti.


3.4. Del resto, a ben considerare, non può che essere così, se si riflette alla genesi della<br />

giuris<strong>di</strong>zionalizzazione, che trova la sua ra<strong>di</strong>ce e il suo primum movens nell’esigenza <strong>di</strong> tutela<br />

integrale e piena dei <strong>di</strong>ritti e, più in generale, delle posizioni soggettive delle persone detenute o<br />

comunque sottoposte ad esecuzione penale, talché non avrebbe senso se essa si stendesse sui<br />

proce<strong>di</strong>menti riservati al giu<strong>di</strong>ce in composizione collegiale per rimanere, per così <strong>di</strong>re, alla soglia<br />

della sfera <strong>di</strong> competenze attribuite all’espressione monocratica, sopra tutto considerando che – a<br />

legislazione attuale – e proprio quest’ultimo giu<strong>di</strong>ce l’istanza giuris<strong>di</strong>zionale che più<br />

imme<strong>di</strong>atamente incide sullo status libertatis del condannato, anche attraverso un’estesa possibilità<br />

<strong>di</strong> applicazione provvisoria e anticipata (rispetto, s’intende, alla successiva decisione del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>) <strong>di</strong> misure alternative e benefici penitenziari che si è continuamente <strong>di</strong>latata per<br />

effetto della torrenziale e caotica produzione normativa. ( 6 )<br />

3.5. La pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un’idonea tutela giuris<strong>di</strong>zionale dei <strong>di</strong>ritti delle persone soggette a<br />

esecuzione penale, detenute o internate, è questione affrontata dalla giurisprudenza della Corte<br />

costituzionale fin dalla storica decisione (sentenza n. 204/1974) con la quale fu riconosciuto, in<br />

tema <strong>di</strong> liberazione con<strong>di</strong>zionale, il <strong>di</strong>ritto del condannato a che, verificandosi le con<strong>di</strong>zioni poste<br />

dalla norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale, il protrarsi della detenzione sia riesaminato, al fine <strong>di</strong> accertare se<br />

la quantità <strong>di</strong> pena già espiata abbia, o no, assolto il suo fine rieducativo.( 7 )<br />

3.5. La riforma dell’or<strong>di</strong>namento penitenziario (legge 26 luglio 1975, n. 354, c.d. Or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario, d’ora in poi Ord.pen.), varata proprio su impulso della pronuncia costituzionale n.<br />

204/74, ha determinato un vero e proprio ribaltamento dei tra<strong>di</strong>zionali rapporti fra ristretto e<br />

amministrazione preposta agli istituti <strong>di</strong> pena: l’esecuzione penitenziaria <strong>di</strong>viene, in altri termini,<br />

centripeta rispetto alla figura del detenuto, che viene portato in primo piano, non più quale<br />

“soggetto passivo” dell’esecuzione penale, bensì quale “soggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti”, titolare <strong>di</strong> posizioni<br />

soggettive che può personalmente esercitare.<br />

3.6. Vi fu anche chi osservò, non senza una sfumatura paradossale, come la riforma penitenziaria<br />

rappresentasse “(…) il solenne riconoscimento che lo status <strong>di</strong> detenuto o <strong>di</strong> internato non solo non<br />

fa venir meno la posizione <strong>di</strong> lui come titolare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti soggettivi connessi a tale status, ma, anzi,<br />

altri gliene attribuisce.”( 8 )<br />

3.7. La giuris<strong>di</strong>zionalizzazione dell’esecuzione penitenziaria ( 9 ) non involge, in altri termini,<br />

soltanto l’aspetto della pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> rime<strong>di</strong> e tutele giuris<strong>di</strong>zionali rispetto agli atti e<br />

provve<strong>di</strong>menti che incidono sulle modalità <strong>di</strong> esecuzione della pena, bensì concreta una sempre<br />

maggiore attribuzione alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> poteri <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong>retto ed autonomo<br />

ai fini della connotazione delle caratteristiche quantitative e qualitative dell’esecuzione stessa. Si è,<br />

infatti, gradatamente affermata, nel quadro dei principi costituzionali (art. 27, Cost.) e nel corso<br />

dell’evoluzione della normativa penitenziaria, pur con fasi alterne e battute d’arresto,<br />

l’irrinunciabilità della scelta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo nella politica penitenziaria in favore del trattamento<br />

rieducativo del detenuto.<br />

3.8. La correlativa tendenziale e sempre più estesa sfera <strong>di</strong> competenze attribuita alla <strong>magistratura</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in or<strong>di</strong>ne al potere <strong>di</strong> incidere profondamente sul rapporto <strong>di</strong> esecuzione della<br />

sanzione penale ha dato vita a fattispecie mo<strong>di</strong>ficative ed estintive della stessa sanzione penale<br />

irrogata dal giu<strong>di</strong>ce del processo, tali da infrangere, in concreta estrinsecazione del principio<br />

costituzionale <strong>di</strong> rieducazione dei condannati, il dogma dell’immutabilità del giu<strong>di</strong>cato penale. Sul<br />

versante più strettamente carcerario, tale opzione si è progressivamente tradotta in un ra<strong>di</strong>cale<br />

mutamento <strong>di</strong> prospettiva dei rapporti tra l’amministrazione penitenziaria, le esigenze <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong>sciplina interni degli istituti <strong>di</strong> pena e le aspettative <strong>di</strong> natura rieducativa delle persone detenute,<br />

strutturando l’azione amministrativa su modelli e rapporti <strong>di</strong> progressiva accentuazione del


momento propositivo-trattamentale sull’aspetto meramente istituzionale e afflittivo-contenitivo<br />

caratteristico dell’istituzione penitenziaria vigente anteriormente alla riforma del 1975.<br />

3.9. La legislazione degli ultimi anni – in particolare la L. n. 165/1998 (c.d.”legge Simeone”) e la L.<br />

n. 231/1999, ha peraltro segnato una decisa inversione <strong>di</strong> tendenza rispetto alla politica<br />

penitenziaria del passato, evidenziando un sostanziale abbandono delle prospettive <strong>di</strong> recupero e<br />

risocializzazione dei condannati, attraverso l’introduzione <strong>di</strong> istituti con finalità quasi<br />

esclusivamente deflattiva del numero dei detenuti presenti negli istituti <strong>di</strong> pena. La legge n. 241/06,<br />

recante l’indulto per una imponente serie <strong>di</strong> condanne, ha inciso notevolmente sul valore della<br />

certezza della pena, con effetti deflativi della popolazione carceraria che – se pure significativi con<br />

riferimento all’anno 2006 e ai primi mesi del 2007, si sono in seguito rapidamente <strong>di</strong>ssolti, talché ad<br />

oggi la situazione negli istituti <strong>di</strong> pena è paragonabile a quella antecedente all’indulto.<br />

4. Le competenze monocratiche del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

4.1. Il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>:<br />

a)con riferimento al controllo <strong>di</strong> legalità sull’esecuzione della pena all’interno degli istituti<br />

penitenziari: vigila <strong>sulla</strong> organizzazione degli istituti <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> pena e prospetta al<br />

Ministro della giustizia le esigenze dei vari servizi, con particolare riguardo alla attuazione del<br />

trattamento rieducativo. Esercita, altresì, la vigilanza <strong>di</strong>retta ad assicurare che l'esecuzione della<br />

custo<strong>di</strong>a degli imputati sia attuata in conformità delle leggi e dei regolamenti, espletando un<br />

controllo <strong>di</strong> legalità in or<strong>di</strong>ne alla corretta esecuzione delle pene, e impartendo <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>rette<br />

ad eliminare eventuali violazioni dei <strong>di</strong>ritti dei detenuti che riscontri anche nel corso <strong>di</strong> visite<br />

ispettive (art. 69,Ord.pen.;art. 5, D.P.R. n. 230/2000);presiede la commissione per il regolamento<br />

dell’istituto penitenziario (art. 16,Ord.pen.);esamina le istanze e i reclami dei detenuti ed internati in<br />

or<strong>di</strong>ne all’operato dell’Amministrazione penitenziaria (art. 35,Ord.pen. e art. 75, D.P.R. n.<br />

230/2000);autorizza la sottoposizione al visto <strong>di</strong> controllo della corrispondenza nei confronti <strong>di</strong><br />

condannati, imputati e internati (art. 18 ter, Ord.pen.;art. 38, D.P.R. n. 230/2000); decide sui reclami<br />

formulati dai detenuti nei casi previsti dall’art. 69,Ord.pen.); in particolare, decide con or<strong>di</strong>nanza<br />

impugnabile soltanto per cassazione, secondo la procedura <strong>di</strong> cui all'articolo 14-ter,Ord. pen., sui<br />

reclami dei detenuti e degli internati concernenti l'osservanza delle norme riguardanti: a)<br />

l'attribuzione della qualifica lavorativa, la mercede e la remunerazione nonché lo svolgimento delle<br />

attività <strong>di</strong> tirocinio e <strong>di</strong> lavoro e le assicurazioni sociali; ( 10 ) b) le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esercizio del potere<br />

<strong>di</strong>sciplinare, la costituzione e la competenza dell'organo <strong>di</strong>sciplinare, la contestazione degli addebiti<br />

e la facoltà <strong>di</strong> <strong>di</strong>scolpa.<br />

b) con riferimento alla gestione del trattamento penitenziario:approva con decreto il programma <strong>di</strong><br />

trattamento dei condannati e internati (art. 69,Ord.pen.);approva il provve<strong>di</strong>mento del <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong><br />

ammissione del detenuto al lavoro all’esterno e ne approva la revoca (art. 21,Ord.pen.;art. 48,D.P.R.<br />

n. 230/2000);<strong>di</strong>spone l’esclusione dei detenuti non idonei dalle rappresentanze interne ai sensi<br />

dell’art. 20, D.P.R. n. 230/2000); autorizza i colloqui e le telefonate dei detenuti nei casi dell’art. 18<br />

Ord.pen. e degli artt. 37 e 39, D.P.R. n. 230/2000;concede le licenze agli internati e ai detenuti in<br />

regime <strong>di</strong> semilibertà (art. 52,Ord.pen.);provvede al ricovero in O.P.G. dei condannati in esecuzione<br />

<strong>di</strong> pena cui sopravvenga un’infermità psichica (art. 148,c.p.);provvede con decreto sui permessi ai<br />

detenuti (artt.30 e 30-ter, Ord.pen.); <strong>di</strong>spone la non computabilità del tempo trascorso dal<br />

condannato o internato in permesso o licenza ai fini della durata della pena in espiazione nel caso <strong>di</strong><br />

mancato rientro in istituto o <strong>di</strong> altri gravi comportamenti (art. 53-bis,Ord.pen.); decide sui reclami in<br />

materia <strong>di</strong> prelievo dal peculio <strong>di</strong> cui all’art.,145,c.p.(art. 56,d.p.r. 230/2000);<strong>di</strong>spone il


trasferimento dei detenuti condannati, internati e imputati presso luoghi esterni <strong>di</strong> cura (art.<br />

11,Ord.pen.);autorizza l’ingresso in carcere dei soggetti <strong>di</strong> cui all’art. 17,Ord.pen. ed è organo <strong>di</strong><br />

impulso in materia <strong>di</strong> autorizzazione agli assistenti volontari (art. 78,Ord.pen.);provvede al<br />

<strong>di</strong>fferimento dell’esecuzione della pena nei casi <strong>di</strong> cui all’art. 684,c.p.p. ;<br />

c)con riferimento alla gestione dell’esecuzione penale esterna al carcere:presiede alla gestione delle<br />

misure alternative dell’affidamento in prova al servizio sociale or<strong>di</strong>nario, della detenzione<br />

domiciliare e dell’affidamento in prova in casi particolari (art. 94, D.P.R. n. 309/1990);provvede<br />

alla sospensione provvisoria dell’esecuzione della pena nei casi dell’art. 47, comma 4,Ord.pen.,<br />

all’applicazione provvisoria delle misure della detenzione domiciliare (nei casi <strong>di</strong> cui all’art. 47-ter,<br />

comma 1-quater, Ord.pen. ) della semilibertà (art. 50, comma 1, Ord. pen.) e dell’affidamento in<br />

casi particolari (art. 94, d.p.r. n. 309/90); <strong>di</strong>spone la prosecuzione provvisoria o la sospensione delle<br />

misure alternative alla detenzione e della sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena nei casi previsti dagli<br />

artt. 51-bis e 51-ter Ord.pen.; provvede alla mo<strong>di</strong>fica del luogo <strong>di</strong> esecuzione della misura<br />

alternativa (art. 97, D.P.R. n. 230/2000); provvede alla trasformazione della misura<br />

dell’affidamento in prova in casi particolari (art. 99, D.P.R. n. 230/2000); propone la revoca della<br />

liberazione con<strong>di</strong>zionale (art. 104, D.P.R. n. 230/2000); determina le prescrizioni e modalità<br />

esecutive delle sanzioni sostitutive della libertà controllata e della semidetenzione, e ne presiede la<br />

gestione (artt.53 ss., L. n. 689/1981);<strong>di</strong>spone l’applicazione dell’espulsione dello straniero quale<br />

sanzione alternativa alla detenzione (art. 16, comma 5, T.U.Str.,come mo<strong>di</strong>ficato dalla L. n.<br />

189/2002, c.d.“legge Bossi-Fini”);applica la sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena (L. n. 207/2003);<br />

d) con riferimento alle altre competenze attribuite dalla legge: assume gli atti istruttori in relazione<br />

alle istanze <strong>di</strong> grazia, formulando il proprio motivato parere in merito alle stesse (art. 681, c.p.p.);<br />

provvede all’au<strong>di</strong>zione del detenuto o internato nei casi <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mento in camera <strong>di</strong> consiglio nei<br />

casi <strong>di</strong> cui all’art. 127 e 666, c.p.p., e dell’art. 101, <strong>di</strong>sp.att.,c.p.p.; procede all’au<strong>di</strong>zione del<br />

condannato in contumacia nei casi dell’art. 489, c.p.p.;all’au<strong>di</strong>zione del condannato che ha fatto<br />

richiesta <strong>di</strong> estra<strong>di</strong>zione nei casi dell’art. 5, L. n. 257/1989; alla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> abitualità.,<br />

professionalità nel reato o <strong>di</strong> tendenza a delinquere ed all’applicazione della connessa misura <strong>di</strong><br />

sicurezza (art. 679 c.p.p.); applica la liberazione anticipata nei casi <strong>di</strong> cui all’art. 54, Ord. pen.;<br />

accerta la pericolosità sociale ai fini dell’applicazione, proroga o revoca delle misure <strong>di</strong> sicurezza e<br />

della <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> abitualità, professionalità o tendenza a delinquere;sovrintende all’esecuzione<br />

delle misure <strong>di</strong> sicurezza personali (art. 69,Ord.pen.). Provvede in particolare al riesame della<br />

pericolosità ai sensi del primo e secondo comma dell'articolo 208 del co<strong>di</strong>ce penale, nonché<br />

all'applicazione, esecuzione, trasformazione o revoca, anche anticipata, delle misure <strong>di</strong> sicurezza.<br />

Provvede altresì, con decreto motivato, in occasione dei provve<strong>di</strong>menti anzidetti, alla eventuale<br />

revoca della <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> delinquenza abituale, professionale o per tendenza <strong>di</strong> cui agli articoli<br />

102, 103, 104, 105 e 108 del co<strong>di</strong>ce penale. Determina le prescrizioni della libertà vigilata quale<br />

misura <strong>di</strong> sicurezza (art. 228 c.p.) o conseguente all’applicazione della liberazione con<strong>di</strong>zionale (art.<br />

176 c.p.);decide <strong>sulla</strong> remissione del debito dei condannati verso lo Stato per ragioni <strong>di</strong> giustizia<br />

(spese processuali e <strong>di</strong> mantenimento in carcere) (art. 6 (L), D.lvo. n. 115/2002); all’accertamento<br />

dell’insolvibilità del condannato a pene pecuniarie ed alla loro conseguente conversione in libertà<br />

controllata (art. 660 c.p.p.).<br />

4.2. E’ evidente l’eterogeneità dei compiti affidati alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, gravata da un<br />

affastellamento <strong>di</strong> competenze amministrative e giuris<strong>di</strong>zionali, portato della lenta evoluzione,<br />

ancora non completata, dell’organo da ombudsman del carcere a “giu<strong>di</strong>ce della pena”. Le<br />

competenze della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si articolano nel loro nucleo primitivo, incentrato su<br />

compiti <strong>di</strong> tipo amministrativo e, in più rari casi,giuris<strong>di</strong>zionale, collegati alla funzione <strong>di</strong> vigilanza<br />

e controllo <strong>di</strong> legalità dell’esecuzione della pena all’interno degli istituti penitenziari; mentre è in<br />

pieno sviluppo la linea <strong>di</strong> tendenza, seguita dal legislatore nel settore dell’esecuzione penitenziaria,


della progressiva estensione dell’ambito <strong>di</strong> cognizione interamente giuris<strong>di</strong>zionalizzato attribuito<br />

alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in rapporto ad una serie articolata e sempre maggiore <strong>di</strong><br />

competenze, che vanno dalla generale determinazione della qualità e quantità della pena<br />

concretamente applicabile al condannato (concessione delle misure alternative alla<br />

detenzione;riconoscimento della liberazione anticipata; determinazione in or<strong>di</strong>ne alla restrizione in<br />

carcere ovvero all’ammissione a misure alternative dei soggetti condannati a pene detentive non<br />

superiori agli anni tre ); ad attribuzioni extravagantes, quali l’applicazione dell’espulsione dei casi<br />

previsti dal T.U.Str., o la concessione della sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena (c.d. indultino). La<br />

giuris<strong>di</strong>zionalizzazione dell’esecuzione penitenziaria, in altri termini, non involge soltanto l’aspetto<br />

della pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> rime<strong>di</strong> e tutele giuris<strong>di</strong>zionali rispetto agli atti e provve<strong>di</strong>menti che<br />

incidono sulle modalità <strong>di</strong> esecuzione della pena, bensì concreta una sempre maggiore attribuzione<br />

alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> poteri <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong>retto ed autonomo ai fini della<br />

connotazione delle caratteristiche quantitative e qualitative dell’esecuzione stessa.<br />

4.3. Negli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> “esterni”, cioè non costituiti presso la sede <strong>di</strong>strettuale del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, il magistrato più anziano in organico svolge – quale preposto all’ufficio - le<br />

funzioni <strong>di</strong>rigenziali e organizzative proprie del capo dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario, con le connesse<br />

responsabilità, e rappresenta all’esterno l’ufficio sia nei rapporti con gli altri uffici e organi<br />

giu<strong>di</strong>ziari sia nei confronti delle altre istituzioni pubbliche e dei privati.<br />

5. La sentenza costituzionale n. 26 del 1999.-<br />

5.1. Investita della questione <strong>di</strong> incostituzionalità degli art. 35 e 69 della legge 26.7.1975, n. 354,<br />

sotto il profilo che tali norme non garantivano alcuna tutela giuris<strong>di</strong>zionale nei confronti delle<br />

eventuali lesioni dei <strong>di</strong>ritti soggettivi dei detenuti, la Corte, con una sentenza per molti aspetti<br />

“storica”, ha <strong>di</strong>chiarato l’illegittimità costituzionale degli artt. 35 e 69, L. 26.7.1975, n. 354 nella<br />

parte in cui non prevedono una tutela giuris<strong>di</strong>zionale nei confronti degli atti dell’amministrazione<br />

penitenziaria lesivi dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> coloro che sono sottoposti a restrizione della libertà personale<br />

(Corte cost., sent. n. 26 dell’8.2.1999). Sull’assetto formatosi in seguito alla citata pronunzia<br />

costituzionale ha inciso l’intervento delle Sezioni Unite della Cassazione, che ha in<strong>di</strong>viduato nel<br />

reclamo al magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> secondo la procedura <strong>di</strong> cui all’art. 14-ter, L.26.7.1975, n.<br />

354, lo strumento giuris<strong>di</strong>zionale attivabile a tutela delle posizioni giuri<strong>di</strong>che soggettive delle<br />

persone detenute (Sez.U., 26.2.2003, ric. Gianni).<br />

6. Il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi: 146;147;176;211-bis, c.p.; 677, 678, 680, 683, c.p.p.; l.. 26.7.1975,n. 354, or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario - l. 10.10.1986, n. 663,c.d. “legge Gozzini”; d.p.r. 9.10.1990, n. 309, t.u. in materia <strong>di</strong> stupefacenti; d.p.r.<br />

30.6.2000,n. 230, regolamento in materia <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento penitenziario; d.lg. 25.7.1998, n. 286, testo unico delle<br />

<strong>di</strong>sposizioni concernenti la <strong>di</strong>sciplina dell’immigrazione e norme <strong>sulla</strong> con<strong>di</strong>zione dello straniero; l. 30.7.2002, n. 189,<br />

mo<strong>di</strong>fica alla normativa in materia <strong>di</strong> immigrazione e <strong>di</strong> asilo; l. 1.8.2003, n. 207, norme <strong>sulla</strong> sospensione con<strong>di</strong>zionata<br />

della pena.<br />

6.1. La riforma penitenziaria introdotta con la L. 26.7.1975, n. 354/1975 istituì la “sezione <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>” presso ogni <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello. Si trattava <strong>di</strong> una struttura giu<strong>di</strong>ziaria <strong>di</strong><br />

nuova concezione, destinata ad operare a collegialità mista (in composizione paritaria <strong>di</strong> quattro<br />

giu<strong>di</strong>ci:due togati e due componenti esperti,quali giu<strong>di</strong>ci onorari componenti il collegio decidente).<br />

L’originaria “sezione” <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong>venne, con la mo<strong>di</strong>fica dell’Or<strong>di</strong>namento penitenziario del


1986 (L. n. 663/1986, c.d.“legge Gozzini”), l’attuale “tribunale” <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, costituito in<br />

ciascun <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello e in ciascuna circoscrizione territoriale <strong>di</strong> sezione <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong><br />

corte d’appello (art. 70, Ord. pen.).<br />

6.2. Il tribunale è composto da tutti i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> corte d’appello o<br />

sezione <strong>di</strong> corte d’appello. E’ stata mantenuta la collegialità mista, essendo il collegio giu<strong>di</strong>cante del<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> formato da un presidente, da un magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e da due<br />

componenti non togati, tratti da un elenco <strong>di</strong> esperti in psicologia, sociologia, pedagogia, psichiatria,<br />

criminologia clinica, me<strong>di</strong>cina, ovvero da docenti <strong>di</strong> scienze criminalistiche nominati, su proposta<br />

del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, dal C.S.M. (artt.70, comma 3, e art. 80, L. 26.7.1975, n.<br />

354). Gli esperti sono nominati per un triennio, e l’incarico è rinnovabile.<br />

6.3. Il tribunale decide con or<strong>di</strong>nanza emessa in camera <strong>di</strong> consiglio e, in caso <strong>di</strong> parità <strong>di</strong> voti,<br />

prevale quello del presidente. Le funzioni <strong>di</strong> pubblico ministero avanti al tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

sono esercitate dal procuratore generale presso la corte d’appello (art. 678, comma 3, c.p.p.). L’art.<br />

70, comma 6, L. 26.7.1975, n. 354, stabilisce che uno dei magistrati togati che compone il collegio<br />

giu<strong>di</strong>cante deve essere il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sotto la cui giuris<strong>di</strong>zione è posto il condannato<br />

o l’internato alla cui posizione si deve provvedere. L’inosservanza <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>sposizione non è<br />

prevista a pena <strong>di</strong> nullità e costituisce, secondo l’opinione dottrinale prevalente, una mera<br />

irregolarità procedurale.<br />

6.4. La Corte Costituzionale, con sentenza 24-28.11.1997, n. 364, ha escluso che vi sia<br />

incompatibilità a comporre il collegio per il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che si sia pronunciato ai<br />

sensi dell’art. 684, c.p.p., in tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferimento provvisorio dell’esecuzione della pena per gravi<br />

motivi <strong>di</strong> salute ( 11 ). Ad analoghe conclusioni è pervenuta la giurisprudenza ormai consolidata della<br />

Cassazione in rapporto alle ipotesi <strong>di</strong> revoca delle misure alternative alla detenzione e del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che si sia pronunciato ai sensi dell’art. 51-bis o 51-ter, L.26.7.1975, n.<br />

354 (Cass., Sez.I, 24.7.1993). In tali casi, è stata esclusa la ricorrenza <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

incompatibilità, <strong>sulla</strong> considerazione del carattere cautelare ed interinale del pronunciamento del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, inidoneo, in virtù della sua stessa natura provvisoria, a costituire<br />

quell’anticipazione del giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> merito che, incidendo sull’imparzialità del giu<strong>di</strong>ce, determina<br />

l’incompatibilità a garanzia del “giusto processo”(Cass., Sez.I, 8.9.1995).<br />

7. Competenza del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

7.1. A <strong>di</strong>fferenza del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, al tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono attribuiti compiti<br />

esclusivamente giuris<strong>di</strong>zionali, con competenza sia quale giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> prima istanza, sia quale assise<br />

del gravame avverso decisioni del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> o del tribunale or<strong>di</strong>nario (in materia <strong>di</strong><br />

misure <strong>di</strong> sicurezza, ai sensi dell’art. 680, c.p.p.). ( 12 )L’articolato complesso delle competenze<br />

attribuite al tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è <strong>di</strong>sciplinato dalla L. n. 354/1975, dalle norme del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

procedura penale (artt.677-684, c.p.p.), nonché da norme speciali (es. artt. 90 e 94, d.p.r. 309/1990<br />

in materia <strong>di</strong> sospensione dell’esecuzione della pena e <strong>di</strong> affidamento in prova per soggetti<br />

alcol<strong>di</strong>pendenti o tossico<strong>di</strong>pendenti).<br />

7.2. Precisamente, il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è competente, quale giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> primo grado, in<br />

materia <strong>di</strong>: affidamento in prova al servizio sociale, semilibertà, liberazione con<strong>di</strong>zionale,<br />

detenzione domiciliare e detenzione domiciliare speciale;affidamento in prova in casi particolari<br />

(art. 94,d.p.r. 309/1990);revoca o la cessazione dei suddetti benefici penitenziari;rinvio obbligatorio<br />

e facoltativo dell’esecuzione della pena (art. 146,147,c.p.p.); rinvio obbligatorio o facoltativo


dell’esecuzione della misura <strong>di</strong> sicurezza (art. 211- bis,c.p.); conversione delle sanzioni sostitutive<br />

nel corrispondente periodo <strong>di</strong> detenzione nel caso <strong>di</strong> violazione delle prescrizioni delle stesse (art.<br />

66 e 108, L .n. 689/81);concessione e revoca della riabilitazione (art. 176, c.p.,e art. 683, c.p.p.);<br />

declaratoria <strong>di</strong> estinzione delle pene e <strong>di</strong> ogni effetto penale in caso <strong>di</strong> esito positivo<br />

dell’affidamento in prova al servizio sociale e della liberazione con<strong>di</strong>zionale; sospensione<br />

dell’esecuzione della pena detentiva nei confronti <strong>di</strong> persona che si sia sottoposta od abbia in corso<br />

un programma terapeutico e riabilitativo dalla tossico<strong>di</strong>pendenza (art. 90, d.p.r. n. 309/90); reclamo<br />

avverso il provve<strong>di</strong>mento dell’Amministrazione penitenziaria che sospende le normali regole <strong>di</strong><br />

trattamento ai sensi dell’art. 41-bis, L. 26.7.1975, n. 354.; reclamo avverso il provve<strong>di</strong>mento<br />

dell’amministrazione penitenziaria che <strong>di</strong>spone o proroga il regime <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> particolare (art.<br />

14-ter, L. 26.7.1975, n. 354). Quale giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> secondo grado, Il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è<br />

competente in materia <strong>di</strong>: appello avverso le or<strong>di</strong>nanze del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> rese in<br />

materia <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> abitualità e professionalità nel reato o <strong>di</strong> tendenza e<br />

delinquere (art. 680, c.p.p.); appello avverso le sentenze <strong>di</strong> condanna, proscioglimento o <strong>di</strong> non<br />

luogo a procedere concernenti le <strong>di</strong>sposizioni che riguardano le misure <strong>di</strong> sicurezza (art. 680,<br />

c.p.p.); reclamo avverso i provve<strong>di</strong>menti del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in materia <strong>di</strong>: espulsione <strong>di</strong><br />

cui all’art. 16, comma 5, D.lvo. n. 286/98 (t.u.str.); <strong>di</strong> sottoposizione della corrispondenza dei<br />

detenuti a forme <strong>di</strong> controllo (art. 18-ter, L. 26.7.1975, n. 354); <strong>di</strong> liberazione anticipata (art. 69-bis,<br />

L. 26.7.1975, n. 354); <strong>di</strong> sospensione con<strong>di</strong>zionata della pena ( art. 2, L. n. 207/2003). reclamo<br />

avverso decreto del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> esclusione dal computo della pena del tempo<br />

trascorso dal detenuto o dall’internato in permesso o in licenza nel caso <strong>di</strong> mancato rientro o altri<br />

gravi comportamenti (art. 53-bis, L. 26.7.1975, n. 354); reclamo avverso i decreti del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> in materia <strong>di</strong> permessi or<strong>di</strong>nari e permessi premio (art. 30-bis, L.26.7.1975, n. 354).<br />

8. Il presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Riferimenti normativi: art. 111, Cost.; artt.568,588,666,678, c.p.p.; artt. 4-bis, 47, 68, L. 26.7.1975, n. 354,Or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario; art. 23, L.10.10.1986, n. 663,c.d. “legge Gozzini”; artt. 90, 94, d.p.r. 9.10.1990, n. 309, t.u. in materia <strong>di</strong><br />

stupefacenti.<br />

8.1. La figura del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è stata introdotta con l’art. 70-bis della<br />

legge 26 luglio 1975, n. 354 (c.d. “Or<strong>di</strong>namento penitenziario”), aggiunto alla citata legge con la<br />

riforma del 1986 (art. 23, L.10.10.1986, n. 663,c.d. “legge Gozzini”) ( 13 ). Il presidente del tribunale<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, oltre ad espletare le funzioni <strong>di</strong> magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nell’ufficio <strong>di</strong><br />

appartenenza: organizza e <strong>di</strong>rige le attività del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>; coor<strong>di</strong>na l’attività degli<br />

uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> compresi nella giuris<strong>di</strong>zione del tribunale, in funzione del <strong>di</strong>sbrigo degli affari<br />

<strong>di</strong> competenza del tribunale ( 14 ); <strong>di</strong>spone l’applicazione dei magistrati e del personale<br />

amministrativo nell’ambito degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, nei casi <strong>di</strong> assenza, impe<strong>di</strong>mento o urgenti<br />

necessità <strong>di</strong> servizio;chiede al presidente della corte d’appello l’intervento suppletivo <strong>di</strong> cui all’art.<br />

68, comma 3, L. 26.7.1975, n. 354; propone al C.S.M. la nomina degli esperti effettivi o supplenti<br />

componenti del tribunale e compila le tabelle per gli emolumenti loro spettanti; svolge tutte le altre<br />

attività a lui riservate dalla legge e dai regolamenti.<br />

8.2.Cruciale, anche ai fini della deflazione del carico processuale delle u<strong>di</strong>enze del tribunale <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> è il potere-dovere del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> emettere decreto <strong>di</strong><br />

inammissibilità in rapporto a istanze che appaiono manifestamente infondate per <strong>di</strong>fetto delle<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> legge ovvero costituiscano mera riproposizione <strong>di</strong> altra istanza già rigettata <strong>sulla</strong> base<br />

dei medesimi elementi (art. 666, comma 2, c.p.p.). Precisamente, il potere-dovere <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare<br />

l’inammissibilità della domanda introduttiva compete, ai sensi dell’art. 666, comma 2, c.p.p., al


presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, al presidente del collegio giu<strong>di</strong>cante ovvero al magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>.<br />

9. La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni.<br />

Riferimenti normativi: D.P.R. 29.9.1988, n. 448, <strong>di</strong>sposizioni sul processo penale a carico <strong>di</strong> minorenni.; L..<br />

26.7.1975,n. 354,Or<strong>di</strong>namento Penitenziario; L. 24.11.1981,n. 689,mo<strong>di</strong>fiche al sistema penale.<br />

9.1. Nel caso <strong>di</strong> soggetti che, in ragione dell’età, ricadono nella competenza minorile, le funzioni <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> sono esercitate da due organi giuris<strong>di</strong>zionali: il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i<br />

minorenni e il tribunale per i minorenni . In particolare, l’art. 3, d.p.r. 29.9.1988, n.<br />

448(“Approvazione delle <strong>di</strong>sposizioni sul processo penale a carico <strong>di</strong> imputati minorenni”),<br />

stabilisce che il tribunale per i minorenni e il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni esercitano<br />

le attribuzioni della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nei confronti <strong>di</strong> coloro che hanno commesso il<br />

reato quando erano minori degli anni <strong>di</strong>ciotto. La competenza del giu<strong>di</strong>ce minorile cessa comunque<br />

al compimento del venticinquesimo anno d’età del soggetto. Qualora, pertanto, il condannato<br />

compia il venticinquesimo anno d’età nella fase dell’esecuzione penale, la competenza in relazione<br />

alla gestione del soggetto in tale fase passano dal magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni al<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> or<strong>di</strong>nario. Le funzioni requirenti sono esercitate dal Procuratore della<br />

Repubblica per i minorenni.<br />

9.2. Con la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni collaborano i servizi minorili per<br />

l’amministrazione della giustizia, ed in particolare gli Uffici del servizio sociale per i minorenni; gli<br />

Istituti si semilibertà presso i penitenziari;i Servizi <strong>di</strong>urni per le misure alternative e sostitutive alla<br />

detenzione;gli istituti penali per minorenni, destinati ad accogliere i minori sottoposti a pena<br />

detentiva.<br />

9.2.1. L’art. 79,Ord.pen., aggiunge che nei confronti dei minorenni sottoposti a misure penali si<br />

applicano le norme dell’Or<strong>di</strong>namento Penitenziario or<strong>di</strong>narie, “fino a quando non sarà provveduto<br />

con apposita legge”. La persistente inerzia del legislatore, che a tutt’oggi non ha dettato una<br />

specifica <strong>di</strong>sciplina dell’esecuzione penitenziaria a carico dei minorenni, ha provocato numerosi<br />

interventi della Corte Costituzionali, che in più occasioni ha <strong>di</strong>chiarato l’incostituzionalità <strong>di</strong> norme<br />

e istituti dell’or<strong>di</strong>namento penitenziario or<strong>di</strong>nario nella misura in cui si applicano ai minorenni<br />

senza gli opportuni temperamenti in ragione della c.d. “specificità minorile”. La Corte ha, invero,<br />

più volte riba<strong>di</strong>to il principio che l’automatica estensione ai minori della <strong>di</strong>sciplina dell’esecuzione<br />

penitenziaria per gli adulti contrasta con l’interesse dello Stato a privilegiare, nel caso dei<br />

minorenni, le esigenze del recupero alla società dei medesimi rispetto alle istanze meramente<br />

punitive della pena, e si pone conseguentemente in contrasto con la correlata esigenza <strong>di</strong> strutturare<br />

anche il sistema delle pene alternative e dei benefici penitenziari secondo formule, meccanismi ed<br />

istituti che tengano conto del suddetto prevalente interesse della collettività (cfr.Corte Cost. n.<br />

109/1997,in rapporto all’art. 67, L. n. 689/1981;Corte Costituzionale,sentenza n. 403/1997, in<br />

relazione all’art. 30-ter, L. n. 354/1975).<br />

9.2.2. L’art. 79, Ord.pen.,stabilisce inoltre che al magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per i minorenni non si<br />

estende il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cui all’art. 68, comma 4,Ord.pen. (il carico <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

minorile non è tale da giustificare l’esclusività delle funzioni <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>,così che l’or<strong>di</strong>namento<br />

ha mantenuto la vecchia figura promiscua del “giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>”). Va, infine, ricordato che,<br />

qualora si debba decidere sull’applicazione <strong>di</strong> una misura alternativa alla detenzione a soggetto che<br />

abbia subito più condanne con pena cumulata (art. 582,c.p.p.), la competenza spetta al tribunale <strong>di</strong>


<strong>sorveglianza</strong> or<strong>di</strong>nario se almeno una delle sentenze avvinte nel cumulo sia stata pronunciata dal<br />

giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario.<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

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Monteverde, L’esecuzione della pena:proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> esecuzione e proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>,<br />

atti incontro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o promosso dal CSM, Roma, 2003<br />

Presutti, La <strong>di</strong>sciplina del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> dalla normativa penitenziaria al nuovo<br />

co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale, in Riv.It.Dir.Pen.e Proc.,1993<br />

Presutti, Il giu<strong>di</strong>cato penale tra principi costituzionali e convenzioni internazionali, atti incontro <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o promosso dal C.S.M., Roma, 2004<br />

Virgilio, Diritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e proce<strong>di</strong>mento de plano in executivis,in Giust.Pen.,2006


Note:<br />

1) Cesaris, Nota a ord. Mag. Sorv. Agrigento 8.11.2001, in Rass. Pen. Crim., 2002, 237 ss.; Della Casa, Un importante<br />

passo verso la tutela giuris<strong>di</strong>zionale del de enuto, t in Dir. Pen. Proc.,1999,859 ss.<br />

2) Galli, La politica criminale in Italia negli anni 1974-77, Giuffré, Milano, 1978,128.<br />

3) In dottrina, per l’evoluzione storica della figura del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, v. Di Ronza, Manuale<br />

dell’esecuzione penale, CEDAM, Padova 2003, 75 ss.<br />

4) Canepa- Merlo, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penitenziario, Giuffré, Milano, VIII Ed, 2006, 52.<br />

5) Si veda in proposito l’illustrazione delle posizioni dottrinali estesamente compiuta da Grevi- Giostra-Della Casa,<br />

Or<strong>di</strong>namento Penitenziario, II Ed., Cedam, Padova 2000, 651.<br />

6) Si veda, recentemente, il d.l. 30.12.2005, n. 272, convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 21.2.2006, n. 49, alla<br />

materia dei benefici per i condannati tossico<strong>di</strong>pendenti e, in tema Fiorentin, L’esecuzione penale nei confronti dei<br />

condannati tossico<strong>di</strong>pendenti (d.l. 30.12.2005 n. 272, conv. con mo<strong>di</strong>f., in L. 21.02.2006,n. 49), in Leg.Pen., 2006,<br />

267.<br />

7) Come icasticamente osserva la Corte costituzionale, “con l'art. 27, terzo comma, della Costituzione l'istituto ha<br />

assunto un peso e un valore più incisivo <strong>di</strong> quello che non avesse in origine; rappresenta, in sostanza, un peculiare<br />

aspetto del trattamento penale e il suo ambito <strong>di</strong> applicazione presuppone un obbligo tassativo per il legislatore <strong>di</strong><br />

tenere non solo presenti le finalità rieducative della pena, ma anche <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre tutti i mezzi idonei a realizzarle<br />

e le forme atte a garantirle. Sulla base del precetto costituzionale sorge, <strong>di</strong> conseguenza, il <strong>di</strong>ritto per il condannato<br />

a che, verificandosi le con<strong>di</strong>zioni poste dalla norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale, il protrarsi della realizzazione della<br />

pretesa punitiva venga riesaminato al fine <strong>di</strong> accertare se, in effetti, la quantità <strong>di</strong> pena espiata abbia o meno assolto<br />

positivamente al suo fine rieducativo; tale <strong>di</strong>ritto deve trovare nella legge una valida e ragionevole garanzia<br />

giuris<strong>di</strong>zionale (Corte cost., sent.27 giugno1974,n. 204).<br />

8) Galli, La politica criminale in Italia negli anni 1974-77, Giuffré, Milano 1978, 128.<br />

9) Sulla giuris<strong>di</strong>zionalizzazione della materia penitenziaria e dell’esecuzione penale cfr. Della Casa, La <strong>magistratura</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. Organizzazione, competenze, procedure, UTET, Torino 1992; Fiorentin - Sandrelli,<br />

L’esecuzione dei provve<strong>di</strong>menti giuris<strong>di</strong>zionali, Cedam, Padova 2007 Kostoris, Linee <strong>di</strong> continuità e prospettive<br />

<strong>di</strong> razionalizzazione nella nuova <strong>di</strong>sciplina del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, in L’Or<strong>di</strong>namento Penitenziario<br />

tra riforma ed emergenza, Cedam, Padova,1994; Presutti, La <strong>di</strong>sciplina del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> dalla<br />

normativa penitenziaria al nuovo co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale, in Riv.It.Dir.Pen.e Proc.,1993.<br />

10)L’ipotesi prevista dalla lett. a) della <strong>di</strong>sposizione è stata ra<strong>di</strong>calmente espunta dall’or<strong>di</strong>namento in seguito alla<br />

sentenza costituzionale 23.10.06, n. 341, con quale la Consulta ha <strong>di</strong>chiarato l’illegittimità costituzionale dell’art.<br />

69, lett. a), poiché riconosciuto in contrasto con l’art. 24, Cost.<br />

11) In tema, cfr. Fiorentin,Marcheselli, L’Or<strong>di</strong>namento Penitenziario, UTET, Torino 2005, 134.<br />

12) Canepa - Merlo, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penitenziario, cit. 64; Di Ronza, Manuale dell’esecuzione penale, ci .,92. t<br />

13) Canepa -Merlo, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penitenziario, cit., 67; Di Ronza, Manuale dell’esecuzione penale, cit. 96;<br />

Della Casa, La <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, cit .<br />

14) Sui compiti del presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> quali coor<strong>di</strong>natore degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

<strong>di</strong>strettuali cfr. Della Casa in Grevi, Giostra, Della Casa, Or<strong>di</strong>namento Penitenziario,cit., 688.


CAPITOLO III<br />

Le fonti statistiche e il metodo <strong>di</strong> analisi<br />

Sommario: 1.Premessa.- 2. L’arco temporale <strong>di</strong> analisi e gli effetti dell’indulto (L. n. 241/06).- 3.<br />

La ricognizione preliminare delle fonti e la valutazione <strong>di</strong> utilizzabilità.- 4. La metodologia<br />

seguita nel lavoro <strong>sulla</strong> <strong>sorveglianza</strong> .- 5. Le fonti statistiche utilizzate.-<br />

1. Premessa.-<br />

* * * *<br />

1.1.La <strong>sorveglianza</strong> non è mai stata oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> statistici <strong>di</strong> tipo sistematico, soprattutto per la<br />

carenza <strong>di</strong> fonti idonee a causa della scarsa informatizzazione degli uffici e per la specificità della<br />

materia. La stessa DGSTAT ha solo da poco tempo avviato un sistema <strong>di</strong> rilevazione statistica<br />

stabile e significativo per quanto riguarda l’attività giuris<strong>di</strong>zionale or<strong>di</strong>naria e sta iniziando a<br />

rivolgersi anche verso gli altri settori “<strong>di</strong> nicchia”, quale appunto l'attività della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>. Sotto il profilo dell’analisi statistica, la rilevazioni della <strong>sorveglianza</strong> si caratterizzano,<br />

fino all’avvento del registro informatizzato gestito dalla funzionalità SIUS/SIES, per l'utilizzo <strong>di</strong><br />

uno strumento <strong>di</strong> rilevazione (redatto a cadenza semestrale sui modd. 168T e 168U) non<br />

particolarmente adatto a descrivere la realtà dell’ufficio, anche per le articolate e <strong>di</strong>fformi prassi<br />

seguire presso i singoli uffici per la compilazione dei modelli, con la conseguenza <strong>di</strong> una non certa<br />

affidabilità dei dati elaborati su tale base da DGSTAT.<br />

1.2.L’attività del Gruppo <strong>di</strong> lavoro ha, pertanto, fornito la prima vera occasione per una<br />

ricognizione <strong>sulla</strong> <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e per la verifica dello stato della informatizzazione e<br />

degli effetti che essa ha portato. Ai fini della elaborazione del metodo <strong>di</strong> lavoro sull’acquisizione e<br />

analisi dei dati e <strong>sulla</strong> successiva elaborazione degli standard, il Gruppo <strong>di</strong> lavoro ha dovuto<br />

affrontare alcune criticità relative alla materia della <strong>sorveglianza</strong> sotto il profilo della delimitazione<br />

dell’arco temporale oggetto dell’analisi, dell’in<strong>di</strong>viduazione delle fonti utilizzabili, e della qualità<br />

dei dati estraibili. Il Gruppo ha effettuato una preliminare verifica mirata all’ in<strong>di</strong>viduazione delle<br />

fonti ed alle possibilità <strong>di</strong> acquisizione delle banche-dati in<strong>di</strong>spensabili alla attività <strong>di</strong> ricognizione e<br />

all’analisi dei dati ivi custo<strong>di</strong>ti, inizialmente <strong>sulla</strong> base della premessa metodologica, adottata per<br />

tutti i settori dell’attività giuris<strong>di</strong>zionale esaminati, che l’oggetto dell’analisi dovesse concentrarsi<br />

sul triennio 2005-2007.<br />

2. L’arco temporale <strong>di</strong> analisi e gli effetti dell’indulto (L. n. 241/06).-<br />

2.1. Il carico <strong>di</strong> lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> ha risentito in modo più marcato <strong>di</strong> altri<br />

settori della giuris<strong>di</strong>zione degli effetti dell’indulto <strong>di</strong> cui alla L. n. 241/06, per la stretta correlazione<br />

tra sopravvenienze e dato numerico della popolazione detenuta a titolo definitivo che caratterizza la<br />

<strong>sorveglianza</strong>. Si è, precisamente, riscontrato <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> rilevazioni ufficiali che il periodo che va<br />

dal secondo semestre del 2006 a tutto il 2007 è stato significativamente influenzato dagli effetti<br />

dell’indulto e che tale fenomeno ha assunto <strong>di</strong>mensioni non trascurabili, stimabili in un<br />

abbattimento delle sopravvenienze per alcuni oggetti anche del 40-50% .


2.2. Tale fenomeno, confermato da tutti i colleghi incontrati nel corso delle visite sul territorio e<br />

dalle statistiche ufficiali (v. tabella sui flussi detenuti), ha formato oggetto <strong>di</strong> riflessione<br />

sull’opportunità <strong>di</strong> operare sul medesimo arco temporale selezionato per il settore penale or<strong>di</strong>nario,<br />

ed ha portato alla determinazione <strong>di</strong> concentrare l’analisi sui dati relativi all’anno 2008 e all’anno<br />

2005. Tale opzione ha, tuttavia, imposto <strong>di</strong> considerare un’ ulteriore problematica, anch’essa<br />

peculiare della <strong>sorveglianza</strong>, concernente il profilo dell’omogeneità delle fonti.<br />

Situazione dei flussi detenuti ( 1 )<br />

FLUSSI DETENUTI ANNI 2004-2008<br />

ANNO CONDANNATI INTERNATI IMPUTATI TOTALE<br />

31.12.2004 34.946 1.086 20.036 56.068<br />

31.12.2005 36.595 1.266 21.662 59.523<br />

31.12.2006 15.353 1.507 22.145 39.005<br />

31.12.2007 19.029 1.476 28.188 48.693<br />

30.06.2008<br />

23.243 1.535 30.039 54.817<br />

*Numero detenuti al 25.1.09, tratto dalla <strong>Relazione</strong> del Ministro della giustizia in occasione<br />

dell’inaugurazione dell’anno giu<strong>di</strong>ziario.<br />

2.3. Come si può agevolmente osservare, gli anni 2006-2008 segnano una notevole contrazione del<br />

numero <strong>di</strong> soggetti detenuti titolo definitivo rispetto agli anni precedenti. L’ipotesi <strong>di</strong> una<br />

significativa <strong>di</strong>minuzione del carico <strong>di</strong> lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> per gli anni 2006-<br />

2007 è confermata dalle rilevazioni statistiche relative alla applicazione da parte dei tribunali <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> degli istituti previsti dalla legge sull’or<strong>di</strong>namento penitenziario e delle misure <strong>di</strong><br />

sicurezza previste dal co<strong>di</strong>ce penale, <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> un’elaborazione compiuta <strong>sulla</strong> base dei dati<br />

ufficiali relativi ai nuovi casi presi in carico dagli UEPE territoriali :<br />

UEPE: casi sopravvenuti anni 2005-2008<br />

Anno 2005 2006 2007 I sem.2008<br />

Casi<br />

pervenuti<br />

28.682 20.404 7.913 5.387<br />

2.4. L’analisi dei flussi sopra riportati consente <strong>di</strong> ottenere una conferma oggettiva su base statistica<br />

all’osservazione empirica, con<strong>di</strong>visa dagli operatori e riferita concordemente dai magistrati <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> nel corso delle visite presso gli uffici giu<strong>di</strong>ziari interessati dall’indagine ricognitiva (v.<br />

a es. report su visita all’ Ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Padova in data 22.1.09 ), secondo cui, tra il<br />

secondo semestre del 2006 e il primo semestre del 2008, il carico <strong>di</strong> lavoro della <strong>sorveglianza</strong> ha


subito un rilevante calo, che si colloca in una forbice percentuale tra il 40% e il 50%, per poi<br />

riprendere rapidamente a risalire, fino a situarsi, attualmente (2009), a livelli raffrontabili alla<br />

situazione anteriore all’indulto.<br />

2.5.Si è quin<strong>di</strong> imposta una riflessione sull’opportunità <strong>di</strong> operare su un arco temporale così<br />

fortemente inciso sotto il profilo del piano del carico <strong>di</strong> lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. Si<br />

è quin<strong>di</strong> ritenuto che, sull’opportunità <strong>di</strong> seguire una metodologia analoga a quella adottata per il<br />

restante settore penale dovesse prevalere – in considerazione dell’entità delle conseguenze indotte<br />

sui flussi della <strong>sorveglianza</strong> dal provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> indulto – la necessità <strong>di</strong> evitare che gli anni più<br />

“segnati” da tale circostanza eccezionale non rientrassero nella ricognizione affidata al Gruppo sotto<br />

il profilo dell’analisi delle sopravvenienze e delle definizioni.<br />

2.6.Ne è derivata la scelta <strong>di</strong> concentrare l’analisi sui dati relativi all’anno 2008 e all’anno 2005, ma<br />

tale opzione ha comportato l’insorgere <strong>di</strong> una ulteriore problematica, concernente il profilo<br />

dell’omogeneità delle fonti.<br />

3. La ricognizione preliminare delle fonti e la valutazione <strong>di</strong> utilizzabilità.-<br />

3.1. Ai fini della elaborazione del metodo <strong>di</strong> lavoro sull’analisi dei dati e <strong>sulla</strong> successiva<br />

elaborazione degli standard, sono state affrontate alcune criticità relative alla materia della<br />

<strong>sorveglianza</strong> sotto il profilo dell’in<strong>di</strong>viduazione dell’arco temporale oggetto dell’analisi,<br />

dell’in<strong>di</strong>viduazione delle fonti utilizzabili, e della qualità dei dati estraibili.<br />

3.1.1. E’ stata effettuata una preliminare verifica mirata all’ in<strong>di</strong>viduazione delle fonti ed alle<br />

possibilità <strong>di</strong> acquisizione delle banche-dati in<strong>di</strong>spensabili alla attività <strong>di</strong> ricognizione e all’analisi<br />

ragionata dei dati ivi custo<strong>di</strong>ti. Sono quin<strong>di</strong> state in<strong>di</strong>viduate le fonti <strong>di</strong> acquisizione dei dati<br />

statistici allo stato <strong>di</strong>sponibili. Accanto alle tipologie comuni agli altri settori del penale or<strong>di</strong>nario<br />

(statistiche comparate, relazioni dei capi degli uffici, statistiche perio<strong>di</strong>che, etc.), con specifico<br />

riferimento al settore della <strong>sorveglianza</strong> si è posto il problema dei limiti <strong>di</strong> utilizzo del registro<br />

informatizzato con il programma SIUS/SIES ai fini dell’acquisizione dei dati.( 2 ) Tale programma,<br />

introdotto in alcune se<strong>di</strong>-pilota nel 2005, dopo un necessario periodo <strong>di</strong> rodaggio è stato<br />

progressivamente esteso, a partire dal 01.01.2007, a tutti i tribunali e uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> ( risulta<br />

peraltro che alcuni uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> siano informatizzati con il sistema SIUS/SIES soltanto a<br />

partire dal 01.01.2009). Il registro SIUS/SIES rappresenta, per gli anni successivi alla sua<br />

introduzione, la fonte principale per la rilevazione statistica dell’attività della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, in quanto non soltanto si tratta <strong>di</strong> strumento destinato, quale registro obbligatorio per<br />

gli uffici, a soppiantare l’utilizzo <strong>di</strong> altri programmi per la raccolta informatica dei dati attualmente<br />

in uso (es. il “TSNET” in uso a Milano dal 2002, il SITUS, il “PERSEO”, etc.), garantendo quin<strong>di</strong><br />

l’omogeneità delle banche dati; ma assicura anche una tendenziale, maggiore “pulizia” dei dati<br />

stessi, regolamentando la fase dell’inserimento dei dati stessi, attraverso precisi protocolli <strong>di</strong><br />

iscrizione, così da contenere il rischio <strong>di</strong> iscrizioni spurie possibile con riferimento ai vecchi registri<br />

cartacei ed alle rilevazioni statistiche basate su tali fonti. Il sistema informatizzato SIUS/SIES,<br />

sembra avere, in particolare, superato un rilevante problema della <strong>sorveglianza</strong>, dove ogni ufficio,<br />

quando utilizzava il suo proprio sistema, poteva optare tra l’attribuire un numero unico all’istanza<br />

presentata dal condannato, in<strong>di</strong>pendentemente dal numero <strong>di</strong> richieste specifiche che l’istanza<br />

conteneva, e l’attribuire invece un numero <strong>di</strong>verso ad ogni oggetto. In queste con<strong>di</strong>zioni una istanza<br />

con più richieste poteva valere “1” in ufficio e “3” in un altro. Il sistema SIUS impone ora <strong>di</strong><br />

inserire la singola istanza riuscendo poi a <strong>di</strong>stinguere i vari oggetti, per i quali è quin<strong>di</strong> prevista la<br />

possibilità <strong>di</strong> esiti <strong>di</strong>versi e specifici.


Al momento, tuttavia, il sistema è in grado <strong>di</strong> fornire dati solo parziali:<br />

- sotto il profilo cronologico: essendo stato introdotto tra il 2005 e il 2009, dapprima in poche se<strong>di</strong>pilota<br />

e solo <strong>di</strong> recente e gradualmente a tutti gli uffici della <strong>sorveglianza</strong> (es. Firenze ha attivato le<br />

funzionalità SIUS/SIES a partire dal 21.06.07, quasi tutti gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si sono<br />

informatizzati soltanto nel 2008);<br />

- sotto il profilo della completezza: il sistema ha un limitato grado <strong>di</strong> raffinatezza, poiché non<br />

<strong>di</strong>stingue tra proce<strong>di</strong>menti concernenti, rispettivamente, i soggetti liberi o le persone detenute e non<br />

consente <strong>di</strong> estrarre i dati relativi ai particolari proce<strong>di</strong>menti se non in modo parziale ( a es. il dato<br />

relativo ai proce<strong>di</strong>menti relativi ai collaboratori <strong>di</strong> giustizia è estraibile solo dal mese <strong>di</strong> aprile 2008,<br />

data della release SIUS con cui è stata inserita la funzione specifica). Il sistema non permette,<br />

inoltre, un’analisi relativa alle definizioni anticipate dei proce<strong>di</strong>menti rispetto alla celebrazione<br />

dell’u<strong>di</strong>enza, poiché non in<strong>di</strong>vidua i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> inammissibilità emessi in u<strong>di</strong>enza o fuori<br />

u<strong>di</strong>enza. I programmi attuali non consentono, infine, <strong>di</strong> acquisire i dati relativi al numero <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enze<br />

tenute dai magistrati e, più in generale, non registra i dati relativi alle materie trattate dal magistrato<br />

<strong>di</strong> Sorveglianza in u<strong>di</strong>enza e, in quasi tutti i casi, non gestisce le misure <strong>di</strong> sicurezza. Molti uffici<br />

hanno, inoltre, riferito, nelle risposte al questionario informativo elaborato <strong>di</strong> concerto con<br />

DGSTAT, che il sistema informatizzato nella versione SIES non si presenta efficace nella<br />

rilevazione dei dati a causa delle troppe voci nella rilevazione dell’oggetto. Del pari problematica è,<br />

allo stato attuale, la possibilità <strong>di</strong> estrarre il dato relativo ai tempi <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti. In<br />

alcuni casi (vedasi or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> servizio del <strong>di</strong>rigente <strong>di</strong> cancelleria del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong><br />

Roma, allegato alla presente relazione), il programma è stato “forzato” inserendo gli oggetti trattati<br />

in u<strong>di</strong>enza, attualmente gestite con la versione 3.2., incluse le conversioni <strong>di</strong> pena pecuniaria.<br />

Restano fuori solo i proce<strong>di</strong>menti relativi alle misure <strong>di</strong> sicurezza (registro S8).<br />

- il dato sui tempi <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti è attualmente ricavabile con un’estrattore<br />

denominato “monitoraggio oggetti”;<br />

- molti uffici hanno, inoltre, riferito, nelle risposte al questionario informativo elaborato <strong>di</strong><br />

concerto con DGSTAT, che il sistema informatizzato nella versione SIES non si presenta<br />

efficace nella rilevazione dei dati a causa delle troppe voci nella rilevazione dell’oggetto.<br />

3.2. Si deve, in conclusione, rilevare che, con riferimento al periodo in<strong>di</strong>viduato quale oggetto <strong>di</strong><br />

analisi per il settore penale, l’informatizzazione degli uffici della <strong>sorveglianza</strong> si presenta “a<br />

macchie <strong>di</strong> leopardo,”senza alcuna uniformità. Si evidenzia precisamente che, con riferimento ai<br />

tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, si ha un omogeneo livello <strong>di</strong> informatizzazione solo a partire dal 2008,<br />

mentre, con riguardo agli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, in generale, con riferimento agli anni 2005-2008,<br />

rimane fuori dalla rilevazione tramite SIUS/SIES tutta l’attività del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong><br />

più alto spessore qualitativo, quali i proce<strong>di</strong>menti giuris<strong>di</strong>zionalizzati. Analoga problematica<br />

involge il settore non giuris<strong>di</strong>zionalizzato <strong>sulla</strong> vigilanza e le competenze <strong>di</strong> natura amministrativa.<br />

Ne deriva che un prima analisi dei tribunali e degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è stata realizzata<br />

avvalendosi delle rilevazioni su modello 168T e 168U, laddove <strong>di</strong>sponibili.<br />

4. La metodologia seguita nel lavoro <strong>sulla</strong> <strong>sorveglianza</strong> .-<br />

4.1. L’attività <strong>di</strong> analisi è stata impostata ex novo, attesa la necessità <strong>di</strong> far precedere al trattamento<br />

dei dati la ricognizione della realtà esistente sotto il profilo dell’informatizzazione e


dell’organizzazione dei singoli uffici. L’intero processo <strong>di</strong> lavoro che è stato avviato può essere<br />

<strong>di</strong>stinto in tre fasi:<br />

FASE 1: Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un questionario da somministrare ai tribunali e agli uffici <strong>di</strong><br />

Sorveglianza in<strong>di</strong>viduati per l’analisi, mirato ad acquisire informazioni <strong>di</strong> base relativamente<br />

all’informatizzazione dell’ufficio, alle modalità <strong>di</strong> compilazione delle statistiche, in particolare <strong>di</strong><br />

quelle relative alla attività dei magistrati, all’organizzazione dell’ufficio (presenza del c.d. “ufficio<br />

del giu<strong>di</strong>ce”, scoperture <strong>di</strong> organico, modalità <strong>di</strong> registrazione degli accessi agli istituiti <strong>di</strong> pena,<br />

etc.). In data 3 <strong>di</strong>cembre 2008 si è tenuta una riunione <strong>di</strong> alcuni componenti del Gruppo con gli<br />

statistici della corte <strong>di</strong> appello <strong>di</strong> Roma. ( 3 ). Nel corso dell’incontro si è, in particolare, affrontata la<br />

problematica relativa alle fonti <strong>di</strong> estrazione dei dati. Gli statistici hanno suggerito che la situazione<br />

fosse da meglio verificare nel concreto, apparendo <strong>di</strong>somogenea e costituita da una realtà<br />

frammentata, che vede alcuni uffici giu<strong>di</strong>ziari <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> già adeguatamente informatizzati a<br />

fronte <strong>di</strong> altri nei quali il processo <strong>di</strong> introduzione del sistema SIUS/SIES deve ancora essere<br />

concretamente attuato, o comunque è alle fasi iniziali <strong>di</strong> avvio. Gli statistici hanno inoltre<br />

confermato che, per la materia della <strong>sorveglianza</strong>, le fonti sotto il profilo statistico sono<br />

estremamente carenti, soprattutto per la troppo recente introduzione <strong>di</strong> “griglie” ad hoc da parte<br />

delle Commissioni flussi rispetto al triennio focalizzato dall’analisi del Gruppo <strong>di</strong> lavoro. Il collega<br />

De Santis ha segnalato, in generale, con riferimento alla <strong>sorveglianza</strong>, il problema tuttora attuale<br />

della fornitura dati omogenei, dovuta alle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> acquisire i dati alla fonte, presso gli uffici<br />

interessati. Per ovviare a tale complessa problematica, quale azione preliminare si è ritenuto<br />

necessario procedere ad una “mappatura” della realtà giu<strong>di</strong>ziaria da analizzare. Si è quin<strong>di</strong><br />

elaborato, a cura della dott.ssa Annalisa Dalbuono della Corte <strong>di</strong> appello <strong>di</strong> Roma e del componente<br />

del Gruppo <strong>di</strong> lavoro dott. Fabio Forentin, una scheda <strong>di</strong> rilevazione informatica a fini statistici, che<br />

è stata inviata a tutti i tribunali e uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> interessati, al fine <strong>di</strong> una preliminare<br />

ricognizione della situazione degli uffici giu<strong>di</strong>ziari, sotto il profilo dei programmi utilizzati a livello<br />

locale, delle “maschere” adottate e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le possibili fonti <strong>di</strong> acquisizione dei dati (in<br />

allegato).<br />

4.2. La seguente tabella riassume la situazione dei tribunali e degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sotto il<br />

profilo dell’informatizzazione. I <strong>di</strong>versi colori identificano i semestri non “coperti” da SIUS/SIES<br />

(giallo); quelli parzialmente informatizzati (arancione); quelli completamente informatizzati (rosso):<br />

TRIBUNALI I/2005 II/2005 I/2007 II/2007 I/2008 II/2008<br />

1.VENEZIA<br />

2.TRENTO<br />

3.MILANO<br />

4.BOLOGNA<br />

5.GENOVA (1) *<br />

6.FIRENZE


7. ANCONA<br />

8.ROMA<br />

9.NAPOLI<br />

10. BARI<br />

11.PALERMO<br />

12.CALTANISS.<br />

UFFICI I/2005 II/2005 I/2007 II/2007 I/2008 II/2008<br />

1.VENEZIA(4)<br />

2.TRENTO<br />

3.MILANO<br />

4.BOLOGNA (5)<br />

5.GENOVA (1) *<br />

6.FIRENZE (6)<br />

7. ANCONA(7)<br />

8.ROMA (3)<br />

9.NAPOLI (8)<br />

10 BARI(11)<br />

11.PALERMO<br />

12.CALTANISS.<br />

13.AGRIGENTO<br />

14. TRAPANI<br />

15. MACERATA<br />

(7)


16.REGGIO E.(10)<br />

17.MODENA(10)<br />

18.LIVORNO (9)<br />

19.SIENA(9)<br />

20.PISA(9)<br />

21.AVELLINO(2)<br />

22.S.M.C.V.(2)<br />

23.VITERBO (3)<br />

24.PAVIA<br />

25.VARESE<br />

26.FROSINONE(3)<br />

27.PADOVA(4)<br />

28.VERONA(4)<br />

29. FOGGIA<br />

30.MASSA<br />

(1) Il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Genova ha segnalato problemi con la nuova versione <strong>di</strong> SIUS<br />

(ver. 4.0), che rende inatten<strong>di</strong>bile l’estrazione dei dati con riferimento al II° semestre 2008.<br />

(2) L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Avellino segnala che su cartaceo rimangono i dati relativi ai<br />

proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> conversione della pena pecuniaria (art. 660, c.p.p.), i proce<strong>di</strong>menti in materia<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti dei detenuti e reclami in<strong>di</strong>cati dall’art. 69, L. n. 354/75, i proce<strong>di</strong>menti relativi alle<br />

misure <strong>di</strong> sicurezza (artt. 679, c.p.p.; artt. 208, 102, 103, c.p.), le remissioni del debito e le<br />

autorizzazioni ai sensi dell’art. 17, L. n 354/75. Analoga la situazione presso l’ufficio <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> S.M.C.V.<br />

(3) L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Roma ha utilizzato SIUS solo per l’esecuzione delle misure<br />

alternative e solo dal 2008 ha informatizzato gli altri servizi. In particolare, per i proce<strong>di</strong>menti<br />

che devono essere definiti in u<strong>di</strong>enza era impossibile l’utilizzo <strong>di</strong> SIUS, che non gestiva le<br />

u<strong>di</strong>enze monocratiche. Solo dalla versione 3.2, introdotta a partire dal 01.01.08, il programma


SIUS è in grado <strong>di</strong> gestirle. Gli accessi al carcere sono gestiti con programma “Ruolo”.<br />

Rimangono non informatizzate le autorizzazioni ai sensi degli artt. 17 e 78 della L. n. 354/75,<br />

per ragioni <strong>di</strong> opportunità (il SIUS registra i proce<strong>di</strong>menti concernenti soggetti che hanno<br />

esecuzioni penali in corso, così che nel registro informatizzato comparirebbero i nominativi<br />

delle persone che prestano attività <strong>di</strong> volontariato accanto ai nomi dei condannati). Analoga<br />

situazione caratterizza gli altri uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.<br />

(4) Uffici informatizzati con SIUS dal 01.01.09. In precedenza, i dati erano registrati su<br />

programma “Perseo” (a Padova) o con altri programmi per la tenuta informatica dei dati.<br />

(5) Nell’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Bologna non sono informatizzate le iscrizioni relative alle<br />

misure <strong>di</strong> sicurezza.<br />

(6) L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Firenze non tratta ancora in modo informatizzato i<br />

proce<strong>di</strong>menti relativi alle misure <strong>di</strong> sicurezza e quelli concernenti le autorizzazioni ex art. 17 e<br />

78 della L. n. 354/75.<br />

(7) L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Ancona non tratta a mezzo SIUS i proce<strong>di</strong>menti decisi dal<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in seguito a u<strong>di</strong>enza (remissioni debito, conversioni pene pecuniarie,<br />

misure <strong>di</strong> sicurezza, reclami detenuti). Analoga situazione a Macerata.<br />

(8) L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Napoli segnala che su cartaceo rimangono i dati relativi ai<br />

proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> conversione della pena pecuniaria (art. 660, c.p.p.), i proce<strong>di</strong>menti in materia<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti dei detenuti e reclami in<strong>di</strong>cati dall’art. 69, L. n. 354/75, i proce<strong>di</strong>menti relativi alle<br />

misure <strong>di</strong> sicurezza (artt. 679, c.p.p.; artt. 208, 102, 103, c.p.), le remissioni del debito.<br />

(9) Presso gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Pisa, Livorno, Siena, non sono informatizzati i settori<br />

riferiti alle materie trattate in u<strong>di</strong>enza dal Magistrato <strong>di</strong> Sorveglianza e le autorizzazioni ai sensi<br />

dell’art. 17, L. n. 354/75. A Siena e Livorno non informatizzate anche le esecuzioni della<br />

libertà controllata.<br />

(10) Presso gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Modena e Reggi Emilia, nel periodo considerato non<br />

sono gestiti da SIUS i proce<strong>di</strong>menti relativi alle misure <strong>di</strong> sicurezza e, in generale, ai<br />

proce<strong>di</strong>menti trattati dal magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in u<strong>di</strong>enza.<br />

(11) L’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Bari, nel periodo in analisi, non ha gestito tramite SIUS i<br />

proce<strong>di</strong>menti relativi alle misure <strong>di</strong> sicurezza e alle remissioni del debito.<br />

4.3. Si evidenzia che, con riferimento ai tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, si registra un omogeneo<br />

livello <strong>di</strong> informatizzazione solo a partire dal 2008, mentre, con riguardo agli uffici <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, in generale, con riferimento agli anni 2005-2008, rimane fuori dalla rilevazione<br />

tramite SIUS/SIES tutta l’attività del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> più alto spessore qualitativo,<br />

quali i proce<strong>di</strong>menti giuris<strong>di</strong>zionalizzati. Analoga problematica involge il settore non<br />

giuris<strong>di</strong>zionalizzato <strong>sulla</strong> vigilanza e le competenze <strong>di</strong> natura amministrativa.<br />

Attraverso la elaborazione <strong>di</strong> un estrattore specifico sarà in futuro possibile ricavare dai<br />

database <strong>di</strong>sponibili con la funzionalità SIUS/SIES una più ampia gamma <strong>di</strong> informazioni utili


ad implementare il patrimonio <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong>sponibili sul lavoro dei magistrati <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>. Allo stato attuale e per il pregresso, tuttavia, il programma SIUS/SIES non può<br />

fornire dati sufficientemente completi. Ne deriva che un prima analisi dei tribunali e degli<br />

uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è stata realizzata avvalendosi delle rilevazioni su modello 168T e 168U,<br />

laddove <strong>di</strong>sponibili e per il 2008 dei dati ricavati dal registro informatizzato SIUS/SIES.<br />

4.4. L’analisi comparata dei questionari ha fornito le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />

• Allo stati attuale, tutti i tribunali e gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono informatizzati con i<br />

programmi del sistema SIUS/SIES;<br />

• L’informatizzazione è tuttavia assai recente, o perlomeno è recente quella relativa al sistema<br />

SIUS, introdotto a partire dai primi mesi del 2006 ad Ancona , Genova, Palermo; dal 2007 a<br />

Bologna, Bari, Firenze, Trento, Roma, Napoli, per finire con Venezia e Milano alla fine del<br />

2008 e gli ultimi uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> dal 01.01.09;<br />

• La gestione informatizzata dei registri <strong>di</strong> cancelleria nei Tribunali/Uffici è molto variegata:<br />

molti uffici erano informatizzati anche precedentemente al SIUS con programmi <strong>di</strong> varia<br />

tipologia (es. SITUS, TSNET, PERSEO,etc.). Altri uffici, invece, hanno utilizzato registri<br />

cartacei fino all’installazione del SIUS: Appartengono a tale gruppo i Tribunali <strong>di</strong> Genova,<br />

Trento,Ancona, Bari, Firenze. Gli altri uffici hanno <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> avere utilizzato<br />

precedentemente al SIUS programmi elaborati autonomamente (“fatti in casa”).<br />

• Per quanto riguarda le migrazioni dai precedenti programmi, o l’inserimento nel SIUS/SIES<br />

del cartaceo pregresso, gli uffici sembrano avere seguito ciascuno una via <strong>di</strong>versa:<br />

o Ancona: l’ufficio non ha inserito i pendenti cartacei (ha quin<strong>di</strong> lavorato su un doppio<br />

binario);<br />

o Bari: l’ufficio ha inserito i pendenti cartacei;<br />

o Bologna: l’ufficio ha migrato solo alcuni fascicoli : precedentemente il programma<br />

che gestiva i registri era pre<strong>di</strong>sposto dall’Ufficio su ACCESS;<br />

o Firenze: l’ufficio ha inserito i pendenti cartacei;<br />

o Genova: l’Ufficio ha inserito solo parzialmente i pendenti cartacei (doppio binario);<br />

o Milano:informatizzato con TSNET, proce<strong>di</strong>menti migrati su SIUS;<br />

o Napoli: informatizzato da SITUS, proce<strong>di</strong>menti migrati su SIUS;<br />

o Palermo:ufficio informatizzato precedentemente ma proce<strong>di</strong>menti non migrati su<br />

SIUS (doppio binario);<br />

o Roma: ufficio informatizzato precedentemente ma proce<strong>di</strong>menti non migrati su<br />

SIUS;<br />

o Trento:l’ufficio ha inserito i pendenti cartacei;<br />

o Venezia:informatizzato da SITUS, proce<strong>di</strong>menti non migrati su SIUS.<br />

4.5. Il tipo <strong>di</strong> informatizzazione influenza <strong>di</strong>rettamente le modalità <strong>di</strong> compilazione delle statistiche.<br />

Dai registri cartacei sono infatti possibili solo conte e spunte a mano; dai registri informatizzati<br />

sarebbe possibile trarre i dati che il registro è preparato ad accogliere: accade tuttavia spesso che i<br />

programmi <strong>di</strong> informatizzazione dei registri non prevedono l’estrazione <strong>di</strong> informazioni in modo<br />

semplice e funzionale alla compilazione delle statistiche.<br />

4.6. Non a caso ai quesiti specifici sulle modalità <strong>di</strong> compilazione delle statistiche la maggior parte<br />

degli uffici ha segnalato la necessità <strong>di</strong> ricorrere a più tipologie <strong>di</strong> strumenti (funzionalità interne<br />

SIUS, registri <strong>di</strong> comodo su carta o su excel-access, etc.) ed è emersa una certa <strong>di</strong>fficoltà<br />

nell’adeguare i dati così come sono proposti dal registro informatizzato ai modelli statistici in uso.


4.7. Mette, inoltre, conto <strong>di</strong> segnalare, <strong>sulla</strong> base delle informazioni raccolte con il questionario<br />

informativo inviato agli uffici della <strong>sorveglianza</strong>, la concreta possibilità che i dati <strong>di</strong>sponibili su<br />

supporto informatizzato appaiano in molti casi incompleti, a causa, verosimilmente, delle <strong>di</strong>fficoltà<br />

degli uffici ad adeguare la propria operatività al nuovo sistema informatizzato SIUS/SIES, ovvero<br />

per la irregolare tenuta dei registri cartacei migrati sul registro informatizzato.<br />

4.8. Il passaggio al sistema SIUS/SIES pare, inoltre, tra le cause della non tempestiva trasmissione<br />

alla competente articolazione ministeriale delle rilevazioni statistiche perio<strong>di</strong>che redatte sui modd.<br />

n. 168T/U, e questo potrebbe incidere negativamente <strong>sulla</strong> possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> dati<br />

sufficientemente completi per la rilevazione sull’anno 2005 (emblematico è a questo proposito il<br />

caso <strong>di</strong> Genova, sede pilota per il programma SIUS, dove dal 2005 non è rilevabile il dato statistico<br />

<strong>sulla</strong> base dei modelli 168T/U).<br />

4.9. Occorre, infine, prendere atto che, essendo da poco tempo introdotto un modello estrattore da<br />

SIUS/SIES, gli uffici hanno continuato a re<strong>di</strong>gere le statistiche – per il periodo <strong>di</strong> interesse<br />

dell’analisi del Gruppo - sui mod. 168T/U secondo le modalità precedenti.<br />

4.10. Ne deriva che, in relazione ai dati ricavabili dalle statistiche redatte sui modd. 168T/U,<br />

occorre ponderare i dati relativi alla iscrizione delle istanze con le relative modalità, quali descritte<br />

dagli uffici nelle risposte al questionario informativo.<br />

4.11. La ricognizione sopra illustrata consente <strong>di</strong> trarre una prima conclusione: la <strong>di</strong>somogeneità<br />

delle banche dati in uso nei tribunali/uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> costituisce fattore che influenza il tipo <strong>di</strong><br />

dato fornito dal tribunale/ufficio sia per quanto riguarda le cosiddette “statistiche ministeriali” sia<br />

per quanto riguarda le statistiche ad uso interno e quelle relative al lavoro dei magistrati.<br />

4.12. FASE 2: Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una scheda riepilogativa per tribunale/ufficio, con i dati in<br />

possesso dell’amministrazione. In particolare si sono utilizzate:<br />

- statistiche semestrali, modello 168T (tribunale) e modello 168U(ufficio)<br />

- informazioni desunte dai questionari<br />

- dati su popolazione residente<br />

- organici per il personale <strong>di</strong> <strong>magistratura</strong> e amministrativo<br />

- dati <strong>di</strong> base relativi ai detenuti del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> competenza.<br />

4.13. E’ stata elaborata una scheda in formato excel per tribunale, nella quale sono stati riportati i<br />

dati <strong>di</strong>chiarati dagli Uffici negli anni fra il 2005 ed il 2008. Nello stesso file sono stati inseriti i dati<br />

salienti desunti dai questionari e i dati <strong>di</strong> presentazione su organici e detenuti.<br />

4.13.1. Sotto il profilo delle rilevazioni statistiche, è da segnalare che solo tre <strong>di</strong>stretti (Firenze,<br />

Caltanissetta e Trento) avevano, alla data del 15 febbraio 2009, inviato le statistiche fino al 31<br />

<strong>di</strong>cembre 2008, sia per il Tribunale che per gli Uffici. Per altri uffici non vi sono rilevazioni per uno<br />

o più semestri . In molti <strong>di</strong>stretti vi è una situazione particolare per cui può accadere che per un<br />

Tribunale vi siano le rilevazioni per un certo periodo mentre per gli Uffici tali rilevazioni manchino<br />

per il medesimo periodo.


