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piange e perché ha male al pancino. Stessa cosa nei rapporti importanti
nei momenti cruciali!
Allo psicoterapeuta risulta abbastanza facile l’anticipazione perché
sa quasi tutto sull’argomento. Ma l’essenziale è ch’egli riesca a costruire
con Mara una relazione in cui lui gioca a indovinare e lei gli risponde
quasi immancabilmente di “sì”!
Nel linguaggio dell’ER (DIDATTICO):
DESIDERIO: voglio che Mara si affidi a me.
ASPETTATIVA: se le dimostro che capisco quel che le succede, che conosco
bene quel “procedimento” ad infinitum di cui lei ha giustamente paura, capirà
che può contare sulla mia partecipazione.
RISPOSTA: Mara risponde sempre di sì, segno che lo psicoterapeuta ha
sempre indovinato.
PSICOTERAPEUTA: Non le interessa quello che sta mangiando? Non è che
dice “Buono, questo!”
MARA: No, vabbe’, all’inizio sì, scelgo le cose più buone, però, perché spero
che passi, nel senso che mi limito a questo, questo proprio perché sono più
buone, però, poi dico: “Ma no, qualcosa in più”, e via dicendo.
PSICOTERAPEUTA: Qualche volta dice: “Tanto ho cominciato”?
MARA: Sì, tanto devo vomitare, quindi, e continuo.
PSICOTERAPEUTA: Tanto: ormai è andata, è bene che possa andare fino in
fondo, finché non scoppio mangio, e quando scoppio vomito.
MARA: Sì.
PSICOTERAPEUTA: E il terrore è di dire: “Se tutto quello che ho mangiato
rimanesse dentro, diventerei grassa come una specie di mucca!” E allora si
dispera.
MARA: Mh.
PSICOTERAPEUTA: E voi, che avete capito di tutto ciò? Che idea vi siete
fatti?
Forse, adesso, hanno capito qualche cosa!
MADRE: Io c’ho un carattere, c’ho i sensi di colpa in generale.
PSICOTERAPEUTA: Sensi di colpa?
MADRE: Sì.
PSICOTERAPEUTA: Ha detto: “È tutta colpa mia, ho sbagliato tutto!”
PADRE: No, no, nostra più che altro!
MARA: Oddio, “Sbagliato tutto!”, lo dici spesso, ma, insomma [sorride].