4.13.2. All’interno dei fogli excel con i dati, inoltre, sono riportati gli oggetti previsti dai sistemi <strong>di</strong><br />

rilevazione, or<strong>di</strong>nati in senso decrescente rispetto alla me<strong>di</strong>a dei perio<strong>di</strong> a <strong>di</strong>sposizione: nelle prime<br />

righe quin<strong>di</strong> vi sono gli oggetti <strong>di</strong> maggior peso quantitativo per l’ufficio / tribunale rilevato. Sono<br />

riportati anche i valori percentuali del singolo oggetto sul totale e la percentuale cumulata che si<br />

ottiene cumulando una dopo l’altra, in colonna le percentuali dei vari oggetti.<br />

4.13.3. In una tabella or<strong>di</strong>nata in senso decrescente rispetto ad una certa variabile , la percentuale<br />

cumulata in<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> quanto gli oggetti che man mano si aggiungono alla lista contribuiscono al<br />

raggiungimento del totale. Sarà così <strong>di</strong> più imme<strong>di</strong>ata comprensione il fatto che, ad esempio, il 90%<br />

dei provve<strong>di</strong>menti emessi in un ufficio è rappresentato da 3 o 4 oggetti <strong>di</strong>versi.<br />

4.14. FASE 3: Pre<strong>di</strong>sposizione delle analisi statistiche: la tecnica scelta è stata la Cluster<br />

Analysis,(anche in analogia alla metodologia applicata nel settore penale), utilizzata all’intero<br />

insieme dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza e degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza. Considerando che l’attività che<br />

caratterizza il Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza è <strong>di</strong>versa da quella che caratterizza gli Uffici, l’analisi è<br />

stata effettuata separatamente per tali tipologie <strong>di</strong> uffici giu<strong>di</strong>ziari.<br />

4.14.1. Anche per la <strong>sorveglianza</strong> si è seguita l’in<strong>di</strong>cazione della delibera consiliare, sud<strong>di</strong>videndo<br />

gli uffici giu<strong>di</strong>ziari secondo parametri <strong>di</strong>mensionali. La formazione dei cluster ha richiesto<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> parametri specifici, attesa la peculiarità dell’organizzazione dei tribunali e degli<br />

uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, creando due clusters appropriati.<br />

4.14.2. Si rileva che la attività <strong>di</strong> analisi dei dati sconta – con riguardo alla <strong>sorveglianza</strong> - un<br />

significativo ritardo dovuto alla obiettiva <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> contemperare le esigenze operative del<br />

Gruppo <strong>di</strong> lavoro con quelle dei funzionari del Ministero, così che La recente, prolungata assenza<br />

del funzionario che supporta il Gruppo per il settore della <strong>sorveglianza</strong> ha imposto una<br />

corrispondente, protratta stasi nell’attività <strong>di</strong> raccolta ed elaborazione dei dati.<br />

4.14.3. Il Gruppo <strong>di</strong> lavoro, con riferimento alla materia della <strong>sorveglianza</strong>, ha proposto alla IV<br />

Commissione le seguenti azioni istruttorie:<br />

a) proposta relativa alla richiesta ai Presidenti dei tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> dell’autorizzazione alla<br />

estrazione dei dati: il database custo<strong>di</strong>to presso la D.N.A. non contiene i dati relativi alla<br />

<strong>sorveglianza</strong>, con la conseguente necessità <strong>di</strong> reperire il materiale statistico con estrazioni in loco.<br />

Su tale azione si è innestata la problematica relativa alla circostanza che, ai primi giorni <strong>di</strong> febbraio,<br />

solo tre tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sui do<strong>di</strong>ci dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare, avevano<br />

autorizzato espressamente l’accesso alle banche dati. Si è, in proposito, constatato come la richiesta<br />

formulata dalla IV Commissione ai capi degli Uffici or<strong>di</strong>nari e <strong>di</strong> Procura non contemplasse<br />

espressamente tra i destinatari i Presidenti dei tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. Il Gruppo ha quin<strong>di</strong><br />

proposto alla IV Commissione un’integrazione alla richiesta iniziale relativa a tutti i tribunali <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dal <strong>Consiglio</strong> nella risoluzione del 23 settembre 2008;<br />

b) proposta relativa allo stage conoscitivo per il personale statistico assegnato da DGSTAT a<br />

supporto del gruppo <strong>di</strong> lavoro: la peculiarità della materia della <strong>sorveglianza</strong> ha posto un’oggettiva<br />

<strong>di</strong>fficoltà nell’attività <strong>di</strong> supporto tecnico al Gruppo <strong>di</strong> lavoro da parte degli statistici. In particolare,<br />

si è proposto un breve stage conoscitivo presso il tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Roma per<br />

approfon<strong>di</strong>re la conoscenza del programma SIUS/SIES;<br />

c) proposta <strong>di</strong> mappatura degli uffici della <strong>sorveglianza</strong> sotto il profilo dell’informatizzazione: tale<br />

azione è stata portata a compimento nei termini sopra illustrati;


d) proposta <strong>di</strong> acquisizione <strong>di</strong> dati relativi al classamento degli uffici: il Gruppo ha proposto alla IV<br />

Commissione <strong>di</strong> richiedere al D.A.P. i dati rilevanti concernenti i tribunali e gli uffici <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> ( numero <strong>di</strong> sezioni E.I.V., sezioni per collaboratori <strong>di</strong> giustizia; sezioni per il “41-bis”<br />

per ciascuno dei <strong>di</strong>stretti sotto in<strong>di</strong>cati; numero <strong>di</strong> soggetti condannati in esecuzione <strong>di</strong> pena in<br />

regime <strong>di</strong> misura alternativa, <strong>di</strong> sanzione sostitutiva e <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> sicurezza non detentive sul<br />

territorio <strong>di</strong> ciascun <strong>di</strong>stretto sotto in<strong>di</strong>cato, <strong>di</strong>stinte per gli anni 2005, 2006, 2007 e 2008; numero <strong>di</strong><br />

soggetti detenuti a titolo definitivo e <strong>di</strong> internati presso le strutture penitenziarie <strong>di</strong> ciascun <strong>di</strong>stretto<br />

<strong>di</strong> tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong>stinte in relazione agli anni 2005, 2006, 2007 e 2008, con riferimento<br />

a ciascuno dei <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in analisi; piante organiche del personale<br />

amministrativo <strong>di</strong> cancelleria, in<strong>di</strong>cando le scoperture al 31.12.08, con riferimento ai tribunali <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>). È stata inoltre formulata la proposta <strong>di</strong> acquisire tramite la IV Commissione i dati<br />

relativi ai tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare concernenti i<br />

flussi (sopravvenuti/definiti) riferiti agli anni 2005, 2006,2007 e 2008. nonché le statistiche<br />

pre<strong>di</strong>sposte per le commissioni flussi per i medesimi anni;<br />

e) proposta <strong>di</strong> acquisizione <strong>di</strong> dati relativi al personale amministrativo e <strong>di</strong> <strong>magistratura</strong>: il Gruppo<br />

ha proposto alla IV Commissione <strong>di</strong> richiedere al Ministero della giustizia i dati relativi alle piante<br />

organiche del personale amministrativo <strong>di</strong> cancelleria, in<strong>di</strong>cando le scoperture al 31.12.08, nonché<br />

alle presenze magistrati per il periodo 2005-2008, con riferimento ai medesimi tribunali sopra<br />

in<strong>di</strong>cati;<br />

f) proposta <strong>di</strong> incontro con i capi degli uffici: il Gruppo ha proposto alla IV Commissione <strong>di</strong><br />

valutare l’opportunità <strong>di</strong> organizzare un incontro con i presidenti <strong>di</strong> alcuni tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

per un confronto sui temi relativi all’oggetto dell’attività del Gruppo <strong>di</strong> lavoro con riferimento alla<br />

materia della <strong>sorveglianza</strong>;<br />

g) proposta dei referenti locali: il Gruppo ha formulato le in<strong>di</strong>cazioni necessarie ai fini della nomina<br />

dei referenti locali per gli uffici della <strong>sorveglianza</strong>;<br />

4.15.Visite presso gli uffici e acquisizione dei dati statistici: per quanto concerne la <strong>sorveglianza</strong>, il<br />

metodo seguito ha previsto la visita presso alcuni Tribunali e Uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del capoluogo<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto (attesa la coincidenza della sede), nonché la visita presso alcuni uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

territoriali. Nel corso <strong>di</strong> tali visite è stato utilizzato un protocollo <strong>di</strong> rilevazione, elaborato sul<br />

modello utilizzato per il penale or<strong>di</strong>nario. Sono state effettuate le seguenti visite: ( 4 )<br />

• Tribunale e Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Firenze in data 2 <strong>di</strong>cembre 2008<br />

• Tribunale e Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Roma in data 3 <strong>di</strong>cembre 2008<br />

• Tribunale e Ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> Milano in data 5 febbraio 2009<br />

• Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Padova in data 22 gennaio 2009<br />

• Bologna: incontro con la dott.ssa Na<strong>di</strong>a Buttelli, dell’Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Reggio<br />

Emilia 12 gennaio 2009<br />

- Tribunale e Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Trento in data 18 febbraio 2009<br />

- Tribunale e Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Ancona in data 24 febbraio 2009<br />

- Tribunale e Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Genova in data 13 marzo 2009<br />

- Tribunale e Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Venezia in data 18 marzo 2009<br />

- Tribunale e Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Palermo in data 19 marzo 2009


- Tribunale e Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Bologna in data 6 aprile 2009<br />

5. Le fonti statistiche utilizzate.-<br />

5.1.Al fine <strong>di</strong> procedere ad una prima analisi dei tribunali e degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> compresi nei<br />

<strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare, si è fatto ricorso alle rilevazioni statistiche compilate<br />

dagli uffici su modello ministeriale 168T e 168U. Tale soluzione, seppure non completamente<br />

affidabile sotto il profilo della rilevazione, attesa la <strong>di</strong>somogeneità degli strumenti <strong>di</strong> registrazione e<br />

gestione dei dati in uso presso i <strong>di</strong>versi uffici e la conseguente eterogeneità dei criteri <strong>di</strong> inserimento<br />

dei dati, è stata imposta dalla carente informatizzazione degli uffici della <strong>sorveglianza</strong> per gli anni<br />

compresi nell’arco temporale che il settore penale ha ritenuto <strong>di</strong> prendere in considerazione.<br />

5.2.E’ stata pre<strong>di</strong>sposta una scheda in excel per tribunale, nella quale sono stati riportati i dati<br />

<strong>di</strong>chiarati dagli Uffici negli anni fra il 2005 ed il 2008. In particolare si sono utilizzate:<br />

- statistiche semestrali, modello 168T (Tribunale) e modello 168U(Ufficio)<br />

- informazioni desunte dai questionari<br />

- dati su popolazione residente<br />

- organici per il personale <strong>di</strong> <strong>magistratura</strong> e amministrativo<br />

- dati <strong>di</strong> base relativi ai detenuti del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> competenza.<br />

5.3.Nello stesso file sono stati inseriti i dati salienti desunti dai questionari e i dati <strong>di</strong> presentazione<br />

su organici e detenuti. All’interno dei fogli con i dati, inoltre, sono riportati gli oggetti previsti dai<br />

sistemi <strong>di</strong> rilevazione, or<strong>di</strong>nati in senso decrescente rispetto alla me<strong>di</strong>a dei perio<strong>di</strong> a <strong>di</strong>sposizione:<br />

nelle prime righe quin<strong>di</strong> vi sono gli oggetti <strong>di</strong> maggior peso per quell’ufficio / tribunale. Sono<br />

riportati anche i valori percentuali del singolo oggetto sul totale e la percentuale cumulata che si<br />

ottiene cumulando una dopo l’altra, in colonna le percentuali dei vari oggetti. Ad esempio:<br />

oggetto n1 35%<br />

oggetto n2 12%<br />

oggetto n3 2%<br />

le corrispondenti cumulate saranno<br />

cumulata oggetto n1 35%<br />

cumulata oggetto n1+n2 47%<br />

cumulata oggetto n1 +n2+n3 49% .


5.3.1. In una tabella or<strong>di</strong>nata in senso decrescente rispetto ad una certa variabile , la<br />

percentuale cumulata in<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> quanto gli oggetti che man mano si aggiungono alla lista<br />

contribuiscono al raggiungimento del totale. Sarà così <strong>di</strong> più imme<strong>di</strong>ata comprensione il fatto<br />

che, ad esempio, il 90% dei provve<strong>di</strong>menti emessi in un ufficio è rappresentato da 3 o 4 oggetti<br />

<strong>di</strong>versi.<br />

5.4. Il materiale così elaborato, unitamente alla descrizione analitica dei tribunali e degli uffici<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> rilevati, si rinvia alle schede-ufficio allegate alla presente relazione.<br />

5.5. L’analisi dei dati ricavati dalle rilevazioni su mod 168T e 168U sui Tribunali/Uffici<br />

rilevati ha evidenziato che effettivamente sono quasi sempre le stesse voci a caratterizzare<br />

l’attività del Tribunale/Ufficio. Deve peraltro essere rimarcato che, tra le voci <strong>di</strong> maggior<br />

spicco, compare invariabilmente la generica “altri provve<strong>di</strong>menti” che <strong>di</strong> fatto, impe<strong>di</strong>sce<br />

qualsiasi ulteriore approfon<strong>di</strong>mento.<br />

5.6. Nell’inserimento dei parametri <strong>di</strong>mensionali per la Cluster Analysis sono stati inseriti i dati<br />

sulle sopravvenienze elaborati <strong>sulla</strong> base delle registrazioni effettuate con il sistema<br />

SIUS/SIES, in quanto <strong>di</strong>sponibili per quasi tutti i tribunali campionati (tranne Venezia) e fonte<br />

ritenuta maggiormente affidabile rispetto alle rilevazioni effettuate con il mod. 168T.<br />

________________________________________________________________________________<br />

1) Dati al 31 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ogni anno. Fonte: Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria - Ufficio per lo sviluppo e<br />

la gestione del sistema informativo automatizzato - sezione statistica.<br />

2)Il sistema SIES (Sistema Informativo per l’Esecuzione e la Sorveglianza) è il software ufficiale che sostituisce a tutti<br />

gli effetti i registri cartacei (per la parte finora sviluppata) degli uffici dell’esecuzione penale. Il SIUS è un<br />

sottosistema che attualmente non gestisce i seguenti registri: S8 (proce<strong>di</strong>menti misure <strong>di</strong> sicurezza); S9 (esecuzione<br />

misure <strong>di</strong> sicurezza); S10 (proce<strong>di</strong>menti rateizzazione e conversione delle pene pecuniarie); S13 (ricoveri per<br />

infermità psichiche); S14 (remissioni debito); S5 ed S6 (registri <strong>di</strong> passaggio degli atti per le notifiche e<br />

comunicazione degli atti); S17 (deposito or<strong>di</strong>nanze); S4 (registro u<strong>di</strong>enze camerali) limitatamente ai proce<strong>di</strong>menti<br />

non ancora gestiti dal sistema.<br />

3) Cfr. report della riunione <strong>di</strong> Roma del 3 <strong>di</strong>cembre 2008.<br />

4) Cfr. i report delle visite, visionabili presso la sezione de<strong>di</strong>cata nel Cosmag.


CAPITOLO IV<br />

In<strong>di</strong>viduazione degli standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> laboriosità dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

Sommario: Premessa.-- 1. La qualità del dato statistico.- 2. La metodologia <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione<br />

delle rilevazioni statistiche nell’attuale assetto: il mod. 168/T-U e il programma informatizzato<br />

SIUS/SIES.- 3. La rilevanza dell’assetto organizzativo e il c.d. “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”.- 4. Le altre<br />

variabili possibili e considerate: “fattore ambientale”, particolari tipologie <strong>di</strong> detenuti, i “liberi<br />

sospesi”.- 5. La misurazione dei tempi <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti.- 6. Le caratteristiche<br />

salienti del lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.- 7.L’importanza della misurazione<br />

qualtitativa del lavoro del magistrato.- 8. Il modello possibile.- 9. La valutazione ponderale dei<br />

provve<strong>di</strong>menti: profili generali.- 10. La valutazione delle attività registrate.- 11. La valutazione<br />

delle attività non registrate.- 12. L’attribuzione del coefficiente ponderale <strong>di</strong> valutazione alle<br />

tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti della <strong>sorveglianza</strong> (rinvio).- 13. Gli in<strong>di</strong>catori relativi alla<br />

professionalità del magistrato.- 14. Gli in<strong>di</strong>catori ulteriormente specializzanti.- 15. Gli in<strong>di</strong>catori<br />

<strong>di</strong> rilevamento della laboriosità “intelligente” del magistrato.-<br />

Premessa.-<br />

* * * *<br />

1. Analogamente a quanto accaduto per il restante settore penale, le visite effettuate presso gli uffici<br />

giu<strong>di</strong>ziari e il lavoro <strong>di</strong> raccolta e gestione dei dati statistici hanno reso evidente che la situazione<br />

attuale non consente un’analisi statistica che possa concentrarsi esclusivamente sul lavoro<br />

in<strong>di</strong>viduale, recuperando tra le variabili rilevanti quelle che attengono alle caratteristiche<br />

dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario ed alle specificità della situazione locale. Una tale metodologia potrà essere<br />

adottata quando il miglioramento dell’informazione statistica, l’uniformità degli strumenti<br />

tecnologici e l’adozione <strong>di</strong> prassi sufficientemente omogenee porteranno il sistema giu<strong>di</strong>ziario ad un<br />

livello <strong>di</strong> conoscibilità tale da consentire una procedura unificata <strong>di</strong> valutazione anche del lavoro<br />

in<strong>di</strong>viduale.<br />

1.1.In questa prospettiva, per la <strong>sorveglianza</strong> sarà necessario attendere un congruo periodo <strong>di</strong> tempo<br />

che consenta la messa a regime dell'informatizzazione, l'affinamento del programma SIUS/SIES,<br />

l'acquisizione <strong>di</strong> esperienza da parte degli operatori amministrativi nella gestione del registro<br />

informatizzato.<br />

1


1.2. Al momento, gli strumenti <strong>di</strong> supporto non sembrano in grado <strong>di</strong> gestire in unico contesto e in<br />

modo adeguatamente ponderato tutte le informazioni e le variabili necessarie. Si è pertanto preferito<br />

impiegare una procedura <strong>di</strong> analisi che procede per passaggi ed affinamenti progressivi, dalla<br />

<strong>di</strong>mensione generale a quella in<strong>di</strong>viduale. L’obiettivo finale è quello <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare per ciascun<br />

magistrato in valutazione quale sia la platea <strong>di</strong> magistrati che esercitino lo stesso “mestiere” e<br />

svolgano attività concretamente confrontabili, così da collocare il magistrato all’interno <strong>di</strong> un<br />

sottosistema che premi le somiglianze <strong>di</strong> contesto e consente <strong>di</strong> apprezzare al loro interno, e solo al<br />

loro interno, le peculiarità in<strong>di</strong>viduali.<br />

1.2.1. Tale soluzione è stata elaborata sviluppando e incrementando la prospettiva contenuta nella<br />

delibera consiliare, nella parte in cui sottolinea come gli standard <strong>di</strong> riferimento debbano tenere<br />

conto delle funzioni svolte, della tipologia d’ufficio e non solo del dato <strong>di</strong>mensionale, delle<br />

specifiche con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro del magistrato. Sulla base <strong>di</strong> tali presupposti, si è adottato per la<br />

<strong>sorveglianza</strong> una soluzione operativa che si è sviluppata anzitutto – come si è già scritto - con la<br />

formazione <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> uffici omogenei tra loro <strong>sulla</strong> base della struttura e dei macro-dati <strong>di</strong><br />

struttura. 1<br />

1.2.2. Si tratta, benvero, <strong>di</strong> opzione non priva <strong>di</strong> controin<strong>di</strong>cazioni, legate al previo classamento<br />

degli uffici in gruppi omogenei (con conseguente possibilità <strong>di</strong> sottrarre al confronto magistrati che<br />

in teoria svolgono mestieri confrontabili); e, tuttavia, ha il pregio <strong>di</strong> costituire in questa fase la<br />

risposta più gestibile all’esigenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare per ciascun magistrato in valutazione una platea <strong>di</strong><br />

colleghi che operino in strutture organizzative simili ed abbiamo tipologie <strong>di</strong> materie tra loro<br />

confrontabili.<br />

1.3. Nell'affrontare quin<strong>di</strong> il progetto <strong>di</strong> costruzione dei parametri <strong>di</strong> valutazione dei magistrati <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, la presa d'atto dei risultati della ricognizione preliminare effettuata<br />

sull'informatizzazione degli uffici e <strong>sulla</strong> qualità dei dati ha indotto a ricercare una soluzione<br />

peculiare per il settore della <strong>sorveglianza</strong> per la parte del modello che concerne la metodologia <strong>di</strong><br />

valutazione. Come si può infatti comprendere, la frammentazione delle fonti e degli strumenti <strong>di</strong><br />

raccolta delle informazioni porta con sé conseguenze rilevanti. Ciascuno dei sistemi <strong>di</strong> raccolta dati<br />

sopra in<strong>di</strong>cati, ed operanti per perio<strong>di</strong> temporali <strong>di</strong>versi, comporta <strong>di</strong>fferenze importanti nella<br />

tipologia dei dati che possono essere raccolti, così che mutano più o meno profondamente i<br />

contenuti stessi dell’informazione e risulta <strong>di</strong>fficile se non impossibile procedere secondo serie<br />

storiche coerenti e, come tali, confrontabili.<br />

1. La qualità del dato statistico.-<br />

1.1. L’attività <strong>di</strong> ricognizione dei dati per quanto concerne il settore della <strong>sorveglianza</strong> si è articolata<br />

sia sul versante dell’acquisizione e dell’analisi dei dati statistici <strong>di</strong>sponibili quanto me<strong>di</strong>ante visite<br />

in loco e l’organizzazione <strong>di</strong> un incontro <strong>di</strong> lavoro con i Presidenti dei tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

interessati allo stu<strong>di</strong>o. L’elaborazione delle informazioni così acquisite ha condotto ad una serie <strong>di</strong><br />

constatazioni, che si pongono a premessa del modello <strong>di</strong> valutazione dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

che verrà proposto al <strong>Consiglio</strong>.<br />

2


1.2. Prima <strong>di</strong> procedere all’illustrazione della metodologia seguita per la costruzione del modello<br />

valutativo per i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, si ritiene necessario riportare l'attenzione sulle risultanze<br />

della approfon<strong>di</strong>ta indagine sull'informatizzazione effettuata con la presente indagine, esperita sia<br />

con l'articolato programma <strong>di</strong> visite in loco effettuate nel corso del mandato, 2 quanto me<strong>di</strong>ante<br />

l’accennato questionario informativo somministrato agli uffici dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera<br />

consiliare. 3<br />

1.2.1. Tale preliminare verifica, a quanto consta mai effettuata prima d'ora, anche per tale ragione<br />

ha reso necessaria una particolare cura nella sua esecuzione ed ha occupato un tempo significativo<br />

per il suo completamento. Ciò ha,tuttavia, permesso <strong>di</strong> ottenere un quadro realistico e aggiornato<br />

dello stato degli strumenti tecnologici e statistici in dotazione agli uffici giu<strong>di</strong>ziari della<br />

<strong>sorveglianza</strong>, della qualità del dato ottenibile e delle concrete possibilità della sua utilizzazione.<br />

1.2.2. L'attività svolta dal Gruppo <strong>di</strong> lavoro fino alla seconda metà del mese <strong>di</strong> marzo ha dovuto<br />

concentrarsi su due obiettivi principali: verificare la situazione esistente negli uffici giu<strong>di</strong>ziari <strong>di</strong><br />

riferimento, anche sotto il profilo dell'informatizzazione ed effettuare una ricognizione sulle fonti<br />

dei dati. L’impegno profuso in queste <strong>di</strong>rezioni ha ritardato l’avvio <strong>di</strong> un’analisi specifica dei dati,<br />

che è stato possibile iniziare soltanto a partire dall'ultima settimana del mese <strong>di</strong> aprile. Con la<br />

collaborazione della dott.ssa Annalisa Dalbuono della Direzione Generale <strong>di</strong> Statistica sono stati<br />

estrapolati i dati relativi agli uffici dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare, tramite richiesta<br />

<strong>di</strong>retta agli uffici interessati e la istruzione <strong>di</strong> procedere all'estrazione <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> una nota<br />

illustrativa all'uopo pre<strong>di</strong>sposta. 4<br />

1.3. La ricognizione ha rilevato, per la <strong>sorveglianza</strong>, le seguenti fonti:<br />

a) la statistica perio<strong>di</strong>ca (semestrale) raccolta dal Ministero, che viene effettuata me<strong>di</strong>ante<br />

rilevazioni sul mod. 168T/U: essa, che opera in modo uniforme sui <strong>di</strong>versi uffici giu<strong>di</strong>ziari, ed è<br />

ancora convenzionalmente definita come “statistica Istat”, ha come obiettivo la raccolta <strong>di</strong> macrodati<br />

significativi ai fini <strong>di</strong> comprendere i flussi essenziali <strong>di</strong> ciascuno e <strong>di</strong> tutti gli uffici giu<strong>di</strong>ziari, e<br />

come tale non è pensata, strutturata e dotata delle soluzioni tecniche necessarie in relazione alla<br />

rilevazione dei dati riferiti al singolo magistrato ed alla comparazione tra magistrati;<br />

b) le statistiche perio<strong>di</strong>che che gli uffici giu<strong>di</strong>ziari pre<strong>di</strong>spongono come statistiche interne<br />

“comparate”, e quin<strong>di</strong> destinate a mettere in relazione il lavoro <strong>di</strong> tutti i magistrati: esse presentano<br />

interessanti elementi <strong>di</strong> uniformità sul territorio nazionale (quanto a voci essenziali e istruzioni per<br />

la compilazione) , ma presentano, per contro, plurimi limiti che derivano da una molteplicità <strong>di</strong><br />

fattori, quali le non coerenti modalità con cui sono inseriti nei registri i dati proce<strong>di</strong>mentali e<br />

processuali; la presenza presso gli uffici giu<strong>di</strong>ziari <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse interpretazioni <strong>di</strong> categorie essenziali ;<br />

la circostanza che plurime informazioni non sono estraibili dai registri ufficiali e debbono essere<br />

contabilizzate su brogliacci e quin<strong>di</strong> comunicate dalle singole cancellerie o segreterie ai responsabili<br />

delle rilevazioni al fine <strong>di</strong> includere quelle informazioni nel prospetto statistico comparato;<br />

c) è in via <strong>di</strong> messa a regime presso tutti gli uffici il registro informatizzato SIUS/SIES. La fase <strong>di</strong><br />

passaggio ha presentato e presenta tuttora notevoli complessità tecniche e comporta rilevanti<br />

conseguenze sull’affidabilità rilevazioni statistiche. Tali conseguenze sono state prese in attenta<br />

considerazione al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la metodologia <strong>di</strong> lavoro, come sarà in seguito specificato;<br />

3


Anche i dati registrati tramite il SIUS/SIES non offrono attualmente un panorama esaustivo della<br />

produttività dei magistrati: alcune attività (come la materia delle misure <strong>di</strong> sicurezza) non sono allo<br />

stato gestite dal sistema SIUS/SIES. e presentano sistemi locali <strong>di</strong> registrazione, mentre altre, come<br />

la parte relativa alla vigilanza sugli istituti <strong>di</strong> pena presentano sistemi e prassi <strong>di</strong> registrazione<br />

<strong>di</strong>versificati e spesso poco atten<strong>di</strong>bili. Residua, in ogni caso, una quota <strong>di</strong> attività del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> che non trova alcuna formalizzazione ai fini statistici e che quin<strong>di</strong> sfugge alle<br />

rilevazioni ufficiali, qualunque sia il sistema tecnico adottato, e solo occasionalmente trova<br />

riscontro nelle statistiche comparate formate dal singolo ufficio (la c.d. “materia gassosa”); si tratta,<br />

dunque, <strong>di</strong> attività obiettivamente significative, che non possono non essere prese in considerazione<br />

ai fini del presente lavoro (colloqui con i detenuti, rapporti con gli operatori dell'area rieducativa,<br />

impegno nel promovimento <strong>di</strong> progetti e convenzioni per il recupero sociale dei condannati, etc.)<br />

per i quali si è posta la questione della documentabilità e misurabilità in concreto.<br />

1.3.1. I risultati della ricognizione preliminare sulle fonti statisitche hanno in definitiva <strong>di</strong>segnato –<br />

come si è già <strong>di</strong>ffusamente illustrato anche nella relazione <strong>di</strong> “metà mandato”, un quadro assai<br />

articolato che non presenta uniformità e coerenze adeguate. In via <strong>di</strong> estrema sintesi, poiché le<br />

problematiche afferenti alla omogeneità e qualità del dato statistico relativamente alla <strong>sorveglianza</strong><br />

sono già state approfon<strong>di</strong>te nella parte che precede, si può concludere che:<br />

a) sotto il profilo della omogeneità del dato, la gestione e la raccolta dei dati statistici relativi agli<br />

anni 2005-08 per la <strong>sorveglianza</strong> risulta frammentata in <strong>di</strong>versi sistemi, che hanno coesistito e<br />

tuttora in parte coesistono, seguendo il non uniforme processo <strong>di</strong> graduale informatizzazione che ha<br />

interessato la <strong>sorveglianza</strong>. Gli anni presi in considerazione per l'analisi del settore penale e della<br />

<strong>sorveglianza</strong>, in altri termini, si collocano in una fase <strong>di</strong> passaggio dal tra<strong>di</strong>zionale metodo <strong>di</strong><br />

elaborazione delle statistiche (pre<strong>di</strong>sposte <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> registri cartacei, brogliacci e annotazioni <strong>di</strong><br />

comodo), alla previsione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> registrazione <strong>sulla</strong> base del registro informatizzato. Tale<br />

strumento, gestito dal programma SIUS/SIES, 5 è stato introdotto progressivamente negli uffici della<br />

<strong>sorveglianza</strong>, a partire dal 2005 e si è completato per tutti i tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> soltanto nel<br />

2008. Per quanto concerne gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, l'analogo processo <strong>di</strong> graduale superamento<br />

della registrazione su supporto cartaceo o me<strong>di</strong>ante programmi informatici non ufficiali è avvenuto<br />

con ancora maggiore gradualità, tanto che si è concluso nel gennaio del corrente anno, con<br />

l'informatizzazione degli ultimi tre uffici;<br />

b) sotto il profilo della qualità, il dato <strong>di</strong>sponibile dal sistema <strong>di</strong> registrazione informatizzato gestito<br />

dal programma SIUS/SIES, pur essendo <strong>di</strong> qualità superiore a quello ricavabile tramite i precedenti<br />

strumenti <strong>di</strong> rilevazione, non è tuttavia ancora sod<strong>di</strong>sfacente. Invero, il programma SIUS/SIES<br />

segna ovviamente una svolta “epocale” per la <strong>sorveglianza</strong> rispetto al recente passato, ma fa rilevare<br />

anche inattese deficienze quali, solo per fare gli esempi più significativi, la carenza <strong>di</strong> rilevazioni<br />

per quanto concerne le materie più significative trattate dal magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (quali le<br />

misure <strong>di</strong> sicurezza e in generale gli oggetti definiti in u<strong>di</strong>enza) e la carenza <strong>di</strong> dati sulle u<strong>di</strong>enze e<br />

sui tempi <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti;<br />

4


1.3.2. Se ne è tratta la conclusione – evidenziata anche nella già richiamata relazione “<strong>di</strong> metà<br />

mandato” che il settore della <strong>sorveglianza</strong> è caratterizzato dalla non uniforme presenza del sistema<br />

SIUS/SIES e da un’incoerente possibilità <strong>di</strong> ottenere informazioni confrontabile su base nazionale.<br />

1.3.3. Ne è derivata l'ulteriore considerazione che per il settore della <strong>sorveglianza</strong> le attuali<br />

con<strong>di</strong>zioni dei registri generali e dei sistemi informativi rendono del tutto preferibile una<br />

metodologia ancora fondata su estrazioni locali delle informazioni statistiche, dovendosi piuttosto<br />

investire su procedure e regole che assicurino la sufficiente omogeneità del dato.<br />

1.4. Il dato della <strong>sorveglianza</strong> è stato, peraltro, influenzato anche da fattori esogeni rispetto alle<br />

tecniche <strong>di</strong> rilevazione utilizzate. Invero, sotto il profilo della sussumibilità del carico <strong>di</strong> lavoro per<br />

gli anni 2005-2008 quale parametro standard per la misurazione della produttività, il carico <strong>di</strong><br />

lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> ha risentito in modo più marcato <strong>di</strong> altri settori della<br />

giuris<strong>di</strong>zione degli effetti dell’indulto <strong>di</strong> cui alla L. n. 241/06, per la stretta correlazione tra<br />

sopravvenienze e dato numerico della popolazione detenuta a titolo definitivo che caratterizza il<br />

settore dell'esecuzione penale e penitenziaria. Si è, precisamente, riscontrato <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong><br />

rilevazioni ufficiali che il periodo che va dal secondo semestre del 2006 al primo semestre del 2008<br />

è stato significativamente influenzato dagli effetti dell’indulto e che tale fenomeno ha assunto<br />

<strong>di</strong>mensioni non trascurabili, stimabili in un abbattimento delle sopravvenienze, in alcuni casi fino al<br />

40-50% del totale rispetto al 2005. Tale fenomeno, confermato da tutti i colleghi incontrati nel<br />

corso delle visite sul territorio, ha formato oggetto <strong>di</strong> riflessione sull’opportunità <strong>di</strong> operare sul<br />

medesimo arco temporale selezionato per il settore penale or<strong>di</strong>nario. Ciò ha, tuttavia, imposto <strong>di</strong><br />

considerare un’ ulteriore problematica, anch’essa peculiare della <strong>sorveglianza</strong>, concernente il<br />

profilo dell’omogeneità delle fonti.<br />

1.5. Sintetizzando le conclusioni <strong>sulla</strong> ricognizione statistica si può dunque ritenere che:<br />

1) Allo stato non può ritenersi sod<strong>di</strong>sfacente la qualità del dato statistico a <strong>di</strong>sposizione per la<br />

<strong>sorveglianza</strong>. Come si è già <strong>di</strong>ffusamente illustrato, il problema attiene sia a fattori correlati alla<br />

omogeneità delle fonti statistiche ed alla qualità intrinseca delle informazioni estraibili dai registri;<br />

che ad elementi esogeni che hanno significativamente compromesso la possibilità <strong>di</strong> analizzare dati<br />

relativi ad un apprezzabile arco temporale. Quanto al primo aspetto della problematica evidenziata,<br />

la situazione dell’informatizzazione dei registri della <strong>sorveglianza</strong>, tuttora in via <strong>di</strong> definitivo<br />

completamento e in continua implementazione per coprire progressivamente tutte le materie<br />

ricomprese nella competenza della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, e le articolate e <strong>di</strong>fformi prassi<br />

seguite dagli uffici nell’inserimento dei dati (soprattutto nella fase della iscrizione dell’istanza),<br />

hanno concorso a rendere <strong>di</strong>somogeneo e in generale non adeguatamente affidabile il dato ricavato<br />

sia dal mod. 168/T-U, quanto le stesse informazioni acquisite tramite il SIUS/SIES, soggette al<br />

rischio <strong>di</strong> una ancora recente ed a volte inappropriata gestione ed ancora incompleto quanto ad<br />

oggetti registratibili. In questo senso è stata raccolta nel corso delle visite e dei contatti con le<br />

cancellerie la <strong>di</strong>ffusa esigenza <strong>di</strong> istruzioni e protocolli per la standar<strong>di</strong>zzazione delle procedure <strong>di</strong><br />

gestione del SIUS,in particolare per quanto concerne la ricorrente casistica <strong>di</strong> mutamento dei ruoli e<br />

la connessa <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> registrare correttamente le variazioni <strong>di</strong> assegnazione del proce<strong>di</strong>mento.<br />

2) Un ruolo non secondario ha giocato inoltre la circostanza – del tutto estranea alle vicende<br />

dell’informatizzazione – della promulgazione della legge in materia <strong>di</strong> indulto (L. n. 241/06) che ha<br />

significativamente inciso, attraverso i noti meccanismi <strong>di</strong> neutralizzazione delle pene in esecuzione,<br />

<strong>sulla</strong> quantità e qualità del lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, abbattendo il flusso delle<br />

sopravvenienze in entrata e orientando la definizione verso tipologie proce<strong>di</strong>mentali non coerenti<br />

con una situazione <strong>di</strong> tipo fisiologico (a es. incrementando il numero <strong>di</strong> definizioni non <strong>di</strong> merito;<br />

mo<strong>di</strong>ficando la composizione qualitativa dei proce<strong>di</strong>menti trattati in u<strong>di</strong>enza, etc.). Le conseguenze<br />

5


della applicazione della legge sull’indulto hanno interessato con l’effetto deflativo e <strong>di</strong>storsivo<br />

sopra accennato gli anni 2006 e 2007, secondo quanto emerge con ogni evidenza dalle rilevazioni<br />

statistiche acquisite, mentre soltanto con il 2008 i livelli <strong>di</strong> flusso sono tornati confrontabili con<br />

quelli del 2005. Tale circostanza ha indotto a considerare ai fini dell’analisi statistica, soltanto gli<br />

anni 2005 e 2008, risoluzione che – per inciso – ha trovato unanime e favorevole riscontro da parte<br />

dei presidenti della <strong>sorveglianza</strong> sentiti nell’incontro <strong>di</strong> lavoro presso la sede consiliare.<br />

3) E’ evidente che l'analisi su dati caratterizzati da una marcata <strong>di</strong>scontinuità temporale e da una<br />

altrettanto significativa <strong>di</strong>somogeneità (le rilevazioni per il 2005 sono state quasi tutte ricavate dal<br />

mod. 168/T-U e quelle del 2008 quasi integralmente estratte da SIUS), impe<strong>di</strong>sce un<br />

approfon<strong>di</strong>mento del dato che si spinga molto oltre una in<strong>di</strong>cazione generale <strong>di</strong> tendenza <strong>di</strong> un<br />

determinato fenomeno che si intende registrare: a es., è possibile in via <strong>di</strong> massima assegnare ad un<br />

ufficio un determinato or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza sotto il profilo delle sopravvenienze o delle definizioni<br />

(laddove gli eventuali errori o approssimazioni contenuti nelle rilevazioni hanno un tendenziale<br />

minore impatto); ma il dato non è ancora così affidabile da consentire la medesima operazione per<br />

quanto concerne i singoli magistrati.<br />

2. La metodologia <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione delle rilevazioni statistiche nell’attuale assetto: il mod.<br />

168/T-U e il programma informatizzato SIUS/SIES.-<br />

2.1. Attualmente le statistiche sono effettuate dagli uffici utilizzando per la maggior parte dei casi<br />

un sistema misto caratterizzato dall'utilizzo delle informazioni tratte dai registri cartacei tra<strong>di</strong>zionali<br />

(per il pregresso) e dalle rilevazioni del registro SIUS/SIES. Deve inoltre segnalarsi che a tutt'oggi<br />

le statistiche per le materie tuttora non “coperte” dalla registrazione informatica (soprattutto per<br />

quanto concerne l'attività dell'ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>) continuano ad essere utilizzati registri cartacei<br />

o <strong>di</strong> programmi non ufficiali.<br />

2.2. Tale prassi è utilizzata per fornire i dati complessivi dell’ufficio (statistica su mod. 168T/U<br />

inviata semestralmente dall’ufficio al Ministero), 6 e permettono <strong>di</strong> estrapolare delle schede<br />

dell'attività dell'ufficio. Sui profili rilevati occorre precisare che le informazioni:<br />

- riguardano il movimento generale dei flussi (non sud<strong>di</strong>viso per oggetto né per magistrato);<br />

- contengono le tipologie (ma non le modalità) <strong>di</strong> definizione: accoglimento, rigetto, etc.;<br />

- non riguardano la durata dei proce<strong>di</strong>menti definiti;<br />

- non riguardano alcuni provve<strong>di</strong>menti del magistrato (ad esempio l’attività in materia <strong>di</strong> vigilanza<br />

sugli istituti <strong>di</strong> pena, le u<strong>di</strong>enze monocratiche, etc.);<br />

2.3. Per i semestri “coperti” dal SIUS, i dati sono estrapolati <strong>di</strong>rettamente tramite il programma,<br />

quantomeno per le materie gestite con tale operatività, i restanti sono ottenuti con l'estrazione dai<br />

registri o da programmi non ufficiali.<br />

2.3.1. E' evidente il vantaggio del sistema informatizzato e degli estrattori comuni utilizzati, data<br />

dall’uniformità del dato a livello nazionale, in quanto i criteri <strong>di</strong> estrazione sono comuni a tutti gli<br />

uffici, fatta eccezione per i dati ancora non gestiti dal SIUS/SIES. che, come già detto, sono<br />

prodotti con meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali e per i quali è verosimile l'esistenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fformità tra uffici nelle<br />

6


modalità <strong>di</strong> conteggio (si veda in proposito le già illustrate <strong>di</strong>fformità nei criteri <strong>di</strong> iscrizione <strong>di</strong> più<br />

istanze formulate contestualmente dall'interessato, emersa dalle risposte al più volte citato<br />

questionario informativo).<br />

2.3.2.Sotto il profilo della completezza: il sistema SIUS/SIES ha ancora un limitato grado <strong>di</strong><br />

raffinatezza, poiché non <strong>di</strong>stingue tra proce<strong>di</strong>menti concernenti, rispettivamente, i soggetti liberi o<br />

le persone detenute e non consente <strong>di</strong> estrarre i dati relativi ai particolari proce<strong>di</strong>menti se non in<br />

modo parziale ( a es. il dato relativo ai proce<strong>di</strong>menti relativi ai collaboratori <strong>di</strong> giustizia è estraibile<br />

solo dal mese <strong>di</strong> aprile 2008, data della release SIUS con cui è stata inserita la funzione specifica).<br />

Il sistema non permette, inoltre, un’analisi relativa alle definizioni anticipate dei proce<strong>di</strong>menti<br />

rispetto alla celebrazione dell’u<strong>di</strong>enza, poiché non in<strong>di</strong>vidua i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> inammissibilità<br />

emessi in u<strong>di</strong>enza o fuori u<strong>di</strong>enza. I programmi attuali non consentono, infine, <strong>di</strong> acquisire i dati<br />

relativi al numero <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enze tenute dai magistrati e, più in generale, non registra i dati relativi alle<br />

materie trattate dal Magistrato <strong>di</strong> Sorveglianza in u<strong>di</strong>enza e, in quasi tutti i casi, non gestisce le<br />

misure <strong>di</strong> sicurezza. Molti uffici hanno, inoltre, riferito, nelle risposte al questionario informativo<br />

elaborato <strong>di</strong> concerto con DGSTAT, che il sistema informatizzato nella versione SIES non si<br />

presenta efficace nella rilevazione dei dati a causa delle troppe voci nella rilevazione dell’oggetto.<br />

2.3.4. Si deve, in conclusione, rilevare che, con riferimento al periodo in<strong>di</strong>viduato quale oggetto <strong>di</strong><br />

analisi per il settore penale, l’informatizzazione degli uffici della <strong>sorveglianza</strong> si presenta “a<br />

macchie <strong>di</strong> leopardo,”senza alcuna uniformità. Si evidenzia precisamente che, con riferimento ai<br />

Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza, si ha un omogeneo livello <strong>di</strong> informatizzazione solo a partire dal<br />

secondo semestre del 2008, mentre, con riguardo agli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza, in generale, con<br />

riferimento agli anni 2005-2008, rimane fuori dalla rilevazione tramite SIUS/SIES tutta l’attività del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> più alto spessore qualitativo, quali i proce<strong>di</strong>menti giuris<strong>di</strong>zionalizzati.<br />

Analoga problematica involge – come si è ricordato - il settore della vigilanza e le competenze <strong>di</strong><br />

natura amministrativa.<br />

3. La rilevanza dell’assetto organizzativo e il c.d. “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”.-<br />

3.1. L’esame coor<strong>di</strong>nato dei risultati delle visite condotte in loco, delle risposte al questionario<br />

informativo <strong>di</strong>ramato agli uffici ed il riscontro della situazione dei singoli uffici campionati<br />

(condotta anche con la collaborazione <strong>di</strong> magistrati in<strong>di</strong>viduati nelle singole se<strong>di</strong>, che hanno<br />

contribuito alla redazione delle schede-ufficio coor<strong>di</strong>nando il lavoro delle cancellerie), ha permesso<br />

<strong>di</strong> evidenziare la rilevanza cruciale rivestita dall’organizzazione interna della struttura (anche e<br />

soprattutto nel caso essa si ispiri al modello del c.d. “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”), che si riflette<br />

<strong>di</strong>rettamente <strong>sulla</strong> produttività dei magistrati e sui tempi <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti. Può<br />

ritenersi, pertanto, dato riscontrato che, ad un efficiente supporto della compagine amministrativa<br />

dell’ufficio corrisponde generalmente una migliore performance dei magistrati.<br />

3.2. A tale considerazione consegue l’opportunità <strong>di</strong> tenere conto – nella costruzione del modello <strong>di</strong><br />

valutazione dei magistrati, del rapporto giu<strong>di</strong>ce/personale amministrativo. Nel caso della<br />

<strong>sorveglianza</strong>, i magistrati si trovano ad operare in due situazioni ben <strong>di</strong>stinte: possono trovarsi<br />

incar<strong>di</strong>nati presso l’ufficio-sede del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (nel qual caso si avvalgono <strong>di</strong><br />

personale amministrativo che, al contempo, è assegnato anche al tribunale); ovvero svolgono le<br />

proprie funzioni presso uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> “esterni” alla sede del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (in<br />

questo caso, tutto il personale <strong>di</strong> cancelleria è in via esclusiva addetto agli affari dell’ufficio e il<br />

magistrato ne <strong>di</strong>spone <strong>di</strong>rettamente).<br />

7


3.3. A ciò consegue che il modello <strong>di</strong> valutazione della laboriosità dei magistrati dovrebbe tenere<br />

conto del <strong>di</strong>verso livello <strong>di</strong> assistenza che il personale amministrativo fornisce e dunque delle<br />

<strong>di</strong>verse realtà operative come dovrebbe considerare l’incidenza <strong>di</strong> una significativa scopertura del<br />

personale <strong>di</strong> cancelleria – particolarmente nelle qualifiche ex “pos. ec. B” e “ pos. ec. C” <strong>sulla</strong><br />

capacità del magistrato <strong>di</strong> definire le sopravvenienze e <strong>di</strong> definirle in tempi ragionevoli (a motivo, a<br />

es., delle <strong>di</strong>fficoltà connesse al sollecito espletamento dell’istruttoria; alla possibilità <strong>di</strong> mantenere<br />

un calendario <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enze adeguato alle sopravvenienze, etc.).<br />

3.4. Il modello dovrebbe, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>stinguere i magistrati che hanno adeguato supporto<br />

amministrativo ( ufficio del giu<strong>di</strong>ce negli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in sede; uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

esterni a pieno organico o con scopertura “tollerabile”) e magistrati che non hanno adeguato<br />

supporto amministrativo (in<strong>di</strong>viduabili in coloro che non <strong>di</strong>spongono dell’ “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”<br />

negli uffici- sede, ovvero i magistrati degli uffici esterni con in<strong>di</strong>ce significativo <strong>di</strong> scopertura del<br />

personale amministrativo nelle ex qualifiche “pos. ec. B e C”).<br />

3.5. A tale proposito, si segnala che, ad una verifica meramente empirica condotta <strong>sulla</strong> base delle<br />

risposte date dagli uffici nel questionario loro inviato alla richiesta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la percentuale <strong>di</strong><br />

scopertura dell’organico del personale <strong>di</strong> cancelleria, si è riscontrata allo stato attuale una scopertura<br />

me<strong>di</strong>a del 24,6%.<br />

4. Le altre variabili possibili e considerate: “fattore ambientale”, particolari tipologie <strong>di</strong> detenuti,<br />

i “liberi sospesi”.-<br />

4.1.Un elemento che assume valenza non trascurabile sul grado <strong>di</strong> complessità del lavoro del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è rappresentato dalla tipologia <strong>di</strong> utenza, <strong>di</strong>stinta tra condannati detenuti<br />

presso gli istituti <strong>di</strong> pena e soggetti in esecuzione penale esterna presenti sul territorio (es.: liberi<br />

controllati; condannati sottoposti a misure alternative; condannati nella situazione <strong>di</strong> cui all’art. 656,<br />

comma 10, c.p.p.; persone sottoposte a misure <strong>di</strong> sicurezza non detentive).<br />

4.2.Tale fattore assume, tuttavia, incidenza <strong>di</strong>versa in relazione alla funzione svolta dal magistrato<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, quale componente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e quale magistrato incar<strong>di</strong>nato<br />

presso l’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> ove presta servizio.<br />

4.2.1.Nel primo caso, la maggiore complessità del ruolo che il magistrato si trova a gestire è<br />

certamente influenzato dalla tipologia <strong>di</strong> istituti e sezioni “speciali” dell’amministrazione<br />

penitenziaria, poiché l’assegnazione dei proce<strong>di</strong>menti da trattarsi in u<strong>di</strong>enza camerale avanti al<br />

tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> segue or<strong>di</strong>nariamente il criterio del “giu<strong>di</strong>ce naturale” <strong>di</strong> cui all’art. 70,<br />

comma 6, O.P., che vede assegnati i proce<strong>di</strong>menti – anche per ragioni <strong>di</strong> continuità nel percorso<br />

trattamentale e rieducativo del condannato – secondo il criterio <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione dell'istituto <strong>di</strong><br />

detenzione <strong>sulla</strong> cui organizzazione il magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è chiamato a vigilare. Tale<br />

tendenziale maggiore complessità del ruolo sarà quin<strong>di</strong> tenuta in considerazione nella fase <strong>di</strong><br />

“pesatura” dei provve<strong>di</strong>menti che riguardano determinate tipologie <strong>di</strong> condannati detenuti (es.<br />

collaboratori <strong>di</strong> giustizia, detenuti nel regime <strong>di</strong> cui all’art. 41-bis, O.P.).<br />

4.2.2.Con riguardo al ruolo monocratico, la presenza <strong>di</strong> particolari istituti strutture pubbliche o<br />

private (a es. O.P.G., Case <strong>di</strong> Lavoro, strutture terapeutiche per malati psichiatrici; strutture <strong>di</strong><br />

recupero per tossico<strong>di</strong>pendenti; Centri clinici, etc.) genera un ruolo me<strong>di</strong>amente più complesso<br />

rispetto al magistrato che non ha giuris<strong>di</strong>zione su un territorio <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> tali strutture.<br />

8


Anche in questo caso, sarà il valore ponderale assegnato alla singola tipologia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento ad<br />

esprimere detta complessità me<strong>di</strong>a.<br />

4.3. Vi è, però, una complessità <strong>di</strong> posizione giuri<strong>di</strong>ca dei soggetti detenuti che non riesce a tradursi<br />

adeguatamente nel coefficiente numerico assegnato a determinate tipologie provve<strong>di</strong>mentali, ed è<br />

quella rappresentata dall’impegno del tutto particolare richiesto al magistrato che sia assegnatario<br />

della vigilanza su particolari sezioni (es. collaboratori, “41-bis”, sex-offenders) o istituti <strong>di</strong> pena che<br />

ospitano soggetti con pene da espiare particolarmente lunghe, condannati per reati <strong>di</strong> particolare<br />

gravità, o soggetti in misura <strong>di</strong> sicurezza detentiva (es. Case <strong>di</strong> Reclusione, O.P.G.). In questi casi,<br />

la obiettiva maggiore <strong>di</strong>fficoltà connessa alla vigilanza solo in parte si traduce in termini <strong>di</strong><br />

provve<strong>di</strong>mento definito (sebbene certamente una quota <strong>di</strong> tale maggiore <strong>di</strong>fficoltà sia intercettata<br />

dal coefficiente numerico-qualitativo assegnato, a es., ai reclami ex art. 41-bis, O.P.; ai<br />

provve<strong>di</strong>menti riguardanti i collaboratori; ai provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> cui all’art. 148, c.p., etc.); così che<br />

occorre misurare anche l’impegno profuso dal magistrato nella gestione or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> tali categorie <strong>di</strong><br />

ristretti (i quali, richiedono generalmente maggiore presenza in istituto, una più alta frequenza e<br />

complessità dei colloqui; un più intenso rapporto con gli operatori dell’area educativa e della<br />

custo<strong>di</strong>a, etc.). Si è, quin<strong>di</strong>, ritenuto opportuno valorizzare tale impegno assegnando un coefficiente<br />

maggiore all’attività <strong>di</strong> vigilanza e contatto con i ristretti in sezioni “speciali” (quali,<br />

in<strong>di</strong>cativamente:Casa <strong>di</strong> Reclusione, Casa <strong>di</strong> lavoro,O.P.G.,Sezione “41-bis”,Sezione<br />

Collaboratori,Sezione Protetti (sex-offenders, omo-trans; etc.), Sezione E.I.V. (terroristi, mafiosi,<br />

etc.), Sezione Alta Sicurezza).<br />

4.4.Per quanto concerne i soggetti in esecuzione penale esterna e in esecuzione <strong>di</strong> misura <strong>di</strong><br />

sicurezza non detentiva, il dato <strong>di</strong> maggiore complessità <strong>di</strong> gestione si traduce nell’attribuzione <strong>di</strong><br />

un adeguato “peso” (come si <strong>di</strong>rà meglio, sintetizzato in un coefficiente numerico-qualitativo) a<br />

quelle tipologie provve<strong>di</strong>mentali che trovano <strong>di</strong>rettamente origine nella presenza, sul territorio<br />

dell’ufficio, <strong>di</strong> particolari strutture <strong>di</strong> trattamento, pubbliche o private (es. in materia <strong>di</strong> misure <strong>di</strong><br />

sicurezza).<br />

4.5.La soluzione che focalizza l’attenzione sul dato della definizione e, dunque, guarda al<br />

provve<strong>di</strong>mento rispetto a quello della mera presenza sul territorio della giuris<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> determinate<br />

strutture, istituti o sezioni, risponde alla finalità del modello proposto, che è destinato a valutare in<br />

concreto l’impegno <strong>di</strong> “laboriosità” profuso dal singolo magistrato piuttosto che l’adeguatezza della<br />

sud<strong>di</strong>visione del carico <strong>di</strong> lavoro tra i magistrati dell’ufficio (profilo questo, che attiene più<br />

appropriatamente alla valutazione <strong>di</strong> legittimità/opportunità concernente i progetti organizzativi<br />

degli uffici). Inoltre, tale metodologia consente una valutazione più mirata del lavoro del singolo<br />

magistrato, evitando <strong>di</strong> premiare immotivatamente “ren<strong>di</strong>te <strong>di</strong> posizione” (a es. nel caso <strong>di</strong> un<br />

magistrato che sia incar<strong>di</strong>nato in un ufficio nel cui territorio sia inse<strong>di</strong>ato un istituto con sezioni<br />

“speciali” ma che non ne abbia, <strong>sulla</strong> base della ripartizione tabellare, la <strong>di</strong>retta vigilanza).<br />

4.6.In questa prospettiva, che ha per obiettivo la valutazione quanto più possibile “mirata” del<br />

lavoro effettivamente svolto dal magistrato, non si è ritenuto <strong>di</strong> considerare la pur delicata<br />

problematica della gestione dei soggetti condannati in regime <strong>di</strong> sospensione (art. 656, comma 5,<br />

c.p.p.), ancora in attesa <strong>di</strong> fissazione dell’u<strong>di</strong>enza avanti al tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (c.d. “liberi<br />

sospesi”). Ai fini della elaborazione del modello <strong>di</strong> valutazione della laboriosità del magistrato, non<br />

pare, infatti, incidere <strong>di</strong>rettamente il dato relativo ai condannati liberi in attesa del pronunciamento<br />

del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, se non nel momento in cui le relative istanze prendano forma <strong>di</strong><br />

proce<strong>di</strong>menti per i quali vi sia stata fissazione della relativa u<strong>di</strong>enza. In questa fase soltanto, infatti,<br />

essi concorrono a costituire la sopravvenienza dell’ufficio <strong>di</strong>rettamente gravante sul magistrato da<br />

valutare, e viene quin<strong>di</strong> a costituire un dato <strong>di</strong> complessità del ruolo <strong>di</strong> cui occorre certamente<br />

tenere conto. Si ritiene, per inciso, che il dato relativo alla sopravvenienza me<strong>di</strong>a per magistrato in<br />

9


organico trovi una appropriata collocazione nel novero dei parametri per la costruzione dei gruppi<br />

<strong>di</strong> confrontabilità dei magistrati (clusterizzazione), dove tale in<strong>di</strong>catore può efficacemente<br />

concorrere alla definizione della complessità dell’ufficio in cui opera il magistrato evaluando.<br />

5.La misurazione dei tempi <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti.-<br />

5.1.Il dato afferente alla durata dei proce<strong>di</strong>menti non assume analoga rilevanza nei <strong>di</strong>versi uffici e<br />

nei <strong>di</strong>versi settori, posto che la stessa tipologia <strong>di</strong> rito sembra escludere un autonomo rilievo del<br />

dato temporale per l’attività della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, laddove il “problema tempo” si<br />

concentra quasi esclusivamente nella fase anteriore alla celebrazione dell'u<strong>di</strong>enza, involgendo le<br />

problematiche relative alla istruttoria – a volte complessa – dei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e<br />

soprattutto i tempi <strong>di</strong> risposta degli organi e autorità compulsati. Si tratta <strong>di</strong> fattori che<br />

or<strong>di</strong>nariamente non rientrano nella <strong>di</strong>sponibilità organizzativa del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> se non nel<br />

caso <strong>di</strong> costituzione del c.d. “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”. Anche in questo caso, peraltro, le richieste<br />

istruttorie ai <strong>di</strong>versi organi (UEPE, forze dell’or<strong>di</strong>ne, uffici tributari, etc.) comporta dei tempi <strong>di</strong><br />

attesa che fuoriescono del tutto dalla sfera <strong>di</strong> controllo dell’organizzazione giu<strong>di</strong>ziaria.<br />

5.2. Deve anche essere considerato che l’attività del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si caratterizza –<br />

soprattutto per quanto riguarda le funzioni monocratiche – per l’imme<strong>di</strong>atezza della risposta<br />

giuris<strong>di</strong>zionale, che può anche intervenire in tempi strettissimi rispetto all’istanza. Anche i tempi<br />

del tribunale sono or<strong>di</strong>nariamente caratterizzati da proce<strong>di</strong>menti che si chiudono con un’unica<br />

u<strong>di</strong>enza camerale <strong>di</strong> trattazione/<strong>di</strong>scussione.<br />

5.3.Alla luce delle considerazioni sopra brevemente illustrate, l’eventuale riferimento a standard <strong>di</strong><br />

tipo temporale legati alla durata me<strong>di</strong>a dei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, ovvero alle singole<br />

tipologie <strong>di</strong> essi, nel settore della <strong>sorveglianza</strong> potrebbe assumere una valenza inevitabilmente<br />

generica, talché pare che essi trovino più adeguata collocazione quale “in<strong>di</strong>ce-spia” <strong>di</strong> una<br />

laboriosità “intelligente” del magistrato, concorrendo a indurre un particolare livello <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento da parte del valutatore nel momento in cui l’eventuale riscontrato significativo<br />

scostamento, all’interno del gruppo dei magistrati confrontabili, dell’anzianità del ruolo o dei tempi<br />

<strong>di</strong> definizione dei provve<strong>di</strong>menti riferiti all’attività del magistrato in valutazione induca a ritenere<br />

che quest’ultimo non adotti metodologie <strong>di</strong> lavori efficaci e appropriate alla efficace gestione delle<br />

sopravvenienze.<br />

6. Le caratteristiche salienti del lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

6.1. I risultati insod<strong>di</strong>sfacenti della ricognizione portata sul piano della omogeneità e qualità del<br />

dato statistico <strong>di</strong>sponibile per la <strong>sorveglianza</strong> hanno indotto a ricercare una metodologia <strong>di</strong><br />

costruzione del modello <strong>di</strong> valutazione della laboriosità dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che<br />

rispondesse all’esigenza <strong>di</strong> evitare l’utilizzo <strong>di</strong> griglie o parametri ricavati <strong>di</strong>rettamente dalle<br />

rilevazioni statistiche, essendo elevata la rischiosità connessa a tale eventuale opzione – per<br />

preferire la proposta <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> carattere provvisorio ma imme<strong>di</strong>atamente utilizzabile rebus<br />

sic stantibus e idoneo ad essere implementato nel tempo con un modello “a regime” con il<br />

progre<strong>di</strong>re dell’affidabilità delle rilevazioni statistiche e l’assestamento dell’informatizzazione.<br />

10


6.2. Il modello che si procede ad elaborare deve, inoltre, tenere conto <strong>di</strong> alcune caratteristiche<br />

salienti che contrad<strong>di</strong>stinguono il lavoro della <strong>sorveglianza</strong>, che si possono così riassumere:<br />

- numero ridotto <strong>di</strong> uffici (29 tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e 58 uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>);<br />

- numero ridotto <strong>di</strong> magistrati (circa 150);<br />

- tendenziale omogeneità del lavoro sul territorio nazionale (scarsa rilevanza del “fattore<br />

ambientale”). Come emerge con grande evidenza dall’analisi delle definizioni condotta per singolo<br />

ufficio, 7 il lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> tende a concentrarsi su una gamma piuttosto<br />

ristretta e ricorrente <strong>di</strong> tipologie provve<strong>di</strong>mentali (nella più parte dei casi, tre/quattro categorie <strong>di</strong><br />

definizioni coprono il 70/80% del totale delle definizioni);<br />

- le tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti più ricorrenti non sono, tuttavia, mai quelle maggiormente<br />

significative quanto a complessità istruttoria e impegno nella fase <strong>di</strong> decisione e motivazione della<br />

decisione assunta (nonché della connessa responsabilità).<br />

7.L’importanza della misurazione qualtitativa del lavoro del magistrato.-<br />

7.1. Il riscontro delle visite in loco nei gran<strong>di</strong> uffici (es. Milano), e l’esame delle schede-ufficio<br />

ricavate dalle rilevazioni effettuate con il mod. 168T/U ha consente agevolmente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

alcune tipologie <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti che costituiscono il “cuore” del lavoro della <strong>sorveglianza</strong> ed<br />

assegnare a tali proce<strong>di</strong>menti un coefficiente convenzionale, determinato <strong>sulla</strong> base del grado <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fficoltà sotto il profilo istruttorio e decisionale, or<strong>di</strong>nariamente connesso a ciascuna particolare<br />

tipologia <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti.<br />

7.2. Tale approccio metodologico consente <strong>di</strong> operare una selezione qualitativa <strong>di</strong> quelle tipologie<br />

<strong>di</strong> affari che, per l’impegno richiesto, la complessità delle questioni, della posizione giuri<strong>di</strong>ca<br />

dell’interessato e del margine <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzionalità attribuito nel caso concreto al magistrato,<br />

caratterizzano più <strong>di</strong> altri la funzione <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.<br />

7.3. La metodologia <strong>di</strong> selezione mista, qualitativa/quantitativa, si presta particolarmente a misurare<br />

l’impegno del magistrato sotto il profilo della definizione dei proce<strong>di</strong>menti nel settore della<br />

<strong>sorveglianza</strong>, in cui non vi sono magistrati addetti in via esclusiva <strong>di</strong> una determinata materia o<br />

tipologia <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti, né “sezioni specializzate”, laddove, nell’ambito della giuris<strong>di</strong>zione loro<br />

attribuita, tutti i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si occupano <strong>di</strong> tutti gli ambiti <strong>di</strong> competenza, se pure in<br />

modo quantitativamente <strong>di</strong>fforme.<br />

7.4. Tale metodologia pare inoltre attagliarsi alle peculiarità del lavoro del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, caratterizzato da “gran<strong>di</strong> numeri” sotto il profilo dei provve<strong>di</strong>menti emessi, e tuttavia<br />

con una complessità limitata ad una serie tutto sommato non troppo estesa <strong>di</strong> tipologie <strong>di</strong> affari.<br />

7.5. Si aggiunga la considerazione, riscontrata dalle visite in loco e dall'au<strong>di</strong>zione dei colleghi in<br />

quelle occasioni incontrati, 8 che, nei gran<strong>di</strong> numeri, i singoli proce<strong>di</strong>menti complessi all’interno <strong>di</strong><br />

una determinata tipologia si “spalmano” uniformemente su tutti i magistrati, i quali tendenzialmente<br />

trattano tutte le tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti che compongono la variegata materia della <strong>sorveglianza</strong><br />

(in altri termini, non esiste una “specializzazione” nell’ambito della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>).<br />

11


Tale assunto trova altresì conferma in valutazioni oggettive, basate sullo stu<strong>di</strong>o delle schede-uffici,<br />

che evidenziano una ridotta percentuale <strong>di</strong> ricorrenza delle tipologie <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti<br />

particolarmente complessi sul carico <strong>di</strong> lavoro complessivo. 9<br />

7.6. L’assegnazione dei coefficienti ai proce<strong>di</strong>menti in ragione della loro rilevanza qualitativa è<br />

stata effettuata combinando gli esiti delle visite presso gli uffici e il feed-back dei magistrati sentiti<br />

in quella sede, le riflessioni maturate in esito all’incontro <strong>di</strong> lavoro con i Presidenti dei tribunali <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> tenutasi presso il CSM il 5 maggio, i contributi inviati dai magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>,<br />

sia singolarmente che in forma associata, nonché le valutazioni emerse successivamente sul<br />

materiale così acquisito.<br />

8. Il modello possibile.-<br />

8.1. Il mandato assegnato al gruppo <strong>di</strong> lavoro dalla delibera consiliare del 23 settembre 2008 precisa<br />

che “Nella in<strong>di</strong>viduazione dei dati significativi inoltre occorre valorizzare non solo le categorie <strong>di</strong><br />

provve<strong>di</strong>menti che fino ad oggi sono stati ritenuti rilevanti ai fini della valutazione della laboriosità,<br />

ma anche il ricorso a tutti gli istituti processuali idonei alla più rapida definizione o, specie<br />

nell'ambito della giustizia civile, alla definizione anticipata dei proce<strong>di</strong>menti.” La risoluzione del<br />

C.S.M. stabilisce infine che: ”Il gruppo procederà in via sperimentale alla in<strong>di</strong>viduazione degli<br />

standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione e dei coefficienti correttivi idonei a fornire in<strong>di</strong>cazioni significative<br />

sull'attività svolta dal singolo giu<strong>di</strong>ce …”.<br />

8.2. Il metodo seguito dal gruppo <strong>di</strong> lavoro prevede l’elaborazione <strong>di</strong> standard me<strong>di</strong> <strong>sulla</strong> base delle<br />

macro caratteristiche strutturali degli uffici sedenti nei <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> cui alla risoluzione consiliare, con<br />

la proposta <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> valutazione misto <strong>di</strong> tipo quantitativo/qualitativo del lavoro dei<br />

magistrati, <strong>di</strong>stinti per gruppi, costruiti con l’utilizzo della tecnica Cluster Analysis .<br />

8.3. L'attività preliminare <strong>di</strong> ricognizione effettuata nei primi mesi del mandato ha reso evidente che<br />

la <strong>di</strong>somogeneità e insod<strong>di</strong>sfacente qualità dei dati statistici imponesse <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, per la<br />

<strong>sorveglianza</strong>, un obiettivo realisticamente conseguibile nel breve periodo assegnato ai lavori del<br />

gruppo, consistente nella pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> uno strumento <strong>di</strong> misurazione dell'attività dei magistrati<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che, pur non <strong>di</strong>scostandosi dalle linee-guida in<strong>di</strong>cate nella delibera consiliare,<br />

tenesse conto della attuale <strong>di</strong>somogeneità e incoerenza dei dati <strong>di</strong>sponibili per l'analisi.<br />

8.4. Si è, pertanto, optato per una soluzione che consenta già da subito la possibilità per il <strong>Consiglio</strong><br />

<strong>di</strong> procedere alla valutazione del parametro della laboriosità secondo i nuovi criteri introdotti dalla<br />

riforma dell'O.G., pur in presenza <strong>di</strong> un quadro statistico che non consente – allo stato - la<br />

in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> un range o coefficiente numerico me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> produttività per la <strong>sorveglianza</strong>.<br />

8.5. Nella situazione attuale, si prospetta un'articolata gamma <strong>di</strong> situazioni che il CSM si troverà ad<br />

affrontare:<br />

- valutazione <strong>di</strong> un magistrato per il periodo precedente alla migrazione su SIUS/SIES e per il quale<br />

non sono <strong>di</strong>sponibili i dati migrati su SIUS/SIES; 10<br />

12


- valutazione <strong>di</strong> un magistrato per il periodo precedente alla migrazione su SIUS/SIES e per il quale<br />

sono <strong>di</strong>sponibili i dati migrati su SIUS/SIES;<br />

- valutazione <strong>di</strong> un magistrato per il periodo successivo alla migrazione su SIUS/SIES.<br />

8.6. Per ciascuna delle situazioni suddette, <strong>di</strong>versi saranno i dati <strong>di</strong>sponibili per le valutazioni. Nella<br />

prima ipotesi, si potrebbero utilizzare i dati delle statistiche comparate, in quanto al momento non<br />

esistono soluzioni alternative. Nelle ultime due ipotesi si potranno utilizzare i dati estratti con gli<br />

estrattori già <strong>di</strong>sponibili o che si stanno pre<strong>di</strong>sponendo.<br />

8.7. In questo contesto, la scelta <strong>di</strong> metodo preferita si è orientata verso la elaborazione <strong>di</strong> un<br />

modello che possa operare allo stato attuale, curando <strong>di</strong> prospettare una soluzione praticabile in una<br />

fase interme<strong>di</strong>a rispetto alla messa a regime del registro informatizzato SIUS/SIES. L’obiettivo<br />

realisticamente conseguibile consiste in definitiva nel rendere <strong>di</strong>sponibile al CSM – con riferimento<br />

alla in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> un modello utilizzabile nell'imme<strong>di</strong>ato: una prima base <strong>di</strong> partenza su cui, nel<br />

tempo, costruire in modo partecipato una metodologia sufficientemente affinata ed un sistema <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>catori che risponda ai bisogni <strong>di</strong> valutazione dei magistrati nella prospettiva <strong>di</strong> valorizzare la<br />

“produttività intelligente”.<br />

8.8. Una volta assunto tale in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> fondo è conseguita la necessità <strong>di</strong> adattare anche la<br />

metodologia seguita per la costruzione del modello <strong>di</strong> valutazione del parametro della laboriosità<br />

con riferimento ai magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.<br />

8.9. Il modello possibile <strong>di</strong> valutazione della laboriosità dei magistrati che svolgono funzioni <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> dovrà, in definitiva, possedere le seguenti caratteristiche:<br />

1)Consentire la valutazione <strong>di</strong> magistrati tra loro confrontabili:la clusterizzazione degli uffici, che è<br />

operazione preliminare alla elaborazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> uffici (e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> magistrati) tra<br />

loro confrontabili è operazione estremamente complessa per quanto concerne la <strong>sorveglianza</strong>.<br />

Rinviando alla sedes materiae per l’approfon<strong>di</strong>mento delle problematiche relative alla costruzione<br />

<strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> confrontabilità ispirato alla Cluster Analysis, è evidente che il ristretto numero <strong>di</strong><br />

campioni da classificare è elemento che rende inevitabile un elevato intervallo tra i valori espressi<br />

da ciascun elemento del campione analizzato, e che l’alta possibilità <strong>di</strong> inficiare il modello connessa<br />

alla dubbia affidabilità dei dati statistici utilizzati (il dato sulle definizioni e quello sulle<br />

sopravvenienze in particolare) costituiscono criticità che hanno portato a riflettere sull’opportunità<br />

stessa <strong>di</strong> applicare una tale metodologia al settore della <strong>sorveglianza</strong>. Tuttavia, si sono ritenute<br />

prevalenti le esigenze <strong>di</strong> rispettare la volontà espressa dal <strong>Consiglio</strong> e cristallizzata nella delibera<br />

consiliare del 23 settembre 2008, e <strong>di</strong> uniformità con il criterio adottato per gli altri settori del<br />

penale, che si informa al principio della confronto (solo) tra i magistrati che operano in situazioni e<br />

uffici con macro-caratteristiche omogenee. Resta ovviamente il carattere in<strong>di</strong>cativo, allo stato, del<br />

raggruppamento degli uffici in gruppi <strong>di</strong> confrontabilità come elaborato e proposto e la necessità si<br />

sottoporre tale modello ad ulteriori affinamenti e verifiche nel momento in cui si <strong>di</strong>sporrà <strong>di</strong> dati<br />

statistici adeguatamente omogenei e <strong>di</strong> qualità sod<strong>di</strong>sfacente sui flussi della <strong>sorveglianza</strong>;<br />

2)Misurare un lavoro caratterizzato da un’elevata percentuale <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti omogenei quanto a<br />

grado <strong>di</strong> complessità, anche a carattere standar<strong>di</strong>zzato, che impegnano una notevole percentuale del<br />

tempo <strong>di</strong> lavoro del magistrato; una più ridotta quota <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> particolare complessità; una<br />

parte <strong>di</strong> lavoro fortemente caratterizzante la funzione <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> ma non registrato (c.d.<br />

“materia gassosa”):le caratteristiche del lavoro <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> inducono a ritenere eccessivamente<br />

penalizzante un modello che si limitasse a misurare uno soltanto <strong>di</strong> questi aspetti del lavoro del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, laddove appare maggiormente rispondente alle esigenze <strong>di</strong> corretta<br />

13


misurazione della performance dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> un approccio valutativo più articolato<br />

e ambizioso, che comprenda in se tutti gli ambiti <strong>di</strong> operatività <strong>di</strong> tale complessa figura della<br />

<strong>magistratura</strong>;<br />

3)Misurare l’influenza dell’assetto organizzativo dell’ufficio <strong>sulla</strong> performance del magistrato,<br />

tenendo conto delle peculiarità della articolazione della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> tra uffici<br />

(esterni e in sede) e tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scopertura nell'organico del personale<br />

amministrativo <strong>di</strong> cancelleria;<br />

4)Valutare adeguatamente il grado <strong>di</strong> maggiore complessità del ruolo del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

che esercita la vigilanza su istituti dell’amministrazione penitenziaria o particolari sezioni <strong>di</strong> questi;<br />

5)Valutare adeguatamente l’impegno derivante dall’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e organizzazione<br />

dell’ufficio da parte dei magistrati ad esso preposti e l’impegno professionale anche <strong>di</strong> tipo<br />

organizzativo profuso dai magistrati coor<strong>di</strong>natori delegati dal Presidente del tribunale <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> (a es. nel caso <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione del medesimo in “sezioni”, come può accadere presso i<br />

tribunali <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni). Pur essendo indubitabile che la funzione <strong>di</strong> preposto all’ufficio <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> appartenenza impone un particolare impegno al magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che ne è<br />

investito, si evidenzia che si tratta <strong>di</strong> un’attività non facilmente misurabile. Giova sottolineare che il<br />

D.LG 25.7.06 n. 240 ha inteso <strong>di</strong>stinguere rigorosamente, nell’ambito <strong>di</strong> ogni ufficio giu<strong>di</strong>ziario, le<br />

competenze spettanti al magistrato capo dell’ufficio e quelle attribuite ai <strong>di</strong>rigenti amministrativi<br />

incar<strong>di</strong>nati nei medesimi uffici giu<strong>di</strong>ziari. La stessa elaborazione del C.S.M. (v. per tutte la risposta<br />

a quesito del 25 giugno 1998) ha escluso, con principio ormai consolidato, che all’interno degli<br />

uffici giu<strong>di</strong>ziari possa esservi la c.d. “doppia <strong>di</strong>rigenza”, nel senso che “compete al magistrato<br />

<strong>di</strong>rigente dell’ufficio tutto quanto riguarda la giuris<strong>di</strong>zione in senso proprio, compete al funzionario<br />

<strong>di</strong>rigente tutto quanto riguarda la gestione del personale amministrativo ed ausiliario e<br />

l’amministrazione dei mezzi e presi<strong>di</strong> strumentali…tale orientamento presuppone una totale<br />

autonomia del <strong>di</strong>rigente dell’ufficio <strong>di</strong> cancelleria rispetto al magistrato capo dell’ufficio e, quin<strong>di</strong>,<br />

una totale autonomia della struttura <strong>di</strong> cancelleria rispetto all’ufficio giu<strong>di</strong>ziario”. Secondo il<br />

<strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> legge (artt.2 e 3, D.LG. n. 240/06) il <strong>di</strong>rigente amministrativo è ora responsabile della<br />

gestione delle risorse umane e delle risorse finanziarie e strumentali. La circolare in oggetto,<br />

peraltro, ritiene che la legge sopra richiamata sia applicabile soltanto agli uffici giu<strong>di</strong>ziari la cui<br />

dotazione organica comprenda figure <strong>di</strong>rigenziali <strong>di</strong> c.d. “doppia fascia”, mentre nei restanti uffici,<br />

“la cui dotazione organica non contempli il c.d. posto funzione <strong>di</strong>rigenziale, le funzioni che il<br />

decreto legislativo 240 del 2006 attribuisce al <strong>di</strong>rigente amministrativo preposto all’ufficio<br />

giu<strong>di</strong>ziario non possono essere esercitate dai lavoratori inquadrati in aree funzionali corrispondenti<br />

alla figura professionale del <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> cancelleria o a quella <strong>di</strong> cancelliere. Pertanto le norme <strong>di</strong><br />

cui agli artt. 2 e 3 del D.lgs n. 240/06 troveranno applicazione solo laddove eserciti le funzioni un<br />

<strong>di</strong>rigente c.d. <strong>di</strong> seconda fascia”. La detta circolare, tuttavia, non precisa quale figura, nell’ambito<br />

dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario che non <strong>di</strong>sponga, nella dotazione organica, della figura <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> c.d.<br />

“seconda fascia”, sia legittimata in concreto, alla luce della nuova regolamentazione normativa, a<br />

svolgere le funzioni che la nuova <strong>di</strong>sciplina, senza possibilità <strong>di</strong> eccezioni, attribuisce in via<br />

esclusiva alla <strong>di</strong>rigenza amministrativa dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario quale attività amministrativa<br />

<strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> seconda fascia. Presso gli Uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> la cui dotazione organica non<br />

prevede la figura <strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> c.d. seconda fascia, non vi è, allo stato, possibilità <strong>di</strong> attribuire le<br />

funzioni <strong>di</strong> cui agli artt. 2 e 3 del D.lgs 240/06 a figura amministrativa in servizio presso l’ufficio<br />

giu<strong>di</strong>ziario. Su quesito formulato da un magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, il C.S.M. ha deliberato che,<br />

nell’ambito dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario che non preveda, nella sua dotazione organica, una figura <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rigente amministrativo <strong>di</strong> c.d. “seconda fascia”, la legittimazione in concreto a svolgere le<br />

funzioni che la nuova <strong>di</strong>sciplina normativa, senza possibilità <strong>di</strong> eccezioni, attribuisce in via<br />

esclusiva alla <strong>di</strong>rigenza amministrativa dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario quale attività amministrativa<br />

14


<strong>di</strong>rigenziale <strong>di</strong> seconda fascia, spetta al magistrato capo dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario. Ne consegue che,<br />

allo stato attuale, il magistrato preposto all’ufficio giu<strong>di</strong>ziario presso il quale è incar<strong>di</strong>nato svolge<br />

effettivamente funzioni <strong>di</strong> capo dell’ufficio e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigente amministrativo ai sensi del citato D.lgs. n.<br />

240/06 . Nella suddetta veste, tra l’altro, il magistrato preposto si occupa <strong>di</strong> gestione del personale<br />

sotto ogni profilo; <strong>di</strong> organizzazione del lavoro del medesimo; <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione delle tabelle<br />

interne <strong>di</strong> ripartizione degli affari tra i magistrati assegnati all’ufficio; dei profili afferenti agli<br />

adempimenti previsti dalla normativa in materia <strong>di</strong> tutela della riservatezza dei dati sensibili e <strong>di</strong><br />

sicurezza sul posto <strong>di</strong> lavoro.<br />

9. La valutazione ponderale dei provve<strong>di</strong>menti: profili generali.-<br />

9.1. La natura del modello che possa esprimere una valutazione complessiva della laboriosità del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che tenga conto <strong>di</strong> tutte le variabili sopra enucleate e delle caratteristiche<br />

peculiari del settore ha costituito oggetto <strong>di</strong> attenta riflessione, sviluppatasi anche attraverso un<br />

articolato confronto con i colleghi. Si è in particolare, posto attenzione ad una proposta formulata da<br />

un’espressione associata della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, 11 che ha ipotizzato l’adozione <strong>di</strong> uno<br />

strumento <strong>di</strong> misurazione della produttività del magistrato caratterizzato dall’attribuzione <strong>di</strong> un<br />

valore ponderale per ciascuna tipologia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento, nonché alle altre attività del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, ivi inclusa l’attività <strong>di</strong> organizzazione dell’ufficio.<br />

9.2. In effetti, la metodologia che si fonda <strong>sulla</strong> “pesatura” dei proce<strong>di</strong>menti risponde al dato <strong>di</strong><br />

realtà che caratterizza la materia della <strong>sorveglianza</strong>, contrad<strong>di</strong>stinta da una alta numerosità <strong>di</strong><br />

definizioni, da una non ampia gamma <strong>di</strong> tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti e da una notevole omogeneità<br />

sotto il profilo qualitativo all’interno della una medesima tipologia. Quest’ultima caratteristica è<br />

particolarmente evidente con riferimento agli uffici <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, ove il proce<strong>di</strong>mento<br />

“<strong>di</strong>fficile” all’interno dei gran<strong>di</strong> numeri, finisce per spalmarsi in modo statisticamente omogeneo tra<br />

tutti i magistrati, che a loro volta non sono ulteriormente specializzati per materia all’interno <strong>di</strong> una<br />

<strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> per sé tutta specializzata.<br />

9.2.1. Sotto tale ultimo profilo, la metodologia <strong>di</strong> selezione mista, qualitativa/quantitativa, bene si<br />

presta –come si è già osservato - a misurare l’impegno del magistrato sotto il profilo della<br />

definizione dei proce<strong>di</strong>menti nel settore della <strong>sorveglianza</strong>, in cui non vi sono magistrati addetti in<br />

via esclusiva <strong>di</strong> una determinata materia o tipologia <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti, né “sezioni specializzate”,<br />

laddove, nell’ambito della giuris<strong>di</strong>zione loro attribuita, tutti i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si occupano<br />

<strong>di</strong> tutti gli ambiti <strong>di</strong> competenza, se pure in modo quantitativamente non uniforme.<br />

9.3. Gran<strong>di</strong> numeri in sede <strong>di</strong> definizione e marcata omogeneità all’interno delle tipologie<br />

provve<strong>di</strong>mentali sono in definitiva le caratteristiche peculiari della <strong>sorveglianza</strong> (che trovano<br />

peraltro riscontro in altri settori del penale, quali le misure <strong>di</strong> prevenzione e l’attività del tribunale<br />

del riesame), che suggeriscono un sistema <strong>di</strong> misurazione della produttività su base <strong>di</strong> della qualità<br />

me<strong>di</strong>a, espressa attraverso l’assegnazione a ciascuna tipologia provve<strong>di</strong>mentale, <strong>di</strong> un coefficiente<br />

numerico. Invero, il dato me<strong>di</strong>o in presenza <strong>di</strong> una realtà omogenea e molto ricca sotto il profilo<br />

quantitativo è idoneo a riassorbire le <strong>di</strong>fferenze che in concreto possono presentarsi all’interno <strong>di</strong><br />

provve<strong>di</strong>menti dello stesso tipo (il fascicolo “<strong>di</strong>fficile”, appunto). Gli eventuali e certamente<br />

esistenti scostamenti in concreto verificabili rispetto al coefficiente numerico assegnato per<br />

misurare il “peso” <strong>di</strong> ogni provve<strong>di</strong>mento del magistrato non invalideranno pertanto l’idoneità dl<br />

15


parametro poiché – nei gran<strong>di</strong> numeri – percentualmente trascurabili e <strong>di</strong>ffusi tra tutti i soggetti<br />

evaluan<strong>di</strong>.<br />

9.4. Un modello unico <strong>di</strong> “pesatura” dei singoli provve<strong>di</strong>menti su base nazionale pare inoltre esente<br />

dalla possibile obiezione fondata sul pericolo che tale in<strong>di</strong>ce generale possa penalizzare determinati<br />

magistrati che operano in particolari realtà territoriali. Tale ipotetica <strong>di</strong>fferenza non ha infatti<br />

trovato riscontro in alcuna delle rilevazioni condotte sia in loco quanto <strong>sulla</strong> base delle relazioni<br />

trasmesse dagli uffici e dei dati acquisiti, laddove è invece chiaramente emersa l’importanza<br />

dell’assetto amministrativo, della costante copertura dell’organico <strong>di</strong> cancelleria, della adeguata<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> dotazioni e risorse strumentali.<br />

10. La valutazione delle attività registrate.-<br />

10.1. La praticabilità <strong>di</strong> una soluzione metodologica basata su un sistema <strong>di</strong> valutazione ponderale<br />

del lavoro dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> imperniata sull’attribuzione <strong>di</strong> coefficienti numerici è resa<br />

possibile non soltanto dalle peculiarità del lavoro della <strong>sorveglianza</strong> sopra illustrate, ma anche dalla<br />

sostanziale con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> tale prospettiva da parte della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, recepita<br />

attraverso un ampio <strong>di</strong>battito sviluppatosi al suo interno (anche nella forma dei contributi via email<br />

nell’ambito de thread de<strong>di</strong>cato nella mailing-list della <strong>sorveglianza</strong>) e ufficializzata nell’incontro<br />

con i Presidenti della <strong>sorveglianza</strong> presso la sede consiliare, ciò che consente <strong>di</strong> ritenere che il<br />

modello proponendo sarà sostanzialmente con<strong>di</strong>viso – nella sua “filosofa” - dalla platea degli<br />

evaluan<strong>di</strong>.<br />

10.2. L’ampio monitoraggio che è stato condotto ha inoltre permesso <strong>di</strong> acquisire una articolata<br />

serie <strong>di</strong> proposte relativa al valore ponderale da attribuire alle singole tipologie proce<strong>di</strong>mentali.<br />

10.3. Si è, anzitutto, ritenuto <strong>di</strong> basso valore qualitativo una serie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> tipo seriale (<br />

licenze a semiliberi, autorizzazioni ex art. 11, O.P., etc., che sono caratterizzati da un basso in<strong>di</strong>ce<br />

qualitativo, se pure rappresentano una quota significativa del lavoro del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

sotto il profilo quantitativo); e sono state, per converso, selezionate alcune (non numerose)<br />

categorie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti “qualitativamente rilevanti” e in<strong>di</strong>cativi dell'impegno lavorativo del<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, nella sua duplice veste <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce relatore del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e<br />

<strong>di</strong> magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> investito <strong>di</strong> funzioni monocratiche. Si è, precisamente, articolata la<br />

“pesatura” dei provve<strong>di</strong>menti su una scala <strong>di</strong> quattro classi, contrad<strong>di</strong>stinte da particolari in<strong>di</strong>catori<br />

<strong>di</strong> complessità (su tali profili, si rimanda al Cap. VI).<br />

10.4. Una particolare attenzione è stata de<strong>di</strong>cata alla “pesatura” dei proce<strong>di</strong>menti ex art. 41-bis, L.<br />

n. 354/75: la tipologia proce<strong>di</strong>mentale concernente la definizione dei reclami in materia <strong>di</strong><br />

applicazione del regime <strong>di</strong>fferenziato <strong>di</strong> cui all’art. 41-bis, L. n. 345/75, atteso il particolare<br />

impegno del magistrato relatore e la complessità e delicatezza della materia, si <strong>di</strong>scosta in modo<br />

significativo (e quin<strong>di</strong> non trascurabile ai fini della presente analisi) dal coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />

me<strong>di</strong>a che connota gli altri proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. La questione si pone per la particolarità<br />

procedurale, caratteristica della <strong>sorveglianza</strong>, per cui, giusta il <strong>di</strong>sposto dell’art. 70, comma 6, della<br />

citata L. n. 354/75, uno dei due magistrati or<strong>di</strong>nari che compone il collegio “deve essere il<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sotto la cui giuris<strong>di</strong>zione è posto il condannato o l’internato in or<strong>di</strong>ne alla<br />

cui posizione si deve provvedere.” L’applicazione <strong>di</strong> tale regola procedurale ai reclami ex art. 41bis,<br />

Ord. pen., rischia <strong>di</strong> comportare l’effetto <strong>di</strong> una concentrazione <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti particolarmente<br />

complessi in capo ad alcuni magistrati del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (quelli che hanno giuris<strong>di</strong>zione<br />

sugli istituti ove sono ristretti i “41-bis”), con la conseguente problematica “pesatura” – ai fini che<br />

16


qui interessano – rispetto alle altre categorie <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti, laddove non sia più possibile, per le<br />

ragioni sopra illustrate, ritenere che la <strong>di</strong>fficoltà connaturata ai proce<strong>di</strong>menti ex art. 41-bis, Ord.<br />

pen., si “spalmi” uniformemente su tutti i magistrati. Tuttavia, il problema pare avere perso molto<br />

della sua rilevanza, poiché, in seguito ad un rilievo formulato dal magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong><br />

Cuneo all’organizzazione tabellare del Tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Torino, concernente proprio il<br />

suddetto profilo, il C.S.M., accogliendo il rilievo prospettato, ha statuito che i reclami ex art. 41-bis,<br />

Ord. pen., si sottraggono all’obbligo <strong>di</strong> assegnazione al magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> territoriale<br />

secondo il criterio in<strong>di</strong>cato dall’art. 70, comma 6, della L. n. 354/75, con la conseguenza che tali<br />

proce<strong>di</strong>menti potranno essere <strong>di</strong>stribuiti tra i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto.<br />

10.5. Resta tutto da decifrare l’impatto che sull’assegnazione del coefficiente ponderale a tale<br />

tipologia <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti potrà avere il decreto-legge in materia <strong>di</strong> sicurezza in corso <strong>di</strong><br />

approvazione da parte del Parlamento, in cui è prevista l’assegnazione dei ricorsi ex art. 41-bis,<br />

O.P., in via esclusiva alla competenza funzionale del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Roma.<br />

10.6. Del pari degni <strong>di</strong> particolare attenzione sono stati ritenuti i proce<strong>di</strong>menti in materia <strong>di</strong><br />

collaboratori <strong>di</strong> giustizia: si è osservato che i proce<strong>di</strong>menti in materia <strong>di</strong> collaboratori assumono un<br />

peso significativo, attesa la mole <strong>di</strong> documentazione che è necessario stu<strong>di</strong>are,la non<br />

standar<strong>di</strong>zzazione delle decisioni e la responsabilità connessa alle relative decisioni;<br />

10.7. Per quanto concerne le decisioni in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti dei detenuti: si suggerisce, al fine <strong>di</strong><br />

rendere possibile il corretto calcolo del coefficiente ponderale assegnato, che il programma<br />

SIUS/SIES possa registrare la galassia documentale relativa ai proce<strong>di</strong>menti ex artt. 35 e 69,<br />

Ord.Pen., consentendo opportune <strong>di</strong>stinzioni tra proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> tutela dei <strong>di</strong>ritti soggettivi (art. 69,<br />

O.P.) e reclami generici. Allo stesso modo, è suggerito <strong>di</strong> registrare gli interventi in materia <strong>di</strong><br />

esecuzione penale esterna che riflettono l’impegno del magistrato sul fronte dei rapporti con il<br />

territorio e con le strutture che si occupano <strong>di</strong> reinserimento dei condannati.<br />

11. La valutazione delle attività non registrate.-<br />

11.1. Particolarmente complessa è la valutazione delle attività del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che<br />

non sono attualmente registrate tramite SIUS/SIES:<br />

- Misurazione della c.d. “materia gassosa”: l’attività del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è costituita per<br />

una parte rilevante ( empiricamente stimata attorno al 20% del lavoro totale del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>) dalla vigilanza sugli istituti <strong>di</strong> pena per assicurare il rispetto dei <strong>di</strong>ritti dei soggetti<br />

detenuti, dai contatti con gli enti territoriali ed istituzionali per problematiche o progetti afferenti<br />

alla rieducazione dei condannati, dai colloqui con i soggetti ristretti, dai colloqui in carcere con i<br />

detenuti (ed anche con i familiari dei detenuti); dai colloqui con i <strong>di</strong>fensori ed anche gli incontri in<br />

Ufficio, in carcere e /o sul territorio con operatori (si pensi agli operatori penitenziari, operatori<br />

SERT, D.S.M., UEPE, Comunità terapeutiche …), con i volontari,etc. Si tratta <strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong><br />

attività che caratterizzano il profilo peculiare della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nel suo ruolo <strong>di</strong><br />

garanzia e impulso della funzione rieducativa della pena (art. 27, Cost.). Si ritiene pertanto<br />

assolutamente in<strong>di</strong>spensabile ricomprendere tale importante settore dell’attività del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, pur non sottacendo le problematiche relative alla “pesatura”<strong>di</strong> atti che, allo stato, non<br />

17


sono statisticamente rilevabili. Allo stato, è possibile ipotizzare il rilevamento tramite l’acquisizione<br />

<strong>di</strong>: verbali <strong>di</strong> riunioni, testi delle convenzioni stipulate con enti territoriali, schemi o relazioni <strong>di</strong><br />

progetti, etc., anche eventualmente in allegato alla scheda <strong>di</strong> autorelazione. Un in<strong>di</strong>catore del<br />

compimento <strong>di</strong> simili attività può emergere dall’esame delle missive inoltrate al Direttore del<br />

carcere, al DAP o al PRAP, dal contenuto delle richieste istruttorie per ciascuna tipologia <strong>di</strong> istanze,<br />

dalle decisioni assunte sui reclami generici (art. 35, O.P.). E' stata, inoltre, proposta come<br />

documentazione dell’attività del magistrato l’acquisizione <strong>di</strong> report sullo schema dell’autorelazione<br />

da allegare alla valutazione <strong>di</strong> professionalità, cui assegnare un coefficiente <strong>di</strong> valore. Va<br />

approfon<strong>di</strong>ta la possibilità <strong>di</strong> registrare su SIUS/SIES tale attività. Analogamente potrebbe essere<br />

stu<strong>di</strong>ata la possibilità <strong>di</strong> registrare i rapporti (lettere, relazioni) con il DAP o con il Ministro della<br />

giustizia. Ciò avrebbe un a ricaduta anche sotto il profilo delle best practices laddove tale<br />

documentazione fosse raccolta presso un database nazionale consultabile dagli operatori;<br />

-Misurazione relativa all’attività <strong>di</strong> vigilanza del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sul rispetto dei <strong>di</strong>ritti<br />

dei soggetti detenuti: per quanto concerne l’attività <strong>di</strong> vigilanza sugli istituti penitenziari, nel<br />

attribuire il corretto valore ponderale all'attività dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> si presenta il<br />

problema che tale attività non è incasellabile secondo parametri comuni alle altre funzioni: si pensi<br />

agli accessi ispettivi presso gli istituti <strong>di</strong> pena, ai colloqui, ai rapporti con l'autorità amministrativa<br />

penitenziaria, e simili. Le soluzioni in astratto ipotizzabili sono molteplici: potrebbe valutarsi la<br />

giornata de<strong>di</strong>cata ai colloqui in carcere esattamente come una u<strong>di</strong>enza collegiale. Il tempo che<br />

occorre per svolgere i colloqui, considerando anche i trasferimenti dall'ufficio al carcere (che spesso<br />

è fuori dalla provincia in cui si lavora) è, infatti, sostanzialmente analogo. Il tempo che si impiega<br />

nelle attività connesse, anche: prima del colloquio il magistrato si documenta, acquisisce e stu<strong>di</strong>a le<br />

comunicazioni rilevanti che saranno oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione con i detenuti e gli operatori penitenziari<br />

(tentativi <strong>di</strong> suici<strong>di</strong> o scioperi della fame, solleciti in relazione alle istanze, posizioni giuri<strong>di</strong>che<br />

articolate, rapporti <strong>di</strong>sciplinari ecc...). Svolti i colloqui con operatori e detenuti (talvolta anche con<br />

terzi: psicologi, assistenti sociali dell' UEPE ecc...) occorre annotare quanto è emerso e provvedere<br />

a dare delle risposte (a es. si chiedono informative sulle ragioni del ritardo <strong>sulla</strong> decisione <strong>di</strong> una<br />

determinata istanza, si da comunicazione all'educatore affinchè ne informi l'interessato etc...). Ne<br />

consegue che l'impegno richiesto da una giornata <strong>di</strong> colloqui è assimilabile a quello che richiede<br />

un'u<strong>di</strong>enza collegiale (considerando lo stu<strong>di</strong>o dei fascicoli e il tempo occorrente per la redazione<br />

delle or<strong>di</strong>nanze). Può alternativamente adottarsi un sistema più elaborato, che <strong>di</strong>stingua gli accessi<br />

in istituto connessi all’esercizio del potere-dovere <strong>di</strong> vigilanza da quelli per effettuare i colloqui,<br />

assegnando coeffcienti <strong>di</strong>versi alle <strong>di</strong>verse attività. Dal punto <strong>di</strong> vista formale, vi è la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

documentare tali attività, ma è un problema che pare superabile atteso che l'ingresso e l'uscita del<br />

magistrato dall'istituto sono oggetto <strong>di</strong> registrazione da parte del personale <strong>di</strong> polizia penitenziaria<br />

oltre che annotati dall'autista che utilizza l'auto <strong>di</strong> servizio per accompagnare il magistrato. Le<br />

risposte al questionario informativo somministrato agli uffici hanno peraltro evidenziato che quasi<br />

tutti gli uffici hanno istituito un registro su cui sono annotati i colloqui effettuati dal magistrato con<br />

i soggetti ristretti.<br />

12. L’attribuzione del coefficiente ponderale <strong>di</strong> valutazione alle tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti della<br />

<strong>sorveglianza</strong> (rinvio).-<br />

12.1. La metodologia seguita nell’assegnazione del coefficiente ponderale alle tipologie <strong>di</strong><br />

provve<strong>di</strong>menti definiti dalla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è illustrata al Cap. VI, cui pertanto si fa<br />

rinvio.<br />

18


13. Gli in<strong>di</strong>catori relativi alla professionalità del magistrato.-<br />

13.1. In particolare, si è considerato l’in<strong>di</strong>catore relativo alla professionalità del magistrato e<br />

precisamente:<br />

- anzianità nell’ufficio<br />

13.2. E’ stato pretermesso l’in<strong>di</strong>catore relativo alla specializzazione del magistrato. La <strong>magistratura</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è <strong>magistratura</strong> interamente specializzata, sia a motivo della peculiarità della materia<br />

che gestisce, quanto per alcune caratteristiche organizzative (si veda a es. la <strong>di</strong>sposizione dell’art.<br />

68, Ord.pen. concernente il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> a<strong>di</strong>bire i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> ad altre funzioni<br />

giu<strong>di</strong>ziarie). Il valore della specializzazione è riconosciuto anche dalla normativa secondaria (si<br />

veda i punteggi aggiuntivi riconosciuti ai magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in occasione <strong>di</strong> tramutamento<br />

ad altro ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>). Le visite presso gli uffici della <strong>sorveglianza</strong> e lo stu<strong>di</strong>o dei modelli<br />

organizzativi ha portato all’evidenza che - in via generale - all’interno degli uffici e dei tribunali <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> non vi è una sud<strong>di</strong>visione del lavoro per settori o per materie, così che non vi è una<br />

specializzazione intesa quale esclusiva definizione <strong>di</strong> una determinata tipologia <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti. In<br />

altri termini, nell’ambito della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> (da considerarsi nel suo complesso<br />

quale “<strong>magistratura</strong> specializzata”), non vi sono significative <strong>di</strong>somogeneità nel lavoro dei<br />

magistrati, essendo tutti assegnati sia all’ufficio che al tribunale <strong>di</strong> appartenenza, e<br />

conseguentemente svolgendo tanto funzioni monocratiche e collegiali. Tale evidenza porta ad<br />

escludere rilevanza al dato dell’inserimento del magistrato in una sezione specializzata, potendo a<br />

tal fine essere considerati tutti i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> come inseriti in una medesima<br />

articolazione iper-specializzata. Si è, in conclusione, considerato che tale parametro è ultroneo ai<br />

fini della valutazione <strong>di</strong> professionalità dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, i quali svolgono tutti una<br />

funzione caratterizzata da elevata specializzazione, così come del resto riconosciuto per tabulas,<br />

con l'attribuzione <strong>di</strong> punteggi aggiuntivi nel caso <strong>di</strong> tramutamento del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> ad<br />

analoghe funzioni in altra sede <strong>di</strong> lavoro.<br />

13.3.Quanto all'anzianità nell'ufficio, si ritiene opportuno considerare il dato relativo alla<br />

permanenza per un tempo adeguato del magistrato nell'ufficio, che si in<strong>di</strong>ca nel quinquiennio, in<br />

analogia con la scansione temporale prevista quale situazione che conferisce punteggi aggiuntivi ai<br />

fini dei tramutamenti.<br />

14. Gli in<strong>di</strong>catori ulteriormente specializzanti.-<br />

14.1. Il metodo <strong>di</strong> elaborazione degli standard me<strong>di</strong> richiede inoltre l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> elementi<br />

ulteriormente specializzanti (fattori che influiscono sul lavoro del magistrato): nel procedere alla<br />

elaborazione <strong>di</strong> ulteriori coefficienti correttivi degli standard me<strong>di</strong> rilevati, si sono in<strong>di</strong>viduati, <strong>sulla</strong><br />

scorta delle in<strong>di</strong>cazioni consiliari, i seguenti in<strong>di</strong>catori, comuni sia ai tribunali che agli uffici <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>:<br />

a) espletamento <strong>di</strong> incarichi <strong>di</strong> natura obbligatoria<br />

b) congedo obbligatorio per maternità/congedo facoltativo per paternità<br />

19


c) assenza per malattia<br />

d) incarichi che danno <strong>di</strong>ritto a esonero totale o parziale dal lavoro ( consiglio giu<strong>di</strong>ziario,<br />

formazione decentrata, etc.)<br />

15. Gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> rilevamento della laboriosità “intelligente” del magistrato.-<br />

15.1. Elemento <strong>di</strong> controllo generale dell'attività del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> può essere<br />

considerato, per l'attività giuris<strong>di</strong>zionale esercitata nelle forme dei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, la<br />

verifica della tempestività del deposito dei provve<strong>di</strong>menti. Precisamente, si suggerisce <strong>di</strong> operare il<br />

controllo sull'eventuale superamento del termine <strong>di</strong> 15 giorni dalla deliberazione per il deposito del<br />

provve<strong>di</strong>mento. 12<br />

15.2. Ulteriori elementi <strong>di</strong> controllo possono essere in<strong>di</strong>viduati nei seguenti in<strong>di</strong>catori:<br />

a) scostamento significativo dei tempi <strong>di</strong> definizione del magistrato dalla me<strong>di</strong>a rilevata della durata<br />

del proce<strong>di</strong>mento della platea dei confrontabili;<br />

b) tempo necessario per l’emissione del provve<strong>di</strong>mento dal momento del completamento<br />

dell’istruttoria, per i provve<strong>di</strong>menti definitori degli affari non trattati in u<strong>di</strong>enza (allo stato si tratta<br />

<strong>di</strong> dati non rilevabili informaticamente);<br />

c) rapporto tra sopravvenuti, u<strong>di</strong>enze e definiti: si tratta <strong>di</strong> analisi specifica che mira a valutare la<br />

capacità <strong>di</strong> definizione del magistrato in relazione al flusso in entrata ed alla gestione delle u<strong>di</strong>enze.<br />

Il dato non è rilevabile allo stato per le ragioni sopra evidenziate.<br />

15.3. Come si è già rilevato con riguardo al profilo dei tempi <strong>di</strong> definizione, si tratta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori<br />

attualmente non rilevati dal mod. 168T/U né dalla corrente versione del SIUS/SIES. 13<br />

15.4. Criticità rilevata è la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> procedere all’esame <strong>di</strong> alcuni ulteriori elementi che<br />

potrebbero costituire in<strong>di</strong>ci-spia della laboriosità “intelligente” in quanto:<br />

-le integrazioni <strong>di</strong> istruttoria non sono rilevabili se non attraverso l’esame dei verbali <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza;<br />

- il dato sui rinvii non è rilevabile se non attraverso l’esame dei singoli verbali <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza<br />

- il dato sulle riunioni non è rilevabile se non attraverso l’esame dei singoli verbali <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza<br />

________________________________________________________________________________<br />

Note:<br />

1 ) A tale profilo è de<strong>di</strong>cato il Cap.VII.<br />

2) Cfr. i report sulle visite presso gli uffici della <strong>sorveglianza</strong> allegati alla presente relazione.<br />

3 ) Cfr. il modello <strong>di</strong> questionario informativo allegato alla presente relazione.<br />

4) Copia della nota illustrativa in parola è allegata alla presente relazione.<br />

20


5) Il sistema SIES (Sistema Informativo per l’Esecuzione e la Sorveglianza) è il software ufficiale che sostituisce a tutti<br />

gli effetti i registri cartacei (per la parte finora sviluppata) degli uffici dell’esecuzione penale. Il SIUS è un sottosistema<br />

che attualmente non gestisce i seguenti registri: S8 (proce<strong>di</strong>menti misure <strong>di</strong> sicurezza); S9 (esecuzione misure <strong>di</strong><br />

sicurezza); S10 (proce<strong>di</strong>menti rateizzazione e conversione delle pene pecuniarie); S13 (ricoveri per infermità<br />

psichiche); S14 (remissioni debito); S5 ed S6 (registri <strong>di</strong> passaggio degli atti per le notifiche e comunicazione degli<br />

atti); S17 (deposito or<strong>di</strong>nanze); S4 (registro u<strong>di</strong>enze camerali) limitatamente ai proce<strong>di</strong>menti non ancora gestiti dal<br />

sistema.<br />

6) Una copia del mod. 168T è allegata per como<strong>di</strong>tà del Lettore alla presente relazione.<br />

7) Cfr. le schede-ufficio allegate alla presente relazione.<br />

8) Cfr. a es. il report della visita alla <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Milano, allegato alla presente relazione.<br />

9) Le schede-ufficio sono <strong>di</strong>sponibili in allegato alla presente relazione.<br />

10) Sulla base delle risposte fornite al questionario sull'informatizzazione somministrato agli uffici, risulta che la prassi<br />

seguita non sia stata univoca, laddove in alcuni casi la cancelleria ha proceduto alla migrazione dei dati registrati su<br />

cartaceo nel nuovo registro informatizzato; in altri si è adottato un criterio “a doppio binario” che ha mantenuto i<br />

“vecchi proce<strong>di</strong>menti” su cartaceo ed iscritto i nuovi sul registro informatizzato.<br />

11) Il testo della proposta – prodotta in formato cartaceo - è stato acquisito agli atti della presente relazione.<br />

12) Si è considerato il valore corrispondente al triplo del termine per il deposito delle or<strong>di</strong>nanze pronunziate in esito a<br />

u<strong>di</strong>enza (5 giorni).<br />

13) Attesa la recente informatizzazione dei tribunali e degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, quest'ultima completata solo nel<br />

corso del corrente anno, il dato <strong>sulla</strong> durata dei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> non è rilevabile per gli anni precedenti<br />

all’introduzione del registro informatizzato con il programma SIUS/SIES, non essendo riportato nelle rilevazioni<br />

perio<strong>di</strong>che redatte su modello ministeriale 168T/U.<br />

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CAPITOLO IV<br />

Confrontabilità dei Tribunali e degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza. La Cluster Analysis ([1])<br />

Sommario: 1. Premessa: la “clusterizzazione” degli uffici: gli in<strong>di</strong>catori rilevanti.-<br />

SEZIONE I: Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza<br />

2. In<strong>di</strong>cazione dei parametri per la costruzione dei clusters relativi ai Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza.-<br />

3.Classamento dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza: me<strong>di</strong>a delle sopravvenienze nel periodo 2005-2008.- 4. La<br />

complessità significativa <strong>di</strong> particolari tipologie proce<strong>di</strong>mentali.- 5. Classamento dei Tribunali <strong>di</strong><br />

Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del numero <strong>di</strong> magistrati in organico.- 6. Classamento dei Tribunali <strong>di</strong><br />

Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del numero <strong>di</strong> Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto.- 7. La Cluster Analysis.- 8. I<br />

risultati.- 9. Affinamento del cluster con riguardo alle sopravvenienze.- 10. Affinamento del cluster con<br />

<strong>di</strong>stinzione dei Tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>sulla</strong> base del modello organizzativo.- 11. Prime valutazioni <strong>di</strong><br />

sintesi.- 12. Il primo modello sperimentale <strong>di</strong> confrontabilità per aree omogenee dei Tribunali <strong>di</strong><br />

Sorveglianza.- 13. Schema riassuntivo <strong>di</strong> confrontabilità dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza.- 14. Costruzione<br />

del primo modello sperimentale <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza in gruppi omogenei <strong>di</strong><br />

confrontabilità.- 15.Criticità emerse.- 16. Costruzione del secondo modello sperimentale <strong>di</strong> confrontabilità<br />

dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza.- 17. Implementazione del cluster con in<strong>di</strong>cazione del valore ponderale dei<br />

proce<strong>di</strong>menti.- 18. Il lavoro dei Presidenti.- 19. Il secondo modello sperimentale <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione dei<br />

Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza in gruppi omogenei <strong>di</strong> confrontabilità: conclusioni.-<br />

SEZIONE II: Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza<br />

20. In<strong>di</strong>cazione dei parametri per la costruzione dei clusters relativi agli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.- 21.<br />

Classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del numero <strong>di</strong> magistrati in organico.- 22.<br />

Classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del numero <strong>di</strong> detenuti definitivi e <strong>di</strong> internati presenti<br />

nelle strutture penitenziarie del <strong>di</strong>stretto.- 23. Classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del<br />

numero <strong>di</strong> esecuzioni esterne.- 24. Classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base dei flussi.- 25.<br />

Classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base della complessità significativa <strong>di</strong> particolari tipologie<br />

provve<strong>di</strong>mentali.- 26. In<strong>di</strong>catori ulteriormente specializzanti.- 27. L’analisi.- 28. Affinamento del modello<br />

con riguardo alle definizioni.- 29. Affinamento del modello con riguardo alla me<strong>di</strong>a<br />

provve<strong>di</strong>menti/condannato libero o detenuto.- 30. Il primo modello sperimentale <strong>di</strong> confrontabilità per<br />

aree omogenee degli Uffici Sorveglianza.- 31. Costruzione del secondo modello <strong>di</strong> confrontabilità degli<br />

Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.- 32. Costruzione del terzo modello sperimentale <strong>di</strong> confrontabilità degli<br />

Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.- 33.Conclusioni.-<br />

* * * *<br />

1.Premessa:la “clusterizzazione” degli uffici: gli in<strong>di</strong>catori rilevanti.-<br />

1.1.Secondo la risoluzione del C.S.M., “La definizione <strong>di</strong> standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento,<br />

relativamente ad ogni singola funzione o settore <strong>di</strong> attività, dovrebbe essere possibile<br />

attraverso l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> valori me<strong>di</strong> nazionali con riferimento alla tipologia <strong>di</strong>mensionale<br />

degli uffici secondo la sud<strong>di</strong>visione in piccoli (unica sezione promiscua e le rispettive procure<br />

della Repubblica), me<strong>di</strong> (uffici giu<strong>di</strong>canti bi o tri sezionali o uffici <strong>di</strong> procura con un aggiunto),<br />

gran<strong>di</strong> (uffici giu<strong>di</strong>canti plurisezionali o uffici <strong>di</strong> procura con due o più aggiunti) e<br />

metropolitani (Roma, Napoli, Milano) ai quali applicare coefficienti correttivi in grado <strong>di</strong><br />

consentire il massimo avvicinamento alla situazione concreta, in modo che il parametro della<br />

1


laboriosità "intelligente" del magistrato sia depurato da tutti i fattori <strong>di</strong> ostacolo <strong>di</strong> natura<br />

ambientali e contingente.”<br />

1.2. Anche per la Sorveglianza si è seguita l’in<strong>di</strong>cazione della delibera consiliare, sud<strong>di</strong>videndo<br />

gli uffici giu<strong>di</strong>ziari in raggruppamenti secondo in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong>mensionali. La formazione dei<br />

raggruppamenti (clusters) ha richiesto l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> parametri specifici, attesa la<br />

peculiarità dell’organizzazione dei Tribunali e degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.<br />

1.3. La scelta metodologica operata in vista dell’elaborazione <strong>di</strong> un modello che consenta una<br />

valutazione comparata <strong>di</strong> magistrati tra loro confrontabili è consistita pertanto nella c.d.<br />

“clusterizzazione” dei Tribunali e degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza, me<strong>di</strong>ante un proce<strong>di</strong>mento<br />

informatico che or<strong>di</strong>nasse tali uffici in macro aree (clusters) adeguatamente omogenee,<br />

caratterizzate da valori raffrontabili riferiti a caratteristiche essenziali <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>mensionale<br />

degli uffici considerati.<br />

1.4. Attraverso l'elaborazione dei clusters <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori preventivamente selezionati,<br />

si è pervenuti successivamente alla costruzione <strong>di</strong> un primo modello sperimentale, organizzato<br />

su gruppi <strong>di</strong> Tribunali e Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza caratterizzati da uno specifico rapporto<br />

<strong>di</strong>mensionale.<br />

1.5. Nel prendere in esame le variabili da inserire nell’algoritmo, si è ritenuto <strong>di</strong> considerare le<br />

macro-caratteristiche degli uffici, non coinvolgendo nell’analisi – in questa prima elaborazione<br />

- quegli elementi che assumono specifico rilievo per la valutazione del singolo magistrato, che<br />

entreranno in gioco in un momento successivo, precisamente nel momento in cui si passerà alla<br />

in<strong>di</strong>viduazione dei parametri <strong>di</strong> valutazione della laboriosità del singolo magistrato, inserita in<br />

un quadro generale <strong>di</strong> confrontabilità realizzato tramite i clusters.<br />

1.6. Ai fini della clusterizzazione, si è preliminarmente <strong>di</strong>stinto gli uffici campionati, tenendo<br />

separati i Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza dagli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza, attese le <strong>di</strong>versità strutturali e<br />

le peculiari competenze attribuite dalla legge a tali articolazioni della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>. E’ ovvio, peraltro, che il magistrato che svolga funzioni <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sarà<br />

valutato sia quale magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> presso l’Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza nel cui organico<br />

egli è incar<strong>di</strong>nato; quanto nella sua qualità <strong>di</strong> componente togato del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza<br />

<strong>di</strong>strettuale.<br />

1.7. Con riguardo agli in<strong>di</strong>catori rilevanti, si è ritenuto opportuno considerare accanto a profili<br />

<strong>di</strong> natura organizzativa (<strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>mensionale, strutturale e organizzativo interno, anche con<br />

riferimento ad eventuali criticità a livello amministrativo) anche i dati <strong>di</strong> flusso dell’intero<br />

ufficio, che consenta <strong>di</strong> collocare in maniera documentata l’attività del singolo magistrato<br />

nell’ambito del contesto in cui concretamente opera.<br />

1.7.1. Come si <strong>di</strong>rà meglio più oltre, la dubbia affidabilità dei dati <strong>di</strong> flusso e il limitato arco<br />

temporale in cui essi sono stati rilevati ha imposto <strong>di</strong> implementare le variabili dei clusters con<br />

in<strong>di</strong>catori che avessero un ragionevole coefficiente <strong>di</strong> stabilità e <strong>di</strong> affidabilità. Ciò ha indotto<br />

ad affinare progressivamente i gruppi con l’inserimento – per quanto concerne i clusters<br />

relativi agli Uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, del dato relativo al rapporto magistrati/detenuti a titolo<br />

definitivo e all’analogo in<strong>di</strong>ce magistrati/casi UEPE. Come si potrà vedere, l’inserimento <strong>di</strong><br />

dati sufficientemente stabili ed affidabili ha consentito <strong>di</strong> ridurre in parte la variabilità interna<br />

dei gruppi e, soprattutto, <strong>di</strong> definire con maggiore chiarezza i gruppi gli uni rispetto agli altri.<br />

Il dato <strong>sulla</strong> popolazione detenuta per quanto concerne il lavoro dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza<br />

non è stato, invece, considerato, assumendo che <strong>di</strong> per sé non influisca <strong>di</strong>rettamente sul carico<br />

2


<strong>di</strong> lavoro dei medesimi. I magistrati del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza non gestiscono, infatti,<br />

<strong>di</strong>rettamente i detenuti (a <strong>di</strong>fferenza dei magistrati degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza), bensì trattano<br />

le istanze <strong>di</strong>rette al Tribunale e già considerate nel dato sulle sopravvenienze. Ha confortato<br />

tale decisione <strong>di</strong> metodo il rilievo che non vi sia una relazione statistica necessaria tra il<br />

numero <strong>di</strong> soggetti detenuti a titolo definitivo negli istituti <strong>di</strong> pena del <strong>di</strong>stretto e numero <strong>di</strong><br />

sopravvenienze.<br />

1.8. L’analisi finalizzata alla realizzazione dei raggruppamenti (clusters) ha, quin<strong>di</strong>,<br />

considerato le seguenti caratteristiche generali:<br />

a) per i Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza:<br />

- sopravvenienze (me<strong>di</strong>a periodo considerato: semestri compresi negli anni 2005-08)<br />

- <strong>di</strong>mensioni dell’organico (riferito ai soli magistrati togati)<br />

- rapporto sopravvenienze/magistrati in organico<br />

- numero degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto<br />

a1) variabili <strong>di</strong> affinamento:<br />

• totale sopravvenienza anno 2008 da SIUS<br />

• me<strong>di</strong>a sopravvenienze 2008/magistrato in organico<br />

Si è ritenuto <strong>di</strong> non considerare ai fini della elaborazione dei clusters i seguenti in<strong>di</strong>catori:<br />

- pendenze per magistrato in organico: il dato <strong>di</strong>pende, infatti, in parte dall’entità delle<br />

sopravvenienze (e dunque appare per tale profilo ultroneo); e in parte dalla capacità del<br />

magistrato <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti (e quin<strong>di</strong> deve essere più opportunamente valutato<br />

tra i fattori <strong>di</strong>pendenti dalla capacità del singolo magistrato, piuttosto che quale in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong><br />

complessità dell’ufficio). In altri termini, l’in<strong>di</strong>catore sulle pendenze avrebbe offerto un<br />

limitato numero <strong>di</strong> informazioni aggiuntive, al prezzo <strong>di</strong> un elevato grado <strong>di</strong> “rumore” con il<br />

rischio, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> “confondere” il risultato finale. Il dato sulle pendenze è stato, inoltre,<br />

significativamente influenzato dagli effetti dell’indulto, che ha inciso soprattutto su tale<br />

in<strong>di</strong>catore, tenuto conto che l’estinzione della pena conseguente al provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> clemenza<br />

ha provocato la fuoriuscita dal circuito dell’esecuzione <strong>di</strong> soggetti - sia detenuti che soggetti<br />

condannati ancora in attesa del pronunciamento della <strong>magistratura</strong> (c.d. “liberi sospesi”) - che<br />

già avevano presentato istanze concernenti i c.d. benefici penitenziari alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>. Ha, infine, indotto a non considerare l’in<strong>di</strong>catore relativo alle pendenze la presa<br />

d’atto che si tratta <strong>di</strong> un dato risalente ( poiché <strong>di</strong>sponibile, per tutti i tribunali, solo per l’anno<br />

2005);<br />

-bacino <strong>di</strong> utenza: si è ritenuto <strong>di</strong> non tenere in considerazione il dato rappresentato dal bacino<br />

<strong>di</strong> utenza, atteso che, per la <strong>sorveglianza</strong>, non sussiste un rapporto <strong>di</strong>retto necessario tra bacino<br />

<strong>di</strong> utenza e sopravvenienze, che è dato, invece, da fattori peculiari, quali il numero e dalla<br />

tipologia degli istituti dell’amministrazione penitenziaria nella giuris<strong>di</strong>zione dell’ufficio; dalla<br />

presenza <strong>di</strong> strutture comunitarie o sanitarie – anche <strong>di</strong> natura privatistica - sul territorio <strong>di</strong><br />

competenza. Tali elementi determinano il numero e dalla composizione tipologica dei detenuti<br />

3


ivi ristretti ed il numero dei soggetti in esecuzione penale esterna, ma non necessariamente il<br />

numero <strong>di</strong> sopravvenienze (su tale considerazione, v. punto seguente);<br />

Occorre, in ogni caso, considerare che l’inserimento nell’algoritmo del parametro relativo al<br />

“numero <strong>di</strong> uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nel <strong>di</strong>stretto” è dato <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>mensionale che recupera quel<br />

fattore <strong>di</strong> “complessità” <strong>di</strong> un determinato ambito territoriale che viene esaltato anche dal<br />

riferimento al c.d. “bacino <strong>di</strong> utenza”.<br />

a) per gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza:<br />

- definizioni (me<strong>di</strong>a periodo dei semestri compresi negli anni oggetto <strong>di</strong> analisi)<br />

- <strong>di</strong>mensioni dell’organico;<br />

- numero condannati e internati definitivi;<br />

- numero casi seguiti dall’UEPE (soggetti in esecuzione penale esterna)<br />

b1) variabili <strong>di</strong> affinamento:<br />

- in<strong>di</strong>ce magistrati in organico /numero <strong>di</strong> condannati definitivi e <strong>di</strong> internati;<br />

- in<strong>di</strong>ce magistrati in organico/ numero <strong>di</strong> soggetti condannati in esecuzione esterna:<br />

c) In<strong>di</strong>catori specializzanti:<br />

Nel modello <strong>di</strong> valutazione proposto, gli uffici saranno a loro volta <strong>di</strong>stinti <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>catori ulteriormente specializzanti. Il dato che – <strong>sulla</strong> base degli elementi raccolti nel corso<br />

dei lavori – pare determinante nell’influenzare la produttività me<strong>di</strong>a dei magistrati è<br />

rappresentato dall’organizzazione della cancelleria e dalla situazione dell’organico del<br />

personale amministrativo.<br />

Pertanto:<br />

1) per quanto concerne gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza, si <strong>di</strong>stinguerà gli uffici che hanno adottato<br />

soluzioni organizzative che favoriscono l’efficienza (il c.d. “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”) da quelli che<br />

ne siano privi. Tale metodologia consentirà <strong>di</strong> confrontare tra loro uffici che appaiono<br />

possedere elementi comuni che prevalgono sulle <strong>di</strong>fferenze, così che, ad esempio, gli uffici <strong>di</strong><br />

Sorveglianza potranno essere sud<strong>di</strong>visi in gruppi <strong>di</strong>versi che tengano conto delle soluzioni<br />

organizzative adottate.<br />

2) Non si è tenuto conto della <strong>di</strong>stinzione tout court tra Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza inse<strong>di</strong>ati presso<br />

il capoluogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto e quelli <strong>di</strong>slocati sul territorio. Tale <strong>di</strong>stinzione, inizialmente presa in<br />

considerazione, è stata utilizzata nella elaborazione <strong>di</strong> un modello sperimentale <strong>di</strong> cluster per<br />

gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza. Essa tuttavia non ha evidenziato significative relazioni tra<br />

l’ubicazione degli Uffici e gli altri parametri utilizzati per la costruzione dei raggruppamenti, e<br />

pertanto si è stabilito <strong>di</strong> non tenerne conto in sede <strong>di</strong> elaborazione dei clusters. Si è, infatti,<br />

riconosciuto – anche in seguito all’ampio confronto avviato con i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e<br />

nella riunione organizzata con i Presidenti dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza dei <strong>di</strong>stretti interessati<br />

4


dallo stu<strong>di</strong>o, che il dato rilevante che pare maggiormente influenzare la capacità del magistrato<br />

<strong>di</strong> definire un numero maggiore <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti in tempi più rapi<strong>di</strong> è quello relativo<br />

all’organizzazione, intesa quale soluzione organizzativa che assegna al singolo magistrato una<br />

o più unità <strong>di</strong> personale amministrativo <strong>di</strong> cancelleria e che gli consente un <strong>di</strong>retto controllo dei<br />

tempi dell’istruttoria e del carico delle singole u<strong>di</strong>enze. Si è quin<strong>di</strong> ritenuto che, mentre con<br />

riferimento agli uffici “esterni” l’ ”ufficio del giu<strong>di</strong>ce” fosse da ritenersi in re ipsa, salve<br />

significative carenze <strong>di</strong> organico nel personale <strong>di</strong> cancelleria; per quanto concerne gli “ufficisede”<br />

è opportuno <strong>di</strong>stinguere quelli che si sono dotati <strong>di</strong> una struttura del tipo “ufficio del<br />

giu<strong>di</strong>ce” da quelli privi <strong>di</strong> tale articolazione.<br />

1.9. Si sottolinea che il lavoro <strong>sulla</strong> <strong>sorveglianza</strong> si è basato – per quanto concerne gli<br />

in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> flusso e quin<strong>di</strong> i dati su sopravvenienze e definizioni - su dati non omogenei e la<br />

cui qualità non può essere al momento verificata, a motivo delle criticità già evidenziate nella<br />

parte generale della presente relazione. Si sottolinea l’esigenza che la metodologia infine<br />

adottata sia dal CSM sia continuamente sottoposta a controlli e miglioramenti, in particolare<br />

quando l’informatizzazione dei Tribunali ed Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza consentirà l’acquisizione e<br />

l’analisi sistematica <strong>di</strong> dati omogenei e coerenti.<br />

SEZIONE I<br />

TRIBUNALI DI SORVEGLIANZA<br />

2. In<strong>di</strong>cazione dei parametri per la costruzione dei clusters relativi ai Tribunali <strong>di</strong><br />

Sorveglianza.-<br />

2.1. Il passo relativo alla costruzione dei clusters riguardanti i Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza ha<br />

richiesto la formulazione <strong>di</strong> parametri adattati alla peculiarità della natura e delle funzioni <strong>di</strong><br />

tale tipologia <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce.<br />

2.2. Il metodo adottato per la costruzione dei clusters per la Sorveglianza ha, quin<strong>di</strong>,<br />

considerato le seguenti caratteristiche:<br />

a)- sopravvenienze (è calcolata la me<strong>di</strong>a periodo dei semestri compresi negli anni oggetto <strong>di</strong><br />

analisi, 2005-2008): il dato sulle sopravvenienze è stato utilizzato quale in<strong>di</strong>catore principale<br />

ai fini della clusterizzazione sia dei Tribunali quanto degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza. Tale dato<br />

costituisce, infatti, una variabile in<strong>di</strong>pendente dalle micro-caratteristiche, peculiari del singolo<br />

ufficio e dalla laboriosità del singolo magistrato, e consente inoltre <strong>di</strong> acquisire un’in<strong>di</strong>cazione<br />

oggettiva del carico <strong>di</strong> lavoro che interessa l’ufficio. Con riferimento alla Sorveglianza, occorre<br />

tuttavia considerare che il dato sulle sopravvenienze è influenzato da alcune criticità:<br />

1) anzitutto, risente della non uniforme informatizzazione degli uffici, e risulta, per tale ragion,<br />

<strong>di</strong>somogeneo;<br />

2) sconta, inoltre, la <strong>di</strong>fformità dei criteri seguiti dagli uffici per l’iscrizione delle istanze<br />

(circostanza ampiamente emersa in esito alle risposte al questionario informativo <strong>di</strong>ramato agli<br />

uffici dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare);<br />

3) è influenzato, infine, dagli effetti deflativi che la recente legge in materia <strong>di</strong> indulto ha<br />

indotto sui flussi <strong>di</strong> lavoro per la Sorveglianza.<br />

5


Mentre con riguardo alle prime due problematiche l’analisi statistica non offre, allo stato,<br />

attuale alcun correttivo, così che soltanto la messa a regime dell’informatizzazione tramite il<br />

programma SIUS/SIES ed una appropriata attività <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione dei protocolli <strong>di</strong><br />

gestione del sistema potrà rendere omogenee le fonti <strong>di</strong> acquisizione dei dati e ed uniformare le<br />

prassi - attualmente <strong>di</strong>fformi – seguite dagli uffici per l’iscrizione delle istanze; in relazione al<br />

terzo elemento <strong>di</strong> criticità in<strong>di</strong>viduato si è ritenuto <strong>di</strong> assumere quale dato ai fini<br />

dell’elaborazione il dato me<strong>di</strong>o, che consente in qualche misura <strong>di</strong> “ammortizzare” gli effetti<br />

deflativi dell’indulto, anche alla luce dei dati statistici <strong>di</strong>sponibili ed esaminati, laddove si<br />

delinea un andamento delle sopravvenienze che, a partire dal 2005, ha segnato una decisa<br />

flessione in corrispondenza degli anni 2006 e 2007, per poi risalire, nel secondo semestre del<br />

2008, a <strong>di</strong>mensioni raffrontabili ai livelli <strong>di</strong> flusso precedenti alla legge sull’indulto. Per tale<br />

ragione – come si <strong>di</strong>rà - le variabili utilizzate ai fini dell'analisi sono state implementate con<br />

l’utilizzo – quale ulteriore in<strong>di</strong>catore a sé stante - delle rilevazioni SIUS/SIES relative al 2008<br />

(cfr. anche p. 3.12);<br />

b) <strong>di</strong>mensioni dell’organico (componente togata): il dato sugli organici comprende i magistrati<br />

togati (inclusi i Presidenti dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza), con esclusione dei componenti<br />

onorari (c.d. esperti dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza). In una prima elaborazione si era, in effetti,<br />

ritenuto <strong>di</strong> escludere i Presidenti, ma il successivo approfon<strong>di</strong>mento ha <strong>di</strong>mostrato che tale<br />

opzione avrebbe falsato i dati relativi agli altri magistrati componenti il tribunale. Si è quin<strong>di</strong><br />

deciso, negli affinamenti successivi, <strong>di</strong> includere i Presidenti ai fini del calcolo della me<strong>di</strong>a<br />

delle sopravvenienze;<br />

c) numero degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto: il dato relativo al numero <strong>di</strong> Uffici <strong>di</strong><br />

Sorveglianza inse<strong>di</strong>ati nel <strong>di</strong>stretto un in<strong>di</strong>catore importante della maggiore o minore<br />

complessità <strong>di</strong> relazioni e <strong>di</strong> gestione del lavoro del Tribunale <strong>di</strong>strettuale. Al numero degli<br />

Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza corrisponde generalmente un proporzionale numero <strong>di</strong> tribunali che<br />

compongono la circoscrizione territoriale del <strong>di</strong>stretto, un corrispondente numero <strong>di</strong> istituti <strong>di</strong><br />

pena, <strong>di</strong> strutture dell’amministrazione penitenziaria, etc.). Deve, peraltro, essere considerato<br />

che l’istituzione <strong>di</strong> sezioni speciali negli istituti <strong>di</strong> pena (es. le sezioni per i c.d. “ 41-bis” o per i<br />

“collaboratori <strong>di</strong> giustizia”), suscettibili <strong>di</strong> incrementare notevolmente il carico <strong>di</strong> lavoro,<br />

possono essere istituite <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> criteri che privilegiano ragioni organizzative, <strong>di</strong> sicurezza<br />

e <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico e che tali motivazioni sottese alla valutazione sull’ubicazione o l’idoneità<br />

della struttura penitenziaria in<strong>di</strong>viduata, non necessariamente tengono conto della natura<br />

<strong>di</strong>mensionale e organizzativa dell’Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza territorialmente competente alla<br />

vigilanza. Tale dato <strong>di</strong> complessità viene, tuttavia, recuperato nel momento della valutazione<br />

del carico <strong>di</strong> lavoro del singolo magistrato, laddove all'attività <strong>di</strong> vigilanza su un determinato<br />

istituto o su una particolare sezione <strong>di</strong> esso, è attribuito un coefficiente ponderale appropriato<br />

in relazione ai provve<strong>di</strong>menti ed ai colloqui che riguardano i ristretti in quelle determinate<br />

sezioni o istituti dell’amministrazione penitenziaria.<br />

3. Classamento dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza: la me<strong>di</strong>a delle sopravvenienze nel periodo<br />

2005-2008.-<br />

3.1. In relazione al dato sulle sopravvenienze, si è attinto alle rilevazioni <strong>di</strong>sponibili che, allo<br />

stato, per i Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza con riferimento agli anni antecedenti l’introduzione del<br />

registro informatizzato gestito dal programma SIUS/SIES, sono ricavabili <strong>sulla</strong> base delle<br />

rilevazioni semestrali eseguite me<strong>di</strong>ante compilazione del modello 168T, che fornisce il dato<br />

sulle pendenze iniziali, sui proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti, sulle definizioni e sui pendenti a fine<br />

6


periodo. Tali dati sono stati elaborati e or<strong>di</strong>nati dalla DGSTAT. Sotto il profilo metodologico,<br />

si è fatto principalmente ricorso ai dati ricavabili dalle rilevazioni perio<strong>di</strong>che semestrali su<br />

prospetto mod. 168T, pur non essendo tale elemento <strong>di</strong>sponibile per tutti i Tribunali e per tutti<br />

gli anni rilevati. Si è preferito utilizzare comunque tale fonte <strong>di</strong> acquisizione dei dati poiché si<br />

tratta <strong>di</strong>: informazioni già trasmesse dagli uffici; dell’unica fonte utilizzabile anche per l’anno<br />

2005; dell’unica fonte omogenea per gli anni seguenti al 2005, oggetto della presente analisi.<br />

3.2. Deve, peraltro, essere riba<strong>di</strong>ta una duplice criticità:<br />

1) Anzitutto, la compilazione dei modelli 168T avviene con meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali, basandosi<br />

registri cartacei a loro volta influenzati sotto il profilo della qualità del dato dalle non uniformi<br />

prassi <strong>di</strong> registrazione delle iscrizioni (su tale problematica si rimanda per brevità a quanto<br />

illustrato a commento degli esiti del questionario illustrativo <strong>di</strong>ramato ai Tribunali e agli Uffici<br />

<strong>di</strong> Sorveglianza in sede);<br />

2) In secondo luogo, attesa la non uniforme <strong>di</strong>ffusione dell’informatizzazione presso i<br />

Tribunali e gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza per gli anni anteriori al 2008, non si <strong>di</strong>spone attualmente<br />

<strong>di</strong> una fonte omogenea per tutti gli anni considerati (2005-2008), anche a motivo della prassi,<br />

invalsa presso alcuni Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza, <strong>di</strong> omettere l’invio del prospetto 168T una<br />

volta introdotto il registro informatizzato gestito da SIUS/SIES.<br />

3.3. Per gli anni successivi al 2008, il dato relativo ai flussi potrà essere acquisito tramite<br />

interrogazione del registro informatizzato SIUS/SIES, che consente un’estrazione del dato<br />

relativo ai flussi <strong>di</strong>stinto per oggetto/tipologia proce<strong>di</strong>mentale.<br />

3.3.1. Si pone, in ogni caso, per la <strong>sorveglianza</strong> l’alternativa già prospettata per il settore<br />

penale or<strong>di</strong>nario, se concentrare presso il C.S.M. le estrazioni integrali delle basi dati dei<br />

singoli uffici oppure chiedere ai singoli uffici una estrazione annuale / trimestrale e quin<strong>di</strong><br />

ricevere e gestire solo i risultati delle estrazioni.<br />

3.4. L’esperienza ricavata dalle visite presso gli uffici, le risposte al questionario informativo<br />

<strong>di</strong>ramato ai medesimi e l’analisi dello stato dell’ informatizzazione con riferimento alla<br />

<strong>sorveglianza</strong> ha <strong>di</strong>mostrato che occorre approfon<strong>di</strong>re le logiche e le modalità con cui sono<br />

iscritti i proce<strong>di</strong>menti, sollecitando l’adozione <strong>di</strong> prassi standar<strong>di</strong>zzate e omogenee<br />

particolarmente per i settori non ancora informatizzati. Si ritiene, inoltre, opportuno segnalare<br />

l’utilità <strong>di</strong> una costante opera <strong>di</strong> uniformizzazione delle prassi operative seguite dagli uffici per<br />

la gestione del registro informatizzato, anche attraverso circolari de<strong>di</strong>cate e la <strong>di</strong>ffusione delle<br />

best practices o nella forma <strong>di</strong> soluzioni informatiche utili all’implementazione del programma<br />

informatico attualmente in uso.<br />

3.4. Quando l’informatizzazione degli uffici della <strong>sorveglianza</strong> sarà definitivamente “a<br />

regime”, sarà possibile acquisire per la <strong>sorveglianza</strong> il dato omogeneo relativo ai flussi <strong>di</strong>stinto<br />

per tipologie essenziali e per singolo magistrato, me<strong>di</strong>ante estrattore statistico. Sotto tal profilo,<br />

le criticità maggiori si avvertono con riferimento ai flussi relativi agli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza,<br />

atteso che il programma SIUS/SIES tuttora non gestisce i proce<strong>di</strong>menti trattati dal Magistrato<br />

<strong>di</strong> Sorveglianza con proce<strong>di</strong>mento in camera <strong>di</strong> consiglio (e dunque, in particolare, l’importante<br />

materia delle misure <strong>di</strong> sicurezza).<br />

3.4.1. A tal proposito si segnala l’esperienza dell’Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Roma che,<br />

attraverso un idoneo utilizzo del programma SIUS, opportunamente gestito sul piano<br />

7


amministrativo ha iniziato a gestire tramite il registro informatizzato anche i proce<strong>di</strong>menti<br />

monocratici relativi alle conversioni <strong>di</strong> pena pecuniaria (art. 660, c.p.p.). [2]<br />

3.5. In definitiva, tramite interrogazione del registro informatizzato SIUS/SIES è/sarà<br />

consentita, per i proce<strong>di</strong>menti relativi alla competenza del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza, la<br />

conoscenza dei seguenti profili quantitativi/qualitativi:<br />

- Modalità <strong>di</strong> definizione – da estrattore<br />

- Tempi <strong>di</strong> definizione – da estrattore ([3])<br />

- Sopravvenienze per tipologia <strong>di</strong> oggetto e per magistrato – da estrattore<br />

- Sopravvenienze per rito (Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza)– da estrattore<br />

3.5.1. Allo stato, non è possibile rilevare i proce<strong>di</strong>menti trattati con rito monocratico dal<br />

Magistrato <strong>di</strong> Sorveglianza. Il programma non <strong>di</strong>stingue peraltro, con riferimento ai<br />

proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> competenza del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza, le tipologie proce<strong>di</strong>mentali adottate<br />

(es. proce<strong>di</strong>menti trattati con il rito ex art. 14-bis/ter della L. 354/75 dagli affari decisi con il<br />

proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Sorveglianza).<br />

- Pendenze per anno <strong>di</strong> iscrizione – da estrattore<br />

3.6. Sarà quin<strong>di</strong> possibile per gli anni coperti dalla registrazione informatizzata un’analisi delle<br />

pendenze per anno iscrizione, idonea a evidenziare eventuali anomalie.<br />

3.7. Per quanto concerne l’analisi dei flussi della <strong>sorveglianza</strong> sotto il profilo <strong>di</strong>mensionale, si è<br />

già considerato l’impatto che ha avuto la legge sull’indulto (legge n. 241/06), riscontrando una<br />

significativa <strong>di</strong>minuzione del carico <strong>di</strong> lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> Sorveglianza con<br />

riferimento agli anni 2006, 2007 e almeno per il primo semestre del 2008. Si è, non<strong>di</strong>meno<br />

ritenuto <strong>di</strong> utilizzare i dati relativi agli anni 2005-2008 poiché, se pure si tratta <strong>di</strong> dati<br />

influenzati tanto dalla <strong>di</strong>somogeneità delle fonti quanto dagli effetti <strong>di</strong> abbattimento generati<br />

dalla legge sull’indulto del 2006, possono comunque fornire una in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> massima - nei<br />

gran<strong>di</strong> numeri - del profilo <strong>di</strong>mensionale dell’ufficio sottoposto ad analisi, seppure tali dati non<br />

potrebbero costituire una base statisticamente coerente per un’analisi più approfon<strong>di</strong>ta del dato<br />

<strong>di</strong>sponibile.<br />

3.8. Nella formazione dei clusters relativi ai Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza vengono essere prese in<br />

considerazione soltanto le sopravvenienze e non le definizioni, poiché tale ultimo dato <strong>di</strong>pende<br />

solo in parte dai flussi in entrata e in più rilevante misura dalla produttività dei magistrati e dal<br />

modulo organizzativo adottato.<br />

3.9. Si è, inoltre, valutato il dato me<strong>di</strong>o delle sopravvenienze con riferimento all’organico<br />

assegnato tabellarmente, reperibile agevolmente sul sito del C.S.M. (e non dunque alle<br />

presenze, che è dato non strutturale e variabile nel tempo) Si considera, in altri termini, il<br />

carico in<strong>di</strong>viduale me<strong>di</strong>o, con l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare la figura del “magistrato me<strong>di</strong>o virtuale”<br />

dell’ufficio, e non si procede ancora ad una “pesatura” qualitativa dei provve<strong>di</strong>menti, cui<br />

pertanto è assegnato in<strong>di</strong>stintamente il valore “1”.<br />

3.10. Il dato rilevato è, in sintesi, quello relativo alla sopravvenienza me<strong>di</strong>a per semestre per<br />

magistrato in organico.<br />

8


3.12. Nella elaborazione dei parametri per la clusterizzazione si è considerato il dato me<strong>di</strong>o<br />

delle sopravvenienze con riferimento alla pianta organica dell’ufficio reperibile agevolmente<br />

sul sito del C.S.M. (e non dunque alle presenze effettive, che rappresentano un dato non<br />

strutturale e variabile nel tempo) Si considera, in altri termini, il carico in<strong>di</strong>viduale me<strong>di</strong>o, con<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare la figura del “magistrato me<strong>di</strong>o virtuale” dell’ufficio, e non si procede<br />

ancora ad una “pesatura” qualitativa dei provve<strong>di</strong>menti, cui pertanto è assegnato<br />

in<strong>di</strong>stintamente il valore “1”. Il dato rilevato è, in conclusione, quello relativo alla<br />

sopravvenienza me<strong>di</strong>a per semestre per magistrato in organico.<br />

3.12.1. L’applicazione <strong>di</strong> tale in<strong>di</strong>catore ha fornito, nelle prime elaborazioni, un risultato non<br />

pienamente corrispondente alle aspettative. Le ragioni <strong>di</strong> un tale non appagante esito sembrano<br />

risiedere, anzitutto, nella non uniforme informatizzazione degli uffici, cui è conseguito un dato<br />

complessivo <strong>di</strong>somogeneo; in secondo luogo, nella <strong>di</strong>fformità dei criteri seguiti dagli uffici per<br />

l’iscrizione delle istanze nei registri cartacei o informatizzati tenuti con programmi non<br />

ufficiali (circostanza ampiamente emersa in esito alle risposte al questionario informativo<br />

<strong>di</strong>ramato agli uffici dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare). Nelle elaborazioni<br />

successive, il parametro delle sopravvenienze è stato implementato con i dati ricavati da SIUS<br />

per il solo anno 2008 ed estratti secondo le istruzioni ad hoc fornite agli uffici. Il risultato,<br />

seppure migliore sotto il profilo della maggiore affidabilità del dato, non offre ancora una<br />

adeguata sicurezza quanto alla sua rispondenza alle reali <strong>di</strong>mensioni dei flussi. Il modello che<br />

ne è derivato dovrà, pertanto, essere considerato una mera in<strong>di</strong>cazione iniziale, suscettibile <strong>di</strong><br />

un ulteriore approfon<strong>di</strong>mento e affinamento nel momento in cui saranno <strong>di</strong>sponibili dati<br />

omogenei su un maggiore numero <strong>di</strong> anni.<br />

4. La complessità significativa <strong>di</strong> particolari tipologie proce<strong>di</strong>mentali.-<br />

4.1. Sulla base delle schede-uffici approntate a cura della dott.ssa Annalisa Dalbuono <strong>di</strong><br />

DGSTAT è stato possibile procedere isolando le tipologie <strong>di</strong> oggetti particolarmente<br />

significative sotto il profilo della complessità, ricorrenti nell’operatività degli uffici e verificare<br />

il rispettivo livello <strong>di</strong> incidenza. L'analisi si proponeva <strong>di</strong> far emergere <strong>di</strong>fferenze significative<br />

su tale profilo che potessero essere correlate alle <strong>di</strong>mensioni delle se<strong>di</strong> ed alla loro collocazione<br />

geografica.<br />

4.2. L’analisi sulle schede-ufficio sopra in<strong>di</strong>cate ([4]) ha fatto emergere, al contrario, un dato<br />

sufficientemente uniforme in or<strong>di</strong>ne alle tipologie proce<strong>di</strong>mentali maggiormente ricorrenti<br />

presso i Tribunali e gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza, con solo alcuni lievi scostamenti percentuali<br />

che, tuttavia, non inficiano la conclusione secondo cui, per la <strong>sorveglianza</strong>, il dato <strong>sulla</strong><br />

tipologia <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti definiti dai Tribunali non è influenzato né da particolari situazioni<br />

ambientali né da altri fattori legati a specifiche competenze funzionali. E’ possibile ritenere, in<br />

altri termini, che le tipologie <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti concernenti oggetti particolarmente complessi (a<br />

es. i proce<strong>di</strong>menti in materia <strong>di</strong> accertamento della collaborazione con la giustizia e <strong>di</strong><br />

applicazione ai condannati “collaboratori” dei previsti benefici penitenziari) si<br />

“spalmi”uniformemente su tutti i magistrati componenti il Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza,([5]), e<br />

che lo stesso fenomeno si verifichi all’interno delle tipologie più ricorrenti per i proce<strong>di</strong>menti<br />

più “<strong>di</strong>fficili”. Per tali ragioni, l’in<strong>di</strong>catore relativo alla presenza <strong>di</strong> una quota significativa <strong>di</strong><br />

tipologie proce<strong>di</strong>mentali <strong>di</strong> particolare complessità non è stato inserito nell’algoritmo <strong>di</strong><br />

elaborazione dei clusters; bensì è stato più appropriatamente utilizzato – applicando il sistema<br />

<strong>di</strong> misurazione ponderale delle svariate tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti - quale elemento <strong>di</strong><br />

9


iscontro del grado <strong>di</strong> tendenziale approssimazione alla realtà dei raggruppamenti già ottenuti<br />

me<strong>di</strong>ante l’applicazione degli altri in<strong>di</strong>catori.<br />

4.3. Per tale aspetto il lavoro del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza marca una significativa <strong>di</strong>fferenza<br />

con il lavoro dell’Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza, in relazione al quale vi è una più incisiva influenza<br />

del dato relativo alla complessità <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> determinate posizioni giuri<strong>di</strong>che (es. 41-bis,<br />

collaboratori, soggetti affetti da turbe psichiche, sex offenders, etc.), che <strong>di</strong>pende <strong>di</strong>rettamente<br />

dall’assegnazione tabellare <strong>di</strong> determinati istituti o sezioni alla competenza del singolo<br />

magistrato.<br />

4.4. Una criticità potrebbe essere rilevata con riferimento ai proce<strong>di</strong>menti in materia <strong>di</strong><br />

applicazione o proroga del regime penitenziario <strong>di</strong>fferenziato applicato dal Ministro della<br />

giustizia ai sensi dell’art. 41-bis, della L. n. 354/75, poiché fino ad un recente passato tali<br />

proce<strong>di</strong>menti erano assegnati in via prevalente o esclusiva ai magistrati incar<strong>di</strong>nati nell’Ufficio<br />

<strong>di</strong> Sorveglianza nel cui territorio è compreso l’istituto <strong>di</strong> pena che ospita una sezione per tale<br />

tipologia <strong>di</strong> detenuti. Tuttavia, la prassi più recente instauratasi presso la maggior parte dei<br />

Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza – anche in seguito alle autorevoli in<strong>di</strong>cazioni fornite dal <strong>Consiglio</strong> –<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire tali affari con criteri <strong>di</strong> uniformità tra tutti i magistrati del <strong>di</strong>stretto pare elemento<br />

che induce a non <strong>di</strong>stinguere ulteriormente gli uffici <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> tale variabile.<br />

4.5. Ne è derivata la conclusione che, allo stato, non si ritiene particolarmente significativo, ai<br />

fini della costruzione dei clusters per i Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza, il dato relativo alle tipologie<br />

<strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti maggiormente ricorrenti o comunque qualificanti.<br />

5. Classamento dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del numero <strong>di</strong> magistrati in<br />

organico.-<br />

5.1. Il secondo parametro <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>mensionale in<strong>di</strong>viduato per la formazione dei clusters è il<br />

numero dei magistrati previsti nell’organico dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza.<br />

5.2. Il dato è nella <strong>di</strong>sponibilità del <strong>Consiglio</strong> <strong>Superiore</strong> della Magistratura.<br />

5.3. La tabella seguente or<strong>di</strong>na i Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza secondo tale in<strong>di</strong>catore. Per ragioni<br />

statistiche, sono stati considerati tutti i Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza (in neretto sono evidenziati<br />

gli uffici dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare):<br />

Classamento dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza per numero <strong>di</strong> magistrati in organico. ([6])<br />

Tribunale numero magistrati in organico<br />

Napoli 17<br />

Milano 14<br />

Roma ([7]) 14<br />

Torino 14<br />

10


Firenze 12<br />

Palermo 9<br />

Venezia 7<br />

Bologna 7<br />

Catania 6<br />

Genova 6<br />

Bari 6<br />

Catanzaro 5<br />

Brescia 4<br />

Trieste 4<br />

L’Aquila 4<br />

Sassari 4<br />

Perugia 4<br />

Lecce 4<br />

Ancona 4<br />

Cagliari 3<br />

Messina 3<br />

Caltanissetta 3<br />

Trento 2<br />

Bolzano 2<br />

Campobasso 2<br />

Salerno 2<br />

Taranto 2<br />

Potenza 2<br />

Reggio Calabria 2<br />

11


6. Classamento dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del numero <strong>di</strong> Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel<br />

<strong>di</strong>stretto.-<br />

6.1. Il criterio <strong>di</strong> classamento dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza relativo al numero <strong>di</strong> Uffici <strong>di</strong><br />

Sorveglianza presenti nel <strong>di</strong>stretto si richiama al dato normativo, per il quale il Tribunale <strong>di</strong><br />

Sorveglianza opera a livello <strong>di</strong>strettuale (art. 70, L. 26 luglio 1975, n. 354, c.d. “Or<strong>di</strong>namento<br />

penitenziario”). Inoltre, la stessa L. n. 354/75 in<strong>di</strong>vidua, all’interno <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>stretto, gli Uffici<br />

<strong>di</strong> Sorveglianza nei quali è sud<strong>di</strong>viso il territorio <strong>di</strong> pertinenza del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza.<br />

6.1.1. Gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza sono, a loro volta, in<strong>di</strong>viduati raggruppando una o più<br />

circoscrizioni territoriali corrispondenti i tribunali or<strong>di</strong>nari ( cfr. tabella “A” allegata alla legge<br />

n. 354/75).<br />

6.2. E’ stato, quin<strong>di</strong>, ipotizzato <strong>di</strong> considerare ai fini della clusterizzazione gli Uffici <strong>di</strong><br />

Sorveglianza del <strong>di</strong>stretto alle sezioni <strong>di</strong> un tribunale or<strong>di</strong>nario poste alla base della<br />

classificazione degli uffici giu<strong>di</strong>ziari sotto il profilo <strong>di</strong>mensionale in<strong>di</strong>cata dalla delibera<br />

consiliare.<br />

6.3. Nella formazione dei clusters si tiene conto, per ragioni statistiche, <strong>di</strong> tutti i Tribunali e <strong>di</strong><br />

tutti gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.<br />

6.4. La tabella seguente illustra la composizione attuale dei tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza italiani,<br />

rilevata <strong>sulla</strong> base dei dati reperibili sul sito del C.S.M. (www.cosmag.it) riferiti al mese <strong>di</strong><br />

gennaio 2009. Sono evidenziati in neretto gli uffici dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera del<br />

C.S.M.:<br />

Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza or<strong>di</strong>nati per numero <strong>di</strong> Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza del <strong>di</strong>stretto.-<br />

Tribunali Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza organico presenze eff. posti scoperti<br />

Ancona: 2 4 4 -<br />

Bari: 2 7 7 -<br />

Bologna: 3 7 7 -<br />

Caltanissetta: 1 3 2 1<br />

Firenze: 4 12 12 -<br />

12


Genova: 2 6 6 -<br />

Napoli: 3 17 14 3<br />

Milano: 3 14 14 -<br />

Palermo: 3 9 6 3<br />

Roma: 3 14 14 -<br />

Trento: 1 2 1 1<br />

Venezia: 3 7 6 1<br />

Trieste 2 4 3 1<br />

Bolzano 1 2 2 -<br />

Brescia 2 4 4 -<br />

Torino 5 14 13 1<br />

Perugia 2 4 4 -<br />

Campobasso 1 2 2 -<br />

Salerno 1 2 1 1<br />

Lecce 1 4 4 -<br />

Taranto 1 2 1 1<br />

Potenza 1 2 2 -<br />

Reggio Calabria 1 2 1 1<br />

Catanzaro 2 5 4 1<br />

Messina 1 3 3 -<br />

Catania 2 6 6 -<br />

Sassari 2 4 4 -<br />

Cagliari 1 4 4 -<br />

L’Aquila 2 4 4 -<br />

7. La Cluster Analysis.-<br />

7.1. La Cluster Analysis è una tecnica <strong>di</strong> analisi statistica multivariata, utilizzata quando una<br />

determinata analisi deve tener conto <strong>di</strong> più variabili simultaneamente. In particolare consente <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare dei raggruppamenti statisticamente significativi sia all'interno <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> oggetti<br />

13


sia tra varie unità territoriali o stratigrafiche. In termini statistici l’analisi mira a in<strong>di</strong>viduare<br />

raggruppamenti che abbiano due caratteristiche complementari:<br />

a) al loro interno, la massima somiglianza tra gli elementi che li costituiscono (gli oggetti<br />

appartenenti a ciascun cluster);<br />

b ) tra <strong>di</strong> loro, la massima <strong>di</strong>fferenza.<br />

7.2. La Cluster Analysis si basa sul concetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza tra due elementi. Ad ogni elemento (in<br />

questi caso il Tribunale/Ufficio) sono associate una serie <strong>di</strong> caratteristiche (ad esempio numero<br />

sopravvenuti, organico magistrati, etc.): gli algoritmi <strong>di</strong> cluster calcolano e combinano<br />

opportunamente fra loro le <strong>di</strong>fferenza (<strong>di</strong>stanze) fra le caratteristiche degli elementi.([9])<br />

7.3. Il secondo passaggio consiste nella elaborazione <strong>di</strong> tale matrice per in<strong>di</strong>viduare gli oggetti più<br />

vicini. In tal senso i meto<strong>di</strong> ricadono i due gruppi a seconda del tipo <strong>di</strong> strategia utilizzata:<br />

1) Meto<strong>di</strong> gerarchici i cui algoritmi ricostruiscono l'intera gerarchia degli oggetti in analisi (il<br />

cosiddetto "albero"), vuoi in senso ascendente, vuoi in senso <strong>di</strong>scendente: è una tecnica<br />

iterativa che inizia cercando a due a due gli oggetti più vicini e aggregandoli e combinandoli in<br />

passi successivi.<br />

2) Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> partizione, i cui algoritmi prevedono che l'utilizzatore abbia preventivamente<br />

definito il numero <strong>di</strong> cluster in cui l'insieme degli oggetti in analisi va <strong>di</strong>viso.<br />

7.3.1. Il tipo <strong>di</strong> algoritmo può influenzare la costituzione dei gruppi. (Infatti si tende spesso, grazie<br />

anche alla capacità elaborativa ad applicarne più <strong>di</strong> uno sullo stesso insieme <strong>di</strong> dati).<br />

7.4. In analogia con il settore penale i Tribunali sono classificati secondo le variabili “me<strong>di</strong>a<br />

sopravvenienze”, “magistrati in organico” e “uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nel <strong>di</strong>stretto”. Tali variabili sono<br />

già state descritte approfon<strong>di</strong>tamente.<br />

7.5. Non è stato previsto un numero preventivo <strong>di</strong> clusters. Tale opzione si è resa opportuna alla<br />

luce della numerosità limitata del campione (in tutto, 29 tribunali), caratteristica che sconsiglia <strong>di</strong><br />

restringere il numero <strong>di</strong> gruppi, ad evitare troppo marcati scostamenti dei valori interni fra i<br />

campioni del singolo gruppo.<br />

7.6. Il dato sui proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti è stato ricavato dal registro S1 del modello 168T, (il dato<br />

inserito nell’analisi è la me<strong>di</strong>a dei sopravvenuti <strong>di</strong>chiarati dagli uffici nel periodo 2005-08). Si è<br />

ritenuto <strong>di</strong> considerare unicamente il dato sulle sopravvenienze iscritte nel registro S1 poiché si<br />

tratta dei proce<strong>di</strong>menti trattati con proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Sorveglianza nel contrad<strong>di</strong>ttorio delle parti,<br />

laddove i proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> minore complessità, definiti in camera <strong>di</strong> consiglio, sono iscritti nel<br />

registro S2.<br />

7.6.1. Come si è anticipato, nelle elaborazioni successive si è optato per l’utilizzo del solo dato<br />

relativo alle sopravvenienze del 2008, ritenuto più omogeneo e meno soggetto a variabilità.<br />

7.7. Le variabili relative all’ organico magistrati e al numero <strong>di</strong> Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza sono quelli<br />

desunti dal COSMAG.<br />

7.8. Le unità prese in considerazione sono 29 (la totalità dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza) con le sopra<br />

illustrate variabili <strong>di</strong> classificazione.<br />

14


8. I risultati.-*<br />

8.1. Sono stati applicate più tecniche, a seconda del tipo <strong>di</strong> algoritmo utilizzato.<br />

8.2.TECNICA “A”<br />

8.3. Nel metodo che segue “legame me<strong>di</strong>o fra gruppi” l’algoritmo <strong>di</strong> aggregazione massimizza<br />

le <strong>di</strong>stanze fra i gruppi <strong>di</strong> Tribunali.<br />

8.4. La forma grafica con la quale si rappresenta l’algoritmo è il “dendogramma”.<br />

8.5. La procedura crea 4 clusters così sud<strong>di</strong>visi:<br />

Cluster Tribunale sopravvenuti me<strong>di</strong>a numero uffici organico<br />

1 NAPOLI 8786 3 17<br />

2 ROMA 5178 3 14<br />

2 TORINO 4598 5 14<br />

2 valori me<strong>di</strong> 4888 4 14<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il<br />

valore massimo e il<br />

valore minimo 580 2 0<br />

3 MILANO 3206 3 14<br />

3 FIRENZE 2464 4 12<br />

3 BOLOGNA 3054 3 7<br />

3 PALERMO 3149 3 9<br />

3 VENEZIA 2154 3 7<br />

3 GENOVA 2906 2 6<br />

valori me<strong>di</strong> 2822 3 9<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il<br />

valore massimo e il<br />

valore minimo 1052 2 8<br />

4 CATANIA 1115 2 6<br />

4 BARI 1612 2 7<br />

4 CATANZARO 1765 2 5<br />

4 LECCE 1094 1 4<br />

4 TARANTO 1047 1 2<br />

4 SALERNO 858 1 2<br />

4 BOLZANO/BOZEN 356 1 2<br />

4 CAGLIARI 938 1 4<br />

15


4 PERUGIA 1077 2 4<br />

4 ANCONA 1035 2 4<br />

4 L'AQUILA 1298 2 4<br />

4 BRESCIA 1452 2 4<br />

4 CAMPOBASSO 270 1 2<br />

4 MESSINA 534 1 3<br />

4 CALTANISSETTA 457 1 3<br />

4 TRENTO 314 1 2<br />

4 SASSARI 520 2 4<br />

4 POTENZA 322 1 2<br />

4 TRIESTE 504 2 4<br />

4<br />

REGGIO<br />

CALABRIA 592 1 2<br />

valori me<strong>di</strong> 858 1 4<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il<br />

valore massimo e il<br />

valore minimo 1496 1 5<br />

8.6. In colore giallo sono evidenziati i Tribunali campionati in questa fase <strong>di</strong> analisi: il Gruppo<br />

3 è presente al completo, mentre il gruppo dei piccoli (quello con la maggiore variabilità<br />

interna) è rappresentato da solo 4 tribunali.<br />

8.6.1. Secondo tale prima elaborazione, il Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Napoli, costituisce un<br />

cluster autonomo, ed evidenzia numeri <strong>di</strong>versi rispetto a tutti gli altri Tribunali analizzati, sia in<br />

senso <strong>di</strong> numerosità che in senso <strong>di</strong> organico assegnato. Tale dato potrebbe essere influenzato<br />

dalla metodologia <strong>di</strong> iscrizione dei proce<strong>di</strong>menti (si veda questionario informativo su Napoli in<br />

allegato).<br />

8.6.2. Il secondo cluster è composto da Roma e Torino , con un numero <strong>di</strong> sopravvenuti per<br />

semestre vicino alle 5000 unità, e con organici simili.<br />

8.6.3. Il terzo gruppo è caratterizzato da uffici con organico molto <strong>di</strong>verso (si passa dai 14 <strong>di</strong><br />

Milano ai 6 <strong>di</strong> Genova) ma con sopravvenuti semestrali superiori a 2000 unità.<br />

8.6.4. Infine il gruppo maggiore che conta ben 20 tribunali è caratterizzato da organici inferiori<br />

a 7 unità e sopravvenuti inferiori alle 2000 unità. È anche il gruppo con la maggiore variabilità<br />

interna (1511 è la <strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo assunto dalla variabile sopravvenuti<br />

semestrali Bolzano e il valore minimo assunto dal Tribunale <strong>di</strong> Campobasso).<br />

8.7. TECNICA “B”<br />

16


8.7.1. Un metodo alternativo al precedente è il cosiddetto “metodo del legame me<strong>di</strong>o” entro i<br />

gruppi in cui si minimizza la <strong>di</strong>stanza fra i tribunali appartenenti allo stesso gruppo:<br />

8.7.2. La procedura crea un gruppo in più ma vi sono comunque note comuni. Napoli è ancora<br />

isolato, Roma e Torino costituiscono comunque un gruppo a se stante. Così come (anche se ad<br />

un livello <strong>di</strong> aggregazione superiore) il gruppo dei me<strong>di</strong> (Milano, Firenze ecc resta lo stesso) Il<br />

gruppo “calderone” in<strong>di</strong>viduato dal precedente metodo si scinde, invece, in due gruppi.<br />

8.7.3. I dati riepilogativi sono riportati nella tabella seguente (in giallo sono evidenziati gli<br />

uffici in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare):<br />

Cluster Tribunale<br />

sopravvenuti<br />

me<strong>di</strong>a<br />

numero<br />

uffici organico<br />

1 NAPOLI 8786 3 17<br />

2 ROMA 5178 3 14<br />

2 TORINO 4598 5 14<br />

2 valori me<strong>di</strong> 4888 4 14<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il<br />

valore massimo e il<br />

valore minimo 580 2 0<br />

3 MILANO 3206 3 14<br />

3 FIRENZE 2464 4 12<br />

3 BOLOGNA 3054 3 7<br />

3 PALERMO 3149 3 9<br />

3 GENOVA 2906 2 6<br />

3 VENEZIA 2154 3 7<br />

3 valori me<strong>di</strong> 2822 3 9<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il<br />

valore massimo e il<br />

valore minimo 1052 2 8<br />

4 BARI 1612 2 7<br />

4 CATANZARO 1765 2 5<br />

4 CATANIA 1115 2 6<br />

4 LECCE 1094 1 4<br />

4 TARANTO 1047 1 2<br />

4 SALERNO 858 1 2<br />

4 CAGLIARI 938 1 4<br />

4 PERUGIA 1077 2 4<br />

17


4 ANCONA 1035 2 4<br />

4 L'AQUILA 1298 2 4<br />

4 BRESCIA 1452 2 4<br />

4 valori me<strong>di</strong> 1209 2 4<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il<br />

valore massimo e il<br />

valore minimo 907 1 5<br />

5 CAMPOBASSO 270 1 2<br />

5 BOLZANO/BOZEN 356 1 2<br />

5 MESSINA 534 1 3<br />

5 CALTANISSETTA 457 1 3<br />

5 TRENTO 314 1 2<br />

5 SASSARI 520 2 4<br />

5 POTENZA 322 1 2<br />

5 TRIESTE 504 2 4<br />

5 REGGIO CALABRIA 592 1 2<br />

5 valori me<strong>di</strong> 430 1 3<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il<br />

valore massimo e il<br />

valore minimo 323 1 2<br />

8.7.4. Tale metodo mette molto in evidenza le <strong>di</strong>fferenze interne ad ogni singolo gruppo (in<br />

generale sempre inferiori a quelle del metodo precedente) e quin<strong>di</strong> evidenzia gli uffici “molto<br />

piccoli” con sopravvenienza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> molto inferiore alle 600 unità che con il metodo<br />

precedente finivano nel “super cluster” <strong>di</strong> 20 unità.<br />

8.7.5. Anche in questo caso sono evidenziati in grassetto i Tribunali del primo campione :<br />

Ancona e Bari sono le rappresentanti del gruppo 4 (nel quale sono inseriti 11 elementi) .<br />

8.8. TECNICA “C”<br />

8.8.1. In alternativa agli algoritmi, cosiddetti gerarchici ed iterativi presentati, altri algoritmi <strong>di</strong><br />

cluster seguono altre vie, imponendo sin dall’inizio il numero <strong>di</strong> gruppi che si vogliono<br />

ottenere.<br />

8.8.2. E’ il caso del metodo c.d. “TWO STEP”, nel quale si impone il numero <strong>di</strong> cluster cui<br />

l’algoritmo deve pervenire. L’algoritmo lavora creando dapprima delle cluster in modo<br />

autonomo e poi le riaggrega nel numero <strong>di</strong> cluster impostato inizialmente.<br />

“TWO STEP” CON 4 GRUPPI<br />

18


Distribuzione cluster<br />

identificativo Cluster<br />

Numero<br />

Tribunali inseriti nel<br />

cluster<br />

% <strong>di</strong><br />

combinati % del totale<br />

1 6 20,70% 20,70%<br />

2 8 27,60% 27,60%<br />

3 8 27,60% 27,60%<br />

4 7 24,10% 24,1%<br />

Combinati<br />

29 100,00% 100,0%<br />

Totale 29 100,0%<br />

8.8.3. La procedura , ha creato i 4 gruppi e nella tabella precedente sono riportate le numerosità<br />

<strong>di</strong> Tribunali aggregati all’interno dello stesso gruppo.<br />

8.8.4. Ad esempio , quin<strong>di</strong>, al cluster numero 1 appartengono 6 tribunali, pari al 20.7% del<br />

totale, e così via.<br />

8.8.5. E’ interessante il dato relativo alla voce “combinati” che in<strong>di</strong>ca che l’algoritmo è riuscito<br />

ad assegnare tutti i tribunali ad uno specifico cluster (nell’ipotesi <strong>di</strong> Tribunali con dati<br />

particolarmente anomali rispetto agli altri, tali Tribunali sarebbero ricaduti all’interno della<br />

presente voce).<br />

Centroi<strong>di</strong><br />

identificativo<br />

Cluster Me<strong>di</strong>a<br />

numero uffici Organico sopravvenuti me<strong>di</strong>a<br />

Deviazione<br />

std. Me<strong>di</strong>a<br />

Deviazione<br />

std. Me<strong>di</strong>a<br />

std.<br />

Deviazione<br />

19


1 2 0 4 0 981 393,5764<br />

2 1,5 0,535 4,5 1,852 1416,875 681,4485<br />

3 3,38 0,744<br />

11,75 3,694 4073,625 2158,8451<br />

4 1 0 2,29 0,488 406,429 122,5396<br />

Combinati 2 1,035 5,86 4,324 1815,69 1860,1119<br />

8.9. Nella tabella precedente invece sono raggruppati i valori me<strong>di</strong> dei vari gruppi (quin<strong>di</strong><br />

l’organico me<strong>di</strong>o dei Tribunali inquadrati nel gruppo 1 è <strong>di</strong> 4, con deviazione standard pari a<br />

zero il che in<strong>di</strong>ca che all’interno <strong>di</strong> quel gruppo tutti i Tribunali hanno organico pari a 4 unità).<br />

8.9.1. I valori me<strong>di</strong> calcolati per il gruppo 3, <strong>sulla</strong> variabile sopravvenuti , mostrano una<br />

variabilità alta (2158 proce<strong>di</strong>menti) rispetto alla me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 4073. Ancora una volta devono<br />

essere rimarcati i limiti <strong>di</strong> affidabilità del dato relativo alle sopravvenienze, per le ragioni già<br />

<strong>di</strong>ffusamene illustrate, legate alla tipologia <strong>di</strong> fonte statistica utilizzata e, per contro,<br />

all’assenza <strong>di</strong> una uniforme “copertura” degli uffici rilevati sotto il profilo<br />

dell’informatizzazione.<br />

8.9.2. Nella tabelle che segue, simile alle tabelle precedenti, sono riportate in modo specifico le<br />

appartenenze ai clusters (evidenziati in giallo gli uffici in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare):<br />

Cluster Tribunale<br />

sopravvenuti<br />

me<strong>di</strong>a<br />

numero<br />

uffici organico<br />

1 ANCONA 1035 2 4<br />

1 BRESCIA 1452 2 4<br />

1 L'AQUILA 1298 2 4<br />

1 PERUGIA 1077 2 4<br />

1 SASSARI 520 2 4<br />

1 TRIESTE 504 2 4<br />

1 valori me<strong>di</strong> 981 2 4<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore<br />

massimo e il valore<br />

minimo 949 0 0<br />

20


2 BARI 1612 2 7<br />

2 CAGLIARI 938 1 4<br />

2 CATANIA 1115 2 6<br />

2 CATANZARO 1765 2 5<br />

2 GENOVA 2906 2 6<br />

2 LECCE 1094 1 4<br />

2 SALERNO 858 1 2<br />

2 TARANTO 1047 1 2<br />

2 valori me<strong>di</strong> 1417 2 5<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore<br />

massimo e il valore<br />

minimo 2048 1 5<br />

3 BOLOGNA 3054 3 7<br />

3 FIRENZE 2464 4 12<br />

3 MILANO 3206 3 14<br />

3 NAPOLI 8786 3 17<br />

3 PALERMO 3149 3 9<br />

3 ROMA 5178 3 14<br />

3 TORINO 4598 5 14<br />

3 VENEZIA 2154 3 7<br />

3 valori me<strong>di</strong> 4073 3 12<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore<br />

massimo e il valore<br />

minimo 6632 2 10<br />

4 BOLZANO/BOZEN 356 1 2<br />

4 CALTANISSETTA 457 1 3<br />

4 CAMPOBASSO 270 1 2<br />

4 MESSINA 534 1 3<br />

4 POTENZA 322 1 2<br />

4 REGGIO CALABRIA 592 1 2<br />

4 TRENTO 314 1 2<br />

4 valori me<strong>di</strong> 406 1 2<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore<br />

massimo e il valore<br />

minimo 323 0 1<br />

21


8.9.3. I risultati in<strong>di</strong>cano come il metodo enfatizzi i dati <strong>di</strong> struttura (organico e soprattutto<br />

numero uffici) meno quelli sui sopravvenuti.<br />

8.9.4. Rispetto alla precedente tipologia <strong>di</strong> algoritmi la cluster two step ha “costretto” Napoli<br />

all’interno <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> Tribunali con Roma, Milano e Torino Venezia, Palermo ecc.<br />

(tale inserimento caratterizza le elevate variabilità interne al gruppo). Anche in questo caso<br />

però il gruppo 3 è rappresentato quasi al 100% nel campione (mancherebbe solo Torino)<br />

mentre per gli altri gruppi vi sono al massimo due Tribunali. È importante questa<br />

considerazione soprattutto per i gruppi 1 e 2, nei quali ha prevalso come criterio <strong>di</strong><br />

aggregazione il dato sugli uffici e organici (soprattutto nel numero 1) : in questo gruppo<br />

Ancona è il rappresentante anche per Sassari e Trieste.<br />

9. Affinamento con riguardo alle sopravvenienze.-*<br />

9.1. Si procede, a questo punto, all’ulteriore affinamento dei clusters, enfatizzando il dato<br />

relativo alle sopravvenienze, quale in<strong>di</strong>catore principale <strong>sulla</strong> complessità dell’ufficio. Si rileva<br />

che alcuni tribunali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione “metropolitana” si raggruppano “naturalmente” all’interno<br />

<strong>di</strong> un cluster autonomo:<br />

MILANO<br />

ROMA<br />

NAPOLI<br />

TORINO<br />

FIRENZE si inserisce con il resto del gruppo “3”.<br />

9.1.1. Ad enfatizzare il dato <strong>di</strong> flusso si è quin<strong>di</strong> inserito un’ulteriore variabile assoluta,<br />

costituita dal dato sulle pendenze (le altre variabili strutturali rimangono le stesse). In questo<br />

modo si è ulteriormente conferito valore al dato sulle sopravvenienze, in coerenza con la<br />

determinazione <strong>di</strong> ritenere il dato <strong>di</strong> flusso il principale in<strong>di</strong>catore della complessità del<br />

tribunale. Su tale base si procede all’inserimento nel cluster appropriato (gruppo “4”) dei<br />

tribunali <strong>di</strong> :<br />

SASSARI<br />

TRIESTE<br />

9.1.2. Il classamento nel gruppo “4” piuttosto che nel gruppo “1” è motivato dalla<br />

considerazione che, se è pur vero che i dati strutturali assimilano tali uffici al gruppo “1”, il<br />

dato sulle sopravvenienze è troppo inferiore a quello degli altri uffici del citato<br />

raggruppamento. A ciò si aggiunge il dato sui condannati detenuti nel <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Trieste<br />

(precisamente, 98 a Trieste e 304 nel resto del <strong>di</strong>stretto, per un totale <strong>di</strong> 4 magistrati <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>), che è ulteriore elemento che induce a posizionare TRIESTE nel gruppo “4”.<br />

Sotto tale ultimo profilo, per SASSARI si evidenzia un maggiore equilibrio laddove, a fronte<br />

<strong>di</strong> un organico identico a quello <strong>di</strong> TRIESTE, sono presenti nel <strong>di</strong>stretto 411 detenuti a Nuoro e<br />

239 a Sassari.<br />

22


9.1.3. Per analoghe valutazioni sono assegnati al gruppo “1” i tribunali <strong>di</strong> :<br />

CAGLIARI<br />

SALERNO<br />

9.1.4. Alla luce della valutazione del dato sulle sopravvenienze e del numero <strong>di</strong> magistrati in<br />

organico, dal gruppo “2” sono assegnati al gruppo “1” anche i tribunali <strong>di</strong>:<br />

TARANTO<br />

LECCE<br />

9.1.5. Il modello che ne deriva risulta dunque articolato su cinque clusters ( in grassetto sono<br />

evidenziati i tribunali dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare): 1<br />

cluster<br />

<strong>di</strong><br />

appart<br />

enenz<br />

a<br />

sopravvenuti numero<br />

<strong>di</strong>stretto me<strong>di</strong>a<br />

uffici organico<br />

1 Distretto <strong>di</strong> ANCONA 1035 2 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> BRESCIA 1452 2 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> CAGLIARI 938 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> SALERNO 858 1 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> L'AQUILA 1298 2 4<br />

2 Distretto <strong>di</strong> TARANTO 1047 1 2<br />

2 Distretto <strong>di</strong> LECCE 1094 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> PERUGIA 1077 2 4<br />

1 valori me<strong>di</strong> 1099,875 1,5 3,5<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo<br />

594 1 2<br />

2 Distretto <strong>di</strong> BARI 1612 2 7<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANIA 1115 2 6<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANZARO 1765 2 5<br />

2 Distretto <strong>di</strong> GENOVA 2906 2 6<br />

2 valori me<strong>di</strong> 1849,5 2 6<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo<br />

1791 0 2<br />

3 Distretto <strong>di</strong> BOLOGNA 3054 3 7<br />

3 Distretto <strong>di</strong> FIRENZE 2464 4 12<br />

3 Distretto <strong>di</strong> PALERMO 3149 3 9<br />

3 Distretto <strong>di</strong> VENEZIA 2154 3 7<br />

23


3 valori me<strong>di</strong> 2705,3 3,3 8,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 995 1 5<br />

4 Distretto <strong>di</strong> SASSARI 520 2 4<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRIESTE 504 2 4<br />

4 Distretto <strong>di</strong> BOLZANO/BOZEN 356 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CALTANISSETTA 457 1 3<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CAMPOBASSO 270 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> MESSINA 534 1 3<br />

4 Distretto <strong>di</strong> POTENZA 322 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> REGGIO CALABRIA 592 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRENTO 314 1 2<br />

4 valori me<strong>di</strong> 429,8888889 1,2 2,7<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 322 1 2<br />

5 Distretto <strong>di</strong> MILANO 3206 3 14<br />

5 Distretto <strong>di</strong> NAPOLI 8786 3 17<br />

5 Distretto <strong>di</strong> ROMA 5178 3 14<br />

5 Distretto <strong>di</strong> TORINO 4598 5 14<br />

5 valori me<strong>di</strong> 5442 3,5 14,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 5580 2 3<br />

9.2. Complessa resta la posizione <strong>di</strong> Napoli, ancora fuori dai parametri. L’inserimento tra i<br />

tribunali “metropolitani” appare in ogni caso la scelta più congrua, ma il dato sulle<br />

sopravvenienze è verosimilmente influenzato dalle modalità seguite per la iscrizione delle<br />

istanze.([10]) Resta un profilo da verificare ulteriormente una volta in possesso dei dati estratti<br />

dal SIUS/SIES.<br />

9.3. La posizione <strong>di</strong> Torino tra i tribunali metropolitani è dovuta al convergente dato sugli<br />

uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nel <strong>di</strong>stretto; dei magistrati in organico e delle sopravvenienze me<strong>di</strong>e nel<br />

periodo, confrontabili con quelle degli tribunali inseriti nel medesimo cluster.<br />

9.4. Quale riscontro della clusterizzazione risultante dal primo modello sperimentale sopra<br />

illustrato, si è esperita una ulteriore possibilità, inerendo un’ulteriore variabile, inizialmente<br />

non considerata, relativa al “bacino <strong>di</strong> utenza” costituito dal numero <strong>di</strong> detenuti definitivi<br />

ristretti presso gli istituti <strong>di</strong> pena <strong>di</strong> ciascun <strong>di</strong>stretto.<br />

9.5. L’elaborazione ha confermato la clusterizzazione già realizzata, senza fornire alcuna<br />

in<strong>di</strong>cazione aggiuntiva.<br />

9.6. Un’ in<strong>di</strong>cazione emersa chiaramente è che non sussiste – <strong>sulla</strong> base dei dati esaminati –<br />

una necessaria relazione – sul piano dell'attività del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> - tra il numero <strong>di</strong><br />

soggetti detenuti a titolo definitivo e il numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sopravvenienze registrate nel periodo<br />

24


in valutazione. Tale dato è stato riscontrato me<strong>di</strong>ante un’elaborazione che, mettendo in<br />

correlazione il numero <strong>di</strong> detenuti ristretti nell’ambito territoriale della giuris<strong>di</strong>zione e il<br />

numero <strong>di</strong> sopravvenienze, ha fatto rilevare come a realtà <strong>di</strong>verse corrispondano condotte<br />

<strong>di</strong>verse da parte dei detenuti con riguardo al numero <strong>di</strong> istanze formulate, laddove in alcune<br />

realtà pare esservi una maggiore propensione me<strong>di</strong>a del soggetto detenuto alla formulazione <strong>di</strong><br />

istanze alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.<br />

________________________________________________________________________________<br />

Note:<br />

1 ) Il modello è allegato in formato excel “cluster.trib.01” alla presente relazione.<br />

* I par. 7,8, e 9 sono stati redatti dalla dott.ssa Annalisa Dalbuono <strong>di</strong> DGSTAT.<br />

25


10. Affinamento del cluster con <strong>di</strong>stinzione dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del<br />

modello organizzativo.-<br />

10.1. L’esperienza maturata con le visite presso gli uffici ([11]) ha messo in evidenza come un<br />

ufficio che adotti moduli organizzativi complessi, convenzionalmente denominati “ufficio del<br />

giu<strong>di</strong>ce”, e caratterizzati dalla stabile assegnazione <strong>di</strong> personale e strumenti al magistrato<br />

nonché dall’utilizzo <strong>di</strong> protocolli per l’attività istruttoria ad essi ispirati, consegua delle<br />

migliori performances in termini sia <strong>di</strong> produttività assoluta quanto <strong>di</strong> tempi <strong>di</strong> definizione dei<br />

proce<strong>di</strong>menti.<br />

10.2. Il dato, se pure emerso nei termini generici sopra illustrati,è stato riscontrato <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong><br />

un numero (peraltro limitato) <strong>di</strong> rilevazioni, poiché l’analisi ha interessato solo le do<strong>di</strong>ci se<strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduate nella delibera consiliare, su un totale <strong>di</strong> 29 se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza e 58<br />

se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza, così che soltanto un supplemento <strong>di</strong> analisi portato su tutti gli<br />

uffici potrebbe rassicurare (o al contrario, imporre un ripensamento) in or<strong>di</strong>ne all'atten<strong>di</strong>bilità<br />

del modello sopra riprodotto.<br />

10.3. La clusterizzazione dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza con l’in<strong>di</strong>cazione del modulo<br />

organizzativo adottato è il seguente ( in grassetto sono evidenziati i tribunali dei <strong>di</strong>stretti<br />

in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare):<br />

cluster<br />

<strong>di</strong><br />

apparte<br />

nenza Distretto sopravvenuti me<strong>di</strong>a numero uffici organico Ufficio del giu<strong>di</strong>ce<br />

1 Distretto <strong>di</strong> ANCONA 1035 2 4 si<br />

1 Distretto <strong>di</strong> BRESCIA 1452 2 4 Non rilevato<br />

1 Distretto <strong>di</strong> CAGLIARI 938 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> SALERNO 858 1 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> L'AQUILA 1298 2 4<br />

2 Distretto <strong>di</strong> TARANTO 1047 1 2<br />

2 Distretto <strong>di</strong> LECCE 1094 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> PERUGIA 1077 2 4<br />

1 valori me<strong>di</strong> 1099,875 1,5 3,5<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo<br />

594 1 2<br />

2 Distretto <strong>di</strong> BARI 1612 2 7 no<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANIA 1115 2 6<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANZARO 1765 2 5<br />

2 Distretto <strong>di</strong> GENOVA 2906 2 6 no<br />

2 valori me<strong>di</strong> 1849,5 2 6<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo<br />

1791 0 2<br />

3 Distretto <strong>di</strong> BOLOGNA 3054 3 7 si<br />

3 Distretto <strong>di</strong> FIRENZE 2464 4 12 no<br />

Non rilevato<br />

Non rilevato<br />

Non rilevato<br />

Non rilevato<br />

Non rilevato<br />

Non rilevato<br />

Non rilevato<br />

Non rilevato<br />

1


3 Distretto <strong>di</strong> PALERMO 3149 3 9 no<br />

3 Distretto <strong>di</strong> VENEZIA 2154 3 7 no<br />

3 valori me<strong>di</strong> 2705,3 3,3 8,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 995 1 5<br />

4 Distretto <strong>di</strong> SASSARI 520 2 4 Non rilevato<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRIESTE 504 2 4 Non rilevato<br />

4 Distretto <strong>di</strong> BOLZANO/BOZEN 356 1 2 Non rilevato<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CALTANISSETTA 457 1 3 Non rilevato<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CAMPOBASSO 270 1 2 Non rilevato<br />

4 Distretto <strong>di</strong> MESSINA 534 1 3 Non rilevato<br />

4 Distretto <strong>di</strong> POTENZA 322 1 2 Non rilevato<br />

4 Distretto <strong>di</strong> REGGIO CALABRIA 592 1 2 Non rilevato<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRENTO 314 1 2 no<br />

4 valori me<strong>di</strong> 429,8888889 1,2 2,7<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 322 1 2<br />

5 Distretto <strong>di</strong> MILANO 3206 3 14 parzialmente<br />

5 Distretto <strong>di</strong> NAPOLI 8786 3 17 no<br />

5 Distretto <strong>di</strong> ROMA 5178 3 14 si<br />

5 Distretto <strong>di</strong> TORINO 4598 5 14 Non rilevato<br />

5 valori me<strong>di</strong> 5442 3,5 14,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 5580 2 3<br />

10.3.1. Il dato non consente a questo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> indagine, delle conclusioni definitive. Emerge,<br />

tuttavia, che alle se<strong>di</strong> dove si è attuato l’ufficio del giu<strong>di</strong>ce pare corrispondere una migliore<br />

capacità <strong>di</strong> affrontare le sopravvenienze. Il caso più emblematico è rappresentato<br />

dall’esperienza <strong>di</strong> Bologna, che, a fronte <strong>di</strong> un numero <strong>di</strong> sopravvenienze per magistrato<br />

proporzionalmente maggiore degli altri uffici del cluster, riesce a fronteggiare il flusso in<br />

entrata “compensando” in questo modo il maggiore carico <strong>di</strong> lavoro che incombe sui magistrati<br />

in organico. Allo stesso modo, l’istituzione dell’ “ufficio del giu<strong>di</strong>ce” presso l’Ufficio <strong>di</strong> Roma<br />

ha determinato una generale ricaduta positiva in termini <strong>di</strong> tempi <strong>di</strong> definizione dei<br />

proce<strong>di</strong>menti e <strong>di</strong> definizioni complessive.[1]<br />

11. Prime valutazioni <strong>di</strong> sintesi.-<br />

11.1. Deve essere, anzitutto, riba<strong>di</strong>ta l’intrinseca natura sperimentale del modello <strong>di</strong><br />

clusterizzazione proposto, a motivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi fattori, quali:<br />

2


1) la scarsa omogeneità dei dati <strong>di</strong>sponibili;<br />

2) l’incompletezza dei medesimi;<br />

3) il limitato campionamento, effettuato soltanto sui 12 Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza (su 29<br />

esistenti), corrispondenti ai <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati nella delibera consiliare.<br />

11.2. Ne deriva che il modello deve considerarsi una iniziale ipotesi <strong>di</strong> lavoro,cui dovrebbe<br />

seguire una implementazione del campionamento, e una approfon<strong>di</strong>ta analisi dei dati<br />

complessivi e omogenei ai fini dell’ulteriore affinamento del modello.<br />

11.2.1. In particolare, la variabile delle sopravvenienze dovrà essere sottoposto ad attenta<br />

analisi una volta acquisiti i dati su un apprezzabile periodo <strong>di</strong> tempo dal registri informatizzato<br />

SIUS/SIES).<br />

11.3. Il primo modello sperimentale che emerge dalla applicazione delle variabili immesse<br />

(organico, numero <strong>di</strong> uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nel <strong>di</strong>stretto, sopravvenienze) è strutturato su 5<br />

raggruppamenti o clusters.<br />

11.4. Nell’analisi effettuata non si sono inizialmente ponderate le variabili selezionate: in<br />

questo modo esse sono entrate negli algoritmi utilizzati tutte con lo stesso grado <strong>di</strong> importanza.<br />

Successivamente, si è affinato il modello assegnando prevalenza al dato <strong>di</strong> flusso, come si è<br />

illustrato in precedenza, assumendo che tale parametro qualificasse più degli altri in<strong>di</strong>catori il<br />

quadro a livello “macro” dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario ove si colloca il magistrato.<br />

11.5. La clusterizzazione si basa, come premesso, sul calcolo delle “<strong>di</strong>stanze” fra due tribunali:<br />

in tal senso quin<strong>di</strong> quando si calcola la <strong>di</strong>fferenza fra i valori assunti dalla variabile<br />

“sopravvenuti” su due tribunali, il relativo risultato sarà in generale molto maggiore del<br />

corrispondente calcolo effettuato <strong>sulla</strong> variabile “numero uffici”. Negli algoritmi gerarchici<br />

quin<strong>di</strong> ed in particolare in quello che minimizza le <strong>di</strong>fferenze entro i gruppi, la variabile che<br />

assume maggiore importanza <strong>di</strong>venta la variabile “sopravvenuti” (e infatti tale algoritmo è<br />

l’unico che in<strong>di</strong>vidua a parte i Tribunali piccolissimi, con meno <strong>di</strong> 800 iscrizioni a semestre, al<br />

massimo con 2 uffici e comunque con non più <strong>di</strong> 4 unità <strong>di</strong> organico).<br />

11.6. Gli algoritmi gerarchici enfatizzano il ruolo del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Napoli, che<br />

ha effettivamente dei numeri molto <strong>di</strong>versi da tutti gli altri: è interessante il risultato della<br />

seconda cluster presentata, con la sud<strong>di</strong>visione dei Tribunali molto piccoli.<br />

11.7. Il metodo “two steps” si basa su calcoli molto più sofisticati, che tengono conto delle<br />

<strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> grandezza delle variabili analizzate e <strong>di</strong> conseguenza crea gruppi che<br />

sembrano meno omogenei se osservati <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> una singola variabile, ma che assumono<br />

una adeguata omogeneità nell’ambito della combinazione delle tre variabili utilizzate.<br />

L’applicazione <strong>di</strong> tale metodo toglie dall’isolamento Napoli ma costringe in un grande gruppo<br />

tribunali metropolitani e gran<strong>di</strong>.<br />

11.8. La metodologia “two steps”, inoltre, inserisce, nell’ambito dei cluster 1 e 2, uffici con<br />

simile struttura organizzativa ma con sopravvenienza molto <strong>di</strong>versa.<br />

11.9. Un elemento <strong>di</strong> criticità, che suggerirebbe un ulteriore approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> analisi<br />

all’intero campione dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza, è rappresentato dalla circostanza <strong>di</strong> avere<br />

clusters molto ben rappresentati dal campione, come è nel caso del Gruppo 3 e clusters nel<br />

3


quale sono presenti uffici anche <strong>di</strong>versi come è il caso del Gruppo 1 rappresentati dalla sola<br />

Ancona; del Gruppo 2, rappresentati da due uffici, o del Gruppo 4 rappresentati solo da Trento<br />

e Caltanissetta (anche se in questo caso si tratta effettivamente <strong>di</strong> uffici molto piccoli, con<br />

grande coerenza nei dati anche interni al gruppo).<br />

11.10. Sotto il profilo statistico, sarebbe quin<strong>di</strong> opportuno procedere ad ulteriore<br />

approfon<strong>di</strong>mento, analizzando anche altri tribunali: almeno due altri tribunale per il Gruppo 1<br />

(si propone Cagliari e Taranto); almeno un altro del Gruppo 2 (si propone Catanzaro);<br />

almeno altri tre del Gruppo 4 (si propone Trieste, Reggio Calabria e Campobasso).<br />

12. Primo modello sperimentale <strong>di</strong> confrontabilità per aree omogenee dei Tribunali <strong>di</strong><br />

Sorveglianza.-<br />

12.1. All’esito dell’analisi sopra illustrata, si è costruito un primo modello sperimentale per il<br />

raggruppamento dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza:[2]<br />

12.2. Nella cella grigia sono in<strong>di</strong>cati nell’or<strong>di</strong>ne: cluster <strong>di</strong> appartenenza, il dato sulle<br />

sopravvenienze me<strong>di</strong>e nel periodo 2005-2008; il numero <strong>di</strong> Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto;<br />

il numero <strong>di</strong> magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in organico; l’eventuale adozione <strong>di</strong> soluzioni<br />

organizzative per favorire l’efficienza (c.d. “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”). In colore rosso sono<br />

evidenziati i valori <strong>di</strong> ciascun gruppo, per consentire una imme<strong>di</strong>ata valutazione del grado <strong>di</strong><br />

omogeneità degli uffici per singolo raggruppamento:<br />

Cluster <strong>di</strong><br />

appartenenza Distretto sopravvenuti me<strong>di</strong>a numero uffici organico Ufficio del giu<strong>di</strong>ce<br />

1 Distretto <strong>di</strong> ANCONA 1035 2 4 si<br />

1 Distretto <strong>di</strong> BRESCIA 1452 2 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> CAGLIARI 938 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> SALERNO 858 1 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> L'AQUILA 1298 2 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> TARANTO 1047 1 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> LECCE 1094 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> PERUGIA 1077 2 4<br />

1 valori me<strong>di</strong> 1099,875 1,5 3,5<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 594 1 2<br />

2 Distretto <strong>di</strong> BARI 1612 2 7 no<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANIA 1115 2 6<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANZARO 1765 2 5<br />

2 Distretto <strong>di</strong> GENOVA 2906 2 6 no<br />

2 valori me<strong>di</strong> 1849,5 2 6<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 1791 0 2<br />

4


3 Distretto <strong>di</strong> BOLOGNA 3054 3 7 si<br />

3 Distretto <strong>di</strong> FIRENZE 2464 4 12 no<br />

3 Distretto <strong>di</strong> PALERMO 3149 3 9 no<br />

3 Distretto <strong>di</strong> VENEZIA 2154 3 7 no<br />

3 valori me<strong>di</strong> 2705,3 3,3 8,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 995 1 5<br />

4 Distretto <strong>di</strong> SASSARI 520 2 4<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRIESTE 504 2 4<br />

4 Distretto <strong>di</strong> BOLZANO/BOZEN 356 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CALTANISSETTA 457 1 3<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CAMPOBASSO 270 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> MESSINA 534 1 3<br />

4 Distretto <strong>di</strong> POTENZA 322 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> REGGIO CALABRIA 592 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRENTO 314 1 2 no<br />

4 valori me<strong>di</strong> 429,8888889 1,2 2,7<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 322 1 2<br />

5 Distretto <strong>di</strong> MILANO 3206 3 14 parzialmente<br />

5 Distretto <strong>di</strong> NAPOLI 8786 3 17 no<br />

5 Distretto <strong>di</strong> ROMA 5178 3 14 si<br />

5 Distretto <strong>di</strong> TORINO 4598 5 14<br />

5 valori me<strong>di</strong> 5442 3,5 14,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 5580 2 3<br />

12.2. GRUPPO “1” (tribunali me<strong>di</strong>o-piccoli):<br />

cluster <strong>di</strong><br />

appartenenza <strong>di</strong>stretto sopravvenuti me<strong>di</strong>a numero uffici organico Ufficio del giu<strong>di</strong>ce<br />

1 Distretto <strong>di</strong> ANCONA 1035 2 4 si<br />

1 Distretto <strong>di</strong> BRESCIA 1452 2 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> CAGLIARI 938 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> SALERNO 858 1 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> L'AQUILA 1298 2 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> TARANTO 1047 1 2<br />

5


1 Distretto <strong>di</strong> LECCE 1094 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> PERUGIA 1077 2 4<br />

1 valori me<strong>di</strong> 1099,875 1,5 3,5<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 594 1 2<br />

12.2.1. Il Gruppo “1” è rappresentativo dei tribunali me<strong>di</strong>o-piccoli.<br />

12.2.2. Il Gruppo “1” è composto da 8 uffici, caratterizzati da un rapporto <strong>di</strong>mensioni/flussi<br />

che me<strong>di</strong>amente si colloca sui valori seguenti:<br />

- tribunale con 1 o 2 Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto;<br />

- tribunale composto da 4 magistrati, salvi due soli casi (Salerno e Taranto);<br />

- tribunale caratterizzato da una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 1100 proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti per semestre<br />

12.2.3. Un solo tribunale (Ancona) ha adottato soluzioni organizzative per istituire l’ “ufficio<br />

del giu<strong>di</strong>ce”.<br />

12.2.3.1. Il Gruppo “1” si presenta maggiormente omogeneo con riguardo al parametro delle<br />

sopravvenienze (con un valore <strong>di</strong>fferenziale tra minimo e massimo <strong>di</strong> circa 600<br />

sopravvenienze) e dell’organico, meno compatto per quanto riguarda il dato sul numero degli<br />

Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto.<br />

12.2.3.2. Il Gruppo “1” non è adeguatamente rappresentato in quanto vi è inserito un solo<br />

ufficio <strong>di</strong> quelli in<strong>di</strong>viduati nella delibera consiliare. Ciò induce a ritenere opportuno un<br />

supplemento <strong>di</strong> analisi con riguardo ad altri uffici del cluster, per verificare la coerenza interna<br />

del Gruppo, come si è proposto nelle considerazioni conclusive sopra esposte.<br />

12.3. GRUPPO “2” (tribunali me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>):<br />

cluster <strong>di</strong><br />

appartenenza Distretto sopravvenuti me<strong>di</strong>a numero uffici organico Ufficio del giu<strong>di</strong>ce<br />

2 Distretto <strong>di</strong> BARI 1612 2 7 No<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANIA 1115 2 6<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANZARO 1765 2 5<br />

2 Distretto <strong>di</strong> GENOVA 2906 2 6 No<br />

2 valori me<strong>di</strong> 1849,5 2 6<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 1791 0 2<br />

12.3.1.Il Gruppo “2” è rappresentativo dei tribunali me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>.<br />

12.3.2. Il Gruppo “2” è composto da 4 uffici, caratterizzati da un rapporto <strong>di</strong>mensioni/flussi<br />

che me<strong>di</strong>amente si colloca sui valori seguenti:<br />

- tribunale con 2 Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto ( totalità dei casi);<br />

6


- tribunale composto da almeno cinque magistrati (me<strong>di</strong>a 6, con Catanzaro composto da 5 unità<br />

e Bari da 7 magistrati);<br />

- tribunale caratterizzato da una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 1850 proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti in me<strong>di</strong>a per<br />

semestre.<br />

12.3.3. Il Gruppo <strong>di</strong> presenta maggiormente compatto per quanto riguarda il dato sul numero<br />

degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto e dell’organico, meno omogeneo con riguardo al<br />

parametro delle sopravvenienze, ove spicca il dato <strong>di</strong> Catania, con sole1115 sopravvenienze <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>a.<br />

12.3.4. Nessun ufficio tra quelli analizzati ha adottato – a quanto consta – soluzioni<br />

organizzative per istituire l’ “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”, ma il dato non può essere ritenuto assodato, a<br />

motivo della considerazione che segue.<br />

12.3.5. Il Gruppo “2” non è adeguatamente rappresentato in quanto vi è inserito un solo<br />

ufficio <strong>di</strong> quelli in<strong>di</strong>viduati nella delibera consiliare. Ciò induce a ritenere opportuno un<br />

supplemento <strong>di</strong> analisi con riguardo ad altri uffici del cluster, per verificare la coerenza interna<br />

del Gruppo, come si è proposto nelle considerazioni conclusive sopra esposte.<br />

12.4. GRUPPO “3” (tribunali <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni):<br />

cluster <strong>di</strong><br />

appartenenza Distretto sopravvenuti me<strong>di</strong>a numero uffici organico Ufficio del giu<strong>di</strong>ce<br />

3 Distretto <strong>di</strong> BOLOGNA 3054 3 7 si<br />

3 Distretto <strong>di</strong> FIRENZE 2464 4 12 no<br />

3 Distretto <strong>di</strong> PALERMO 3149 3 9 no<br />

3 Distretto <strong>di</strong> VENEZIA 2154 3 7 no<br />

3 valori me<strong>di</strong> 2705,3 3,3 8,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 995 1 5<br />

12.4.1. Il Gruppo “3” è rappresentativo dei tribunali <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni.<br />

12.4.2. Il Gruppo “3” è composto da 4 uffici, caratterizzati da un rapporto <strong>di</strong>mensioni/flussi<br />

che me<strong>di</strong>amente si colloca sui valori seguenti:<br />

- tribunale con almeno 3 Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto (salvo il caso <strong>di</strong> Firenze, con 4<br />

Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza);<br />

- tribunale composto da almeno 7 magistrati (me<strong>di</strong>a 8,8);<br />

- tribunale caratterizzato da una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 2700 proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti per semestre.<br />

12.4.3. Il Gruppo “3” si presenta maggiormente omogeneo per quanto riguarda il dato sul<br />

numero degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto, meno compatto relativamente al parametro<br />

delle sopravvenienze, con un <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> circa 1000 proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti; e<br />

dell’organico, con Firenze che spicca con 12 magistrati su una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 8,8 magistrati in<br />

organico per ufficio.<br />

7


12.4.4. Tra gli uffici del cluster, solo Bologna ha adottato – a quanto consta – soluzioni<br />

organizzative per istituire l’ “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”.<br />

12.4.5. Il Gruppo “3” è adeguatamente rappresentato in quanto tutti gli uffici del cluster<br />

rientrano nei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati nella delibera consiliare.<br />

12.5. GRUPPO “4” (tribunali <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni):<br />

Cluster <strong>di</strong><br />

appartene<br />

nza <strong>di</strong>stretto sopravvenuti me<strong>di</strong>a numero uffici organico ufficio del giu<strong>di</strong>ce<br />

4 Distretto <strong>di</strong> SASSARI 520 2 4<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRIESTE 504 2 4<br />

4 Distretto <strong>di</strong> BOLZANO/BOZEN 356 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CALTANISSETTA 457 1 3<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CAMPOBASSO 270 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> MESSINA 534 1 3<br />

4 Distretto <strong>di</strong> POTENZA 322 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> REGGIO CALABRIA 592 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRENTO 314 1 2 no<br />

4 valori me<strong>di</strong> 429,8888889 1,2 2,7<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 322 1 2<br />

12.5.1. Il Gruppo “4” è rappresentativo dei tribunali <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni.<br />

12.5.2. Il Gruppo “4” è il cluster più numeroso, essendo composto da 9 uffici, caratterizzati da<br />

un rapporto <strong>di</strong>mensioni/flussi che me<strong>di</strong>amente si colloca sui valori seguenti:<br />

- tribunale con 1 solo Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto (salvo il caso <strong>di</strong> Trieste e Sassari,<br />

con 2 Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza);<br />

- tribunale composto da almeno 2 magistrati (me<strong>di</strong>a 2,7). Ancora Trieste e Sassari fanno<br />

eccezione, con 4 magistrati in organico;<br />

- tribunale caratterizzato da una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 450 proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti per semestre.<br />

12.5.3. Il Gruppo “4” si presenta maggiormente omogeneo per quanto riguarda il dato sul<br />

numero degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto, meno compatto relativamente al parametro<br />

delle sopravvenienze e dell’organico.<br />

12.5.4. Come si è proposto nelle considerazioni conclusive sopra illustrate, pare opportuno un<br />

approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> analisi su almeno altri tre uffici del cluster : si è in<strong>di</strong>viduato a tal proposito<br />

gli uffici <strong>di</strong> Sassari e <strong>di</strong> Trieste (che si <strong>di</strong>scostano dai valori me<strong>di</strong> su due parametri) e <strong>di</strong> Reggio<br />

8


Calabria (che si segnala per l’alto numero <strong>di</strong> sopravvenienze me<strong>di</strong>e rispetto agli altri uffici del<br />

gruppo).<br />

12.5.5. Tra gli uffici del cluster, nessuno ha adottato – a quanto consta – soluzioni<br />

organizzative per istituire l’ “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”.<br />

12.6. GRUPPO “5” (tribunali metropolitani):<br />

Cluster <strong>di</strong><br />

appartene<br />

nza <strong>di</strong>stretto sopravvenuti me<strong>di</strong>a numero uffici organico ufficio del giu<strong>di</strong>ce<br />

5 Distretto <strong>di</strong> MILANO 3206 3 14 parzialmente<br />

5 Distretto <strong>di</strong> NAPOLI 8786 3 17 no<br />

5 Distretto <strong>di</strong> ROMA 5178 3 14 si<br />

5 Distretto <strong>di</strong> TORINO 4598 5 14<br />

5 valori me<strong>di</strong> 5442,0 3,5 14,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 5580,0 2 3<br />

12.6.1. Il Gruppo “5” è rappresentativo dei tribunali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione metropolitana.<br />

12.6.2. Il Gruppo “5” è composto da 4 uffici, caratterizzati da un rapporto <strong>di</strong>mensioni/flussi<br />

che me<strong>di</strong>amente si colloca sui valori seguenti:<br />

- tribunale con almeno 3 Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto (salvo il caso <strong>di</strong> Torino, con 5<br />

Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza);<br />

- tribunale composto da almeno 14 magistrati (me<strong>di</strong>a 14,8);<br />

- tribunale caratterizzato da una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 5400 proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti per semestre.<br />

12.6.3. Il Gruppo “5” si presenta maggiormente omogeneo per quanto riguarda il dato sul<br />

numero degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto e dell’organico, meno compatto relativamente<br />

al parametro delle sopravvenienze. Qui spicca il dato <strong>di</strong> Napoli, del tutto “fuori parametro”. Il<br />

dato deve essere peraltro valutato con riferimento alle modalità <strong>di</strong> iscrizione dei proce<strong>di</strong>menti<br />

seguite dal Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Napoli (vedasi questionario informativo allegato alla<br />

presente <strong>Relazione</strong>), e dovrà essere verificato nel momento in cui saranno <strong>di</strong>sponibili dati<br />

omogenei su un congruo arco temporale estratti dal registro informatizzato SIUS/SIES.<br />

12.6.4. Tra gli uffici del cluster, solo Milano e Roma hanno adottato – a quanto consta –<br />

soluzioni organizzative per istituire l’ “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”.<br />

12.6.5. Il Gruppo “5” è adeguatamente rappresentato in quanto tutti gli uffici del cluster , ad<br />

eccezione <strong>di</strong> Torino, rientrano nei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati nella delibera consiliare.<br />

13. Schema riassuntivo <strong>di</strong> confrontabilità dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza.-<br />

9


13.1. Sulla base del modello sperimentale <strong>di</strong> confrontabilità per aree omogenee dei Tribunali <strong>di</strong><br />

Sorveglianza sopra elaborato, si è elaborata una prima ipotesi <strong>di</strong> lavoro <strong>sulla</strong> base del seguente<br />

schema riassuntivo:<br />

Schema 1:<br />

Gruppo “1” ( tribunali me<strong>di</strong>o-piccoli)<br />

- Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto: 1-2<br />

- Organico: 2-4 magistrati<br />

- Sopravvenienze me<strong>di</strong>e: 1100 proce<strong>di</strong>menti/ semestre<br />

Gruppo “2” (tribunali me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>)<br />

- Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto: 2<br />

- Organico: 5-7 magistrati (me<strong>di</strong>a 6 )<br />

- Sopravvenienze me<strong>di</strong>e: 1850 proce<strong>di</strong>menti/ semestre<br />

Gruppo “3” (tribunali <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni)<br />

- Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto: 3-4<br />

- Organico: 7-12 magistrati (me<strong>di</strong>a 8,8)<br />

- Sopravvenienze me<strong>di</strong>e: 2700 proce<strong>di</strong>menti/ semestre<br />

Gruppo “1” (tribunali piccoli)<br />

- Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto: 1-2<br />

- Organico: 2-4 magistrati (me<strong>di</strong>a 2,7)<br />

- Sopravvenienze me<strong>di</strong>e: 450 proce<strong>di</strong>menti/ semestre<br />

Gruppo “5” (tribunali <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione metropolitana)<br />

- Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza nel <strong>di</strong>stretto: 3-5<br />

- Organico:14-17 magistrati (me<strong>di</strong>a 14,8);<br />

- Sopravvenienze me<strong>di</strong>e: 5400 proce<strong>di</strong>menti/ semestre<br />

Schema 2:<br />

10


Gruppo Uffici del <strong>di</strong>stretto Organico Sopravvenienze<br />

min/max<br />

1 1/2 2/4 850/1.300<br />

2 2 5/7 1.100/2.900<br />

3 3/4 7/12 2.100/3.200<br />

4 1/2 2/4 300/550<br />

5 3/5 14/17 4.500/8.700<br />

14. Il primo modello sperimentale <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza in Gruppi<br />

omogenei <strong>di</strong> confrontabilità.-<br />

14.1. TABELLA<br />

Gruppo Distretto sopravvenuti me<strong>di</strong>a numero uffici organico Ufficio del giu<strong>di</strong>ce<br />

1 Distretto <strong>di</strong> ANCONA 1035 2 4 si<br />

1 Distretto <strong>di</strong> BRESCIA 1452 2 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> CAGLIARI 938 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> SALERNO 858 1 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> L'AQUILA 1298 2 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> TARANTO 1047 1 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> LECCE 1094 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> PERUGIA 1077 2 4<br />

1 valori me<strong>di</strong> 1099,875 1,5 3,5<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 594 1 2<br />

2 Distretto <strong>di</strong> BARI 1612 2 7 no<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANIA 1115 2 6<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANZARO 1765 2 5<br />

2 Distretto <strong>di</strong> GENOVA 2906 2 6 no<br />

2 valori me<strong>di</strong> 1849,5 2 6<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 1791 0 2<br />

3 Distretto <strong>di</strong> BOLOGNA 3054 3 7 si<br />

3 Distretto <strong>di</strong> FIRENZE 2464 4 12 no<br />

3 Distretto <strong>di</strong> PALERMO 3149 3 9 no<br />

3 Distretto <strong>di</strong> VENEZIA 2154 3 7 no<br />

11


3 valori me<strong>di</strong> 2705,3 3,3 8,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 995 1 5<br />

4 Distretto <strong>di</strong> SASSARI 520 2 4<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRIESTE 504 2 4<br />

4 Distretto <strong>di</strong> BOLZANO/BOZEN 356 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CALTANISSETTA 457 1 3<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CAMPOBASSO 270 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> MESSINA 534 1 3<br />

4 Distretto <strong>di</strong> POTENZA 322 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> REGGIO CALABRIA 592 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRENTO 314 1 2 no<br />

4 valori me<strong>di</strong> 429,8888889 1,2 2,7<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 322 1 2<br />

5 Distretto <strong>di</strong> MILANO 3206 3 14 parzialmente<br />

5 Distretto <strong>di</strong> NAPOLI 8786 3 17 no<br />

5 Distretto <strong>di</strong> ROMA 5178 3 14 si<br />

5 Distretto <strong>di</strong> TORINO 4598 5 14<br />

5 valori me<strong>di</strong> 5442 3,5 14,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore<br />

minimo 5580 2 3<br />

15. Criticità emerse.-<br />

15.1. Il primo modello <strong>di</strong> confrontabilità dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza non appare<br />

sod<strong>di</strong>sfacente poiché costringe entro i gruppi predefiniti uffici anche molto <strong>di</strong>versi tra loro, in<br />

particolare sotto il profilo delle sopravvenienze. Si rileva, più in generale, un <strong>di</strong>fferenziale tra<br />

valori minimi e massimi delle variabili considerate all’interno <strong>di</strong> ciascun raggruppamento tali<br />

da mettere in <strong>di</strong>scussione la stessa opportunità <strong>di</strong> procedere alla clusterizzazione.<br />

15.2. In effetti, la rilevata criticità può spiegarsi anzitutto con la oggettiva ristrettezza del<br />

campione, che rende in qualche misura inevitabile il prodursi <strong>di</strong> scostamenti anche significativi<br />

all’interno del medesimo raggruppamento. In secondo luogo, pare evidente che la coerenza del<br />

modello può essere negativamente influenzata dalla scarsa affidabilità del dato <strong>di</strong> maggiore<br />

rilievo, costituito dal numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sopravvenienze nel periodo considerato. E proprio tale<br />

ultima considerazione, legata alla rilevata minore soli<strong>di</strong>tà che caratterizza l’in<strong>di</strong>catore relativo<br />

alle soravvenienze, atteso che la fonte <strong>di</strong> acquisizione dei dati utilizzata (le rilevazioni tramite<br />

mod. 168T) non offre adeguate garanzie <strong>di</strong> affidabilità.<br />

12


16. Costruzione del secondo modello <strong>di</strong> confrontabilità dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza.-<br />

16.1. Come prima azione, pertanto, si proceduto ad operare un riscontro della correttezza del<br />

classamento dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza del primo modello, inserendo il dato relativo alle<br />

sopravvenienze me<strong>di</strong>e per semestre dell’anno 2008, rilevato tramite il programma<br />

informatizzato SIUS, e richiesto agli uffici dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati nella delibera consiliare con<br />

una nota contenente le istruzioni operative per l’elaborazione dei dati relativi al lavoro dei<br />

magistrati.([12]) Il dato così ottenuto, se pure non appare sufficientemente rappresentativo<br />

tenuto conto del ristretto arco temporale preso in considerazione, e della campionatura (12<br />

uffici su 29), offre il vantaggio <strong>di</strong> risultare omogeneo tanto sotto il profilo della fonte quanto<br />

sotto quello delle modalità <strong>di</strong> iscrizione seguite, poiché, almeno in linea generale, il registro<br />

informatizzato non consente scelte <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>screzionale in or<strong>di</strong>ne al protocollo <strong>di</strong> iscrizione<br />

delle sopravvenienze.<br />

16.2. Si è, quin<strong>di</strong>, proceduto ad una nuova clusterizzazione, inserendo quale in<strong>di</strong>catore il dato<br />

sulle sopravvenienze me<strong>di</strong>e per semestre registrate nel 2008 tramite il SIUS, <strong>sulla</strong> base delle<br />

rilevazioni trasmesse dai 12 uffici campionati, e tenendo ferme le altre variabili.<br />

16.2.1. I clusters quin<strong>di</strong> sono or<strong>di</strong>nati per:<br />

- me<strong>di</strong>a sopravvenuti 2008<br />

- numero uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto<br />

- organico magistrati<br />

e, quale in<strong>di</strong>catore specializzante:<br />

- presenza <strong>di</strong> articolazioni organizzative del tipo “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”<br />

16.3. Il risultato ottenuto è stato il seguente:<br />

cluster <strong>di</strong><br />

appartenenza <strong>di</strong>stretto<br />

sopravvenuti me<strong>di</strong>a numero uffici organico Uff.giu<strong>di</strong>ce<br />

1 Distretto <strong>di</strong> ANCONA 830 2 4 si 1035<br />

1 Distretto <strong>di</strong> BRESCIA 1452 2 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> CAGLIARI 938 1 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> SALERNO 858 1 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> L'AQUILA 1298 2 4<br />

1 Distretto <strong>di</strong> TARANTO 1047 1 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> PERUGIA 1077 2 4<br />

1 valori me<strong>di</strong> 1100,7 1,6 3,4<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore minimo 622 1 2 594<br />

2 Distretto <strong>di</strong> BARI 2071 2 7 no<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CATANIA 1115 2 6<br />

13


2 Distretto <strong>di</strong> CATANZARO 1765 2 5<br />

2 Distretto <strong>di</strong> GENOVA 2222 2 6 no<br />

2 Distretto <strong>di</strong> LECCE 1094 1 4<br />

2 valori me<strong>di</strong> 1698,4 1,8 5,6 1812<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore minimo 1128 1 3<br />

3 Distretto <strong>di</strong> BOLOGNA 3054 3 7 si<br />

3 Distretto <strong>di</strong> FIRENZE 1847 4 12 no<br />

3 Distretto <strong>di</strong> PALERMO 2500 3 9 no<br />

3 Distretto <strong>di</strong> VENEZIA 2154 3 7 no<br />

3 valori me<strong>di</strong> 2388,75 3,3 8,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore minimo 1207 1 5 995<br />

4 Distretto <strong>di</strong> SASSARI 520 2 4<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRIESTE 504 2 4<br />

4 Distretto <strong>di</strong> BOLZANO/BOZEN 356 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CALTANISSETTA 492 1 3<br />

4 Distretto <strong>di</strong> CAMPOBASSO 270 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> MESSINA 534 1 3<br />

4 Distretto <strong>di</strong> POTENZA 322 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> REGGIO CALABRIA 592 1 2<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TRENTO 314 1 2 no<br />

4 valori me<strong>di</strong> 429,8888889 1,2 2,7 322<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore minimo 322 1 2<br />

5 Distretto <strong>di</strong> MILANO 4858 3 14 parzialmente<br />

5 Distretto <strong>di</strong> NAPOLI 4182 3 17 no<br />

5 Distretto <strong>di</strong> ROMA 5071 3 14 si<br />

5 Distretto <strong>di</strong> TORINO 3073,5 5 14<br />

5 valori me<strong>di</strong> 5442 3,5 14,8<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo e il valore minimo 5580 2 3<br />

16.3. Il valore <strong>di</strong>fferenziale minimo/massimo è tuttavia ancora molto elevato.[3] Si è quin<strong>di</strong><br />

inserita la variabile in<strong>di</strong>cativa del rapporto tra proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti e magistrati in<br />

organico, procedendo quin<strong>di</strong> allo sviluppo <strong>di</strong> ulteriori modelli ottenuti combinando <strong>di</strong> volta in<br />

volta le variabili utilizzate. I clusters sono, quin<strong>di</strong>, or<strong>di</strong>nati secondo:<br />

14


- me<strong>di</strong>a sopravvenuti 2008<br />

- numero uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto<br />

- organico magistrati<br />

- in<strong>di</strong>ce sopravvenuti/magistrati in organico<br />

e, quale in<strong>di</strong>catore specializzante:<br />

- presenza <strong>di</strong> articolazioni organizzative del tipo “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”<br />

16.4. Il risultato ottenuto è riassunto nella tabella sinottica seguente.<br />

Distretto<br />

cluster classica ma<br />

cluster solo con<br />

soprevvenuti/organico sopravvenuti/organico cluster senza uffici sopravv/organico<br />

Distretto <strong>di</strong> CATANZARO 1 1 1 353,04 1765,2<br />

Distretto <strong>di</strong> BRESCIA 1 1 1 363,07 1452,29<br />

Distretto <strong>di</strong> SALERNO 1 1 1 429,17 858,33<br />

Distretto <strong>di</strong> TARANTO 1 1 1 523,63 1047,25<br />

Distretto <strong>di</strong> GENOVA 1 2 2 312,67 1876<br />

Distretto <strong>di</strong> BOLOGNA 1 2 1 436,25 3053,75<br />

Distretto <strong>di</strong> PALERMO 2 2 3 277,78 2500<br />

Distretto <strong>di</strong> VENEZIA 2 2 2 307,65 2153,57<br />

Distretto <strong>di</strong> PERUGIA 3 2 2 269,25 1077<br />

Distretto <strong>di</strong> L'AQUILA 3 2 2 324,53 1298,13<br />

Distretto <strong>di</strong> BARI 4 2 2 295,86 2071<br />

Distretto <strong>di</strong> REGGIO CALABRIA 3 3 2 296,19 592,38<br />

Distretto <strong>di</strong> CALTANISSETTA 5 3 5 164 492<br />

Distretto <strong>di</strong> MESSINA 5 3 5 178,04 534,13<br />

Distretto <strong>di</strong> CAGLIARI 5 3 3 234,56 938,25<br />

Distretto <strong>di</strong> LECCE 5 3 2 273,58 1094,33<br />

Distretto <strong>di</strong> ANCONA 3 4 3 207,25 829<br />

Distretto <strong>di</strong> TRIESTE 4 4 5 125,88 503,5<br />

Distretto <strong>di</strong> SASSARI 4 4 5 129,88 519,5<br />

Distretto <strong>di</strong> CATANIA 4 4 3 185,9 1115,38<br />

Distretto <strong>di</strong> CAMPOBASSO 5 4 5 134,75 269,5<br />

Distretto <strong>di</strong> TRENTO 5 4 5 157 314<br />

Distretto <strong>di</strong> POTENZA 5 4 5 161,06 322,13<br />

Distretto <strong>di</strong> BOLZANO/BOZEN 5 4 5 178 356<br />

Distretto <strong>di</strong> FIRENZE 2 5 4 185,17 2222<br />

Distretto <strong>di</strong> NAPOLI 2 5 4 246 4182<br />

Distretto <strong>di</strong> TORINO 2 5 4 219 3073<br />

sopravv semestrale<br />

(in rosso i dati veri<br />

2008)<br />

15


Distretto <strong>di</strong> MILANO 2 5 4 347 4858<br />

Distretto <strong>di</strong> ROMA 2 5 4 362,21 5071<br />

16.6. Il modello è stato quin<strong>di</strong> implementato inserendo , con riguardo alle sopravvenienze, i dati<br />

SIUS e, laddove questi mancassero, i dati stimati per gli uffici senza la serie storica completa.* Il<br />

risultato è riassunto nella seguente tabella:[4]<br />

* uffici con dati stimati: rosso /uffici con dati 2008 estratti da oggetti SIUS: corsivo sottolineato. Gli altri uffici hanno la<br />

serie storica completa per l’intero periodo.<br />

cluster con dati 2008 sius e dati stimati per i Tribunali senza serie storica completa<br />

<strong>di</strong>stretto cluster 1 (con uffici)<br />

cluster 2 (senza<br />

uffici) Organico<br />

Numero<br />

sopravvenuti/organico Totale<br />

Numero<br />

sopravvenuti 2008 uffici<br />

Distretto <strong>di</strong> TRIESTE 1 1 4 176,5 706 2<br />

Distretto <strong>di</strong> SASSARI 1 1 4 212,5 850 2<br />

Distretto <strong>di</strong> PERUGIA 1 1 4 269,25 1077 2<br />

Distretto <strong>di</strong> CATANIA 1 1 6 304 1824 2<br />

Distretto <strong>di</strong> CAMPOBASSO 2 1 2 217,5 435 1<br />

Distretto <strong>di</strong> CALTANISSETTA 2 1 3 328 984 1<br />

me<strong>di</strong>a 3,8 251,3 979,3 1,7<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 4,0 151,5 1389,0 1,0<br />

Distretto <strong>di</strong> BOLZANO/BOZEN 2 2 2 347 694 1<br />

Distretto <strong>di</strong> TRENTO 2 2 2 372 744 1<br />

Distretto <strong>di</strong> ANCONA 2 2 4 415 1660 2<br />

Distretto <strong>di</strong> CAGLIARI 2 2 4 416 1664 1<br />

Distretto <strong>di</strong> POTENZA 2 2 2 421,5 843 1<br />

Distretto <strong>di</strong> MESSINA 2 2 3 425,67 1277 1<br />

Distretto <strong>di</strong> REGGIO CALABRIA 2 2 2 473 946 1<br />

Distretto <strong>di</strong> LECCE 2 2 4 572 2288 1<br />

me<strong>di</strong>a 2,9 430,3 1264,5 1,1<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 2,0 225,0 1594,0 1,0<br />

Distretto <strong>di</strong> TORINO 3 3 14 439 6148 5<br />

Distretto <strong>di</strong> FIRENZE 3 3 12 370,33 4444 4<br />

Distretto <strong>di</strong> NAPOLI 3 3 17 492 8364 3<br />

Distretto <strong>di</strong> MILANO 3 3 14 694 9716 3<br />

Distretto <strong>di</strong> ROMA 3 3 14 724,43 10142 3<br />

me<strong>di</strong>a 14,2 544,0 7762,8 3,6<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 5,0 354,1 5698,0 2,0<br />

Distretto <strong>di</strong> VENEZIA 4 4 7 548,57 3840 3<br />

Distretto <strong>di</strong> PALERMO 4 4 9 555,56 5000 3<br />

16


Distretto <strong>di</strong> BOLOGNA 4 4 7 762,57 5338 3<br />

Distretto <strong>di</strong> BARI 5 4 7 591,71 4142 2<br />

me<strong>di</strong>a 7,5 614,6 4580,0 2,8<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 2,0 214,0 1498,0 1,0<br />

Distretto <strong>di</strong> CATANZARO 4 5 5 690,6 3453 2<br />

Distretto <strong>di</strong> GENOVA 5 5 6 625,67 3754 2<br />

Distretto <strong>di</strong> L'AQUILA 5 5 4 658 2632 2<br />

Distretto <strong>di</strong> BRESCIA 5 5 4 681,25 2725 2<br />

Distretto <strong>di</strong> TARANTO 5 5 2 801,5 1603 1<br />

Distretto <strong>di</strong> SALERNO 5 5 2 907,5 1815 1<br />

me<strong>di</strong>a 3,6 734,8 2505,8 1,6<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 4,0 281,8 2151,0 1,0<br />

16.7. Il modello illustra sinotticamente due ipotesi (cluster 1 e cluster 2), poste accanto alle variabili<br />

utilizzate espresse in valori numerici ( magistrati in organico; me<strong>di</strong>a sopravvenienze/magistrati in<br />

organico; totale sopravvenienze e numero <strong>di</strong> uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto). Precisamente, il<br />

cluster “1” è or<strong>di</strong>nato per: sopravvenuti previsti 2008/organico, organico, numero uffici <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> nel <strong>di</strong>stretto. Nel cluster “2” è stata estromessa la variabile relativa al numero <strong>di</strong> uffici<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> del <strong>di</strong>stretto.<br />

17. Implementazione del cluster con in<strong>di</strong>cazione del valore ponderale dei proce<strong>di</strong>menti.-<br />

17.1. L’ipotesi <strong>di</strong> lavoro condensata nella tabella riportata al p. 16.6. è stata, quin<strong>di</strong>, implementata<br />

con il valore ponderale dei proce<strong>di</strong>menti attribuito a ciascuna tipologia <strong>di</strong> definizioni (su cui infra v.<br />

Cap. VI) e <strong>di</strong>stinta per magistrato. Una prima proiezione è riportata alla tabella “clustertrib.02a”.<br />

17.2. Un affinamento della proiezione precedente è riportato escludendo i magistrati non presenti<br />

per l’intero periodo considerato ( in questo caso, anno 2008). Il risultato è riprodotto dalla tabella<br />

“clustertrib.02b”.<br />

18. Il lavoro dei Presidenti.-<br />

18.1.L’analisi dei flussi ha posto il problema dell’inserimento, o no, dei Presidenti tra i magistrati in<br />

organico ai fini della determinazione della me<strong>di</strong>a sopravvenuti/magistrato. Si è ritenuto <strong>di</strong> inserire i<br />

Presidenti nell’organico magistrati – ai soli fini della correttezza del calcolo sopra in<strong>di</strong>cato,<br />

considerando che, in caso contrario, una rilevante quota del lavoro del tribunale sarebbe stata<br />

attribuita agli altri magistrati in organico.<br />

18.2. Nella tabella seguente è calcolato il dato del contributo dell’attività dei Presidenti quanto a<br />

definizioni sul totale dell’attività dell’ufficio.[5]<br />

17


18.2.1.I dati relativi alla attività dei Presidenti sono messi in rapporto con l’attività complessiva del<br />

cluster/tribunale. E’ stato quin<strong>di</strong> possibile quantificare il contributo del Presidente all’attività del<br />

Tribunale , rispetto alla attività degli altri Magistrati<br />

18.2.2.Per ogni Presidente è stata riportato il totale esauriti, sia in valore assoluto, sia ricalcolato<br />

<strong>sulla</strong> base degli elementi qualificanti.<br />

18.2.3.E’ stato inserito il totale attività del Tribunale ed è stato calcolato il contributo in termini<br />

percentuali del Presidente (rapporto fra il totale esauriti attribuito al Presidente ed il totale esauriti<br />

del Tribunale).<br />

18.2.4.E’ stata calcolata l’attività me<strong>di</strong>a , per ogni tribunale, dei Magistrati non Presidenti ed è stata<br />

determinata la <strong>di</strong>fferenza fra l’attività del Presidente e l’attività me<strong>di</strong>a degli altri Magistrati. Tale<br />

algoritmo è stato eseguito sia per il singolo Tribunale, sia per il cluster entro cui il Tribunale è<br />

inserito.<br />

Cluster Tribunale Presidente QUALIFICANTE<br />

Numero<br />

esauriti<br />

%<br />

qualificanti<br />

sul totale<br />

2 CALTANISSETTA Presidente 1 161 57,7% 161<br />

2 113 40,5% 226<br />

3 5 1,8% 15<br />

Totale<br />

Presidente 279 402<br />

Totale<br />

lavoro<br />

Tribunale 910<br />

Contributo<br />

Pres. al<br />

lavoro<br />

Tribunale 30,7%<br />

numero<br />

Mag del<br />

Tribunale 2<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Tribunale<br />

solo Mag. 315 538<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

-36 -136<br />

Dati ricalcolati:<br />

qualificante*numero<br />

esauriti<br />

18


ispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

proprio<br />

Tribunale<br />

Me<strong>di</strong>a del<br />

Cluster<br />

solo Mag. 325 543<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

cluster -46 -141<br />

2 TRENTO Presdente 1 162 58,9% 162<br />

2 104 37,8% 208<br />

3 9 3,3% 27<br />

Totale<br />

Presidente 275 100,0% 397<br />

Totale<br />

lavoro<br />

Tribunale 621<br />

Contributo<br />

Pres al<br />

lavoro<br />

Tribunale 44,3%<br />

numero<br />

Mag del<br />

Tribunale 1<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Tribunale<br />

solo Mag. 345 554<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

-70 -157<br />

19


proprio<br />

Tribunale<br />

Me<strong>di</strong>a del<br />

Cluster<br />

solo Mag. 325 543<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

cluster -50 -146<br />

3 ANCONA Presidente 1 122 37,7% 122<br />

2 112 34,6% 224<br />

3 90 27,8% 270<br />

Totale<br />

Presidente 324 100,0% 616<br />

Totale<br />

lavoro<br />

Tribunale 1087<br />

Contributo<br />

Pres al<br />

lavoro<br />

Tribunale 29,8%<br />

numero<br />

Mag del<br />

Tribunale 3<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Tribunale<br />

solo Mag. 254 396<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

proprio<br />

Tribunale 70 220<br />

20


Me<strong>di</strong>a del<br />

Cluster<br />

solo Mag. 254 396<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

cluster 70 220<br />

4 FIRENZE Presidente 1 104 35,9% 104<br />

2 79 27,2% 158<br />

3 9 3,1% 27<br />

4 1 0,3% 4<br />

Totale<br />

Presidente 193 293<br />

Totale<br />

lavoro<br />

Tribunale 4271<br />

Contributo<br />

Pres al<br />

lavoro<br />

Tribunale 4,5%<br />

numero<br />

Mag del<br />

Tribunale 11<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Tribunale<br />

solo Mag. 290 460<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

proprio<br />

Tribunale -97 -167<br />

21


Me<strong>di</strong>a del<br />

Cluster<br />

solo Mag 290 460<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

cluster -97 -167<br />

4 FIRENZE Presidente 1 470 52,7% 470<br />

2 387 43,4% 774<br />

3 32 3,6% 96<br />

4 2 0,2% 8<br />

Totale<br />

Presidente 891 100,0% 1348<br />

Totale<br />

lavoro<br />

Tribunale 4271<br />

Contributo<br />

Pres al<br />

lavoro<br />

Tribunale 20,9%<br />

numero<br />

Mag del<br />

Tribunale 11<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Tribunale<br />

solo Mag 290 460<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

proprio<br />

Tribunale 601 888<br />

22


Me<strong>di</strong>a del<br />

Cluster<br />

solo Mag 290 460<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

cluster 601 888<br />

5 MILANO Presidente 1 381 47,3% 381<br />

2 359 44,6% 718<br />

3 53 6,6% 159<br />

4 12 1,5% 48<br />

Totale<br />

Presidente 805 100,0% 1306<br />

Totale<br />

lavoro<br />

Tribunale 4615<br />

Contributo<br />

Pres al<br />

lavoro<br />

Tribunale 17,4%<br />

numero<br />

Mag del<br />

Tribunale 10<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Tribunale<br />

solo Mag. 379 618<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

proprio<br />

Tribunale 426 688<br />

23


Me<strong>di</strong>a del<br />

Cluster<br />

solo Mag.<br />

(da step 3) 501 810<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

cluster 304 496<br />

5 NAPOLI Presidente 1 433 38,6% 433<br />

2 684 60,9% 1368<br />

3 2 0,2% 6<br />

4 4 0,4% 16<br />

Totale<br />

Presidente 1123 100,0% 1823<br />

Totale<br />

lavoro<br />

Tribunale 9180<br />

Contributo<br />

Pres al<br />

lavoro<br />

Tribunale 12,2%<br />

numero<br />

Mag del<br />

Tribunale 17<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Tribunale<br />

solo Mag 474 777<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

proprio<br />

Tribunale 649 1046<br />

24


Me<strong>di</strong>a del<br />

Cluster<br />

solo Mag. 501 810<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

cluster 622 1013<br />

5 ROMA Presidente 1 1166 99,1% 1166<br />

2 8 0,7% 16<br />

3 2 0,2% 6<br />

4 1 0,1% 4<br />

Totale<br />

Presidente 1177 100,0% 1192<br />

Totale<br />

lavoro<br />

Tribunale 9154<br />

Contributo<br />

Pres al<br />

lavoro<br />

Tribunale 12,9%<br />

numero<br />

Mag del<br />

Tribunale 11<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Tribunale<br />

solo Mag 652 1035<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

proprio<br />

Tribunale 525 157<br />

25


Me<strong>di</strong>a del<br />

Cluster<br />

solo Mag 501 810<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

cluster 676 382<br />

6 BARI Presidente 1 220 42,0% 220<br />

2 292 55,7% 584<br />

3 12 2,3% 36<br />

Totale<br />

Presidente 524 100,0% 840<br />

Totale<br />

lavoro<br />

Tribunale 3474<br />

Contributo<br />

Pres al<br />

lavoro<br />

Tribunale 15,1%<br />

numero<br />

Mag del<br />

Tribunale 5<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Tribunale<br />

solo Mag 590 944<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

proprio<br />

Tribunale -66 -104<br />

Me<strong>di</strong>a del<br />

Cluster<br />

590 944<br />

26


solo Mag<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

cluster -66 -104<br />

7 GENOVA Presidente 1 318 50,4% 318<br />

2 300 47,5% 600<br />

3 13 2,1% 39<br />

Totale<br />

Presidente 631 100,0% 957<br />

Totale<br />

lavoro<br />

Tribunale 3262<br />

Contributo<br />

Pres al<br />

lavoro<br />

Tribunale 19,3%<br />

numero<br />

Mag del<br />

Tribunale 5<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

Tribunale<br />

solo Mag 526 858<br />

Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

proprio<br />

Tribunale 105 99<br />

Me<strong>di</strong>a del<br />

Cluster<br />

solo Mag 526 858<br />

27


Differenza<br />

Att.<br />

Presidente<br />

rispetto<br />

alla me<strong>di</strong>a<br />

Mag. Del<br />

cluster 105 99<br />

19. Il secondo modello sperimentale <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza in gruppi<br />

omogenei <strong>di</strong> confrontabilità. Conclusioni.-<br />

19.1. L’elaborazione illustrata nei passi precedenti è riassunta nel secondo modello sperimentale <strong>di</strong><br />

confrontabilità tra magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, <strong>di</strong> seguito riportato:[6]<br />

19.2. La clusterizzazione considera qui le seguenti variabili:<br />

• organico magistrati<br />

dato certo e nella <strong>di</strong>sponibilità del CSM<br />

fonti:<br />

• sopravvenuti 2008/organico<br />

• SIUS per gli uffici per i quali è <strong>di</strong>sponibile il 2008 completo su registro informatizzato;<br />

• <strong>di</strong>chiarazioni degli uffici se riguardano l'anno completo;<br />

• nel caso la <strong>di</strong>chiarazione non riguar<strong>di</strong> l'anno completo, si è ricostruito il dato completo<br />

applicando un algoritmo <strong>di</strong> previsione, basandosi sull' andamento degli uffici che avevano<br />

fornitola serie storica completa;<br />

• totale sopravvenuti 2008<br />

• numero uffici nel <strong>di</strong>stretto<br />

L'algoritmo ha enfatizzato i dati <strong>di</strong> flusso e quin<strong>di</strong> le sopravvenienze e l'in<strong>di</strong>ce<br />

sopravvenienze/organico.<br />

cluster 1<br />

(con<br />

uffici) <strong>di</strong>stretto Organico<br />

Totale<br />

Numero<br />

sopravvenuti<br />

sopravvenuti/organico 2008<br />

1 Distretto <strong>di</strong> TRIESTE 4 176,5 706 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> SASSARI 4 212,5 850 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> PERUGIA 4 269,25 1077 2<br />

1 Distretto <strong>di</strong> CAMPOBASSO 2 217,5 435 1<br />

Numero<br />

uffici<br />

28


me<strong>di</strong>a 3,5 218,9375 767 1,75<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 2 92,75 642 1<br />

2 Distretto <strong>di</strong> BOLZANO/BOZEN 2 347 694 1<br />

2 Distretto <strong>di</strong> TRENTO 2 372 744 1<br />

2 Distretto <strong>di</strong> CALTANISSETTA 3 328 984 1<br />

me<strong>di</strong>a 2,3 349,0 807,3 1,0<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 1,0 44,0 290,0 0,0<br />

3 Distretto <strong>di</strong> ANCONA 4 415 1660 2<br />

3 Distretto <strong>di</strong> POTENZA 2 421,5 843 1<br />

3 Distretto <strong>di</strong> CAGLIARI 4 416 1664 1<br />

3 Distretto <strong>di</strong> MESSINA 3 425,67 1277 1<br />

3 Distretto <strong>di</strong> CATANIA 6 304 1824 2<br />

3 Distretto <strong>di</strong> REGGIO CALABRIA 2 473 946 1<br />

3 Distretto <strong>di</strong> LECCE 4 572 2288 1<br />

me<strong>di</strong>a 3,6 432,5 1500,3 1,3<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 4,0 268,0 1445,0 1,0<br />

4 Distretto <strong>di</strong> TORINO 14 439 6148 5<br />

4 Distretto <strong>di</strong> FIRENZE 12 370,33 4444 4<br />

me<strong>di</strong>a 13,0 404,7 5296,0 4,5<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 2,0 68,7 1704,0 1,0<br />

5 Distretto <strong>di</strong> NAPOLI 17 492 8364 3<br />

5 Distretto <strong>di</strong> MILANO 14 694 9716 3<br />

5 Distretto <strong>di</strong> ROMA 14 724,43 10142 3<br />

me<strong>di</strong>a 15,0 636,8 9407,3 3,0<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 3,0 232,4 1778,0 0,0<br />

6 Distretto <strong>di</strong> VENEZIA 7 548,57 3840 3<br />

6 Distretto <strong>di</strong> PALERMO 9 555,56 5000 3<br />

6 Distretto <strong>di</strong> BOLOGNA 7 762,57 5338 3<br />

6 Distretto <strong>di</strong> BARI 7 591,71 4142 2<br />

me<strong>di</strong>a 7,5 614,6 4580,0 2,8<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 2,0 214,0 1498,0 1,0<br />

7 Distretto <strong>di</strong> CATANZARO 5 690,6 3453 2<br />

7 Distretto <strong>di</strong> GENOVA 6 625,67 3754 2<br />

7 Distretto <strong>di</strong> L'AQUILA 4 658 2632 2<br />

29


7 Distretto <strong>di</strong> BRESCIA 4 681,25 2725 2<br />

me<strong>di</strong>a 4,8 663,9 3141,0 2,0<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 2,0 64,9 1122,0 0,0<br />

8 Distretto <strong>di</strong> TARANTO 2 801,5 1603 1<br />

8 Distretto <strong>di</strong> SALERNO 2 907,5 1815 1<br />

me<strong>di</strong>a 2,0 854,5 1709,0 1,0<br />

range: <strong>di</strong>fferenza max-min 0,0 106,0 212,0 0,0<br />

3. L’utilizzo <strong>di</strong> dati più omogenei – per quanto limitati ad un ristretto arco temporale (è<br />

stato campionato soltanto il 2008) ha consentito <strong>di</strong> pervenire ad un risultato più<br />

adeguato rispetto al primo modello prospettato.<br />

19.4.Nota <strong>di</strong> commento al modello e conclusioni:<br />

19.4.1. La clusterizzazione si è articolata per successive approssimazioni, implementando<br />

gradatamente il modello fino a raggiungere il risultato finale che è stato ritenuto, allo stato, quello<br />

maggiormente utile ai fini della confrontabilità dei magistrati (v. relazione statistica allegata).<br />

19.4.2. Ad un primo modello <strong>di</strong> base sono seguiti progressivi affinamenti, con l’inserimento<br />

dapprima della variabile relativa alle sopravvenienze me<strong>di</strong>e per semestre registrate nel 2008 tramite<br />

il SIUS, <strong>sulla</strong> base delle rilevazioni trasmesse dai 12 uffici campionati, e tenendo ferme le altre<br />

variabili. Si è quin<strong>di</strong> inserita la variabile in<strong>di</strong>cativa del rapporto tra proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti e<br />

magistrati in organico, procedendo quin<strong>di</strong> allo sviluppo <strong>di</strong> ulteriori modelli ottenuti combinando <strong>di</strong><br />

volta in volta le variabili utilizzate.<br />

19.4.3. Il modello è stato quin<strong>di</strong> implementato inserendo, con riguardo alle sopravvenienze, i dati<br />

SIUS e, laddove questi mancassero, i dati stimati per gli uffici senza la serie storica completa.<br />

19.4.4. L’ipotesi clusterizzazione così elaborata è stata quin<strong>di</strong> ulteriormente affinata, applicando il<br />

valore ponderale dei provve<strong>di</strong>menti attribuito a ciascuna tipologia <strong>di</strong> definizioni e <strong>di</strong>stinta per<br />

magistrato. Un ulteriore affinamento della proiezione precedente è riportato escludendo i magistrati<br />

non presenti per l’intero periodo considerato (per l’illustrazione grafica dei progressivi step, v.<br />

modelli in allegato).<br />

19.4.5. Il modello finale (v. allegato) considera le seguenti variabili:<br />

- organico magistrati<br />

- totale sopravvenuti 2008<br />

- sopravvenuti 2008/organico<br />

- numero uffici nel <strong>di</strong>stretto<br />

30


19.4.6. L’utilizzo <strong>di</strong> dati più omogenei, per quanto limitati ad un ristretto arco temporale (è stato<br />

campionato soltanto il 2008) ha consentito <strong>di</strong> pervenire ad un risultato in parte <strong>di</strong>verso rispetto al<br />

primo modello prospettato:<br />

A) I gruppi assumono ora una connotazione più articolata, <strong>di</strong>venendo 8:<br />

cluster n.1 : è caratterizzato da tribunali con organico pari a 4 unità <strong>di</strong> Personale <strong>di</strong> Magistratura e<br />

da una sopravvenienza me<strong>di</strong>a intorno alle 220 unità: all’interno del cluster si <strong>di</strong>stinguono le<br />

posizioni <strong>di</strong> Perugia, che ha una sopravvenienza complessiva molto elevata rispetto agli altri uffici,<br />

anche se poi il dato me<strong>di</strong>o ri<strong>di</strong>mensiona tale <strong>di</strong>versità e Campobasso, che ha 2 unità <strong>di</strong> personale <strong>di</strong><br />

<strong>magistratura</strong> in organico. Campobasso può costituire utile esempio per mostrare il funzionamento<br />

dell’algoritmo <strong>di</strong> calcolo: il <strong>di</strong>mensionamento in termini <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> personale avrebbe dovuto<br />

inserire il Tribunale nel gruppo 2, gruppo però caratterizzato da tribunali con sopravvenienza molto<br />

simile fra loro e molto superiore a Campobasso. oppure nel gruppo 8, costituto da Tribunali per i<br />

quali sono previsti comunque 2 Magistrati, ma che mostrano carichi assolutamente <strong>di</strong>versi da quelli<br />

<strong>di</strong> Campobasso. L’algoritmo ha “pesato” le variabili e ha “deciso” <strong>di</strong> inserire il Tribunale nel<br />

gruppo 2, dando maggiore importanza alla variabile sopravvenuti me<strong>di</strong>.<br />

cluster n.2 : è caratterizzato da tre tribunali con organico fra 2 e 3 unità, con una sopravvenienza<br />

me<strong>di</strong>a intorno alle 350 unità: la variabilità interna al cluster, in<strong>di</strong>cata dal”RANGE”, vale a <strong>di</strong>re dalla<br />

<strong>di</strong>fferenza fra il valore massimo ed il valore minimo assunto dalla variabile sopravvenuti è molto<br />

piccola, il range assume il valore <strong>di</strong> 44.<br />

cluster n.3 : il fattore comune dei Tribunali inseriti in tale cluster è la sopravvenienza per<br />

magistrato in organico che si attesta intorno al valore <strong>di</strong> 430 sopravvenuti. All’interno del cluster<br />

assume un particolare rilievo il tribunale <strong>di</strong> Lecce, per il quale effettivamente la sopravvenienza è<br />

molto superiore a quella <strong>di</strong> tutti gli altri. Anche in questo caso, così come per il cluster<br />

n1.Campobasso, l’attribuzione a tale gruppo deve essere vista soprattutto nella logica che<br />

l’inserimento in altri cluster avrebbe portato risultati meno accettabili : il gruppo 6 , costituito da<br />

Tribunali con sopravvenienza me<strong>di</strong>a pari a 616, quin<strong>di</strong> relativamente vicina a quella <strong>di</strong> Lecce, ha<br />

però un numero <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> organico fra 7 e 9 , il doppio rispetto a quelle <strong>di</strong> Lecce.<br />

cluster n.4 : costituito dai Tribunali <strong>di</strong> Torino e Firenze: tale cluster è frutto non solo dei risultati<br />

estratti dall’algoritmo ma anche della considerazione sul numero <strong>di</strong> Uffici attribuiti alla loro<br />

competenza (5 per Torino e 4 per Firenze) , situazione che non ha riscontri negli atri Tribunali.<br />

cluster n.5 : costituito dai Tribunali metropolitani.<br />

cluster n.6 : il fattore comune dei Tribunali inseriti in tale cluster è l’organico previsto, che si<br />

attesta fra le 7 e le 9 unità . La sopravvenienza per Magistrato in organico invece è abbastanza<br />

variabile nel cluster, soprattutto per la posizione <strong>di</strong> Bologna, che presenta una sopravvenienza per<br />

Magistrato in organico superiore <strong>di</strong> circa 200 unità a quella degli altri. Tale <strong>di</strong>fferenza è meno<br />

sensibile, almeno confrontando il dato con Palermo, se si considerano i valori assoluti dei<br />

sopravvenuti.<br />

cluster n.7 : è un cluster molto omogeneo, sia guardando l’organico, sia guardando la<br />

sopravvenienza per Magistrato:la <strong>di</strong>fferenza minimo-massimo si attesta sul valore <strong>di</strong> 65.<br />

cluster n.8 : è un cluster molto omogeneo, che unisce i due Tribunali per i quali risulta un carico <strong>di</strong><br />

sopravvenienze per magistrato molto elevato, superiore a quello registrato in tutti gli altri gruppi.<br />

31


B) Il <strong>di</strong>fferenziale, con riferimento al dato <strong>di</strong> maggiore importanza (me<strong>di</strong>a<br />

sopravvenuti/magistrato in organico), tende a ridursi notevolmente rispetto al primo modello<br />

sperimentale. Probabilmente sarà necessario un ulteriore approfon<strong>di</strong>mento con dati relativi ad<br />

un più esteso arco temporale per verificare gli scostamenti più marcati (range “3” e “6”);<br />

C) I raggruppamenti esprimono un preciso rapporto <strong>di</strong>mensionale ed un tendenzialmente<br />

raffrontabile rapporto sopravvenienze/magistrati in organico.<br />

Note:<br />

Il modello sopra illustrato costituisce una prima base <strong>di</strong> raggruppamento tra tribunali <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> confrontabili. Il modello dovrà tuttavia essere sottoposto ad ulteriori verifiche ed<br />

eventuali affinamenti e mo<strong>di</strong>fiche che si rendessero necessari <strong>sulla</strong> base del dato sulle<br />

sopravvenienze ricavato da una serie storica adeguata (almeno quattro anni contigui) e su dati<br />

omogenei estratti dal registro informatizzato SIUS/SIES, attualmente in fase <strong>di</strong> continua<br />

implementazione.<br />

____________________________________________________________________________<br />

[1] Il presente Capitolo riassume i risultati della elaborazione compiuta dal componente del Gruppo <strong>di</strong> lavoro dott.<br />

Fabio Fiorentin e dal funzionario statistico dott.ssa Annalisa Dalbuono <strong>di</strong> DGSTST. La relazione redatta dalla dott.ssa<br />

Dalbuono è allegata alla presente relazione conclusiva.<br />

([2]) Cfr. or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> servizio allegato alla relazione.<br />

([3]) Il programma, precisamente, riporta i tempi corrispondenti a ciascuna scansione proce<strong>di</strong>mentale, <strong>di</strong>stinguendo le<br />

fasi dalla presentazione dell’istanza alla fissazione della prima u<strong>di</strong>enza; da quest’ultima alla decisione; dalla decisione<br />

al deposito del provve<strong>di</strong>mento;<br />

([4] ) Per brevità, si rimanda per una lettura dettagliata alle schede-ufficio allegate alla relazione.<br />

([5]) In questo senso propende del resto l’esperienza maturata nel corso delle visite presso i gran<strong>di</strong> tribunali <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> laddove (cfr. a es. report <strong>sulla</strong> visita al Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Milano, allegato alla presente<br />

relazione) è concorde l’opinione dei magistrati nel ritenere che criteri <strong>di</strong> assegnazione fondati su automatismi legati a<br />

lettere o numerazione progressiva <strong>di</strong> iscrizione assicurano una tendenziale uniformità della <strong>di</strong>stribuzione degli affari più<br />

complessi.<br />

([6]) Dati pubblicati sul sito del C.S.M. www.cosmag.it, situazione al 30.06.08.<br />

([7]) Per il Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Roma non si è conteggiato il magistrato militare transitato in soprannumero alla<br />

<strong>magistratura</strong> or<strong>di</strong>naria presso l’in<strong>di</strong>cato ufficio giu<strong>di</strong>ziario.<br />

([8]) Si veda a tale proposito le schede-ufficio allegate alla presente relazione, elaborate <strong>sulla</strong> base delle risposte al<br />

questionario informativo inviato agli uffici.<br />

([9]) Il risultato <strong>di</strong> tale elaborazione iniziale è una matrice del tutto simile a quella che si trova negli atlanti stradali,<br />

quando riportano le <strong>di</strong>stanze chilometriche tra le varie località <strong>di</strong> un Paese.<br />

([10]) Si veda in proposito la scheda illustrativa del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Napoli elaborata in esito alla risposta<br />

al questionario informativo.<br />

([11]) Si veda in proposito i report sulle visite ai Tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Milano e Roma allegati alla presente<br />

relazione.<br />

32


[12] ) La citata nota illustrativa è allegata alla presente relazione.<br />

[1] Si veda, a questo proposito, il report della visita presso il Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong> Roma, in<br />

allegato alla presente relazione.<br />

[2] ) Il modello è allegato alla presente relazione come “clustertrib.00” .<br />

[3] ) Il modello si trova allegato in formato excel “clustertrib.00”.<br />

[4] ) La tabella è allegata in formato excel “clustertrib.02”.<br />

[5] ) La tabella si trova allegata in formato excel “clustertrib.03- step4”.<br />

[6] ) Il modello è allegato in formato excel “Trib_cluster_finale”.<br />

33


SEZIONE II<br />

20. In<strong>di</strong>cazione dei parametri per la costruzione dei clusters relativi agli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.-<br />

20.1. Il passo relativo alla costruzione dei clusters riguardanti gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> ha richiesto<br />

la formulazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori adattati alla peculiarità della natura e delle funzioni <strong>di</strong> tale giu<strong>di</strong>ce e<br />

precisamente:<br />

- definizioni (me<strong>di</strong>a periodo dei semestri compresi negli anni oggetto <strong>di</strong> analisi): la prima variabile<br />

considerate nel modello è stata la me<strong>di</strong>a del totale delle definizioni nel periodo 2005-2008, così<br />

come <strong>di</strong>chiarato dagli uffici tramite il modello 168U. In fase <strong>di</strong> elaborazione della Cluster Analysis<br />

si è sperimentata la trattazione solo <strong>di</strong> alcuni specifici oggetti, ma con risultati non significativi. In<br />

alcuni casi le prassi <strong>di</strong>verse che in merito alla stessa materia possono essere seguite (ad esempio la<br />

gestione delle autorizzazioni al ricovero in luogo esterno <strong>di</strong> cura ) inficiano gli esiti della<br />

elaborazione. In altri casi, non sono state riscontrate <strong>di</strong>fferenze significative fra i risultati ottenuti<br />

utilizzando il totale provve<strong>di</strong>menti e quelli ottenuti utilizzando uno specifico oggetto. Si considera<br />

inoltre che, anche se in misura minore rispetto ai tribunali, molti uffici erano inadempienti per il<br />

2008 al momento in cui la Direzione Generale <strong>di</strong> Statistica ha creato il database <strong>di</strong>sponibile per le<br />

rilevazioni statistiche e quin<strong>di</strong> per molti uffici non è presente la serie storica completa degli anni. Le<br />

rilevazioni concernenti gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> sono stati forniti dal DAP e riuniti in un'unica basedati.<br />

Il dato sulle sopravvenienze non è, inoltre, attualmente <strong>di</strong>sponibile per tutti gli uffici, poiché<br />

l’informatizzazione per questi ultimi si è conclusa nel corso del corrente anno e l’unica fonte<br />

attualmente <strong>di</strong>sponibile (il mod 168U) fornisce unicamente il dato relativo alle definizioni. Il<br />

registro informatizzato SIUS/SIES sarà, invece, idoneo a fornire i dati <strong>sulla</strong> movimentazione dei<br />

proce<strong>di</strong>menti sia per oggetto che per nome del magistrato che, infine, per tipologia <strong>di</strong> definizione.<br />

201.Attualmente, pertanto, ai fini della clusterizzazione sono stati utilizzati unicamente i dati sulle<br />

definizioni estratti dal mod. 168/U. Si è ben consapevoli che essi non rispecchiano il dato dei flussi,<br />

ma evidenziano piuttosto la capacità del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> smaltire i proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti. Inoltre, il<br />

mod. 168U, dal quale si ricava il dato sulle definizioni, elenca i provve<strong>di</strong>menti emessi per un<br />

determinato oggetto, ma non entra nel dettagli <strong>di</strong> tutti gli oggetti possibili. Tuttavia, si è scelto <strong>di</strong><br />

utilizzare tale dato poiché omogeneo per tutti gli uffici, e idoneo a fornire una in<strong>di</strong>cazione – per<br />

quanto necessariamente approssimativa e generica – delle <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> flusso dell’ufficio.<br />

20.2.Si utilizza, pertanto, il dato sulle definizioni in via del tutto provvisoria con l’avvertenza che i<br />

clusters dovranno essere sottoposti ad approfon<strong>di</strong>ta verifica nel momento in cui sarà <strong>di</strong>sponibile il<br />

dato sulle sopravvenienze, omogeneo e tratto su un congruo arco temporale, <strong>sulla</strong> base del registro<br />

informatizzato SIUS/SIES;<br />

- <strong>di</strong>mensioni dell’organico;<br />

- numero <strong>di</strong> condannati definitivi e <strong>di</strong> internati: il dato è stato fornito dal D.A.P. Si tratta dei<br />

soggetti in esecuzione <strong>di</strong> pena in regime inframurario che il magistrato gestisce, con i colloqui, i<br />

progetti <strong>di</strong> reinserimento esterno, i contatti con <strong>di</strong>fensori e familiari, etc. : ponderando tale<br />

in<strong>di</strong>catore si “recupera” inoltre una misura della c.d. “materia gassosa”, la parte <strong>di</strong> lavoro della<br />

<strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che non è attualmente rilevata a livello statistico;<br />

- numero <strong>di</strong> soggetti condannati in esecuzione esterna: il dato statistico <strong>di</strong>sponibile è rappresentato<br />

dal numero dei casi relativi a misure alternative, sanzioni sostitutive e misure <strong>di</strong> sicurezza seguiti<br />

dagli UEPE <strong>di</strong>strettuali, misurato <strong>sulla</strong> me<strong>di</strong>a del periodo 2005-08. Su tale database si è proceduto<br />

nel modo seguente: sono stati sommati i dati relativi ai casi seguiti <strong>di</strong> soggetti in esecuzione <strong>di</strong><br />

1


misure alternative alla detenzione (affidamento in prova al servizio sociale, detenzione domiciliare<br />

e semilibertà), alle sanzioni sostitutive (libertà controllata e semidetenzione) e alle misure <strong>di</strong><br />

sicurezza del periodo considerato. Si è, inoltre, tenuto conto dei casi seguiti dagli UEPE con<br />

riferimento ai proce<strong>di</strong>menti per l’eventuale revoca delle misure esterne. Si tratta, precisamente,<br />

dell’attività svolte dagli UEPE in riferimento a casi sottoposti alla cognizione della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>.<br />

Quali variabili <strong>di</strong> affinamento si è inoltre considerato:<br />

• in<strong>di</strong>ce magistrati in organico/condannati definitivi<br />

• in<strong>di</strong>ce magistrati in organico/casi UEPE<br />

20.3.Si è proceduto, in analogia con la metodologia utilizzata per i tribunali, attraverso successivi<br />

affinamenti e implementazioni, me<strong>di</strong>ante l’applicazione delle variabili sopra in<strong>di</strong>cate (per<br />

l’illustrazione grafica degli step progressivi v. allegato).<br />

20.3.1.Il modello finale si presenta molto articolato, essendo sud<strong>di</strong>viso in 12 gruppi, me<strong>di</strong>amente<br />

composti da 3-4 uffici e da una decina <strong>di</strong> magistrati(v. allegato ). Le <strong>di</strong>fferenze interne ai gruppi<br />

sono meno marcate <strong>di</strong> quella tra gruppi <strong>di</strong>fferenti, e in<strong>di</strong>cano una tendenziale omogeneità interna<br />

dei clusters, e più rilevanti variabilità tra gruppo e gruppo.<br />

20.3.2.Analogamente a quanto detto a proposito dei tribunali, il modello <strong>di</strong> clusterizzazione sopra<br />

illustrato ha natura allo stato sperimentale, poiché con<strong>di</strong>zionato dalla non provata affidabilità dei<br />

dati acquisiti in relazione ai flussi e soprattutto dalla loro incompletezza. L’utilizzo – se pure allo<br />

stato attuale “necessitato” - dell’in<strong>di</strong>catore sulle definizioni ha, inoltre, una limitata capacità <strong>di</strong><br />

intercettare quella complessità che la clusterizzazione ha il compito <strong>di</strong> misurare e che meglio<br />

sarebbe espressa inserendo nel’algoritmo parametri relativi alle sopravvenienze.<br />

20.3.3. Pur nella consapevolezza del carattere sperimentale dei modelli <strong>di</strong> elaborati, si ritiene che<br />

essi costituiscano una non arbitraria ipotesi <strong>di</strong> raggruppamento dei tribunali e degli uffici <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, essendo costruiti anche con l’utilizzo <strong>di</strong> parametri dotati <strong>di</strong> un adeguato grado <strong>di</strong><br />

affidabilità, poiché ricavati da statistiche ufficiali.<br />

20.3.4. Non sono state, invece, considerate:<br />

- pendenze: il dato è <strong>di</strong>somogeneo. Per alcuni uffici sono <strong>di</strong>sponibili i dati anteriori all’indulto; per<br />

altri uffici, quello posteriore alla L. n. 241/06. Mentre il dato sulle definizioni appare<br />

maggiormente stabile, risentendo in misura inferiore degli effetti dell’indulto; quello sulle<br />

pendenze è più imme<strong>di</strong>atamente inciso dal provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> clemenza. Il dato sulle pendenze è<br />

stato quin<strong>di</strong> valutato al 31.12.05.<br />

20.4. In<strong>di</strong>catori specializzanti:<br />

Nel modello <strong>di</strong> valutazione proposto, gli uffici saranno <strong>di</strong>stinti <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori<br />

ulteriormente specializzanti. Il dato che – <strong>sulla</strong> base degli elementi raccolti nel corso dei lavori<br />

– pare determinante nell’influenzare la produttività me<strong>di</strong>a dei magistrati è rappresentato<br />

dall’organizzazione della cancelleria e dalla situazione dell’organico del personale<br />

amministrativo.<br />

Pertanto:<br />

2


1) per quanto concerne gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza, si <strong>di</strong>stingue gli uffici che hanno adottato<br />

soluzioni organizzative che favoriscono l’efficienza (il c.d. “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”) da quelli che<br />

ne siano privi. Tale metodologia consentirà <strong>di</strong> confrontare tra loro uffici che appaiono<br />

possedere elementi comuni che prevalgono sulle <strong>di</strong>fferenze, così che, ad esempio, gli uffici <strong>di</strong><br />

Sorveglianza potranno essere sud<strong>di</strong>visi in gruppi <strong>di</strong>versi che tengano conto delle soluzioni<br />

organizzative adottate.<br />

2) Non si è tenuto conto della <strong>di</strong>stinzione tout court tra Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza inse<strong>di</strong>ati presso<br />

il capoluogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto e quelli <strong>di</strong>slocati sul territorio. Tale <strong>di</strong>stinzione, inizialmente presa in<br />

considerazione, è stata utilizzata nella elaborazione <strong>di</strong> un modello sperimentale <strong>di</strong> cluster per<br />

gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza. Essa tuttavia non ha evidenziato significative relazioni tra<br />

l’ubicazione degli Uffici e gli altri parametri utilizzati per la costruzione dei raggruppamenti, e<br />

pertanto si è stabilito <strong>di</strong> non tenerne conto in sede <strong>di</strong> elaborazione dei clusters. Si è, infatti,<br />

riconosciuto – anche in seguito all’ampio confronto avviato con i colleghi della <strong>sorveglianza</strong> e<br />

nella riunione organizzata con i Presidenti dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza dei <strong>di</strong>stretti interessati<br />

dallo stu<strong>di</strong>o, che il dato rilevante che pare maggiormente influenzare la capacità del magistrato<br />

<strong>di</strong> definire un numero maggiore <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti in tempi più rapi<strong>di</strong> è quello relativo<br />

all’organizzazione, intesa quale soluzione organizzativa che assegna al singolo magistrato una<br />

o più unità <strong>di</strong> personale amministrativo <strong>di</strong> cancelleria e che gli consente un <strong>di</strong>retto controllo dei<br />

tempi dell’istruttoria e del carico delle singole u<strong>di</strong>enze. Si è quin<strong>di</strong> ritenuto che, mentre con<br />

riferimento agli uffici “esterni” l’ ”ufficio del giu<strong>di</strong>ce” fosse da ritenersi in re ipsa, salve<br />

significative carenze <strong>di</strong> organico nel personale <strong>di</strong> cancelleria; per quanto concerne gli “ufficisede”<br />

è opportuno <strong>di</strong>stinguere quelli che si sono dotati <strong>di</strong> una struttura del tipo “ufficio del<br />

giu<strong>di</strong>ce” da quelli privi <strong>di</strong> tale articolazione.<br />

21. Classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del numero <strong>di</strong> magistrati in organico.-<br />

21.1. Fonte: <strong>Consiglio</strong> <strong>Superiore</strong> della Magistratura<br />

21.2. Il primo parametro <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>mensionale in<strong>di</strong>viduato per la formazione dei clusters è il<br />

numero dei magistrati previsti nell’organico degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.<br />

21.3. La tabella seguente or<strong>di</strong>na gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza secondo tale in<strong>di</strong>catore. Anche in<br />

questo caso, per ragioni statistiche, sono stati considerati tutti gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza ( nella<br />

tabella per brevità sono riportati solo gli uffici dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare):<br />

Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza per numero <strong>di</strong> magistrati in organico. ([1])<br />

Ufficio numero magistrati in organico<br />

Roma 12<br />

Napoli 11<br />

Milano 10<br />

Firenze 6<br />

Palermo 5<br />

3


Genova 5<br />

Bari 5<br />

Avellino 4<br />

Bologna 4<br />

S.Maria CapuaVetere 3<br />

Livorno 3<br />

Venezia 3<br />

Ancona 3<br />

Caltanissetta 3<br />

Trapani 2<br />

Agrigento 2<br />

Pavia 2<br />

Varese 2<br />

Pisa 2<br />

Padova 2<br />

Verona 2<br />

Reggio E. 2<br />

Foggia 2<br />

Trento 2<br />

Modena 1<br />

Frosinone 1<br />

Viterbo 1<br />

Siena 1<br />

Massa 1<br />

Macerata<br />

4


22. Classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del numero <strong>di</strong> detenuti definitivi e <strong>di</strong><br />

internati presenti nelle strutture penitenziarie del <strong>di</strong>stretto.-<br />

22.1. Un elemento importante che determina il carico <strong>di</strong> lavoro dell’Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza è<br />

costituito dalle presenze <strong>di</strong> detenuti e internati presso gli istituti dell’amministrazione penitenziaria<br />

del <strong>di</strong>stretto. A tal fine si prendono in considerazione soltanto i detenuti e gli internati a titolo<br />

definitivo, poiché si tratta dei soggetti che entrano più <strong>di</strong> frequente in contatto con il magistrato <strong>di</strong><br />

Sorveglianza a mezzo <strong>di</strong> istanze o <strong>di</strong> reclami. ([2])<br />

22.2. Tale in<strong>di</strong>catore consente <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nare gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del numero <strong>di</strong><br />

detenuti definitivi e internati (si tratta dei soggetti in esecuzione <strong>di</strong> pena che il magistrato gestisce,<br />

con i colloqui, i progetti <strong>di</strong> reinserimento esterno, i contatti con <strong>di</strong>fensori e familiari, etc.).<br />

Utilizzando tale in<strong>di</strong>catore si “recupera” un dato <strong>sulla</strong> c.d. “materia gassosa”, la parte cospicua <strong>di</strong><br />

lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che non è attualmente rilevata a livello statistico).<br />

22.3. Ai fini del classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza con riferimento al numero <strong>di</strong> detenuti<br />

presenti negli istituti <strong>di</strong> pena del <strong>di</strong>stretto, si è operato <strong>sulla</strong> base numerica costituita dalla somma<br />

dei detenuti e internati ristretti a titolo definitivo trattandosi delle tipologie <strong>di</strong> ristretti per i quali<br />

sussiste la competenza della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> con riferimento agli istituti <strong>di</strong>sciplinati<br />

dalla legge sull’or<strong>di</strong>namento penitenziario (legge 26 luglio 1975, n. 354 e succ. mod.).<br />

22.4. L' elaborazione può consentire <strong>di</strong> estrarre un utile in<strong>di</strong>catore sul carico generale <strong>di</strong> lavoro del<br />

singolo magistrato in organico in un determinato Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza, con riferimento al numero<br />

me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> detenuti che è chiamato a “gestire”, per quanto concerne il profilo dei benefici<br />

penitenziari, il trattamento, le au<strong>di</strong>zioni in istituto, etc, involgendo sia le funzioni afferenti al<br />

tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza quanto le attribuzioni <strong>di</strong> carattere monocratico.<br />

22.5. Si noti che l’elaborazione fornisce un’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> carattere generale, poiché non <strong>di</strong>stingue il<br />

“peso” del detenuto (topologia <strong>di</strong> delitto commesso, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute, etc.). Tale profilo viene<br />

recuperato nella elaborazione dei parametri per la valutazione del carico <strong>di</strong> lavoro del singolo<br />

magistrato, <strong>sulla</strong> base dell’attribuzione <strong>di</strong> un coefficiente ponderale appropriato alle attività <strong>di</strong><br />

vigilanza e colloquio con soggetti ristretti in particolari istituti o sezioni (cfr. Cap. VI).<br />

22.6. Con riferimento al sopra visto parametro, gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza (per brevità si sono<br />

riportati in estratto solo gli uffici dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati nella delibera consiliare) sono or<strong>di</strong>nati nel<br />

modo seguente:<br />

Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza e consistenza numerica <strong>di</strong> detenuti definitivi e internati presenti nelle strutture dell’ amministrazione penitenzia<br />

Ufficio<br />

detenuti def. +<br />

int.<br />

5


Roma 1334<br />

Milano 901<br />

Napoli 783<br />

S.M.C.V. 732<br />

Bologna 718<br />

Firenze 711<br />

Palermo 583<br />

Padova 551<br />

Reggio E. 527<br />

Pavia 428<br />

Avellino 426<br />

Genova 394<br />

Livorno 341<br />

Varese 334<br />

Ancona 322<br />

Viterbo 309<br />

Verona 274<br />

Pisa 269<br />

Bari 262<br />

Siena 236<br />

Venezia 236<br />

Frosinone 221<br />

Caltanissetta 210<br />

Trapani 208<br />

Foggia 182<br />

6


Agrigento 144<br />

Massa 117<br />

Trento 89<br />

Macerata 107<br />

Modena 69<br />

22.7. Con riferimento al parametro relativo all’in<strong>di</strong>ce del rapporto magistrati/numero <strong>di</strong> detenuti<br />

definitivi e <strong>di</strong> internati ristretti presso le strutture presenti nei singoli <strong>di</strong>stretti, gli Uffici <strong>di</strong><br />

Sorveglianza sono or<strong>di</strong>nati nella tabella seguente (ancora una volta per brevità sono riportati solo gli<br />

uffici dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>viduati dalla delibera consiliare).<br />

Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza e rapporto tra magistrati in organico numero <strong>di</strong> detenuti<br />

definitivi e internati per magistrato in organico. ([4])<br />

ufficio det.def.+int. Magistrati det.+int./mag.<br />

Viterbo 309 1 1/309<br />

Padova 551 2 1/275<br />

Reggio E. 527 2 1/263<br />

S.M.C.V. 732 3 1/244<br />

Frosinone 221 1 1/221<br />

Pavia 428 2 1/214<br />

Bologna 718 4 1/179<br />

Varese 334 2 1/167<br />

Verona 274 2 1/137<br />

Pisa 269 2 1/134<br />

Firenze 711 6 1/118<br />

Palermo 583 5 1/116<br />

7


Livorno 341 3 1/114<br />

Roma 1344 12 1/112<br />

Ancona 322 3 1/107<br />

Avellino 426 4 1/106<br />

Napoli 783 11 1/71<br />

Milano 901 10 1/90<br />

Genova 394 5 1/79<br />

Bari 262 5 1/52<br />

Venezia 236 3 1/79<br />

Caltanissetta 210 3 1/70<br />

Trapani 208 2 1/104<br />

Agrigento 144 2 1/72<br />

Foggia 182 2 1/91<br />

Trento 89 2 1/44<br />

Modena 69 1 1/69<br />

Siena 236 1 1/236<br />

Massa 117 1 1/117<br />

Macerata 107 1 1/107<br />

23. Classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base del numero <strong>di</strong> esecuzioni esterne.- ([5])<br />

23.1. Un importante in<strong>di</strong>ce-spia del carico quantitativo gravante sui magistrati che compongono gli<br />

Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza è dato dall’attività degli UEPE <strong>di</strong>strettuali, che svolgono un ruolo <strong>di</strong> supporto<br />

istruttorio alla <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> Sorveglianza, pre<strong>di</strong>sponendo,tra gli altri interventi <strong>di</strong> competenza,<br />

relazioni e documenti relativi alle persone sottoposte ad esecuzione <strong>di</strong> pena, sia libere che detenute,<br />

ovvero sottoposte a misura <strong>di</strong> sicurezza.<br />

23.2. Il dato statistico <strong>di</strong>sponibile è rappresentato dal numero dei casi relativi a misure alternative,<br />

sanzioni sostitutive e misure <strong>di</strong> sicurezza seguiti dagli UEPE <strong>di</strong>strettuali, misurato <strong>sulla</strong> me<strong>di</strong>a del<br />

periodo 2005-08. ([6]) Su tale database si è proceduto nel modo seguente: sono stati sommati i dati<br />

relativi ai casi seguiti <strong>di</strong> soggetti in esecuzione <strong>di</strong> misure alternative alla detenzione (affidamento in<br />

8


prova al servizio sociale, detenzione domiciliare e semilibertà), alle sanzioni sostitutive (libertà<br />

controllata e semidetenzione) e alle misure <strong>di</strong> sicurezza del periodo considerato. Si è, inoltre, tenuto<br />

conto dei casi seguiti dagli UEPE con riferimento ai proce<strong>di</strong>menti per l’eventuale revoca delle<br />

misure esterne. Si tratta, precisamente, dell’attività svolte dagli UEPE in riferimento a casi<br />

sottoposti alla cognizione della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> Sorveglianza.<br />

24. Classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base dei flussi.-<br />

24.1. Il dato sui flussi per gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza è <strong>di</strong> problematica rilevazione, per una<br />

molteplicità <strong>di</strong> fattori, quali la carente informatizzazione per gli anni precedenti al 2009, la<br />

<strong>di</strong>fformità dei criteri <strong>di</strong> compilazione delle statistiche perio<strong>di</strong>che, la pluralità <strong>di</strong> fonti utilizzate dagli<br />

uffici per la registrazione e la conservazione dei dati.<br />

24.2. Va precisamente riba<strong>di</strong>to che, allo stato, i dati relativi ai flussi degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza per<br />

gli anni antecedenti all’introduzione del registro informatizzato gestito dal programma SIUS/SIES<br />

non sono ricavabili <strong>sulla</strong> base delle rilevazioni semestrali eseguite me<strong>di</strong>ante compilazione del<br />

modello 168U, che fornisce, invece, il dato sulle definizioni <strong>di</strong>stinto per oggetto. Tali dati sono<br />

custo<strong>di</strong>ti presso la DGSTAT e sono stati utilizzati ai fini della presente elaborazione. Deve, al<br />

proposito, essere segnalata una duplice criticità: anzitutto, la compilazione dei modelli 168U<br />

avviene con meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali, basandosi registri cartacei a loro volta influenzati sotto il profilo<br />

della qualità del dato dalle non uniformi prassi <strong>di</strong> registrazione delle iscrizioni (su tale problematica<br />

si rimanda per brevità a quanto illustrato a commento degli esiti del questionario illustrativo<br />

<strong>di</strong>ramato ai Tribunali e agli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza in sede). In secondo luogo, attesa la non<br />

uniforme <strong>di</strong>ffusione dell’informatizzazione presso gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza per gli anni anteriori al<br />

2008, non si <strong>di</strong>spone attualmente <strong>di</strong> una fonte omogenea, anche a motivo della prassi, invalsa presso<br />

alcuni uffici, <strong>di</strong> omettere l’invio del prospetto 168U una volta introdotto il registro informatizzato<br />

gestito da SIUS/SIES.<br />

24.3. Il dato relativo ai flussi potrà,quin<strong>di</strong>, essere acquisito a regime tramite interrogazione del<br />

registro informatizzato SIUS/SIES, che consente un’estrazione del dato relativo ai flussi <strong>di</strong>stinto per<br />

oggetto/tipologia proce<strong>di</strong>mentale. Si pone, in ogni caso, per la Sorveglianza l’alternativa già<br />

prospettata per il settore penale or<strong>di</strong>nario, se concentrare presso il C.S.M. le estrazioni integrali<br />

delle basi dati dei singoli uffici oppure chiedere ai singoli uffici una estrazione annuale / trimestrale<br />

e quin<strong>di</strong> ricevere e gestire solo i risultati delle estrazioni.<br />

24.4. L’esperienza ricavata dalle visite presso gli uffici, le risposte al questionario informativo<br />

<strong>di</strong>ramato ai medesimi e l’analisi dello stato dell’ informatizzazione con riferimento alla<br />

<strong>sorveglianza</strong> ha <strong>di</strong>mostrato che occorre approfon<strong>di</strong>re le logiche e le modalità con cui sono iscritti i<br />

proce<strong>di</strong>menti, sollecitando l’adozione <strong>di</strong> prassi omogenee particolarmente per i settori non ancora<br />

informatizzati.<br />

24.5. Va rilevato, comunque, che la qualità ormai accettabile delle informazioni generali acquisibili<br />

tramite l’interrogazione dei registri SIUS/SIES potrà consentire <strong>di</strong> acquisire – per gli anni a venire -<br />

dati sufficientemente atten<strong>di</strong>bili sui flussi dell’ufficio giu<strong>di</strong>ziario relativi a pendenze, sopravvenuti<br />

ed esauriti nel periodo considerato. Per gli anni coperti dal registro informatizzato, sarà – come<br />

accennato – possibile <strong>di</strong>stinguere il dato relativo ai flussi per tipologie essenziali, me<strong>di</strong>ante<br />

l’estrattore statistico. Sotto tale profilo, le criticità maggiori si avvertono sotto il profilo che il<br />

programma SIUS/SIES tuttora non gestisce i proce<strong>di</strong>menti trattati dal Magistrato <strong>di</strong> Sorveglianza<br />

con proce<strong>di</strong>mento in camera <strong>di</strong> consiglio (e dunque, in particolare, l’importante materia delle<br />

9


misure <strong>di</strong> sicurezza). Si segnala l’esperienza <strong>di</strong> Roma, che, con un accorto utilizzo del programma<br />

SIUS/SIES, gestisce in modo informatizzato già ora i proce<strong>di</strong>menti monocratici (ad esclusione delle<br />

misure <strong>di</strong> sicurezza). 1<br />

24.6. Ne consegue che, a regime, tramite interrogazione del registro informatizzato SIUS/SIES è<br />

consentita, per i proce<strong>di</strong>menti relativi alla competenza dell’Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza, la conoscenza<br />

<strong>di</strong>:<br />

- modalità <strong>di</strong> definizione – da estrattore<br />

- tempi <strong>di</strong> definizione – da estrattore. Il programma precisamente riporta i tempi corrispondenti a<br />

ciascuna scansione proce<strong>di</strong>mentale, <strong>di</strong>stinguendo le fasi dalla presentazione dell’istanza alla<br />

fissazione della prima u<strong>di</strong>enza; da quest’ultima alla decisione; dalla decisione al deposito.<br />

- sopravvenuti per tipologia <strong>di</strong> oggetto – da estrattore<br />

- sopravvenuti per rito da estrattore non è possibile rilevare i proce<strong>di</strong>menti trattati con rito<br />

monocratico dal Magistrato <strong>di</strong> Sorveglianza. Il programma non <strong>di</strong>stingue peraltro, con riferimento<br />

ai proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> competenza del Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza, le tipologie proce<strong>di</strong>mentali adottate<br />

(es. proce<strong>di</strong>menti trattati con il rito ex art. 14-bis/ter della L. 354/75 dagli affari decisi con il<br />

proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Sorveglianza)<br />

- pendenze per anno <strong>di</strong> iscrizione – da estrattore<br />

24.7. Sarà quin<strong>di</strong> possibile per gli anni coperti dalla registrazione informatizzata un’analisi delle<br />

pendenze per anno iscrizione, idonea a evidenziare eventuali anomalie.<br />

24.8. Per quanto concerne l’analisi dei flussi della Sorveglianza, deve, inoltre, tenersi conto<br />

dell’impatto che ha avuto la legge sull’indulto (legge n. 241/06) <strong>sulla</strong> determinazione del carico <strong>di</strong><br />

lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> Sorveglianza sotto il profilo quantitativo. Si è, infatti, riscontrato che gli<br />

anni 2006, 2007 e almeno il primo semestre del 2008 sono stati interessati dagli effetti dell’indulto<br />

che ha abbattuto in percentuale significativa il carico <strong>di</strong> lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.<br />

(su tali profili si rinvia per brevità a quanto già illustrato in precedenza).<br />

24.9.Sotto il profilo metodologico, si è fatto principalmente ricorso ai dati ricavabili dalle<br />

rilevazioni perio<strong>di</strong>che semestrali su prospetto mod. 168U, poiché omogeneo per tutti gli uffici. Si è<br />

ritenuto appropriato utilizzare i dati relativi agli anni 2005-2008 poiché, se pure influenzati dalla<br />

<strong>di</strong>somogeneità delle fonti e dagli effetti <strong>di</strong> abbattimento del carico <strong>di</strong> lavoro verificatosi in seguito<br />

alla legge sull’indulto del 2006, possono fornire una in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> massima – se pure<br />

approssimativo e nei gran<strong>di</strong> numeri - del profilo <strong>di</strong>mensionale dell’ufficio sottoposto ad analisi,<br />

seppure tali dati non possono costituire una base statisticamente coerente per un’analisi più<br />

approfon<strong>di</strong>ta.<br />

24.10. Per le ragioni sopra in<strong>di</strong>cate, si prendono inoltre in considerazione le definizioni totali e non<br />

<strong>di</strong>stinte per oggetti complessi: esse forniscono un dato meramente in<strong>di</strong>cativo ma omogeneo sul<br />

volume <strong>di</strong> lavoro espresso dall’ufficio nel periodo. Si riba<strong>di</strong>sce il carattere necessitato della scelta <strong>di</strong><br />

tale in<strong>di</strong>catore, alla luce della situazione statistica rilevata, nonché il suo carattere del tutto<br />

10


provvisorio in attesa <strong>di</strong> una più esatta clusterizzazione ottenuta con parametri legati al dato sule<br />

sopravvenienze.<br />

24.11. Va riba<strong>di</strong>to che una corretta analisi per cluster imponga <strong>di</strong> valutare i flussi <strong>di</strong> lavoro con<br />

riferimento all’organico (e non alle presenze, che è dato non strutturale e variabile nel tempo)<br />

assegnato tabellarmente agli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza. Si considera, in altri termini, il carico<br />

in<strong>di</strong>viduale me<strong>di</strong>o, con l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare la figura del “magistrato me<strong>di</strong>o virtuale”<br />

dell’ufficio, e non si procede ancora ad una “pesatura” qualitativa dei proce<strong>di</strong>menti, cui pertanto è<br />

assegnato in<strong>di</strong>stintamente il valore “1”.<br />

25. Classamento degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>sulla</strong> base della complessità significativa <strong>di</strong><br />

particolari tipologie provve<strong>di</strong>mentali.-<br />

25.1. Sulla base dell’analisi elaborata a partire dalle schede-ufficio ([7]) , emerge un dato<br />

sufficientemente uniforme in or<strong>di</strong>ne alle tipologie proce<strong>di</strong>mentali maggiormente ricorrenti presso<br />

gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza. E’ possibile ritenere, in altri termini, che, sui gran<strong>di</strong> numeri, le tipologie<br />

provve<strong>di</strong>mentali concernenti oggetti particolarmente complessi (a es. i proce<strong>di</strong>menti in materia <strong>di</strong><br />

accertamento della collaborazione con la giustizia e <strong>di</strong> applicazione ai condannati “collaboratori”<br />

dei previsti benefici penitenziari) si “spalmi” uniformemente su tutti i magistrati del Tribunale <strong>di</strong><br />

Sorveglianza.<br />

25.2. Per quanto concerne l’Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza, in relazione al quale vi è una più incisiva<br />

influenza del dato relativo alla complessità <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> determinate posizioni giuri<strong>di</strong>che (es. “41bis”,<br />

collaboratori, soggetti affetti da turbe psichiche, sex offenders, etc.), si è ritenuto <strong>di</strong> procedere<br />

alla “pesatura” dei proce<strong>di</strong>menti maggiormente complessi nella fase dell’analisi del carico del<br />

singolo magistrato, per la evidenza che ciò che incide concretamente sul carico <strong>di</strong> lavoro del<br />

magistrato è l’assegnazione tabellare <strong>di</strong> determinati istituti, sezioni o strutture, piuttosto che la mera<br />

insistenza delle dette articolazioni sul territorio <strong>di</strong> competenza dell’Ufficio (<strong>sulla</strong> pesatura dei<br />

provve<strong>di</strong>menti, cfr. infra Cap. VI).<br />

25.3. Ne deriva la conclusione che, allo stato, non si ritiene utile l’impiego, nella costruzione dei<br />

clusters, dell’in<strong>di</strong>catore relativo alle tipologie <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti maggiormente ricorrenti o comunque<br />

qualificanti.<br />

26. In<strong>di</strong>catori ulteriormente specializzanti.-<br />

26.1. Una corretta valutazione della laboriosità del magistrato non può prescindere da una corretta<br />

rilevazione della realtà dell’ufficio in cui egli opera. Si è pertanto elaborata una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori<br />

che condensano il nucleo <strong>di</strong> informazioni necessarie a misurare il grado <strong>di</strong> incidenza delle<br />

con<strong>di</strong>zioni logistiche, organizzative e lavorative concrete <strong>sulla</strong> laboriosità dell’evaluando.<br />

26.2. L’analisi che segue non prende in considerazione i dati concernenti al professionalità del<br />

singolo magistrato in valutazione, quali l’anzianità <strong>di</strong> servizio, l’anzianità nell’ufficio, eventuale<br />

specializzazione. Si tratta <strong>di</strong> informazioni che il CSM possiede, e che in una fase più avanzata del<br />

11


presente lavoro potrebbero essere considerate come varianti capaci <strong>di</strong> incidere <strong>di</strong>rettamente sugli<br />

in<strong>di</strong>catori selezionati.<br />

26.3. In<strong>di</strong>catori rilevanti sono ritenuti i seguenti:<br />

1) livello <strong>di</strong> assistenza ( c.d. “ufficio del giu<strong>di</strong>ce”): la presenza o no <strong>di</strong> forme organizzative e <strong>di</strong><br />

assistenza del magistrato (anche con assegnazione de<strong>di</strong>cata <strong>di</strong> personale amministrativo) produce<br />

effetti positivi <strong>sulla</strong> produttività (si veda a tale proposito le analisi pre<strong>di</strong>sposte nelle schede-ufficio<br />

allegate).<br />

26.3.1. Si rimanda in ogni caso alle considerazioni svolte con riferimento agli analoghi in<strong>di</strong>ci<br />

elaborati per la clusterizzazione dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza.<br />

27. L’analisi.-<br />

27.1. Per quanto concerne gli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza, l’analisi è stata condotta a livello<br />

metodologico analogamente a quanto avvenuto per i Tribunali, ma con significative <strong>di</strong>fferenze dal<br />

punto <strong>di</strong> vista delle variabili e dei dati utilizzati.<br />

27.2. Come si è già anticipato, il modello <strong>di</strong> rilevazione Mod.168U che ogni Ufficio è tenuto ad<br />

inviare alla DGSTAT ogni semestre, non considera dati <strong>di</strong> movimento, ma chiede solamente<br />

informazioni relativamente ai provve<strong>di</strong>menti emessi per le principali tipologie <strong>di</strong> oggetto trattate<br />

dall’ufficio. Di conseguenza, non vi sono dati sulle sopravvenienze, bensì soltanto sulle definizioni.<br />

27.2.1. Come già osservato,se pure tale dato non coglie tanto il carico <strong>di</strong> lavoro dell’ufficio quanto<br />

la capacità del magistrato <strong>di</strong> farvi fronte attraverso le definizioni, si tratta <strong>di</strong> un dato omogeneo e<br />

depurato dai dubbi relativi alle unità <strong>di</strong> misura con le quali gli uffici <strong>di</strong>chiarano la propria attività (ci<br />

si riferisce alla problematica proce<strong>di</strong>menti-oggetti già descritta per i Tribunali).<br />

27.3. Di conseguenza, la prima variabile considerate nel modello è stata la me<strong>di</strong>a del totale delle<br />

definizioni nel periodo 2005-2008, così come <strong>di</strong>chiarato dagli Uffici tramite il modello 168U. In<br />

fase <strong>di</strong> elaborazione della Cluster Analysis si è provato a trattare solo alcuni specifici oggetti, ma<br />

con risultati non significativi. In alcuni casi le prassi <strong>di</strong>verse che in merito alla stessa materia<br />

possono essere seguite (ad esempio la gestione delle autorizzazioni al ricovero in luogo esterno <strong>di</strong><br />

cura ) inficiano gli esiti della elaborazione. In altri casi non sono state riscontrate <strong>di</strong>fferenze<br />

significative fra i risultati ottenuti utilizzando il totale provve<strong>di</strong>menti e quelli ottenuti utilizzando<br />

uno specifico oggetto.<br />

27.4. Si considera inoltre che , anche se in misura minore rispetto ai Tribunali, molti Uffici erano<br />

inadempienti per il 2008 al momento in cui la Direzione Generale <strong>di</strong> Statistica ha creato il database<br />

<strong>di</strong>sponibile per le rilevazioni statistiche e quin<strong>di</strong> per molti Uffici non è presente la serie storica<br />

completa degli anni.<br />

12


27.5. Un’altra variabile considerata è stata l’organico dei magistrati, come risulta dal sito www.<br />

cosmag.it<br />

27.6. Infine, attesa la peculiarità dell’Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza, è stato ritenuto opportuno inserire<br />

nel modello i dati relativi all’utenza del Magistrato <strong>di</strong> Sorveglianza, vale a <strong>di</strong>re correlare ad ogni<br />

Ufficio il numero <strong>di</strong> detenuti condannati ed il numero <strong>di</strong> casi seguiti dagli UEPE (Uffici Esecuzione<br />

Penale Esterna).<br />

27.6.1. Per acquisire tali informazioni si è preso contatto con il DAP, e si è proceduto quin<strong>di</strong> ad un<br />

abbinamento fra i dati in possesso della DGSTAT e le informazioni in possesso del DAP,<br />

operazione che finora non era mai stata effettuata.([8]) Il D.A.P., sia tramite specifiche elaborazioni,<br />

sia tramite dati già scaricabili dal proprio sito intranet , ha fornito i seguenti dati:<br />

- file <strong>di</strong> collegamento fra gli istituti <strong>di</strong> pena, gli uffici UEPE , gli Uffici e i Tribunali <strong>di</strong><br />

Sorveglianza;<br />

- dati <strong>sulla</strong> popolazione carceraria per tutta Italia;<br />

- dati relativi a numero e tipologia <strong>di</strong> affari gestiti dagli UEPE ;<br />

- dati relativi alla descrizione delle sezioni inserite nei vari istituti <strong>di</strong> pena .<br />

27.6.2. I dati forniti dal DAP sono stati quin<strong>di</strong> elaborati in modo da poter collegare ad ogni Ufficio<br />

gli istituti <strong>di</strong> pena/UEPE <strong>di</strong> riferimento con i relativi condannati/casi seguiti.<br />

27.7. Nella cluster sono stati quin<strong>di</strong> inseriti il numero <strong>di</strong> condannati per Ufficio, ed il numero <strong>di</strong> casi<br />

seguiti dagli UEPE, <strong>di</strong>stinti sempre per Ufficio.<br />

27.8. Sono stati considerati tutti i 58 Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza e, <strong>sulla</strong> scorta delle esperienze maturate<br />

con l’analisi dei Tribunali, è stata utilizzato la cluster analysis, algoritmo twin step. Inizialmente, si<br />

è inizialmente operato con 6 clusters , in analogia con la metodologia utilizzata per i Tribunali.<br />

27.9. I risultati sono riassunti nella tabella seguente (in grassetto sono evidenziati gli Uffici<br />

rappresentati nel campione):<br />

UFFICIO cluster <strong>di</strong> appartenenza condannati organico<br />

Uepe casi Totale provv<br />

seguiti me<strong>di</strong>a<br />

CALTANISSETTA 1 300 3 289 2.518,25<br />

CATANIA 1 258 3 566 3.313,25<br />

MESSINA 1 235 3 536 3.742,75<br />

REGGIO CALABRIA 1 226 2 474 2.854,50<br />

SALERNO 1 219 2 557 3.007,67<br />

VENEZIA 1 230 3 553 3.510,75<br />

13


FOGGIA 1 350 2 489 5.027,67<br />

VERONA 1 274 2 527 4.567,25<br />

1 Me<strong>di</strong>a 262 3 499 3.568<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 131 1 277 2.509<br />

ANCONA 2 387 3 290 4.214,00<br />

CATANZARO 2 515 3 378 3.060,00<br />

TARANTO 2 244 2 806 5.923,00<br />

BRESCIA 2 385 3 1.316 5.202,25<br />

REGGIO EMILIA 2 544 2 756 6.248,75<br />

VARESE 2 482 2 1.116 5.500,67<br />

COSENZA 2 516 2 479 3.176,25<br />

AVELLINO 2 549 4 243 5.421,00<br />

CUNEO 2 631 2 299 5.345,25<br />

PADOVA 2 551 2 517 5.350,50<br />

PAVIA 2 506 2 396 4.612,50<br />

PESCARA 2 569 2 452 5.604,00<br />

SANTA MARIA CAPUA<br />

VETERE 2 545 3 364 5.279,00<br />

SIRACUSA 2 827 3 292 4.417,75<br />

VERCELLI 2 506 2 287 4.101,00<br />

LIVORNO 2 422 3 188 4.087,00<br />

2 Me<strong>di</strong>a 511 3 511 4.846<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 583 2 1.128 3.189<br />

SASSARI 3 239 2 360 2.740,50<br />

CAMPOBASSO 3 246 2 87 2.408,75<br />

L'AQUILA 3 340 2 153 3.272,50<br />

POTENZA 3 329 2 234 3.908,50<br />

MANTOVA 3 232 2 284 3.900,75<br />

NOVARA 3 256 2 259 3.349,00<br />

PISA 3 307 2 409 3.416,00<br />

AGRIGENTO 3 223 2 196 2.125,75<br />

SIENA 3 294 1 185 2.661,25<br />

VITERBO 3 312 1 188 3.133,50<br />

ALESSANDRIA 3 408 2 225 3.040,25<br />

NUORO 3 411 2 84 2.541,25<br />

SPOLETO 3 339 2 162 2.901,25<br />

TRAPANI 3 390 2 240 2.934,75<br />

14


UDINE 3 304 2 285 2.714,25<br />

3 Me<strong>di</strong>a 309 2 223 3.003<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 188 1 325 1.783<br />

BOLZANO 4 60 2 204 1.732,00<br />

PERUGIA 4 127 2 251 2.043,50<br />

TRENTO 4 98 2 177 1.090,25<br />

TRIESTE 4 98 2 102 1.148,50<br />

FROSINONE 4 226 1 183 3.127,50<br />

MACERATA 4 112 1 192 2.853,00<br />

MASSA 4 152 1 445 2.844,50<br />

MODENA 4 158 1 297 4.800,00<br />

4 Me<strong>di</strong>a 129 2 231 2.455<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 166 1 343 3.710<br />

BARI 5 449 5 713 6.861,67<br />

BOLOGNA 5 662 4 1.642 10.827,75<br />

CAGLIARI 5 694 3 955 6.513,00<br />

FIRENZE 5 743 6 1.004 9.679,00<br />

GENOVA 5 510 5 1.217 5.447,00<br />

LECCE 5 604 4 929 5.274,67<br />

PALERMO 5 883 5 843 6.200,50<br />

TORINO 5 688 6 976 8.019,00<br />

5 Me<strong>di</strong>a 654 5 1.035 7.353<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 434 3 929 5.553<br />

MILANO 6 2.010 10 2.670 17.589,00<br />

ROMA 6 1.601 12 2.523 23.019,00<br />

NAPOLI 6 940 11 2.079 16.259,00<br />

6 Me<strong>di</strong>a 1.517 11 2.424 18.955,67<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 1.070 2 591 6.760<br />

27.10. Già in questa prima elaborazione, gli Uffici metropolitani costituiscono un cluster a se stante.<br />

Anche il Gruppo “5” sembra essere costituito da uffici <strong>di</strong> simile struttura. Un’analisi più<br />

approfon<strong>di</strong>ta però evidenzia come gli altri Gruppi siano caratterizzati da elevate variabilità interne<br />

su alcune tipologie <strong>di</strong> dati. Ad esempio, il Gruppo “2” presenta una <strong>di</strong>fferenza fra valore minimo e<br />

massimo per la variabile numero condannati pari a 583 unità, mentre la <strong>di</strong>fferenza nel numero <strong>di</strong><br />

casi <strong>di</strong> esecuzione esterna seguiti è pari a 1.128. Nello stesso cluster si trovano l’Ufficio <strong>di</strong><br />

Avellino, con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 243 casi seguiti <strong>di</strong> esecuzione esterna e quello <strong>di</strong> Brescia per il quale<br />

sono registrati più <strong>di</strong> 1.300 casi seguiti nel 2008.<br />

15


28. Affinamento del modello con riguardo alle definizioni.-<br />

28.1. Per procedere all’affinamento del modello, si è considerato che il dato meno affidabile è<br />

quello relativo alle “definizioni”, per un duplice or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ragioni. Anzitutto, esso rispecchia la<br />

capacità del magistrato <strong>di</strong> far fronte al flusso in entrata, e non il dato del flusso in se stesso. In<br />

secondo luogo, il metodo <strong>di</strong> rilevazione <strong>sulla</strong> base del mod. 168U non offre adeguate garanzie <strong>di</strong><br />

affidabilità, come più volte si è rilevato.<br />

28.2. Si è quin<strong>di</strong> proceduto all’affinamento del modello elaborando due proiezioni, l’una senza<br />

inserire il dato sulle definizioni, mantenendogli altri parametri utilizzati; l’altro includendolo.<br />

28.3. Si è poi creato un terzo modello, aggregando i primi due:<br />

UFFICIO cluster senza i provv cluster con totale provv condannati organico uepe_totali me<strong>di</strong>a provv<br />

CALTANISSETTA 1 1 300 3 289 2.518<br />

CATANIA 1 1 258 3 566 3.313<br />

MESSINA 1 1 235 3 536 3.743<br />

REGGIO CALABRIA 1 1 226 2 474 2.855<br />

SALERNO 1 1 219 2 557 3.008<br />

VENEZIA 1 1 230 3 553 3.511<br />

FOGGIA 6 1 350 2 489 5.028<br />

VERONA 6 1 274 2 527 4.567<br />

ANCONA 1 2 387 3 290 4.214<br />

CATANZARO 1 2 515 3 378 3.060<br />

TARANTO 1 2 244 2 806 5.923<br />

BRESCIA 2 2 385 3 1.316 5.202<br />

REGGIO EMILIA 5 2 544 2 756 6.249<br />

VARESE 5 2 482 2 1.116 5.501<br />

COSENZA 5 2 516 2 479 3.176<br />

AVELLINO 5 2 549 4 243 5.421<br />

CUNEO 5 2 631 2 299 5.345<br />

PADOVA 5 2 551 2 517 5.351<br />

PAVIA 5 2 506 2 396 4.613<br />

PESCARA 5 2 569 2 452 5.604<br />

SANTA MARIA CAPUA<br />

VETERE 5 2 545 3 364 5.279<br />

SIRACUSA 5 2 827 3 292 4.418<br />

VERCELLI 5 2 506 2 287 4.101<br />

16


LIVORNO 5 2 422 3 188 4.087<br />

SASSARI 1 3 239 2 360 2.741<br />

CAMPOBASSO 1 3 246 2 87 2.409<br />

L'AQUILA 1 3 340 2 153 3.273<br />

POTENZA 1 3 329 2 234 3.909<br />

MANTOVA 6 3 232 2 284 3.901<br />

NOVARA 6 3 256 2 259 3.349<br />

PISA 6 3 307 2 409 3.416<br />

AGRIGENTO 6 3 223 2 196 2.126<br />

SIENA 6 3 294 1 185 2.661<br />

VITERBO 6 3 312 1 188 3.134<br />

ALESSANDRIA 6 3 408 2 225 3.040<br />

NUORO 6 3 411 2 84 2.541<br />

SPOLETO 6 3 339 2 162 2.901<br />

TRAPANI 6 3 390 2 240 2.935<br />

UDINE 6 3 304 2 285 2.714<br />

BOLZANO 1 4 60 2 204 1.732<br />

PERUGIA 1 4 127 2 251 2.044<br />

TRENTO 1 4 98 2 177 1.090<br />

TRIESTE 1 4 98 2 102 1.149<br />

FROSINONE 6 4 226 1 183 3.128<br />

MACERATA 6 4 112 1 192 2.853<br />

MASSA 6 4 152 1 445 2.845<br />

MODENA 6 4 158 1 297 4.800<br />

BARI 2 5 449 5 713 6.862<br />

BOLOGNA 2 5 662 4 1.642 10.828<br />

CAGLIARI 2 5 694 3 955 6.513<br />

FIRENZE 2 5 743 6 1.004 9.679<br />

GENOVA 2 5 510 5 1.217 5.447<br />

LECCE 2 5 604 4 929 5.275<br />

PALERMO 2 5 883 5 843 6.201<br />

TORINO 2 5 688 6 976 8.019<br />

MILANO 3 6 2.010 10 2.670 17.589<br />

ROMA 3 6 1.601 12 2.523 23.019<br />

NAPOLI 4 6 940 11 2.079 16.259<br />

28.4. A questo punto si è analizzato il risultato <strong>sulla</strong> base del principio che il modello ha come<br />

obiettivo la creazione <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> uffici tra loro confrontabili. E’ dunque la confrontabilità il fine da<br />

perseguire e, <strong>di</strong> conseguenza, il parametro da massimizzare.<br />

17


28.5. Muovendo da tale assunto, si è ritenuto <strong>di</strong> procedere raggruppando gli uffici che ricadono nel<br />

medesimo cluster tanto nel primo quanto nel secondo modello preliminare elaborato.<br />

28.6. Si perviene quin<strong>di</strong> ad un quarto modello in cui i clusters sono formati dagli uffici che in<br />

entrambi i modelli presentavano affinità alla luce dei parametri prescelti. Si è arrivati a creare un<br />

modello in cui sono presenti 10 raggruppamenti: 2<br />

UFFICIO_SORVEGLIANZA cluster <strong>di</strong> appartenenza condannati organico uepe_totali totale provv me<strong>di</strong><br />

BARI 1 449 5 713 6.861,67<br />

BOLOGNA 1 662 4 1.642 10.827,75<br />

CAGLIARI 1 694 3 955 6.513,00<br />

FIRENZE 1 743 6 1.004 9.679,00<br />

GENOVA 1 510 5 1.217 5.447,00<br />

LECCE 1 604 4 929 5.274,67<br />

PALERMO 1 883 5 843 6.200,50<br />

TORINO 1 688 6 976 8.019,00<br />

1 Me<strong>di</strong>a 654 5 1.035 7.352,82<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 434 3 929 5.553<br />

CALTANISSETTA 2 300 3 289 2.518,25<br />

CATANIA 2 258 3 566 3.313,25<br />

MESSINA 2 235 3 536 3.742,75<br />

REGGIO CALABRIA 2 226 2 474 2.854,50<br />

SALERNO 2 219 2 557 3.007,67<br />

VENEZIA 2 230 3 553 3.510,75<br />

2 Me<strong>di</strong>a 245 3 496 3.157,86<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 81 1 277 1.225<br />

BOLZANO 3 60 2 204 1.732,00<br />

PERUGIA 3 127 2 251 2.043,50<br />

TRENTO 3 98 2 177 1.090,25<br />

TRIESTE 3 98 2 102 1.148,50<br />

3 Me<strong>di</strong>a 96 96 96 96<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 67 2 394 2.068<br />

FOGGIA 4 350 2 489 5.027,67<br />

VERONA 4 274 2 527 4.567,25<br />

4 Me<strong>di</strong>a 312 2 508 4.797,46<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 76 0 38 460<br />

18


ANCONA 5 387 3 290 4.214,00<br />

CATANZARO 5 515 3 378 3.060,00<br />

TARANTO 5 244 2 806 5.923,00<br />

BRESCIA 5 385 3 1.316 5.202,25<br />

5 Me<strong>di</strong>a 383 3 698 4.599,81<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 271 1 1.026 2.863<br />

REGGIO EMILIA 6 544 2 756 6.248,75<br />

VARESE 6 482 2 1.116 5.500,67<br />

COSENZA 6 516 2 479 3.176,25<br />

AVELLINO 6 549 4 243 5.421,00<br />

CUNEO 6 631 2 299 5.345,25<br />

PADOVA 6 551 2 517 5.350,50<br />

PAVIA 6 506 2 396 4.612,50<br />

PESCARA 6 569 2 452 5.604,00<br />

SANTA MARIA CAPUA VETERE 6 545 3 364 5.279,00<br />

SIRACUSA 6 827 3 292 4.417,75<br />

VERCELLI 6 506 2 287 4.101,00<br />

LIVORNO 6 422 3 188 4.087,00<br />

6 Me<strong>di</strong>a 554 2 449 4.928,64<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 405 2 928 3.073<br />

SASSARI 7 239 2 360 2.740,50<br />

CAMPOBASSO 7 246 2 87 2.408,75<br />

L'AQUILA 7 340 2 153 3.272,50<br />

POTENZA 7 329 2 234 3.908,50<br />

7 Me<strong>di</strong>a 289 2 209 3.082,56<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 101 0 273 1.500<br />

MANTOVA 8 232 2 284 3.900,75<br />

NOVARA 8 256 2 259 3.349,00<br />

PISA 8 307 2 409 3.416,00<br />

AGRIGENTO 8 223 2 196 2.125,75<br />

SIENA 8 294 1 185 2.661,25<br />

VITERBO 8 312 1 188 3.133,50<br />

ALESSANDRIA 8 408 2 225 3.040,25<br />

NUORO 8 411 2 84 2.541,25<br />

SPOLETO 8 339 2 162 2.901,25<br />

TRAPANI 8 390 2 240 2.934,75<br />

19


UDINE 8 304 2 285 2.714,25<br />

8 Me<strong>di</strong>a 316 2 229 2.974,36<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 188 1 325 1.775<br />

FROSINONE 9 226 1 183 3.127,50<br />

MACERATA 9 112 1 192 2.853,00<br />

MASSA 9 152 1 445 2.844,50<br />

MODENA 9 158 1 297 4.800,00<br />

9 Me<strong>di</strong>a 162 1 279 3.406,25<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 114 0 262 1.956<br />

MILANO 10 2.010 10 2.670 17.589,00<br />

ROMA 10 1.601 12 2.523 23.019,00<br />

NAPOLI 10 940 11 2.079 16.259,00<br />

10 Me<strong>di</strong>a 1.517 11 2.424 18.955,67<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 1.070 2 591 6.760<br />

28.8. Il modello non appare ancora sod<strong>di</strong>sfacente, poiché presenta un numero consistente <strong>di</strong> clusters<br />

ed uno <strong>di</strong> essi è formato da due soli uffici (Foggia e Verona). Si è, <strong>di</strong> conseguenza, esaminata la<br />

possibilità <strong>di</strong> ridurre il numero <strong>di</strong> cluster, accorpando il gruppo Foggia-Verona.<br />

28.9. Si è, quin<strong>di</strong>, ritenuto <strong>di</strong> accorpare il Gruppo “4” (Foggia e Verona) al Gruppo “5” ,<br />

privilegiando il dato “sicuro”, rappresentato dalla variabile relativa al numero <strong>di</strong> detenuti e quella<br />

concernente i casi seguiti dagli UEPE, rispetto al dato meno certo del numero <strong>di</strong> definizioni.<br />

28.10. In definitiva, come evidenziato nelle fasi iniziali della relazione sugli Uffici, lo stesso<br />

algoritmo è stato eseguito anche su alcuni oggetti specifici degli Uffici. Dal confronto dei risultati<br />

ottenuti nelle varie elaborazioni compiute e dalla integrazione degli stessi con le informazioni <strong>di</strong><br />

natura qualitativa desunte dalle visite presso le se<strong>di</strong> degli uffici e dai questionari si è pervenuti ad<br />

una classificazione più mirata comprendente 9 clusters, specificati nella tabella che segue:<br />

Uff.Sorveglianza<br />

cluster <strong>di</strong><br />

totale provv<br />

appartenenza Condannati organico uepe_casi seguiti me<strong>di</strong><br />

BARI 1 449 5 713 6.861,67<br />

BOLOGNA 1 662 4 1.642 10.827,75<br />

CAGLIARI 1 694 3 955 6.513,00<br />

20


FIRENZE 1 743 6 1.004 9.679,00<br />

GENOVA 1 510 5 1.217 5.447,00<br />

LECCE 1 604 4 929 5.274,67<br />

PALERMO 1 883 5 843 6.200,50<br />

TORINO 1 688 6 976 8.019,00<br />

1 Me<strong>di</strong>a 654 5 1.035 7.352,82<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

434 3 929 5.553<br />

CALTANISSETTA 2 300 3 289 2.518,25<br />

CATANIA 2 258 3 566 3.313,25<br />

MESSINA 2 235 3 536 3.742,75<br />

REGGIO CALABRIA 2 226 2 474 2.854,50<br />

SALERNO 2 219 2 557 3.007,67<br />

VENEZIA 2 230 3 553 3.510,75<br />

2 Me<strong>di</strong>a 245 3 496 3.157,86<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

81 1 277 1.225<br />

BOLZANO 3 60 2 204 1.732,00<br />

PERUGIA 3 127 2 251 2.043,50<br />

TRENTO 3 98 2 177 1.090,25<br />

TRIESTE 3 98 2 102 1.148,50<br />

3 Me<strong>di</strong>a 96 2 184 1.504<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

67 0 149 953<br />

FOGGIA 4 350 2 489 5.027,67<br />

VERONA 4 274 2 527 4.567,25<br />

ANCONA 4 387 3 290 4.214,00<br />

CATANZARO 4 515 3 378 3.060,00<br />

TARANTO 4 244 2 806 5.923,00<br />

BRESCIA 4 385 3 1.316 5.202,25<br />

4 Me<strong>di</strong>a 359 3 634 4.666<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

271 1 1.026 2.863<br />

REGGIO EMILIA 5 544 2 756 6.248,75<br />

VARESE 5 482 2 1.116 5.500,67<br />

COSENZA 5 516 2 479 3.176,25<br />

AVELLINO 5 549 4 243 5.421,00<br />

CUNEO 5 631 2 299 5.345,25<br />

21


PADOVA 5 551 2 517 5.350,50<br />

PAVIA 5 506 2 396<br />

PESCARA 5 569 2 452<br />

5.604,00<br />

SANTA MARIA CAPUA<br />

VETERE 5 545 3 364 5.279,00<br />

SIRACUSA 5<br />

4.612,50<br />

827 3 292 4.417,75<br />

VERCELLI 5 506 2 287<br />

4.101,00<br />

LIVORNO 5 422 3 188 4.087,00<br />

SASSARI<br />

5 Me<strong>di</strong>a 554<br />

2 449 4.928,64<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

405 2 928 3.073<br />

6 239 2 360 2.740,50<br />

CAMPOBASSO 6 246 2 87 2.408,75<br />

L'AQUILA 6 340 2 153 3.272,50<br />

POTENZA 6 329<br />

2 234 3.908,50<br />

289 2 209 3.082,56<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

101 0 273 1.500<br />

MANTOVA 7 232 2 284<br />

NOVARA 7 256 2 259<br />

3.349,00<br />

PISA 7 307 2 409 3.416,00<br />

AGRIGENTO 7 223<br />

2 196 2.125,75<br />

SIENA 7<br />

294 1 185 2.661,25<br />

VITERBO<br />

6 Me<strong>di</strong>a<br />

7 312 1 188 3.133,50<br />

ALESSANDRIA 7 408 2 225<br />

NUORO 7 411 2 84<br />

2.541,25<br />

SPOLETO 7 339 2 162 2.901,25<br />

TRAPANI 7 390<br />

2 240 2.934,75<br />

UDINE 7<br />

304 2 285 2.714,25<br />

7 Me<strong>di</strong>a 316 2 229 2.974,36<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

188 1 325<br />

FROSINONE 8 226 1 183<br />

3.127,50<br />

MACERATA 8 112<br />

3.900,75<br />

3.040,25<br />

1.775<br />

1 192 2.853,00<br />

MASSA 8 152 1 445 2.844,50<br />

MODENA 8 158 1 297 4.800,00<br />

8 Me<strong>di</strong>a 162 1 279 3.406,25<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

114 0 262 1.956<br />

22


MILANO 9 2.010 10 2.670 17.589,00<br />

ROMA 9 1.601 12 2.523 23.019,00<br />

NAPOLI 9 940 11 2.079 16.259,00<br />

9 Me<strong>di</strong>a 1.517 11 2.424 18.955,67<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

1.070 2 591 6.760<br />

28.11. Dei 9 clusters in<strong>di</strong>viduati, analogamente a quanto si è osservato per i Tribunali, alcuni sono<br />

integralmente rappresentati (es. cluster 8 e 9), mentre il cluster 6 non ha, al momento,<br />

rappresentanti nell’ambito del campione <strong>di</strong> uffici considerato.<br />

29. Affinamento del modello con riguardo alla me<strong>di</strong>a provve<strong>di</strong>menti/condannato libero o<br />

detenuto.-<br />

29.1. Il modello è stato ulteriormente implementato dall’inserimento del dato relativo alla me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

provve<strong>di</strong>menti emessi dal magistrato per condannato (libero o detenuto): 3<br />

UFFICIO cluster <strong>di</strong> appartenenza condannati organico uepe_totali totale provv. me<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>a provv./condannato<br />

BARI 1 449 5 713 6.861,67 5,9<br />

BOLOGNA 1 662 4 1.642 10.827,75 4,7<br />

CAGLIARI 1 694 3 955 6.513,00 3,9<br />

FIRENZE 1 743 6 1.004 9.679,00 5,5<br />

GENOVA 1 510 5 1.217 5.447,00 3,2<br />

LECCE 1 604 4 929 5.274,67 3,4<br />

PALERMO 1 883 5 843 6.200,50 3,6<br />

TORINO 1 688 6 976 8.019,00 4,8<br />

1 Me<strong>di</strong>a 654 5 1.035 7.352,82 4,4<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 434 3 929 5.553 3<br />

CALTANISSETTA 2 300 3 289 2.518,25 4,3<br />

CATANIA 2 258 3 566 3.313,25 4,0<br />

MESSINA 2 235 3 536 3.742,75 4,9<br />

REGGIO CALABRIA 2 226 2 474 2.854,50 4,1<br />

SALERNO 2 219 2 557 3.007,67 3,9<br />

VENEZIA 2 230 3 553 3.510,75 4,5<br />

2 Me<strong>di</strong>a 245 3 496 3.157,86 4,3<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 81 1 277 1.225 1<br />

BOLZANO 3 60 2 204 1.732,00 6,6<br />

23


PERUGIA 3 127 2 251 2.043,50 5,4<br />

TRENTO 3 98 2 177 1.090,25 4,0<br />

TRIESTE 3 98 2 102 1.148,50 5,7<br />

3 Me<strong>di</strong>a 96 2 184 1.504 5<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 67 0 149 953 3<br />

FOGGIA 4 350 2 489 5.027,67 6,0<br />

VERONA 4 274 2 527 4.567,25 5,7<br />

ANCONA 4 387 3 290 4.214,00 6,2<br />

CATANZARO 4 515 3 378 3.060,00 3,4<br />

TARANTO 4 244 2 806 5.923,00 5,6<br />

BRESCIA 4 385 3 1.316 5.202,25 3,1<br />

4 Me<strong>di</strong>a 359 3 634 4.666 5<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 271 1 1.026 2.863 3<br />

REGGIO EMILIA 5 544 2 756 6.248,75 4,8<br />

VARESE 5 482 2 1.116 5.500,67 3,4<br />

COSENZA 5 516 2 479 3.176,25 3,2<br />

AVELLINO 5 549 4 243 5.421,00 6,8<br />

CUNEO 5 631 2 299 5.345,25 5,7<br />

PADOVA 5 551 2 517 5.350,50 5,0<br />

PAVIA 5 506 2 396 4.612,50 5,1<br />

PESCARA 5 569 2 452 5.604,00 5,5<br />

SANTA MARIA CAPUA VETERE 5 545 3 364 5.279,00 5,8<br />

SIRACUSA 5 827 3 292 4.417,75 3,9<br />

VERCELLI 5 506 2 287 4.101,00 5,2<br />

LIVORNO 5 422 3 188 4.087,00 6,7<br />

5 Me<strong>di</strong>a 554 2 449 4.928,64 4,9<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 405 2 928 3.073 4<br />

SASSARI 6 239 2 360 2.740,50 4,6<br />

CAMPOBASSO 6 246 2 87 2.408,75 7,2<br />

L'AQUILA 6 340 2 153 3.272,50 6,6<br />

POTENZA 6 329 2 234 3.908,50 6,9<br />

6 Me<strong>di</strong>a 289 2 209 3.082,56 6,2<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 101 0 273 1.500 3<br />

MANTOVA 7 232 2 284 3.900,75 7,6<br />

NOVARA 7 256 2 259 3.349,00 6,5<br />

PISA 7 307 2 409 3.416,00 4,8<br />

AGRIGENTO 7 223 2 196 2.125,75 5,1<br />

SIENA 7 294 1 185 2.661,25 5,6<br />

VITERBO 7 312 1 188 3.133,50 6,3<br />

ALESSANDRIA 7 408 2 225 3.040,25 4,8<br />

24


NUORO 7 411 2 84 2.541,25 5,1<br />

SPOLETO 7 339 2 162 2.901,25 5,8<br />

TRAPANI 7 390 2 240 2.934,75 4,7<br />

UDINE 7 304 2 285 2.714,25 4,6<br />

7 Me<strong>di</strong>a 316 2 229 2.974,36 5,5<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 188 1 325 1.775 3<br />

FROSINONE 8 226 1 183 3.127,50 7,6<br />

MACERATA 8 112 1 192 2.853,00 9,4<br />

MASSA 8 152 1 445 2.844,50 4,8<br />

MODENA 8 158 1 297 4.800,00 10,5<br />

8 Me<strong>di</strong>a 162 1 279 3.406,25 7,7<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 114 0 262 1.956 6<br />

MILANO 9 2.010 10 2.670 17.589,00 3,8<br />

ROMA 9 1.601 12 2.523 23.019,00 5,6<br />

NAPOLI 9 940 11 2.079 16.259,00 5,4<br />

9 Me<strong>di</strong>a 1.517 11 2.424 18.955,67 4,8<br />

<strong>di</strong>fferenza max-min 1.070 2 591 6.760 2<br />

30. Il primo modello sperimentale <strong>di</strong> confrontabilità per aree omogenee degli Uffici Sorveglianza.-<br />

30.1. La tabella seguente riassume il primo modello sperimentale <strong>di</strong> confrontabilità per aree<br />

omogenee degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza:<br />

UFFICIO_SORVEGLIANZA<br />

cluster <strong>di</strong><br />

appartenenza condannati organico uepe_totali<br />

totale<br />

provv<br />

me<strong>di</strong> provv/cond<br />

BARI 1 449 5 713 6.861,67 5,9<br />

BOLOGNA 1 662 4 1.642 10.827,75 4,7<br />

CAGLIARI 1 694 3 955 6.513,00 3,9<br />

FIRENZE 1 743 6 1.004 9.679,00 5,5<br />

GENOVA 1 510 5 1.217 5.447,00 3,2<br />

LECCE 1 604 4 929 5.274,67 3,4<br />

PALERMO 1 883 5 843 6.200,50 3,6<br />

25


TORINO 1 688 6 976 8.019,00 4,8<br />

1 Me<strong>di</strong>a 654 5 1.035 7.352,82 4,4<br />

<strong>di</strong>fferenza<br />

max-min 434 3 929 5.553 3<br />

CALTANISSETTA 2 300 3 289 2.518,25 4,3<br />

CATANIA 2 258 3 566 3.313,25 4,0<br />

MESSINA 2 235 3 536 3.742,75 4,9<br />

REGGIO CALABRIA 2 226 2 474 2.854,50 4,1<br />

SALERNO 2 219 2 557 3.007,67 3,9<br />

VENEZIA 2 230 3 553 3.510,75 4,5<br />

2 Me<strong>di</strong>a 245 3 496 3.157,86 4,3<br />

<strong>di</strong>fferenza<br />

max-min 81 1 277 1.225 1<br />

BOLZANO 3 60 2 204 1.732,00 6,6<br />

PERUGIA 3 127 2 251 2.043,50 5,4<br />

TRENTO 3 98 2 177 1.090,25 4,0<br />

TRIESTE 3 98 2 102 1.148,50 5,7<br />

3 Me<strong>di</strong>a 96 2 184 1.504 5<br />

<strong>di</strong>fferenza<br />

max-min 67 0 149 953 3<br />

FOGGIA 4 350 2 489 5.027,67 6,0<br />

VERONA 4 274 2 527 4.567,25 5,7<br />

ANCONA 4 387 3 290 4.214,00 6,2<br />

CATANZARO 4 515 3 378 3.060,00 3,4<br />

TARANTO 4 244 2 806 5.923,00 5,6<br />

BRESCIA 4 385 3 1.316 5.202,25 3,1<br />

4 Me<strong>di</strong>a 359 3 634 4.666 5<br />

26


<strong>di</strong>fferenza<br />

max-min 271 1 1.026 2.863 3<br />

REGGIO EMILIA 5 544 2 756 6.248,75 4,8<br />

VARESE 5 482 2 1.116 5.500,67 3,4<br />

COSENZA 5 516 2 479 3.176,25 3,2<br />

AVELLINO 5 549 4 243 5.421,00 6,8<br />

CUNEO 5 631 2 299 5.345,25 5,7<br />

PADOVA 5 551 2 517 5.350,50 5,0<br />

PAVIA 5 506 2 396 4.612,50 5,1<br />

PESCARA 5 569 2 452 5.604,00 5,5<br />

SANTA MARIA CAPUA VETERE 5 545 3 364 5.279,00 5,8<br />

SIRACUSA 5 827 3 292 4.417,75 3,9<br />

VERCELLI 5 506 2 287 4.101,00 5,2<br />

LIVORNO 5 422 3 188 4.087,00 6,7<br />

5 Me<strong>di</strong>a 554 2 449 4.928,64 4,9<br />

<strong>di</strong>fferenza<br />

max-min 405 2 928 3.073 4<br />

SASSARI 6 239 2 360 2.740,50 4,6<br />

CAMPOBASSO 6 246 2 87 2.408,75 7,2<br />

L'AQUILA 6 340 2 153 3.272,50 6,6<br />

POTENZA 6 329 2 234 3.908,50 6,9<br />

6 Me<strong>di</strong>a 289 2 209 3.082,56 6,2<br />

<strong>di</strong>fferenza<br />

max-min 101 0 273 1.500 3<br />

MANTOVA 7 232 2 284 3.900,75 7,6<br />

NOVARA 7 256 2 259 3.349,00 6,5<br />

PISA 7 307 2 409 3.416,00 4,8<br />

27


AGRIGENTO 7 223 2 196 2.125,75 5,1<br />

SIENA 7 294 1 185 2.661,25 5,6<br />

VITERBO 7 312 1 188 3.133,50 6,3<br />

ALESSANDRIA 7 408 2 225 3.040,25 4,8<br />

NUORO 7 411 2 84 2.541,25 5,1<br />

SPOLETO 7 339 2 162 2.901,25 5,8<br />

TRAPANI 7 390 2 240 2.934,75 4,7<br />

UDINE 7 304 2 285 2.714,25 4,6<br />

7 Me<strong>di</strong>a 316 2 229 2.974,36 5,5<br />

<strong>di</strong>fferenza<br />

max-min 188 1 325 1.775 3<br />

FROSINONE 8 226 1 183 3.127,50 7,6<br />

MACERATA 8 112 1 192 2.853,00 9,4<br />

MASSA 8 152 1 445 2.844,50 4,8<br />

MODENA 8 158 1 297 4.800,00 10,5<br />

8 Me<strong>di</strong>a 162 1 279 3.406,25 7,7<br />

<strong>di</strong>fferenza<br />

max-min 114 0 262 1.956 6<br />

MILANO 9 2.010 10 2.670 17.589,00 3,8<br />

ROMA 9 1.601 12 2.523 23.019,00 5,6<br />

NAPOLI 9 940 11 2.079 16.259,00 5,4<br />

9 Me<strong>di</strong>a 1.517 11 2.424 18.955,67 4,8<br />

<strong>di</strong>fferenza<br />

max-min 1.070 2 591 6.760 2<br />

30.2. Il primo modello <strong>di</strong> confrontabilità degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza non appare tuttavia<br />

sod<strong>di</strong>sfacente poiché costringe entro i gruppi predefiniti uffici anche molto <strong>di</strong>versi tra loro con<br />

riguardo a più parametri tra quelli considerati.<br />

28


30.3. In effetti, la rilevata criticità può spiegarsi anzitutto con la oggettiva ristrettezza del campione,<br />

che rende in qualche misura inevitabile il prodursi <strong>di</strong> scostamenti anche significativi all’interno del<br />

medesimo raggruppamento. In secondo luogo, pare evidente che la coerenza del modello può essere<br />

negativamente influenzata dalla scarsa affidabilità del dato <strong>di</strong> maggiore rilievo, costituito dal<br />

numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> definizioni nel periodo considerato.<br />

30.4. E proprio tale ultima considerazione, legata alla rilevata minore soli<strong>di</strong>tà che caratterizza<br />

l’in<strong>di</strong>catore relativo alle definizioni, atteso che la fonte <strong>di</strong> acquisizione dei dati utilizzata (le<br />

rilevazioni tramite mod. 168U) non offre adeguate garanzie <strong>di</strong> affidabilità, ha indotto implementare<br />

il modello inserendo due ulteriori parametri, che si contrad<strong>di</strong>stinguono sia per l’ idoneità a<br />

“intercettare” il lavoro del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nell’ufficio <strong>di</strong> appartenenza; sia per la relativa<br />

soli<strong>di</strong>tà, essendo dati strutturali elaborati dal Ministero:<br />

- in<strong>di</strong>ce detenuti/magistrato in organico<br />

- in<strong>di</strong>ce casi UEPE/magistrato in organico<br />

30.5. I dati si riferiscono alla popolazione detenuta al 31.12.08, come forniti dal DAP. Non si è<br />

ritento opportuno operare una me<strong>di</strong>a con gli anni precedenti, in particolare il 2006 e 2007, tenuto<br />

conto delle massicce scarcerazioni seguite all’applicazione della legge sull’indulto.<br />

31. Costruzione del secondo modello <strong>di</strong> confrontabilità degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.-<br />

31.1. Applicando i parametri sopra in<strong>di</strong>cati, si è elaborato un secondo modello <strong>di</strong><br />

confrontabilità (sono evidenziati in giallo gli uffici presenti nel campione): 4<br />

UFFICIO<br />

SORVEGLIANZA<br />

cluster <strong>di</strong><br />

appartenenza uepe/organico condannati/organico organico<br />

CAGLIARI 1 318,33 231,33 3<br />

COSENZA 1 239,5 258 2<br />

PADOVA 1 258,5 275,5 2<br />

REGGIO EMILIA 1 378 272 2<br />

CUNEO 1 149,5 315,5 2<br />

PESCARA 1 226 284,5 2<br />

SIENA 1 185 294 1<br />

VITERBO 1 188 312 1<br />

29


1 Me<strong>di</strong>a 243 280 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

229 84 2<br />

BOLOGNA 2 410,5 165,5 4<br />

BRESCIA 2 438,67 128,33 3<br />

MASSA 2 445 152 1<br />

TARANTO 2 403 122 2<br />

VARESE 2 558 241 2<br />

2 Me<strong>di</strong>a 451 162 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

155 119 3<br />

FROSINONE 3 183 226 1<br />

PAVIA 3 198 253 2<br />

SIRACUSA 3 97,33 275,67 3<br />

VERCELLI 3 143,5 253 2<br />

NUORO 3 42 205,5 2<br />

3 Me<strong>di</strong>a 133 243 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

156 70 2<br />

FOGGIA 4 244,5 175 2<br />

PISA 4 204,5 153,5 2<br />

MACERATA 4 192 112 1<br />

MODENA 4 297 158 1<br />

REGGIO CALABRIA 4 237 113 2<br />

SALERNO 4 278,5 109,5 2<br />

VERONA 4 263,5 137 2<br />

SASSARI 4 180 119,5 2<br />

30


4 Me<strong>di</strong>a 237 135 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

117 66 1<br />

MILANO 5 267 201 10<br />

ROMA 5 210,25 133,42 12<br />

NAPOLI 5 189 85,45 11<br />

5 Me<strong>di</strong>a 222 140 11<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

78 116 2<br />

LECCE 6 232,25 151 4<br />

GENOVA 6 243,4 102 5<br />

PALERMO 6 168,6 176,6 5<br />

BARI 6 142,6 89,8 5<br />

CATANIA 6 188,67 86 3<br />

FIRENZE 6 167,33 123,83 6<br />

MESSINA 6 178,67 78,33 3<br />

TORINO 6 162,67 114,67 6<br />

VENEZIA 6 184,33 76,67 3<br />

6 Me<strong>di</strong>a 185 111 4<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

101 100 3<br />

AGRIGENTO 7 98 111,5 2<br />

ANCONA 7 96,67 129 3<br />

CALTANISSETTA 7 96,33 100 3<br />

CAMPOBASSO 7 43,5 123 2<br />

NOVARA 7 129,5 128 2<br />

AVELLINO 7 60,75 137,25 4<br />

31


LIVORNO 7 62,67 140,67 3<br />

MANTOVA 7 142 116 2<br />

7 Me<strong>di</strong>a 91 123 3<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

99 41 2<br />

ALESSANDRIA 8 112,5 204 2<br />

CATANZARO 8 126 171,67 3<br />

POTENZA 8 117 164,5 2<br />

SANTA MARIA CAPUA VETERE 8 121,33 181,67 3<br />

TRAPANI 8 120 195 2<br />

UDINE 8 142,5 152 2<br />

L'AQUILA 8 76,5 170 2<br />

SPOLETO 8 81 169,5 2<br />

8 Me<strong>di</strong>a 112 176 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

66 52 1<br />

TRIESTE 9 51 49 2<br />

BOLZANO 9 102 30 2<br />

PERUGIA 9 125,5 63,5 2<br />

TRENTO 9 88,5 49 2<br />

9 Me<strong>di</strong>a 92 48 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

75 34 0<br />

31.1. Il modello enfatizza i dati strutturali, organico e rapporto organico/detenuti definitivi e<br />

organico/casi UEPE.<br />

CLUSTER 1<br />

32


UFFICIO<br />

SORVEGLIANZA<br />

cluster <strong>di</strong><br />

appartenenza uepe/organico condannati/organico organico<br />

CAGLIARI 1 318,33 231,33 3<br />

COSENZA 1 239,5 258 2<br />

PADOVA 1 258,5 275,5 2<br />

REGGIO EMILIA 1 378 272 2<br />

CUNEO 1 149,5 315,5 2<br />

PESCARA 1 226 284,5 2<br />

SIENA 1 185 294 1<br />

VITERBO 1 188 312 1<br />

1 Me<strong>di</strong>a 243 280 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

229 84 2<br />

Il cluster presenta una variabilità interna significativa soprattutto con riferimento al dato dei casi<br />

UEPE, mentre la variabilità è assai minore con riguardo al dato dei ristretti. Siena e Viterbo<br />

presentano dati quasi sovrapponibili, così come Cosenza, Padova, Reggio Emilia e Pescara.<br />

CLUSTER 2<br />

BOLOGNA 2 410,5 165,5 4<br />

BRESCIA 2 438,67 128,33 3<br />

MASSA 2 445 152 1<br />

TARANTO 2 403 122 2<br />

VARESE 2 558 241 2<br />

2 Me<strong>di</strong>a 451 162 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

155 119 3<br />

Il cluster presenta una variabilità interna <strong>di</strong>stribuita uniformemente con riferimento al dato dei casi<br />

UEPE e dei soggetti ristretti (qui il dato decisamente “fuori range” è quello <strong>di</strong> Varese).<br />

Fortemente <strong>di</strong>somogeneo è il dato relativo all’organico.<br />

33


CLUSTER 3<br />

FROSINONE 3 183 226 1<br />

PAVIA 3 198 253 2<br />

SIRACUSA 3 97,33 275,67 3<br />

VERCELLI 3 143,5 253 2<br />

NUORO 3 42 205,5 2<br />

3 Me<strong>di</strong>a 133 243 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

156 70 2<br />

Il cluster presenta una variabilità interna <strong>di</strong>stribuita uniformemente con riferimento al dato dei casi<br />

UEPE e dei soggetti ristretti, comunque inferiore a quella dei precedenti gruppi analizzati. L’ufficio<br />

maggiormente critico è Nuoro, che presenta numeri molto <strong>di</strong>versi dagli altri uffici del cluster,<br />

laddove gli altri casi si collocano entro uno stretto range.<br />

Disomogeneo è il dato relativo all’organico.<br />

CLUSTER 4<br />

FOGGIA 4 244,5 175 2<br />

PISA 4 204,5 153,5 2<br />

MACERATA 4 192 112 1<br />

MODENA 4 297 158 1<br />

REGGIO CALABRIA 4 237 113 2<br />

SALERNO 4 278,5 109,5 2<br />

VERONA 4 263,5 137 2<br />

SASSARI 4 180 119,5 2<br />

4 Me<strong>di</strong>a 237 135 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

117 66 1<br />

34


Il cluster 4 è molto ben rappresentato nel campione. La variabilità interna è contenuta, soprattutto<br />

con riguardo ai parametri relativi al rapporto detenuti/magistrato e a quello dell’organico.<br />

CLUSTER 5<br />

MILANO 5 267 201 10<br />

ROMA 5 210,25 133,42 12<br />

NAPOLI 5 189 85,45 11<br />

5 Me<strong>di</strong>a 222 140 11<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

78 116 2<br />

Il cluster 5 comprende gli “uffici metropolitani”. Si segnala il dato <strong>di</strong> Napoli, che si scosta<br />

significativamente dagli altri due uffici campionati.<br />

CLUSTER 6<br />

LECCE 6 232,25 151 4<br />

GENOVA 6 243,4 102 5<br />

PALERMO 6 168,6 176,6 5<br />

BARI 6 142,6 89,8 5<br />

CATANIA 6 188,67 86 3<br />

FIRENZE 6 167,33 123,83 6<br />

MESSINA 6 178,67 78,33 3<br />

TORINO 6 162,67 114,67 6<br />

VENEZIA 6 184,33 76,67 3<br />

6 Me<strong>di</strong>a 185 111 4<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

101 100 3<br />

Il cluster 6 è molto rappresentato (sono presenti 6 uffici su 9 che lo compongono). Messina,<br />

Venezia e Catania sono molto simili, presentando valori quasi sovrapponibili per tutti i parametri.<br />

Allo stesso modo, Firenze, Bari e Torino sembrano formare un sottogruppo contrad<strong>di</strong>stinto da in<strong>di</strong>ci<br />

molto simili, così come Lecce e Genova.<br />

35


CLUSTER 7<br />

AGRIGENTO 7 98 111,5 2<br />

ANCONA 7 96,67 129 3<br />

CALTANISSETTA 7 96,33 100 3<br />

CAMPOBASSO 7 43,5 123 2<br />

NOVARA 7 129,5 128 2<br />

AVELLINO 7 60,75 137,25 4<br />

LIVORNO 7 62,67 140,67 3<br />

MANTOVA 7 142 116 2<br />

7 Me<strong>di</strong>a 91 123 3<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

99 41 2<br />

Il cluster 7 (3 uffici presenti nel campione su 8 del gruppo) presenta una buona omogeneità sui<br />

parametri relativi al rapporto condannati/magistrato e casi UEPE/magistrato.<br />

CLUSTER 8<br />

ALESSANDRIA 8 112,5 204 2<br />

CATANZARO 8 126 171,67 3<br />

POTENZA 8 117 164,5 2<br />

SANTA MARIA CAPUA VETERE 8 121,33 181,67 3<br />

TRAPANI 8 120 195 2<br />

UDINE 8 142,5 152 2<br />

L'AQUILA 8 76,5 170 2<br />

SPOLETO 8 81 169,5 2<br />

8 Me<strong>di</strong>a 112 176 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

66 52 1<br />

36


Il cluster 8 (2 uffici presenti nel campione su 8 del gruppo) si caratterizza per una buona<br />

omogeneità su tutti i parametri considerati.<br />

CLUSTER 9<br />

TRIESTE 9 51 49 2<br />

BOLZANO 9 102 30 2<br />

PERUGIA 9 125,5 63,5 2<br />

TRENTO 9 88,5 49 2<br />

9 Me<strong>di</strong>a 92 48 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

75 34 0<br />

Il cluster 9 (1 ufficio presente nel campione su 4 del gruppo) si caratterizza per una buona<br />

omogeneità su tutti i parametri considerati.<br />

32. Costruzione del terzo modello sperimentale <strong>di</strong> confrontabilità degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.-<br />

32.1. Sulla base delle osservazioni al secondo modello sperimentale <strong>di</strong> confrontabilità, si è<br />

proceduto ad un ulteriore affinamento del modello, elaborando una terza ipotesi che,scindendo i<br />

gruppi del secondo modello, si sforza <strong>di</strong> limitare la variabilità interna ai medesimi. Il risultato è<br />

illustrato nella tabella seguente:<br />

UFFICIO<br />

SORVEGLIANZA<br />

cluster <strong>di</strong><br />

appartenenza uepe/organico condannati/organico organico<br />

COSENZA 1 239,5 258 2<br />

PADOVA 1 258,5 275,5 2<br />

PESCARA 1 226 284,5 2<br />

1 Me<strong>di</strong>a 241,33 272,6 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

32,5 26,5 0<br />

BOLOGNA 2 410,5 165,5 4<br />

BRESCIA 2 438,67 128,33 3<br />

37


MASSA 2 445 152 1<br />

TARANTO 2 403 122 2<br />

2 Me<strong>di</strong>a 424,29 141.95 2,2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

42 43.5 3<br />

FROSINONE 3 183 226 1<br />

PAVIA 3 198 253 2<br />

SIRACUSA 3 97,33 275,67 3<br />

VERCELLI 3 143,5 253 2<br />

NUORO 3 42 205,5 2<br />

3 Me<strong>di</strong>a 133 243 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

156 70 2<br />

FOGGIA 4 244,5 175 2<br />

PISA 4 204,5 153,5 2<br />

MACERATA 4 192 112 1<br />

MODENA 4 297 158 1<br />

REGGIO CALABRIA 4 237 113 2<br />

SALERNO 4 278,5 109,5 2<br />

VERONA 4 263,5 137 2<br />

SASSARI 4 180 119,5 2<br />

4 Me<strong>di</strong>a 237 135 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

117 66 1<br />

MILANO 5 267 201 10<br />

ROMA 5 210,25 133,42 12<br />

NAPOLI 5 189 85,45 11<br />

38


5 Me<strong>di</strong>a 222 140 11<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

78 116 2<br />

PALERMO 6 168,6 176,6 5<br />

BARI 6 142,6 89,8 5<br />

FIRENZE 6 167,33 123,83 6<br />

TORINO 6 162,67 114,67 6<br />

6 Me<strong>di</strong>a 160,3 126,22 5.5<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

26 86.8 1<br />

AGRIGENTO 7 98 111,5 2<br />

ANCONA 7 96,67 129 3<br />

CALTANISSETTA 7 96,33 100 3<br />

CAMPOBASSO 7 43,5 123 2<br />

NOVARA 7 129,5 128 2<br />

AVELLINO 7 60,75 137,25 4<br />

LIVORNO 7 62,67 140,67 3<br />

MANTOVA 7 142 116 2<br />

7 Me<strong>di</strong>a 91 123 3<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

99 41 2<br />

ALESSANDRIA 8 112,5 204 2<br />

CATANZARO 8 126 171,67 3<br />

POTENZA 8 117 164,5 2<br />

SANTA MARIA CAPUA VETERE 8 121,33 181,67 3<br />

TRAPANI 8 120 195 2<br />

UDINE 8 142,5 152 2<br />

39


L'AQUILA 8 76,5 170 2<br />

SPOLETO 8 81 169,5 2<br />

8 Me<strong>di</strong>a 112 176 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

66 52 1<br />

TRIESTE 9 51 49 2<br />

BOLZANO 9 102 30 2<br />

PERUGIA 9 125,5 63,5 2<br />

TRENTO 9 88,5 49 2<br />

9 Me<strong>di</strong>a 92 48 2<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

75 34 0<br />

SIENA 10 185 294 1<br />

VITERBO 10 188 312 1<br />

CUNEO 10 149,5 315,5 2<br />

10 Me<strong>di</strong>a 174,16 307,16 1,3<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

38,5 21,5 1<br />

LECCE 11 232,25 151 4<br />

GENOVA 11 243,4 102 5<br />

CATANIA 11 188,67 86 3<br />

MESSINA 11 178,67 78,33 3<br />

VENEZIA 11 184,33 76,67 3<br />

11 Me<strong>di</strong>a 205,46 98.8 3,6<br />

40


<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

64,73 74,33 2<br />

VARESE 12 558 241 2<br />

CAGLIARI 12 318,33 231,33 3<br />

REGGIO EMILIA 12 378 272 2<br />

Nota <strong>di</strong> commento:<br />

12 Me<strong>di</strong>a 418,11 248,11 3,3<br />

<strong>di</strong>fferenza maxmin<br />

180 40,67 1<br />

Il modello si presenta molto più articolato, essendo sud<strong>di</strong>viso in 12 gruppi, me<strong>di</strong>amente composti<br />

da 3-4 uffici e da una decina <strong>di</strong> magistrati. Le <strong>di</strong>fferenze min/max sono assai contenute, e in<strong>di</strong>cano<br />

una forte omogeneità interna dei gruppi.<br />

Il cluster 10, rappresentato da Siena, Viterbo e Cuneo, in<strong>di</strong>vidua quegli uffici precedentemente<br />

inseriti nel cluster 1, caratterizzati da numeri <strong>di</strong> uepe/organico molto simili fra loro e sensibilmente<br />

inferiori a quello degli altri uffici.<br />

Il cluster 11 , rappresentato da Lecce, Genova, Catania, Messina e Venezia, deriva dalla<br />

sud<strong>di</strong>visione del cluster 6 in due gruppi più omogenei.<br />

Il cluster 12 , è rappresentato da Varese, precedentemente inserito nel cluster 2 e da Cagliari e<br />

Reggio Emilia, inclusi nel cluster 1.<br />

33.Conclusioni.-<br />

33.1. Si è proceduto, in analogia con la metodologia utilizzata per i tribunali, attraverso successivi<br />

affinamenti e implementazioni, me<strong>di</strong>ante l’applicazione delle variabili sopra in<strong>di</strong>cate (per<br />

l’illustrazione grafica degli step progressivi v. allegato ).<br />

33.2. Il modello finale si presenta molto articolato, essendo sud<strong>di</strong>viso in 12 gruppi, me<strong>di</strong>amente<br />

composti da 3-4 uffici e da una decina <strong>di</strong> magistrati(v. allegato). Le <strong>di</strong>fferenze interne ai gruppi<br />

sono meno marcate <strong>di</strong> quella tra gruppi <strong>di</strong>fferenti, e in<strong>di</strong>cano una tendenziale omogeneità interna<br />

dei clusters, e più rilevanti variabilità tra gruppo e gruppo.<br />

33.3.Analogamente a quanto detto a proposito dei tribunali, il modello <strong>di</strong> clusterizzazione sopra<br />

illustrato ha natura allo stato sperimentale, poiché con<strong>di</strong>zionato dalla non provata affidabilità dei<br />

dati acquisiti in relazione ai flussi e soprattutto dalla loro incompletezza. L’utilizzo – se pure allo<br />

41


stato attuale “necessitato” - dell’in<strong>di</strong>catore sulle definizioni ha, inoltre, una limitata capacità <strong>di</strong><br />

intercettare quella complessità che la clusterizzazione ha il compito <strong>di</strong> misurare e che meglio<br />

sarebbe espressa inserendo nell’algoritmo parametri relativi alle sopravvenienze.<br />

33.4.Pur nella consapevolezza del carattere sperimentale dei modelli <strong>di</strong> elaborati, si ritiene che essi<br />

costituiscano una non arbitraria ipotesi <strong>di</strong> raggruppamento dei tribunali e degli uffici <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, essendo costruiti anche con l’utilizzo <strong>di</strong> parametri dotati <strong>di</strong> un adeguato grado <strong>di</strong><br />

affidabilità, poiché ricavati da statistiche ufficiali.<br />

________________________________________________________________________________<br />

Note:<br />

1 ) Si veda al proposito l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> servizio allegato.<br />

2 ) Per arrivare a tale risultato è stato contattato il DAP ed è stato fatto quin<strong>di</strong> un abbinamento fra dati in possesso della<br />

DGSTAT e dati in possesso del DAP che finora non era mai stato effettuato. Merita <strong>di</strong> essere sottolineata la<br />

partecipazione e la collaborazione fattiva prestata dal DAP, nella persona dei dottori Fabrizio Leonar<strong>di</strong> e Flavia<br />

Tagliafierro).<br />

I modelli sono allegati in formato excel “Cluster_uff_10” e “cluster_uffici-01”.<br />

3 ) Il modello si trova allegato in formato excel “Cluster_uffici-01- definitivo”.<br />

4 ) Il modello si trova allegato in formato excel “Cluster_11”.<br />

42


CAPITOLO VI<br />

La valutazione ponderale dei provve<strong>di</strong>menti della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

Sommario: 1. La valutazione ponderale dei provve<strong>di</strong>menti.- 2. Sintesi delle proposte emerse e<br />

considerazioni sulle stesse.-<br />

* * * *<br />

1. La valutazione ponderale dei provve<strong>di</strong>menti.-<br />

1.1.La natura del modello idoneo ad esprimere una valutazione della laboriosità del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> comprensiva <strong>di</strong> tutte le variabili sopra enucleate e delle caratteristiche peculiari del<br />

settore ha costituito oggetto <strong>di</strong> attenta riflessione, sviluppatasi anche attraverso un articolato<br />

confronto con i colleghi.<br />

1.2.Si è in particolare, posto attenzione ad una proposta formulata da un’espressione associata della<br />

<strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, che ha ipotizzato l’adozione <strong>di</strong> uno strumento <strong>di</strong> misurazione della<br />

produttività del magistrato caratterizzato dall’attribuzione <strong>di</strong> un valore ponderale per ciascuna<br />

tipologia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento, nonché alle altre attività del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, ivi inclusa<br />

l’attività <strong>di</strong> organizzazione dell’ufficio.<br />

1.3.In effetti, la metodologia che si fonda <strong>sulla</strong> “pesatura” dei proce<strong>di</strong>menti risponde al dato <strong>di</strong><br />

realtà che caratterizza la materia della <strong>sorveglianza</strong>, contrad<strong>di</strong>stinta da una alta numerosità <strong>di</strong><br />

definizioni, da una non ampia gamma <strong>di</strong> tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti e da una notevole omogeneità<br />

sotto il profilo qualitativo all’interno della una medesima tipologia.<br />

1.4. Gran<strong>di</strong> numeri in sede <strong>di</strong> definizione e marcata omogeneità all’interno delle tipologie<br />

provve<strong>di</strong>mentali sono le caratteristiche peculiari della <strong>sorveglianza</strong> (che trovano peraltro riscontro<br />

in altri settori del penale, quali le misure <strong>di</strong> prevenzione e l’attività del tribunale del riesame), e che<br />

suggeriscono l’adozione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> misurazione della produttività <strong>sulla</strong> base della<br />

qualità/complessità me<strong>di</strong>a, espressa attraverso l’assegnazione a ciascuna tipologia provve<strong>di</strong>mentale,<br />

<strong>di</strong> un coefficiente numerico.<br />

1.5. Invero, il dato me<strong>di</strong>o in presenza <strong>di</strong> una realtà omogenea e molto ricca sotto il profilo<br />

quantitativo è idoneo a riassorbire le <strong>di</strong>fferenze che in concreto possono presentarsi all’interno <strong>di</strong><br />

provve<strong>di</strong>menti dello stesso tipo (il fascicolo “<strong>di</strong>fficile”, appunto). Gli eventuali e certamente<br />

esistenti scostamenti in concreto verificabili rispetto al coefficiente numerico assegnato per<br />

misurare il “peso” <strong>di</strong> ogni provve<strong>di</strong>mento del magistrato non invalideranno pertanto l’idoneità dl<br />

parametro poiché – nei gran<strong>di</strong> numeri – percentualmente trascurabili e <strong>di</strong>ffusi tra tutti i soggetti in<br />

valutazione.<br />

1.6.Un modello unico <strong>di</strong> “pesatura” dei singoli provve<strong>di</strong>menti su base nazionale pare, inoltre,<br />

superare la possibile obiezione fondata sul pericolo che tale in<strong>di</strong>ce generale possa penalizzare<br />

determinati magistrati che operano in particolari realtà territoriali. Tale ipotetica <strong>di</strong>fferenza non ha<br />

infatti trovato riscontro in alcuna delle rilevazioni condotte sia in loco quanto <strong>sulla</strong> base delle<br />

relazioni trasmesse dagli uffici e dei dati acquisiti, laddove è invece chiaramente emersa<br />

1


l’importanza dell’assetto amministrativo, della costante copertura dell’organico <strong>di</strong> cancelleria, della<br />

adeguata <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> dotazioni e risorse strumentali.<br />

2.Sintesi delle proposte emerse e considerazioni sulle stesse.-<br />

2.1. L’ampio confronto sviluppato con la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e l’approfon<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>samina<br />

della proposta <strong>di</strong> valutazione ponderale dei provve<strong>di</strong>menti svolta nel corso dell’incontro <strong>di</strong> lavoro<br />

tenutosi presso la sede consiliare con i Presidenti dei tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> dei <strong>di</strong>stretti in<strong>di</strong>cati<br />

nella delibera consiliare, ha portato alla formulazione <strong>di</strong> una gamma <strong>di</strong> coefficienti numerici che<br />

riassumono in via necessariamente sintetica la <strong>di</strong>mensione anche qualitativa dell’impegno richiesto<br />

al magistrato per la definizione <strong>di</strong> una determinata tipologia <strong>di</strong> affare.<br />

2.2.Nella elaborazione dei coefficienti si è tenuto conto dell’esigenza <strong>di</strong> mantenere – pur nel<br />

riconoscimento della peculiarità della <strong>sorveglianza</strong> – un adeguato margine <strong>di</strong> omogeneità con i<br />

criteri <strong>di</strong> valutazione elaborati per il restante settore penale; <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere le tipologie <strong>di</strong> definizioni<br />

secondo il grado <strong>di</strong> complessità che le caratterizza secondo criteri sufficientemente oggettivi, quali:<br />

quali il grado <strong>di</strong> incisione <strong>sulla</strong> libertà personale dell’interessato;la valenza trattamentale; la<br />

complessità istruttoria; il grado <strong>di</strong> responsabilità assunta dal magistrato nella concessione del<br />

beneficio (tanto più rilevante quanto maggiore è la <strong>di</strong>screzionalità <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone e quanto più ampio<br />

è il margine <strong>di</strong> libertà concesso all’interessato per effetto della decisione).<br />

2.3. Sulla base dei valori ponderali rielaborati, si è quin<strong>di</strong> proceduto all’organizzazione delle<br />

tipologie <strong>di</strong> definizioni in “fasce <strong>di</strong> complessità”. Ne è derivata una tabella che or<strong>di</strong>na le tipologie <strong>di</strong><br />

definizioni secondo criteri qualitativi correlati a parametri <strong>di</strong> complessità oggettiva (incisione su<br />

<strong>di</strong>ritti, valenza trattamentale, complessità istruttoria ,connessa responsabilità del magistrato).<br />

2.4.Si è, quin<strong>di</strong>, pervenuti ad una sintesi, elaborata assegnando i coefficienti numerici proposti<br />

alla luce dei sopra in<strong>di</strong>cati criteri. Ne è derivata una tabella che or<strong>di</strong>na le tipologie <strong>di</strong> definizioni<br />

secondo criteri qualitativi correlati a parametri <strong>di</strong> complessità oggettiva.<br />

2.5. La tabella <strong>di</strong> misurazione ponderale dei provve<strong>di</strong>menti della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è così<br />

articolata:<br />

A) Magistrato <strong>di</strong> Sorveglianza (competenze monocratiche):<br />

1)Prima fascia (provve<strong>di</strong>menti ad elevata complessità):<br />

Provve<strong>di</strong>menti caratterizzati da:<br />

• significativa incisione su libertà personale o altri <strong>di</strong>ritti soggettivi<br />

• elevata valenza trattamentale<br />

• elevata responsabilità del magistrato in caso <strong>di</strong> condotte antigiuri<strong>di</strong>che dell’interessato<br />

• me<strong>di</strong>amente elevato in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> complessità istruttoria (anche involgente profili <strong>di</strong> natura<br />

specialistica, me<strong>di</strong>ca, psichiatrica, etc.)<br />

Tipologia Decisione <strong>di</strong> merito Inammissibilità<br />

2


Misura <strong>di</strong> sicurezza (primo<br />

esame <strong>di</strong> pericolosità sociale)<br />

3 1<br />

Primo permesso premio 3 1<br />

Applicazione sosp. cond.<br />

pena (indultino)<br />

Applicazione provvisoria<br />

benefici(L.165/98, T.U.Stup.,<br />

684 c.p.p. per ragioni <strong>di</strong><br />

salute)<br />

3 1<br />

3 1<br />

• La parificazione dell’ “indultino” alle misure alternative è dovuta alla nota pronunzia<br />

costituzionale che ha conformato la <strong>di</strong>sciplina della L. 207/03 al principio <strong>di</strong> rieducazione<br />

del condannato, attribuendo natura <strong>di</strong>screzionale al giu<strong>di</strong>zio espresso dal magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>.<br />

2)Seconda fascia (provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> rilevante complessità):<br />

Provve<strong>di</strong>menti caratterizzati da:<br />

• rilevante incisione su <strong>di</strong>ritti soggettivi<br />

• rilevante valenza trattamentale<br />

• responsabilità del magistrato<br />

• me<strong>di</strong>amente rilevante in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> complessità istruttoria<br />

Tipologia Decisione <strong>di</strong> merito Inammissibilità<br />

Reclami in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti<br />

decisi in u<strong>di</strong>enza (artt. 35, 69<br />

O.P.)<br />

2 1<br />

Ricovero in OPG (148 c.p.) 2 1<br />

Misura sicurezza (riesami<br />

successivi)<br />

2 1<br />

LA con nota DDA 2 1<br />

3


Sospensione provvisoria<br />

beneficio (art. 51 bis—ter,<br />

O.P.)<br />

2 1<br />

Espulsione L. 189/02 2 1<br />

3)Terza fascia (provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a complessità):<br />

Provve<strong>di</strong>menti caratterizzati da:<br />

• incisione su <strong>di</strong>ritti o posizioni soggettive<br />

• valenza trattamentale<br />

• responsabilità del magistrato<br />

• me<strong>di</strong>a complessità istruttoria<br />

Tipologia Decisione <strong>di</strong> merito Inammissibilità<br />

Reclamo su sanzione<br />

<strong>di</strong>sciplinare<br />

1,5 1<br />

Permesso or<strong>di</strong>nario 1,5 1<br />

Limitaz. controlli<br />

corrispondenza<br />

Ammissione lavoro esterno<br />

(art. 21 O.P.)<br />

Permessi premio successivi al<br />

primo<br />

1,5 1<br />

1,5 1<br />

1,5 1<br />

Remissione debito 1,5 1<br />

Lib Ant standard 1,5 1<br />

Parere su grazia 1,5 1<br />

Rogatoria (per ciascuna) 2<br />

Altri <strong>di</strong>fferimenti 1,5 1<br />

4


Nel caso della “rogatoria” si è tenuto conto della necessità per il Mds <strong>di</strong> raggiungere l’istituto <strong>di</strong><br />

pena e dell’omogeneità dell’incombente con il colloquio in<strong>di</strong>viduale.<br />

Nel caso delle liberazioni anticipate, si è assunto un coefficiente <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà me<strong>di</strong>o, considerando<br />

che nei gran<strong>di</strong> numeri che caratterizzano tale tipologia <strong>di</strong> definizioni, i casi complessi si<br />

spalmano uniformemente tra tutti i magistrati ed hanno in ogni caso una bassa frequenza.<br />

Nel caso delle remissioni debito, si è riconosciuto un punteggio maggiore alle concessioni, tenuto<br />

conto della possibile responsabilità connessa (soprattutto nei casi frequenti <strong>di</strong> somme <strong>di</strong> rilevante<br />

entità).<br />

4)Quarta fascia (provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> bassa complessità):<br />

Provve<strong>di</strong>menti caratterizzati da:<br />

• responsabilità del magistrato in caso <strong>di</strong> errore<br />

• bassa complessità istruttoria<br />

• serialità nella redazione (anche su modelli SIUS o a cura della cancelleria)<br />

Tipologia Decisione <strong>di</strong> merito<br />

Appl. Sanz. Sost. 1<br />

Autorizz./mo<strong>di</strong>fiche prescr. 1<br />

Conv. / rateizz. p.p. 1<br />

Appr. mod. prog.tratt. e<br />

licenze semilibertà<br />

Altri provve<strong>di</strong>menti (o<br />

“provve<strong>di</strong>mento–base”)<br />

1<br />

0,5<br />

5)Attività allo stato non rilevata da SIUS/SIES:<br />

5


a) Colloqui in istituto 1,0 per ciascun detenuto sentito<br />

b) Accessi <strong>di</strong> natura ispettiva (se non effettuati contestualmente ai colloqui e con<br />

relazione/richiesta ex art. 35 o 69 O.P.) 5,0 per ciascuno<br />

Per le attività svolte ai sensi dei punti a) e b) il valore raddoppiato se riguarda:<br />

-soggetti ristretti presso:<br />

Casa <strong>di</strong> Reclusione<br />

Casa <strong>di</strong> lavoro<br />

O.P.G.<br />

Sezione “41-bis”<br />

Sezione Collaboratori<br />

Sezione Protetti (sex-offenders, omo-trans; etc.)<br />

Sezione Alta Sicurezza<br />

Sezione E.I.V. (terroristi, mafiosi, etc.)<br />

- accessi presso istituti o sezioni ubicate su isole o a <strong>di</strong>stanza kilometrica maggiore <strong>di</strong> 50 km<br />

dalla sede dell’ufficio.<br />

6) U<strong>di</strong>enza (solo u<strong>di</strong>enza) 0,10 per ciascun proce<strong>di</strong>mento portato in u<strong>di</strong>enza<br />

7) Progetti <strong>di</strong> recupero, partecipazione a incontri o riunioni per fini istituzionali anche su<br />

delega del Presidente 5,0 per ciascuna sessione<br />

8) Magistrato preposto all’ufficio 100,0/mese<br />

9) Magistrato coor<strong>di</strong>natore 50,0/mese<br />

10) Sostituzione Presidente del tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, se periodo continuativo > 20 gg.<br />

10,0/mese<br />

6


Per la pesatura dei colloqui, preso atto dell’impossibilità oggettiva <strong>di</strong> misurare tutte le possibili<br />

variabili, si è considerata la soluzione <strong>di</strong> privilegiare il dato del contatto <strong>di</strong>retto del magistrato<br />

con i detenuti ritenuto prevalente rispetto alle altre pur importanti finalità dell’accesso in istituto.<br />

Si è anche tenuto conto delle <strong>di</strong>verse sensibilità maturate all’interno della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> in or<strong>di</strong>ne all’opportunità <strong>di</strong> un contatto <strong>di</strong>retto del magistrato con il detenuto,<br />

connesse alla giuris<strong>di</strong>zionalizzazione e alle sentite esigenze <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> “terzietà” rispetto<br />

all’interessato e alla amministrazione penitenziaria.<br />

Per quanto concerne il valore attribuito all’u<strong>di</strong>enza, si è ritenuto <strong>di</strong> seguire una soluzione<br />

interme<strong>di</strong>a, riconoscendo un punteggio me<strong>di</strong>o tenuto conto delle preoccupazioni emerse nel<br />

corso della riunione con i Presidenti circa il pericolo <strong>di</strong> favorire prassi non efficienti volte a<br />

moltiplicare il numero <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enze anche in presenza <strong>di</strong> carichi non elevati.<br />

Per quanto concerne la partecipazione a convegni, sia quale partecipante che quale relatore, si è<br />

ritenuto <strong>di</strong> non includerla ai presenti fini <strong>di</strong> valutazione della “laboriosità”, poiché tale attività è<br />

già valorizzata da altri parametri <strong>di</strong> valutazione professionale.<br />

B ) Magistrato <strong>di</strong> Sorveglianza (componente Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza):<br />

1)Prima fascia (provve<strong>di</strong>menti ad elevata complessità):<br />

Provve<strong>di</strong>menti caratterizzati da:<br />

• significativa incisione su libertà personale o altri <strong>di</strong>ritti soggettivi<br />

• elevata valenza trattamentale<br />

• elevata responsabilità del magistrato in caso <strong>di</strong> condotte antigiuri<strong>di</strong>che dell’interessato<br />

• me<strong>di</strong>amente elevato in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> complessità istruttoria<br />

Tipologia Decisione <strong>di</strong> merito Inammissibilità<br />

Reclamo avverso decreto ex<br />

art. 41-bis O.P.<br />

Benefici a collaboratori <strong>di</strong><br />

giustizia (artt. 4-bis O.P.,16nonies,<br />

l.collab.)<br />

5,5 1<br />

4,5 1<br />

Liberazione con<strong>di</strong>zionale 3,5 1<br />

7


Accertamento collaborazione<br />

(art. 58-ter,O.P.)<br />

2,0 1<br />

Il punteggio relativamente basso assegnato all’accertamento della collaborazione ex art. 58-ter<br />

O.P. deve essere inteso nel senso che esso va in aggiunta al punteggio attribuito alla definizione<br />

del proce<strong>di</strong>mento per l’eventuale concessione del beneficio contestualmente richiesto (come<br />

impone l’orientamento consolidato della Cassazione). Nei casi <strong>di</strong> sola richiesta <strong>di</strong> accertamento,<br />

si applica il punteggio per l’inammissibilità.<br />

2)Seconda fascia (provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> rilevante complessità):<br />

Provve<strong>di</strong>menti caratterizzati da:<br />

• rilevante incisione su <strong>di</strong>ritti soggettivi<br />

• rilevante valenza trattamentale<br />

• rilevante responsabilità del magistrato in caso <strong>di</strong> errore<br />

• me<strong>di</strong>amente rilevante in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> complessità istruttoria<br />

Tipologia Decisione <strong>di</strong> merito Inammissibilità<br />

Misure alternative e<br />

sosp.pena art. 90 T.U.Stup.<br />

3,5 1<br />

Revoca misure alternative 2,5 1<br />

Differimento pena per<br />

ragioni <strong>di</strong> salute<br />

Appelli, comunque<br />

denominati, su decisioni del<br />

MdS<br />

Appelli su sentenze misura<br />

sicurezza<br />

3,5 1<br />

2,5 1<br />

3,0 1<br />

3)Terza fascia (provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a complessità):<br />

8


Provve<strong>di</strong>menti caratterizzati da:<br />

• incisione su <strong>di</strong>ritti o posizioni soggettive<br />

• valenza trattamentale<br />

• responsabilità del magistrato in caso <strong>di</strong> errore<br />

• me<strong>di</strong>a complessità istruttoria<br />

Tipologia Decisione <strong>di</strong> merito Inammissibilità<br />

Riabilitazione 2 1<br />

Differimento pena per altri<br />

motivi<br />

2 1<br />

Conv. sanz.sost. in pena det. 2 1<br />

4)Quarta fascia (provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> bassa complessità):<br />

Provve<strong>di</strong>menti caratterizzati da:<br />

• responsabilità del magistrato in caso <strong>di</strong> errore<br />

• bassa complessità istruttoria<br />

• serialità nella redazione (anche su modelli SIUS o a cura della cancelleria)<br />

Tipologia Decisione <strong>di</strong> merito Inammissibilità<br />

Impugnaz. G.P. 2 1<br />

Corr. Err. materiale 1 1<br />

Prosec. Mis. Alternativa 1 1<br />

Decl. Est. pena 2 1<br />

Altri provve<strong>di</strong>menti 1 1<br />

9


Per quanto concerne il valore attribuito all’u<strong>di</strong>enza, si è ritenuto <strong>di</strong> seguire una soluzione<br />

interme<strong>di</strong>a, riconoscendo un punteggio me<strong>di</strong>o tenuto conto delle preoccupazioni emerse nel<br />

corso della riunione con i Presidenti circa il rischio <strong>di</strong> indurre prassi non efficienti volte a<br />

moltiplicare il numero <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enze anche in presenza <strong>di</strong> carichi non elevati. In questo modo si è<br />

ritenuto anche <strong>di</strong> non penalizzare le <strong>di</strong>verse soluzioni organizzative rilevate presso i tribunali<br />

analizzati, mirando a valutare il carico complessivo dei proce<strong>di</strong>menti definiti piuttosto che il<br />

numero <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enze tenute dai magistrati.<br />

Osservazioni:<br />

a) Si è ritenuto <strong>di</strong> non considerare la tipologia “questioni <strong>di</strong> costituzionalità” per esigenze <strong>di</strong><br />

omogeneità con i criteri <strong>di</strong> valutazione elaborati per il penale or<strong>di</strong>nario;<br />

b) Si è ritenuto <strong>di</strong> non in<strong>di</strong>care parametri <strong>di</strong> valutazione per i Presidenti poiché gli standard me<strong>di</strong><br />

attengono – secondo il mandato assegnato dal CSM - alla sola valutazione dei magistrati <strong>di</strong> primo<br />

grado;<br />

c) Si è osservato che – a prescindere dal profilo relativo allo specifico peso attribuito a ciascuna<br />

tipologia – le in<strong>di</strong>cazioni pervenute fanno emergere una con<strong>di</strong>visa valutazione delle tipologie<br />

provve<strong>di</strong>mentali <strong>di</strong>stinte abbastanza chiaramente secondo il grado <strong>di</strong> complessità. Tale convergente<br />

in<strong>di</strong>cazione pare consentire il raggruppamento delle tipologie in fasce contrad<strong>di</strong>stinte da in<strong>di</strong>catori<br />

sufficientemente oggettivi, quali, a es., il grado <strong>di</strong> incisione <strong>sulla</strong> libertà personale dell’interessato;la<br />

valenza trattamentale; la complessità istruttoria; il grado <strong>di</strong> responsabilità assunta dal magistrato<br />

nella concessione del beneficio (tanto più rilevante quanto maggiore è la <strong>di</strong>screzionalità <strong>di</strong> cui<br />

<strong>di</strong>spone e quanto più ampio è il margine <strong>di</strong> libertà concesso all’interessato per effetto della<br />

decisione).<br />

d) Il dato sulle definizioni può essere <strong>di</strong>stinto per modalità, rilevabili per il passato tramite i<br />

prospetti redatti su mod. 168/T-U, e per il futuro <strong>sulla</strong> base del registro informatizzato SIUS/SIES<br />

(che <strong>di</strong>stingue: concessioni, rigetti, inammissibilità, n.l.p., incompetenza, “altro”). Nella tipologia<br />

“altro” rientrano decisioni che non richiedono in generale articolate motivazioni nel merito.<br />

e) Nella generalità dei casi, si tratta <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti resi nella forma dell’or<strong>di</strong>nanza con valore <strong>di</strong><br />

sentenza o <strong>di</strong> decreto.<br />

f) Il dato sulle u<strong>di</strong>enze allo stato può essere ricavato solo dalle statistiche comparate del singolo<br />

ufficio, non essendo tuttora rilevato me<strong>di</strong>ante il registro informatizzato. Per quanto concerne il<br />

lavoro degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza, in generale allo stato attuale non è rilevato il lavoro del<br />

Magistrato <strong>di</strong> Sorveglianza relativo a tutte le materie trattate in u<strong>di</strong>enza (misure <strong>di</strong> sicurezza,<br />

conversioni ex art. 660, c.p.p., decisioni in materia <strong>di</strong> tutela dei <strong>di</strong>ritti, etc.).<br />

10


CAPITOLO VII<br />

Costruzione del modello sperimentale <strong>di</strong> valutazione dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

Sommario: 1. Costruzione del modello sperimentale <strong>di</strong> valutazione dei magistrati <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>.- 2. Caratteristiche del modello sperimentale.- 3. In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> scostamento dalla<br />

produttività “intelligente”.- 4. Il modello “a regime”.- 5. Conclusioni.- 6.Ulteriori sviluppi del<br />

lavoro.-<br />

1. Costruzione del modello sperimentale <strong>di</strong> valutazione dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>.-<br />

1.1. All'esito delle riflessioni maturate considerato il quadro complessivo emerso dalla ricognizione<br />

effettuata <strong>sulla</strong> omogeneità e qualità dei dati statistici relativi alla <strong>sorveglianza</strong>, e tenuto conto dei<br />

tempi ristretti assegnati ai lavori del gruppo,si è ritenuto che l’obiettivo realisticamente<br />

raggiungibile fosse la elaborazione <strong>di</strong> un modello sperimentale <strong>di</strong> valutazione della laboriosità <strong>sulla</strong><br />

base <strong>di</strong> standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione, destinato a progressiva evoluzione e affinamento.<br />

1.2. Il metodo seguito dal gruppo <strong>di</strong> lavoro prevede l’elaborazione <strong>di</strong> standard me<strong>di</strong> <strong>sulla</strong> base delle<br />

macro caratteristiche strutturali degli uffici sedenti nei <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> cui alla risoluzione consiliare, con<br />

la proposta <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> valutazione misto <strong>di</strong> tipo quantitativo/qualitativo del lavoro dei<br />

magistrati, <strong>di</strong>stinti per gruppi, costruiti con l’utilizzo della tecnica Cluster Analysis .<br />

1.3.L'attività preliminare <strong>di</strong> ricognizione effettuata nei primi mesi del mandato ha reso evidente che<br />

la <strong>di</strong>somogeneità e non adeguata qualità dei dati statistici imponesse <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, per la<br />

<strong>sorveglianza</strong>, un obiettivo realisticamente conseguibile nel breve periodo assegnato ai lavori del<br />

gruppo, consistente nella pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> uno strumento <strong>di</strong> misurazione dell'attività dei magistrati<br />

<strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che, pur non <strong>di</strong>scostandosi dalle linee-guida in<strong>di</strong>cate nella delibera consiliare,<br />

tenesse conto del dato <strong>di</strong> realtà riscontrata sul versante statistico.<br />

1.4. In questo contesto, la scelta <strong>di</strong> metodo preferita si è orientata verso la elaborazione <strong>di</strong> un<br />

modello che possa operare allo stato attuale, curando <strong>di</strong> prospettare una soluzione praticabile in una<br />

fase interme<strong>di</strong>a rispetto alla messa a regime del registro informatizzato SIUS/SIES.<br />

1.5. Si è, pertanto, optato per una soluzione che consenta fin da subito la possibilità per il <strong>Consiglio</strong><br />

<strong>di</strong> procedere alla valutazione del parametro della laboriosità secondo i nuovi criteri introdotti dalla<br />

riforma dell'O.G., pur in presenza <strong>di</strong> una qualità del dato statistico che non consente – allo stato - la<br />

in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> un range o <strong>di</strong> un coefficiente numerico me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> produttività per la <strong>sorveglianza</strong>,<br />

traguardo che costituirà l’obiettivo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o periodo dell’approfon<strong>di</strong>mento dell’analisi e che potrà<br />

essere proseguito sui dati omogenei che verranno forniti dalle rilevazioni operate sui dati<br />

informatizzati.<br />

1.6. L’obiettivo realisticamente conseguibile e – per così <strong>di</strong>re – “a portata” consiste, in definitiva,<br />

nel rendere <strong>di</strong>sponibile al CSM – con riferimento alle in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> principio fornite al gruppo <strong>di</strong><br />

lavoro - un modello utilizzabile nell'imme<strong>di</strong>ato: una prima base <strong>di</strong> partenza, cioè, su cui, nel tempo,<br />

costruire in modo partecipato una metodologia sufficientemente affinata ed un sistema <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori<br />

che risponda ai bisogni <strong>di</strong> valutazione dei magistrati nella prospettiva <strong>di</strong> valorizzare la “produttività<br />

intelligente”.


1.7. Il modello possibile <strong>di</strong> valutazione della laboriosità dei magistrati che svolgono funzioni <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> dovrà possedere le seguenti caratteristiche:<br />

1)Consentire la valutazione <strong>di</strong> magistrati tra loro confrontabili:la clusterizzazione degli uffici, che è<br />

operazione coessenziale alla detta metodologia valutativa si è rivelata operazione estremamente<br />

complessa per quanto concerne la <strong>sorveglianza</strong>, in ragione del ristretto numero del campione ( che<br />

rende inevitabile un elevato intervallo tra i valori espressi) e dell’alta possibilità <strong>di</strong> inficiare il<br />

modello con l’utilizzo <strong>di</strong> dati statistici non qualitativamente adeguati. Tale presa d’atto a portato a<br />

riflettere sull’opportunità stessa <strong>di</strong> applicare una tale metodologia al settore della <strong>sorveglianza</strong>.<br />

Tuttavia, si sono ritenute prevalenti le esigenze <strong>di</strong> rispettare la volontà espressa dal <strong>Consiglio</strong> e<br />

cristallizzata nella delibera consiliare, e <strong>di</strong> uniformità con il criterio adottato per gli altri settori;<br />

2)Misurare un lavoro contrad<strong>di</strong>stinto da precise caratteristiche: elevata percentuale <strong>di</strong><br />

provve<strong>di</strong>menti omogenei quanto a grado <strong>di</strong> complessità, in una certa misura <strong>di</strong> carattere<br />

standar<strong>di</strong>zzato, che impegnano una notevole percentuale del tempo <strong>di</strong> lavoro del magistrato; una più<br />

ridotta quota <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> particolare complessità; una parte <strong>di</strong> lavoro fortemente<br />

caratterizzante la funzione <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> ma non registrato (c.d. “materia gassosa”). Le<br />

caratteristiche del lavoro <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> inducono a ritenere eccessivamente penalizzante un<br />

modello che si limitasse a misurare uno soltanto <strong>di</strong> questi aspetti del lavoro del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, laddove appare maggiormente rispondente alle esigenze <strong>di</strong> corretta misurazione della<br />

performance dei magistrati un approccio valutativo più articolato e ambizioso, che comprenda in se<br />

tutti gli ambiti <strong>di</strong> operatività <strong>di</strong> tale complessa figura della <strong>magistratura</strong>;<br />

3)Misurare l’influenza dell’assetto organizzativo dell’ufficio <strong>sulla</strong> produttività del magistrato,<br />

tenendo conto delle peculiarità della articolazione della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> tra uffici<br />

(esterni e in sede) e tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scopertura del personale<br />

amministrativo <strong>di</strong> cancelleria;<br />

4)valutare adeguatamente il grado <strong>di</strong> maggiore complessità del ruolo del magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

che esercita la vigilanza su istituti dell’amministrazione penitenziaria o particolari sezioni <strong>di</strong> questi;<br />

5)Valutare adeguatamente l’impegno derivante dall’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione e organizzazione<br />

dell’ufficio da parte dei magistrati ad esso preposti e l’impegno professionale anche <strong>di</strong> tipo<br />

organizzativo profuso dai magistrati coor<strong>di</strong>natori delegati dal Presidente del tribunale <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> (a es. nel caso <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione del medesimo in “sezioni”, come può accadere presso i<br />

tribunali <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni).<br />

1.8.Il modello <strong>di</strong> valutazione allo stato possibile per la misurazione del lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> nei termini sopra sintetizzati deve necessariamente confrontarsi - come si è detto - con<br />

il dato della realtà attuale, non soltanto sul versante della qualità del dato statistico oggi <strong>di</strong>sponibile<br />

ma anche delle peculiarità che contrad<strong>di</strong>stinguono la <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> rispetto agli altri<br />

“mestieri” <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce.<br />

1.9.Tale considerazione ha indotto a ricercare una metodologia <strong>di</strong> costruzione del modello <strong>di</strong><br />

valutazione della laboriosità dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> che rispondesse all’esigenza <strong>di</strong> evitare<br />

l’utilizzo <strong>di</strong> griglie o parametri ricavati <strong>di</strong>rettamente dalle rilevazioni statistiche, essendo non<br />

trascurabile la rischiosità connessa a tale eventuale opzione – per preferire la proposta <strong>di</strong> un<br />

modello <strong>di</strong> carattere provvisorio caratterizzato da un sistema <strong>di</strong> misurazione qualitativo/quantitativa<br />

e idoneo ad essere implementato nel tempo con un modello “a regime” – che includa l’eventuale<br />

in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> intervalli numerici - con il progre<strong>di</strong>re dell’affidabilità delle rilevazioni statistiche e<br />

dell’assestamento dell’informatizzazione.


1.10 Il modello che si procede ad elaborare deve, inoltre, tenere conto <strong>di</strong> alcune caratteristiche<br />

salienti che contrad<strong>di</strong>stinguono il lavoro della <strong>sorveglianza</strong>, che si possono così riassumere:<br />

- numero ridotto <strong>di</strong> uffici (29 tribunali <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> e 58 uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>);<br />

- numero ridotto <strong>di</strong> magistrati (circa 150);<br />

- tendenziale omogeneità del lavoro sul territorio nazionale (scarsa rilevanza del “fattore<br />

ambientale”). Come emerge con grande evidenza dall’analisi delle definizioni condotta per singolo<br />

ufficio, il lavoro della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> tende a concentrarsi su una gamma piuttosto<br />

ristretta e ricorrente <strong>di</strong> tipologie provve<strong>di</strong>mentali (nella più parte dei casi, tre/quattro categorie <strong>di</strong><br />

definizioni coprono il 70/80% del totale delle definizioni);<br />

- le tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti più ricorrenti non sono, tuttavia, mai quelle maggiormente<br />

significative quanto a complessità istruttoria e impegno nella fase <strong>di</strong> decisione e motivazione della<br />

decisione assunta (nonché della connessa responsabilità).<br />

1.11. Si è, in definitiva, ritenuto che un criterio <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> natura mista,<br />

qualitativa/quantitativa, si presti particolarmente a misurare l’impegno del magistrato sotto il profilo<br />

della definizione dei proce<strong>di</strong>menti nel settore della <strong>sorveglianza</strong>, in cui non vi sono magistrati<br />

addetti in via esclusiva <strong>di</strong> una determinata materia o tipologia <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti, né “sezioni<br />

specializzate”, laddove, nell’ambito della giuris<strong>di</strong>zione loro attribuita, tutti i magistrati <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> si occupano <strong>di</strong> tutti gli ambiti <strong>di</strong> competenza, se pure in modo quantitativamente<br />

variabile. Tale metodologia pare, inoltre, attagliarsi alle peculiarità del lavoro del magistrato <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, caratterizzato da “gran<strong>di</strong> numeri” sotto il profilo dei provve<strong>di</strong>menti emessi, e tuttavia<br />

con una complessità limitata ad una serie tutto sommato non troppo estesa <strong>di</strong> tipologie <strong>di</strong> affari. Si<br />

aggiunga la considerazione, riscontrata dalle visite in loco e dall'au<strong>di</strong>zione dei colleghi in quelle<br />

occasioni incontrati, che, nei gran<strong>di</strong> numeri, i singoli proce<strong>di</strong>menti complessi all’interno <strong>di</strong> una<br />

determinata tipologia si “spalmano” uniformemente su tutti i magistrati, i quali tendenzialmente<br />

trattano tutte le tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti che compongono la variegata materia della <strong>sorveglianza</strong><br />

(in altri termini, non esiste una “specializzazione” nell’ambito della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>).<br />

2. Caratteristiche del modello sperimentale .-<br />

2.1.Applicando gli standard valutativi su base ponderale proposti dal gruppo, il C.S.M., per ogni<br />

magistrato <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> in valutazione, avrà a <strong>di</strong>sposizione un prospetto contenente i dati<br />

essenziali del lavoro della platea <strong>di</strong> magistrati <strong>di</strong> riferimento in<strong>di</strong>cati su un prospetto, sud<strong>di</strong>viso in<br />

articolate sezioni.<br />

2.2. Come si è già avvertito, per la <strong>sorveglianza</strong> la in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> standard me<strong>di</strong> su base<br />

ponderale si pone quale prima approssimazione ad un modello valutativo che, a regime, è destinato<br />

ad essere gradatamente implementato alla luce dei risultati dell’analisi dei dati statistici condotta<br />

<strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> rilevazioni da fonte omogenea (il registro informatizzato SIUS/SIES) e su un arco<br />

temporale congruo a fornire in<strong>di</strong>cazioni atten<strong>di</strong>bili sul lavoro della <strong>sorveglianza</strong> (che si ritiene dovrà<br />

essere costituito almeno da un quadriennio <strong>di</strong> annualità contigue).


2.3.Nel breve periodo, il sistema valutativo sarà espresso da una scheda <strong>di</strong> valutazione analoga a<br />

quella elaborata per il restante settore penale, con gli adeguamenti resi opportuni dal criterio <strong>di</strong><br />

“pesatura” adottato e dalla peculiarità della materia. La scheda dovrebbe, precisamente, avere il<br />

seguente contenuto:<br />

I) Informazioni generali sull’ufficio <strong>di</strong> appartenenza:<br />

• in<strong>di</strong>cazione del gruppo (cluster) <strong>di</strong> appartenenza e in<strong>di</strong>cazione dei relativi standard <strong>di</strong><br />

definizione, <strong>sulla</strong> base dell’elaborazione annuale operata a cura del CSM<br />

• articolazione delle funzioni <strong>di</strong>rettive dell’ufficio <strong>di</strong> appartenenza (<strong>di</strong>stinto per tribunale e<br />

ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>), con in<strong>di</strong>cazione dei compiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e delle eventuali<br />

deleghe <strong>di</strong> competenza, <strong>sulla</strong> base delle notizie già nella <strong>di</strong>sponibilità del CSM<br />

• articolazione tabellare dell’ufficio <strong>di</strong> appartenenza, <strong>sulla</strong> base delle notizie già in possesso<br />

del CSM, dei progetti organizzativi degli uffici,del parere del consiglio giu<strong>di</strong>ziario, della<br />

relazione del capo dell’ufficio<br />

• situazione delle presenze/assenze magistrati e delle eventuali scoperture <strong>di</strong> organico<br />

magistrati nel quadriennio oggetto <strong>di</strong> valutazione, <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> notizie già in possesso del<br />

CSM (serie storica dell’organico per gli anni in esame), dei progetti organizzativi degli<br />

uffici (variazioni tabellari urgenti), dell’autorelazione, del parere del consiglio giu<strong>di</strong>ziario,<br />

della relazione del capo dell’ufficio<br />

• rapporto magistrati in organico/personale amministrativo in organico; pianta organica del<br />

personale amministrativo dell’ufficio, delle scoperture nelle aree ex “B” e “C”, <strong>sulla</strong> base<br />

<strong>di</strong> dati e notizie già in possesso del CSM, della autorelazione; dei progetti organizzativi<br />

degli uffici, della relazione del capo dell’ufficio<br />

II) In<strong>di</strong>cazione del livello <strong>di</strong> assistenza al magistrato<br />

- livello <strong>di</strong> assistenza del magistrato: in<strong>di</strong>cazione della costituzione del c.d. “ufficio del<br />

giu<strong>di</strong>ce”; assegnazione <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> personale amministrativo al magistrato, <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong><br />

dati e notizie già in possesso del CSM, della autorelazione; dei progetti organizzativi<br />

degli uffici, della relazione del capo dell’ufficio<br />

III) Informazioni generali sul magistrato:


• anzianità <strong>di</strong> servizio e anzianità nell’ufficio<br />

• incarichi con esonero (durata e percentuale)<br />

• incarichi senza esonero (durata)<br />

• assenze dall’ufficio per conge<strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nari o aspettativa<br />

• applicazioni in altri uffici<br />

• collocamenti fuori ruolo che coprano temporalmente una parte del periodo <strong>di</strong> valutazione.<br />

IV) Informazioni specifiche sul ruolo e sull’attività svolta dal magistrato<br />

- numero dei proce<strong>di</strong>menti pendenti ( 1 ) e sopravvenuti nel periodo<br />

• eventuali rassegnazioni nel periodo che abbiano inciso <strong>sulla</strong> gestione del flusso <strong>di</strong> lavoro<br />

• numero dei proce<strong>di</strong>menti definiti e misurazione degli stessi me<strong>di</strong>ante attribuzione del<br />

corrispondente coefficiente ponderale<br />

• tempi <strong>di</strong> definizione<br />

• partecipazione ad u<strong>di</strong>enze<br />

• turno <strong>di</strong> reperibilità


Note <strong>di</strong> commento:<br />

1) Cluster <strong>di</strong> appartenenza:<br />

Alla luce del confronto con i Presidenti, si è riflettuto <strong>sulla</strong> opportunità <strong>di</strong> mantenere il sistema <strong>di</strong><br />

clusterizzazione. Pur riconoscendone tutti i limiti, dovuti peraltro soprattutto alla estemporanea<br />

cattiva qualità del dato sui flussi, si è ritenuto necessario mantenere un sia pur perfettibile sistema <strong>di</strong><br />

sud<strong>di</strong>visione degli uffici così da evitare che gli uffici più piccoli siano confrontati con quelli<br />

maggiori, generando <strong>di</strong>storsioni sul piano valutativo nel momento in cui magistrati con bassa<br />

produttività ma con migliori in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> ricambio e smaltimento (situazione tipica degli uffici più<br />

piccoli) siano messi a confronto con magistrati con maggiore produttività ma con meno buoni in<strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong> ricambio e smaltimento, in ragione della <strong>di</strong>versa quantità <strong>di</strong> flussi che caratterizza i vari uffici.<br />

Gli attuali modelli sperimentali <strong>di</strong> clusterizzazione hanno dunque vali<strong>di</strong>tà meramente in<strong>di</strong>cativa<br />

poiché fondati su rilevazioni relative ad un ristretto arco temporale (cluster tribunali) o basati su<br />

parametri che non tengono conto dei dati <strong>di</strong> flusso (cluster uffici). Ne deriva che: i cluster tribunali<br />

dovranno essere verificati con riferimento al dato delle sopravvenienze su almeno un quadriennio; i<br />

cluster uffici dovranno essere implementati con l’inclusione <strong>di</strong> parametri relativi ai dati sulle<br />

sopravvenienze.<br />

2) Presenze magistrati nel periodo <strong>di</strong> valutazione:<br />

-In<strong>di</strong>cazione del numero giu<strong>di</strong>ci in organico e numero giu<strong>di</strong>ci effettivi in servizio, con<br />

specificazione, nel quadriennio considerato, dei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> esonero – totale o parziale - dal<br />

lavoro che riguardano tali magistrati;<br />

-In<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> ulteriori eventuali situazioni particolari documentate, anche <strong>di</strong> tipo ambientale,<br />

logistico e organizzativo che abbiano avuto significativa incidenza <strong>sulla</strong> produttività dell’ufficio o<br />

sul lavoro del magistrato<br />

3) In<strong>di</strong>cazione del livello <strong>di</strong> assistenza del magistrato<br />

a)Magistrati con adeguato supporto amministrativo<br />

- negli uffici in sede: istituzione dell’ “ufficio del giu<strong>di</strong>ce” o significativo in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scopertura del<br />

personale amministrativo nel periodo valutato (si considera i profili ex “B” e “C”);<br />

- negli uffici esterni: organico completo o significativo in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scopertura del personale<br />

amministrativo nel periodo valutato (si considera i profili ex “B” e “C”);<br />

b)Magistrati privi <strong>di</strong> adeguato supporto amministrativo


- negli uffici in sede: assenza dell’ “ufficio del giu<strong>di</strong>ce” o significativo in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scopertura del<br />

personale amministrativo nelle qualifiche ex pos. ec. “C” e “B”;<br />

- negli uffici esterni: significativo in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scopertura del personale amministrativo nelle qualifiche<br />

“C” e “B”<br />

In alternativa l’in<strong>di</strong>catore potrebbe essere sintetizzato dall’in<strong>di</strong>cazione del valore espresso dal<br />

rapporto giu<strong>di</strong>ci\personale amministrativo sia in pianta organica che in dotazione reale con<br />

specificazione dell’eventuale esistenza dell’”ufficio del giu<strong>di</strong>ce”<br />

Si è tenuto conto dell’in<strong>di</strong>cazione espressa nella riunione con i Presidenti, in or<strong>di</strong>ne all’importanza<br />

del dato organizzativo. A titolo in<strong>di</strong>cativo, la percentuale <strong>di</strong>scriminante può essere in<strong>di</strong>viduata <strong>sulla</strong><br />

base dell’in<strong>di</strong>ce me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> scopertura attuale del personale amministrativo (24,6%), rilevato sul<br />

campione <strong>di</strong> uffici che hanno risposto al questionario informativo.<br />

4) In<strong>di</strong>catori sul ruolo del magistrato:<br />

Nella classe <strong>di</strong> valutazione appropriata la scheda <strong>di</strong> valutazione conterrà:<br />

1) i dati sulle definizioni dei magistrati della classe <strong>di</strong> confrontabilità nel quadriennio in valutazione<br />

(totale provve<strong>di</strong>menti magistrato);<br />

2) in<strong>di</strong>cazione del “peso” globale dell’ufficio costruito me<strong>di</strong>ante la sommatoria della valutazione<br />

ponderale delle tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti e <strong>di</strong> attività dei singoli magistrati che lo compongono;<br />

analoga “pesatura” per gli uffici del gruppo dei magistrati confrontabili;<br />

3) valutazione ponderale delle tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti e dell’attività del magistrato, espressa<br />

me<strong>di</strong>ante coefficiente numerico <strong>di</strong>stinto per singoli oggetti;<br />

4) in<strong>di</strong>cazione della me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> tali valori sull'ufficio <strong>di</strong> appartenenza (Tribunale e Ufficio <strong>di</strong><br />

Sorveglianza);<br />

5) in<strong>di</strong>cazione della me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> tali valori per i magistrati confrontabili con l'evaluando;<br />

fonti: database che verrà creato presso il CSM; autorelazione; relazione del capo dell’Ufficio<br />

3. In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> scostamento dalla produttività “intelligente” .-<br />

3.1. Si ipotizzano quali in<strong>di</strong>ci-spia <strong>di</strong> “criticità” del ruolo, che suggeriscono un approfon<strong>di</strong>mento da<br />

parte dei valutatori (non quin<strong>di</strong> tout court in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> scarsa laboriosità dell’evaluando):<br />

• significativo scostamento dei tempi me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione per tipologia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti<br />

rispetto alla platea dei magistrati confrontabili;


• significativa anzianità del ruolo rispetto alla me<strong>di</strong>a dei magistrati confrontabili (rilevabile<br />

tramite SIUS).<br />

• significativa percentuale <strong>di</strong> definizioni <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti con la formula “n.l.p. per<br />

prescrizione della pena”rispetto alla me<strong>di</strong>a dei magistrati confrontabili;<br />

• significativa percentuale <strong>di</strong> decisioni depositate in cancelleria oltre i 15 giorni dalla<br />

deliberazione rispetto alla me<strong>di</strong>a dei magistrati confrontabili;<br />

• significativo sbilanciamento rispetto alla me<strong>di</strong>a dei magistrati confrontabili nella percentuale<br />

<strong>di</strong> definizioni tra decisioni relative a soggetti condannati e decisioni relative a soggetti liberi.<br />

3.2. Nel modello <strong>di</strong> breve periodo è probabile che non tutti tali in<strong>di</strong>catori saranno <strong>di</strong>sponibili <strong>sulla</strong><br />

base dell’informatizzazione attuale.<br />

4. Il modello “a regime”.-<br />

4.1.Il modello c.d. “a regime” costituisce un’evoluzione possibile del modello <strong>di</strong> breve periodo<br />

sopra illustrato. Tale modello potrà essere nel prosieguo della sperimentazione verificato ed<br />

affinato, anche in seguito all’esperienza applicativa che verrà maturata nell’applicazione del sistema<br />

<strong>di</strong> valutazione proposto per il settore penale or<strong>di</strong>nario. Una esemplificazione della scheda valutativa<br />

proposta si riporta <strong>di</strong> seguito (la scheda è inoltre inclusa tra gli allegati della presente relazione):<br />

1. Valutazione <strong>di</strong> professionalità dei magistrati ( parametro della laboriosità)<br />

2. Scheda valutativa per i magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong><br />

2.1. La valutazione dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> è portata su un duplice profilo, concernente<br />

l'attività professionale svolta quale giu<strong>di</strong>ce presso il Tribunale <strong>di</strong> Sorveglianza <strong>di</strong>strettuale e quale<br />

organo monocratico presso l'Ufficio <strong>di</strong> Sorveglianza ove presta servizio. La scheda avrà, pertanto,<br />

una duplice versione, con riferimento a tale articolato livello <strong>di</strong> attività.<br />

2.2. Nel modello provvisorio è probabile che non tutti gli in<strong>di</strong>catori contemplati nella scheda<br />

saranno <strong>di</strong>sponibili <strong>sulla</strong> base dell’informatizzazione attuale.<br />

A) SCHEDA VALUTATIVA DELL'ATTIVITA' PROFESSIONALE SVOLTA PRESSO IL<br />

TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA DISTRETTUALE<br />

I)Informazioni generali sull’ufficio <strong>di</strong> appartenenza :<br />

• articolazione delle funzioni <strong>di</strong>rettive dell’ufficio <strong>di</strong> appartenenza<br />

• in<strong>di</strong>cazione dei compiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e delle eventuali deleghe <strong>di</strong> competenza<br />

• articolazione organizzativa tabellare dell’ufficio <strong>di</strong> appartenenza<br />

• situazione delle presenze/assenze magistrati e delle eventuali scoperture <strong>di</strong> organico<br />

iniziali e/o sopravvenute dei magistrati nel quadriennio oggetto <strong>di</strong> valutazione 1


• rapporto magistrati in organico/personale amministrativo in organico;<br />

• pianta organica del personale amministrativo dell’ufficio, delle scoperture nelle aree ex<br />

pos. ec. B” e “C”<br />

fonti: dati già in possesso del CSM; progetti organizzativi degli uffici; del parere del<br />

<strong>Consiglio</strong> giu<strong>di</strong>ziario; relazione del capo dell’ufficio; autorelazione.<br />

II) In<strong>di</strong>cazione del livello <strong>di</strong> assistenza al magistrato<br />

• livello <strong>di</strong> assistenza del magistrato: in<strong>di</strong>cazione della costituzione del c.d.<br />

“ufficio del giu<strong>di</strong>ce”; assegnazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> personale amministrativo al<br />

magistrato 2<br />

fonti: dati già in possesso del CSM; progetti organizzativi degli uffici; del parere del<br />

<strong>Consiglio</strong> giu<strong>di</strong>ziario; relazione del capo dell’ufficio; autorelazione.<br />

III) Informazioni generali sul magistrato:<br />

- anzianità <strong>di</strong> servizio e anzianità nell’ufficio<br />

- incarichi con esonero (durata e percentuale)<br />

- incarichi senza esonero (durata)<br />

- assenze dall’ufficio per conge<strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nari o aspettativa<br />

- applicazioni ad altri uffici<br />

- collocamenti fuori ruolo che coprano temporalmente una parte del periodo <strong>di</strong><br />

valutazione<br />

- in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> eventuali situazioni particolari documentate, anche <strong>di</strong> tipo ambientale,<br />

logistico e organizzativo che abbiano avuto significativa incidenza <strong>sulla</strong> produttività<br />

dell’ufficio o sul lavoro del magistrato<br />

fonti: dati già in possesso del CSM; progetti organizzativi degli uffici; del parere del<br />

<strong>Consiglio</strong> giu<strong>di</strong>ziario; relazione del capo dell’ufficio; autorelazione.<br />

IV) Informazioni specifiche sul ruolo e sull’attività svolta dal magistrato<br />

Dati Magistrati in valutazione Gruppo <strong>di</strong> appartenenza 1<br />

Pendenze <strong>di</strong>stinte per anno<br />

Magistrato1 Magistrato2 Me<strong>di</strong>a<br />

numerico<br />

Me<strong>di</strong>ana<br />

numerico<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

ponderale<br />

1 ) Pur riconoscendo tutti i limiti dell'attuale modello <strong>di</strong> clusterizzazione, dovuti peraltro soprattutto alla estemporanea<br />

cattiva qualità del dato sui flussi, si è ritenuto necessario mantenere un sia pur perfettibile sistema <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione degli<br />

uffici così da evitare che gli uffici più piccoli siano confrontati con quelli maggiori, generando <strong>di</strong>storsioni sul piano<br />

valutativo nel momento in cui magistrati con bassa produttività ma con migliori in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> ricambio e smaltimento<br />

(situazione tipica degli uffici più piccoli) siano messi a confronto con magistrati con maggiore produttività ma con<br />

meno buoni in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> ricambio e smaltimento, in ragione della <strong>di</strong>versa quantità <strong>di</strong> flussi che caratterizza i vari uffici. Gli<br />

attuali modelli sperimentali <strong>di</strong> clusterizzazione hanno dunque vali<strong>di</strong>tà meramente in<strong>di</strong>cativa poiché fondati su<br />

rilevazioni relative ad un ristretto arco temporale (cluster tribunali) o basati su parametri che non tengono conto dei dati<br />

<strong>di</strong> flusso (cluster uffici). Ne deriva che: i cluster tribunali dovranno essere verificati con riferimento al dato delle<br />

sopravvenienze su almeno un quadriennio; i cluster uffici dovranno essere implementati con l’inclusione <strong>di</strong> parametri<br />

relativi ai dati sulle sopravvenienze.


totale sopravvenuti periodo numerico 2<br />

Totale definiti numerico<br />

Totale definiti ponderale<br />

Provve<strong>di</strong>menti privi <strong>di</strong> coefficiente<br />

pond.<br />

Ufficio del giu<strong>di</strong>ce<br />

Scopertura amministrativi B/C > 25%<br />

In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> criticità (v. p. V)<br />

fonti: database che verrà creato presso il CSM; autorelazione; relazione del capo dell’Ufficio<br />

V) In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> criticità:<br />

• significativo scostamento dei tempi me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione per tipologia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti<br />

rispetto alla platea dei magistrati confrontabili;<br />

• significativa anzianità del ruolo rispetto alla me<strong>di</strong>a dei magistrati confrontabili (rilevabile<br />

tramite SIUS).<br />

• significativa percentuale <strong>di</strong> definizioni <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti con la formula “n.l.p. per<br />

prescrizione della pena” o “n.l.p. per fine-pena del condannato” rispetto alla me<strong>di</strong>a dei<br />

magistrati confrontabili;<br />

• significativa percentuale <strong>di</strong> decisioni depositate in cancelleria oltre i 15 giorni dalla<br />

deliberazione rispetto alla me<strong>di</strong>a dei magistrati confrontabili;<br />

B) SCHEDA VALUTATIVA DELL'ATTIVITA' PROFESSIONALE SVOLTA PRESSO L’<br />

UFFICIO DI SORVEGLIANZA<br />

I)Informazioni generali sull’ufficio <strong>di</strong> appartenenza :<br />

• articolazione delle funzioni <strong>di</strong>rettive dell’ufficio <strong>di</strong> appartenenza<br />

• in<strong>di</strong>cazione dei compiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e delle eventuali deleghe <strong>di</strong> competenza<br />

• articolazione organizzativa tabellare dell’ufficio <strong>di</strong> appartenenza<br />

2 ) Saranno evidenziate le eventuali rassegnazioni nel periodo che abbiano inciso <strong>sulla</strong> gestione del flusso <strong>di</strong> lavoro.


• situazione delle presenze/assenze magistrati e delle eventuali scoperture <strong>di</strong> organico<br />

iniziali e/o sopravvenute dei magistrati nel quadriennio oggetto <strong>di</strong> valutazione 1<br />

• rapporto magistrati in organico/personale amministrativo in organico;<br />

• pianta organica del personale amministrativo dell’ufficio, delle scoperture nelle aree ex<br />

pos. ec. B” e “C”<br />

fonti: dati già in possesso del CSM; progetti organizzativi degli uffici; del parere del<br />

<strong>Consiglio</strong> giu<strong>di</strong>ziario; relazione del capo dell’ufficio; autorelazione.<br />

II) In<strong>di</strong>cazione del livello <strong>di</strong> assistenza al magistrato<br />

• livello <strong>di</strong> assistenza del magistrato: in<strong>di</strong>cazione della costituzione del c.d.<br />

“ufficio del giu<strong>di</strong>ce”; assegnazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> personale amministrativo al<br />

magistrato 2<br />

fonti: dati già in possesso del CSM; progetti organizzativi degli uffici; del parere del<br />

<strong>Consiglio</strong> giu<strong>di</strong>ziario; relazione del capo dell’ufficio; autorelazione.<br />

III) Informazioni generali sul magistrato:<br />

- anzianità <strong>di</strong> servizio e anzianità nell’ufficio<br />

- incarichi con esonero (durata e percentuale)<br />

- incarichi senza esonero (durata)<br />

- assenze dall’ufficio per conge<strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nari o aspettativa<br />

- applicazioni ad altri uffici<br />

- collocamenti fuori ruolo che coprano temporalmente una parte del periodo <strong>di</strong> valutazione<br />

- in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> eventuali situazioni particolari documentate, anche <strong>di</strong> tipo ambientale, logistico e<br />

organizzativo che abbiano avuto significativa incidenza <strong>sulla</strong> produttività dell’ufficio o sul lavoro<br />

del magistrato<br />

fonti: dati già in possesso del CSM; progetti organizzativi degli uffici; del parere del<br />

<strong>Consiglio</strong> giu<strong>di</strong>ziario; relazione del capo dell’ufficio; autorelazione.<br />

IV) Informazioni specifiche sul ruolo e sull’attività svolta dal magistrato<br />

Dati Magistrati in valutazione Gruppo <strong>di</strong> appartenenza 3<br />

3 ) Pur riconoscendo tutti i limiti dell'attuale modello <strong>di</strong> clusterizzazione, dovuti peraltro soprattutto alla estemporanea<br />

cattiva qualità del dato sui flussi, si è ritenuto necessario mantenere un sia pur perfettibile sistema <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione degli<br />

uffici così da evitare che gli uffici più piccoli siano confrontati con quelli maggiori, generando <strong>di</strong>storsioni sul piano<br />

valutativo nel momento in cui magistrati con bassa produttività ma con migliori in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> ricambio e smaltimento<br />

(situazione tipica degli uffici più piccoli) siano messi a confronto con magistrati con maggiore produttività ma con<br />

meno buoni in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> ricambio e smaltimento, in ragione della <strong>di</strong>versa quantità <strong>di</strong> flussi che caratterizza i vari uffici. Gli<br />

attuali modelli sperimentali <strong>di</strong> clusterizzazione hanno dunque vali<strong>di</strong>tà meramente in<strong>di</strong>cativa poiché fondati su<br />

rilevazioni relative ad un ristretto arco temporale (cluster tribunali) o basati su parametri che non tengono conto dei dati


Pendenze <strong>di</strong>stinte per anno<br />

totale sopravvenuti periodo numerico 4<br />

Totale definiti numerico<br />

Totale definiti ponderale<br />

Provve<strong>di</strong>menti privi <strong>di</strong> coefficiente<br />

pond.<br />

Attività Magistrato (valore ponderale)<br />

Ufficio del giu<strong>di</strong>ce<br />

Scopertura amministrativi B/C > 25%<br />

In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> criticità (v. p. V)<br />

Magistrato1 Magistrato2 Me<strong>di</strong>a<br />

numerico<br />

Me<strong>di</strong>ana<br />

numerico<br />

Me<strong>di</strong>a<br />

ponderale<br />

fonti: database che verrà creato presso il CSM; autorelazione; relazione del capo dell’Ufficio<br />

V) In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> criticità:<br />

• significativo scostamento dei tempi me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione per tipologia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti<br />

rispetto alla platea dei magistrati confrontabili;<br />

• significativa anzianità del ruolo rispetto alla me<strong>di</strong>a dei magistrati confrontabili (rilevabile<br />

tramite SIUS).<br />

• significativa percentuale <strong>di</strong> definizioni <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti con la formula “n.l.p. per<br />

prescrizione della pena” o “n.l.p. per fine-pena del condannato” rispetto alla me<strong>di</strong>a dei<br />

magistrati confrontabili;<br />

• significativa percentuale <strong>di</strong> decisioni depositate in cancelleria oltre i 15 giorni dalla<br />

deliberazione rispetto alla me<strong>di</strong>a dei magistrati confrontabili.<br />

__________________________________________________________________________<br />

Note:<br />

1)In<strong>di</strong>cazione del numero giu<strong>di</strong>ci in organico e numero giu<strong>di</strong>ci effettivi in servizio, con specificazione, nel quadriennio<br />

considerato, dei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> esonero – totale o parziale - dal lavoro che riguardano tali magistrati;<br />

2)<br />

a)Magistrati con adeguato supporto amministrativo : negli uffici in sede: istituzione dell’ “ufficio del giu<strong>di</strong>ce” e in<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> scopertura “tollerabile” del personale amministrativo nel periodo valutato (si considera i profili ex “B” e “C”); -<br />

negli uffici esterni: in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scopertura “tollerabile” del personale amministrativo nel periodo valutato (si considera<br />

i profili ex “B” e “C”);<br />

<strong>di</strong> flusso (cluster uffici). Ne deriva che: i cluster tribunali dovranno essere verificati con riferimento al dato delle<br />

sopravvenienze su almeno un quadriennio; i cluster uffici dovranno essere implementati con l’inclusione <strong>di</strong> parametri<br />

relativi ai dati sulle sopravvenienze.<br />

4 ) Saranno evidenziate le eventuali rassegnazioni nel periodo che abbiano inciso <strong>sulla</strong> gestione del flusso <strong>di</strong> lavoro.


)Magistrati privi <strong>di</strong> adeguato supporto amministrativo: - negli uffici in sede: assenza dell’ “ufficio del giu<strong>di</strong>ce” o<br />

significativo in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scopertura del personale amministrativo nelle qualifiche “C” e “B”; negli uffici esterni:<br />

significativo in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> scopertura del personale amministrativo nelle qualifiche “C” e “B”. In alternativa l’in<strong>di</strong>catore<br />

potrebbe essere sintetizzato dall’in<strong>di</strong>cazione del valore espresso dal rapporto giu<strong>di</strong>ci\personale amministrativo sia in<br />

pianta organica che in dotazione reale con specificazione dell’eventuale esistenza dell’”ufficio del giu<strong>di</strong>ce”. A titolo<br />

in<strong>di</strong>cativo, la percentuale <strong>di</strong>scriminante può essere in<strong>di</strong>viduata <strong>sulla</strong> base dell’in<strong>di</strong>ce me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> scopertura attuale del<br />

personale amministrativo (24,6%), rilevato sul campione <strong>di</strong> uffici che hanno risposto al questionario informativo.<br />

3) L’informazione specifica sul dato delle pendenze deve essere arricchita, con l’ausilio in<strong>di</strong>spensabile del capo<br />

dell’ufficio, con i dati relativi alla genesi delle stesse pendenze, che possono essere ere<strong>di</strong>tate ovvero aggravate da<br />

situazioni particolari dell’ufficio. A tal proposito va rammentato che nel modulo del rapporto che il capo dell’ufficio<br />

deve re<strong>di</strong>gere nel proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> valutazione, proprio con riferimento al parametro della laboriosità, si richiede la<br />

“valutazione della congruità del numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti e processi definiti per ciascun anno in relazione alle pendenze<br />

del ruolo, ai flussi in entrata degli affari ed alla complessità dei proce<strong>di</strong>menti assegnati e trattati”.<br />

5.Conclusioni.-<br />

5.1. L’elaborazione <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> valutazione dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> ha dovuto<br />

necessariamente confrontarsi con la situazione concreta dell’informatizzazione rilevata nel settore<br />

della <strong>sorveglianza</strong> e con gli effetti <strong>di</strong>storsivi che, sui “numeri” della <strong>sorveglianza</strong>, ha prodotto<br />

l’applicazione della legge sull’indulto n. 241/06. La scarsa omogeneità e qualità del dato statistico<br />

ha imposto scelte che prescindessero per quanto possibile dal ricorso a in<strong>di</strong>catori tratti da dati non<br />

omogenei o non affidabili per le molteplici ragioni già <strong>di</strong>ffusamente illustrate.<br />

5.2. Ne è derivata l’elaborazione <strong>di</strong> clusters sperimentali che si fondano essenzialmente su dati<br />

relativi agli organici ed al rapporto percentuale tra condannati (detenuti e liberi) e magistrati in<br />

organico. La clusterizzazione così realizzata necessiterà quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> una rivisitazione nel momento in<br />

cui saranno <strong>di</strong>sponibili dati omogenei tratti dal registro informatico SIUS/SIES su un arco<br />

temporale congruo (almeno un quadriennio formato da annualità contigue), che consentiranno un<br />

analisi dei flussi e conseguentemente un ragionamento su in<strong>di</strong>catori relativi alle sopravvenienze nel<br />

periodo considerato.<br />

5.3. Il modello provvisorio qui proposto, pur informato alla “filosofia della confrontabilità” che è<br />

stata sancita dalla volontà consiliare, offre una soluzione <strong>di</strong> breve periodo per la valutazione dei<br />

magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, consentendo, anche per tale particolare materia, l’adozione <strong>di</strong> un metodo<br />

<strong>di</strong> valutazione simile a quello proposto per gli altri “mestieri del giu<strong>di</strong>ce”.<br />

5.4. La proposta adozione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> “pesatura” dei provve<strong>di</strong>menti <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci<br />

qualitativi risponde, in definitiva, all’esigenza <strong>di</strong> misurare la produttività effettiva del giu<strong>di</strong>ce in un<br />

contesto in cui mancano o sono in tutto o in parte inaffidabili le rilevazioni statistiche, e ben si<br />

adatta alla peculiare materia della <strong>sorveglianza</strong>, caratterizzata da una notevole quantità <strong>di</strong><br />

definizioni; da una ristretta tipologia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti particolarmente complessi e da una <strong>di</strong>ffusa<br />

omogeneità sul territorio nazionale quanto a tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti che compongono la “torta”<br />

del ruolo del magistrato.<br />

5.5. Il modello <strong>di</strong> valutazione su base ponderale proposto possiede, inoltre, il valore dato dalla<br />

con<strong>di</strong>visione del medesimo da parte della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nel suo complesso, espresso<br />

sia in fase propositiva, singolarmente e su articolazione associata, quanto nel <strong>di</strong>battito <strong>sulla</strong> mailing<br />

list de<strong>di</strong>cata, quanto infine nella riunione dei Presidenti della <strong>sorveglianza</strong> tenutasi presso la sede<br />

consiliare.


6.Gli ulteriori sviluppi del lavoro.-<br />

6.1.La simulazione condotta sui magistrati, previamente <strong>di</strong>stinti <strong>sulla</strong> base della sud<strong>di</strong>visione in<br />

gruppi ritenuti confrontabili <strong>sulla</strong> base della clusterizzazione e la successiva somministrazione alla<br />

platea così selezionata della misurazione <strong>di</strong> complessità delle definizioni me<strong>di</strong>ante l’applicazione<br />

dei coefficienti ponderali elaborati con l’utilizzo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> tipo qualitativo complesso, ha<br />

condotto ad una prima articolata serie <strong>di</strong> conclusioni.<br />

6.2.Anzitutto, i risultati ottenuti hanno fornito una prima, importante conferma – sia pure su un<br />

piano ancora del tutto sperimentale – della non arbitrarietà del “principio della confrontabilità” nel<br />

momento valutativo della laboriosità dei magistrati e della sua tendenziale idoneità a raggruppare<br />

all’interno dei clusters una platea <strong>di</strong> magistrati effettivamente confrontabili. Deve essere riba<strong>di</strong>ta la<br />

natura provvisoria e necessariamente perfettibile del modello proposto all’esito della breve fase dei<br />

lavori del gruppo, che, a motivo delle criticità rilevate nell’informatizzazione degli uffici e della<br />

influenza <strong>di</strong>storsiva del dato provocata dagli effetti della legge sull’indulto per gli anni antecedenti<br />

al 2008, non ha potuto utilizzare, ai fini della clusterizzazione, dati <strong>di</strong> flusso omogenei e stabilizzati<br />

da un’analisi condotta su un arco temporale congruo a fornire un risultato ragionevolmente<br />

atten<strong>di</strong>bile.<br />

6.3.Necessaria pare, quin<strong>di</strong>, nel breve periodo, l’implementazione del modello provvisorio proposto<br />

con una approfon<strong>di</strong>ta analisi dei dati <strong>di</strong> flusso (in particolare, attraverso l’acquisizione e la <strong>di</strong>samina<br />

dei dati estratti dai registri informatizzati SIUS/SIES per gli anni 2008 e 2009 per tutti i tribunali e<br />

gli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, compresi quin<strong>di</strong> gli uffici non inclusi nello stu<strong>di</strong>o appena concluso) che<br />

consentano una ponderata verifica della atten<strong>di</strong>bilità del modello ed una sua eventuale integrazione<br />

e rettificazione.<br />

6.4.Tale consapevolezza non impe<strong>di</strong>sce peraltro <strong>di</strong> considerare l’ipotesi <strong>di</strong> lavoro inizialmente<br />

seguita ed i risultati fino ad ora raggiunti una utile base <strong>di</strong> partenza per ulteriori sviluppi dell’analisi<br />

in vista della costruzione <strong>di</strong> un modello adatto a fornire un quadro realistico dell’area <strong>di</strong><br />

confrontabilità del magistrato sottoposto a valutazione <strong>di</strong> professionalità.<br />

6.5. In tale prospettiva, appare assolutamente necessario non <strong>di</strong>sperdere il patrimonio <strong>di</strong> esperienza<br />

e professionalità maturato dall’ esperta statistica che ha così efficacemente collaborato con l’attività<br />

del gruppo <strong>di</strong> lavoro <strong>sulla</strong> <strong>sorveglianza</strong>, adottando le opportune iniziative affinché tale proficua<br />

collaborazione possa utilmente proseguire senza esiziali soluzioni <strong>di</strong> continuità.<br />

6.6. In secondo luogo, la costruzione <strong>di</strong> un articolato sistema <strong>di</strong> misurazione informato alla<br />

“pesatura” qualitativa dei provve<strong>di</strong>menti <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci qualitativi risponde all’esigenza <strong>di</strong><br />

misurare la produttività effettiva del giu<strong>di</strong>ce in un contesto in cui mancano o sono in tutto o in parte<br />

inaffidabili le rilevazioni statistiche, e ben si adatta alla peculiare materia della <strong>sorveglianza</strong>,<br />

caratterizzata da una notevole quantità <strong>di</strong> definizioni; da una ristretta tipologia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti<br />

particolarmente complessi e da una <strong>di</strong>ffusa omogeneità sul territorio nazionale quanto a tipologie <strong>di</strong><br />

provve<strong>di</strong>menti che compongono il ruolo del magistrato.<br />

6.7. Il modello provvisorio <strong>di</strong> valutazione su base ponderale proposto possiede, inoltre, il valore<br />

dato dalla con<strong>di</strong>visione del medesimo da parte della <strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nel suo complesso,<br />

espresso sia in fase propositiva, singolarmente e su articolazione associata, quanto nel <strong>di</strong>battito <strong>sulla</strong>


mailing list de<strong>di</strong>cata, quanto infine nella riunione dei Presidenti della <strong>sorveglianza</strong> tenutasi presso la<br />

sede consiliare. Si tratta <strong>di</strong> uno strumento che potrà essere eventualmente impiegato nella fase<br />

iniziale <strong>di</strong> sperimentazione della valutazione della laboriosità dei magistrati ispirata agli standard<br />

me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti e fornire, in prospettiva, utili spunti <strong>di</strong> riflessione per la<br />

costruzione <strong>di</strong> un modello che potrà funzionare “a regime”.<br />

6.8. Il coronamento <strong>di</strong> tale obiettivo finale non può, tuttavia, prescindere dalla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> dati<br />

omogenei e atten<strong>di</strong>bili su una articolata serie <strong>di</strong> oggetti e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori che, allo stato attuale<br />

dell’informatizzazione, non sono stati <strong>di</strong>sponibili per l’analisi del gruppo né potrebbero essere<br />

acquisiti nell’imme<strong>di</strong>ato dal <strong>Consiglio</strong> per le valutazioni <strong>di</strong> professionalità. In particolare, sembra<br />

necessario implementare la registrazione informatizzata sia sul versante dell’attività del tribunale <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> quanto su quello del lavoro degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. Per quanto concerne il primo<br />

ambito, in via esemplificativa resta ancora <strong>di</strong>fficoltosa la misurazione dei tempi <strong>di</strong> definizione dei<br />

proce<strong>di</strong>menti, che possono attualmente essere ricavati unicamente attraverso una serie <strong>di</strong> successive<br />

approssimazioni; resta, inoltre, non registrato il dato relativo al numero delle u<strong>di</strong>enze e alla gestione<br />

del fascicolo processuale (riunioni, separazioni, stralci, etc.). Pare, inoltre, necessario uniformare i<br />

protocolli <strong>di</strong> gestione del registro informatizzato da parte dei responsabili amministrativi incaricati<br />

della gestione del registro informatizzato, per assicurare la necessaria omogeneità dei criteri e<br />

modalità <strong>di</strong> inserimento e lavorazione dei dati immessi.<br />

6.9. Quanto al lavoro dell’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, pare imprescin<strong>di</strong>bile ai fini <strong>di</strong> una adeguata<br />

analisi il completamento dell’informatizzazione su tutte le materie <strong>di</strong> competenza monocratica (in<br />

particolare, per quanto concerne gli oggetti trattati in u<strong>di</strong>enza, la gestione delle misure <strong>di</strong> sicurezza,<br />

l’attività <strong>di</strong> vigilanza degli istituti <strong>di</strong> pena,etc.). A tale preliminare attività dovrebbe, quin<strong>di</strong>,<br />

conseguire, nel breve periodo, l’opportuna integrazione del registro informatizzato con i punteggi <strong>di</strong><br />

natura qualitativa proposti, così da rendere imme<strong>di</strong>atamente traducibile al valutatore il “peso”<br />

quantitativo/qualitativo complessivo dell’ufficio <strong>di</strong> appartenenza, del ruolo del magistrato in<br />

valutazione e il valore complessivo della produzione effettuata dal medesimo nel periodo <strong>di</strong><br />

interesse.<br />

6.10. Nel me<strong>di</strong>o periodo, dovrebbe essere <strong>di</strong>sposta l’acquisizione <strong>di</strong> dati estratti da SIUS/SIES per<br />

serie storiche omogenee e continue (almeno 2008-2011), proseguita l’attività <strong>di</strong> affinamento dei<br />

clusters e la simulazione delle valutazioni dei magistrati <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>sulla</strong> base del modello<br />

sperimentale.<br />

________________________________________________________________________________<br />

1) L’informazione specifica sul dato delle pendenze deve essere arricchita, con l’ausilio in<strong>di</strong>spensabile del<br />

capo dell’ufficio, con i dati relativi alla genesi delle stesse pendenze, che possono essere ere<strong>di</strong>tate ovvero<br />

aggravate da situazioni particolari dell’ufficio. A tal proposito va rammentato che nel modulo del rapporto<br />

che il capo dell’ufficio deve re<strong>di</strong>gere nel proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> valutazione, proprio con riferimento al parametro<br />

della laboriosità, si richiede la “valutazione della congruità del numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti e processi definiti<br />

per ciascun anno in relazione alle pendenze del ruolo, ai flussi in entrata degli affari ed alla complessità dei<br />

proce<strong>di</strong>menti assegnati e trattati”.


CAPITOLO VIII<br />

Applicazione del modello e verifica della clusterizzazione<br />

Sommario: 1. Profili generali.- 2. Applicazione sperimentale dei coefficienti e verifica della<br />

coerenza dei gruppi <strong>di</strong> confrontabilità dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza.- 3. Versione “1”.Tabella n.<br />

3: analisi livello 1: i cluster.- 4.Segue: Analisi livello 2. i Tribunali all’interno dei cluster.- 5.<br />

Segue: analisi livello 3. I Magistrati all’interno della combinazione cluster/tribunali.- 6.<br />

Osservazioni conclusive relative alla “Versione 1”.- 7. Versione “2”. Analisi <strong>di</strong> livello 1: i<br />

cluster.- - 8. Segue: Tabella n. 4 . Analisi livello 2 . I Tribunali all’interno dei cluster.- 9.<br />

Segue:Tabella n. 5. Analisi livello 3 . I Magistrati all’interno della combinazione<br />

cluster/tribunali.- 10. Osservazioni conclusive.- 11. Applicazione sperimentale dei coefficienti e<br />

verifica della coerenza dei gruppi <strong>di</strong> confrontabilità degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.- 12. Versione<br />

“2”. Analisi livello 1 . I cluster.- 13.Segue: analisi livello 2. Gli Uffici all’interno dei cluster.-<br />

14.Segue: Tabella n. 5. Analisi livello 3 . I magistrati all’interno della combinazione<br />

cluster/Uffici.- 15.Osservazioni conclusive.- 16. Versione “2”: applicazione dei punteggi<br />

<strong>di</strong>fferenziati . La Tabella n. 3 :analisi livello 1. I cluster.- 17. Segue: Tabella n. 4. Analisi livello<br />

2. Gli Uffici all’interno dei cluster.- 18.Segue: Tabella n. 5. Analisi livello 3 . I magistrati<br />

all’interno della combinazione cluster/Uffici.- 19. Osservazioni conclusive.- 20. Conclusioni<br />

generali.-<br />

1. Profili generali.- 1<br />

* * * *<br />

1.1. Con la costruzione dei clusters, la prima fase dell’analisi statistica è conclusa. Le ipotesi che<br />

sono state formulate devono ora trovare riscontro nei dati reali.<br />

1.2. La fase successiva dell’analisi è consistita,pertanto, nella acquisizione e successiva<br />

elaborazione delle informazioni che il programma SIUS/SIES, in uso ormai in tutti gli<br />

Uffici/Tribunali, è in grado <strong>di</strong> fornire tramite le sue funzionalità <strong>di</strong> base, se pure l'analisi non potrà<br />

che scontare i limiti derivanti già illustrata situazione che caratterizza il settore della <strong>sorveglianza</strong><br />

nel suo complesso (informatizzazione recente e “a macchie <strong>di</strong> leopardo”, effetti dell’indulto, etc.).<br />

1.3. A tale fine, si è proceduto a <strong>di</strong>ramare agli uffici una nota illustrativa sui criteri <strong>di</strong> estrazione dei<br />

dati (v. allegato). La scelta, come si può comprendere, è stata quella <strong>di</strong> non chiedere agli uffici<br />

manipolazioni ed estrazioni dalle banche dati, tenuto conto delle già rilevate problematiche relative<br />

alla informatizzazione e della preve<strong>di</strong>bile <strong>di</strong>fficoltà iniziale degli operatori locali a familiarizzare<br />

con le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> gestione del registro informatizzato (sarebbe stato comunque sempre necessario<br />

ricorrere alla <strong>di</strong>tta principale che sta sviluppando il programma). Il registro informatizzato<br />

SIUS/SIES, peraltro, mette a <strong>di</strong>sposizione una serie <strong>di</strong> stampe che permettono un’analisi<br />

dell’attività del singolo magistrato per oggetto (per ogni oggetto e magistrato è possibile, cioè,<br />

estrarre i dati su pendenti inizio periodo, sopravvenuti, esauriti con le varie modalità , pendenti fine<br />

periodo) e un’analisi della tempistica, sempre per oggetto, ma non per magistrato, relativa alle<br />

principali fasi processuali.<br />

1.4. Copia <strong>di</strong> tali stampe, che il programma consente <strong>di</strong> salvare in formato excel, è stata chiesta a<br />

tutti i Tribunali/Uffici del campione. Le analisi che ne conseguiranno saranno messe in correlazione<br />

con i clusters finora trattati e ad esse sarà applicato il sistema sperimentale <strong>di</strong> valutazione ponderale,<br />

1


al fine <strong>di</strong> procedere ad alcune elaborazioni sul lavoro dei magistrati e verificare, per quanto<br />

possibile, l’atten<strong>di</strong>bilità del modello <strong>di</strong> clusterizzazione proposto.<br />

1.5. Con questa ultima fase del lavoro, si è proceduto, in altri termini, ad acquisire dati omogenei a<br />

quelli che saranno or<strong>di</strong>nariamente nella <strong>di</strong>sponibilità del C.S.M. per le valutazioni <strong>di</strong><br />

professionalità, e su tale base si è analizzato il lavoro dei magistrati all'interno dei gruppi <strong>di</strong><br />

confrontabilità. Il primo obiettivo è la verifica se, a sopravvenienze comparabili, sono comparabili<br />

anche le produttività e se i gruppi abbiano una coerenza che ne giustifichi l’utilizzo ai fini<br />

valutativi.<br />

2. Applicazione sperimentale dei coefficienti e verifica della coerenza dei gruppi <strong>di</strong><br />

confrontabilità dei Tribunali <strong>di</strong> Sorveglianza .-<br />

2.1.In questa simulazione, sono stati inseriti tutti i magistrati degli uffici, inclusi i Presidenti, per le<br />

ragioni già illustrate (cfr. Cap. V). 2<br />

2.2. Nello schema non sono stati considerati i magistrati non presenti per l’intero periodo<br />

considerato (2008).<br />

2.3. Per maggiore chiarezza <strong>di</strong> lettura è stato inserito il dato in<strong>di</strong>cativo della “deviazione<br />

standar<strong>di</strong>zzata”, che in<strong>di</strong>ca che “il 95% dei magistrati <strong>di</strong> quel cluster si colloca nel valore me<strong>di</strong>o +/-<br />

il valore della variazione standar<strong>di</strong>zzata.”<br />

2.4. I risultati sono stati sintetizzati nella tabella seguente:<br />

step n5: sintesi dati ipotesi cluster e punteggi - schema numero 5 - dall'analisi sono esclusi i magistrati<br />

che non hanno lavorato per un anno completo nel tribunale (sia presidenti che no)<br />

Nella tabella 1 sono riportati i nomi dei magistrati esclusi in quanto non presenti in servizio per un anno<br />

completo<br />

TABELLA 1: CODIFICA DEI TRIBUNALI E DEI CLUSTER<br />

Co<strong>di</strong>fica cluster<br />

2<br />

3 Ancona<br />

Tribunale<br />

presente nel<br />

campione<br />

Caltanissetta,<br />

Trento Bolzano<br />

Tribunale non<br />

presente ne<br />

campione mag esclusi<br />

Catania, Potenza,<br />

Messina, Reggio<br />

C., Lecce ,<br />

Cagliari Viscito<br />

2


4 Firenze Torino<br />

5<br />

6<br />

7 Genova<br />

Roma, Milano,<br />

Napoli<br />

Bari, Bologna,<br />

Palermo Venezia<br />

Del Rosso e<br />

Fiorillo e<br />

Mirani<br />

Bonamartini,<br />

Boiar<strong>di</strong>,Ferrazzi<br />

(per esonero),<br />

Gagliar<strong>di</strong>, Della<br />

Ratta Rinal<strong>di</strong>,<br />

Casella e<br />

Tomassini<br />

Cappitelli e<br />

Illuzzi, Maisto,<br />

Bellet<br />

Catanzario<br />

L'Aquila Brescia Orio e Grillo<br />

8 Salerno e Taranto<br />

1<br />

Numero casi per Cluster (Combinazione<br />

Tribunale-Magistrato) e Magistrati non<br />

presenti per l'intero anno<br />

Cluster Numero<br />

2 5<br />

3 4<br />

4 11<br />

5 41<br />

6 16<br />

7 6<br />

Totale 83<br />

Trieste, Sassari<br />

Perugia e<br />

Campobasso<br />

Statistiche relative ai cluster (novità rispetto ai precedenti step: è stata inserita la deviazione<br />

standar<strong>di</strong>zzata)<br />

Cluster<br />

Esauriti<br />

moltiplicato<br />

punteggio Esauriti<br />

3


2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

Me<strong>di</strong>a 847 306<br />

Me<strong>di</strong>ana 837 286<br />

Deviazione std. 147 36<br />

Minimo 683 275<br />

Massimo 1009 346<br />

Intervallo 326 71<br />

Distanza interquartilica 292 68<br />

Me<strong>di</strong>a 697 272<br />

Me<strong>di</strong>ana 762 301<br />

Deviazione std. 248 91<br />

Minimo 355 142<br />

Massimo 911 343<br />

Intervallo 557 201<br />

Distanza interquartilica 457 162<br />

Me<strong>di</strong>a 911 340<br />

Me<strong>di</strong>ana 766 317<br />

Deviazione std. 494 192<br />

Minimo 445 170<br />

Massimo 2293 891<br />

Intervallo 1848 721<br />

Distanza interquartilica 329 110<br />

Me<strong>di</strong>a 1407 540<br />

Me<strong>di</strong>ana 1258 467<br />

Deviazione std. 547 217<br />

Minimo 705 271<br />

Massimo 3339 1177<br />

Intervallo 2635 906<br />

Distanza interquartilica 784 311<br />

4


6<br />

7<br />

Glossario:<br />

Me<strong>di</strong>a 1670 638<br />

Me<strong>di</strong>ana 1525 570<br />

Deviazione std. 538 218<br />

Minimo 1228 486<br />

Massimo 3325 1312<br />

Intervallo 2097 826<br />

Distanza interquartilica 391 156<br />

Me<strong>di</strong>a 1412 544<br />

Me<strong>di</strong>ana 1451 573<br />

Deviazione std. 317 125<br />

Minimo 843 309<br />

Massimo 1703 651<br />

Intervallo 860 342<br />

Distanza interquartilica 484 164<br />

me<strong>di</strong>ana: valore assunto dall'unità che si occupa il posto <strong>di</strong> mezzo della <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>di</strong>stanza interquartilica : <strong>di</strong>fferenza fra il valore dell'unità che occupa il posto corrispondente al terzo quartile e il valore<br />

dell'unità che occupa il primo quartile (la <strong>di</strong>stanza interquartilica si può calcolare solo se ci sono almeno 4 unità)<br />

intervallo: <strong>di</strong>fferenza massimo-minimo<br />

Dati statistici riepilogativi Cluster/Tribunale<br />

cluster Tribunale<br />

2<br />

Esauriti<br />

moltiplicato<br />

punteggio Esauriti<br />

CALTANISSETTA Me<strong>di</strong>a 857 303<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

837 286<br />

Intervallo 283 65<br />

5


3<br />

Minimo 726 279<br />

Massimo 1009 344<br />

N 3 3<br />

TRENTO Me<strong>di</strong>a 833 311<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

833 311<br />

Intervallo 301 71<br />

Minimo 683 275<br />

Massimo 984 346<br />

N 2 2<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 847 306<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

837 286<br />

Intervallo 326 71<br />

Minimo 683 275<br />

Massimo 1009 346<br />

N 5 5<br />

ANCONA Me<strong>di</strong>a 697 272<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

762 301<br />

Intervallo 557 201<br />

Minimo 355 142<br />

Massimo 911 343<br />

N 4 4<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 697 272<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

762 301<br />

6


4<br />

5<br />

Intervallo 557 201<br />

Minimo 355 142<br />

Massimo 911 343<br />

N 4 4<br />

FIRENZE Me<strong>di</strong>a 911 360<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

767 317<br />

Intervallo 1848 721<br />

Minimo 446 170<br />

Massimo 2293 891<br />

N 11 11<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 911 360<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

767 317<br />

Intervallo 1848 721<br />

Minimo 446 170<br />

Massimo 2293 891<br />

N 11 11<br />

MILANO Me<strong>di</strong>a 1108 418<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

991 384<br />

Intervallo 1579 534<br />

Minimo 705 271<br />

Massimo 2283 805<br />

N 11 11<br />

NAPOLI Me<strong>di</strong>a 1404 510<br />

7


6<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1227 448<br />

Intervallo 2459 801<br />

Minimo 881 322<br />

Massimo 3339 1123<br />

N 18 18<br />

ROMA Me<strong>di</strong>a 1685 696<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1767 689<br />

Intervallo 1328 818<br />

Minimo 911 359<br />

Massimo 2238 1177<br />

N 12 12<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1407 540<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1258 467<br />

Intervallo 2635 906<br />

Minimo 705 271<br />

Massimo 3339 1177<br />

N 41 41<br />

BARI Me<strong>di</strong>a 1576 579<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1587 564<br />

Intervallo 436 203<br />

Minimo 1325 495<br />

Massimo 1761 698<br />

N 6 6<br />

8


7<br />

BOLOGNA Me<strong>di</strong>a 1930 782<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1611 656<br />

Intervallo 2097 821<br />

Minimo 1228 491<br />

Massimo 3325 1312<br />

N 6 6<br />

PALERMO Me<strong>di</strong>a 1421 511<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1413 506<br />

Intervallo 326 62<br />

Minimo 1267 486<br />

Massimo 1592 548<br />

N 4 4<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1670 638<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1525 570<br />

Intervallo 2097 826<br />

Minimo 1228 486<br />

Massimo 3325 1312<br />

N 16 16<br />

GENOVA Me<strong>di</strong>a 1412 544<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1451 573<br />

Intervallo 860 342<br />

Minimo 843 309<br />

Massimo 1703 651<br />

9


N 6 6<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1412 544<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1451 573<br />

Intervallo 860 342<br />

Minimo 843 309<br />

Massimo 1703 651<br />

N 6 6<br />

2.5. Completa la tabella il report con l’in<strong>di</strong>cazione dei magistrati all’interno <strong>di</strong> ciascun cluster:<br />

Report<br />

Numero definiti per Cluster/Magistrato/Tribunale: è riportato sia il dato moltiplicato per il punteggio qualificante che il<br />

dato puro<br />

cluster Magistrato Tribunale<br />

2<br />

Esauriti *<br />

punteggio Esauriti<br />

1 TRENTO 683 275<br />

Totale 683 275<br />

2 CALTANISSETTA 726 279<br />

Totale 726 279<br />

3 CALTANISSETTA 1.009 344<br />

10


3<br />

4<br />

Totale 1.009 344<br />

4 TRENTO 984 346<br />

Totale 984 346<br />

5 CALTANISSETTA 837 286<br />

Totale 837 286<br />

Totale CALTANISSETTA 857 303<br />

TRENTO 833 311<br />

Totale 847 306<br />

6 ANCONA 841 324<br />

Totale 841 324<br />

7 ANCONA 355 142<br />

Totale 355 142<br />

8 ANCONA 684 278<br />

Totale 684 278<br />

9 ANCONA 911 343<br />

Totale 911 343<br />

Totale ANCONA 697 272<br />

Totale 697 272<br />

10 FIRENZE 588 234<br />

Totale 588 234<br />

11 FIRENZE 767 317<br />

Totale 767 317<br />

12 FIRENZE 1.106 467<br />

Totale 1.106 467<br />

13 FIRENZE 976 380<br />

11


5<br />

Totale 976 380<br />

14 FIRENZE 646 270<br />

Totale 646 270<br />

15 FIRENZE 752 283<br />

Totale 752 283<br />

16 FIRENZE 2.293 891<br />

Totale 2.293 891<br />

17 FIRENZE 685 280<br />

Totale 685 280<br />

18 FIRENZE 446 170<br />

Totale 446 170<br />

19 FIRENZE 848 318<br />

Totale 848 318<br />

20 FIRENZE 921 349<br />

Totale 921 349<br />

Totale FIRENZE 911 360<br />

Totale 911 360<br />

21 NAPOLI 1.628 583<br />

Totale 1.628 583<br />

22 ROMA 911 359<br />

Totale 911 359<br />

23 NAPOLI 907 327<br />

Totale 907 327<br />

24 NAPOLI 1.258 456<br />

Totale 1.258 456<br />

25 NAPOLI 1.326 495<br />

12


Totale 1.326 495<br />

26 NAPOLI 1.355 494<br />

Totale 1.355 494<br />

27 MILANO 991 384<br />

Totale 991 384<br />

28 MILANO 1.038 401<br />

Totale 1.038 401<br />

29 ROMA 2.177 820<br />

Totale 2.177 820<br />

30 ROMA 1.285 475<br />

Totale 1.285 475<br />

31 NAPOLI 2.226 802<br />

Totale 2.226 802<br />

32 MILANO 705 271<br />

Totale 705 271<br />

33 ROMA 1.813 695<br />

Totale 1.813 695<br />

34 MILANO 960 355<br />

Totale 960 355<br />

35 MILANO 1.032 391<br />

Totale 1.032 391<br />

36 MILANO 799 303<br />

Totale 799 303<br />

37 NAPOLI 1.198 433<br />

Totale 1.198 433<br />

38 NAPOLI 3.339 1.123<br />

13


Totale 3.339 1.123<br />

39 MILANO 853 326<br />

Totale 853 326<br />

40 NAPOLI 1.139 433<br />

Totale 1.139 433<br />

41 NAPOLI 977 358<br />

Totale 977 358<br />

42 MILANO 945 372<br />

Totale 945 372<br />

43 ROMA 1.332 1.177<br />

Totale 1.332 1.177<br />

44 ROMA 1.831 683<br />

Totale 1.831 683<br />

45 NAPOLI 926 334<br />

Totale 926 334<br />

46 NAPOLI 1.607 605<br />

Totale 1.607 605<br />

47 NAPOLI 1.084 410<br />

Totale 1.084 410<br />

48 ROMA 1.926 718<br />

Totale 1.926 718<br />

49 MILANO 1.551 583<br />

Totale 1.551 583<br />

50 NAPOLI 881 322<br />

Totale 881 322<br />

51 MILANO 2.283 805<br />

14


Totale 2.283 805<br />

52 MILANO 1.030 404<br />

Totale 1.030 404<br />

53 NAPOLI 1.256 467<br />

Totale 1.256 467<br />

54 NAPOLI 1.983 728<br />

Totale 1.983 728<br />

55 ROMA 1.594 610<br />

Totale 1.594 610<br />

56 ROMA 1.321 505<br />

Totale 1.321 505<br />

57 ROMA 1.722 662<br />

Totale 1.722 662<br />

58 ROMA 2.078 790<br />

Totale 2.078 790<br />

59 NAPOLI 1.072 410<br />

Totale 1.072 410<br />

60 NAPOLI 1.121 397<br />

Totale 1.121 397<br />

61 ROMA 2.238 859<br />

Totale 2.238 859<br />

Totale MILANO 1.108 418<br />

NAPOLI 1.404 510<br />

ROMA 1.685 696<br />

Totale 1.407 540<br />

6 62 PALERMO 1.383 491<br />

15


Totale 1.383 491<br />

63 BOLOGNA 1.549 591<br />

Totale 1.549 591<br />

64 PALERMO 1.592 548<br />

Totale 1.592 548<br />

65 BOLOGNA 1.281 658<br />

Totale 1.281 658<br />

66 BARI 1.325 495<br />

Totale 1.325 495<br />

67 BARI 1.447 524<br />

Totale 1.447 524<br />

68 BOLOGNA 1.674 654<br />

Totale 1.674 654<br />

69 BARI 1.674 592<br />

Totale 1.674 592<br />

70 BOLOGNA 1.228 491<br />

Totale 1.228 491<br />

71 BARI 1.749 698<br />

Totale 1.749 698<br />

72 BARI 1.761 630<br />

Totale 1.761 630<br />

73 PALERMO 1.444 520<br />

Totale 1.444 520<br />

74 BOLOGNA 2.524 983<br />

Totale 2.524 983<br />

16


7<br />

75I PALERMO 1.267 486<br />

Totale 1.267 486<br />

76 BOLOGNA 3.325 1.312<br />

Totale 3.325 1.312<br />

77 BARI 1.500 535<br />

Totale 1.500 535<br />

Totale BARI 1.576 579<br />

BOLOGNA 1.930 782<br />

PALERMO 1.421 511<br />

Totale 1.670 638<br />

78 GENOVA 1.703 631<br />

Totale 1.703 631<br />

79 GENOVA 843 309<br />

Totale 843 309<br />

80 GENOVA 1.514 601<br />

Totale 1.514 601<br />

81 GENOVA 1.333 526<br />

Totale 1.333 526<br />

82 GENOVA 1.388 544<br />

Totale 1.388 544<br />

83 GENOVA 1.691 651<br />

Totale 1.691 651<br />

Totale GENOVA 1.412 544<br />

Totale 1.412 544<br />

17


2.5. Il modello è ulteriormente affinato, inserendo il punteggio sperimentale <strong>di</strong>fferenziato con<br />

riguardo alle modalità <strong>di</strong> definizione (cfr. Cap. VI). Il risultato è riportato nella tabella allegata. 3<br />

2.6. La tabella (step n.6: sintesi dati ipotesi cluster e punteggi <strong>di</strong>fferenziati - schema numero 6, in<br />

allegato) si caratterizza per i seguenti profili:<br />

- dall'analisi sono esclusi i magistrati non presenti per un anno completo (in questo caso, il 2008);<br />

- non sono inseriti i dati <strong>di</strong> Palermo (l’ufficio non ha provveduto all’invio tempestivo dei dati<br />

richiesti);<br />

- nella tabella 1 sono in<strong>di</strong>cati i magistrati esclusi in quanto non presenti per un anno completo<br />

presso il tribunale;<br />

- i punteggi sono <strong>di</strong>fferenziati a seconda della tipologia <strong>di</strong> esaurimento: si <strong>di</strong>stingue fra concessione<br />

(con specifico punteggio) - non concessione/inammissibilità (specifico punteggio). Le altre<br />

modalità <strong>di</strong> definizione non hanno ricevuto alcun punteggio.<br />

Nelle tabelle sono inseriti i dati relativi a:<br />

“ assegnati”; numero proce<strong>di</strong>menti assegnati al magistrato;<br />

“totale” : numero complessivo esauriti<br />

“punteggio”: somma dei punteggi calcolati sui proce<strong>di</strong>menti esauriti con le modalità’ per le quali<br />

sono previsti i punteggi (quin<strong>di</strong> concessione-rigetto-inammissibilità)<br />

“altre mod.” : numero proce<strong>di</strong>menti esauriti con le altre modalità’ per le quali non è prevista<br />

l'assegnazione <strong>di</strong> alcun punteggio (nlp, incompetenza, ecc.)<br />

TABELLA 1: CODIFICA DEI TRIBUNALI E DEI CLUSTER<br />

Co<strong>di</strong>fica cluster<br />

2<br />

3 Ancona<br />

Tribunale<br />

presente nel<br />

campione<br />

Caltanissetta,<br />

Trento Bolzano<br />

4 Firenze Torino<br />

Tribunale non<br />

presente nel<br />

campione mag esclusi<br />

Catania, Potenza,<br />

Messina, Reggio<br />

C., Lecce ,<br />

Cagliari Viscito<br />

Del Rosso e<br />

Fiorillo e Mirani<br />

18


5<br />

Roma, Milano,<br />

Napoli<br />

6 Bari, Bologna<br />

7 Genova<br />

Venezia escluso<br />

solo perché SIUS<br />

<strong>di</strong> recentissima<br />

installazione;<br />

Palermo non ha<br />

inviato le stampe<br />

necessarie per le<br />

elaborazioni<br />

Bonamartini,<br />

Boiar<strong>di</strong>,Ferrazzi<br />

(per<br />

esonero),Casella,<br />

Gagliar<strong>di</strong>, Della<br />

Ratta Rinal<strong>di</strong> e<br />

Tomassini<br />

Cappitelli e<br />

Illuzzi, Maisto,<br />

Bellet e tutti i<br />

mag <strong>di</strong> Palermo<br />

Catanzario<br />

L'Aquila Brescia Orio e Grillo<br />

8 Salerno e Taranto<br />

1<br />

Numero casi per Cluster<br />

(Combinazione<br />

Tribunale-Magistrato) e<br />

Magistrati non presenti<br />

per l'intero anno<br />

Cluster Numero<br />

2 5<br />

3 4<br />

4 11<br />

5 41<br />

6 12<br />

7 6<br />

Totale 79<br />

Trieste, Sassari<br />

Perugia e<br />

Campobasso<br />

19


Statistiche relative ai cluster (novità rispetto ai precedenti step: è stata inserita la<br />

deviazione standar<strong>di</strong>zzata)<br />

Cluster<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti<br />

con altre<br />

modalità<br />

Me<strong>di</strong>a 628 48 306<br />

Me<strong>di</strong>ana 591 48 286 316<br />

Deviazione std. 96 12 36 47<br />

Minimo<br />

Esauriti assegnati<br />

544 30 275 231<br />

Massimo 755 63 346 354<br />

Intervallo 211 33 71 123<br />

Distanza interquartilica 183 22 68 82<br />

Me<strong>di</strong>a 511 51 272 277<br />

Me<strong>di</strong>ana 489 28 301 327<br />

Deviazione std. 203 59 91 130<br />

Minimo 294 9 142 87<br />

Massimo 772 139 343 369<br />

Intervallo 478 130 201 282<br />

Distanza interquartilica 390 98 162 225<br />

Me<strong>di</strong>a 645 74 340 314<br />

Me<strong>di</strong>ana 641 33 317 294<br />

Deviazione std. 173 116 192 102<br />

Minimo 335 19 170 132<br />

Massimo 969 420 891 461<br />

Intervallo 634 401 721 329<br />

Distanza interquartilica 200 38 110 130<br />

Me<strong>di</strong>a 938 130 540 560<br />

Me<strong>di</strong>ana 792 87 467 556<br />

Deviazione std. 369 151 217 248<br />

304<br />

20


6<br />

7<br />

Glossario:<br />

Minimo 404 16 271 144<br />

Massimo 1809 910 1177 1261<br />

Intervallo 1405 894 906 1117<br />

Distanza interquartilica 518 58 311 316<br />

Me<strong>di</strong>a 1193 152 680 658<br />

Me<strong>di</strong>ana 1007 157 611 543<br />

Deviazione std. 550 65 238 282<br />

Minimo 746 50 491 353<br />

Massimo 2609 251 1312 1203<br />

Intervallo 11864 201 821 850<br />

Distanza interquartilica 480 122 161 392<br />

Me<strong>di</strong>a 901 147 544 520<br />

Me<strong>di</strong>ana 991 109 573 538<br />

Deviazione std. 227 96 125 139<br />

Minimo 581 69 309 332<br />

Massimo 1104 330 651 702<br />

Intervallo 523 261 342 370<br />

Distanza interquartilica 457 122 164 268<br />

me<strong>di</strong>ana: valore assunto dall'unità che si occupa il posto <strong>di</strong> mezzo<br />

della <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>di</strong>stanza interquartilica : <strong>di</strong>fferenza fra il valore dell'unità che occupa il posto corrispondente al terzo<br />

quartile e il valore dell'unità che occupa il primo quartile (la <strong>di</strong>stanza interquartilica si può calcolare solo se<br />

ci sono almeno 4 unità)<br />

intervallo: <strong>di</strong>fferenza massimo-minimo<br />

Dati statistici riepilogativi Cluster/Tribunale<br />

cluster Tribunale<br />

Esauriti con esauriti<br />

Esauriti assegnati<br />

21


2<br />

3 ANCONA<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

con altre<br />

modalità<br />

CALTANISSETTA Me<strong>di</strong>a 630 48 303 320<br />

Me<strong>di</strong>ana 591 48 286 316<br />

Intervallo 211 11 65 65<br />

Minimo 544 43 279 289<br />

Massimo 755 54 344 354<br />

N 3 3 3 3<br />

TRENTO Me<strong>di</strong>a 626 47 311 280<br />

Me<strong>di</strong>ana 626 47 311 280<br />

Intervallo 155 33 71 98<br />

Minimo 549 30 275 231<br />

Massimo 703 63 346 329<br />

N 2 2 2 2<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 628 48 306 304<br />

Me<strong>di</strong>ana 591 48 286 316<br />

Intervallo 211 33 71 123<br />

Minimo 544 30 275 231<br />

Massimo 755 63 346 354<br />

N 5 5 5 5<br />

Me<strong>di</strong>a 511 51 272 277<br />

Me<strong>di</strong>ana 489 28 301 327<br />

Intervallo 478 130 201 282<br />

Minimo 294 9 142 87<br />

Massimo 772 139 343 369<br />

N 4 4 4 4<br />

22


4<br />

5<br />

Totale<br />

Me<strong>di</strong>a 511 51 272 277<br />

Me<strong>di</strong>ana 489 28 301 327<br />

Intervallo 478 130 201 282<br />

Minimo 294 9 142 87<br />

Massimo 772 139 343 369<br />

N 4 4 4 4<br />

FIRENZE Me<strong>di</strong>a 645 74 360 314<br />

Me<strong>di</strong>ana 641 33 317 294<br />

Intervallo 634 401 721 329<br />

Minimo 335 19 170 132<br />

Massimo 969 420 891 461<br />

N 11 11 11 11<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 645 74 360 314<br />

Me<strong>di</strong>ana 641 33 317 294<br />

Intervallo 634 401 721 329<br />

Minimo 335 19 170 132<br />

Massimo 969 420 891 461<br />

N 11 11 11 11<br />

MILANO Me<strong>di</strong>a 691 125 418 647<br />

Me<strong>di</strong>ana 683 87 384 588<br />

Intervallo 429 394 534 805<br />

Minimo 471 49 271 456<br />

Massimo 900 443 805 1261<br />

N 11 11 11 11<br />

NAPOLI Me<strong>di</strong>a 792 178 510 385<br />

23


6<br />

Me<strong>di</strong>ana 763 115 445 360<br />

Intervallo 825 855 801 462<br />

Minimo 404 55 322 144<br />

Massimo 1228 910 1123 606<br />

N 18 18 18 18<br />

ROMA Me<strong>di</strong>a 1383 62 696 744<br />

Me<strong>di</strong>ana 1420 54 689 708<br />

Intervallo 1017 94 818 991<br />

Minimo 792 16 359 247<br />

Massimo 1809 110 1177 1238<br />

N 12 12 12 12<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 938 130 540 560<br />

Me<strong>di</strong>ana 792 87 467 556<br />

Intervallo 1405 894 906 1117<br />

Minimo 404 16 271 144<br />

Massimo 1809 910 1177 1261<br />

N 41 41 41 41<br />

BARI Me<strong>di</strong>a 877 199 579 561<br />

Me<strong>di</strong>ana 860 209 564 515<br />

Intervallo 283 117 203 426<br />

Minimo 746 134 495 418<br />

Massimo 1029 251 698 844<br />

N 6 6 6 6<br />

BOLOGNA Me<strong>di</strong>a 1509 107 782 754<br />

Me<strong>di</strong>ana 1274 98 656 699<br />

24


7<br />

Report<br />

Intervallo 1772 118 821 850<br />

Minimo 838 50 491 353<br />

Massimo 2609 168 1312 1203<br />

N 6 6 6 6<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1193 153 680 658<br />

Me<strong>di</strong>ana 1007 157 611 543<br />

Intervallo 1864 201 821 850<br />

Minimo 746 50 491 353<br />

Massimo 2609 251 1312 1203<br />

N 12 12 12 12<br />

GENOVA Me<strong>di</strong>a 901 147 544 520<br />

Me<strong>di</strong>ana 991 109 573 538<br />

Intervallo 523 261 342 370<br />

Minimo 581 69 309 332<br />

Massimo 1104 330 651 702<br />

N 6 6 6 6<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 901 147 544 520<br />

Me<strong>di</strong>ana 991 109 573 538<br />

Intervallo 523 261 342 370<br />

Minimo 581 69 309 332<br />

Massimo 1104 330 651 702<br />

N 6 6 6 6<br />

Numero definiti per Cluster/Magistrato/TRIBUNALE: è riportato il dato moltiplicato per il<br />

punteggio qualificante che il dato puro<br />

25


cluster Magistrato Tribunale<br />

2<br />

3<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti<br />

con altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

1 TRENTO 549 30 275 329<br />

Totale 549 30 275 329<br />

2 CALTANISSETTA 544 43 279 289<br />

Totale 544 43 279 289<br />

3 CALTANISSETTA 755 48 344 354<br />

Totale 755 48 344 354<br />

4 TRENTO 703 63 346 231<br />

Totale 703 63 346 231<br />

5 CALTANISSETTA 591 54 286 316<br />

Totale 591 54 286 316<br />

Totale CALTANISSETTA 630 48 303 320<br />

TRENTO 626 47 311 280<br />

Totale 628 48 306 304<br />

6 ANCONA 426 139 324 299<br />

Totale 426 139 324 299<br />

7 ANCONA 294 9 142 87<br />

Totale 294 9 142 87<br />

8 ANCONA 553 29 278 354<br />

Totale 553 29 278 354<br />

9 ANCONA 772 27 343 369<br />

Totale 772 27 343 369<br />

Totale ANCONA 511 51 272 277<br />

Totale 511 51 272 277<br />

4 10 FIRENZE 505 19 234 246<br />

26


5<br />

Totale 505 19 234 246<br />

11 FIRENZE 641 28 317 376<br />

Totale 641 28 317 376<br />

12 FIRENZE 848 66 467 453<br />

Totale 848 66 467 453<br />

13 FIRENZE 708 75 380 353<br />

Totale 708 75 380 353<br />

14 FIRENZE 508 41 270 294<br />

Totale 508 41 270 294<br />

15 FIRENZE 594 33 283 191<br />

Totale 594 33 283 191<br />

16 FIRENZE 969 420 891 461<br />

Totale 969 420 891 461<br />

17 FIRENZE 579 24 280 288<br />

Totale 579 24 280 288<br />

18 FIRENZE 335 31 170 132<br />

Totale 335 31 170 132<br />

19 FIRENZE 699 31 318 286<br />

Totale 699 31 318 286<br />

20 FIRENZE 708 51 349 369<br />

Totale 708 51 349 369<br />

Totale FIRENZE 645 74 360 314<br />

21<br />

Totale 645 74 360 314<br />

NAPOLI 677 297 583 422<br />

Totale 677 297 583 422<br />

22 ROMA 792 16 359 247<br />

27


23<br />

24<br />

25<br />

26<br />

27<br />

28<br />

29<br />

30<br />

31<br />

32<br />

33<br />

34<br />

35<br />

Totale 792 16 359 247<br />

NAPOLI 569 94 327 326<br />

Totale 569 94 327 326<br />

NAPOLI 762 142 456 485<br />

Totale 762 142 456 485<br />

NAPOLI 1002 75 495 482<br />

Totale 1002 75 495 482<br />

NAPOLI 923 107 494 434<br />

Totale 923 107 494 434<br />

MILANO 660 101 384 604<br />

Totale 660 101 384 604<br />

MILANO 683 109 401 572<br />

Totale 683 109 401 572<br />

ROMA 1741 82 820 769<br />

Totale 1741 82 820 769<br />

ROMA 1041 35 475 560<br />

Totale 1041 35 475 560<br />

NAPOLI 1157 314 802 490<br />

Totale 1157 314 802 490<br />

MILANO 471 70 271 474<br />

Totale 471 70 271 474<br />

ROMA 1444 87 695 684<br />

Totale 1444 87 695 684<br />

MILANO 693 70 355 601<br />

Totale 693 70 355 601<br />

MILANO 741 79 391 598<br />

Totale 741 79 391 598<br />

36 MILANO 610 49 303 456<br />

28


37<br />

38<br />

39<br />

40<br />

41<br />

42<br />

43<br />

44<br />

45<br />

46<br />

47<br />

48<br />

49<br />

Totale 610 49 303 456<br />

NAPOLI 856 85 433 264<br />

Totale 856 85 433 264<br />

NAPOLI 521 910 1123 261<br />

Totale 521 910 1123 261<br />

MILANO 563 87 326 556<br />

Totale 563 87 326 556<br />

NAPOLI 404 241 433 144<br />

Totale 404 241 433 144<br />

NAPOLI 687 78 358 385<br />

Totale 687 78 358 385<br />

MILANO 672 83 372 548<br />

Totale 672 83 372 548<br />

ROMA 1301 18 1177 1238<br />

Totale 1301 18 1177 1238<br />

ROMA 1397 103 683 667<br />

Totale 1397 103 683 667<br />

NAPOLI 662 57 334 352<br />

Totale 662 57 334 352<br />

NAPOLI 1138 127 605 606<br />

Totale 1138 127 605 606<br />

NAPOLI 772 82 410 340<br />

Totale 772 82 410 340<br />

ROMA 1608 62 718 684<br />

Totale 1608 62 718 684<br />

MILANO 900 200 583 854<br />

Totale 900 200 583 854<br />

50 NAPOLI 646 55 322 344<br />

29


51<br />

52<br />

53<br />

54<br />

55<br />

56<br />

57<br />

58<br />

59<br />

60<br />

61<br />

Totale<br />

Totale 646 55 322 344<br />

MILANO 894 443 805 1261<br />

Totale 894 443 805 1261<br />

MILANO 714 89 404 588<br />

Totale 714 89 404 588<br />

NAPOLI 805 126 467 368<br />

Totale 805 126 467 368<br />

NAPOLI 1228 209 728 576<br />

Totale 1228 209 728 576<br />

ROMA 1336 46 610 1029<br />

Totale 1336 46 610 1029<br />

ROMA 1083 45 505 605<br />

Totale 1083 45 505 605<br />

ROMA 1458 46 662 731<br />

Totale 1458 46 662 731<br />

ROMA 1592 110 790 788<br />

Totale 1592 110 790 788<br />

NAPOLI 765 81 410 309<br />

Totale 765 81 410 309<br />

NAPOLI 685 122 397 348<br />

Totale 685 122 397 348<br />

ROMA 1809 91 859 930<br />

Totale 1809 91 859 930<br />

MILANO 691 125 418 647<br />

NAPOLI 792 178 510 385<br />

ROMA 1383 62 696 744<br />

Totale 938 130 540 560<br />

30


6<br />

62 BOLOGNA 1205 77 591 594<br />

Totale 1205 77 591 594<br />

63 BOLOGNA 1147 50 658 803<br />

Totale 1147 50 658 803<br />

64 BARI 827 134 495 514<br />

Totale 827 134 495 514<br />

65 BARI 746 209 524 505<br />

Totale 746 209 524 505<br />

66 BOLOGNA 1344 76 654 353<br />

Totale 1344 76 654 353<br />

67 BARI 1029 164 592 516<br />

Totale 1029 164 592 516<br />

68 BOLOGNA 838 118 491 421<br />

Totale 838 118 491 421<br />

69 BARI 986 229 698 844<br />

Totale 986 229 698 844<br />

70 BARI 893 251 630 569<br />

Totale 893 251 630 569<br />

71 BOLOGNA 1910 150 983 1150<br />

Totale 1910 150 983 1150<br />

72 BOLOGNA 2609 168 1312 1203<br />

Totale 2609 168 1312 1203<br />

73 BARI 784 208 535 418<br />

Totale 784 208 535 418<br />

Totale BARI 877 199 579 561<br />

BOLOGNA 1509 107 782 754<br />

31


7<br />

Totale 1193 153 680 658<br />

74 GENOVA 653 330 631 332<br />

Totale 653 330 631 332<br />

75 GENOVA 581 69 309 388<br />

Totale 581 69 309 388<br />

76 GENOVA 1089 113 601 622<br />

Totale 1089 113 601 622<br />

77 GENOVA 976 94 526 538<br />

Totale 976 94 526 538<br />

78 GENOVA 1006 105 544 537<br />

Totale 1006 105 544 537<br />

79 GENOVA 1104 169 651 702<br />

Totale 1104 169 651 702<br />

Totale GENOVA 901 147 544 520<br />

Totale 901 147 544 520<br />

2.7.Si operano ulteriori esclusioni <strong>di</strong> magistrati non presenti in via continuativa nel corso dell’anno<br />

ovvero interessati da situazioni particolari che ne hanno influenzato la produttività. Si perviene<br />

quin<strong>di</strong> allo schema definitivo con applicazione dei punteggi , riprodotto nella tabella seguente, 4<br />

proposto in due versioni; la versione “1” in cui la valutazione ( coefficiente ponderale) è attribuita<br />

per tipologia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento, senza tenere conto degli esiti e la versione “2” in cui invece agli<br />

esiti <strong>di</strong> accoglimento/rigetto/inammissibilità sono attribuiti specifici punteggi <strong>di</strong>fferenziati. Tale<br />

doppio schema è inoltre replicato sia per i Tribunali sia per gli Uffici. Nello schema definitivo:<br />

2. sono esclusi i magistrati che non hanno avuto una presenza continuata per tutto il periodo (in<br />

questo caso, il 2008);<br />

3. non sono inseriti i dati <strong>di</strong> Palermo;<br />

4. nella tabella 1 sono riportati i nomi dei magistrati esclusi in quanto non presenti per un anno<br />

completo presso il tribunale/ufficio o per particolari situazioni che ne hanno influenzato la<br />

produttività;<br />

5. nella versione “1” i punteggi non sono <strong>di</strong>fferenziati ma sono attribuiti al totale esauriti,<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dal tipo <strong>di</strong> esito;<br />

6. nella versione “2” i punteggi sono <strong>di</strong>fferenziati a seconda della tipologia <strong>di</strong> definizione: si<br />

<strong>di</strong>stingue fra decisione <strong>di</strong> merito (con specifico punteggio) e altra tipologia <strong>di</strong> definizione<br />

(inammissibilità). Le altre modalità <strong>di</strong> definizione non hanno punteggio.<br />

2.7.1. Nelle tabelle sono inseriti i dati relativi alle variabili:<br />

32


“assegnati”:numero proce<strong>di</strong>menti assegnati al magistrato; (solo versione “2”)<br />

“totale”: numero complessivo proce<strong>di</strong>menti definiti; (Entrambe le versioni)<br />

“punteggio <strong>di</strong>fferenziato”: somma dei punteggi calcolati sui proce<strong>di</strong>menti esauriti con le modalità<br />

per le quali sono previsti i punteggi (quin<strong>di</strong> concessione-rigetto-inammissibilità) (solo versione<br />

“2”);<br />

“altre mod”: numero proce<strong>di</strong>menti esauriti con le altre modalità per le quali non è previsto il<br />

punteggio (nlp,incompetenza ecc): (solo versione “2”);<br />

“punteggio”: somma dei punteggi calcolati sul totale proce<strong>di</strong>menti esauriti (solo versione “1”).<br />

2.8. In relazione a tali dati sono stati calcolati alcuni in<strong>di</strong>ci che ne sintetizzano la variabilità<br />

all’interno della struttura <strong>di</strong> cluster in<strong>di</strong>viduata. Quello che interessa, è misurare quanto gli elementi<br />

che compongono la <strong>di</strong>stribuzione , nel caso specifico l’attività dei singoli Magistrati, siano <strong>di</strong>stanti<br />

dai valori centrali. Minore è la <strong>di</strong>stanza fra i valori assunti dalle variabili considerate e i loro<br />

rispettivi valori centrali (in particolare me<strong>di</strong>e e me<strong>di</strong>ana) migliori saranno le stime che potranno<br />

essere effettuate.<br />

2.9.Gli in<strong>di</strong>ci riportati nelle varie tabelle sono la me<strong>di</strong>a, la me<strong>di</strong>ana, la deviazione standar<strong>di</strong>zzata, i<br />

valori minimo e massimo ed il relativo intervallo, la <strong>di</strong>stanza interquartilica. Inoltre nell’ambito<br />

della sola relazione si farà sovente riferimento alla deviazione relativa o <strong>di</strong>spersione.<br />

2.9.1. Si riportano brevemente le definizioni per quegli in<strong>di</strong>ci statistici <strong>di</strong> uso meno comune:<br />

La me<strong>di</strong>ana è il valore assunto dall’elemento che, in una <strong>di</strong>stribuzione or<strong>di</strong>nata in senso<br />

crescente/decrescente (si pensi ad esempio alla <strong>di</strong>stribuzione delle altezza dei bambini o dei militari<br />

<strong>di</strong> leva) si trova nel punto centrale della <strong>di</strong>stribuzione stessa. Tale in<strong>di</strong>catore è utilizzato per limitare<br />

l’effetto <strong>di</strong> eventuali dati anomali, (tali dati si troverebbero necessariamente agli estremi della<br />

<strong>di</strong>stribuzione) che invece potrebbero influenzare la me<strong>di</strong>a aritmetica, nel cui calcolo entrano tutti gli<br />

elementi della <strong>di</strong>stribuzione.<br />

2.9.1.1. I concetti <strong>di</strong> minimo, massimo, intervallo , <strong>di</strong>stanza interquartilica, sono anch’essi connessi<br />

con l’analisi dell’or<strong>di</strong>namento delle <strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong> dati. I concetti <strong>di</strong> minimo e massimo coincidono<br />

con l’elemento più piccolo e più grande della <strong>di</strong>stribuzione, l’intervallo deriva dalla <strong>di</strong>fferenza fra<br />

tali due in<strong>di</strong>ci.<br />

2.9.1.2. Più complesso è invece il concetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza interquartilica. In una <strong>di</strong>stribuzione or<strong>di</strong>nata<br />

in senso crescente, è possibile in<strong>di</strong>viduare i quartili,gli elementi che sud<strong>di</strong>vidono la <strong>di</strong>stribuzione in<br />

quattro parti, tali che ciascuna contenga il 25% della <strong>di</strong>stribuzione La Distanza interquartilica, è<br />

calcolata come <strong>di</strong>fferenza fra i valori assunti dalle unità corrispondenti al terzo e al primo quartile :<br />

in pratica il 50% delle osservazioni si trovano comprese tra questi due valori. Se l'intervallo<br />

interquartilico è piccolo, tale metà delle osservazioni si trova fortemente concentrata intorno alla<br />

me<strong>di</strong>ana; all'aumentare della <strong>di</strong>stanza interquartilica aumenta la <strong>di</strong>spersione del 50% delle<br />

osservazioni centrali intorno alla me<strong>di</strong>ana.<br />

2.9.1.3. La deviazione standar<strong>di</strong>zzata o scarto quadratico me<strong>di</strong>o (in tabella in<strong>di</strong>cata con la <strong>di</strong>zione<br />

deviazione std) è un in<strong>di</strong>ce che rappresenta il grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione dei valori osservati per la<br />

33


variabile (ad esempio per la variabile punteggio) intorno alla me<strong>di</strong>a .In termini pratici il valore<br />

dell’in<strong>di</strong>ce andrebbe sommato algebricamente (sia in senso positivo che in senso negativo) con la<br />

me<strong>di</strong>a aritmetica: i valori assunti dalle unità rilevate ricadranno nell’intervallo costituto dalla me<strong>di</strong>a<br />

(+/-) la deviazione standar<strong>di</strong>zzata. Valori piccoli <strong>di</strong> tale in<strong>di</strong>ce, in<strong>di</strong>viduano <strong>di</strong>stribuzioni<br />

concentrate intorno alla propria me<strong>di</strong>a e quin<strong>di</strong> con scarsa variabilità interna. La presenza <strong>di</strong> un dato<br />

anomalo, ipotizzata negli esempi precedenti, potrebbe essere in<strong>di</strong>viduata con un alto valore <strong>di</strong> tale<br />

in<strong>di</strong>ce.<br />

2.9.1.4. La deviazione standard relativa o anche <strong>di</strong>spersione è calcolata come rapporto fra lo scarto<br />

quadratico me<strong>di</strong>o e la me<strong>di</strong>a e consente <strong>di</strong> effettuare paragoni tra deviazioni <strong>di</strong> dati <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>verso,<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dalle loro quantità assolute.<br />

2.10. Il modello <strong>di</strong> analisi proposto, simile per i tribunali e per gli uffici, si compone <strong>di</strong> tre fasi,<br />

corrispondenti a livelli più dettagliati, dal complesso dei cluster in<strong>di</strong>viduati fino ai valori relativi<br />

all’attività dei singoli magistrati: 5<br />

- primo livello <strong>di</strong> analisi: (Tav. 3) sono riportati gli in<strong>di</strong>ci statistici ora<br />

descritti calcolati per i singoli cluster;<br />

- secondo livello <strong>di</strong> analisi (tav.4) : in<strong>di</strong>ci statistici calcolati <strong>sulla</strong><br />

combinazione Cluster/Tribunali oppure cluster/uffici;<br />

- terzo livello <strong>di</strong> analisi (tav.5) : dati relativi ai singoli Magistrati,<br />

classificati per cluster.<br />

N.B. Le due versioni <strong>di</strong> analisi proposte si <strong>di</strong>stinguono solo per le modalità <strong>di</strong> attribuzione e calcolo<br />

dei punteggi alle modalità <strong>di</strong> esaurimento dei proce<strong>di</strong>menti. Il raggruppamento in cluster dei<br />

Tribunali/Uffici è identico.<br />

3. Versione “1”.Tabella n. 3: analisi livello 1: i cluster.-<br />

3.1.Nella tabella seguente sono inseriti , per ogni cluster, il numero <strong>di</strong> Magistrati per i quali è stato<br />

possibile applicare la procedura<br />

Numero casi per<br />

Cluster<br />

(Combinazione<br />

Tribunale-<br />

MagIstrato)<br />

cluster Numero<br />

2 4<br />

3 3<br />

34


4 8<br />

5 38<br />

6 11<br />

7 5<br />

totale 69<br />

I cluster n1 e n8 non erano rappresentati dai Tribunali osservati.<br />

Tabella N. 3 :analisi livello 1 . I cluster<br />

cluster<br />

2<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 889 314<br />

Me<strong>di</strong>ana 910 315<br />

Deviazione std. 132 36<br />

Minimo 726 279<br />

Massimo 1.009 346<br />

Intervallo 283 67<br />

Distanza interquartilica 249 65<br />

cluster 2: i valori assunti dagli in<strong>di</strong>ci me<strong>di</strong>a e me<strong>di</strong>ana sono quasi coincidenti, il valore della<br />

deviazione standard è molto basso , soprattutto se messo in relazione con le relative me<strong>di</strong>e;il valore<br />

della <strong>di</strong>stanza interquartilica è molto vicino a quello assunto dall’intervallo massimo-minimo . I<br />

Tribunali/Magistrati inseriti in questo cluster sono molto simili nel carico <strong>di</strong> lavoro assegnato, sia<br />

considerando i valori assoluti (totale esauriti ed assegnati), sia applicando i punteggi qualificanti;<br />

35


cluster<br />

3<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 812 315<br />

Me<strong>di</strong>ana 841 324<br />

Deviazione std. 116 33<br />

Minimo 684 278<br />

Massimo 911 343<br />

Intervallo 228 65<br />

Distanza interquartilica . .<br />

cluster 3:il cluster rappresenta il solo Tribunale <strong>di</strong> Ancona, e tre Magistrati. La <strong>di</strong>spersione si<br />

attesta intorno ai valori del 14% per la variabile punteggio e al valore 10% per la variabile totale<br />

esauriti. La variabilità è limitata fra i Magistrati del Tribunale <strong>di</strong> Ancona, sia per il numero <strong>di</strong><br />

esauriti, sia per l’applicazione dei punteggi qualificanti;<br />

cluster<br />

4<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 817 327<br />

Me<strong>di</strong>ana 807 318<br />

Deviazione std. 178 73<br />

Minimo 588 234<br />

Massimo 1.106 467<br />

Intervallo 518 233<br />

Distanza interquartilica 306 100<br />

36


cluster 4: il cluster rappresenta il solo Tribunale <strong>di</strong> Firenze. La <strong>di</strong>spersione si attesta intorno ai<br />

valori del 22% sia per la variabile punteggio sia per la variabile totale esauriti. La variabilità è<br />

contenuta, fra i Magistrati del Tribunale <strong>di</strong> Firenze, sia per il numero <strong>di</strong> esauriti, sia per<br />

l’applicazione dei punteggi qualificanti;<br />

cluster<br />

5<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 1.404 540<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.271 471<br />

Deviazione std. 542 219<br />

Minimo 705 271<br />

Massimo 3.339 1.177<br />

Intervallo 2.635 906<br />

Distanza interquartilica 758 305<br />

cluster 5: rappresenta i tribunali metropolitani (Milano, Napoli e Roma): i dati illustrano variabilità<br />

interna al cluster abbastanza elevate: la <strong>di</strong>spersione si attesta intorno al 40% sia per gli esauriti totali<br />

sia per i punteggi: l’intervallo fra il minimo ed il massimo per la variabile punteggio è elevatissimo<br />

e si attesta sul valore <strong>di</strong> 2.635 unità;<br />

cluster<br />

6<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 1.610 623<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.549 592<br />

Deviazione std. 356 138<br />

Minimo 1.228 491<br />

37


Massimo 2.524 983<br />

Intervallo 1.296 492<br />

Distanza interquartilica 424 134<br />

cluster 6, rappresenta i Tribunali <strong>di</strong> Bologna e <strong>di</strong> Bari, presenta valori della <strong>di</strong>spersione intorno al<br />

22%, mentre l’intervallo minimo-massimo è molto elevato, soprattutto se messo in relazione con la<br />

<strong>di</strong>stanza interquartilica. Tali considerazioni valgono sia per la variabile punteggio, sia per la<br />

variabile esauriti. I valori assunti dagli in<strong>di</strong>ci sembrano in<strong>di</strong>care che le unità che compongono tale<br />

gruppo siano molto omogenee fra loro ma che esista almeno un elemento che si <strong>di</strong>scosta dagli altri.<br />

cluster<br />

7<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 1.525 591<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.514 601<br />

Deviazione std. 170 54<br />

Minimo 1.333 526<br />

Massimo 1.703 651<br />

Intervallo 370 125<br />

Distanza interquartilica 337 106<br />

cluster 7, rappresentato dal Tribunale <strong>di</strong> Genova con 5 Magistrati: il tribunale presenta una scarsa<br />

variabilità interna: la <strong>di</strong>stanza interquartilica è <strong>di</strong> poco inferiore a quella dell’intervallo minimomassimo:<br />

la <strong>di</strong>spersione è inferiore al 10% sia rispetto alla variabile punteggio, sia rispetto alla<br />

variabile totale esauriti.<br />

Osservazioni: i cluster n2, n3 e n4 in<strong>di</strong>viduano valori me<strong>di</strong> <strong>di</strong> attività abbastanza simili fra loro e<br />

sensibilmente inferiori (<strong>di</strong> almeno 600 unità se si considerano i punteggi qualificanti) rispetto ai<br />

38


cluster n5, n6 e n7 in cui i valori me<strong>di</strong> dei punteggi qualificanti si attestano intorno alle 1400-1660<br />

unità. Il cluster con numeri maggiori in termini <strong>di</strong> carico <strong>di</strong> lavoro è il cluster n6, (Bari e Bologna).<br />

L’applicazione del punteggio qualificante al totale esauriti comporta quasi una triplicazione del dato<br />

<strong>di</strong> partenza: tale incremento è comune a tutti i cluster e si verifica, proporzionalmente al numero <strong>di</strong><br />

definiti iniziali, in eguale misura percentuale.<br />

1.800<br />

1.600<br />

1.400<br />

1.200<br />

1.000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

889<br />

Modello punteggi qualificanti totali ‐ valori me<strong>di</strong><br />

812 817<br />

314 315 327<br />

1.404<br />

540<br />

1.610<br />

1.525<br />

623 591<br />

cluster 2 cluster 3 cluster 4 cluster 5 cluster 6 cluster 7<br />

Punteggio Esauriti<br />

4.Segue: analisi livello 2 . I Tribunali all’interno dei cluster.-<br />

4.1. Il secondo livello <strong>di</strong> analisi ripropone la metodologia seguita per il totale gruppi esaminando<br />

nel dettaglio, cluster per cluster, i singoli uffici. Con riguardo ai cluster costituiti da un solo Ufficio,<br />

i due livelli <strong>di</strong> analisi coincidono e <strong>di</strong> conseguenza il commento alla tabella 4 non tratterà i cluster<br />

n3, n4 e n7, coincidenti con i Tribunali.<br />

4.2.Tabella N. 4 :analisi livello 2 . I Tribunali all’interno dei cluster.‐<br />

cluster Tribunale<br />

2<br />

Punteggio Esauriti<br />

CALTANISSETTA Me<strong>di</strong>a 857 303<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 837 286<br />

Intervallo 283 65<br />

39


1.000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

Minimo 726 279<br />

Massimo 1.009 344<br />

N 3 3<br />

TRENTO Me<strong>di</strong>a 984 346<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 984 346<br />

Intervallo 0 0<br />

Minimo 984 346<br />

Massimo 984 346<br />

N 1 1<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 889 314<br />

857<br />

984<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

910 315<br />

Intervallo 283 67<br />

Minimo 726 279<br />

Massimo 1.009 346<br />

N 4 4<br />

cluster 2 ‐ valori me<strong>di</strong><br />

303<br />

Punteggio Esauriti<br />

Caltanissetta Trento<br />

346<br />

40


cluster n.2: i dati <strong>di</strong> sintesi inseriti nella tabella illustrano in modo più dettagliato quanto emerso<br />

dall’analisi preliminare del livello precedente: i due tribunali hanno sicuramente molte<br />

omogeneità nei dati; le <strong>di</strong>fferenze nei valori me<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>ani sono molto contenute (<strong>di</strong>versità<br />

rispettivamente <strong>di</strong> 127 unità e <strong>di</strong> 43 unità nella <strong>di</strong>fferenze fra le me<strong>di</strong>e relative ai punteggi e al<br />

totale esauriti);<br />

5<br />

MILANO Me<strong>di</strong>a 990 379<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 975 378<br />

Intervallo 846 312<br />

Minimo 705 271<br />

Massimo 1.551 583<br />

N 10 10<br />

NAPOLI Me<strong>di</strong>a 1.420 514<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.256 456<br />

Intervallo 2.459 801<br />

Minimo 881 322<br />

Massimo 3.339 1.123<br />

N 17 17<br />

ROMA Me<strong>di</strong>a 1.756 727<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.813 695<br />

Intervallo 953 702<br />

Minimo 1.285 475<br />

Massimo 2.238 1.177<br />

41


2.000<br />

1.500<br />

1.000<br />

500<br />

0<br />

N 11 11<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1.404 540<br />

990<br />

1.420<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.271 471<br />

Intervallo 2.635 906<br />

Minimo 705 271<br />

Massimo 3.339 1.177<br />

N 38 38<br />

1.756<br />

cluster 5 ‐ valori me<strong>di</strong><br />

379<br />

514<br />

Punteggio Esauriti<br />

Milano Napoli Roma<br />

cluster n.5: il cluster dei tribunali metropolitani evidenzia tre realtà <strong>di</strong>versificate: sia se si prende<br />

in considerazione il totale esauriti e ancora <strong>di</strong> più se si considera la variabile punteggi. I valori me<strong>di</strong><br />

per il totale esauriti sono, rispettivamente, pari a 379 a Milano, pari a 514 a Napoli, e pari a 727 a<br />

Roma. I valori me<strong>di</strong> per i punteggi sono, invece, pari a 990 a Milano, 1420 a Napoli e 1756 a Roma.<br />

All’interno <strong>di</strong> ogni Tribunale si registrano variabilità molto elevate, su tutti gli in<strong>di</strong>catori<br />

in<strong>di</strong>viduati; per tutti e tre i Tribunali l’applicazione del punteggio aumenta <strong>di</strong> circa 2.5 volte il dato<br />

relativo al numero <strong>di</strong> definiti;<br />

6 BARI Me<strong>di</strong>a 1.576 579<br />

727<br />

42


Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.587 564<br />

Intervallo 436 203<br />

Minimo 1.325 495<br />

Massimo 1.761 698<br />

N 6 6<br />

BOLOGNA Me<strong>di</strong>a 1.651 675<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.549 654<br />

Intervallo 1.296 492<br />

Minimo 1.228 491<br />

Massimo 2.524 983<br />

N 5 5<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1.610 623<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.549 592<br />

Intervallo 1.296 492<br />

Minimo 1.228 491<br />

Massimo 2.524 983<br />

N 11 11<br />

43


2.000<br />

1.500<br />

1.000<br />

500<br />

0<br />

1.576<br />

1.651<br />

cluster 6 ‐ valori me<strong>di</strong><br />

579<br />

Punteggio Esauriti<br />

Bari Bologna<br />

cluster n.6: l’analisi dettagliata <strong>di</strong> Bari e Bologna illustra come i due tribunali presentino dati me<strong>di</strong><br />

effettivamente simili fra loro. La variabilità rilevata al livello <strong>di</strong> analisi precedente va attribuita in<br />

particolare a Bologna, in cui l’intervallo fra il valore minimo e massimo è pari a rispettivamente<br />

1296 per la variabile punteggi e 492 per la variabile esauriti. Per entrambi i Tribunali l’applicazione<br />

del punteggio qualificante al totale esauriti aumenta <strong>di</strong> circa 2,5 volte il valore del dato relativo al<br />

numero dei definiti.<br />

5.Segue: Analisi livello 3 . I Magistrati all’interno della combinazione cluster/tribunali.‐<br />

5.1. Nella tabella 5, i dati relativi ai Magistrati sono stati resi anonimi, lasciando il riferimento al<br />

Tribunale <strong>di</strong> appartenenza. Per ogni Magistrato sono riportati i dati estratti dal programma<br />

estrattore SIUS. Di seguito, per ogni cluster, si fornirà un grafico che visivamente rappresenta<br />

l’attività dei Magistrati.<br />

cluster 2: l’analisi dettagliata sull’attività Magistrati spiega la relativa omogeneità del cluster: l<br />

Magistrati inseriti nel cluster definiscono un numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti molto simile: tale numero si<br />

<strong>di</strong>fferenzia solo al momento dell’applicazione del punteggio qualificante. Il Magistrato n2 <strong>di</strong><br />

Caltanissetta ed il Magistrato n3 <strong>di</strong> Trento, peraltro, assumono, anche rispetto a tale variabile,<br />

comportamenti affini;<br />

675<br />

44


1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

725,5<br />

279<br />

cluster 2 ‐ attività Magistrati<br />

1008,5 983,5<br />

344 346<br />

837<br />

286<br />

CALTANISSETTACALTANISSETTA TRENTO CALTANISSETTA<br />

Magistrato1 Magistrato2 Magistrato3 Magistrato4<br />

punteggio<br />

totale esauriti<br />

cluster 3:dal dettaglio dell’attività Magistrati <strong>di</strong> Ancona risulta evidente come il Magistrato7 si<br />

<strong>di</strong>fferenzi dagli altri due per gli aspetti qualificanti della sua attività. Il numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti<br />

esauriti è simile fra i tre Magistrati, ma si <strong>di</strong>fferenzia sensibilmente quando si applicano i punteggi<br />

<strong>di</strong>fferenziati;<br />

1000<br />

900<br />

800<br />

700<br />

600<br />

500<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

840,5<br />

324<br />

cluster 3 ‐ attività Magistrati<br />

683,5<br />

278<br />

911<br />

343<br />

ANCONA ANCONA ANCONA<br />

Magistrato5 Magistrato6 Magistrato7<br />

punteggio<br />

totale esauriti<br />

cluster 4: il Magistrato n10 definisce un numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti molto superiore rispetto a tutti<br />

gli altri Magistrati del Tribunale e tale risultato è convalidato dal dato calcolato <strong>sulla</strong> base del<br />

punteggio qualificante. Gli altri Magistrati hanno comportamenti molto più somiglianti. Si osserva<br />

che per tutti i Magistrati vi è un uguale “salto” fra il dato relativo al totale proce<strong>di</strong>menti esauriti ed<br />

45


il dato sugli esauriti ricalcolati secondo il punteggio <strong>di</strong>fferenziato: ad ogni Magistrato, a Firenze,<br />

sembrerebbero essere assegnati in eguale misura proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> similare punteggio;<br />

1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

1105,5<br />

467<br />

975,5<br />

380<br />

646<br />

270<br />

cluster 4‐ attività Magistrati<br />

685<br />

280<br />

847,5<br />

318<br />

921<br />

349<br />

587,5<br />

234<br />

766,5<br />

FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE<br />

317<br />

Magistrato10 Magistrato11 Magistrato12 Magistrato13 Magistrato14 Magistrato15 Magistrato8 Magistrato9<br />

punteggio<br />

totale esauriti<br />

cluster 5: il grafico per il cluster 5 è <strong>di</strong>verso rispetto a quello per gli altri cluster, a causa<br />

dell’elevato numero <strong>di</strong> Magistrati considerati. Le due variabili punteggio qualificante e totale<br />

esauriti sono considerate una alla volta. L’applicazione dei punteggi tende a <strong>di</strong>versificare le<br />

posizioni dei vari Magistrati: inoltre risulta particolarmente in evidenza la posizione del<br />

Magistrato32, che con l’applicazione del punteggio qualificante triplica il numero <strong>di</strong> definiti<br />

arrivando al valore <strong>di</strong> 3339.<br />

46


4000<br />

3500<br />

3000<br />

2500<br />

2000<br />

1500<br />

1000<br />

500<br />

0<br />

4000<br />

3500<br />

3000<br />

2500<br />

2000<br />

1500<br />

1000<br />

500<br />

0<br />

cluster 5‐ attività Magistrati ‐ punteggio qualificante<br />

Magistrato53<br />

Magistrato52<br />

Magistrato51<br />

Magistrato50<br />

Magistrato49<br />

Magistrato48<br />

Magistrato47<br />

Magistrato46<br />

Magistrato45<br />

Magistrato44<br />

Magistrato43<br />

Magistrato42<br />

Magistrato41<br />

Magistrato40<br />

Magistrato39<br />

Magistrato38<br />

Magistrato37<br />

Magistrato36<br />

Magistrato35<br />

Magistrato34<br />

Magistrato33<br />

Magistrato32<br />

Magistrato31<br />

Magistrato30<br />

Magistrato29<br />

Magistrato28<br />

Magistrato27<br />

Magistrato26<br />

Magistrato25<br />

Magistrato24<br />

Magistrato23<br />

Magistrato22<br />

Magistrato21<br />

Magistrato20<br />

Magistrato19<br />

Magistrato18<br />

Magistrato17<br />

Magistrato16<br />

MILANO NAPOLI ROMA<br />

cluster 5‐ attività Magistrati ‐ totale esauriti<br />

Magistrato53<br />

Magistrato52<br />

Magistrato51<br />

Magistrato50<br />

Magistrato49<br />

Magistrato48<br />

Magistrato47<br />

Magistrato46<br />

Magistrato45<br />

Magistrato44<br />

Magistrato43<br />

Magistrato42<br />

Magistrato41<br />

Magistrato40<br />

Magistrato39<br />

Magistrato38<br />

Magistrato37<br />

Magistrato36<br />

Magistrato35<br />

Magistrato34<br />

Magistrato33<br />

Magistrato32<br />

Magistrato31<br />

Magistrato30<br />

Magistrato29<br />

Magistrato28<br />

Magistrato27<br />

Magistrato26<br />

Magistrato25<br />

Magistrato24<br />

Magistrato23<br />

Magistrato22<br />

Magistrato21<br />

Magistrato20<br />

Magistrato19<br />

Magistrato18<br />

Magistrato17<br />

Magistrato16<br />

MILANO NAPOLI ROMA<br />

47


cluster 6: il Magistrato n63 <strong>di</strong> Bologna definisce un numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti sensibilmente<br />

superiore a quello <strong>di</strong> tutti gli altri Magistrati sia del Tribunale, sia del cluster. La presenza <strong>di</strong> tale<br />

Magistrato giustifica i valori degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità rilevati ai livelli <strong>di</strong> analisi precedenti. La<br />

<strong>di</strong>versità rispetto al resto del cluster del Magistrto63 è verificata rispetto ad entrambe le variabili<br />

considerate. Si osserva, inoltre, che i Magistrati <strong>di</strong> Bologna hanno attività me<strong>di</strong>amente superiori<br />

ai colleghi <strong>di</strong> Bari: il Magistrato n59, che rappresenta il magistrato maggiormente produttivo <strong>di</strong><br />

Bari, presenta comunque numeri inferiori a quasi tutti i Magistrati <strong>di</strong> Bologna.<br />

3000<br />

2500<br />

2000<br />

1500<br />

1000<br />

500<br />

0<br />

1549<br />

591<br />

BOLOGNA<br />

1280,5 1325 1446,5<br />

1673,5 1674<br />

658<br />

BOLOGNA<br />

495<br />

BARI<br />

cluster 6‐ attività Magistrati<br />

524<br />

BARI<br />

654 592<br />

BOLOGNA<br />

BARI<br />

1228<br />

491<br />

BOLOGNA<br />

1749 1761<br />

698 630<br />

BARI<br />

BARI<br />

2524<br />

983<br />

BOLOGNA<br />

1500<br />

Magistrato54Magistrato55Magistrato56Magistrato57Magistrato58Magistrato59Magistrato60Magistrato61Magistrato62Magistrato63Magistrato64<br />

punteggio totale esauriti<br />

cluster 7: i Magistrati <strong>di</strong> Genova, presentano attività <strong>di</strong> definizione molto simile, sia in relazione al<br />

totale esauriti, sia in relazione all’applicazione dei punteggi qualificanti.<br />

535<br />

BARI<br />

48


1800<br />

1600<br />

1400<br />

1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

1702,5<br />

GENOVA<br />

1513,5<br />

631 601<br />

cluster 7‐ attività Magistrati<br />

GENOVA<br />

1332,5<br />

GENOVA<br />

526<br />

1387,5<br />

GENOVA<br />

544<br />

1691<br />

Magistrato65 Magistrato66 Magistrato67 Magistrato68 Magistrato69<br />

punteggio totale esauriti<br />

6. Osservazioni conclusive relative alla “Versione 1” .‐ 6<br />

6.1.Le elaborazioni precedenti derivano dalla applicazione in<strong>di</strong>fferenziata del punteggio<br />

qualificante al totale definiti , in<strong>di</strong>pendentemente quin<strong>di</strong> dalla tipologia <strong>di</strong> definizione. Dall’analisi<br />

complessiva delle tabelle emergono alcuni punti <strong>di</strong> riflessione.<br />

6.2. I clusters presentano misure <strong>di</strong> variabilità interna accettabili: il cluster in cui tali valori<br />

assumono maggiore significatività è il cluster 5 dei Tribunali metropolitani, per il quale, va<br />

sottolineato il fatto che Milano è stato informatizzato per ultimo rispetto a Roma e Napoli, e che<br />

quin<strong>di</strong> i dati del Tribunale lombardo potrebbero in qualche modo risentire <strong>di</strong> tale aspetto. Le altre<br />

variabilità significative derivano da posizioni particolari assunte da determinati Magistrati, ad<br />

esempio il Magistrato 32 del cluster 5 o il Magistrato63 del cluster 6, che hanno valori <strong>di</strong><br />

produttività, sia come totale attività, sia come applicazione del punteggio , particolarmente<br />

<strong>di</strong>versi rispetto alla me<strong>di</strong>a del cluster in cui sono inseriti.<br />

6.3.L’applicazione del punteggio qualificante al totale esauriti ha comportato, in me<strong>di</strong>a , un<br />

aumento <strong>di</strong> 2.6 volte il valore del totale definiti, in<strong>di</strong>cando che l’applicazione generalizzata alle del<br />

coefficiente ponderale ai provve<strong>di</strong>menti, in<strong>di</strong>pendentemente dalla tipologia <strong>di</strong> definizione, <strong>di</strong><br />

fatto ha il solo effetto <strong>di</strong> incrementare i numeri che in<strong>di</strong>viduano la produttività dei magistrati,<br />

senza fornire ulteriori elementi <strong>di</strong> valutazione o classificazione.<br />

6.4. Nella versione “2” si compie un passo avanti e si affina ulteriormente lo schema <strong>di</strong> analisi per<br />

verificare se con l’ulteriore classificazione relativa alle tipologie <strong>di</strong> definizione si inseriscono nel<br />

modello dei vali<strong>di</strong> parametri <strong>di</strong>scriminanti.<br />

GENOVA<br />

651<br />

49


7. Versione “2”. Analisi <strong>di</strong> livello 1: i cluster.‐<br />

7.1. Tabella N. 3 :analisi livello 1 . I cluster.<br />

cluster<br />

2<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 648 52 314 298<br />

Me<strong>di</strong>ana 647 51 315 303<br />

Deviazione std. 98 9 36 52<br />

Minimo 544 43 279 231<br />

Massimo 755 63 346 354<br />

Intervallo 211 20 67 123<br />

Distanza interquartilica 186 17 65 99<br />

cluster 2: i valori assunti dagli in<strong>di</strong>ci me<strong>di</strong>a e me<strong>di</strong>ana per le quattro variabili considerate sono<br />

quasi coincidenti, il valore della deviazione standard è molto basso , soprattutto se messo in<br />

relazione con le relative me<strong>di</strong>e;il valore della <strong>di</strong>stanza interquartilica è molto vicino a quello<br />

assunto dall’intervallo massimo‐minimo . I Tribunali/Magistrati inseriti in questo cluster sono<br />

molto simili nel carico <strong>di</strong> lavoro assegnato sia considerando i valori assoluti (totale esauriti ed<br />

assegnati), sia considerando i punteggi <strong>di</strong>fferenziati;<br />

cluster<br />

3<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 583 65 315 341<br />

Me<strong>di</strong>ana 553 29 324 354<br />

Deviazione std. 175 64 33 37<br />

Minimo 426 27 278 299<br />

Massimo 772 139 343 369<br />

50


Intervallo 346 112 65 70<br />

Distanza interquartilica . . . .<br />

cluster 3:il cluster rappresenta il solo Tribunale <strong>di</strong> Ancona, e solamente tre Magistrati. I valori<br />

assunti dai vari in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità si <strong>di</strong>fferenziano a seconda che si considerino il totale esauriti e<br />

gli assegnati, che presentano valori dell’in<strong>di</strong>ce “intervallo” o della deviazione std molto bassi (in<br />

particolare la <strong>di</strong>spersione calcolata sugli esauriti totali è del 10%) o che invece si consideri la<br />

variabile punteggio <strong>di</strong>fferenziato: l’intervallo minimo‐massimo è <strong>di</strong> 346 , c’è una <strong>di</strong>spersione del<br />

30% rispetto alla me<strong>di</strong>a. Se ne deduce che ad Ancona, a fronte <strong>di</strong> un carico sud<strong>di</strong>viso in modo<br />

simile fra i Magistrati, vi è invece una <strong>di</strong>fferenziazione negli oggetti assegnati e nelle modalità <strong>di</strong><br />

definizione.<br />

cluster<br />

4<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 649 42 327 333<br />

Me<strong>di</strong>ana 669 36 317 323<br />

Deviazione std. 116 20 73 67<br />

Minimo 504 19 234 246<br />

Massimo 848 75 467 453<br />

Intervallo 344 56 233 207<br />

Distanza interquartilica 182 37 100 88<br />

cluster 4: il cluster è rappresentato dal solo tribunale <strong>di</strong> Firenze e qui i valori degli in<strong>di</strong>ci sembrano<br />

in<strong>di</strong>care comportamenti opposti rispetto ad Ancona: gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità infatti assumono in<br />

proporzione valori superiori per il totale esauriti e per gli assegnati rispetto ai valori assunti dalla<br />

variabile “punteggi <strong>di</strong>fferenziati”: a Firenze le <strong>di</strong>fferenze nelle assegnazioni o nelle definizioni<br />

sono compensate se si considerano gli oggetti e i relativi elementi qualificanti;<br />

cluster<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

5 Me<strong>di</strong>a 957 122 540 561<br />

51


Me<strong>di</strong>ana 788 86 471 558<br />

Deviazione std. 372 145 219 214<br />

Minimo 471 18 271 261<br />

Massimo 1809 910 1177 1238<br />

Intervallo 1338 892 906 977<br />

Distanza interquartilica 571 45 305 291<br />

cluster 5: rappresenta i tribunali metropolitani (Milano, Napoli e Roma): i dati illustrano variabilità<br />

interna al cluster abbastanza elevate: gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione si attestano intorno al 40% sia per gli<br />

esauriti totali/assegnazioni sia per i punteggi <strong>di</strong>fferenziati;<br />

cluster<br />

6<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 1064 151 623 608<br />

Me<strong>di</strong>ana 985 150 592 516<br />

Deviazione std. 333 67 138 235<br />

Minimo 746 50 491 353<br />

Massimo 1910 251 983 1150<br />

Intervallo 1164 201<br />

492 797<br />

Distanza interquartilica 378 132 134 382<br />

cluster 6, rappresenta i Tribunali <strong>di</strong> Bologna e <strong>di</strong> Bari presenta in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità abbastanza<br />

elevati. Il valore dell’intervallo minimo‐massimo, per la variabile punteggi <strong>di</strong>fferenziati, pari a 1164<br />

è molto superiore al valore 378 assunto dalla <strong>di</strong>stanza interquartilica. Analoga considerazione vale<br />

per la variabile totale esauriti. I valori assunti dagli in<strong>di</strong>ci sembrano in<strong>di</strong>care che le unità che<br />

compongono tale gruppo siano molto omogenee fra loro ma che esista almeno un elemento che<br />

si <strong>di</strong>scosta dagli altri;<br />

cluster<br />

Esauriti con esauriti con<br />

Esauriti assegnati<br />

52


7<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

altre<br />

modalità<br />

Me<strong>di</strong>a 965 162 591 546<br />

Me<strong>di</strong>ana<br />

1005 113 601 549<br />

Deviazione std. 183 98 54 138<br />

Minimo 653 94 526 332<br />

Massimo 1104 330 651 702<br />

Intervallo 451 236 125 370<br />

Distanza interquartilica<br />

282 150 106 227<br />

cluster 7, rappresentato dal Tribunale <strong>di</strong> Genova con 5 Magistrati: gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità<br />

assumono i valori maggiori per la variabile Assegnati (<strong>di</strong>fferenza minimo‐massimo pari a 370<br />

unità) mentre dal lato definizioni si ha maggiore omogeneità, soprattutto per la variabile “ totale<br />

esauriti”. Applicando i punteggi invece gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>spersione assumono valori maggiori: ad una<br />

attività <strong>di</strong> definizione simile fra i vari magistrati corrisponde una <strong>di</strong>fferenziazione maggiore nella<br />

tipologia <strong>di</strong> oggetti trattati.<br />

7.2.Considerazioni <strong>di</strong> carattere generale: i cluster n2, n3 e n4 in<strong>di</strong>viduano valori me<strong>di</strong> <strong>di</strong> attività<br />

abbastanza simili fra loro e sensibilmente inferiori (<strong>di</strong> circa 400 unità se si considerano i punteggi<br />

<strong>di</strong>fferenziati) rispetto ai cluster n5, n6 e n7 in cui i valori me<strong>di</strong> dei punteggi <strong>di</strong>fferenziati si<br />

attestano intorno alle mille unità. Il cluster con numeri maggiori in termini <strong>di</strong> carico <strong>di</strong> lavoro è il<br />

cluster n6, (Bari e Bologna).<br />

Nel grafico sono stati inseriti per esteso solamente i valori me<strong>di</strong> assunti dalle variabili punteggi<br />

<strong>di</strong>fferenziati e totale esauriti:<br />

53


1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

648<br />

Modello punteggi <strong>di</strong>fferenziati ‐ valori me<strong>di</strong><br />

583<br />

649<br />

314 315 327<br />

957<br />

540<br />

1064<br />

623<br />

965<br />

591<br />

cluster 2 cluster 3 cluster 4 cluster 5 cluster 6 cluster 7<br />

Esauriti con Punteggio <strong>di</strong>fferenziato esauriti con altre modalità<br />

Esauriti assegnati<br />

7.2.1. L’incremento del numero <strong>di</strong> esauriti dovuto all’applicazione dei punteggi <strong>di</strong>fferenziati non<br />

raggiunge i livelli riscontrati con l’applicazione del modello descritto nella versione “1”. Nei cluster<br />

n2, n3 e n4 il numero <strong>di</strong> esauriti raddoppia (si passa da 314 a 648 per il n2, da 315 a 583 per il n3, da<br />

327 a 649 per il n4). Nei cluster n5, n6 e n7, invece, l’incremento, è , in proporzione, meno<br />

consistente ( da 540 a 957 per il n.5, da 623 a 1064 per il n6, da 591 a 965 per il n7).<br />

8. Segue: Tabella N. 4 . Analisi livello 2 . I Tribunali all’interno dei cluster.‐<br />

8.1. Il commento alla tabella non si occuperà dei cluster n3, n4 e n7, coincidenti con i Tribunali.<br />

cluster Tribunale<br />

2<br />

CALTANISSETTA Me<strong>di</strong>a<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti<br />

con altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

630 48 303 320<br />

591 48 286 316<br />

Intervallo 211 11 65 65<br />

54


TRENTO<br />

Totale Me<strong>di</strong>a<br />

Minimo 544 43 279 289<br />

Massimo 755 54 344 354<br />

N 3 3 3 3<br />

Me<strong>di</strong>a 703 63 346 231<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

703 63 346 231<br />

Intervallo 0 0 0 0<br />

Minimo 703<br />

63 346 231<br />

Massimo 703 63 346 231<br />

N 1 1 1 1<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

648 52 314 298<br />

647 51 315 303<br />

Intervallo 211 20 67 123<br />

Minimo<br />

544 43 279 231<br />

Massimo 755 63 346 354<br />

N 4<br />

4 4 4<br />

55


800<br />

700<br />

600<br />

500<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

703<br />

630<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

48<br />

63<br />

esauriti con<br />

altre modalità<br />

cluster 2 ‐ valori me<strong>di</strong><br />

303<br />

346<br />

CALTANISSETTA TRENTO<br />

320<br />

231<br />

Esauriti assegnati<br />

cluster n2: i dati <strong>di</strong> sintesi inseriti nella tabella illustrano in modo più dettagliato quanto emerso<br />

dall’analisi preliminare del livello precedente: i due tribunali hanno sicuramente molte<br />

omogeneità nei dati; le <strong>di</strong>fferenze nei valori me<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>ani sono molto contenute (<strong>di</strong>versità<br />

rispettivamente <strong>di</strong> 73 unità e <strong>di</strong> 43 unità nella <strong>di</strong>fferenze fra le me<strong>di</strong>e relative ai punteggi<br />

<strong>di</strong>fferenziati e al totale esauriti);<br />

cluster Tribunale<br />

5<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti<br />

con altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

MILANO Me<strong>di</strong>a 670 94 379 585<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

677 85 378 580<br />

Intervallo 429 151 312 398<br />

Minimo 471 49 271 456<br />

Massimo 900 200 583 854<br />

N 10 10 10 10<br />

NAPOLI Me<strong>di</strong>a 815 174 514 400<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

765 107 456 368<br />

Intervallo 707 855 801 345<br />

56


Minimo 521 55 322 261<br />

Massimo 1228 910 1123 606<br />

N 17 17 17 17<br />

ROMA Me<strong>di</strong>a 1437 66 727 790<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1444 62 695 731<br />

Intervallo 768 92 702 678<br />

Minimo 1041 18 475 560<br />

Massimo 1809 110 1177 1238<br />

N 11 11 11 11<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 957 122 540 561<br />

1600<br />

1400<br />

1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

670<br />

815<br />

1437<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

788<br />

86 471<br />

Intervallo 1338 892 906 977<br />

Minimo 471<br />

18 271<br />

558<br />

261<br />

Massimo 1809 910 1177 1238<br />

N 38<br />

379<br />

174 514<br />

94 66<br />

esauriti con<br />

altre modalità<br />

cluster 5 ‐ valori me<strong>di</strong><br />

727<br />

milano napoli roma<br />

Esauriti assegnati<br />

38 38 38<br />

790<br />

585<br />

400<br />

57


cluster n5: il cluster dei tribunali metropolitani evidenzia tre realtà <strong>di</strong>versificate: sia se si prende in<br />

considerazione il totale esauriti e ancora <strong>di</strong> più se si considera la variabile punteggi <strong>di</strong>fferenziati. I<br />

valori me<strong>di</strong> per il totale esauriti sono, a Milano pari a 379 a Napoli pari a 514 , e a Roma pari a 727. I<br />

valori me<strong>di</strong> per i punteggi <strong>di</strong>fferenziati sono , invece, pari a 670 a Milano, 815 a Napoli e 1437 a<br />

Roma. All’interno <strong>di</strong> ogni Tribunale si registrano variabilità molto elevate, su tutti gli in<strong>di</strong>catori<br />

in<strong>di</strong>viduati;<br />

cluster Tribunale<br />

6<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

BARI Me<strong>di</strong>a 877 199<br />

Me<strong>di</strong>ana 860 209<br />

esauriti<br />

con altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Intervallo 283 117 203 426<br />

Minimo 746 134<br />

Massimo 1029 251<br />

N 6 6 6 6<br />

BOLOGNA Me<strong>di</strong>a 1288 94<br />

Me<strong>di</strong>ana 1205 77<br />

Intervallo 1073 100 492 797<br />

Minimo 838 50<br />

Massimo 1910 150<br />

N 5 5 5 5<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1064 151<br />

Me<strong>di</strong>ana 986 150<br />

Intervallo 1165 201<br />

579 561<br />

564 515<br />

495 418<br />

698 844<br />

675 664<br />

654 594<br />

491 353<br />

983 1150<br />

623 608<br />

592 516<br />

492 797<br />

58


1400<br />

1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

877<br />

1288<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

Minimo 746 50<br />

Massimo 1910 251<br />

N 11 11<br />

199<br />

esauriti con<br />

altre modalità<br />

cluster 6 ‐ valori me<strong>di</strong><br />

94<br />

bari bologna<br />

664<br />

579 561<br />

675<br />

Esauriti assegnati<br />

491 353<br />

983 1150<br />

11 11<br />

cluster n6: l’analisi dettagliata <strong>di</strong> Bari e Bologna illustra la <strong>di</strong>fferenza che caratterizza i due<br />

tribunali: la me<strong>di</strong>a degli esauriti del Tribunale <strong>di</strong> Bari, calcolata su qualsiasi tipo <strong>di</strong> variabile è<br />

sempre sensibilmente inferiore all’attività del Tribunale <strong>di</strong> Bologna. Ad esempio il valore me<strong>di</strong>o<br />

calcolato sui punteggi <strong>di</strong>fferenziati vale 877 a Bari e 1288 a Bologna. La <strong>di</strong>fferenza è meno<br />

sensibile se si confrontano il totale esauriti e gli assegnati (ad esempio gli esauriti me<strong>di</strong> sono 579 a<br />

Bari e 679 a Bologna).<br />

9.Segue:Tabella n. 5. Analisi livello 3 . I Magistrati all’interno della combinazione<br />

cluster/tribunali.‐<br />

9.1. Nella tabella 5, i dati relativi ai Magistrati sono stati resi anonimi, lasciando il riferimento al<br />

Tribunale <strong>di</strong> appartenenza. Per ogni Magistrato sono riportati i dati estratti dal programma<br />

estrattore SIUS. Di seguito, per ogni cluster, si fornirà un grafico che visivamente rappresenta<br />

l’attività dei Magistrati. Nei grafici , saranno riportati , in analogia e per una migliore<br />

confrontabilità con la versione “1”, solamente le variabili esauriti e punteggi <strong>di</strong>fferenziati.<br />

cluster 2: l’analisi dettagliata sull’attività Magistrati spiega la relativa omogeneità del cluster: l<br />

Magistrati inseriti nel cluster definiscono un numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti molto simile: tale numero si<br />

<strong>di</strong>fferenzia solo al momento dell’applicazione del punteggio qualificante. Il Magistrato n2 <strong>di</strong><br />

Caltanissetta ed il Magistrato n3 <strong>di</strong> Trento, peraltro, assumono, anche rispetto a tale variabile,<br />

comportamenti affini;<br />

59


800<br />

700<br />

600<br />

500<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

544<br />

279<br />

CALTANISSETTA<br />

Magistrato1<br />

cluster 2 ‐ Attività Magistrati<br />

755<br />

CALTANISSETTA<br />

Magistrato2<br />

703<br />

344 346<br />

TRENTO<br />

Magistrato3<br />

punteggio <strong>di</strong>fferenziato totale esauriti<br />

590,5<br />

286<br />

CALTANISSETTA<br />

Magistrato4<br />

cluster 3:dal dettaglio dell’attività Magistrati <strong>di</strong> Ancona risulta evidente come il Magistrato7 si<br />

<strong>di</strong>fferenzi dagli altri due per gli aspetti qualificanti della sua attività. Il numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti<br />

esauriti è simile fra i tre Magistrati, ma si <strong>di</strong>fferenzia sensibilmente quando si applicano i punteggi<br />

<strong>di</strong>fferenziati.<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

425,5<br />

324<br />

ANCONA<br />

Magistrato5<br />

cluster 3 ‐ Attività Magistrati<br />

552,5<br />

771,5<br />

cluster 4: il Magistrato n10 definisce il maggior numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti e tale risultato è<br />

convalidato dal dato calcolato <strong>sulla</strong> base del punteggio <strong>di</strong>fferenziato. Gli altri Magistrati hanno<br />

comportamenti molto più somiglianti. In generale si può comunque osservare che per tutti i<br />

Magistrati vi è un uguale “salto” fra il dato relativo al totale proce<strong>di</strong>menti esauriti ed il dato sugli<br />

esauriti ricalcolati secondo il punteggio <strong>di</strong>fferenziato: ad ogni Magistrato, a Firenze,<br />

sembrerebbero essere assegnati in eguale misura proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> similare punteggio;<br />

278<br />

ANCONA<br />

Magistrato6<br />

punteggio <strong>di</strong>fferenziato totale esauriti<br />

343<br />

ANCONA<br />

Magistrato7<br />

60


900<br />

800<br />

700<br />

600<br />

500<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

504,5<br />

234<br />

FIRENZE<br />

Magistrato8<br />

640,5<br />

317<br />

FIRENZE<br />

Magistrato9<br />

848<br />

467<br />

cluster 4 ‐ Attività Magistrati<br />

707,5<br />

380<br />

508<br />

270<br />

579<br />

280<br />

698,5<br />

318<br />

707,5<br />

349<br />

FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE<br />

Magistrato10 Magistrato11 Magistrato12 Magistrato13 Magistrato14 Magistrato15<br />

punteggio <strong>di</strong>fferenziato totale esauriti<br />

cluster 5: il grafico per il cluster 5 è <strong>di</strong>verso rispetto a quello per gli altri cluster, a causa<br />

dell’elevato numero <strong>di</strong> Magistrati considerati. Le due variabili punteggio <strong>di</strong>fferenziato e totale<br />

esauriti sono considerate una alla volta. L’applicazione dei punteggi tende a evidenziare le<br />

<strong>di</strong>fferenze fra i Magistrati appartenenti ai vari Tribunali, mettendo in particolare evidenza la<br />

posizione dei Magistrati <strong>di</strong> Roma:<br />

2000<br />

1800<br />

1600<br />

1400<br />

1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

61


2000<br />

1800<br />

1600<br />

1400<br />

1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

cluster 6: il Magistrato n.63 <strong>di</strong> Bologna definisce un numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti sensibilmente<br />

superiore a quello <strong>di</strong> tutti gli altri Magistrati del cluster, sia che lavorino presso il Tribunale <strong>di</strong><br />

Bologna, sia che lavorino presso il Tribunale <strong>di</strong> Bari. Tale <strong>di</strong>versità è reale non solo per quanto<br />

riguarda il numero <strong>di</strong> definiti ma anche per quanto riguarda l’applicazione del punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato. Si osserva, che i Magistrati <strong>di</strong> Bologna hanno attività me<strong>di</strong>amente superiori ai<br />

colleghi <strong>di</strong> Bari: il Magistrato n59, che rappresenta il magistrato maggiormente produttivo <strong>di</strong> Bari,<br />

presenta comunque numeri inferiori a quasi tutti i Magistrati <strong>di</strong> Bologna.<br />

62


2500<br />

2000<br />

1500<br />

1000<br />

500<br />

0<br />

1204,5 1146,5<br />

BOLOGNA<br />

591<br />

Magistrato54<br />

BOLOGNA<br />

658<br />

Magistrato55<br />

826,5<br />

BARI<br />

495<br />

Magistrato56<br />

745,5<br />

524<br />

BARI<br />

Magistrato57<br />

cluster 6 ‐ Attività Magistrati<br />

1343,5<br />

BOLOGNA<br />

1028,5<br />

654 592<br />

Magistrato58<br />

BARI<br />

Magistrato59<br />

837,5<br />

BOLOGNA<br />

491<br />

Magistrato60<br />

punteggio <strong>di</strong>fferenziato totale esauriti<br />

cluster 7: i Magistrati <strong>di</strong> Genova, con la sola esclusione del n65, presentano attività <strong>di</strong> definizione<br />

molto simile, sia in relazione al totale esauriti, sia in relazione all’applicazione dei punteggi<br />

<strong>di</strong>fferenziati.<br />

985,5<br />

BARI<br />

698<br />

Magistrato61<br />

892,5<br />

BARI<br />

630<br />

Magistrato62<br />

1910<br />

BOLOGNA<br />

983<br />

Magistrato63<br />

783,5<br />

BARI<br />

535<br />

Magistrato64<br />

63


1200<br />

1000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

0<br />

653<br />

631<br />

GENOVA<br />

Magistrato65<br />

10. Osservazioni conclusive.‐<br />

1088,5<br />

601<br />

GENOVA<br />

Magistrato66<br />

cluster 7 ‐ Attività Magistrati<br />

976<br />

526<br />

GENOVA<br />

Magistrato67<br />

punteggio <strong>di</strong>fferenziato totale esauriti<br />

1005,5<br />

544<br />

GENOVA<br />

Magistrato68<br />

1104<br />

651<br />

GENOVA<br />

Magistrato69<br />

10.1. Le elaborazioni precedenti derivano dalla applicazione del punteggio qualificante anche alla<br />

tipologia <strong>di</strong> definizioni . Dall’analisi complessiva delle tabelle emergono alcuni punti <strong>di</strong> riflessione,<br />

anche in relazione all’applicazione dello schema nella versione “1”.<br />

10.2. I cluster riportati nella versione “2” presentano misure <strong>di</strong> variabilità interna accettabili ed in<br />

generale inferiori rispetto alla versione “1”: il cluster in cui tali valori assumono maggiore<br />

significatività è ancora il cluster 5 dei Tribunali metropolitani, per il quale, va sottolineato anche in<br />

questo caso la circostanza che il Tribunale <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Milano è stato informatizzato per<br />

ultimo rispetto a Roma e Napoli, e che quin<strong>di</strong> i dati del Tribunale lombardo potrebbero in qualche<br />

modo risentire <strong>di</strong> tale aspetto.<br />

10.3. Nella tabella che segue è inserito il dato relativo all’effetto moltiplicativo ottenuto con<br />

l’applicazione dei punteggi. La voce “effetto moltiplicatore” è data dal rapporto fra le variabili<br />

punteggio <strong>di</strong>fferenziato e totale esauriti.<br />

cluster Tribunale Magistrato<br />

2<br />

CALTANISSETTA Magistrato1 1,9<br />

Effetto moltiplicatore<br />

64


2 CALTANISSETTA Magistrato2<br />

2,2<br />

2 TRENTO Magistrato3 2,0<br />

2<br />

Magistrato4 2,1<br />

3 ANCONA Magistrato5 1,3<br />

3 ANCONA Magistrato6 2,0<br />

3 ANCONA Magistrato7<br />

4 FIRENZE Magistrato8<br />

4 FIRENZE Magistrato9 2,0<br />

4 FIRENZE Magistrato10 1,8<br />

4 FIRENZE Magistrato11 1,9<br />

4<br />

4 FIRENZE<br />

FIRENZE Magistrato12 1,9<br />

4 FIRENZE Magistrato14 2,2<br />

5 NAPOLI Magistrato16<br />

5<br />

2,2<br />

Magistrato15 2,0<br />

NAPOLI Magistrato17 1,7<br />

5 NAPOLI Magistrato18<br />

1,7<br />

5 NAPOLI Magistrato19 2,0<br />

5 MILANO<br />

Magistrato20 1,9<br />

5 MILANO Magistrato22 1,7<br />

5 ROMA<br />

5 ROMA Magistrato24 2,2<br />

5 NAPOLI Magistrato25 1,4<br />

5<br />

CALTANISSETTA<br />

4 FIRENZE<br />

5 NAPOLI<br />

5 ROMA Magistrato27 2,1<br />

2,2<br />

Magistrato13 2,1<br />

1,2<br />

Magistrato21 1,7<br />

Magistrato23<br />

MILANO Magistrato26 1,7<br />

2,1<br />

65


5<br />

5 NAPOLI<br />

5 ROMA<br />

5 ROMA<br />

MILANO Magistrato42<br />

0,5<br />

Magistrato37 2,0<br />

5 ROMA Magistrato50<br />

2,0<br />

5<br />

MILANO Magistrato28 2,0<br />

5 MILANO Magistrato29 1,9<br />

5 MILANO Magistrato30 2,0<br />

5 NAPOLI Magistrato32<br />

5<br />

Magistrato31 2,0<br />

MILANO Magistrato33 1,7<br />

5 NAPOLI Magistrato34 1,9<br />

5 MILANO Magistrato35 1,8<br />

5 ROMA<br />

Magistrato36 1,1<br />

5 NAPOLI Magistrato38 2,0<br />

5 NAPOLI Magistrato39<br />

5 NAPOLI Magistrato40<br />

5 ROMA Magistrato41 2,2<br />

5<br />

5 NAPOLI Magistrato43 2,0<br />

5<br />

5 NAPOLI<br />

MILANO Magistrato44 1,8<br />

5 NAPOLI Magistrato46 1,7<br />

5 ROMA Magistrato48<br />

5<br />

1,9<br />

1,9<br />

1,7<br />

Magistrato47 2,2<br />

ROMA Magistrato49 2,2<br />

5 NAPOLI Magistrato51 1,9<br />

NAPOLI<br />

Magistrato45<br />

Magistrato52 1,7<br />

5 ROMA Magistrato53 2,1<br />

1,5<br />

2,1<br />

66


6 BOLOGNA Magistrato54 2,0<br />

6 BOLOGNA Magistrato55<br />

6 BARI Magistrato56<br />

6 BARI Magistrato57 1,4<br />

6 BOLOGNA Magistrato58 2,1<br />

6 BARI Magistrato59 1,7<br />

6<br />

6 BARI<br />

BOLOGNA Magistrato60 1,7<br />

6 BARI Magistrato62 1,4<br />

6 BOLOGNA<br />

6 BARI Magistrato64<br />

7<br />

1,7<br />

Magistrato63 1,9<br />

GENOVA Magistrato65 1,0<br />

7 GENOVA Magistrato66<br />

1,8<br />

7 GENOVA Magistrato67 1,9<br />

7 GENOVA<br />

7 GENOVA<br />

Magistrato68 1,8<br />

10.4. L’applicazione del punteggio <strong>di</strong>fferenziato al totale esauriti ha comportato, in me<strong>di</strong>a , un<br />

aumento <strong>di</strong> 1.8 volte il valore del totale definiti. Scorrendo la tabella, si evidenzia, in generale, una<br />

certa omogeneità del moltiplicatore, anche se vi sono alcuni Magistrati per i quali l’effetto<br />

deflattivo derivante dal punteggio <strong>di</strong> valore inferiore ad 1 <strong>di</strong> fatto comporta una <strong>di</strong>minuzione del<br />

valore del totale esauriti.<br />

________________________________________________________________________________<br />

Note:<br />

2 ) Il modello è allegato in formato excel “tribunali.03‐ step 5.”<br />

3 ) Il modello è allegato in formato excel “tribunali04”‐ step 6.<br />

1,7<br />

Magistrato61 1,4<br />

1,5<br />

Magistrato69 1,7<br />

1) Il Capitolo è stato redatto in collaborazione con la dott.ssa Annalisa Dalbuono che ha curato l'illustrazione e il<br />

commento dell'analisi sotto il profilo statistico.<br />

67


4 ) La tabella “Cluster_ tribunali_finale” è allegata in formato excel alla presente relazione.<br />

5 ) La descrizione che segue è stata elaborata dalla dott.ssa Annalisa Dalbuono <strong>di</strong> DGSTAT.<br />

6) Le presenti conclusioni sono state redatte dalla dott.ssa Annalisa Dalbuono.<br />

68


11. Applicazione sperimentale dei coefficienti e verifica della coerenza dei gruppi <strong>di</strong><br />

confrontabilità degli Uffici <strong>di</strong> Sorveglianza.- 1<br />

11.1. Nella tabella seguente sono inseriti , per ogni cluster, il numero <strong>di</strong> magistrati per i quali è stato<br />

possibile applicare la procedura:<br />

Numero casi per Cluster<br />

(Combinazione Ufficio-<br />

MagIstrato)<br />

cluster Numero<br />

2 2<br />

3 3<br />

4 2<br />

5 30<br />

6 10<br />

7 7<br />

9 1<br />

10 2<br />

11 4<br />

12 1<br />

totale 62<br />

11.2. Non tutti i cluster sono rappresentati nella simulazione, dato che i relativi Uffici non<br />

appartenevano ai <strong>di</strong>stretti oggetto della delibera consiliare. Inoltre, la scelta <strong>di</strong> considerare solo<br />

i magistrati che avessero garantito un anno <strong>di</strong> attività continuativa presso l’Ufficio, ha<br />

ulteriormente <strong>di</strong>minuito il numero <strong>di</strong> soggetti sui quali poter effettuare l'analisi. Per tale motivo<br />

nelle tabelle che seguono alcuni Uffici non sono presenti, anche se hanno trasmesso i dati<br />

richiesti per l’elaborazione. In alcuni dei cluster, inoltre, il numero <strong>di</strong> soggetti sui quali è stato<br />

possibile effettuare l’elaborazione è inferiore a 4 (in alcuni casi pari a 1) , e <strong>di</strong> conseguenza è<br />

impossibile calcolare alcuni in<strong>di</strong>ci, in particolare la <strong>di</strong>stanza interquartilica. Nei gruppi con<br />

numerosità inferiore a tre, inoltre, la me<strong>di</strong>a e la me<strong>di</strong>ana coincidono.<br />

11.3. Le versioni presentate sono, come per i Tribunali, denominate “1” e “2”:<br />

1


VERSIONE “1”: Punteggi Totali, in cui il punteggio corrispondente alla concessione dell’istanza<br />

(che corrisponde al massimo valore fra quelli previsti) è attribuito a tutti gli esauriti,<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dalla tipologia <strong>di</strong> esaurimento;<br />

VERSIONE “2”: Punteggi <strong>di</strong>fferenziati rappresenta l’affinamento finale del modello,specificando<br />

punteggi <strong>di</strong>versi a seconda degli esiti (<strong>di</strong>stinti in decisioni sul merito / inammissibilità.<br />

12. Versione “1”. Tabella n. 3 :analisi livello 1 . I cluster.-<br />

cluster<br />

2<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 2.512 2.088<br />

Me<strong>di</strong>ana 2.512 2.088<br />

Deviazione std. 153 43<br />

Minimo 2.404 2.057<br />

Massimo 2.621 2.118<br />

Intervallo 217 61<br />

Distanza interquartilica . .<br />

cluster 2: il cluster è rappresentato dall’Ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Bologna e da due magistrati. La<br />

variabilità interna è connessa alla <strong>di</strong>versa attività dei due magistrati. Il carico <strong>di</strong> lavoro dei<br />

magistrati inseriti in questo cluster è molto simile sia considerando i valori assoluti (totale esauriti<br />

ed assegnati), sia considerando i punteggi qualificanti;<br />

cluster<br />

3<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 1.751 1.292<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.439 1.283<br />

2


Deviazione std. 1.080 702<br />

Minimo 862 595<br />

Massimo 2.953 1.998<br />

Intervallo 2.091 1.403<br />

Distanza interquartilica . .<br />

cluster 3:il cluster è rappresentato dagli Uffici <strong>di</strong> Frosinone e Pavia con tre magistrati. La<br />

<strong>di</strong>spersione si attesta intorno a valori elevati: la <strong>di</strong>spersione della variabile punteggio è del 62%,<br />

quella della variabile esauriti del 54%, per tutte le variabili considerate. Anche l’intervallo fra i<br />

valori massimo e minimo si posiziona sempre su valori elevati. Le <strong>di</strong>fferenze valgono sia sul totale<br />

esauriti o sui proce<strong>di</strong>menti assegnati, sia sull’applicazione dello schema <strong>di</strong> punteggi;<br />

cluster<br />

4<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 3.725 3.128<br />

Me<strong>di</strong>ana 3.725 3.128<br />

Deviazione std. 788 178<br />

Minimo 3.168 3.002<br />

Massimo 4.282 3.254<br />

Intervallo 1.114 252<br />

Distanza interquartilica . .<br />

cluster 4: il cluster è rappresentato dagli Uffici <strong>di</strong> Foggia e Modena con due magistrati:<br />

l’applicazione dei punteggi rende maggiore la <strong>di</strong>stanza fra le unità osservate nel cluster: la<br />

<strong>di</strong>spersione è del 6% per le variabili esauriti e sale al 21% dopo l’applicazione dei punteggi.<br />

Analoghe considerazioni valgono se si analizza il dato dell’intervallo fra i valori massimo e<br />

minimo: i magistrati dei due uffici sono simili dal punto <strong>di</strong> vista del totale proce<strong>di</strong>menti esauriti, ma<br />

3


si <strong>di</strong>fferenziano quando si entra nel dettaglio dell’analisi sugli oggetti trattati e <strong>sulla</strong> tipologia <strong>di</strong><br />

definizione;<br />

cluster<br />

5<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 1.752 1.361<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.714 1.471<br />

Deviazione std. 681 433<br />

Minimo 687 624<br />

Massimo 3.152 2.090<br />

Intervallo 2.465 1.466<br />

Distanza interquartilica 1.141 756<br />

cluster 5: rappresenta gli Uffici metropolitani (Milano, Napoli e Roma): la <strong>di</strong>spersione raggiunge<br />

quasi il 40% sugli esauriti ricalcolati con l’applicazione dei punteggi, mentre è inferiore (circa il<br />

32%) quando è calcolata sul totale proce<strong>di</strong>menti esauriti. Analoghe considerazioni valgono per gli<br />

in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità quali l’intervallo massimo-minimo o la <strong>di</strong>stanza interquartilica;<br />

cluster<br />

6<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 1.055 880<br />

Me<strong>di</strong>ana 822 698<br />

Deviazione std. 762 473<br />

Minimo 418 503<br />

4


Massimo 3.051 2.112<br />

Intervallo 2.634 1.609<br />

Distanza interquartilica 540 259<br />

cluster 6, rappresenta gli Uffici <strong>di</strong> Firenze e <strong>di</strong> Bari, con 10 magistrati complessivi. Il cluster<br />

presenta in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità abbastanza elevati. Il valore dell’intervallo minimo-massimo, per la<br />

variabile punteggi <strong>di</strong>fferenziati, pari a 2634 è molto superiore al valore 540 assunto dalla <strong>di</strong>stanza<br />

interquartilica. Analoga considerazione vale per la variabile totale esauriti. I valori assunti dagli<br />

in<strong>di</strong>ci sembrano in<strong>di</strong>care che le unità che compongono tale gruppo siano molto omogenee fra loro<br />

ma che esista almeno un elemento che si <strong>di</strong>scosta dagli altri;<br />

cluster<br />

7<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 1.336 1.094<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.404 956<br />

Deviazione std. 485 419<br />

Minimo 586 529<br />

Massimo 2.105 1.718<br />

Intervallo 1.519 1.189<br />

Distanza interquartilica 663 645<br />

cluster 7, rappresentato dagli Uffici <strong>di</strong> Ancona, Caltanissetta e Livorno, con 7 magistrati: gli in<strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong> variabilità assumono valori relativamente elevati: la <strong>di</strong>spersione è del 38% per la variabile<br />

esauriti ma scende al 36% <strong>sulla</strong> variabile punteggio. L’applicazione del punteggio al totale esauriti<br />

tende a mitigare le <strong>di</strong>fferenze interne al cluster;<br />

5


cluster<br />

9<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 666 436<br />

Me<strong>di</strong>ana 666 436<br />

Deviazione std. 0 0<br />

Minimo 666 436<br />

Massimo 66 436<br />

Intervallo 0 0<br />

Distanza interquartilica<br />

cluster 9 , è rappresentato da un solo Ufficio , Trento e da un solo magistrato: l’applicazione dello<br />

schema dei punteggi al totale esauriti ha un effetto moltiplicativo pari a 1,5 sull’attività del Giu<strong>di</strong>ce;<br />

cluster<br />

10<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 2.861 2.214<br />

Me<strong>di</strong>ana 2.861 2.214<br />

Deviazione std. 54 171<br />

Minimo 2.823 2.093<br />

Massimo 2.899 2.335<br />

Intervallo 76 242<br />

Distanza interquartilica . .<br />

6


cluster 10,è rappresentato dagli Uffici <strong>di</strong> Siena e Viterbo, con 2 magistrati: il cluster si presenta<br />

molto omogeneo. La <strong>di</strong>spersione è del 8% per la variabile esauriti e scende al 1.7% per la variabile<br />

punteggio;<br />

cluster<br />

11<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 1.572 1.364<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.544 1.339<br />

Deviazione std. 305 213<br />

Minimo 1.238 1.133<br />

Massimo 1.964 1.646<br />

Intervallo 726 513<br />

Distanza interquartilica 584 401<br />

cluster 11, rappresentato da Genova con 4 magistrati: il cluster si presenta relativamente omogeneo:<br />

i valori della deviazione std o dell’intervallo massimo-minimo sono sempre contenuti, anche se<br />

tendono ad aumentare <strong>sulla</strong> variabile punteggio (la <strong>di</strong>spersione, ad esempio, è del 20% circa per gli<br />

esauriti ricalcolati mentre è <strong>di</strong> poco superiore al 15% per gli esauriti semplici). Se ne può dedurre<br />

che ad una omogeneità nella movimentazione dei proce<strong>di</strong>menti , corrisponde una <strong>di</strong>versificazione<br />

maggiore in termini <strong>di</strong> oggetti trattati e <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> definizione;<br />

cluster<br />

12<br />

Punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 3.568 3.331<br />

Me<strong>di</strong>ana 3.568 3.331<br />

7


Deviazione std. 0 0<br />

Minimo 3.568 3.331<br />

Massimo 3.568 3.331<br />

Intervallo 0 0<br />

Distanza interquartilica 0 0<br />

cluster 12 , è rappresentato da un solo Ufficio , Reggio Emilia e da un solo magistrato: il numero <strong>di</strong><br />

esauriti/assegnati è fra i più alti fra quelli riscontrati in tutti gli altri cluster/uffici; l’applicazione<br />

dello schema dei punteggi ha un effetto leggermente moltiplicativo sull’attività (tale effetto è<br />

quantificabile dal rapporto fra la variabile punteggio e la variabile esauriti, rapporto che assume il<br />

valore <strong>di</strong> 1,1).<br />

12.1. Considerazioni <strong>di</strong> carattere generale: nel grafico che segue sono illustrati i dati relativi alle<br />

variabili considerate e i cluster analizzati: i cluster n.4 (Foggia e Modena) e n.12, Reggio Emilia,<br />

sono quelli con numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti trattati maggiore. Gli altri si <strong>di</strong>stribuiscono idealmente<br />

lungo una scala che parte dal cluster n9, Trento fino appunto ai cluster n.4 e n.12. Il cluster degli<br />

uffici metropolitani non è caratterizzato da numeri me<strong>di</strong> elevati <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti esauriti.<br />

12.2. Modello Punteggi totali – valori me<strong>di</strong><br />

8


12.2.1. In tutti gli uffici si registra un incremento del numero <strong>di</strong> esauriti dovuto all’applicazione dei<br />

punteggi <strong>di</strong>fferenziati proposti nel modello <strong>di</strong> valutazione ponderale dell’attività dei magistrati.<br />

13. Tabella N. 4 :analisi livello 2 . Gli Uffici all’interno dei cluster.-<br />

13.1. Il secondo livello <strong>di</strong> analisi ripropone la metodologia seguita per il totale gruppi esaminando<br />

nel dettaglio, cluster per cluster, i singoli Uffici . Per i cluster costituiti da un solo Ufficio i due<br />

livelli <strong>di</strong> analisi coincidono e <strong>di</strong> conseguenza il commento alla tabella non se ne occuperà.<br />

cluster Ufficio<br />

3<br />

punteggio Esauriti<br />

FROSINONE Me<strong>di</strong>a 1.439 1.283<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.439 1.283<br />

Intervallo 0 0<br />

Minimo 1.439 1.283<br />

9


Massimo 1.439 1.283<br />

N 1 1<br />

PAVIA Me<strong>di</strong>a 1.907 1.297<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.907 1.297<br />

Intervallo 2.091 1.403<br />

Minimo 862 595<br />

Massimo 2.953 1.998<br />

N 2 2<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1.751 1.292<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.439 1.283<br />

Intervallo 2.091 1.403<br />

Minimo 862 595<br />

Massimo 2.953 1.998<br />

N 3 3<br />

10


cluster n.3: i dati me<strong>di</strong> relativi ai due Uffici sono sicuramente molto omogenei dal punto <strong>di</strong> vista<br />

del numero <strong>di</strong> esauriti; si <strong>di</strong>fferenziano al momento dell’applicazione dello schema dei punteggi.<br />

L’analisi specifica per Pavia, tuttavia, evidenzia come il risultato me<strong>di</strong>o che caratterizza l’Ufficio<br />

derivi dalla combinazione <strong>di</strong> attività molto <strong>di</strong>verse (si prendano in considerazione i valori minimo e<br />

massimo calcolati su tutte le variabili).<br />

cluster Ufficio<br />

4<br />

punteggio Esauriti<br />

FOGGIA Me<strong>di</strong>a 4.282 3.254<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 4.282 3.254<br />

Intervallo 0 0<br />

Minimo 4.282 3.254<br />

Massimo 4.282 3.254<br />

11


N 1 1<br />

MODENA Me<strong>di</strong>a 3.168 3.002<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 3.168 3.002<br />

Intervallo 0 0<br />

Minimo 3.168 3.002<br />

Massimo 3.168 3.002<br />

N 1 1<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 3.725 3.128<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 3.725 3.128<br />

Intervallo 1.114 252<br />

Minimo 3.168 3.002<br />

Massimo 4.282 3.254<br />

N 2 2<br />

12


cluster n.4: i dati me<strong>di</strong> relativi ai due Uffici sono sicuramente molto omogenei dal punto <strong>di</strong> vista<br />

del numero <strong>di</strong> esauriti; si <strong>di</strong>fferenziano al momento dell’applicazione dello schema dei punteggi: se<br />

ne deduce che la tipologia <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti trattata a Foggia ha, me<strong>di</strong>amente un peso maggiore<br />

rispetto alla me<strong>di</strong>a dei proce<strong>di</strong>menti trattati a Modena;<br />

cluster Ufficio<br />

5<br />

punteggio Esauriti<br />

MILANO Me<strong>di</strong>a 2.573 1.605<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 2.475 1.494<br />

Intervallo 957 625<br />

Minimo 2.195 1.334<br />

Massimo 3.152 1.959<br />

N 9 9<br />

NAPOLI Me<strong>di</strong>a 1.052 881<br />

13


Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.020 854<br />

Intervallo 664 505<br />

Minimo 687 624<br />

Massimo 1.351 1.129<br />

N 11 11<br />

ROMA Me<strong>di</strong>a 1.781 1.668<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.785 1.753<br />

Intervallo 1.016 1.018<br />

Minimo 1.207 1.072<br />

Massimo 2.223 2.090<br />

N 10 10<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1.752 1.361<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.714 1.471<br />

Intervallo 2.465 1.466<br />

Minimo 687 624<br />

Massimo 3.152 2.090<br />

N 30 30<br />

14


cluster n.5: il cluster degli Uffici metropolitani evidenzia tre realtà <strong>di</strong>versificate: Napoli si<br />

<strong>di</strong>fferenzia dagli altri due Uffici per i valori nettamente inferiori alle altre due realtà: 881<br />

proce<strong>di</strong>menti esauriti in me<strong>di</strong>a dai magistrati napoletani, mentre sono più simili i valori per Roma,<br />

1668 e Milano, 1605. Milano inoltre si <strong>di</strong>fferenzia da Roma al momento dell’applicazione dei<br />

punteggi <strong>di</strong>fferenziati: lo schema infatti moltiplica <strong>di</strong> 1,6 volte il numero <strong>di</strong> esauriti, mentre a Roma<br />

l’effetto dell’applicazione del punteggio non è significativo;<br />

cluster Ufficio<br />

6<br />

punteggio Esauriti<br />

BARI Me<strong>di</strong>a 1.028 834<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 965 782<br />

Intervallo 725 570<br />

Minimo 785 656<br />

Massimo 1.510 1.226<br />

15


N 5 5<br />

FIRENZE Me<strong>di</strong>a 1.083 926<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 608 662<br />

Intervallo 2.634 1.609<br />

Minimo 418 503<br />

Massimo 3.051 2.112<br />

N 5 5<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1.055 880<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 822 698<br />

Intervallo 2.634 1.609<br />

Minimo 418 503<br />

Massimo 3.051 2.112<br />

N 10 10<br />

16


cluster n.6: l’analisi dettagliata <strong>di</strong> Bari e Firenze evidenzia la relativa omogeneità che caratterizza i<br />

due Uffici: l’analisi specifica per Firenze, tuttavia, sottolinea come il risultato me<strong>di</strong>o che<br />

caratterizza l’Ufficio derivi dalla combinazione <strong>di</strong> attività molto <strong>di</strong>verse (si prendano in<br />

considerazione i valori minimo e massimo calcolati su tutte le variabili).<br />

cluster Ufficio<br />

7 ANCONA<br />

punteggio Esauriti<br />

Me<strong>di</strong>a 1.345 1.124<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.345 1.124<br />

Intervallo 1.519 1.189<br />

Minimo 586 529<br />

Massimo 2.105 1.718<br />

17


CALTANISSETTA<br />

LIVORNO<br />

Totale<br />

N 2 2<br />

Me<strong>di</strong>a 1.169 1.209<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.169 1.209<br />

Intervallo 470 505<br />

Minimo 934 956<br />

Massimo 1.404 1.461<br />

N 2 2<br />

Me<strong>di</strong>a 1.442 999<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.463 851<br />

Intervallo 333 513<br />

Minimo 1.265 816<br />

Massimo 1.597 1.329<br />

N 3 3<br />

Me<strong>di</strong>a 1.336 1.094<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 1.404 956<br />

Intervallo 1.519 1.189<br />

Minimo 586 529<br />

Massimo 2.105 1.718<br />

N 7 7<br />

18


cluster n7: a Livorno l’applicazione del punteggio <strong>di</strong>fferenziato ha un effetto moltiplicatore pari a<br />

1,4 volte il numero dei proce<strong>di</strong>menti definiti: anche ad Ancona l’applicazione dello schema dei<br />

punteggi aumenta il dato relativo agli esauriti, mentre a Caltanissetta si ha l’effetto opposto; inoltre<br />

a Livorno e a Caltanissetta non si registrano <strong>di</strong>fferenze sensibili nelle attività dei magistrati ,<br />

l’intervallo massimo-minimo è molto contenuto, mentre ad Ancona i due magistrati che sono stati<br />

considerati nell’analisi presentano numeri molto <strong>di</strong>versi;<br />

cluster Ufficio<br />

10<br />

punteggio Esauriti<br />

SIENA Me<strong>di</strong>a 2.823 2.093<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 2.823 2.093<br />

Intervallo 0 0<br />

Minimo 2.823 2.093<br />

Massimo 2.823 2.093<br />

N 1 1<br />

VITERBO Me<strong>di</strong>a 2.899 2.335<br />

19


Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 2.899 2.335<br />

Intervallo 0 0<br />

Minimo 2.899 2.335<br />

Massimo 2.899 2.335<br />

N 1 1<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 2.861 2.214<br />

Me<strong>di</strong>ana dei gruppi 2.861 2.214<br />

Intervallo 76 242<br />

Minimo 2.823 2.093<br />

Massimo 2.899 2.335<br />

N 2 2<br />

20


cluster 10: Siena, nel 2008, ha esaurito un numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti inferiore <strong>di</strong> 242 unità rispetto a<br />

Viterbo, ma l’applicazione dei punteggi ha <strong>di</strong> fatto azzerato le <strong>di</strong>stanze fra i due uffici.<br />

14.Tabella n. 5 :analisi livello 3 . I magistrati all’interno della combinazione cluster/Uffici.-<br />

14.1.Nella tabella 5, i dati relativi ai magistrati sono stati resi anonimi, lasciando il riferimento all’<br />

Ufficio <strong>di</strong> appartenenza. Per ogni magistrato sono riportati i dati estratti dal programma estrattore<br />

SIUS. Di seguito, per ogni cluster, si fornirà un grafico che visivamente rappresenta l’attività dei<br />

magistrati. Nel presente passaggio non saranno riproposti i modelli per il cluster n.9 e n.12,<br />

rappresentati da un solo magistrato.<br />

cluster 2: l’applicazione dello schema dei punteggi incrementa il livello <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> entrambi i<br />

magistrati;<br />

21


cluster 3:dal dettaglio dell’attività dei magistrati <strong>di</strong> Frosinone e Pavia trova conferma quanto<br />

emerso in termini <strong>di</strong> analisi della variabilità interna al cluster , nei livelli precedenti. I due magistrati<br />

<strong>di</strong> Pavia (n.4 e n.5) presentano livelli <strong>di</strong> attività molto <strong>di</strong>versi, in ragione del fatto che il magistrato<br />

n. 4 è stato assente per larga parte del periodo considerato per maternità;<br />

cluster 4: i numeri che caratterizzano i magistrati inseriti nel cluster sono abbastanza simili: la<br />

<strong>di</strong>fferenza riguarda l’effetto dell’applicazione del punteggio : a Modena l’effetto è moltiplicativo<br />

(pari a 1,3): gli Uffici sono simili per numerosità <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti esauriti, ma sono <strong>di</strong>versi per<br />

tipologia <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti trattati;<br />

22


cluster 5: L’applicazione dei punteggi tende a evidenziare le <strong>di</strong>fferenze fra i magistrati appartenenti<br />

ai vari Uffici, mettendo in particolare evidenza la posizione dei magistrati <strong>di</strong> Milano, caratterizzati<br />

da aumenti significativi del punteggio dovuto all’applicazione del modello;<br />

23


cluster 6: il Magistrato n. 41 <strong>di</strong> Firenze definisce un numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti sensibilmente<br />

superiore a quello <strong>di</strong> tutti gli altri magistrati del cluster;la presenza <strong>di</strong> tale magistrato giustifica i<br />

valori degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità interni al cluster registrati nei livelli <strong>di</strong> analisi precedenti: gli altri<br />

giu<strong>di</strong>ci presentano comportamenti omogenei;<br />

24


cluster 7: il magistrato n. 52 (<strong>di</strong> Ancona) si <strong>di</strong>scosta sensibilmente da tutti gli altri magistrati ed in<br />

particolare dall’altro magistrato <strong>di</strong> Ancona, in<strong>di</strong>viduato dal numero 51: i magistrati n. 49 e n. 50, per<br />

i quali risulta un effetto deflattivo derivante dall’applicazione dei punteggi, sono i magistrati <strong>di</strong><br />

Caltanissetta;<br />

25


cluster 10: il riferimento <strong>di</strong>retto ai magistrati conferma quanto già emerso al livello <strong>di</strong> analisi<br />

precedente: i due Uffici si <strong>di</strong>fferenziano per numerosità <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti trattati, ma si uniformano<br />

in seguito all’applicazione del punteggio.<br />

26


cluster 11: i magistrati <strong>di</strong> Genova non presentano <strong>di</strong>versità sostanziali nell’attività , sia in senso<br />

strettamente quantitativo, sia applicando il modello dei punteggi;<br />

27


15. Osservazioni conclusive.-<br />

15.1. L’applicazione dello schema punteggi totali ripropone, anche se con or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> grandezza<br />

<strong>di</strong>versi e con qualche eccezione, lo scenario già emerso con riguardo all'analisi dei Tribunali <strong>di</strong><br />

Sorveglianza: i coefficienti <strong>di</strong> valore (“punteggio”) applicato alle tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti definiti<br />

ha un semplice effetto moltiplicativo sul totale definiti. Tale effetto è inferiore a quello che si è<br />

determinato per i Tribunali e si attesta intorno al valore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 1,3.<br />

15.2. Il passaggio successivo , proposto nella versione seguente (Versione “2”), specializza i<br />

punteggi anche sulle modalità <strong>di</strong> definizione.<br />

________________________________________________________________________________<br />

Note:<br />

1) I par. che seguono sono stati redatti dalla dott.ssa Annalisa Dalbuono.<br />

28


16. Versione “2”: Punteggi <strong>di</strong>fferenziati . La Tabella n. 3 :analisi livello 1 . I cluster.-<br />

cluster<br />

2<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 2.120 132 2.088 2.152<br />

Me<strong>di</strong>ana 2.120 132 2.088 2.152<br />

Deviazione std. 138 9 43 190<br />

Minimo 2.023 125 2.057 2.017<br />

Massimo 2.217 138 2.118 2.286<br />

Intervallo 195 13 61 269<br />

Distanza interquartilica . . . .<br />

cluster 2: il cluster è rappresentato dall’Ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> <strong>di</strong> Bologna e da due magistrati. La<br />

variabilità interna è connessa alla <strong>di</strong>versa attività dei due magistrati. Il carico <strong>di</strong> lavoro dei<br />

magistrati inseriti in questo cluster è molto simile sia considerando i valori assoluti (totale esauriti<br />

ed assegnati), sia considerando i punteggi <strong>di</strong>fferenziati;<br />

cluster<br />

3<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 1.397 121 1.292 1.297<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.204 70 1.283 1.293<br />

Deviazione std. 826 97 702 749<br />

Minimo 684 61 595 550<br />

Massimo 2.302 233 1.998 2.048<br />

Intervallo 1.619 172 1.403 1.498<br />

Distanza interquartilica . . . .<br />

1


cluster 3:il cluster è rappresentato dagli Uffici <strong>di</strong> Frosinone e Pavia con tre magistrati. La<br />

<strong>di</strong>spersione si attesta intorno a valori elevati, superiori al 50%, per tutte le variabili considerate.<br />

Anche l’intervallo fra i valori massimo e minimo si posiziona sempre su valori elevati. Le<br />

<strong>di</strong>fferenze valgono sia sul totale esauriti o sui proce<strong>di</strong>menti assegnati, sia sull’applicazione dei<br />

punteggi <strong>di</strong>fferenziati;<br />

cluster<br />

4<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 3.056 204 3.128 3.197<br />

Me<strong>di</strong>ana 3.056 204 3.128 3.197<br />

Deviazione std. 498 104 178 180<br />

Minimo 2.704 130 3.002 3.069<br />

Massimo 3.408 277 3.254 3.324<br />

Intervallo 704 147 252 255<br />

Distanza interquartilica . . . .<br />

cluster 4: il cluster è rappresentato dagli Uffici <strong>di</strong> Foggia e Modena con due magistrati:<br />

l’applicazione dei punteggi <strong>di</strong>fferenziati rende maggiore la <strong>di</strong>stanza fra le unità osservate nel<br />

cluster: la <strong>di</strong>spersione è del 6% per le variabili esauriti e assegnati e sale al 16% dopo l’applicazione<br />

dei punteggi <strong>di</strong>fferenziati. Analoghe considerazioni valgono se si analizza il dato dell’intervallo fra i<br />

valori massimo e minimo: i magistrati dei due uffici sono simili dal punto <strong>di</strong> vista del totale<br />

proce<strong>di</strong>menti assegnati o esauriti, ma si <strong>di</strong>fferenziano quando si entra nel dettaglio dell’analisi sugli<br />

oggetti trattati e <strong>sulla</strong> tipologia <strong>di</strong> definizione;<br />

cluster<br />

5<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 1.437 119 1.361 1.431<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.465 107 1.471 1.548<br />

2


Deviazione std. 573 44 433 470<br />

Minimo 548 57 624 615<br />

Massimo 2.563 237 2.090 2.175<br />

Intervallo 2.015 180 1.466 1.560<br />

Distanza interquartilica 948 56 756 809<br />

cluster 5: rappresenta gli Uffici metropolitani (Milano, Napoli e Roma): la <strong>di</strong>spersione raggiunge<br />

quasi il 40% sugli esauriti ricalcolati con l’applicazione dei punteggi, mentre è inferiore (circa il<br />

32%) quando è calcolata sul totale proce<strong>di</strong>menti esauriti. Analoghe considerazioni valgono per gli<br />

in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità quali l’intervallo massimo-minimo o la <strong>di</strong>stanza interquartilica;<br />

cluster<br />

6<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 867 52 880 914<br />

Me<strong>di</strong>ana 676 59 698 708<br />

Deviazione std. 646 26 473 466<br />

Minimo 413 8 503 643<br />

Massimo 2.571 99 2.112 2.126<br />

Intervallo 2.158 91 1.609 1.483<br />

Distanza interquartilica 443 35 259 295<br />

cluster 6, rappresenta gli Uffici <strong>di</strong> Firenze e <strong>di</strong> Bari, con 10 magistrati complessivi. Il cluster<br />

presenta in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> variabilità abbastanza elevati. Il valore dell’intervallo minimo-massimo, per la<br />

variabile punteggi <strong>di</strong>fferenziati, pari a 2158, è molto superiore al valore 443 assunto dalla <strong>di</strong>stanza<br />

interquartilica. Analoga considerazione vale per la variabile totale esauriti. I valori assunti dagli<br />

in<strong>di</strong>ci sembrano in<strong>di</strong>care che le unità che compongono tale gruppo siano molto omogenee fra loro<br />

ma che esista almeno un elemento che si <strong>di</strong>scosta dagli altri;<br />

3


cluster<br />

7<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 1.120 71 1.094 1.164<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.132 55 956 1.145<br />

Deviazione std. 399 48 419 428<br />

Minimo 500 21 529 595<br />

Massimo 1.672 161 1.718 1.739<br />

Intervallo 1.172 140 1.189 1.144<br />

Distanza interquartilica 689 63 645 798<br />

cluster 7, rappresentato dagli Uffici <strong>di</strong> Ancona, Caltanissetta e Livorno, con 7 magistrati: gli in<strong>di</strong>ci<br />

<strong>di</strong> variabilità assumono valori relativamente elevati , intorno al 35% per tutte le variabili in gioco.<br />

Analoghe considerazioni valgono per l’intervallo fra i valori massimo e minimo e per la <strong>di</strong>stanza<br />

interquartilica;<br />

cluster<br />

9<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 508 56 436 449<br />

Me<strong>di</strong>ana 508 56 436 449<br />

Deviazione std. 0 0 0 0<br />

Minimo 508 56 436 449<br />

Massimo 508 56 436 449<br />

Intervallo 0 0 0 0<br />

Distanza interquartilica . . . .<br />

4


cluster 9 , è rappresentato da un solo Ufficio , Trento e da un solo magistrato: l’applicazione dello<br />

schema dei punteggi <strong>di</strong>fferenziati ha un effetto moltiplicativo sull’attività del Giu<strong>di</strong>ce;<br />

cluster<br />

10<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 2.405 145 2.214 2.294<br />

Me<strong>di</strong>ana 2.405 145 2.214 2.294<br />

Deviazione std. 24 30 171 130<br />

Minimo 2.388 124 2.093 2.202<br />

Massimo 2.423 166 2.335 2.386<br />

Intervallo 35 42 242 184<br />

Distanza interquartilica . . . .<br />

cluster 10,è rappresentato dagli Uffici <strong>di</strong> Siena e Viterbo, con 2 magistrati: il valore assunto dalla<br />

<strong>di</strong>spersione e dall’intervallo massimo-minimo <strong>di</strong>minuiscono se calcolati sugli esauriti con<br />

punteggio <strong>di</strong>fferenziato, rispetto al totale esauriti o assegnati: i due uffici che sembrano essere<br />

caratterizzati da carico <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>verso, si avvicinano quando si analizzano gli oggetti e le<br />

tipologie <strong>di</strong> definizione;<br />

cluster<br />

11<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 1.294 110 1.364 1.375<br />

Me<strong>di</strong>ana 1.287 103 1.339 1.344<br />

5


Varianza 58.441 280 45.394 42.190<br />

Deviazione std. 242 17 213 205<br />

Minimo 1.014 100 1.133 1.159<br />

Massimo 1.589 135 1.646 1.652<br />

Intervallo 575 35 513 493<br />

Distanza interquartilica 466 28 401 382<br />

cluster 11, rappresentato da Genova con 4 magistrati: il cluster si presenta relativamente<br />

omogeneo: i valori della deviazione std o dell’intervallo massimo-minimo sono sempre contenuti,<br />

anche se tendono ad aumentare <strong>sulla</strong> variabile punteggi <strong>di</strong>fferenziati (la <strong>di</strong>spersione, ad esempio, è<br />

del 18.6% per gli esauriti ricalcolati mentre è <strong>di</strong> poco superiore al 15% per gli esauriti semplici o<br />

per gli assegnati). Se ne può dedurre che ad una omogeneità nella movimentazione dei proce<strong>di</strong>menti<br />

, corrisponde una <strong>di</strong>versificazione maggiore in termini <strong>di</strong> oggetti trattati e <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> definizione.<br />

Dall’analisi della tabella, inoltre, risulta che gli esauriti ricalcolati con il punteggio <strong>di</strong>fferenziato<br />

assumono valori inferiori rispetto al totale esauriti semplice;<br />

Cluster<br />

12<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

Me<strong>di</strong>a 2.998 208 3.331 3.521<br />

Me<strong>di</strong>ana 2.998 208 3.331 3.521<br />

Deviazione std. 0 0 0 0<br />

Minimo 2.998 208 3.331 3.521<br />

Massimo 2.998 208 3.331 3.521<br />

Intervallo 0 0 0 0<br />

Distanza interquartilica . . . .<br />

cluster 12 , è rappresentato da un solo Ufficio , Reggio Emilia e da un solo magistrato: il numero <strong>di</strong><br />

esauriti/assegnati è il numero più alto fra quelli riscontrati in tutti gli altri cluster/uffici;<br />

l’applicazione dello schema dei punteggi ha un effetto deflattivo sull’attività.<br />

6


Considerazioni <strong>di</strong> carattere generale: nel grafico che segue sono illustrati i dati relativi alle<br />

variabili considerate e i cluster analizzati: i cluster n.4 (Foggia e Modena) e n.12, Reggio Emilia,<br />

sono quelli con numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti trattati maggiore. Gli altri si <strong>di</strong>stribuiscono idealmente<br />

lungo una scala che parte dal cluster n.9, Trento, fino appunto ai cluster n.4 e n.12. Il cluster degli<br />

uffici metropolitani non è caratterizzato da numeri me<strong>di</strong> elevati <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti trattati.<br />

Modello Punteggi <strong>di</strong>fferenziati – valori me<strong>di</strong><br />

Negli uffici non sempre si registra l’incremento del coefficiente complessivo dovuto<br />

all’applicazione dei punteggi <strong>di</strong>fferenziati: anzi in alcuni casi l’implementazione <strong>di</strong> tale modello<br />

provoca una <strong>di</strong>minuzione “ideale” del numero <strong>di</strong> esauriti (effetto deflattivo) , come ad esempio<br />

accade per i cluster n.12 o anche nel cluster n.5 degli uffici metropolitani.<br />

17. Segue: tabella n. 4. Analisi livello 2 . Gli Uffici all’interno dei cluster.-<br />

17.1. Il il secondo livello <strong>di</strong> analisi ripropone la metodologia seguita per il totale gruppi esaminando<br />

nel dettaglio, cluster per cluster, i singoli Uffici . Per i cluster costituiti da un solo Ufficio i due<br />

livelli <strong>di</strong> analisi coincidono e <strong>di</strong> conseguenza il commento alla tabella 4 non tratterà i cluster n. ,2,<br />

9, 11, 12.<br />

7


Cluster Ufficio<br />

3<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

FROSINONE Me<strong>di</strong>a 1.204 61 1.283 1.293<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1.204 61 1.283 1.293<br />

Intervallo 0 0 0 0<br />

Minimo 1.204 61 1.283 1.293<br />

Massimo 1.204 61 1.283 1.293<br />

N 1 1 1 1<br />

PAVIA Me<strong>di</strong>a 1.493 152 1.297 1.299<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1.493 152 1.297 1.299<br />

Intervallo 1.619 163 1.403 1.498<br />

Minimo 684 70 595 550<br />

Massimo 2.302 233 1.998 2.048<br />

N 2 2 2 2<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1.397 121 1.292 1.297<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1.204 70 1.283 1.293<br />

Intervallo 1.619 172 1.403 1.498<br />

Minimo 684 61 595 550<br />

Massimo 2.302 233 1.998 2.048<br />

N 3 3 3 3<br />

8


cluster 3: i dati me<strong>di</strong> relativi ai due Uffici sono molto omogenei: l’analisi specifica per Pavia,<br />

tuttavia, evidenzia come il risultato me<strong>di</strong>o che caratterizza l’Ufficio derivi dalla combinazione <strong>di</strong><br />

attività molto <strong>di</strong>verse (si prendano in considerazione i valori minimo e massimo calcolati su tutte le<br />

variabili). A Frosinone, inoltre, l’applicazione del punteggio <strong>di</strong>fferenziato ha un effetto deflattivo<br />

sull’attività del magistrato, mentre a Pavia l’applicazione dello stesso criterio comporta un effetto<br />

moltiplicativo;<br />

Cluster Ufficio<br />

4<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

FOGGIA Me<strong>di</strong>a 3.408 277 3.254 3.324<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

3.408 277 3.254 3.324<br />

Intervallo 0 0 0 0<br />

9


Minimo 3.408 277 3.254 3.324<br />

Massimo 3.408 277 3.254 3.324<br />

N 1 1 1 1<br />

MODENA Me<strong>di</strong>a 2.704 130 3.002 3.069<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

2.704 130 3.002 3.069<br />

Intervallo 0 0 0 0<br />

Minimo 2.704 130 3.002 3.069<br />

Massimo 2.704 130 3.002 3.069<br />

N 1 1 1 1<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 3.056 204 3.128 3.197<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

3.056 204 3.128 3.197<br />

Intervallo 704 147 252 255<br />

Minimo 2.704 130 3.002 3.069<br />

Massimo 3.408 277 3.254 3.324<br />

N 2 2 2 2<br />

10


cluster 4: a Modena l’applicazione del punteggio <strong>di</strong>fferenziato ha un effetto deflattivo sull’attività<br />

del magistrato, mentre a Foggia l’applicazione dello stesso criterio non comporta effetti <strong>di</strong> rilievo<br />

sull’attività (un lieve effetto moltiplicativo, il valore degli esauriti sale da 3254 a 3408): l’impatto<br />

degli oggetti e delle tipologie <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong>fferenzia due realtà simili da un punto <strong>di</strong> vista<br />

strettamente quantitativo;<br />

11


Cluster Ufficio<br />

5<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

MILANO Me<strong>di</strong>a 2.076 168 1.605 1.705<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

2.118 151 1.494 1.581<br />

Intervallo 822 132 625 684<br />

Minimo 1.741 105 1.334 1.388<br />

Massimo 2.563 237 1.959 2.072<br />

N 9 9 9 9<br />

NAPOLI Me<strong>di</strong>a 810 101 881 914<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

801 99 854 945<br />

Intervallo 489 79 505 545<br />

Minimo 548 57 624 615<br />

Massimo 1.037 136 1.129 1.160<br />

N 11 11 11 11<br />

ROMA Me<strong>di</strong>a 1.551 96 1.668 1.752<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1.531 87 1.753 1.824<br />

Intervallo 892 70 1.018 1.114<br />

Minimo 1.081 68 1.072 1.061<br />

Massimo 1.973 138 2.090 2.175<br />

N 10 10 10 10<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 1.437 119 1.361 1.431<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1.465 107 1.471 1.548<br />

12


Intervallo 2.015 180 1.466 1.560<br />

Minimo 548 57 624 615<br />

Massimo 2.563 237 2.090 2.175<br />

N 30 30 30 30<br />

cluster 5: il cluster dei Uffici metropolitani evidenzia tre realtà <strong>di</strong>versificate: Napoli si <strong>di</strong>fferenzia<br />

dagli altri due Uffici per i valori nettamente inferiori , 881 proce<strong>di</strong>menti esauriti in me<strong>di</strong>a dai<br />

magistrati napoletani, mentre sono più simili i valori per Roma, 1668 e Milano, 1605. Milano<br />

inoltre si <strong>di</strong>fferenzia da Roma al momento dell’applicazione dei punteggi <strong>di</strong>fferenziati: lo schema<br />

infatti ha un effetto moltiplicativo nel capoluogo lombardo (da 1605 a 2076) mentre a Roma lo<br />

schema ha un impatto deflattivo (da 1668 a 1551).<br />

13


cluster Ufficio<br />

6<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

BARI Me<strong>di</strong>a 828 56 834 867<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

746 60 782 814<br />

Intervallo 666 36 570 586<br />

Minimo 585 32 656 692<br />

Massimo 1.251 68 1.226 1.278<br />

N 5 5 5 5<br />

FIRENZE Me<strong>di</strong>a 906 48 926 961<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

488 58 662 666<br />

Intervallo 2.158 91 1.609 1.483<br />

Minimo 413 8 503 643<br />

Massimo 2.571 99 2.112 2.126<br />

N 5 5 5 5<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 867 52 880 914<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

676 59 698 708<br />

Intervallo 2.158 91 1.609 1.483<br />

Minimo 413 8 503 643<br />

Massimo 2.571 99 2.112 2.126<br />

N 10 10 10 10<br />

14


cluster 6: l’analisi dettagliata <strong>di</strong> Bari e Firenze illustra la <strong>di</strong>fferenza che caratterizza i due Uffici: la<br />

me<strong>di</strong>a degli esauriti dell’Ufficio <strong>di</strong> Bari, calcolata su qualsiasi tipo <strong>di</strong> variabile è sempre inferiore<br />

all’attività del Ufficio <strong>di</strong> Firenze: l’analisi specifica per Firenze, tuttavia, evidenzia come il risultato<br />

me<strong>di</strong>o che caratterizza l’Ufficio derivi dalla combinazione <strong>di</strong> attività molto <strong>di</strong>verse (si prendano in<br />

considerazione i valori minimo e massimo calcolati su tutte le variabili).<br />

cluster Ufficio<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

esauriti<br />

con altre<br />

Esauriti assegnati<br />

15


7<br />

ANCONA<br />

CALTANISSETTA<br />

LIVORNO<br />

Totale<br />

<strong>di</strong>fferenziato modalità<br />

Me<strong>di</strong>a 1.086 91 1.124 1.167<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1.086 91 1.124 1.167<br />

Intervallo 1.172 140 1.189 1.144<br />

Minimo 500 21 529 595<br />

Massimo 1.672 161 1.718 1.739<br />

N 2 2 2 2<br />

Me<strong>di</strong>a 927 89 1.209 1.386<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

927 89 1.209 1.386<br />

Intervallo 409 9 505 482<br />

Minimo 723 84 956 1.145<br />

Massimo 1.132 93 1.461 1.627<br />

N 2 2 2 2<br />

Me<strong>di</strong>a 1.271 46 999 1.014<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1.270 52 851 872<br />

Intervallo 282 25 513 513<br />

Minimo 1.131 30 816 829<br />

Massimo 1.412 55 1.329 1.342<br />

N 3 3 3 3<br />

Me<strong>di</strong>a 1.120 71 1.094 1.164<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

1.132 55 956 1.145<br />

Intervallo 1.172 140 1.189 1.144<br />

Minimo 500 21 529 595<br />

16


Massimo 1.672 161 1.718 1.739<br />

N 7 7 7 7<br />

cluster 7: l’analisi dettagliata dei tre Uffici illustra la <strong>di</strong>fferenze che li caratterizzano: a Livorno<br />

l’applicazione del punteggio <strong>di</strong>fferenziato ha un effetto moltiplicatore pari a 1,3 volte il numero dei<br />

proce<strong>di</strong>menti definiti, mentre ad Ancona e Caltanissetta , anche se in misura <strong>di</strong>versa, sia ha l’effetto<br />

opposto; inoltre a Livorno e a Caltanissetta non si registrano <strong>di</strong>fferenze sensibili nelle attività dei<br />

magistrati , l’intervallo massimo-minimo è molto contenuto, mentre ad Ancona i due magistrati che<br />

sono stati considerati nell’analisi presentano numeri molto <strong>di</strong>versi;<br />

17


cluster Ufficio<br />

10<br />

Esauriti con<br />

Punteggio<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

esauriti con<br />

altre<br />

modalità Esauriti assegnati<br />

SIENA Me<strong>di</strong>a 2.388 124 2.093 2.202<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

2.388 124 2.093 2.202<br />

Intervallo 0 0 0 0<br />

Minimo 2.388 124 2.093 2.202<br />

Massimo 2.388 124 2.093 2.202<br />

N 1 1 1 1<br />

VITERBO Me<strong>di</strong>a 2.423 166 2.335 2.386<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

2.423 166 2.335 2.386<br />

Intervallo 0 0 0 0<br />

Minimo 2.423 166 2.335 2.386<br />

Massimo 2.423 166 2.335 2.386<br />

N 1 1 1 1<br />

Totale Me<strong>di</strong>a 2.405 145 2.214 2.294<br />

Me<strong>di</strong>ana dei<br />

gruppi<br />

2.405 145 2.214 2.294<br />

Intervallo 35 42 242 184<br />

Minimo 2.388 124 2.093 2.202<br />

Massimo 2.423 166 2.335 2.386<br />

N 2 2 2 2<br />

18


cluster 10: il secondo livello <strong>di</strong> analisi illustra in modo più dettagliato quanto emerso nel livello<br />

precedente: Siena, nel 2008, ha esaurito un numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti inferiore <strong>di</strong> 242 unità rispetto a<br />

Viterbo, ma l’applicazione del modello <strong>di</strong>fferenziato ha <strong>di</strong> fatto ridotto le <strong>di</strong>stanze fra i due uffici: a<br />

Siena, infatti , la <strong>di</strong>fferenziazione ha avuto un effetto moltiplicativo sul numero <strong>di</strong> esauriti, mentre a<br />

Viterbo l’effetto non è stato significativo (esauriti pari a 2335, esauriti con punteggio <strong>di</strong>fferenziato<br />

pari a 2423).<br />

18.Segue: Tabella n. 5 : analisi livello 3 . I magistrati all’interno della combinazione<br />

cluster/Uffici.-<br />

18.1. Nella Tabella n. 5( v. allegato), i dati relativi ai magistrati sono stati resi anonimi, lasciando il<br />

riferimento all’Ufficio <strong>di</strong> appartenenza. Per ogni magistrato sono riportati i dati estratti dal registro<br />

informatizzato SIUS/SIES. Di seguito, per ogni cluster, si fornirà un grafico che visivamente<br />

rappresenta l’attività dei magistrati. Nei grafici saranno riportate solamente le variabili esauriti e<br />

punteggi <strong>di</strong>fferenziati. Nel presente passaggio non saranno riproposti i modelli per il cluster 9 e 12,<br />

rappresentati da un solo magistrato.<br />

19


cluster 2: il magistrato n1 ha definito nel 2008, un numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti inferiore al numero <strong>di</strong><br />

proce<strong>di</strong>menti definiti dal magistraton2: l’applicazione del punteggio <strong>di</strong>fferenziato ribalta però la<br />

situazione. Il magistrato n1 ha un punteggio pari a 2217, quin<strong>di</strong> con un effetto moltiplicativo<br />

dell’attività, mentre il magistrato n2 ha un punteggio <strong>di</strong> 2022, quin<strong>di</strong> con effetto deflattivo;<br />

cluster 3:dal dettaglio dell’attività dei magistrati <strong>di</strong> Frosinone e Pavia trova conferma quanto<br />

emerso nei livelli <strong>di</strong> analisi precedenti. I due magistrati <strong>di</strong> Pavia presentano livelli <strong>di</strong> attività molto<br />

<strong>di</strong>versi. A Frosinone , inoltre, l’applicazione del punteggio <strong>di</strong>fferenziato determina una <strong>di</strong>minuzione<br />

del punteggio finale del magistrato , a Pavia si ha l’effetto opposto.<br />

20


cluster 4: i numeri che caratterizzano i magistrati inseriti nel cluster sono abbastanza simili: la<br />

<strong>di</strong>fferenza riguarda l’effetto dell’applicazione del punteggio: deflattivo per Modena, moltiplicativo<br />

per Foggia;<br />

21


cluster 5: L’applicazione dei punteggi tende a evidenziare le <strong>di</strong>fferenze fra i magistrati appartenenti<br />

ai vari Uffici, mettendo in particolare evidenza la posizione dei magistrati <strong>di</strong> Milano, caratterizzati<br />

dall’aumento del punteggio dovuto all’applicazione del modello <strong>di</strong>fferenziato;<br />

22


cluster 6: il magistrato n41 <strong>di</strong> Firenze definisce un numero <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti sensibilmente superiore<br />

a quello <strong>di</strong> tutti gli altri magistrati del cluster, sia che lavorino presso l'Ufficio <strong>di</strong> Firenze, sia che<br />

lavorino presso l'Ufficio <strong>di</strong> Bari. Anche a Bari si registra la presenza del magistraton39, che ha una<br />

produttività superiore a quella degli altri suoi colleghi; gli altri magistrati del cluster, invece,<br />

presentano tutti valori molto omogenei;<br />

23


cluster 7: il magistrato n52 (<strong>di</strong> Ancona) si <strong>di</strong>scosta sensibilmente da tutti gli altri magistrati ed in<br />

particolare dall’altro magistrato <strong>di</strong> Ancona,in<strong>di</strong>viduato dal numero 51: i magistrati <strong>di</strong> Livorno sono<br />

quelli per i quali il punteggio <strong>di</strong>fferenziato aumenta il livello della produttività;<br />

24


cluster 10: il grafico enfatizza quanto già emerso al livello <strong>di</strong> analisi precedente, vale a <strong>di</strong>re l’effetto<br />

moltiplicativo dell’applicazione del punteggio per il magistraton57 <strong>di</strong> Siena;<br />

25


cluster 11: i magistrati <strong>di</strong> Genova non presentano <strong>di</strong>versità sostanziali nell’attività , sia in senso<br />

strettamente quantitativo, sia applicando il modelli dei punteggi <strong>di</strong>fferenziati: l’effetto deflattivo è<br />

comune per tutti e con simile intensità;<br />

26


19. Osservazioni conclusive.-<br />

19.1. I cluster della versione “2” presentano misure <strong>di</strong> variabilità interna accettabili ed in generale<br />

inferiori rispetto alla versione “1”: fra i cluster in cui tali valori assumono maggiore significatività è<br />

il cluster 5 dei Uffici metropolitani. Il cluster 5, inoltre, è caratterizzato da livelli <strong>di</strong> attività per<br />

magistrato, inferiore a molti altri cluster. In tal senso sono <strong>di</strong> grande entità i numeri registrati in<br />

uffici come Reggio Emilia, Foggia e Modena, in cui la sopravvenienza me<strong>di</strong>a nel 2008, ha superato<br />

i 3000 proce<strong>di</strong>menti: in altri Uffici, come Viterbo, Siena e Bologna le assegnazioni sono state in<br />

numero maggiore <strong>di</strong> 2000.<br />

19.2. La metodologia <strong>di</strong> raggruppamento iniziale degli Uffici in cluster, ha seguito soprattutto il<br />

criterio delle assegnazioni il più possibile omogenee e dell’organico previsto. L’applicazione reale<br />

del metodo, sui dati comunicati dagli uffici, considerando i soli magistrati effettivi , ha evidenziato<br />

in alcuni casi <strong>di</strong>fferenze notevoli fra gli uffici inseriti nello stesso cluster e fra i magistrati in<br />

servizio presso gli stessi Uffici.<br />

19.3. Il sistema <strong>di</strong> “pesatura” in<strong>di</strong>viduato in base al punteggio <strong>di</strong>fferenziato sia alla tipologia <strong>di</strong><br />

oggetti, sia alla tipologia <strong>di</strong> definizioni, ha portato a risultati <strong>di</strong>versi sia da quanto avvenuto quando<br />

è stato applicato tale sistema ai Tribunali, sia da quanto è avvenuto con la versione “1” per gli<br />

Uffici.<br />

27


19.4. L’introduzione del sistema dei punteggi <strong>di</strong>fferenziati non ha, peraltro, incrementato in modo<br />

generalizzato l’attività <strong>di</strong> definizione dei magistrati ma ha avuto, in <strong>di</strong>versi casi, un effetto deflattivo<br />

rispetto al dato “puro” delle definizioni. Nel caso dei Tribunali, invece, lo stesso tipo <strong>di</strong> schema<br />

aveva determinato generalmente un incremento del numero <strong>di</strong> definiti per tutti i magistrati (poteva<br />

variare la proporzione dell’aumento, ma pur sempre si trattava <strong>di</strong> incremento).<br />

19.5. Nella tabella seguente è inserito il dato relativo all’effetto moltiplicativo ottenuto con<br />

l’applicazione dei punteggi. La voce “effetto moltiplicatore” è data dal rapporto fra le variabili<br />

punteggio <strong>di</strong>fferenziato e totale esauriti.<br />

cluster <strong>di</strong> appartenenza Magistrato<br />

UFFICIO<br />

SORVEGLIANZA<br />

2 Magistrato1 BOLOGNA 1,1<br />

2 Magistrato2 BOLOGNA 1,0<br />

3 Magistrato3 FROSINONE 0,9<br />

3 Magistrato4 PAVIA 1,1<br />

3 Magistrato5 PAVIA 1,2<br />

4 Magistrato6 MODENA 0,9<br />

4 Magistrato7 FOGGIA 1,0<br />

5 Magistrato8 NAPOLI 0,9<br />

5 Magistrato9 ROMA 1,0<br />

5 Magistrato10 NAPOLI 1,0<br />

5 Magistrato11 NAPOLI 0,9<br />

5 Magistrato12 NAPOLI 0,9<br />

5 Magistrato13 MILANO 1,3<br />

5 Magistrato14 MILANO 1,3<br />

5 Magistrato15 ROMA 0,9<br />

5 Magistrato16 NAPOLI 0,9<br />

effetto<br />

moltiplicatore<br />

28


5 Magistrato17 MILANO 1,2<br />

5 Magistrato18 ROMA 1,0<br />

5 Magistrato19 MILANO 1,3<br />

5 Magistrato20 MILANO 1,2<br />

5 Magistrato21 MILANO 1,4<br />

5 Magistrato22 MILANO 1,3<br />

5 Magistrato23 NAPOLI 0,9<br />

5 Magistrato24 MILANO 1,4<br />

5 Magistrato25 ROMA 0,9<br />

5 Magistrato26 NAPOLI 0,9<br />

5 Magistrato27 NAPOLI 1,0<br />

5 Magistrato28 ROMA 0,8<br />

5 Magistrato29 MILANO 1,3<br />

5 Magistrato30 NAPOLI 0,9<br />

5 Magistrato31 NAPOLI 0,9<br />

5 Magistrato32 ROMA 0,9<br />

5 Magistrato33 ROMA 0,9<br />

5 Magistrato34 ROMA 0,9<br />

5 Magistrato35 ROMA 0,8<br />

5 Magistrato36 NAPOLI 0,8<br />

5 Magistrato37 ROMA 1,1<br />

6 Magistrato38 FIRENZE 1,2<br />

6 Magistrato39 BARI 1,0<br />

6 Magistrato40 BARI 1,0<br />

29


6 Magistrato41 FIRENZE 1,2<br />

6 Magistrato42 BARI 0,9<br />

6 Magistrato43 BARI 1,1<br />

6 Magistrato44 FIRENZE 0,7<br />

6 Magistrato45 FIRENZE 0,6<br />

6 Magistrato46 FIRENZE 0,7<br />

6 Magistrato47 BARI 1,0<br />

7 Magistrato48 LIVORNO 1,3<br />

7 Magistrato49 CALTANISSETTA 0,8<br />

7 Magistrato50 CALTANISSETTA 0,8<br />

7 Magistrato51 ANCONA 1,0<br />

7 Magistrato52 ANCONA 0,9<br />

7 Magistrato53 LIVORNO 1,6<br />

7 Magistrato54 LIVORNO 1,1<br />

9 Magistrato55 TRENTO 1,2<br />

10 Magistrato56 VITERBO 1,0<br />

10 Magistrato57 SIENA 1,1<br />

11 Magistrato58 GENOVA 0,9<br />

11 Magistrato59 GENOVA 0,9<br />

11 Magistrato60 GENOVA 1,0<br />

11 Magistrato61 GENOVA 1,0<br />

12 Magistrato62 REGGIO EMILIA 0,9<br />

30


19.6. L’applicazione del punteggio <strong>di</strong>fferenziato al totale esauriti non ha comportato, in me<strong>di</strong>a,<br />

nessun aumento sul valore del totale definiti. Il valore me<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>stribuzione è infatti proprio<br />

uguale ad 1. Sono evidenziati in rosso i magistrati/Uffici per i quali lo schema dei punteggi ricalcola<br />

al ribasso il numero dei definiti.<br />

20. Conclusioni generali.-<br />

A) Sotto il profilo dell'analisi statistica (dott.ssa Annalisa Dalbuono)<br />

20.1. A conclusione dell’analisi statistico-numerica dei risultati si vogliono ricordare alcuni<br />

elementi-chiave che hanno caratterizzato l’elaborazione.<br />

20.2. Nella elaborazione non sono stati inseriti due Tribunali, Palermo e Venezia (quest’ultimo<br />

poiché non informatizzato per l’intero 2008) comunque oggetto <strong>di</strong> analisi, in quanto inseriti nella<br />

delibera consiliare. Anche per i Tribunali e Uffici trattati, sono da registrare importanti <strong>di</strong>fferenze,<br />

soprattutto per quanto riguarda i tempi dell’informatizzazione (Milano ad esempio è stato<br />

informatizzato con il sistema SIUS solo nel 2008, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altri Tribunali, quali Napoli, che<br />

ha trasmesso anche i dati relativi al 2006). Per alcuni raggruppamenti <strong>di</strong> Tribunali/Uffici non sono<br />

stati acquisiti elementi <strong>di</strong> analisi, per i motivi già illustrati (mancanza <strong>di</strong> un rappresentante del<br />

cluster nell’elenco dei <strong>di</strong>stretti analizzati, mancanza <strong>di</strong> magistrati che avessero garantito un anno <strong>di</strong><br />

attività continuativa nell’ufficio).<br />

20.3. I risultati delle elaborazioni sono strettamente correlatiti alla combinazione fra punteggi e<br />

modalità <strong>di</strong> rilevazione. Sarà maggiormente chiarificatore un esempio:<br />

Un Magistrato in Tribunale definisce <strong>di</strong>eci proce<strong>di</strong>menti (<strong>di</strong> valore massimo pari a 3) con le<br />

seguenti modalità <strong>di</strong> definizione:<br />

7 provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> concessione (quin<strong>di</strong> con valore 3) , 2 provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> rigetto (con valore 2,5) e<br />

1 con un Non luogo a provvedere (valore 0).<br />

Nella versione “1” del modello il punteggio valore associato all’attività del Magistrato è 30 (il<br />

massimo del valore è associato a tutte le definizioni).<br />

Nella versione “2” il punteggio valore sarà 26 (21 derivante dai provve<strong>di</strong>menti concessione , 5<br />

derivante dai provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> rigetto, 0 derivante dal provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> NLP).<br />

La <strong>di</strong>fferenza fra i due punteggi è 4 punti.<br />

Il tipo <strong>di</strong> punteggio assegnato ai vari oggetti e alle varie modalità <strong>di</strong> definizione , ri<strong>di</strong>segna l’attività<br />

del Magistrato e tende a quantificare in modo <strong>di</strong>verso le <strong>di</strong>fferenze nell’ attività dei singoli Giu<strong>di</strong>ci.<br />

Le combinazioni punteggio-oggetto/punteggio modalità <strong>di</strong> definizione sono molteplici: il modello,<br />

da questo punto <strong>di</strong> vista, può anche essere affinato, si possono mutare valori associati ad oggetti o<br />

a modalità <strong>di</strong> definizione ma si tratterebbe, in definitiva, <strong>di</strong> “variazioni sul tema”, basate peraltro su<br />

un solo anno <strong>di</strong> rilevazione e su un campione ristretto <strong>di</strong> Tribunali/Uffici.<br />

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20.4. L’analisi ha riguardato un solo anno <strong>di</strong> attività dei Tribunali/Uffici, del che deriva che essa<br />

non può e non deve essere ritenuta esaustiva: si tratta, in definitiva, della “fotografia” <strong>di</strong> quanto è<br />

stato registrato nel 2008. Per poter trasformare questa “fotografia” in una analisi statistica vera e<br />

propria è necessario proseguire nella attività <strong>di</strong> rilevazione ed elaborazione dei dati statistici<br />

provenienti dai <strong>di</strong>stretti anche per gli anni a seguire, estendendo inoltre la rilevazione anche ai<br />

<strong>di</strong>stretti attualmente non inseriti nella delibera. Sarà possibile in tal modo continuare a<br />

implementare ed affinare il modello <strong>di</strong> analisi proposto.<br />

B) Sotto il profilo dell'attività <strong>di</strong> valutazione della laboriosità dei magistrati (dott. Fabio Fiorentin)<br />

20.5. La simulazione condotta sui dati relativi ai magistrati previamente <strong>di</strong>stinti <strong>sulla</strong> base della<br />

sud<strong>di</strong>visione in gruppi ritenuti confrontabili in relazione a parametri <strong>di</strong> similarità e la successiva<br />

somministrazione alla platea così selezionata della misurazione <strong>di</strong> complessità delle definizioni<br />

me<strong>di</strong>ante l’applicazione dei coefficienti ponderali elaborati con l’utilizzo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> tipo<br />

qualitativo complesso ha condotto ad una prima articolata serie <strong>di</strong> conclusioni.<br />

20.6. Anzitutto, i risultati ottenuti hanno fornito una prima, importante conferma – sia pure su un<br />

piano ancora sperimentale – della non arbitrarietà del “principio della confrontabilità” nel momento<br />

valutativo della laboriosità dei magistrati e della sua tendenziale idoneità a raggruppare all’interno<br />

dei clusters una platea <strong>di</strong> magistrati effettivamente confrontabili. Deve essere riba<strong>di</strong>ta la natura<br />

provvisoria e necessariamente perfettibile del modello proposto all’esito della breve fase dei lavori<br />

del gruppo, che, a motivo delle criticità rilevate nell’informatizzazione degli uffici e della influenza<br />

<strong>di</strong>storsiva del dato provocata dagli effetti della legge sull’indulto per gli anni antecedenti al 2008,<br />

non ha potuto utilizzare, ai fini della clusterizzazione, dati <strong>di</strong> flusso omogenei e stabilizzati da<br />

un’analisi condotta su un arco temporale congruo a fornire un risultato ragionevolmente atten<strong>di</strong>bile.<br />

Necessaria pare, quin<strong>di</strong>, l’implementazione del modello provvisorio proposto con una approfon<strong>di</strong>ta<br />

analisi dei dati <strong>di</strong> flusso (in particolare, attraverso l’acquisizione e la <strong>di</strong>samina dei dati estratti dai<br />

registri informatizzati SIUS/SIES per gli anni 2008 e 2009 per tutti i tribunali e gli uffici <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong>, compresi quin<strong>di</strong> gli uffici non inclusi nello stu<strong>di</strong>o appena concluso) che consentano<br />

una ponderata verifica della atten<strong>di</strong>bilità del modello ed una sua eventuale integrazione e<br />

rettificazione. Tale consapevolezza non impe<strong>di</strong>sce peraltro <strong>di</strong> considerare l’ipotesi <strong>di</strong> lavoro<br />

inizialmente seguita ed i risultati fino ad ora raggiunti una utile base <strong>di</strong> partenza per ulteriori<br />

sviluppi dell’analisi in vista della costruzione <strong>di</strong> un modello adatto a fornire un quadro realistico<br />

dell’area <strong>di</strong> confrontabilità del magistrato sottoposto a valutazione <strong>di</strong> professionalità.<br />

20.7. In secondo luogo, la costruzione <strong>di</strong> un articolato sistema <strong>di</strong> misurazione informato alla<br />

“pesatura” dei provve<strong>di</strong>menti <strong>sulla</strong> base <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci qualitativi risponde all’esigenza <strong>di</strong> misurare la<br />

produttività effettiva del giu<strong>di</strong>ce in un contesto in cui mancano o sono in tutto o in parte inaffidabili<br />

le rilevazioni statistiche, e ben si adatta alla peculiare materia della <strong>sorveglianza</strong>, caratterizzata da<br />

una notevole quantità <strong>di</strong> definizioni; da una ristretta tipologia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti particolarmente<br />

complessi e da una <strong>di</strong>ffusa omogeneità sul territorio nazionale quanto a tipologie <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti<br />

che compongono il ruolo del magistrato. Il modello provvisorio <strong>di</strong> valutazione su base ponderale<br />

proposto possiede, inoltre, il valore dato dalla con<strong>di</strong>visione del medesimo da parte della<br />

<strong>magistratura</strong> <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong> nel suo complesso, espresso sia in fase propositiva, singolarmente e su<br />

articolazione associata, quanto nel <strong>di</strong>battito <strong>sulla</strong> mailing list de<strong>di</strong>cata, quanto infine nella riunione<br />

dei presidenti della <strong>sorveglianza</strong> tenutasi presso la sede consiliare. Si tratta <strong>di</strong> uno strumento che<br />

potrà essere eventualmente impiegato nella fase iniziale <strong>di</strong> sperimentazione della valutazione della<br />

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laboriosità dei magistrati ispirata agli standard me<strong>di</strong> <strong>di</strong> definizione dei proce<strong>di</strong>menti e fornire, in<br />

prospettiva, utili spunti <strong>di</strong> riflessione per la costruzione <strong>di</strong> un modello che potrà funzionare “a<br />

regime”.<br />

20.8. Il raggiungimento <strong>di</strong> tale obiettivo finale non può, tuttavia, prescindere dalla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />

dati omogenei e atten<strong>di</strong>bili su una articolata serie <strong>di</strong> oggetti e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori che, allo stato attuale<br />

dell’informatizzazione, non sono stati <strong>di</strong>sponibili per l’analisi del gruppo né potrebbero essere<br />

acquisiti nell’imme<strong>di</strong>ato dal C.S.M. per le valutazioni <strong>di</strong> professionalità. In particolare, sembra<br />

necessario implementare la registrazione informatizzata sia sul versante dell’attività del tribunale <strong>di</strong><br />

<strong>sorveglianza</strong> quanto su quello del lavoro degli uffici <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>. Per quanto concerne il primo<br />

ambito, in via esemplificativa resta ancora <strong>di</strong>fficoltosa la misurazione dei tempi dei proce<strong>di</strong>menti,<br />

che possono attualmente essere ricavati unicamente attraverso una serie <strong>di</strong> successive<br />

approssimazioni; resta, inoltre, non registrato il dato relativo al numero delle u<strong>di</strong>enze e alla gestione<br />

del fascicolo processuale (riunioni, separazioni, stralci,etc.). Pare, inoltre, necessario adottare le<br />

opportune determinazioni per uniformare i protocolli <strong>di</strong> gestione del registro informatizzato da parte<br />

dei responsabili amministrativi incaricati, per assicurare la necessaria omogeneità dei criteri e<br />

modalità <strong>di</strong> inserimento e lavorazione dei dati immessi.<br />

20.9. Quanto al lavoro dell’ufficio <strong>di</strong> <strong>sorveglianza</strong>, pare imprescin<strong>di</strong>bile ai fini <strong>di</strong> una adeguata<br />

analisi il completamento dell’informatizzazione su tutte le materie <strong>di</strong> competenza monocratica (in<br />

particolare, per quanto concerne gli oggetti trattati in u<strong>di</strong>enza, la gestione delle misure <strong>di</strong> sicurezza,<br />

l’attività <strong>di</strong> vigilanza degli istituti <strong>di</strong> pena,etc.).<br />

20.10. A tale preliminare attività dovrebbe, quin<strong>di</strong>, conseguire, nel breve periodo, l’opportuna<br />

integrazione del registro informatizzato con i punteggi <strong>di</strong> natura qualitativa proposti, così da rendere<br />

imme<strong>di</strong>atamente traducibile al valutatore il “peso” quantitativo/qualitativo complessivo dell’ufficio<br />

<strong>di</strong> appartenenza, del ruolo del magistrato in valutazione e il valore complessivo della produzione<br />

effettuata dal medesimo nel periodo <strong>di</strong> interesse.<br />

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